DISCORSO DIVINO

Sviluppate le virtù e meditate su Dio

9 giugno 1996

Chi non ha alcuna virtù non è un essere umano nel senso vero del termine.
Comprendete che i figli virtuosi sono la vera ricchezza di una nazione
Studenti! La gente di Bharat ha adorato Dio eseguendo pratiche sacre come accendere lucerne, bruciare banstoncini di incenso, offrire cibo consacrato, ecc. agli idoli delle divinità in accordo con la cultura Indiana antica ma, sfortunatamente, le ragazze e i ragazzi moderni hanno dimenticato queste tradizioni sacre e si illudono di poter essere appagati dalle mete del mondo; essi hanno perduto il potere della discriminazione e non sanno quali siano le priorità della vita, trascurano i loro doveri e prendono strade sbagliate.

Santificate il cibo offrendolo a Dio
Le persone che seguono i canoni della cultura Bharatiya mangiano solamente dopo aver consacrato il cibo offrendolo a Dio e cantando i Mantra come il Pranaya Svaha, l’Apanaya Svaha, il Vyanaya Svaha, l’Udanaya Svaha e il Samanaya Svaha. Assumendo cibo consacrato in questo modo, noi generiamo pensieri buoni, sentimenti buoni, qualità buone e comportamento corretto. Il cibo che mangiamo dovrebbe godere della purezza del contenitore, della cottura e degli ingredienti ma sapere se esso abbia o meno queste tre qualità è molto difficile per cui va offerto a Dio cantando il mantra Brahmarpanam che lo santifica e gliele fornisce tutte. Brahman è il cucchiaio e l’offerta, è il fuoco sacrificale e anche colui che fa il sacrificio; Brahman è anche lo scopo di chi è impegnato nell’atto sacrificale.

Brahmarpanam Brahma Havir
Brahmagnou Brahmanahutam
Brahmaiva Thena Ganthavyam
Brahma Karma Samadhina.
Prima di essere offerto a Dio, il cibo è semplicemente una pietanza; dopo l’offerta, esso diventa libero da tutte le impurità e si trasforma in prasadam (cibo benedetto, grazia spirituale) mangiando il quale non si acquisirà alcuna impurità mentale. Noi offriamo il cibo a Dio su una foglia di banano pulita ma oggi bisogna chiedersi che tipo di cibo viene offerto e a chi. Il corpo umano è la foglia di banano, il cuore dell’uomo è il recipiente e le virtù, i sentimenti sacri e la buona condotta sono come pietanze sacre; ma a chi vengono offerte? Esse sono offerte ai demoni delle qualità malvagie, ai sentimenti maligni come la rabbia, l’odio e la gelosia. Il cibo che viene mangiato e lasciato da questi demoni dell’odio, della rabbia e della gelosia è poi offerto a Dio ed è per questo che oggi la gente cade vittima dell’irrequietezza, delle difficoltà, dei dispiaceri e dell’infelicità. Voi dovete liberarvi delle qualità malvagie e offrire le vostre virtù a Dio con la preghiera “Oh Signore, Tu sei il residente del mio cuore e sei l’incarnazione dell’Amore, della Gentilezza e della Compassione. Ecco l’offerta del budino dolce delle mie virtù; Ti prego, accettalo”.
Cominciate ad adorare Dio da giovani
L’età giovanile è come un frutto delizioso e voi dovreste offrire questo frutto dolce e delizioso a Dio; adorare Dio dopo essere andati in pensione, in età matura quando il corpo è diventato debole, gli organi di senso hanno perso la loro forza e la mente si è indebolita, non è possibile. Parti presto, guida con calma e arriva senza danno. Cominciate a pregare Dio sin dall’età giovanile; se non fate azioni sacre quando le vostre facoltà fisiche e mentali sono forti, quando le farete? Cosa potrete fare quando gli organi di senso avranno perduto tutto il loro potere? Quando il messaggero del Dio della morte (Yama) vi pone il cappio attorno al collo e comincia a trascinarvi via dicendo “vieni, andiamo”, quando i vostri parenti dicono ai membri della famiglia di portarvi fuori di casa perché la fine si avvicina, quando vostra moglie comincia a piangere insieme ai figli, come potete cantare il Nome di Hari? Si può eseguire una qualunque pratica spirituale a quel punto? No,no. E’ del tutto essenziale che meditiate su Dio, pensiate a Lui con tutto il cuore e redimiate la vostra vita proprio a questa età giovanile quando gli organi di senso sono veramente forti. Perché non adorate Dio quando gli organi fisici e le facoltà mentali sono piene di brio e vigore?
O uomo, non ti inorgoglire della tua bellezza, della giovinezza e della forza fisica:
ben presto diverrai vecchio, i capelli incanutiranno, la pelle si riempirà di rughe e la vista si annebbierà,
i bambini ti prenderanno in giro chiamandoti “scimmia vecchia”.
Tu non sei migliore di un burattino di cuoio, cerca di capire il mistero che è dietro questo teatro dei burattini.
Come puoi pensare a Dio quando diventi un vecchio decrepito? Dovresti offrire a Dio i fiori profumati della mente e del cuore con fede totale in gioventù quando il corpo è forte e i sensi potenti; questa è la vera offerta di cibo che devi fare a Dio. Eppure oggi le persone non fanno di queste offerte; quado i sensi diventano deboli per essere stati dedicati ad ogni tipo di piaceri sensori, li offrono a Dio. E’ come offrire del cibo avanzato. Come dice il proverbio, è come dire: “Io offro a Krishna tutta la farina che è stata portata via dal vento”. Che cosa vi è rimasto da offrire a Dio quando la forza di tutti i vostri sensi è esaurita e avete perduto l’energia fisica e mentale? Dovete quindi servire Dio quando il potere del corpo, della mente e dell’intelletto sono intatti; che servizio potete offrire a Dio se perdete tutta la forza nel cercare i piaceri dei sensi in età giovanile?
Studenti! Prima di tutto dovete comprendere che questa età giovane è divina e sublime. Se non vi indirizzate alla spiritualità ora, in età avanzata non potrete farlo. All’inizio, un bambino gattona usando mani e piedi poi cresce e comincia a camminare su due piedi; quando diventa vecchio, cammina su tre piedi cioè si aiuta con un bastone. L’uomo deve servire e adorare Dio quando cammina su due piedi, non deve rimandare a quando sarà vecchio e camminerà su tre piedi; come due piedi sorreggono il corpo intero, tutti i poteri dell’essere umano dipendono dalla Verità e dalla Rettitudine. Voi dovete seguire Verità e Rettitudine e meditare su Dio che ne è l’incarnazione. In vecchiaia, avete bisogno di un’altra gamba nella forma di un bastone che non avete neppure la forza di sostenere perché il corpo diventa molto debole. Cosa potete fare a quell’età? Quindi fate l’uso migliore della gioventù senza sprecare neppure un momento solo.
Il tempo è Dio. Lo spreco di tempo è spreco di vita; non sprecate tempo.
Non fate uso errato della lingua
Oggi, i ragazzi e le ragazze sprecano un mucchio di tempo, ne fanno cattivo uso perdendosi in pettegolezzi futili; essi non alimentano i sentimenti buoni e non usano parole buone. Che genere di parole dicono e che tipo di canzoni cantano! Non avete idea di quanto sia disgustoso ascoltare le parole e i canti dei giovani del mondo esterno. E’ solamente a Prasanthi Nilayam che i ragazzi e le ragazze partecipano ai bhajan e cantano la Gloria di Dio “Rama, Krishna, Govinda” trascorrendo così il tempo beatamente; altrove, essi non conoscono il valore del canto del Nome Divino, cantano canzoni prive di significato come “Oh ragazzo, vai avanti e lascia le mie orecchie”. C’è un significato in questo? Ci sono altre canzoni molto buffe come “Dadada dadada dada dada”; cos’è questo “dadada”? Che vergogna cantare cose simili! La lingua ci è stata data affinché facciamo questo? Sapete a quale scopo ci è stata data la lingua? Soltanto per far danzare il Nome Divino su di essa ma noi la stiamo usando male. Chaitanya esaltò la grandezza della lingua:
“Oh lingua conoscitrice del gusto! Tu sei veramente sacra.
Dì la verità nel modo più piacevole possibile,
canta sempre i Nomi Divini come Govinda, Madhava e Damodara;
questo è il tuo dovere primario”.
La lingua ha molte grandi qualità, è la conoscitrice del gusto e dovrebbe dire la verità in modo piacevole, dovrebbe pronunciare solamente parole pacate e dolci. Perché dovreste pronunciare parole profane con una lingua così sacra? Sfortunatamente la gente rende la lingua profana dicendo parole sconvenienti. E’ necessario che gli studenti abbiano il controllo della lingua; voi dovete usarla per cantare la Gloria di Dio che scioglie il cuore, attrae la mente e fa dimenticare se stessi. Quando qualcuno canta le Glorie di Dio, tutti godono del suo canto e seguono la musica con il movimento della testa senza accorgersene siano essi teisti, atei o atei-teisti. Una volta Radha cantò: “Io non so dove Tu sia e cosa Ti impedisca di venire qui. Oh Krishna! Perché mi tieni separata da Te? Non hai compassione di questa Tua serva?” Mentre ella cantava così, tutte le donne di Repalle si perdevano nella gioia infinita e le brocche d’acqua che esse trasportavano, cadevano a terra. Radha si lamentava con Krishna: “Qual è lo scopo del mio vivere? Io non ho altro rifugio che Te, sopporto questo peso della vita solamente per amor Tuo. La mente diventa irrequieta se io non vedo il Tuo Viso sorridente; appari almeno nei miei sogni, io non posso vivere senza di Te neppure per un momento”. In quei giorni, la gente pregava Dio con un anelito così intenso; quando cantavano il Nome di Krishna, sentivano che i loro fardelli venivano rimossi. Solamente una preghiera così intensa può muovere e sciogliere il cuore di Krishna ma oggi non c’è devozione (devotion), c’è solamente un oceano profondo (deep ocean); le persone dicono “divino, divino” ma in loro non c’è niente di divino (divine), è solamente “deep wine”. Voi dovreste santificare il tempo meditando su Dio e cantando il Suo nome dolcissimo.
La vittoria si trova nell’unità
Qual è lo scopo del canto dei Bhajan? Quando si riunisce e canta la gloria di Dio all’unisono, la gente ha un grande potere. Il canto di gruppo è stato iniziato da Guru Nanak con lo scopo principale di portare l’unità nella diversità; il canto corale ha molto più effetto di quello individuale. Voi dovreste seguire la nostra cultura antica e offrire a Dio i sentimenti sacri del vostro cuore; Egli è l’incarnazione dell’Amore e Lo potete sperimentare solamente tramite l’amore. Per vedere la luna splendente non avete bisogno di una torcia, di un riflettore o di una lampada alogena, potete vederla per mezzo della sua stessa luce; lo stesso se volete vedere l’incarnazione dell’Amore: potete vederLo soltanto tramite l’amore. In questo mondo non c’è luce più splendente dell’amore. Il Bhagavata descrive le storie del Signore Krishna con molti dettagli; esse distruggono tutti i peccati.

Le storie del Signore sono meravigliose, purificano le vite delle persone in tutti e tre i mondi,
sono come le falci che tagliano le liane dei legami del mondo,
sono come un amico sincero che vi aiuta nel momento del bisogno,
sono come un riparo per i saggi e i veggenti che sono in austerità nella foresta
Considerate l’Amore come madre e la Verità come padre, la Compassione come sorella e la Beatitudine come fratello. Se avete simili relazioni eterne, perché allacciate delle relazioni terrene superflue? Potete vedere voi stessi che nell’unità c’è una forza grande; Dharmaraja, Bhima, Arjuna, Nakula e Sahadeva erano cinque fratelli e potevano ottenere la vittoria solamente perché rimanevano uniti. In egual modo, Rama, Lakshmana, Bharata e Satrughna mantennero l’unità in tutte le circostanze. L’unità dà la vittoria. Invece tra Vali e Sugriva non c’era unità; quale fu il risultato? Sebbene Vali fosse dotato di un potere enorme, trovò comunque la fine. Similmente, non c’era unità tra i tre fratelli Ravana, Vibhishana e Kumbhakarna; per questo, Vibhishana dovette lasciare gli altri due e infine Ravana perse il regno e tutto il resto per la stessa ragione. Noi possiamo ottenere qualunque cosa con l’unità. La mano ha cinque dita: quando esse sono insieme, possiamo svolgere qualunque compito.

Studenti!

Tutti voi appartenete alla stessa Organizzazione Sai, studiate presso le istituzioni educative Sai, crescete nell’Amore di Sai; manifestate questo Principio dell’Amore non solamente qui ma dovunque andiate, propagate l’amore con l’esempio. Il comportamento, la disciplina e le maniere che avete appreso qui devono seguirvi come la vostra ombra dovunque andiate. Voi siete dei buoni ragazzi o degli uomini buoni soltanto se vi comportate bene e usate le buone maniere; potete essere definiti dei devoti solamente quando compite il vostro dovere con tutto il cuore. Fate ciò che dovete sinceramente; solamente così potete diventare dei devoti veri altrimenti come potete definire ciò che fate “devozione”se adorate gli idoli trascurando i doveri?

Il dovere è Dio, il lavoro è adorazione.
Gli studenti non devono diventare infingardi; imparate le lezioni in aula per prime e usate soltanto il tempo in avanzo per lo sport e il divertimento. Meditate su Dio e sperimentate la beatitudine. Come il cibo è necessario per il corpo, il Bhajan lo è per la mente. Il corpo è come un carro e la mente è il cavallo che lo tira. Voi decorate il corpo con cosmetici e bei vestiti ma non date il cibo giusto alla mente; a cosa serve decorare il carro senza nutrire il cavallo? Un carro simile è adatto soltanto a esser messo al museo, ecco tutto; rendete quindi forte il cavallo in primo luogo che è come dire che dovete rinforzare la mente. Cosa si intende per “rinforzare la mente” ? Bisogna albergare pensieri buoni, sentimenti buoni, buone qualità e comportamento corretto. Nella guerra del Mahabharata, qando Krishna portò il carro di Arjuna in mezzo al campo di battaglia, questi guardò l’esercito dei Kaurava e si rivolse a Krishna con le mani giunte dicendo: “Oh Krishna, come posso sopportare di uccidere i miei stessi amici, i parenti e figli dei miei precettori? Se penso ad ammazzare così tanti dei miei amici e parenti, mi gira la testa; torniamo a casa senza perdere altro tempo qui”. Egli perse la forza mentale lasciandosi sopraffare dall’attaccamento; cominciò dicendo “Na varu, na varu (la mia gente, la mia gente) “Na” significa effettivamente “no”. Egli disse: “Oh Krishna, come posso combattere contro i miei anziani, i miei amici, parenti e precettori?” A causa di questo attaccamento, egli si scoraggiò e non volle combattere per cui Krishna lo rimproverò dicendo: “Non ti vergogni? Prima di venire qui, tu hai parlato come un grande eroe ma, appena entrato nel campo di battaglia, sei diventato un codardo. Ricordi cosa Mi dicesti quando stavo andando dai Kaurava in missione di pace?” Mi dicesti: “Forse quei Kaurava dalla mente ristretta abbandoneranno tutte le differenze e faranno amicizia con noi? Possono il polo sud e il polo nord incontrarsi? Invece di perdere tempo, perché non dici loro che siamo pronti alla battaglia? Dare dei buoni consigli ai malvagi è come gettar fiori di gelsomino nel fuoco. Interrompiamo tutto questo parlare di pace”. Non hai detto tutto questo? Allora tu mi dicesti: Perché stai ritardando l’inizio della battaglia? Smettiamo di parlare di trattato di pace, siamo pronti a combattere. Com’è che ora il tuo cuore è pieno di attaccamento?” L’attaccamento è la causa della rovina dell’uomo. Si può provare attaccamento ma soltanto fino ad un certo limite; essendo venuto qui da ragazzo e avendo vissuto in un ambiente così sacro, dovresti avere maturato qualità buone, pensieri buoni e un comportamento corretto.


(Bhagavan ha concluso il Suo Discorso con il bhajan: “Govinda Gopala Prabhu Giridhari...”).


Prashanti Nilayam, 16 Luglio 1996,
Sai Kulvant Hall
(Dal “Sanathana Sarathi”, Febbraio 2012)