Ciò che ha dato lustro e bellezza alla storia dell'India è la virtù della tolleranza.
Il più grande dei riti che si svolgono in questo Paese è quello che esalta la santità della Verità.
Uno degli ideali più elevati che per generazioni è stato coltivato e perseguito è l'amore verso la propria patria.
Un principio cardine osservato è il seguente: "Più della propria vita vale l'onore e la dignità!"
Tutti questi elevati nobili pensieri, sfortunatamente oggi sono spariti ed il Paese è soggiogato dall'influenza dello straniero.
Dove sono finiti i governanti che fecero grande questo Paese?
Il popolo si è ridotto allo stato di un elefante incapace di riconoscere il proprio valore e la propria forza!
Incarnazioni dell'Amore,
Karma Yoga
La immutabile verità, capace di affrontare ogni tipo di calamità, è considerata in India il più grande dei valori.
Questa eredità culturale trova il suo più profondo significato nel "Sanathana Dharma" (Il Dharma eterno).
Da tempi immemorabili il "Sanathana Dharma" ha preso la forma di due correnti di pensiero: l'una che appartiene ai "Veda" e l'altra ai "Puranas".
La prima riguarda il concetto di "Karma"
Infatti, i Rishi (Saggi dell'antichità) avevano riconosciuto il suo significato profondo e Io avevano sperimentato.
La seconda corrente di pensiero si riferisce a qualcosa che è inerente alle nostre risoluzioni.
Queste due correnti scorrono nel medesimo alveo perché il risultato del "Karma" è "Jnana" o conoscenza.
Ciò che esiste fra i due è il "Seva" o il servizio.
Con l'azione, l'uomo è in grado di purificare il proprio cuore ed ottenere la gioia atmica. Il dovere principale dell'uomo è dunque compiere l'azione motivata da scopi ed ambizioni elevate.
Ma agire per ottenere il frutto dell'azione, e cioè avere il senso dell'ego, non purificherà il cuore e non ci farà realizzare l'Atma.
Dovremmo credere nell'azione, dimenticare l'ego, e compierla perché è nostro dovere farlo. Il vero sacrificio consiste nell'abbandonare il senso dell'ego ed i frutti, che l'azione porta con se.
Questo è il sacrificio che diviene "Karma Yoga".
La dottrina del "Karma" spiega all'uomo come deve agire e qual è il suo dovere. Essa insegna a compiere l'azione per l'azione ed il dovere per il dovere in tal modo:
qualunque cosa si faccia trasformerà il cuore e sarà vero "Yoga".
Tutto ciò che viene fatto per fini ed idee egoistiche non può chiamarsi azione. Il vero "Karma Yoga" consiste nell'essere altruisti, senza ego, e compiere l'azione senza badare ai suoi frutti.
Il "Karma Yoga” è il fondamento dell'amore universale, della pazienza, della simpatia e della compassione.
Ogni individuo dovrebbe sapere che il corpo ci viene dato per compiere "Servizio".
Poiché abbiamo dimenticato questa sua natura siamo infelici e disperati.
Vi sono alcuni che disdegnano le attività tendenti ad aiutare i diseredati, i poveri, gli indifesi, ma questo rappresenta un grave errore!
Tali azioni dovrebbero invece essere considerate come il nostro primo dovere!
Il Socialismo
Tutto ciò che vi è stato dato nella vita non dev'essere utilizzato a vostro esclusivo uso e beneficio.
La pioggia cade, i fiumi scorrono, le messi crescono, il sole sorge e così la luna, e tutte queste cose sono state forse concesse per un solo individuo?
Qualunque cosa intorno a voi nella creazione è destinata a tutti, non ad un singolo individuo. Dovremmo eliminare l'idea meschina che tutto ciò che abbiamo ci è stato dato per ìl nostro esclusivo uso!
Se l'uomo non avesse queste idee meschine potrebbe facilmente avere pace e felicità.
Oggi si parla di ideali di eguaglianza nella società e si fanno piani per raggiungerli.
Tuttavia questi piani rimangono sulla carta anche se sono belli.
Si dice che tutti i possessi e tutte le ricchezze devono essere distribuiti in modo egualitario ed a questa idea è stato dato il nome di "Socialismo".
Certamente è un ideale rispettabile ma non è forse utopico?
Potreste sì, distribuire egualitariamente la vostra ricchezza e i vostri lussi ma potreste fare lo stesso con i desideri e le aspirazioni? Solo in caso di eguaglianza di aspirazioni e speranze è possibile ottenere la vera eguaglianza!
Vi faccio un piccolo esempio: se una persona ha 10 acri di terra ed una seconda ne ha solo due e voi volete che entrambi abbiano una stessa quantità di terra cosa dovete fare?
Dovete prendere quattro acri da quella che ne possiede dieci e darli a quella che ne possiede solo due ed in tal modo entrambi si troveranno con sei acri a testa.
In questo modo avremo forse fatto felice chi ne possedeva 10?
Dovete cercare invece di vedere l'unità dietro tutte queste cose materiali e solo così potrete parlare di eguaglianza! Quando riconoscerete quella unità dietro tutta la diversità potrete avere l'eguaglianza!
Si producono dolci di tante specie ma Io zucchero in loro contenuto è sempre lo stesso. Nello stesso modo quando saprete che l'Uno è presente in tutti gli Esseri capirete e raggiungerete l'eguaglianza nel vero senso della parola.
Gli indiani dovrebbero cercare di raggiungere quell'eguaglianza di pensiero e di azione e non in termini materiali.
La base di ogni cosa è l'amore, ed una volta che questo valore è perso la vita intera sarà persa! Più amate e più questo amore crescerà e non avrà mai fine!
L'Amore vero
Ma l'Amore terreno che voi provate non è il vero amore. Il legame fra un individuo ed un altro, fra un individuo ed una cosa materiale, fra una entità fisica ed una persona, noi lo chiamiamo amore.
Ma se andate in fondo alle cose scoprirete che è invece "egoismo", niente altro che "egoismo".
Per i vostri fini egoistici portate una maschera che chiamate " Amore" e la vostra vita è condotta artificialmente e superficialmente.
Il vero amore è puro, sublime, ed altruistico! L'Amore non si può prendere a prestito né si può vendere! L'Amore è il frutto che nasce dal fiore delle vostre buone azioni!
È solo quando vi impegnate in azioni altruistiche e nel servizio disinteressato che potrete esperimentare il vero amore.
Nel mondo di oggi si progredisce in numerosi campi di attività: nella scienza, nella politica, nella medicina e così via, ma l'uomo è incapace di vincere i propri pensieri meschini e le proprie piccole idee.
Qualsiasi cosa uno pensi o faccia, qualunque cosa egli dica, nasconde un motivo egoistico. L'uomo è divenuto una marionetta nelle mani del proprio egoismo e non riesce a fare un passo fuori da questa condizione triste. Non vi è unità ma solo un grande zero!
La purezza e la sacralità possono essere ottenute con il sacrificio e non con il lusso e l'agiatezza.
Carità
Solo con sacrificio sarete in grado di riconoscere la vostra vera natura.
Questo sacrificio ha un nome: "Carità", che non vuol dire dare soldi a qualcuno o a qualche organizzazione, ma significa rimuovere i cattivi pensieri dalla vostra mente.
Con tale "Carità” otterrete la purezza e con la purezza avrete l'unità e quindi la Divinità potrà essere raggiunta.
Ma oggi non vi è sacrificio a favore della società. Una persona potrà esser considerata "Grande devoto" o "Grande Sadhaka" e "Grande scienziato", ma in termini di sacrificio non troverete molto!
Dovremmo rendere la nostra vita forte, pura, piena di vigore ed amore. Quando vi sedete per mangiare, se non trovate il sale nella minestra vi rifiutate di prenderla.
Questo cibo digeribile in due ore al massimo voi lo rifiutate perché non ha sale. Cosa dovrebbe essere allora della vostra vita vissuta in 60, 70, 80 anni se è insipida.
Una vita vissuta cosi a lungo dev'essere piena di sapore!
Qual è il sapore che si deve ricercare?
È il sapore della forza che si accumula con le buone qualità, è lo scopo principale di acquisire un buon carattere perché senza carattere vi è solo morte!
Ecco ciò di cui c'è bisogno oggi, non di costruzioni, posizioni, stabilimenti o industrie!
A questo fine dobbiamo utilizzare parte del nostro tempo nel servizio. Non si può affermare di vivere soltanto perché il cuore batte!
Solo quando si fa qualcosa di buono è possibile parlare di vera vita!
Una macchina che sta sempre ferma arrugginisce, e così sarà del vostro corpo se non lo utilizzerete per la giusta azione.
Qualunque cosa si debba fare, facciamola, ma che sia divina e nobile e cosi il nostro lavoro sarà trasformato in preghiera.
Con questi ideali elevati il vostro corpo diverrà puro, e saranno puri anche le vostre azioni ed i pensieri.
Il corpo vi è stato dato per "aiutare" e non per "caricare" e "scaricare" continuamente. Il fiore un giorno appassirà oppure diventerà frutto.
Quando il frutto sarà maturo cadrà dall'albero.
Il nostro corpo anch'esso cadrà quando sarà il momento, ma prima che ciò avvenga dovremmo avere capito lo scopo per il quale ci è stato dato' ed avere allargato la nostra visione.
"Sathya, "Dharma", "Shanti" "Prema” e " Ahimsa" sono i cinque soffi vitali dell'uomo e fra questi il più nobile ed il più grande è l'amore.
Coltivatelo, sviluppatelo, colmatevene il cuore; è tutto ciò che dovete fare nella vita.
Incarnazioni dell'amore,
Gli intellettuali
noi ci irritiamo e ci arrabbiamo con tutti per cose insignificanti ed il nostro corpo così pieno di vitalità e sacralità, così difficile da ottenere, viene compromesso.
Esso deve invece percorrere la via dell'amore e fare di esso la propria essenza.
Chi oggi fa maggiore danno al Paese sono i cosiddetti "intellettuali".
L'educazione non è conoscenza libresca!
Quando si tende ad accumulare questo tipo di conoscenza si perde di vista quella vera e cioè quella di se stessi!
Nel perseguire questo tipo di conoscenza indulgete in inutili discussioni e dibattiti.
È un errore grave credere che mediante quello studio si possa ottenere molto!
Quell'errore riflette il vostro Ego, e con esso potrete acquisire solo due cose: la mancanza di pace e l'agitazione.
La pace non esiste nelle cose fuori di voi, ma nel vostro cuore!
Quando dite "lo voglio la pace", "Io" sta per Ego, "voglio" sta per desiderio; rimuovete ambedue ed avrete la pace.
Oggi l'uomo è pieno di pensieri e le sue aspirazioni non hanno limite; ciò nonostante è soggetto alla disperazione ed allo scoraggiamento. Quest'ultimo è direttamente proporzionale ai desideri.
La vita è un lungo viaggio nel quale meno bagagli abbiamo e più agevole diventa.
l nostri desideri sono i nostri bagagli, "Vayraghya" vuol dire "distacco" in termini vedantici, ma ciò non significa abbandonare famiglia, moglie e figli, e tutte le cose materiali, ma svolgere il proprio dovere ed i propri compiti tenendo alto il "Dharma" familiare.
Controllate i desideri e non eccedete mai nelle cose che fate ed a cui avete diritto. Non urtate nessuno ma fate del bene!
Ecco quanto ci ha tramandato il saggio Vyasa:
" Aiuta sempre e non offendere mai!".
Quando l'amore cresce, giorno dopo giorno, alla fine sboccerà.
Questo amore deve essere espresso attraverso il Seva o il servizio fatto agli altri. Dovremmo poter considerare la società in questo modo:
"Tutti per uno, uno per tutti!"
La natura umana dovrebbe essere capita attraverso il processo razionale.
Qual è Io scopo di avere l'intelligenza?
Dovremmo sapere come usarla a favore della società tramite il servizio.
Due sono le cause per le quali l'uomo oggi soffre: primo perché diviene sempre più intelligente e poi, perché non usa questa sua intelligenza in modo giusto.
Infatti, egli cerca di afferrare verità complicate e dimentica quelle facili. Oggi l'uomo usa la propria intelligenza per cercare le colpe nel prossimo.
Come il rampicante nasconde la pianta alla vista, così i cattivi pensieri e le brutte qualità nascondono la verità. Per rimuoverli occorre dedicarsi al "Seva".
Col servizio potrete santificare la vostra vita recando aiuto e conforto al prossimo.
La vita umana non è una goccia di olio che flotta sulla superficie dell'acqua ma è la goccia d'acqua che si unisce all'oceano del "Tutto".
Voi dovete diventare Uno con tutti! dovete passare dallo stadio dell"'io", della individualità, allo stadio del "noi" "o della collettività" e quindi da quest'ultimo a quello di "Lui" (Dio).
Ecco ciò che insegna questa antica cultura che è il contenuto di tutte le religioni.
Gesù dichiarò: "Io sono il Messaggero di Dio" volendo indicare, con quella frase il primo stadio della ricerca filosofica.
In uno stadio successivo affermò: "Io sono il figlio di Dio".
Infine, nell'ultimo stadio: "lo e mio Padre siamo Uno".
Queste tre dichiarazioni corrispondono alle tre filosofie Dwaitha, Visisthadwaitha, Adwaitha, ed equivalgono al detto:
"Io sono nella luce, la luce è in me, Io sono la luce".
Questo è contenuto in tutte le dottrine Religiose e tutte le scuole di pensiero filosofico lo insegnano.
Non basta essere consci di vivere, dovremmo poter passare dallo stato di "conscio" allo stato di "coscienza" e da questo a quello della "pura consapevolezza".
Ecco di nuovo i tre scalini sopra menzionati.
Questo "conscio" è presente ovunque ed è la forza che dà la vita; da esso dovete derivare quel "quid" che è la vostra "coscienza".
Oggi noi seguiamo solo il "conscio" che è la causa delle sofferenze e dell'egoismo. Per allargare la visione occorre che i pensieri e le azioni siano pure.
La vera spiritualità non consiste nei rituali ma nel riconoscimento del principio Atmico.
L'indagine spirituale
Dovremmo cercare di capire che non siamo il corpo né i pensieri, né la mente né i sensi ma l'Atma, base di ogni cosa.
Quando diciamo: "questo è il mio corpo", noi affermiamo di non essere il corpo.
Quando dal mattino alla sera usiamo dire: la mia macchina, la mia famiglia, la mia casa, il mio lavoro ecc., chi è colui che afferma la proprietà di tutte queste cose?
"Chi sono io?'.
Questa è la ricerca che vi condurrà alla realizzazione.
Se vogliamo prendere dal pensiero Vedantico un termine per rispondere a tale domanda, dobbiamo dire: "Nethi, Nethi," cioè "non è questo e non è quest'altro"
Se inizierete questo processo sarete in grado di capire la vostra vera identità.
Generalmente noi usiamo augurare ad una persona una lunga vita dicendole "che tu possa vivere cent'anni!". Sappiate però che la morte può giungere in ogni momento e che non può essere né spostata né cancellata.
Questa è la verità! Abbiate la convinzione della certezza della morte, siate pronti per ogni evenienza e vivete una vita in pace.
La ragione dell'inquietudine odierna
Oggi molti problemi assalgono la mente e pochi ne conoscono la causa. Ebbene, vi sono due ottime ragioni che giustificano quella inquietudine: la prima è che i giovani pensano al futuro, e solo al futuro la seconda è che i vecchi pensano al passato e solo al passato, mentre nessuno di loro si occupa del presente.
Ma questo non è un presente comune poiché è "Onnipresente", ciò che sperimentate oggi è il risultato di ciò che avete fatto nel passato, e ciò che fate oggi vi darà i risultati domani. Il passato ed il futuro sono pertanto contenuti nel presente.
Il passato e passato, dimenticatelo, esso non tornerà mai più!
Il futuro è incerto e non dovete preoccuparvene!
Vivete il presente e siate felici.
Se solo poteste afferrare queste semplici verità potreste vivere una vita felice anziché stare in continua preoccupazione per essere nati, per la vostra famiglia, per le azioni che fate, per la fanciullezza, la vecchiaia e la morte.
Rimuovete queste preoccupazioni, che sono come nuvole passeggere, non permanenti convincetevi che ciò che viene in termini di materia poi se ne va.
Il denaro viene e va, la moralità viene e cresce!
Se darete spazio alla moralità vivrete una vera vita!
Sathya, Dharma, Shanti, Prema ed Ahimsa, sono i valori veri della vita umana.
Le Upanishad ci incitano a dire la verità ed a seguire il Dharma: "Sathyam Dharmam Charam", ma noi non ne conosciamo il vero significato.
In ogni più piccola cosa della creazione vi è un elemento di non verità, e poiché non esiste Dharma più elevato di Sathya, come riconoscerlo?
Il Dharma deve divenire un Tapas (sacrificio) operato con il corpo ed i sensi che dovrebbero esser posti al suo servizio.
Prema o L'Amore è qualcosa che irradia dall'essere umano e non qualcosa che si possa acquisire dall'esterno.
Vi faccio un esempio: qual è la ragione degli alti e bassi della vita?
Essa risiede nella errata interpretazione degli avvenimenti, dovuta al nostro senso di colpa. Quando l'uomo persegue un obiettivo e non lo raggiunge, si agita e si sente deluso.
La causa di tale delusione è l'aspettativa di qualche cosa.
Servendo gli altri invece svilupperemo i sentimenti della fratellanza e della paternità Divina. Chi non sa mettersi al servizio del prossimo non può diventare un leader (capo) ed un cuore che non abbia la capacità di intendere il Seva è come un tempio senza luce.
Esiste tanto male intorno a voi, quindi dedicatevi al Seva e la vostra vita diventerà piena di luce e di splendore.
Sviluppate l'Amore, nutritelo con le vostre buoni azioni e santificate la vostra vita.
La vita umana che vi è stata concessa è il risultato dei meriti derivanti dalle azioni delle vite passate e prima che essa finisca cercate di raggiungere il suo scopo.
Bangalore - Accademia di Musica 11 dicembre 1985