Satsang

Segui il Maestro (parte seconda)

6 novembre 2005

IL MAESTRO TI RENDE CONSAPEVOLE DELLA MENTE UNIVERSALE





La scorsa settimana vi ho proposto il tema: “Segui il Maestro” intendendo per “Maestro” una persona assolutamente diversa dall’insegnante. Abbiamo chiarito questo nel discorso precedente, spiegando appunto le differenze tra insegnante e Maestro, ma vorrei riassumerle brevemente:

- L’insegnante è colui che vi fornisce un’informazione mentre il Maestro vi conduce alla trasformazione.

- Un insegnante vi dà la conoscenza mentre il Maestro vi conferisce la saggezza.

- L’insegnante vi aiuta a studiare tutto il mondo esterno, con l’aiuto della mente che è al di fuori del mondo, mentre il Maestro Divino vi porta oltre la mente, in uno stato in cui essa è assente.

- L’insegnante è disponibile in un momento particolare ed in alcune ore del giorno mentre il Maestro Divino è sempre disponibile: è dentro di noi!

- Infine, un insegnante confida nelle sue capacità di comunicazione esprimendosi verbalmente, tramite le parole, mentre il Maestro Divino stabilisce una sacra comunione con voi, il Maestro Divino parla nel silenzio.

Può sembrare paradossale eppure il Maestro può esprimere Sé stesso senza usare parole; Egli può comunicare la Sua pienezza nel silenzio più profondo; anche un gesto, un movimento del Maestro porta con sé un messaggio. Questo è quanto era stato detto ed ho voluto ripeterlo brevemente per chi non c’era.



IL MAESTRO TI AIUTERA’ A VIAGGIARE DALLA MENTE INDIVIDUALE ALLA MENTE UNIVERSALE



Questa mattina vdremo altri punti del tema. Seguite il Maestro che vi renderà consapevoli della mente universale, della consapevolezza universale; il Maestro che vi darà questa consapevolezza è il Vero Maestro dello spirito. Io sono un individuo con la mia propria mente; per quanto di larghe vedute possa essere, la mente individuale è stretta, è limitata, ha dei confini e non può oltrepassare limiti determinati ma il Maestro vi aiuterà a viaggiare oltre fino a raggiungere l’esperienza della Mente Universale. Ecco un piccolo esempio dato da Bhagavan Baba circa la differenza tra la mente individuale e la Mente Universale:

Immaginate che una formica o una zanzara si metta a camminare da qualche parte sul mio corpo; io ne percepisco la presenza e ne sono consapevole in qualsiasi punto si trovino. Similmente, qualsiasi afflizione, sofferenza o dolore, da qualsiasi luogo provengano, dorrebbero toccare il mio cuore e la mia mente. Quando risponderò alla sofferenza della gente, al suo struggimento, alle calamità, alle catastrofi, qualunque esse siano, la Mente Universale avrà cominciato ad aprirsi. Quando sono affamato rispondo alla richiesta del mio corpo andando alla mensa e rispondo alla sete bevendo; questa è la mente individuale che infatti risponde alle chiamate personali, alle richieste, ai desideri ed ai bisogni individuali. La Mente Universale risponde invece a qualsiasi necessità, qualsiasi richiesta o sofferenza, dovunque e di chiunque; un Maestro vi risveglierà, vi illuminerà e vi insegnerà a sperimentarla. Seguite il Maestro, Colui che vi porterà lontano dalla mente individuale risvegliando in voi la Mente Universale.



ALLA PRESENZA DEL BHAGAVAN SI DIMENTICANO DATE E GIORNI



Abbiamo ricevuto per molti anni vari tipi di insegnamenti. Qualche volta andiamo in chiesa, ascoltiamo qualche bella canzone ed offriamo il nostro orecchio al bellissimo sermone del pastore oppure di questo o quel profeta, ascoltiamo discorsi di eruditi nei templi o in luoghi di adorazione ma alla fine siamo stanchi; siamo stanchi perché abbiamo troppe cose nella testa e desideriamo soltanto rilassarci, respirare un po’ d’aria fresca. Dopo aver ascoltato i sermoni siamo sempre stanchi ; così vanno le cose nel mondo. Per quanto bravo siate come oratore, se fate lezione continuamente, un’ora dopo l’altra, non troverete un solo studente che vi stia a sentire al terzo discorso! Due ore sono troppe e troppo noiose! Lo stile del Maestro Divino è differente; come passa il tempo in Sua presenza, come scorrono i giorni accanto a Lui e come dimentichiamo le date mentre stiamo con Lui è un fatto conosciuto da tutti. Ci sono spesso persone che chiedono “Che giorno è oggi? Lunedì o martedì?” e si domandano se sia il 6, il 7 o l’8! Questa è una caratteristica del MaestroDivino che vi fa dimenticare giorni e date mentre l’insegnante vi rende ben consapevoli non solo del giorno e della data ma anche dell’ora che segna il vostro orologio! (Risate) Egli vi stanca mentre, alla presenza del Maestro Divino, vi sentite pieni di energia e scoppiettanti di gioia, vi sentite pieni di salute perché risveglia il vostro spirito. Seguite il Maestro! Segui il Maestro alla cui presenza ti senti pieno di energia, alla cui presenza ti senti pieno di vita ed attivo! Come faccio a saperlo? Per esperienza! Si vedono arrivare a Prashanti Nilayam persone con le facce lunghe, che vanno in giro trascinando i piedi....(Risate) ma nel momento in cui Swami comincia il Suo Darshan, se sono così fortunate da ricevere il Suo gentile sguardo Divino o da poter allungare nelle Sue mani una lettera, le vedrete del tutto diverse. Prima dubitavate che avessero dei denti ma dopo il Darshan vi accorgete che li avevano tutti e trentadue: che sorrisi! (Risate) Perfetti per la pubblicità di un dentifricio! (Risate) L’uomo che va in giro con la barba lunga, che cammina come se la sua vita fosse un peso insopportabile, dopo il Darshan lo vediamo correre qua e là felice ed attivo. Queste sono le qualità del Maestro Divino: Egli vi rende attivi, vi fa provare l’estasi, vi fa sperimentare la vostra salute interiore, la vostra vitalità e il vostro dinamismo. Seguite il Maestro.



BHAGAVAN BABA CHIARISCE I DUBBI AD UN CRISTIANO



Come ho detto in precedenza, il Maestro Divino può far percepire Sua presenza ovunque, in qualsiasi momento, ogni giorno. Un giorno Baba ha chiarito alcuni dubbi ad un cristiano che si trovava da qualche parte vicino all’Imalaya. L’uomo era intento a scrivere un commento sulla Bibbia; in Tibet non c’erano Bibbie disponibili nella lingua locale ed egli non riusciva a trovare l’interpretazione corretta. Un giorno, non riuscendo a dormire, uscì di casa per fare due passi e, ad un tratto, sentì una voce gentile che gli diceva: “Ragazzo, non preoccuparti; sono qui!” Egli non capì chi fosse, non vedeva nessuno intorno e così pensò che si trattasse di un’allucinazione, di immaginazione, pensò che fosse solo di un sogno ma, al rientro, vide scritte sul suo taccuino poche righe in cui veniva spiegato dettagliatamente il punto della Bibbia che non aveva chiaro.

Posso raccontarvi un altro aneddoto; riguarda la direttrice di una scuola musicale il cui nome è Minakshi. Questa signora ha registrato trecento composizioni musicali, non solamente il testo ma anche la tonalità, e mi ha detto che Baba le detta ogni cosa testualmente. Eppure lei vive a miglia di distanza da qui; quando sarebbe andato Baba da lei? Perché è andato da lei? Quando ha potuto dettarle queste cose? Queste sono domande che urgono nella nostra debole mente ma Baba, la Consapevolezza Universale, la Mente Universale, può raggiungere tutti, ovunque, in ogni momento, ogni giorno..

Voi tutti conoscete i racconti che Charles Penn ha scritto in America; egli descrive come Bhagavan Baba lo abbia guidato per circa due anni mentre faceva yoga alle prime ore del mattino. Quando è andato Baba da lui? Si è mai saputo che Baba avesse richiesto un visto sul passaporto? Con quale linea ha viaggiato? Ad averlo saputo, avrei prenotato sullo stesso aereo! (Risate) Baba può andare ovunque perché Egli è Consapevolezza Universale e non ha restrizioni di tempo e di spazio come noi.

La Consapevolezza Universale è la vera esistenza di ogni cosa. L’esistenza non si muove poiché è dovunque. La luce è esistenza o ‘Sat’, come si dice in Sanscrito. Non vi è luogo nell’universo privo di esistenza. L’esistenza è ciò che esiste; questo è tutto, semplice, e Swami, dal momento che è esistenza, può darvi la sensazione di esistere, può concedervi l’esperienza di esistere perché Egli è la Mente Universale. Seguite il Maestro che vi fa percepire la Sua presenza ovunque e in qualsiasi momento, che è sempre vicino a voi.



COME STABILIRE UN CONTATTO CON IL MAESTRO INTERIORE



Come si può stabilire una comunicazione con il Maestro interiore? Amici, questo è molto importante. Negli anni passati eravamo certi che il Darshan Divino fosse alle 6:30 del mattino; alle 9:00 c’era la sessione bhajan ed eravamo altrettanto sicuri del Darshan intorno alle 14:30/15:00 e del Darshan durante la sessione bhajan del pomeriggio. Era un tempo totalmente diverso da ora. Ora siamo certi di una cosa soltanto: del fatto che non siamo sicuri di niente! (Risate) Solo l’incertezza è una cosa certa! Non possiamo prendere nulla per scontato per cui è arrivato il momento di stabilire con il Maestro un contatto interiore. Il Divino Maestro è dentro di noi; se andate cercando il Maestro al di fuori di voi, potete viaggiare attraverso il calendario e le ore dell’orologio ma ritornerete frustrati, depressi e arrabbiati come accade qui, per esempio, quando alcuni devoti se ne vanno alle 9 del mattino: "Swami non è venuto ed io devo andare a fare colazione!” (Risate) Prego, fai colazione; anche la colazione è cosa Divina! Tutto è Divino.



BABA DICE CHE LEGGERE, MANGIARE, CAMMINARE ED ATTENDERE E’ MEDITARE



Se veramente comprendiamo il messaggio Divino, non vi è nulla che non sia Dio. Anche il pranzo Lo è, e la colazione e la cena. Parlare, camminare, attendere…… tutto è Divino. Significa che, quando stai mangiando, durante il processo del pranzo, apprezzi il cibo, il suo sapore e la sua bontà con tutto il tuo essere: questa è meditazione. La meditazione è totalità, la meditazione è olistica, la meditazione è il vostro essere intero. Camminare, se lo fate in modo totale, è meditazione ma noi non camminiamo mai in modo totale perché, mentre camminiamo, pensiamo a confermare il biglietto del viaggio di ritorno o al programma di domani, pensiamo ai pregiudizi e ai reclami di ieri. Questo nostro camminare non avviene nello spirito giusto; molti vanno a camminare o a fare jogging ma non li vediamo mai sorridere, sono pieni di tensione, di preoccupazioni, di noia, pieni di rughe che dimostrano la loro ansia. Perfino quando girano intorno al tempio del Signore Ganesha pregando sono molto seri. Eppure Ganesha vorrebbe vederli sorridere! (Risate) Invece rendono triste perfino Lui! (Risate) Povero Signore! E' veramente stanco di noi! In effetti non vogliamo essere felici nemmeno quando preghiamo intorno al tempio di Ganesha o quando siamo seduti nel Mandir. Noi non siamo mai totalmente presenti; se io fossi completamente presente godrei di qualsiasi cosa accada. Baba ha detto: “Mangiare è meditazione, camminare è meditazione”. Io non sono in grado di avere simili idee, non sono così competente! Non posso, da me stesso, generare simili pensieri; posso solamente citare gli insegnamenti di Bhagavan Baba, come faccio in aula con i miei studenti.



FARE QUALUNQUE COSA CON LA MENTE ALTROVE NON E’ MEDITAZIONE.



Perciò amici, mangiare, scrivere, leggere o parlare, qualsiasi cosa è meditazione purché uno sia totalmente presente e coinvolto in ciò che sta facendo. La meditazione non è un processo che si limita alle prime ore mattutine, non è una postura fisica, non è sedere con la schiena diritta con la porta sprangata e la luce spenta mentre… qui c’è una gran confusione. ( Anil Kumar punta il dito alla testa)(Risate) La mente è molto, molto occupata e se ne va lungo le strade di Delhi, di Madras o di New York! Quello che noi facciamo solitamente, amici, è tentare di meditare ma la nostra mente è impegnata altrove. Alcuni studenti guardano il loro insegnante ed il poveretto crede che lo stiano seguendo ma, se fa una domanda, quelli sbiancano e cascano dalle nuvole! Poi dopo si scusano: "Mi dispiace non ho seguito!" Stava guardando diritto l’insegnante ma la mente era altrove, in vacanza, occupata in qualcos’altro. Perciò amici, il vero Maestro è colui che cattura totalmente la vostra attenzione. E chi è colui che riesce a catturare la vostra attenzione totalmente? Che cosa accade quando Swami è davanti a voi? C’è qualcuno qui presente che può dire “Quando Swami era di fronte a me Lo ignoravo totalmente e pensavo ai fatti miei, alla mia famiglia”? Può qualcuno affermare questo? E’ impossibile perché nello stesso istante in cui Swami si muove nella tua direzione la tua mente si spenge! Tu Lo guardi, cerchi di attirare la Sua attenzione, cerchi di porgergli una lettera allungando il collo di qua e di là.. e magari il finestrino della Sua auto si è già chiuso! Ah! Se hai problemi famigliari a questo punto ti si aggiunge anche il torcicollo! (Risate) Ma…. “Non importa purché io riesca a vedere Swami”. Questo vuol dire che il Maestro Divino attira la tua attenzione in modo totale, significa che Egli ti garantisce il risultato della meditazione. Egli ti garantisce l’esperienza della meditazione. Meditazione è ciò che comporta un’ attenzione totale, è uno stadio oltre la mente, è la totalità del tuo essere che ti viene rivelata da Baba; in effetti questa rivelazione è ciò con cui Baba benedice noi tutti. Seguite questo Maestro.



BABA DESIDERA CHE I NUOVI ARRIVATI SIANO IN PRIMA FILA



Noi siamo così felici quando ascoltiamo i bhajan, quando ascoltiamo i Suoi discorsi, quando lo vediamo. Perché? Provate lo stesso piacere quando ascoltate qualcun altro? Vorreste vedere quella persona ancora ed ancora continuamente? Vedete qualcuno al mattino e poi una seconda volta durante le file del darshan? Alla terza volta cercate di evitarlo (Risate) ed alla quarta cambiate orario in modo che non coincida col suo! ( Risate). Non vogliamo affatto vedere continuamente le stesse facce. Questo accade anche a Baba: Egli vuole che la prima fila sia data ai nuovi arrivati, vuole che coloro che arrivano da lontano siano seduti di fronte, così da soddisfare i loro desideri, ma noi vecchi devoti abbiamo un contratto da qui all’eternità col pavimento su cui sediamo! ( Risate) Il pavimento vorrebbe una vacanza dal nostro peso (Risate), la piastrella su cui ci sediamo è molto stanca di noi perché la lucidiamo continuamente standoci sopra! Ma non così il nostro cuore; noi non siamo tersi e mondi come la piastrella!



UNITA’ PUREZZA E DIVINITA’ SONO POSSIBILI SE SIAMO VICINI AL NOSTRO SE’



Quindi amici, dal momento che guardate Swami, voi siete vicini al vostro Sé; quando ascoltate i Suoi bhajans, siete vicini al vostro Sé e quando leggete la Sua letteratura siete vicini al vostro Sé. Ciò che vi dà maggior gioia è la vicinanza al vostro Sé, poiché più vicini siete al vostro Sé, più vicini siete alla beatitudine e più puri, sempre più puri diventate. Unità, Purezza e Divinità si manifestano quando siete vicini al Sé altrimenti restano soltanto slogan, propaganda politica.

Il parlare di Baba non è mai una mera ripetizione, non è semplicemente ciò che si potrebbe chiamare “un gioco di parole”. Ogni parola di Baba ha un profondo significato. Per questo non si può parlare con leggerezza di’ Unità, Purezza e Divinità’, perché questi tre stadi saranno possibili solamente se saremo vicini al nostro Sé e non altrimenti, considerando che il Sé in me è lo stesso Sé che c’è in voi.



LO SPIRITO DEL MAESTRO DIVINO E’ L’ENERGIA DIVINA IN NOI.



Il Sé dentro di me è esattamente lo stesso Sé che c’è in chiunque altro. L’universo è pieno di consapevolezza, l’universo ha in sé micro-particelle, elettroni, protoni e neutroni, che sono carichi di energia; quella stessa energia che è in voi ed in me, questa energia è consapevolezza, questa Energia Divina non è altro che lo spirito del Maestro Divino dentro di noi. Quindi, quando sono vicino al Sé, percepisco il Maestro Divino interiore ma se sono molto lontano dal Sé, quando non riesco a stabilire una comunicazione interiore, devo dipendere dalla Sua forma fisica che può essere o no raggiungibile. Stabilire un contatto interiore significa essere vicini al Sé. Come si può far questo? Seguite il sentiero della ricerca che è il solo che vi porti vicino al Sé. I bhajan vi portano alle altezze dell’amore, il servizio vi farà avere l’esperienza dell’amore, la lettura vi porterà verso l’elevato stato della consapevolezza ma l’esperienza del vero Sé si può ottenere solamente attraverso il processo della ricerca. Cerchiamo dunque, amici, di essere sempre in contatto con il Maestro Divino interiore che è il vero Sé. Più vicino sarete al Sé, maggiormente potrete sperimentare il Maestro Divino.



PER BABA TUTTO E’ UN’OCCASIONE PER TRASMETTERE IL MESSAGGIO UNIVERSALE DELLA VERITA’



Posso anche portare la vostra attenzione su un altro punto: Baba coglie ogni occasione per trasmettere la Verità Universale, per trasmettere una massima spirituale, il Vedanta. Un tavolo diventa occasione per parlare della Verità spirituale, una lampadina o un ventilatore possono essere presi ad esempio per spiegare la Verità sublime. Per favore seguitemi. Tutto il nostro studio, tutta la nostra conoscenza, tutta la nostra memoria, tutti i nostri insegnamenti e le nostre osservazioni, sono basati su esperienze oggettive. Ripeto: tutto il nostro studio, la nostra memoria, la nostra sapienza si basano e si orientano sull’oggettivo. Tutto è oggettivo: le scienze, l’umanità, le arti, l’ingegneria e la medicina. Si tratta di uno studio oggettivo, di una ricerca oggettiva, una sperimentazione oggettiva e studio oggettivo; per questo siamo nella molteplicità, nella dualità, siamo divisi. Siamo divisi perché siamo oggettivi nei nostri pensieri e nei modelli di vita, siamo oggettivi durante tutto il nostro vivere mentre il Maestro Divino, con il Suo insegnamento, è soggettivo. La natura soggettiva è consapevolezza il che vuol dire che il microfono non è responsabile dell’amplificazione del suono. Oh no! La lampadina non è responsabile della diffusione della luce, il ventilatore non è responsabile della brezza che ci raggiunge. Permettetemi di spiegarmi. E’ la corrente elettrica che fa funzionare il microfono: il microfono è l’oggetto e la corrente è il soggetto, la lampadina è l’oggetto e l’elettricità è il soggetto, il ventilatore l’oggetto e la corrente elettrica il soggetto. Il Maestro Divino desidera che voi siate soggettivi e non oggettivi. Qui ho il leggio, il tavolo, la sedia.. tutti i mobili sono oggettivi ma il pensiero del legno è soggettivo. Il pensiero del Divino Maestro è completamente soggettivo e fa in modo che noi ci distogliamo dalla prospettiva oggettiva. Anche adesso la nostra visione è oggettiva ma il Maestro Divino si aspetta che noi la trasformiamo in soggettiva.



IL GIUDIZIO AVVIENE A CAUSA DI UNA VISIONE OGGETTIVA



Ogniqualvolta noi facciamo delle differenze o dei paragoni tra gli individui davanti a Baba, ogni volta che esibiamo una insana competizione, Egli ci chiederà semplicemente di rimanere in silenzio; non ci incoraggerà mai a parlare in quel modo perché questa è una prospettiva oggettiva, un’osservazione, un’espressione ed un commento oggettivi. Quindi, quando esprimiamo un giudizio, questo giudizio avviene a causa di una visione oggettiva. Posso dire che uno è buono o che è cattivo e questa è una percezione oggettiva ma, parlando dal punto di vista soggettivo, la luce è la stessa sia che uno sia buono o cattivo. La luce è la stessa, l’energia è la stessa, la vitalità è la stessa, la Divinità è la stessa, la forza è la stessa. Eppure tu cominci a giudicare una persona: è un peccatore, è un santo, è buono, è cattivo. Ma chi sei tu per dir questo? Per valutare qualcun altro? Per giudicare? Questa è la natura di una mente divisa, di una mentalità ristretta, di un ragionamento semplicistico mentre il Divino Maestro ti dà l’esperienza soggettiva che è oltre ogni percezione oggettiva e questa consapevolezza della soggettività farà in modo che tu non giudichi più.



IL MAESTRO INTERIORE E’ SOGGETTIVO E NON OGGETTIVO



La Sacra Bibbia afferma: “Non giudicare se non vuoi essere giudicato”. Non giudicate mai ma, se proprio dovete farlo, siate giudici di voi stessi, pensate alla vostra forza e alla vostra debolezza. Perciò, amici, seguite il Maestro interiore che è soggettivo e non oggettivo, che vi farà sperimentare la vostra coscienza e che vi condurrà allo stato della consapevolezza. Coscienza e consapevolezza sono due livelli di comprensione. Secondo Swami, ci sono tre livelli di consapevolezza. Il primo è “divenire coscienti”. Supponete che io vi stia fissando; voi potreste pensare: “C’è qualcosa che non va nel mio abito? Nella mia capigliatura? Perché quest’uomo mi sta guardando?” In questo modo voi divenite coscienti del vostro corpo in positivo o in negativo. Improvvisamente, quando vi guardo dall’alto in basso, siete consapevoli dei vostri abiti e di ogni piega mancante… Divenire coscienti è un fatto limitato al corpo fisico e, sfortunatamente, questo è l’unico stadio in cui abbiamo imparato a stare. “Prima fila o ultima fila?” “Mi chiedo se Swami oggi mi guarderà !” “Quante volte dovrò girare intorno al tempio in preghiera?” “Quanto lavoro devo fare?” “Quante volte sono venuto in questo luogo?” “Quante cose conosco?” Tutte queste domande appartengono al primo stadio di consapevolezza, cioè l’essere coscienti, che è fondamentale, primario, preliminare ed elementare; il Maestro Divino vi farà sperimentare il secondo livello di consapevolezza, ciò che viene chiamato “coscienza”. Che cos’è la coscienza? La coscienza comprende questi punti importanti:

1) Il sentimento di esistere, la sensazione, la convinzione “Io sono eterno, permanente, immortale”; nessuno pensa che morirà domani, nessuno è pronto ad accettare di morire. “Tizio è morto probabilmente a causa delle sue cattive abitudini ma io ho abitudini eccellenti e non morirò! Caio è morto perché non lo hanno soccorso in tempo ma io abito vicino al pronto soccorso e se faccio uno starnuto sono tutti alla mia porta.. perciò sicuramente vivrò per l’eternità! (Risate)”. Può sembrare assurdo e sciocco ma c’è una verità nascosta in tutto ciò. Quale? La sensazione di essere eterni è verità. Si può morire dal punto di vista fisico, il corpo muore, ma io sono eterno. Il mio corpo nasce quindi deve morire, è il corpo che nasce e che muore, ma io sono immortale, non ho un inizio né una fine, sono un continuo fluire come quello di un fiume. Il fiume scorre continuamente e così la vita; l’apparire del corpo è nascita e la scomparsa del corpo è morte ma la vita continua e questa sensazione di continuità, questo eterno sentimento di immortalità, di forza vitale, è chiamato “esistenza”. Questa è la prima caratteristica della coscienza.

2) La seconda caratteristica della coscienza è la facoltà di indagare, di essere attenti e svegli. Il momento in cui si desidera conoscere: “Questo lo so; voglio sapere quello”. “Conoscere” è diverso da “conoscenza”. Cerchiamo di essere chiari: un uomo di conoscenza è tronfio perché pensa “Ho letto moltissimi libri!” Che insensato! Smetti di leggere! La spiritualità non viene dalla lettura, non è “leggere”. Gesù non era un letterato, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba non è un letterato, Sri Ramakrishna Paramahamsa non era un letterato. Se leggere facesse di un uomo un Maestro, il mondo sarebbe pieno di Maestri perché chiunque può ottenere una laurea, vera o fasulla che sia! Leggere non può rendere nessuno consapevole ed attento. Credetemi: conoscere è diverso dalla conoscenza. Il processo del conoscere è un atto umile mentre la conoscenza è ego. Conoscere è semplicità mentre un uomo di conoscenza è ostinato. Conoscere vuol dire accettare: accetto ciò che dici. Conoscenza invece è discussione; un uomo di conoscenza è pieno di dubbi e di domande. Un uomo che cerca di conoscere è pronto ad accettare le argomentazioni della mente; accettazione, gratitudine, positività, ricerca, assenza di dubbi sono le qualità di un uomo che cerca di conoscere e non di un uomo di conoscenza. Questo è lo spirito di colui che desidera sapere.



ESEMPIO DI UN BAMBINO CHE DESIDERA RISPOSTE DAL PADRE



Per esempio: un bambino chiede al padre “ Cos’è questo? Cos’è quello?” anche se il padre non ha risposte da dare. Il Padre è un uomo di conoscenza, mentre il bambino vive il processo del conoscere.

Il bambino chiede: “ Perché babbo solamente gli alberi hanno i fiori e non i bufali?”

Il padre non ha una risposta: “Sssst! Non dovresti dire sciocchezze!”

“Quando non sai cosa rispondermi, mi dici di stare zitto!” Questa è la tecnica di tutti gli insegnanti!

Il bambino chiede: “Perché babbo mungi il latte dalle mammelle della mucca e non dalla coda?” ( Risate) “ Perché le stelle sono in cielo e non per terra?” (Risate)

Il padre risponde: “ Non farmi queste domande! Se continui a fare queste stupide domande non sarai mai promosso!” (Risate)

L’uomo di conoscenza è arrogante ed ha un grande vuoto nella testa mentre l’uomo che vuole conoscere è inquisitivo, positivo, pieno di innocenza come un bambino. Dove esiste la totale innocenza del bambino potete trovare la caratteristica di colui che vuole conoscere. Voi dite : “ Swami sta arrivando ora.”

“Oh, lo so!” Questo è un uomo di conoscenza. Evitatelo! (Risate)



“CHIT” E’ CONOSCERE.



Chi dice “Io lo so” è un uomo di conoscenza, cercate di evitarlo. Impariamo insieme, cresciamo insieme, sperimentiamo insieme in tutta semplicità, con tutto il rispetto, con reverenza; questo è l’atto del conoscere. Il Maestro Divino vuole che noi restiamo in questo stadio che è “Chit” , la seconda caratteristica. “Esistere” è la prima qualità, “conoscere” o “Chit” è la seconda mentre la terza è l’innato e naturale sorriso sul nostro volto. A meno che un bimbo sia malato, non lo vedrete mai triste ma gli adulti non sorridono mai perché sono mentalmente malati ( Risate ), hanno perduto il sorriso originale. Ecco perché quando domandiamo "Come stai?" l’altro risponde “ Tiro avanti” come se stesse aspettando la morte! (Risate). No, non dobbiamo tirare avanti in questo modo, non siamo dei robot, non siamo dei computer, la nostra vita non è programmata. Credetemi, la vita è fresca, vibrante, fragrante, pragmatica e bellissima! Se uno sente che la sua vita è solo un “tirare avanti” può essere certo che la sua fine è vicina! (Risate) Se la vita viene vissuta meccanicamente, non è interessante; quando diventa routine, abitudinaria e banale, è disgustosa ed opprimente. Vale la pena di vivere solo una vita interessante, fresca e meravigliosa. Questo è ciò che fa il nostro Divino Maestro: Egli rende la nostra vita interessante, piena di danza, di musica e di conoscenza eterna, degna di essere vissuta.

Un esempio semplice: voi vedete gente che lavora nell’Ashram. La maggior parte di queste persone, almeno il 70%, ha passato i settant’anni. Il restante 30% è formato da ex-studenti o da vecchi studenti dell’università che devono ricevere un addestramento, un tirocinio, e che si stanno formando o saranno formati. Mi domando come questi settantenni siano in grado di lavorare. Eppure ognuna di queste persone, potete verificarlo personalmente, lavora il doppio se non il triplo di qualsiasi giovane in altre organizzazioni private. Abbiamo qui persone di 80 anni che lavorano ancora come contabili nei negozi, nella libreria; sono gli stessi che durante l’estate si lamentano dell’artrite, della spondilite, della polmonite e della congiuntivite (Risate), le stesse persone che durante l’estate dicono di avere la pressione altissima ed un alto livello di zucchero nel sangue! Eppure……cosa accade alla pressione quando c’è Swami? Cosa accade alla debolezza, all’artrite alla spondilite? Nulla! Quando Swami è qui, semplicemente non ci pensano; quando Swami è qui, tu sei oltre il tuo corpo e la tua mente: sei felice. Se sei felice mentalmente, la malattia fisica non ha più tanta importanza ma, se sei infelice, sei da buttare nell’immondizia anche se hai un corpo sano. Dovremmo essere sempre felici; non importa cosa accade al corpo perché, quando si è mentalmente forti e psicologicamente in salute, il fisico sarà aiutato nei suoi disturbi. Dopo i 95 anni, se siamo qui che “danziamo” intorno alla figura di Swami, ci sentiamo perfettamente in salute ma, nel momento in cui Swami va a Brindavan, abbiamo immediatamente bisogno di un dottore! (Risate)

Baba non ti permette di pensare prima al tuo corpo perché, non appena cerchi di rilassarti, arriva qualcuno che dice: “E’ tempo di darshan, sta arrivando l’auto di Swami!” (Risate) Se desideri dormire mezz’ora in più, arriva qualcuno: “Presto, Swami è già nel Mandir!” (Risate). Non hai nemmeno tempo per piangere: anche se tu avessi buone ragioni per farlo, non hai tempo! Non puoi piangere in pubblico! (Risate) Sì, così Lui ti vede sempre felice, non ti permette di essere infelice! Ecco perché la gente alla presenza di Baba è sempre in estasi. Questa è la caratteristica della coscienza.



IL NOME “NAMA” E LA FORMA “RUPA”



Quindi, ricapitolando, la prima caratteristica della coscienza è l’esistenza, la seconda è conoscenza (il conoscere) o Chit e la terza è beatitudine o Ananda, felicità. La coscienza è dentro di me e con me vi sono anche la forma ed il nome. In Sanscrito la forma si chiama Rupa ed il nome Nama. Quindi le caratteristiche sono 5:

‘Sat’ o esistenza,

‘Chit’ o conoscenza,

‘Ananda’ o beatitudine,

‘Rupa’ o forma,

‘Nama’ o nome.

La coscienza ha tre qualità e possiamo dire che sono contenute nel nome e nella forma come i gioielli sono riposti nel porta-gioie o i vestiti nella valigia. La valigia è il nome, la dimensione è la forma in cui i vostri abiti, oppure il Sat-Chit-Ananda, sono presenti.

Ora togliete Rupa e Nama, rimuovete la forma e il nome: ciò che rimane è Sat-Chit-Ananda, o Esistenza-Conoscenza-Beatitudine, che sono universali e che noi chiamiamo “Consapevolezza”. Quindi il Maestro Divino vi porta dal conscio alla coscienza e dalla coscienza alla consapevolezza. Possa il Signore aiutarci a viaggiare in tale direzione nel viaggio spirituale, in questo pellegrinaggio spirituale, in questo sforzo spirituale, in questo viaggio eterno. Percorriamo questo viaggio senza fine e ricaviamone gioia. Ci sono alcuni che dicono di aver già superato quello stadio ma io non so cos’hanno superato! (Risate) Dicono di aver già sorpassato questo stadio e che ora sono oltre, che questo capitolo ormai è chiuso ma non esiste un raggiungimento di obiettivo: la spiritualità è un sentiero senza fine, è un viaggio eterno, un eterno pellegrinaggio . La spiritualità non è un obiettivo, non è un’ambizione, non è un raggiungimento o una conquista; la spiritualità è la nostra stessa natura, un nostro diritto di nascita. Con questa consapevolezza dobbiamo trovare il significato della nostra vita. Alcuni domandano:” Qual è il significato della vita? Qual è il suo scopo?” Dimenticatevi lo scopo perché lo scopo è condizionato ad un obiettivo, lo scopo diventa un affare. Dimentichiamoci dunque lo scopo e concentriamoci sul significato della vita. Il significato della vita è la consapevolezza o coscienza; sono la stessa cosa ma, mentre la coscienza è limitata, la consapevolezza è universale, la consapevolezza è onnipervadente ed eterna. Consapevolezza è risveglio. Vi darò maggiori dettagli la prossima settimana.



Dio vi benedica!



Se desiderate inviare domande, siete i benvenuti. Abbiamo alcune sessioni riservate alle domande e risposte. Potete inviare tutte le vostre domande, compresi suggerimenti e miglioramenti da applicare, a www.saiwisdom.com Siete invitati a curiosare in questo sito. Grazie.