DISCORSO DIVINO

Onora il padre e la madre

19 novembre 1998

La sacra terra dell’India ha dato i natali a molte nobili donne:

Savitri, che riuscì a riportare in vita il marito; Candramati, che dimostrò la potenza della Verità estinguendo l’incendio della foresta; la madre Sita, che dimostrò la propria castità uscendo incolume dal fuoco; Damayanti, che, grazie alla forza della sua castità e della sua immacolata purezza, ridusse in cenere un demone.

L’India ha posseduto una schiera di donne, la cui castità fu proverbiale al punto da rappresentare un esempio per tutto il mondo.

Follia della mente,

che va cercando qua e là Dio,

mentre ce l’ha proprio dentro di sé!

Pazza che sei, o mente, guarda meglio

dentro di te, e Lo troverai!

Non dimenticate mai queste

profonde parole di Sai.

Incarnazioni dell’Amore!

Fin dall’antichità l’India è stata una terra che ha sparso per tutte le nazioni insegnamenti spirituali, assicurando in questo modo al mondo intero pace e sicurezza. Ciò non è dovuto solo ai sovrani che hanno saputo proteggere i loro popoli, ma anche a donne che hanno vissuto in spirito di grande castità. Sono stati uomini e donne di nobili sentimenti che hanno permesso alle nazioni di vivere in pace e prosperità. Tutto quanto di buono e di prospero esiste in questa nazione lo dobbiamo alla forza delle virtù delle donne.

Rama portò a termine

pienamente il Suo compito,

perché era nato da Kausalya.

I due gemelli Lava e Kusa

ebbero gloria, perché stimolati

dal nobile esempio di donna

offerto da Sita.

Gandhi divenne un mahatma,

per il grande amore che Puthlibai

nutrì per lui.

Fu l’amabile affetto di Jijibai

che fece di Shivaji

un grande guerriero.

I figli diventano dei fulgidi esempi per la bontà e la forza delle loro madri. La madre è il fondamento del mondo intero. La propria patria viene detta "madreterra", non "padreterra"; la propria lingua si dice "madrelingua", non "padrelingua". Questo suolo indiano è la madreterra che ha visto nascere molti nobili figli, la cui bontà e fortezza fu ereditata dalle loro stesse madri, esempi ideali che li guidarono nella loro maturazione. Il benessere d’un figlio dipende sempre dagli insegnamenti della madre, ed è solo grazie all’amore materno che egli può spiccare per grandezza d’animo. Perciò, è importante dovere d’un figlio dimostrare gratitudine alla madre facendo in modo di essere rispettosi e servizievoli verso di lei. Vostra madre vi ha dato alla luce dopo aver sopportato per nove mesi molti disagi, sempre pronta a sacrificare la sua stessa vita per il vostro bene. Se siete al mondo, è a lei che lo dovete.

Da tempo immemorabile a un essere umano si dà anche il nome di nada bindhu kala svarupa. Si tratta di tre aspetti che sono causa dell’esistenza umana: nada, che significa il suono primordiale AUM, nato dalla combinazione dell’energia vitale e dell’aria; bindhu è la combinazione di corpo, mente, intelletto; kala è il Divino che si riflette nell’intelletto intuitivo o buddhi. Quindi, l’uomo risulta essere un’incarnazione del Suono Primordiale, della struttura corpo-mente-intelletto e dell’Intuizione divina. Il principio dell’Atma trascende tutti questi tre aspetti, ed è per questo che i saggi, quando offrono preghiere a Dio, usano dire Nada bindhu kalatita namo namo: iOffriamo la nostra lode a Colui che trascende le tre dimensioni del Divinoi. I tre aspetti riguardano solo il mondo della natura. Il vasaio foggia vasi mescolando acqua e argilla, senza per questo essere il Creatore; tuttavia, è la divinità, che è latente in ogni uomo, ad abilitarlo a quel lavoro. La conoscenza spirituale vi serve a compiere buone azioni e a tenere la mente pulita. Ma non basta. Bisogna che anche il cuore sia puro, giacché se manca un cuore puro non ci saranno mai una mente e un intelletto puri. Non permettete mai che le qualità cattive si abbarbichino intorno al vostro cuore. Un rampicante, quando cresce attaccato ad un albero, finisce per soffocarlo. Occorre far sì che i rampicanti della concupiscenza, della collera, della cupidigia e della passione non intrappolino il vostro Sé.

Fu la lussuria a travolgere Ravana, lui che si era dato a una rigorosa penitenza e sapeva padroneggiare ben sessantaquattro tipi di scienze; e mandò in rovina non solo sé stesso, ma anche tutto il suo regno. Ogni pratica spirituale è vana se manca la purezza del cuore. Per questo motivo Tiruthonda Alwar disse: iO Signore, non con fiori ti voglio adorare, bensì con la purezza del mio cuorei. La purezza del cuore, quindi, è essenziale per l’uomo.

Hiranyakasipu sapeva controllare completamente i cinque elementi, eppure un uomo con tutto quel potere andò in rovina a causa del suo pessimo temperamento irascibile. E Duryodhana, re dei re, pur essendo un valoroso guerriero, fu rovinato dalla sua stessa cupidigia, trascinando nello sfacelo anche tutto il suo clan. Fu la passione dell’attaccamento di Dasaratha verso Kaikeyi che fece esiliare nella foresta Rama. L’amore di Kaikeyi per Rama era di gran lunga superiore all’amore per suo figlio Bharata. Ma Manthara (l’ancella deforme che istigò Kaikeyi contro Rama, NdT) le avvelenò la mente e, di conseguenza, ella perse non solo il marito, ma anche il rispetto del figlio. Non c’è più nessuno oggi che voglia portare il nome di Kaikeyi, a causa del suo allontanamento da Dio; nessun uomo vorrebbe farsi chiamare Duryodhana, Ravana o Hiranyakasipu, perché costoro perdettero le loro buone qualità, sviluppando invece odio e ostilità nei confronti di Dio. Hiranyakasipu fu un grande scienziato e Ravana fu il primo ad aver ideato l’aeroplano; sapeva anche intendere il linguaggio degli animali, degli uccelli e degli insetti. Ma, più di tutte queste particolari capacità, ciò che conta per la gente è la purezza del cuore.

Il dovere più importante di ciascun essere umano consiste nel tenere sotto controllo i propri sensi. Ci si può mettere in salvo da una casa in fiamme, ma non dai sensi quand’essi sono incendiati dal fuoco dei vizi.

Ci sono quattro tipi d’intelletto:

1) egocentrico, proprio di chi è interessato solo al proprio benessere (svartha buddhi);

2) egocentrico e altruistico, proprio di chi provvede a sé stesso, ma pensa anche agli altri (svartha parartha buddhi);

3) rivolto al Sommo Bene: è l’intelletto di chi non desidera nulla e offre tutto sé stesso a Dio, chiedendo in cambio solo il Suo amore; sapendo che Dio è presente in ogni essere, desidera il bene di tutto il mondo (parartha buddhi);

4) totalmente disinteressato, caratteristica di chi non più alcun senso di "io" e "mio" (nisvartha buddhi).

Il senso dell’io, che fa credere di essere il corpo, è quello che comunemente chiamiamo "ego", mentre il senso del "mio" è ciò che chiamiamo "attaccamento". Il senso di "io" e "mio" è alla radice di ogni sofferenza e dolore; l’eliminazione di questo sentimento ha come effetto la purificazione del cuore, massima acquisizione e premio dello sforzo umano.

Qual è la differenza tra Nara (l’uomo) e Narayana (Il Signore dei cinque elementi)? Nara è colui che è dotato dei tre aspetti sopra menzionati: il Suono Primordiale, la struttura fisica mentale intellettiva dell’uomo e l’intuizione divina. Narayana invece li trascende tutti e tre. Il primo, ha a che fare con il mondo materiale e con gli attaccamenti (prav©tti), il secondo corrisponde allo stato di non attaccamento al desiderio (niv©tti). Chi segue quest’ultimo sentiero si arrende completamente a Dio e non ha più in sé alcuna traccia di egoismo.

Questa santa terra dell’India è la patria di tante anime capaci di abnegazione. Sebbene voi amiate definirvi "figli dell’India", tendete ad essere egoisti e pieni di desideri, e questa è la causa del vostro allontanamento dalla cultura indiana, che invece è pura, incontaminata e generosa. Questo Paese sarà in grado di prosperare solo quando i ragazzi e le ragazze riconosceranno il valore di questa loro cultura e la seguiranno. Non avanzerà mai una nazione che sia priva di uomini e donne di sentimenti nobili, e la nostra ne ha particolarmente bisogno. Per questo ho voluto istituire delle strutture educative, poiché ho voluto che da queste scuole emergessero uomini e donne dai nobili sentimenti. Fra non molto tutti voi sperimenterete e concretizzerete questa felicità. Rimanete in attesa di questo momento d’oro; il tempo è tutto.

Compite il vostro dovere con sincerità e lealtà. Non dimenticatevi di vostra madre. Nel mondo attuale ci potrà essere un figlio crudele, ma una madre non lo sarà mai: è a vostra madre che dovete il sangue, il nutrimento e il cervello. Che gratitudine offrite in cambio di tutti i sacrifici fatti da colei che vi ha cresciuto e nutrito? Perciò, non dimenticatevi mai del suo amore; amatela sopra ogni cosa insieme a vostro padre, al vostro insegnante e a Dio. La madre vi orienta al padre; il padre vi indica il maestro e il maestro vi porta a Dio.

Questa è ricordata come la "Giornata della Madre o della Donna". Da tempo immemorabile si pensa alla madre come fosse sinonimo di Dio. Le Dee Durga, Laksmi e Sarasvati sono adorate come madri. Sarasvati è la Divinità che presiede alle attività d’insegnamento ed è nota anche col nome di Bharati. Il nome Bharat che viene attribuito all’India deriva da essa, anche se si crede erroneamente che Bharat sia riferito a Bharata, figlio del re Dusyanta. Se ciò fosse vero, ci sarebbe da chiedersi quale fosse stato il nome di questa terra prima di lui; se farete attente ricerche, scoprirete che l’origine di questo nome è veramente quello divino.

È opinione assai diffusa oggi riferirsi alle donne come a chi è addetto ai lavori di cucina; è ovvio che possono studiare e fare qualsiasi lavoro, ma non dovrebbero mai scordare i loro doveri di famiglia. Se in una casa lavorano sia il marito che la moglie, chi si prenderà carico delle responsabilità familiari? Se le donne vannno ad insegnare ad altri fanciulli, chi insegnerà ai loro figli? È sulle mamme che ricade la responsabilità del benessere dei figli, ed è per questo che non dovete dimenticare mai vostra madre.

A questo riguardo, per offrire un esempio di riconoscenza, il giorno del mio compleanno sono solito recarmi a far visita sulla tomba dei miei genitori. Pensate, perfino Sai Baba si reca in visita sulla tomba dei suoi genitori, pur di inculcare dei buoni sentimenti; è l’unica ragione che me lo fa fare.

Ogni singolo individuo dovrebbe sempre rispettare, venerare e amare la propria madre, ed è per sollecitare questo amore che ho voluto che oggi fosse una giornata dedicata alla donna. In certi Stati la giornata della donna si celebra non solo il 19 di novembre, bensì il 19 di ogni mese. In qualunque circostanza, buona o cattiva, non dimenticate mai vostra madre. A causa di quest’Era dell’Ignoranza, il Kali Yuga, c’è gente che considera le proprie madri come delle semplici cuoche da relegare in cucina. Anzi, c’è di peggio: Alcuni la degradano persino al livello d’una serva. E questa è una vera sciagura che colpisce l’uomo d’oggi.

Quando un mendicante bussa alla porta di casa vostra invoca insistentemente: iVi prego, fate la carità!i. Poi soggiunge: iSignori, nella mia precedente esistenza non ho mai fatto l’elemosina ai mendicanti, e il risultato è che ora mi trovo qui alla vostra porta a chiedere l’elemosina. Non commettete anche voi lo stesso errore! Mi toccherà rinascere per tre volte come mendicante, perché nella mia vita precedente non ho mai dato nulla ai poveri. In questa vita, dovendo dipendere dagli altri, mi è impossibile fare la carità e, di conseguenza, sarò costretto a mendicare anche nella prossima. Fate dunque attenzione!i. Ma quel mendicante che dice Bhiksam dehi – "Fate l’elemosina" – in realtà, a chi la sta chiedendo? Dehi si riferisce a Colui che dimora nel vostro corpo, cioè a Dio. Il corpo è costituito da cinque elementi, per cui, un giorno o l’altro, dovrà perire. Il suo ospite, che non è legato a nascite o a morti, non ha alcun attaccamento di sorta, perché è invero lo stesso Dio. Il mendicante, quindi, in effetti non si rivolge al padrone o alla padrona di casa, bensì a Dio, vero padrone di casa. Tutti dovrebbero chiedere l’elemosina a Dio, il quale può darvi ogni cosa, soldi, istruzione, conoscenza, intelligenza, ecc. Qualsiasi cosa abbiate ottenuto da Dio va condivisa con gli altri: questo è l’unico modo per far sì che rimanga sempre vostro ciò che Egli vi ha dato. È indispensabile che ogni uomo abbia spirito di sacrificio; esso rappresenta un importante passo verso l’immortalità. Una madre è pronta a dare la propria vita per amore dei figli. Che amiate o no la vostra madreterra, non trascurate di amare vostra madre. Rama affermò che la mamma e la madreterra sono più importanti del paradiso stesso; purtroppo però questo ideale di Rama è andato perduto. Per essere devoti, non basta semplicemente ripetere il nome di Rama; occorre seguire i Suoi insegnamenti e i Suoi comandi. Allora potrete considerarvi veri devoti. La Giornata della Donna è stata istituita apposta per ricordarvi di amare sempre vostra madre, e di non ferire mai i suoi sentimenti.

Sankaracarya mise nel suo ashram due guardie che andavano ripetendo in giro iAttenzione! Attenzione! Svegliatevi!i. Accadde così che un giorno, in un momento in cui stava pensando al successo e ai guadagni materiali, giunto sul gradino dell’ingresso, udì le sentinelle che ripetevano iAttenzione! Attenzione! Svegliatevi!i. L’ammonimento gli fece capire la sua follia, ed egli disse: iNascita, vecchiaia e morte sono momenti pieni di infelicità. Siate dunque vigili, perché anche i Veda dichiarano: "Sorgete, svegliatevi e non fermatevi fino a che non raggiungerete l’obbiettivo".i

Studenti e studentesse!

Non perdete mai di vista l’amore di vostra madre; mai in alcun modo offendetela. Voi dite che l’amore di Swami è pari a quello di mille madri, ma se non siete capaci di comprendere e sperimentare l’amore di una sola madre, come potrete mai comprendere quello di mille? Se non riuscite a compiacere vostra madre, come pensate di rendere felice Swami? Swami sarà felice solo quando le vostre mamme saranno felici. Swami non desidera nulla per sé. Molta gente mi augura buon compleanno e felicità. Non c’è bisogno di augurarmi felicità, poiché Io sono sempre felice. (Applausi) Piuttosto fate felici i vostri genitori, gli amici e i parenti.



Dio è l’incarnazione

della somma beatitudine e saggezza;

Egli è oltre la dualità:

è l’Uno senza secondo;

è l’Eterno, il Puro,

trascende la mente

e i tre attributi della natura.

Come potete pensare di augurarGli felicità? Io dico spesso agli studenti: iL’unione con Dio è felicitài. Dio si compiace solo quando ai genitori si riserva rispetto. Nient’altro io desidero, perché la mia felicità vera sta nel sapere che tutti voi siete felici e che lo sono anche i vostri genitori. Amateli, venerateli. Il vostro benessere dipende dalla loro felicità E Dio inonda della Sua Grazia coloro che li rendono felici. Il rispetto e l’amore che riceverete domani dai vostri figli dipenderà dal rispetto e dall’amore che mostrate oggi per i vostri genitori.

Non vi siete mai raffigurata la forma cosmica? In essa si possono vedere terra, acqua, cielo, fuoco e aria; l’Universo è fatto degli stessi cinque elementi di cui siete fatti anche voi. Per questo potete dire di essere la "multiforme ed immanente figura di tutto il Cosmo". Dio è quindi in voi come in ogni altro essere: offendere gli altri è come offendere Dio. Non criticate, non andate a spulciare gli errori negli altri.

Amate tutti. Servite tutti.

Abbiate per i vostri genitori rispetto, devozione e venerazione, poiché sono loro il vero patrimonio della vostra vita. La loro benedizione vi conferirà salute e benessere. Se il vostro comportamento sarà buono, Dio in persona verrà da voi.

Pun¬arika era solito recarsi ogni giorno in visita al tempio del Signore Pan¬uranga (Sri Krishna). Una volta, essendo impegnato nell’assistenza ai suoi genitori, non poté andarci. Allora fu il Signore Pan¬uranga in persona che si mosse e, giunto da lui, lo trovò che stava massaggiando i piedi a papà e mamma. Preso da quell’impegno, Pun¬arika chiese al Signore di sedersi e di attendere. E, così dicendo, Gli passò un mattone, poiché a quel tempo non aveva disponibile né sedie, né sofà. Finito di accudire i genitori, offrì tutte le dovute attenzioni a Pan¬uranga, il quale fu estremamente compiaciuto della devozione verso i genitori e lo benedisse a profusione, dicendo che Dio si presenta ogni volta che il comportamento è buono: iNessun servizio è tanto grande quanto quello reso ai propri genitori. Metti d’aver servito Dio in personai, gli disse.

Non abbiamo bisogno di andare da Dio; dobbiamo fare in modo che Dio stesso venga da noi.

Si può scegliere la moglie, ma non i genitori. Quelli solo Dio li sceglie. Vorrei che voi otteneste la benedizione dei vostri genitori e che diventaste un ideale per il resto del mondo. Oggi purtroppo non vedo molti genitori onorati nei modi dovuti. Voi vi rivolgete a loro solo nei momenti di necessità, per poi dimenticarvi che esistono.

C’è un vecchio proverbio telugu, che fa: iSi ha cura della barca solo quando serve per attraversare il fiumei. E così è dei genitori, che vengono cercati solo nei momenti di difficoltà. Una volta raggiunta un’elevata posizione sociale e accumulate delle ricchezze, i genitori vengono dimenticati.

Vi porterò un piccolo esempio. V. Ramakrishna è stato un alto ufficiale dell’I.C.S. di Madras; sua moglie si chiamava Durgamba. Entrambi mandarono i loro figli a studiare in America. Un mese dopo, la madre telefonò al figlio per avere sue notizie, parlando familiarmente in telugu. Il figlio rispose che aveva scordato il telugu e che sapeva parlare solo l’inglese. La madre ne fu felicissima e venne qui da Swami per partecipargli la notizia di cui andava fiera. Io le risposi che una persona che ha dimenticato la propria madrelingua in un mese può facilmente dimenticare anche la propria madre. Ci sono molti studenti di questo tipo in giro per il mondo; una volta all’estero, si dimenticano dei genitori.

C’era un bramino ortodosso che non voleva mandare il figlio all’estero, temendo che avrebbe dimenticato la propria cultura. Alle insistenze del figlio, acconsentì con riluttanza, dopo avergli fatto però promettere che avrebbe cantato il mantra della Gayatri tre volte al giorno. Gli disse che, se non avesse tenuto fede a quella promessa, l’avrebbe abbandonato. Il figlio non seppe mantenere la promessa e non cantò la Gayatri nemmeno una volta al giorno; si fece risucchiare completamente nella cultura occidentale. Molte volte il padre gli chiese di tornare a casa, ma il figlio non si lasciò convincere. Come ultima risorsa, il padre inviò un telegramma dicendo che la madre era morta. Il giovane allora tornò immediatamente a casa. Suo padre, che era andato all’aeroporto per riceverlo, gli disse che nel frattempo la mamma era risorta per l’infinita grazia del Signore. Quindi, prima di tornare a casa, portò il figlio al tempio per offrire a Dio obbedienza e gratitudine. Appena entrato nel sancta sanctorum, il figlio si rivolse alla Divinità con frasi del tipo: iHello! How are you? Good morningi. Suo padre, udendo quel tono, montò su tutte le furie e gli intimò di uscire subito dal tempio. Questo è il modo con cui la gente, una volta che è andata all’estero, cambia le proprie abitudini.

La nostra Jayamma (che ha parlato prima), sostiene che solo le ragazze di Anantapur siano le migliori; ma che dire allora dei giovani di Prashanti Nilayam? (Applausi) Anche questi ragazzi sono buoni e bravi. Lei ha detto che più volte le ragazze le hanno chiesto di parlare sempre più di Swami e di insegnar loro il modo di farLo contento. Ma anche i ragazzi di qui sono impegnati ogni giorno a far contento Swami e si danno da fare per servirLo. (Applausi) Non c’è nessuno che sia migliore o peggiore; sia i ragazzi che le ragazze sono ugualmente buoni; ci potrà essere qualche imperfezione qua e là, ma tutti coloro che sono cresciuti ed educati in un’Organizzazione Sai sono bravi e buoni. (Applausi) Non lo diciamo per vantarci; sono gli stessi genitori che lo riconoscono; essi stessi si rendono intimamente conto che nei loro figli c’è stata una vera e propria trasformazione dopo che si sono affiliati all’Organizzazione Sai. I genitori dovrebbero essere soddisfatti: tutto ciò che voglio è vederli contenti. Ragazzi e ragazze facciano dunque felici i loro genitori. Non c’è bisogno di chiedersi che cosa piaccia a Swami, perché ciò che mi dà maggior piacere è la soddisfazione dei vostri genitori. Non chiedo altro. Se i vostri genitori sono felici, lo sono anch’io.

Desidero che cresciate con queste buone qualità, perché possiate essere di esempio al mondo intero. Non cercate di compiacere Swami ad ogni costo, ma fate piuttosto di tutto per dare soddisfazione ai vostri genitori. Se qualche volta i vostri genitori non comprendono alcuni vostri comportamenti, provate a spiegar loro le ragioni che ci stanno dietro. Parlare con durezza non servirà a far loro comprendere il vostro punto di vista. Mantenete la calma e ascoltateli pazientemente. Solo così potrete convincerli. Provate a trasferire loro i vostri sacri sentimenti e allora soltanto potrete dire che i vostri studi in questo istituto stanno portando frutto.



(Baba conclude il discorso con il canto del bhajan "Bhava bhaya harana...")



Prashanti Nilayam, 19 Novembre 1998.

Giornata della Donna