"L'uomo acquisisce grandi ricchezze, ma la pace gli sfugge. Egli non riconosce il valore delle qualità che dovrebbero contraddistinguere l'essere umano. Ecco la Verità che Sai ha rivelato."
L'uomo non deve aspirare né alla felicità né al dolore. Infatti felicità e dolore sono transitori. Il dovere dell'uomo è quello di realizzare la Divinità nell'unità della felicità e del dolore. Quando esultate per la felicità, il dolore è in attesa, e quando siete afflitti dal dolore, la felicità è dietro la porta. Dai tempi più antichi, molti grandi Saggi hanno cercato di elevarsi al di sopra della felicità e del dolore. Essi si sono resi conto che nell'essere umano è manifesta la natura Divina. Il dolore aiuta l'uomo in molti modi, più di quanto faccia la felicità. "Dalla felicità non viene la felicità" (Na Sukhaath labhathe Sukham). È solo dal dolore che la felicità può emergere. Nell'uomo la massima fonte di felicità è il dolore. Ecco perché dobbiamo accogliere con equanimità sia la felicità che il dolore.
Non solo in India, ma in tutti i Paesi del mondo, i bambini ed i giovani svolgono un ruolo importante. Il denaro disponibile è quantitativamente superiore alle cose che con esso si possono acquistare. Se si è molto ricchi, si può comprare praticamente qualsiasi cosa materiale. Oggi l'uomo spreca la sua vita nel perseguimento della mera ricchezza materiale. Invece la ricchezza a cui l'uomo deve aspirare è la ricchezza dell'Amore, perché tramite essa si può acquisire qualsiasi altra cosa.
Nel corso di questa conferenza, negli ultimi tre giorni, i delegati - di tutte le età: giovani, di mezza età ed anziani - hanno discusso svariati argomenti.
Qual è stato il risultato di queste discussioni? Quale che sia l'istruzione conseguita e la disciplina spirituale intrapresa, è tutto tempo sprecato, se l'uomo non coltiva il sentimento dell'Amore nel proprio cuore. Oggi, ciò che l'uomo deve riconoscere e realizzare è il principio dell'Amore. Solo quella è vera devozione.
Nel mondo d'oggi i genitori, i figli, la moglie... tutti corrono dietro alle ricchezze materiali. Sono pochissimi coloro che desiderano acquisire un amore saldo, divino, altruista. L'Amore di Dio non si può acquisire con la ricchezza o con l'istruzione, né con le varie discipline spirituali, ma solo mediante l'offerta di un
Amore puro, incondizionato ed altruista, che non ha altro scopo che l'Amore stesso. Se oggi la gente incontra molte difficoltà è perché non riesce a realizzare la natura fondamentale di questo Amore. C'è interesse solo per l'aspetto mondano e fisico dell'amore. Nessuno può ottenere la divinità con nessun metodo che non sia l'Amore. Se si ottiene la Divinità si è ottenuto tutto; se non si ottiene la Divinità, qualsiasi altra cosa è uno spreco. Ma l'uomo non fa nessuno sforzo per realizzare questa Verità. Presume che la ricchezza
materiale sia la cosa più importante da acquisire, e i suoi sforzi sono diretti solo ad essa.
Incarnazioni dell'Amore!
Dovete fare di tutto per acquisire l'Amore: l'Amore è la vostra vera proprietà. Non esiste qualità più grande e preziosa dell'Amore. E anche se una qualità del genere esistesse, non sarebbe di alcuna utilità per raggiungere la meta della vita. Cercate quindi di riconoscere l'Amore, che è manifesto in ogni essere umano. Solo allora realizzerete la vostra vera natura. Voi non siete il corpo,
non siete la mente e non siete l'intelletto. Dovete rendervi conto da dove essi hanno avuto origine. Prendete come esempio il ghi. Da che cosa deriva? Dal latte. Dal latte si estrae il burro e dal burro si ottiene il ghi. Se arrivate all'origine, al latte, avrete anche gli altri due.
Incarnazioni dell'Amore!
Voi non siete il corpo, la mente, l'intelletto, i sensi o l'Antahkarana [1] - in verità, voi siete l' "origine" di essi. Non dovete sprecare il vostro tempo nel perseguimento di ogni sorta di possedimenti materiali.
Oggi i membri dell'Organizzazione Sri Sathya Sai intraprendono molti diversi tipi di discipline spirituali: ma sono effettive, autentiche, o no? No, no; non lo sono. Sembrano esserlo per qualche tempo, ma poi vengono abbandonate. Voi cominciate a ripetere il Nome e continuate per un po', ma poi smettete e cominciate con la meditazione. Anche questa è una pratica che, una volta raggiunto l'obiettivo, abbandonerete. Tutte le pratiche spirituali sono temporanee. Non dobbiamo aspirare ad ottenere risultati temporanei, mediante pratiche spirituali temporanee. La nostra meta dev'essere ciò che è permanente, vero, eterno, puro, che conferisce eterna felicità. Dobbiamo passare il nostro tempo nella costante contemplazione di Dio, in ogni momento ed in ogni luogo. Questa contemplazione deve diventare il vero respiro della nostra vita, naturale come l'inspirazione e l'espirazione. Questa contemplazione
costante si chiama "Soham Thattva"[2], ed è l'unica vera pratica spirituale. Da dove deriva questo "Soham" (io sono Quello)? Esso è il prodotto dell'autoindagine: "Chi sono io (Koham)?" "Soham" è il risultato di questa autoindagine. Solo quando avrete realizzato che questa risposta è la Verità eterna, la vostra pratica spirituale avrà dato frutto.
Al giorno d'oggi costruiamo la "casa" della nostra vita su una bolla d'acqua, che non sappiamo quando scoppierà. La natura umana deve riposare sulla Verità eterna, non su cose momentanee, quali sono le bolle d'acqua. La vita umana al giorno d'oggi diventa sempre più incerta. Adi Sankara affrontò questo punto in uno dei suoi famosi versi:
"Oh, uomo! Non essere orgoglioso della tua ricchezza, della tua famiglia, degli amici, del tuo vigore giovanile; il tempo distruggerà tutto in un attimo"
Niente è permanente a questo mondo. Perché adagiarsi sulle cose transitorie? Solo l'Atma è eterno. Lo stesso dicasi di Brahman, che è la Divinità. Il Brahma Thattva è sinonimo di "Brihat". L' Atma Thattva che viene emanato da questo Brihat è il vero "Aham" (nozione dell' "io" nella coscienza individualizzata), che è vero ed eterno.
Dobbiamo sforzarci di realizzarlo.
I tre termini sembrano diversi; in realtà il significato intrinseco è uno e lo stesso. Il "Brahma Thattva", puro ed incontaminato, è costantemente con noi, nello stato di veglia, così come nello stato di sogno ed in quello di sonno profondo. Quel Brahma è la Divinità in forma umana. Questa Divinità è in voi, proprio ora. Infatti, questo Brahma Thattva altro non è se non voi stessi. È superfluo
cercare Dio in qualche posto lontano. Dio è in voi, con voi, sopra di voi, sotto di voi e ovunque. Perché cercare questa onnipresente Divinità da qualche altra parte?
L'uomo oggi spreca la sua vita preziosa alla ricerca della soddisfazione dei desideri fisici, mondani ed artificiali. La sua vita è piena di egoismo e di interesse personale, cose, queste, che stanno distruggendo la natura umana. Alcuni chiedono: "Come possiamo vivere a questo mondo senza un interesse personale?" Lasciate che vi dica che questo non è il giusto modo di condurre una vita che abbia uno scopo. Voi vivete nell' illusione, credete di aiutare e servire la società. No, in realtà voi, con il vostri interessi egoistici, state "danneggiando" la società. Nel Mio Discorso dell'altro giorno ho detto che la spiritualità deve occupare il primo posto, poi deve venire la società ed infine l'individuo. L'unità di questi tre elementi è SAI. Gli esseri umani devono avere come meta principale la spiritualità. Solo quando questa meta verrà raggiunta sentirete la società più vicina. E quando sarete arrivati alla meta della società
, dovrà cominciare l'autoindagine: "chi sono io?" Solo quando riconoscerete la vostra vera natura, quando capirete chi siete realmente, sarete in grado di capire la società. E quando capirete la società, riuscirete a realizzare la Divinità sotto forma di società.
Ma prima dovete cercare di capire la vostra natura.
Incarnazioni dell'Amore!
Voi non riuscite a capire appropriatamente la Divinità.
Innanzitutto, e qui non ci sono dubbi, avete bisogno di cibo per il corpo. Ma dovete assicurarvi di assumere del cibo che contribuisca al vostro sviluppo spirituale. Chi vuole ottenere la Divinità non deve mai toccare impurità di alcun genere. Dovete mangiare cibo puro e sattvico: cibo vegetariano, verdure a foglia verde etc. Non dovete mai consumare cibo impuro, come uova, carne, etc. Inoltre dovete astenervi completamente dalle bevande intossicanti e dalle droghe.
Consumando e facendo uso di tali cose tutti i vostri organi di senso saranno paralizzati. L'alcool rende impossibile una disciplina spirituale. La pratica spirituale deve portare a livelli estatici in modo naturale e senza l'uso di metodi artificiali, quali droghe ed alcool. Tutto ciò che è in relazione alla Divinità procede sempre in modo naturale. Questo è ciò che è stato enfatizzato dal Saggio Narada: "Diventate totalmente compiuti, estatici, etc.". Dobbiamo
immergerci in una intossicazione Divina, naturale, e non in quella artificiale provocata dall' alcool e dalle droghe. Se si mangia carne o si bevono bevande alcooliche la natura umana si trasforma in natura demoniaca. Alcuni tipi di cibo ed alcune medicine contengono ingredienti che causano intossicazione. Dobbiamo tenercene lontano.
Anche se si tratta di una medicina, non dovremmo prenderla. In nessuna circostanza dovete assumere cibo e medicine che vi intossichino.
Incarnazioni dell'Amore!
Voi intraprendete svariate forme di discipline spirituali. Molti di voi bevono il latte, e così pure pure il latte cagliato, credendo che siano cibi sattvici. Ma non lo sono totalmente: ci sono in essi alcuni ingredienti intossicanti. Perciò consumateli in quantità molto limitate. Tutto il cibo che assumiamo deve rispondere a certi criteri di orario, deve seguire determinati standard e limiti. Se abbiamo fame, non dobbiamo mangiare fino a sentirci totalmente sazi.
Dobbiamo smettere di mangiare quando sentiamo che potremmo ancora
mangiare qualcos'altro. Se mangiamo fino a riempirci totalmente lo stomaco, l'accidia e l'intorpidimento (proprie del tamoguna [3]) si impossesseranno di noi. Non dovete mai lasciar spazio al tamoguna.
Tutti voi seguite delle pratiche spirituali (sadhana), ma in esse s'insinuano furtivamente degli errori, che voi ve ne rendiate conto o no. Vi sedete al fine di meditare, e credete che riuscire a concentrarvi equivalga a meditare. No, la concentrazione non è meditazione. Nella vita di tutti giorni facciamo molte cose che necessitano di concentrazione, ma questo non significa che in quei
momenti stiamo meditando. Alcuni credono che star seduti sia una pratica spirituale. Questo non è corretto. Infatti è possibile che durante la meditazione il nostro corpo si muova e la nostra mente vaghi, ma da quella mente instabile si deve sviluppare una mente stabile e ferma. Quella poi sarà la vera meditazione. Dobbiamo sviluppare la ferma convinzione di non essere il corpo perituro , ma il vero ed eterno Atma Thattva. È solo quando, durante la
meditazione, si ottiene questo stato, che essa diventa vera meditazione. Non dovete cominciare la vostra pratica pensando che Dio sia da qualche parte lontano da voi e che voi lo volete installare nel tempio del vostro cuore. Dovete innanzitutto sviluppare la ferma convinzione che "Dio siete voi". Dovete realizzare la vostra natura Divina. Non solo, dovete far sì che anche gli altri realizzino che siete Divini. Oggi tutte le pratiche spirituali sono come le spade
usate in un dramma sul palcoscenico. Sono utili sono per la recita, ma non nella vita reale. Dobbiamo liberarci dall'illusione. Ci sono molti tipi di meditazione (Dhyana): Sankalpa Dhyana, Sthira Dhyana, Chiththa Dhyana, etc...
Incarnazioni dell'Amore!
Che voi ve ne rendiate conto o no, fate delle pratiche spirituali basate su ciò che voi pensate che sia corretto. Se desiderate sapere veramente che cosa sia la meditazione, chiedeteMelo. Ve lo spiegherò:
voi non avete bisogno di alcuna pratica spirituale. Fate quello che vi dico e otterrete i risultati in un istante. La Divinità è ciò che si manifesta proprio davanti a voi, per Grazia di Dio. Non si può raggiungere con l'aiuto di pratiche, seppur rigorose. Ognuno fa delle pratiche spirituali attaccandosi a certe forme. In questo processo, si cerca di stabilire la gloria della forma scelta. Questo non è corretto. Dovete dimenticare la vostra forma prediletta e perdere la vostra coscienza nella Divinità. A che cosa serve meditare, concentrandosi per tutto il tempo su una forma? Se qualcuno vi chiede che cosa state facendo, rispondete che state meditando. Ma come fate a sapere che state meditando, se la coscienza del vostro corpo è persa nella meditazione? Questo significa che la vostra non è vera meditazione. La vera meditazione "avviene" quando voi dimenticate voi stessi, quando sviluppate purezza di coscienza e stabilite
l'eternità del vostro Atma Thattva. Se questo non accade, la vostra
"meditazione" non è meditazione: è una perdita di tempo ed un vero imbroglio.
Incarnazioni dell'Amore!
Coltivate l'Amore puro e sacro. Voi seguite molti Saggi, seguite chi si dedica alle pratiche spirituali ( i sadhaka) e diversi guru, cercando di diventare loro seguaci. Questa non è la vera natura del guru (guruthwa).
Dovete concentrarvi su un sentimento di Divinità che è già stabilito nel vostro cuore. Non dovete cambiarlo quando vi pare. Lasciate che esso si stabilisca fermamente, fatene una meta da raggiungere. Budda seguì lo stesso principio: dapprima andò in cerca della Divinità dappertutto, all'esterno di se stesso. Vagò qua e là, in molti posti, ma non riuscì nel suo intento. Suo cugino Ananda gli chiese il perché del suo vagare. All'improvviso Budda si rese conto che fino a quel momento aveva seguito i suoi impulsi mentali, impermanenti e momentanei. Decise di non seguire più la mente. Cominciò subito a contemplare la Divinità con tutto il suo cuore ed ottenne la liberazione dalla schiavitù (Nirvana). Questo dimostra che non ci si deve mai affidare alla mente, che tesse ogni sorta di fantasie.
Dimenticate la mente, stabilite fermamente la Divinità nel vostro cuore e vi unirete alla Divinità. Questa è la vera liberazione.
Incarnazioni dell'Amore!
Qual è la natura del corpo umano? Esso è composto dai cinque elementi. Esso ha una natura irreale, impermanente e peritura. Se mantenete il vostro attaccamento al corpo, meditare che frutti vi darà? Come potrà portarvi alla meta? Dovete dimenticare l'illusione del corpo. Unitevi alla Divinità, abbiate attaccamento solo per l'Atma. Quella è la vera meditazione; quella è la vera rinuncia, o distacco; è il vostro vero yoga, il vostro godimento. Questo tipo di
godimento è "ananda" (beatitudine). Seguite sempre il principio:
"Dite la verità; ditela in modo garbato e non dite mai le verità spiacevoli". Solo così riuscirete ad ottenere la liberazione. Molti aspirano alla liberazione, ma questa non è cosa che si possa ottenere con pratiche spirituali a tempo parziale. Si ottiene solo con la "costante" contemplazione della Divinità, nel totale oblio della mente. Questa è la vera liberazione. Se la mente è presente, non si può ottenere la liberazione. Solo chi dimentica la propria mente può
ottenere la liberazione.
Incarnazioni dell'Amore!
Presumo che voi non abbiate mai intrapreso una pratica spirituale così radicale. Non preoccupatevi. Torneremo più tardi sull'argomento.
Intanto, cominciate subito la vostra contemplazione di Dio con amore puro. Solo così potrete acquisire forza spirituale. Anche i Pandava cominciarono la loro ricerca dando la massima priorità a Dio, poi al "noi" e poi all' "io". Nella letteratura spirituale ogni lettera ed ogni parola hanno dei significati sottili. Dovete cercare di capire questi significati "sottili" e agire di conseguenza. Questa è la vera pratica spirituale. Non dovete fare delle pratiche spirituali con lo scopo di ottenere cose effimere ed impermanenti. Cercate di ottenere la Divinità attraverso l'Amore. Seguite la vostra disciplina spirituale con amore puro. Solo così porterà frutto.
Incarnazioni dell'Amore!
Domani è il giorno del Guru Purnima. Il tempo non è mai abbastanza, quando si vogliono spiegare esaurientemente l'importanza ed il significato del Guru Purnima. Il giorno del Guru Purnima, il Guru viene sotto forma di luna piena (Purnima). Se dimenticate la vera natura del Guru (guruthwa) nessuna pratica spirituale servirà ad alcunché. Oggi la vera natura del Guru è andata completamente dimenticata. È un errore gravissimo. Mantenete nel cuore la natura essenziale del Guru e fate le vostre pratiche spirituali al solo scopo di unirvi a Dio. Domani cercheremo di capire almeno in parte il significato del Guru Purnima.
(Testo del Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba del 22 luglio 2002 tenuto in occasione della cerimonia di commiato della Conferenza Internazionale Seva - Sai Kulwanth Hall, Prasanthi Nilayam)
NOTE:
[1] Antahkarana: la mente nella sua totale estensione e nelle sue diverse modificazioni o funzioni: intelletto (buddi), senso dell'io (ahamkara), tendenze o predisposizioni subconscie (citta) e mente empirica selettiva (manas).
[2] Soham (io sono Quello) Tattva: verità, principio - principio di identità fra l' "io" ed il Divino.
[3] Tamoguna: tamas, oscurità, inerzia, passività, staticità.