DISCORSO DIVINO

L'amore per Dio è la sola ricchezza vera

10 settembre 1996

Cos’è che l’essere umano dovrebbe sapere? Egli dovrebbe cercare le risposte a “Qual è la natura di questo mondo?” “Quanto vi rimarrò?” “Cosa sto sperimentando qui?” Voi vedete molti nascere e molti altri lasciare questo mondo davanti ai vostri occhi. Come il nome Ja-gat (andare e venire) indica, ogni cosa viene e va in questo jagat (mondo). Se riconoscerete la natura passeggera di questo mondo, sperimenterete la felicità; questo è ciò che dovreste sapere, il mondo è così.

Allora, cosa dovreste abbandonare? L’illusione è ciò che dovreste abbandonare. Nella vostra illusione, voi considerate reali cose che non lo sono e sperimentate la sofferenza cercando di aggrapparvici, pensate nientemeno che Maya e la sofferenza vi abbiano afferrato e non vi lascino più. Il dolore ha mani, piedi, occhi, naso, ecc.? Solamente voi avete questi organi quindi siete voi che avete afferrato il dolore e non il contrario; il dolore non ha le mani per afferrarvi ma voi immaginate di essere in balia del dolore che causa la vostra sofferenza. Questa è ignoranza, questo è ciò che ci si aspetta che abbandoniate. Solamente allora potrete sperimentare la felicità vera. Dove dovreste arrivare infine? Dovete arrivare là da dove siete venuti; tornare alla sorgente, all’origine, è del tutto naturale per gli esseri viventi. Voi siete venuti dall’Atma e all’Atma dovete tornare; in questo si trova la felicità vera. La stessa cosa è affermata nella preghiera vedica “Asatoma Sadgamaya, Tamasoma Jyotirgamaya, Mrityorma Amritamgamaya (portami dalla irrealtà alla realtà, dall’oscurità alla luce, dalla morte all’immortalità). Questa è una preghiera a Dio affinché Egli conduca il ricercatore dalla non-verità alla Verità. La non-verità segue la Verità come un’ombra. Tamasoma Jyotirgamaya: cos’è la luce e cos’è l’oscurità? C’è solamente una cosa: la luce. Quando non vedete la luce, sperimentate l’oscurità; la luce e l’oscurità non esistono separatamente, l’assenza di luce è oscurità. Se comprendete questo, potete ottenere la felicità. Cos’è che nasce e muore? Solamente il corpo e non voi: voi non nascete né morite. Ciò che nasce deve morire quindi nascita e morte riguardano il corpo e non l’Atma. Solamente l’Atma è vero, eterno e immortale; se comprendete questa verità, potete sperimentare la felicità vera. Voi recitate ogni giorno questa preghiera vedica ma non cercate di sapere ciò che dovreste. Dovete sapere ciò che dovete sapere, abbandonare ciò che dovete abbandonare e giungere dove dovete giungere; solamente allora potete sperimentare la felicità vera. Fino ad allora, la felicità che sperimentate è solamente temporanea, non permanente. La condizione di felicità permanente è chiamata immortalità; questa condizione di felicità è descritta dai Veda come priva di attributi, immacolata, residenza finale, eterna, pura, illuminata, libera e incarnazione della sacralità. Voi dovete acquisire fede salda in Dio per sperimentare la felicità vera e eterna.

Gli Avatar vengono per mostrare ideali grandi.

Dove nacque Krshna è cos’era Sua proprietà? Egli nacque in una prigione, fu allevato nella casa di Nanda e visse a Mathura ma ottenne nome e fama grandissimi nel mondo perché non considerò mai reali le ricchezze terrene; la ricchezza del mondo è temporanea e, in effetti, non è affatto ricchezza. La beatitudine era la Sua vera ricchezza, Egli era sempre beato.

Qui voi dovete comprendere la differenza tra i due Avatar, Rama e Krshna. Krshna fece ogni cosa sempre in stato di felicità mentre Rama trasse felicità dal lavoro che fece. Rama combatté con il nemico dopo esser stato provocato mentre Krshna provocava Lui Stesso il nemico e lo combatteva. Ambedue agirono in accordo con le necessità dei tempi; Krshna mostrò beatitudine mentre Rama fu simbolo di responsabilità. Rama si incarnò per mostrare al mondo intero il potere impareggiabile della Verità e della Rettitudine. Rama+Ayana (viaggio) è il Ramayana il che significa che il Ramayana è la storia del soggiorno terreno di Rama. Il Principio di Krshna è differente nel senso che Egli era un insegnante del mondo. Krshna non desiderò mai niente per Se Stesso né fu attaccato ad alcunché; Egli offrì tutto ciò che aveva alla Sua gente, uccise lo zio materno Kamsa ma non ne prese il regno, lo dette al padre di lui Ugrasena. In modo simile, prese le parti dei Pandava, sconfisse i Kaurava e ne nominò re Dharmaraja; Egli non desiderò mai di diventare re, era il re senza corona, il Re dei re e Signore dei signori senza alcun regno. In effetti, fu l’imperatore dei cuori di tutti. Questa è la Verità mostrata dal Principio di Krshna. Se indagate in profondità, comprenderete che ogni Avatar viene a mostrare un ideale.

Krshna rubò il cuore puro delle Gopi.

Krshna disse sempre la verità anche quando diceva qualcosa per gioco, non pronunciò mai una menzogna neppure per scherzare ma coloro che non comprendono il significato delle parole di Krshna pensano che Egli dicesse bugie. In ogni Yuga (era) e durante il tempo di ogni Avatar, ci sono persone affette da questo tipo di malattia. Una volta, le gopi andarono da Madre Yashoda e lamentarono: “Madre, il tuo Krshna è venuto sulla nostra terrazza a notte fonda e ci ha annodato insieme le trecce mentre dormivamo profondamente. Chiedilo a Lui madre, chiedilo a Lui”. Allora Yashoda chiese a Krshna: “Cosa vai a fare nelle case degli altri a mezzanotte? Sembra che Tu abbia annodato insieme le loro trecce e Tu sia tornato di corsa. Non Te lo permetterò più”. Krshna rispose con un sorriso: “Madre, non sono stato al tuo fianco senza andare in alcun luogo stanotte? Quando sono andato e quando sono tornato? Dimmelo tu stessa”. Ciò che Krshna intendeva dire è : “Io sono qui, là e in ogni luogo, dovunque tu guardi”. Egli comunicava tali verità supreme con I Suoi giochi divini.

Un altro gruppo di gopi venne e si lamentò con Madre Yashoda: “Madre, mentre trasportavamo dei recipienti di latticello per venderlo, Krshna si è avvicinato e ci ha chiesto di pagare una tassa; poi ha colpito i recipienti e li ha bucati. Oh Madre, chiedilo a Lui!” Allora Krshna disse a Madre Yashoda: “ Esse volevano offrire quei recipienti di latticello a Dio e Dio è venuto e li ha bucati ma, non sapendolo, esse danno la colpa a Me. Io non so niente di tutto questo, Io sono innocente”. Qui Krshna mostra indirettamente a Yashoda che Egli è Dio Stesso, cerca di spiegare alla madre la Sua Natura Divina in un modo che essa possa comprendere.

Molte volte Krshna rubava il latte e il burro dalle case delle gopi e scappava via quando cercavano di acchiapparLo. Cosa rappresentano il latte e il burro? Essi sono di colore bianco che è simbolo di purezza quindi Krshna accettava i sentimenti puri e satvici delle gopi.

Una volta, Madre Yashoda rimproverò il piccolo Krshna:

“Oh Krshna! Tu non mangi ciò che Ti servo a casa

ma vai nelle case delle gopi e rubi il loro burro.

Caro Krshna, questo rovina il nostro buon nome!”

Ella si lamentò: “Oh Krshna! Tu sei un bambino così piccolo ma stai creando una grande agitazione in tutto il villaggio con le tue azioni disdicevoli. Non Ti piace il burro preparato a casa? Il burro delle case delle gopi è così buono per Te?”Quando Yashoda lo sgridò in questo modo, Egli le disse: “I cuori delle gopi sono puri, sacri e privi di ogni traccia di egoismo mentre c’è un elemento di egoismo nel tuo amore materno verso di Me per cui Io non sono interessato al burro che prepari a casa. Ciò che Io rubo dalle loro case non è il burro ma i loro cuori puri e altruisti. Io rubo i cuori di coloro che sono puri e completamente liberi dall’egoismo”. Per questo i devoti lodano Krshna cantando la canzone “Chitta Chora Yashoda Ke Bal Navanita Chora Gopal(Oh Krshna, figlio di Madre Yashoda, Tu rubi il burro e i cuori dei devoti)”. La gente pensa che Krshna rubasse il burro ma, in effetti, Egli rubava i cuori puri delle gopi.

“A cosa serve adorare il Signore se i cuori non sono puri? Senza purezza interiore, che utilità hanno le pratiche ritualistiche?

A quale scopo cuocere piatti deliziosi in una pentola sporca? La parola di Sai è davvero la Verità”.

I giochi di Krshna rivelano la Sua Divinità

Se reciterete il Nome di Rama con cuore puro anche una volta sola, Egli risponderà subito; Egli solamente può darvi la felicità vera. Purandaradasa disse: “Rama e Yama non sono differenti, sono lo Stesso Dio”. Lo Stesso Rama apparve come Yama (Dio della morte) a Ravana il malvagio e come Dio a Vibhishana il pio che si era affidato completamente a Lui; Egli apparve come Rama o Yama a seconda dei sentimenti dei due individui. Lo Stesso Krshna apparve come Dio a Ugrasena che aveva fede in Lui e come Yama a Kamsa il malvagio che Lo considerava suo nemico; nello stesso modo divenne Yama per Hiranyakasipu che odiava Dio e si presntò come Narayana a Prahlada che Lo aveva sempre in mente.

Una volta, le gopi si stancarono degli scherzi ingannevoli di Krshna; a dispetto dei loro sforzi migliori, non potevano prenderLo. Per questo, un giorno Krshna pensò: “Le povere gopi sono pure di cuore, innocenti e prive del tutto di egoismo; non è giusto che Io riesca a evitarle ogni volta che cercano di prenderMi. Io sono il servitore dei devoti quindi non devo metterli in difficoltà, questa volta lascerò che Mi prendano”. Allora fece un piano per cui esse potessero sapere dove fosse e catturarLo. Accortesi che Krshna era nella casa di una di loro, tutte le altre circondarono la zona come soldati cosicché Egli non potesse scappare. Cosa fece Krshna quando le gopi andarono per prenderlo? Versò per terra il latte di una brocca che pendeva dal soffitto, vi bagnò i piedini e scappò così esse poterono seguire le sue tracce e Lo trovarono. In questo episodio c’era un messaggio per le gopi, Krshna comunicava loro: “Seguite le Mie tracce e Mi raggiungerete”.

Nel Bhagavata ci sono molti avvenimenti simili che comunicano un messaggio profondo ai devoti ma essi appaiono semplici scherzi a coloro che li considerano tali.

Le opinioni variano da una persona all’altra.

Essendo le teste differenti, anche i pensieri variano. Il Bhagavata non è altro che la storia del Signore; gli scherzi divini di Krshna sono il mezzo per comprendere la Sua Divinità. Tutte le storie del Signore Krshna mostrano ideali elevati, non possono esser messe in ridicolo come certe persone tendono a fare. Radha penò per Krshna sempre; Krshna zangolò il suo cuore con la zangola di Jnana e le donò il gioiello prezioso della devozione. Ella non fece mai affidamento sugli amici e i parenti, considerava Krshna come il suo unico rifugio.

Io non ho altro rifugio che Te. Oh Krshna! Io sopporto questo peso della vita solamente per Te, la mia mente diventa irrequieta se io non vedo il Tuo volto sorridente. Appari almeno nei miei sogni: io non posso vivere senza di Te neppure un momento.

Dio è pronto a concedere qualunque cosa che il devoto chieda, è pronto a concedere Se Stesso. Non potete trovare un simile spirito di sacrificio supremo negli amici, nei parenti né in alcuno nel mondo. Radha era completamente esausta e stava per morire; in quel momento, Krshna apparve e le chiese “Qual è il tuo ultimo desiderio?” al che ella rispose: “Krshna, io non voglio niente. Il mio unico desiderio è quello di ascoltare la melodia del Tuo flauto per l’ultima volta”.

Oh Krshna! Canta una canzone dolce e riempi il mio cuore di parole dolci come il nettare e di beatitudine; distilla l’essenza dei Veda, trasformali in musica divina, suonala con il Tuo flauto e rapiscimi con la Tua melodia. Canta, oh Krshna, canta per me!”

Il corpo umano è il flauto che ha nove fori. Radha pregò Krshna di far fluire l’essenza dei Veda attraverso questo “flauto”; di conseguenza, Krshna suonò una canzone dolcissima sul flauto e Radha, ascoltandola, abbandonò il corpo mortale. In quel preciso momento, Krshna depose il flauto per sempre; da quel giorno, Egli non lo toccò più in riconoscimento della devozione grandissima di Radha verso di Lui.

Vale la pena emulare la devozione delle gopi.

Una volta, Rukmini invitò Radha a casa sua ed ella vi andò subito. A quei tempi, gli idli, i dosa, le torte, ecc. non erano conosciuti come oggi, la gente offriva del latte o del latte cagliato agli ospiti. Nell’eccitazione della contentezza, Rukmini offrì a Radha del latte bollente in un bicchiere. Radha era solita offrire ogni cosa a Krshna prima di mangiarla per cui disse “Io lo offro a Krshna” e lo bevve d’un fiato. Alla sera, quando Krshna andò da Rukmini, ella Gli toccò i piedi in omaggio e fu molto sorpresa di vedere delle vesciche su di essi per cui chiese “Oh Signore! Cos’è accaduto? Cosa ha causato delle vesciche sui Tuoi piedi?” al che Krshna rispose: “Sei stata tu. Quando Radha è venuta stamane, tu le hai offerto del latte bollente senza controllare che fosse adatto ad esser bevuto; ella lo ha offerto a Me prima di berlo con il risultato che sui Miei piedi sono venute queste vesciche”.

Alcuni pensano che queste siano semplici storie, invece non sono storie ma Giochi Divini che mirano a eliminare le sofferenze dell’essere umano; tutti i giochi di Krshna intendono liberarlo dalle sofferenze. Egli utilizzava tutti i Suoi Poteri Divini solamente per il bene dei devoti. Se cercherete di comprendere il significato del testo sacro Bhagavata, raggiungerete il potere supremo della Divinità. Le gopi vissero in contemplazione continua di Krshna pur compiendo i loro doveri quotidiani; esse non avevano alcuna educazione formale né alcun diploma, non andarono in alcuna università né studiarono gli Upanishad. Il Nome di Krshna costituisce gli unici Upanishad e Shastra che conoscessero, il Nome di Gopala è il solo Veda che abbiano studiato; così esse santificarono le loro vite nella contemplazione continua di Krshna e godettero di tutti i tipi di felicità terrena. Le gopi erano unite nel loro amore e devozione per Krshna; tutti i devoti dovrebbero emularle al riguardo e disconoscere tutte le differenze basate sulla casta, sulla razza e la religione. Qual è la casta dei cinque elementi che sono presenti in noi? Qual è la casta del fuoco, del vento, dell’etere, dell’acqua e della terra? Tra le Gopi, c’era un grande spirito di unità; dove c’è unità c’è purezza e dove unità e purezza si uniscono, la Divinità si manifesta.

Suguna ebbe la visione di Krshna.

La gente del villaggio Gokul accese le proprie lampade a olio da quella che c’era nella casa di Nanda perché pensava di ottenere prosperità e abbondanza accendendole da quelle che ardevano nelle case di persone benestanti. Un giorno, una gopi appena sposata che si chiamava Suguna arrivò al villaggio; ella voleva disperatamente vedere Krshna avendo udito molto sui Suoi giochi ma non poteva esprimere i suoi sentimenti al marito né ai parenti di lui. La suocera le proibì di andare nella casa di Yashoda e più ancora di vedere Krshna e diventare Sua devota ma nessuno ha il diritto di impedire a qualcuno di avere la visione di Dio. Ogni giorno, la suocera andava essa stessa alla casa di Yashoda ad accendere la propria lampada ma un giorno, avendo la febbre alta, non ebbe altra scelta che mandarci Saguna la quale fu felicissima pensando che avrebbe finalmente avuto l’occasione di vedere Krshna nella fiamma. Ella fu così rapita dalla visione di Krshna che non sentì che stava bruciandosi una mano. Anche altre donne delle case vicine erano andate ad accendere le loro lampade e furono sbigottite nell’assistere alla scena; esse notarono che Suguna non si ritraeva dalla fiamma nonostante le sue dita ci fossero in contatto. Anche Madre Yashoda corse fuori e le chiese: “Cosa succede? Non ti sei accorta che ti stavi bruciando?” Suguna non poteva udire quelle parole perché la sua mente era focalizzata completamente su Krshna. Gopala le sorrideva e lei sorrideva a Lui per cui non sentì alcun dolore. Più tardi, quando le gopi le chiesero come fosse accaduto, ella disse: “Ho avuto la visione di Krshna nella fiamma; Egli mi sorrideva e mi faceva sorridere”. Quelle donne potevano starsene tranquille avendo saputo questo? In un momento, la notizia si sparse per tutto il villaggio e le gopi si riunirono e cantarono descrivendo l’avvenimento:

“Sembra che Suguna abbia avuto una visione

di Gopala nella casa di Nanda;

ella ha visto Krshna nella fiamma!”

Anche sua suocera lo venne a sapere ma Suguna non se ne preoccupò, era felice di aver avuto la visione di Krshna. Descrivere la gloria e la grandezza dei giochi di Krshna è impossibile: Egli era donna tra le donne, uomo tra gli uomini, bambino tra i bambini e un anziano tra gli anziani. Per questo la Bhagavad Gita dice:

“Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie che pervadono ogni cosa,

Egli permea l’universo intero. Egli risiede nel cuore di ognuno”.

Non considerate mai delle differenze a proposito della Divinità basate sul nome e sulla forma.

“Dio è uno senza un secondo”

Voi potete chiamarLo con qualunque nome come Allah, Gesù, Zoroastro, Buddha o Krshna; non considerate differenze di alcun tipo: c’è una sola religione, quella di chi ha umanità. Ci può essere qualcosa di sbagliano nella mente (mathi) ma non nella religione (mattam) quindi correggete le vostre menti, non date spazio ai conflitti e all’odio basati sulle differenze religiose.

Studenti!

Voi dovete diffondere il principio di unità nel mondo intero. Non date mai luogo alle differenze; questa è l’educazione reale che dovete acquisire. Solamente gli studenti hanno la capacità di far rivivere la cultura antica di Bharat aderendo alla via della devozione e dell’affidamento totale.

La parola di Svami è Svami.

C’è un altro argomento importante di cui voglio parlarvi: i devoti che vengono a Prasanthi Nilayam aumentano giorno per giorno e, siccome sono contenti di avere il Mio darshan, anch’Io sono molto contento di trascorrere il tempo con loro. Essendo impegnato con i Miei devoti, Io non ho tempo libero per cui non Mi sarà possibile celebrare matrimoni a Prasanthi Nilayam; coloro che vogliono sposarsi possono farlo felicemente dovunque sia praticabile per loro e poi venire qui: Io li benedirò con gioia. Comunque, Io continuerò a celebrare cerimonie del filo e matrimoni collettivi. L’Amore di Svami è sempre con voi dovunque siate ma, da oggi in poi, non celebrerò matrimoni nella stanza dei colloqui o in altri luoghi; se qualcuno vuole sposarsi, lo può fare nel Kalyana Mandapam, Io non ho niente in contrario. Sposatevi e venite da Me, Io vi benedirò con tutto il Mio Amore. Conducete una vita matrimoniale ideale servendo la nazione e propagando il Principio di Unità.

Oggi si celebra il compleanno di Krshna; cos’è il compleanno per Dio? E’ solamente il compleanno della forma fisica. Non date importanza ai compleanni, datene agli insegnamenti e agli ideali di Krshna. Krshna non è differente dai Suoi insegnamenti, Krshna è la Gita, la Gita è Krshna. Nello stesso modo, Svami non è diverso dal Suo insegnamento: la Parola di Svami è Svami.

Bhagavan ha concluso il Discorso con il bhajan “Govinda Krshna Jai…..”.

Discorso di Bhagavan nella Sai Kulvant Hall a Prasanthi Nilayam il 4 Settembre 1996.

Dal Sanathana Sarathi di Gennaio 2015.