Satsang

Visione spirituale Parte prima: Il fine della saggezza è la Libertà

18 settembre 2005

Cari Amici,

è così bello essere di nuovo qui questa domenica a passare un po’ di tempo parlando degli insegnamenti del nostro amato Bhagavan. Questa mattina vorrei dividere con voi alcuni pensieri sull’argomento ‘Il fine della Saggezza è la libertà’. Questo titolo non l’ho fatto io, non l’ho coniato io: è una citazione di Baba. Ricordiamo ora altre affermazioni; la prima è:



IL FINE DELL’EDUCAZIONE E’ IL CARATTERE

Perché Egli ha fatto quest’affermazione? Perché noi possiamo anche avere l’educazione ma non ne abbiamo l’obiettivo ossia i frutti nella forma del carattere. Quindi c’è educazione senza carattere. Amici, Baba afferma in modo molto chiaro che è il carattere l’obiettivo o lo scopo dell’educazione. Questo argomento può essere sviluppato con gli studenti, non qui; ne abbiamo parlato in precedenza.



IL FINE DELLA CULTURA E’ LA PERFEZIONE

La seconda affermazione che Baba ha fatto è: “Il fine della cultura è la perfezione”. Cosa significa questo? Qualsiasi cosa che sia imperfetta non può essere etichettata come ’cultura’. L’imperfezione riflette la mancanza o l’assenza di cultura; questa richiede perfezione perché la perfezione è cultura. Quando Baba materializza un anello, Egli stesso lo infila al dito del devoto fortunato e benedetto; l’anello è della misura perfetta e Baba stesso dice: “ Vedi? È perfetto non è né largo né stretto! “ Questo vuol dire che Dio è perfetto. La perfezione è Dio, la perfezione è Divinità; questa è cultura. Ci occuperemo di questa affermazione più tardi.



IL FINE DELLA CONOSCENZA E’ L’AMORE

La terza affermazione dice: “Il fine della conoscenza è l’amore.” Cos’è la conoscenza? Come può il suo fine essere amore? Perché non può esserci conoscenza senza amore? Anche di questo parleremo a tempo debito.



IL FINE DELLA SAGGEZZA E’ LA LIBERTA’

La quarta affermazione dice: “Il fine della saggezza è la libertà” Questo argomento è totalmente spirituale e, con il vostro gentile permesso e le benedizioni divine di Baba, desidero sviluppare questo soggetto.

La prima domanda è: Cos’è la saggezza?

Seconda domanda: Quali sono le qualità di un uomo che possiede la saggezza?

Terza domanda: Cosa c’è di male nel non avere saggezza?

Quarta domanda: Se ho la saggezza posso avere anche la libertà?

Altra domanda: Cos’è la libertà?

Avendo acquisito saggezza, dovrei anche aver ottenuto libertà ma, se non so che cosa sia la libertà, come posso dire di essere libero? Quindi, cos’è la libertà? Posso avere libertà senza saggezza? Può esservi solo saggezza senza libertà? Oppure si acquisiscono insieme? Cosa accade se non ho libertà?

Queste sono le domande alla quale cercheremo di dare una risposta questa mattina.



CONOSCENZA, INFORMAZIONE E SAGGEZZA

Come sempre, cari amici, lasciatemi dire che tutte le spiegazioni vengono dalla letteratura Sai. Nessuna affermazione mi è propria. Non mi avventuro in questo. Dio ci ha dato abbastanza materiale, non abbiamo bisogno di crearne dell’altro. Il nostro compito è quello di raccogliere le informazioni per i titoli degli argomenti di discussione. Quindi, il mio scopo è raccogliere il materiale disponibile dalla letteratura Sai sull’argomento ‘Il fine della Saggezza è Libertà’. Ci sono due parole, a noi familiari, che talvolta vengono fraintese e viste come sinonimi anche se non lo sono affatto. Queste parole sono : “Conoscenza” e “Saggezza”. Un uomo di conoscenza può non avere saggezza ed uno che possiede la saggezza non necessariamente deve essere un dotto. Voi dunque, potete essere saggi senza avere conoscenza oppure potete avere tutta la conoscenza del mondo senza essere un saggio. Saggezza e conoscenza non sempre vanno insieme. Vorrei rilevare alcune differenze tra queste due caratteristiche: la Conoscenza proviene dal mondo esterno, dal mondo dei 5 elementi, mentre la Saggezza è innata, nasce dentro di noi. Ciò che è fuori è Conoscenza mentre ciò che è dentro è Saggezza. Questo è il primo punto.

Secondo punto: La Conoscenza ci viene data in prestito, è un’informazione di seconda mano e si trasmette da una generazione all’altra. “Il mio maestro l’ha insegnato a me ed ora io lo insegno ai miei studenti”: io ripeto ciò che mi è stato detto. La saggezza invece non può essere trasmessa, si genera all’interno di noi stessi, si rivela ed origina dentro di noi.

Terzo punto: la Conoscenza è fisica, ha a che fare con il mondo, la scienza, la tecnologia, l’agricoltura, l’astronomia, le arti e quant’altro. Tutte le informazioni arrivano sotto forma di conoscenza ma la Saggezza non è informazione, la Saggezza è discriminazione e conduce alla trasformazione. Dunque l’informazione è Conoscenza mentre la trasformazione è Saggezza.

Altro punto: L’acquisizione della Conoscenza è lo scopo di tutta l’istruzione. Io vado al liceo, frequento l’università; perché? Per acquisire Conoscenza ma ciò che è dentro di te, con cui tu sei nato, che è un tuo diritto di nascita, è la Saggezza. La Conoscenza è depositata nel cervello mentre la saggezza è intuitiva. Il risveglio dell’intuizione conduce alla Saggezza; per ottenere la Saggezza l’intuizione deve essere risvegliata. La testa si usa per memorizzare di modo che la conoscenza possa essere immagazzinata, così come avviene con i dati nel computer, mentre la saggezza è intuitiva, viene da dentro. La Conoscenza è fisica mentre la saggezza è spirituale.



LA CONOSCENZA CAMBIA CON IL TEMPO

La Conoscenza cambia continuamente. Un tempo si credeva che l’atomo fosse indivisibile e indistruttibile, “Teoria di Johnson sugli atomi”, ma la Teoria di Johnson è stata superata perché la materia può essere divisa. Oggi l’atomo può venir diviso e può sprigionare un’energia tale da fornire elettricità all’intera città di New York per un giorno! Il farmaco antimalarico ‘Paludrine’ ad un certo punto ha smesso di funzionare, ormai alle zanzare cominciava a piacere, e si è passati all’Avloclor ma anche quello ha smesso di funzionare perché le zanzare ci si sono abituate; ora abbiamo il Nivaquiine. Quindi, la medicina cambia continuamente e questo accade anche nell’Ingegneria, nelle scoperte scientifiche, nelle teorie, nelle applicazioni.



LA SAGGEZZA NON CAMBIA MAI

La Saggezza invece non cambia mai. La Saggezza è eterna, la Saggezza è nettare, La Saggezza è immortale. La Conoscenza si acquisisce frequentando una scuola o l’università dove gli argomenti vengono insegnati dai professori; la Saggezza non viene insegnata. L’insegnante, che è esterno, vi insegna una conoscenza esterna a voi ma, per quanto riguarda la Saggezza, voi siete il vostro stesso insegnante, l’insegnante del vostro Sé interiore.



LA VOSTRA COSCIENZA E’ IL MAESTRO

La Saggezza vi è stata data dal vostro Sé. Cos’è questo Sé? Seguite la vostra coscienza. La vostra coscienza è il Maestro dal quale potrete ottenere Saggezza. Ora arriviamo al punto di chiederci che cos’è la Saggezza? Per riassumere, possiamo dire che la Saggezza è ciò che c’è dentro di noi, con il quale siamo nati, un nostro diritto di nascita, ciò che è creativo, spirituale, Divino, intuitivo e immutabile. Queste sono le qualità della Saggezza.



LA SAGGEZZA VI RENDE SAGGI

La Sacra Bibbia parla di Salomone, l’uomo saggio. L’uomo di saggezza è un uomo saggio. Saggio è diverso da scaltro. La conoscenza può rendervi una persona dalla natura astuta mentre la Saggezza non vi farà mai diventare un uomo ipocrita o diplomatico. Un uomo saggio è un uomo ideale, un uomo leale, discriminante, che possiede esperienza e la cui intuizione è decisamente risvegliata. La saggezza vi rende saggi non altrimenti! ( ndt : gioco di parole tra wise= saggio e otherwise= altrimenti).



COS’E’ JNANA?

La Saggezza, nel campo della spiritualità, viene chiamata Jnana in Sanscrito, intendendo appunto ‘Saggezza Spirituale’. Ci sono alcune parole a riguardo che Baba usa spesso nei suoi Discorsi. Quali sono? Permettetemi di utilizzare la lavagna; sono stato un insegnante per quattro decadi e poco più.. Vedete? Bene, sto disegnando un piccolo cerchio, intorno un altro cerchio più grande ed, intorno a quest’ultimo, un altro ancora più grande: 3 cerchi il più piccolo dei quali contiene un punto al centro; lo stesso punto determina anche il centro dei cerchi più grandi. E’ tutto chiaro?Il centro è lo stesso qualsiasi sia il numero dei cerchi anche se sono un numero infinito e sempre più grandi. Il cerchio esterno , il più grande, è ciò che viene chiamato “jnana”. Jnana o conoscenza è tutta l’informazione che io riesco ad avere dal giornale, ciò che vedo in televisione o ciò che leggo nei libri, che apprendo dalla scienza, dalle arti, dai pettegolezzi, dai discorsi spazzatura, dalle dicerie, da ciò che è vero e ciò che non lo è. Tutto quello che riesco a raccogliere e a raggruppare prende il titolo di ‘Conoscenza’ o jnana. Chiaro?



COS’E’ VIJNANA?
Quindi con questo tipo di jnana, io cerco una specializzazione in qualche campo per migliorare la mia vita, per avere un lavoro ed ottenere un salario che mi permetta di mantenere la mia famiglia. Tu sei un insegnante di Inglese o un professore di biologia o di medicina, un dottore, un ingegnere o un esperto di computer, sei specializzato in qualche campo; la specializzazione prodotta da questo tipo di conoscenza viene chiamata vijnana. Jnana è conoscenza, vijnana è specializzazione, intenso studio e profonda conoscenza di un particolare campo scelto. Tu sei un medico ma non sei anche ingegnere, io sono un professore e non un dottore. Il campo operativo di specializzazione nel quale sei esperto si chiama vijnana.



COS’E’ SUJNANA?

La terza parola è correlata alle domande fondamentali della nostra vita. Da dove vengo? Quanto vivrò in questo mondo? Dove andrò alla fine? Chi è Dio? Chi sono io? Qual è la mia relazione con Lui? Perché sono nato? Come sarebbe se io non fossi mai nato? Perché c’è tanta gente al mondo? Perché Dio ha creato tutto questo? A che scopo? A cosa serve la mia vita? Solo per celebrare il mio compleanno? O per abbuffare il mio corpo con ogni genere di cibo finchè il medico dovrà dire: ‘basta mangiare!’ Per rendere il corpo tanto inefficiente da essere curato settimanalmente dai medici, se non giornalmente? Il corpo è forse una pattumiera dove possiamo ammucchiare ogni cosa? Noccioline, gelati, caffè perché no!? Avanti!

Queste domande sono tutte relative allo scopo della vita. Tutta la conoscenza che concerne questi aspetti fondamentali della vita viene chiamata conoscenza spirituale ossia sujnana.

Queste sono parole ripetute da Baba nei Suoi Divini Discorsi : ‘ Jnana, vijnana, prajnana, sujnanamulu’. Noi apprezziamo le Sue parole e la sua abilità; “ Come parla bene Baba!” ma quanto bene abbiamo appreso ciò che dice? Non siamo qui ad apprezzare le parole di Baba e la loro metrica ‘jnana, prajnana, sujnana’. Avete capito? Sono sinonimi? Perché Lui adopera queste rime?

In diverse pagine della letteratura Sai, in differenti occasioni, Bhagavan Baba parla di questi aspetti. Quindi, sujnana è conoscenza spirituale ed ha a che fare con lo scopo della vita, l’obiettivo della vita, la vostra relazione con Dio e tanti altri aspetti simili.



COS’E’ PRAJNANA?

Eccoci quindi giunti alla parola centrale: prajnana. Prajnana è chiamata anche il Sé, l’Atma o la Consapevolezza. Amici miei, questa prajnana è il centro per Jnana, vijnana e per sujnana. Prajnana è sempre la stessa. Cosa significa? Pensate ad uno schermo dove vengono proiettati dei film. Alcuni film sono interessanti altri sono ripugnanti, alcuni sono pieni di musica. La musica proviene dallo schermo e, quando la ascoltiamo, dondoliamo la testa e muoviamo i piedi secondo il ritmo! (A meno che non siamo già morti!) Chi non risponde al ritmo della musica è già andato anche se respira ancora! Tutti rispondiamo alla musica sia essa orientale o occidentale. La musica è Divina. Questa musica ha un ritmo, veloce come i bhajan di Shiva che non sono mai lenti perché Shiva è pieno di vigore e di azione; Egli vuole che voi balliate la Sua danza, la danza cosmica. La danza dovrebbe essere veloce; se i movimenti di chi balla sono lenti, il ballerino deve essere un matto o uno non sa cosa voglia dire ballare!|

Sullo schermo, viene rappresentata una danza eccellente ma lo schermo non si muove, non balla. A questo film ne seguirà un altro; di cosa tratta? Un eroe e un malvagio combattono. Ad alcuni piace veder combattere perché, siccome loro non lo possono fare, almeno guardano altri che lo fanno; li incoraggiano pure! La gente vuole le scene fantastiche. Perché? Perché non ha il coraggio di viverle. In ogni caso lo schermo resta uguale, non è scosso dalla musica né dal combattimento e quando arriverà il prossimo film che mostra l’allagamento ed il disastro dello Tsunami e di Katrina, noi resteremo scioccati nel vedere tanta acqua e tanti morti e diremo ‘cosa posso fare io?’

Il punto è questo amici : sia che vengano rappresentati i balli, le alluvioni, la musica, gli incendi, i terremoti, i romanzi o le guerre, lo schermo resterà inalterato, indisturbato, calmo. Qui c’è una luce per cui io vedo voi e voi vedete me. Se ti conosco ti dico “ Ciao, come stai?” e, se tu mi riconosci, mi sorriderai ma alla lampada non importa niente che noi ci conosciamo o meno; essa si limita a far luce ad entrambi. Così, come la luce, anche lo schermo è impassibile, è prajnana; non ha inizio, non ha fine, non ha dolore né piacere, non viene toccato dalla nascita, dalla morte, dal fallimento o dal successo; questi sono opposti, ironicamente e diabolicamente opposti, dualità, polarità. Prajnana è invece ciò che è impassibile.



SI PUO’ MANIFESTARE SOLO L’ESPERIENZA DELLA MENTE

Il secondo capitolo del Sankya Yoga dice: “Mai disturbata, equanime, equilibrata: questa è prajnana, la consapevolezza”. Questa consapevolezza è dentro ciascuno di noi . Come si sa? Ecco un semplice esempio : quando dormo senza fare alcun sogno, io godo del mio sonno; il mattino seguente sarò attivo ed energico. Questo avviene solo quando avete un sonno profondo mentre, se avrete un sonno isturbato, vi capiterà di dormire in ufficio! Molti lo fanno e russano pure facendo a gara con i ventilatori ! Quindi un sonno disturbato vi renderà deboli e sarete assonnati tutto il giorno. Pertanto cari amici, un buon sonno è chiamato ’sonno profondo’(sound sleep) che non significa “rumoroso”! ( ndt: AK gioca con la parola sound che in genere vuol dire ‘suono’ ). Un ‘sonno profondo’ significa un sonno indisturbato, non un sonno durante il quale produci dei suoni! Niente di tutto questo. Il giorno dopo ti sveglierai pieno di energia e se ti domanderò “Come stai? Hai dormito bene?” mi risponderai “Sì, certo!” Questo buon sonno di cui avete goduto l’altra notte, amici, non è un’esperienza della vostra mente, del vostro intelletto e neanche del vostro corpo, non è un’esperienza dei vostri sensi esterni. Se mangiate un dolce, io vi chiedo: “Com’è?”

“Questo gulab jamun è buonissimo, veramente..”

Ti chiedo di prendere un po’ di sottaceti dell’Andhra: “ Come sono?”

“Credo che questi mi bastino per il resto della vita! Viaggio assicurato verso la luna senza pagare il biglietto!”

Vedete un bel giardino: “ Ti piace?”

“Oh, mi piace moltissimo!”

Molte cose possono essere manifestate, tutte le cose che vengono registrate dalla mente, tutte le cose sperimentate dalla mente possono essere espresse. Tutto quello che viene manifestato non è altro che sensazione o esperienza della mente.



IL CORPO E’ PRESENTE MA LA MENTE E’ ASSENTE

Swami ci ha dato un esempio: “ Anche se tu sei presente fisicamente ma la tua mente non è qui; sebbene Io sia di fronte a te, tu non Mi vedi.” Dove si trova la tua mente? Deve fare il biglietto per il viaggio di ritorno…. altrimenti resta nella cucina degli stranieri! “Cosa ci sarà per pranzo?” “Quanto dovrò correre per non fare la coda, per avere i primi posti?” Mentalmente io mi trovo alla ‘canteen’, mentre fisicamente sono qui. Ciò che conta è dunque la mente: quando sono preoccupato, io dimentico il sapore di qualsiasi cosa che stia mangiando; non so nemmeno che cosa sto mangiando, ingoio semplicemente. Invece, quando siamo sereni, riusciamo ad apprezzare tutto. Questo accade perchè l’azione e la mente uniti procurano l’esperienza. L’azione senza la mente non vi procura nessuna esperienza. Quindi, tutto quello che dico e che esprimo è solo il risultato dell’esperienza mentale. In base a questo, jnana può essere acquisita, ripetuta e tramandata, consegnata da una generazione all’altra proprio grazie alla memoria che la mente possiede.



JNANA E VIJNANA SONO LIMITATI DAI CONFINI DELLA MENTE

“Hai visto il giornale stamattina? Hai seguito il notiziario TV? Hai visto quell’ultimo libro al negozio?” E’ facile dire questo perché la mente ha registrato tutto. Informazione, jnana, non è altro che memoria, richiamare alla memoria ciò che ha espresso la mente. Vijnana, scienza e tecnologia, è il profondo interesse della mente per una particolare area scelta. Per darvi un esempio personale, posso dirvi che durante tutta la mia vita sono stato continuamente e persistentemente debole in matematica, ogni esame di matematica, fin da bambino, mi creava una grande tensione mentale. Sono invece appassionato di letteratura Inglese che posso ascoltare per ore. Per vostra informazione io sono uno studioso di botanica, un conferenziere di botanica, nient’altro; non ho nulla a che fare con la letteratura anche se mi piace molto. La mia mente è incline alla letteratura, la tua è incline alla filosofia, la sua è portata allo studio della medicina ed un’altra mente è portata allo studio dei computer. La mente sceglie un’area di interesse. Quindi anche Vijnana appartiene solo alla mente. Sia Jnana ( informazione) che Vijnana ( specializzazione in qualche campo) appartengono alla mente, sono entro l’ambito della mente, entro i suoi confini. Jnana e vijnana sono relativi a pravitti, ossia all’esterno. Pravitti vuol dire ‘esterno’. Poi c’è sujnana, la conoscenza spirituale che non otterrete attraverso i libri come per jnana e vijnana.



SUJNANA SI OTTIENE CON VICHARANA O LA RICERCA

Sujnana, la conoscenza spirituale, non si ottiene attraverso lo studio. Ci sono persone che possono ripetere la Bibbia parola per parola e con il cuore. Ci sono persone che conoscono tutti i 700 versetti (slokas) della Bhagavan Gita. Possono recitarli nei due sensi, da cima a fondo, ma questo non è sujnana, si tratta solo di una registrazione. Perché? Perché la conoscenza spirituale non si ottiene attraverso la lettura di libri, non viene mai insegnata; la conoscenza spirituale si ottiene tramite l’indagine, vicharana. Per cui pravritti, ciò che è esterno, viene ottenuto con lo studio, o adhyayana, mentre sujnana , la conoscenza spirituale, si ottiene attraverso la ricerca, il sentiero interiore, nivritti. Credo di essere stato chiaro. Vritti significa ‘comportamento’, ‘modello’. Pravritti è un ‘modello esteriore’ mentre nivritti è un ‘ modello interiore’.

Ora, cosa ti danno jnana o vijnana? Jnana ti aiuta a muoverti nella società, a mantenerti informato sugli ultimi sviluppi sociali, governativi, sulle persone che vivono intorno a te. Quale governo cadrà? Quale governo offrirà di più di quello precedente? Oppure ti trufferà più del precedente? Quale politica potrà amministrarti con successo oppure ti imbriglierà, ti ingannerà? Tutto questo si apprende con jnana e ci fa conoscere ciò che sta intorno a noi, esteriormente. Vijnana, la specializzazione, vi farà guadagnare prestigio, stato sociale, dignità e rispettabilità. La rispettabilità e lo status arrivano grazie a vijnana.



SUJNANA E’ PER LE PERSONE FORTI E DINAMICHE

Qual’è il beneficio di sujnana? Denaro? No. Incremento? No di certo. Promozione? Niente di tutto ciò. Ecco il motivo per cui la gente non è molto interessata. Cosa vi darà allora sujnana ossia la conoscenza spirituale? Con jnana posso prestare il mio orecchio al pettegolezzo, posso godere della TV, ascoltare la musica e leggere il giornale; con vijnana, ho una vita confortevole e lussuosa ma con sujnana, la gente pensa: “Beh, me ne occuperò quando sarò in pensione!” Quando avrò le mie artriti, spondiliti o bronchiti, allora penserò a sujnana , come se fosse qualcosa in svendita a basso costo.

Sujnana sarà ottenuta da un uomo più forte dell’uomo jnana o dell’uomo vijnana. Sujnana è raggiungibile solamente da un uomo più dinamico di un uomo jnana o vijnana; questo lo dovremmo capire. Dunque cosa otteniamo con sujnana? Sujnana ti dirigerà verso il tuo proprio essere, verso il tuo centro, verso il tuo vero Sé, verso la tua consapevolezza, lo spirito, l’Atma.

Per ottenere cosa? Noi siamo gente d’affari: cosa guadagnamo parlando con qualcuno? Ci sono persone che vi dicono “Sai Ram” quando vogliono qualche favore altrimenti non vi riconoscono neppure. Quando vi dicono “Buongiorno!” sapete per certo che vogliono qualcosa da voi ma se non pronunciano parola, significa che, in quel momento, non vi vogliono. Sujnana non è questo. L’essere, il vostro vero centro, il Sé, la consapevolezza, sono conosciuti come sujnana , o conoscenza dello spirituale del Sé, Ama vidya, Adhyatma vidya.

La mia domanda è dunque: “Cosa ottengo? Se conosco‘pragna’, il Sé, la consapevolezza, cosa ottengo? Prima che io vi dica che cosa si ottiene, cerchiamo di capire cosa abbiamo ottenuto fino ad ora.



RISCHI DI JNANA E VIJNANA

Da principio, con jnana e vijnana, divengo un buon uomo di affari, guadagno molto denaro; poi mi aspettano alla porta le tasse e le malattie conseguenti. Molte persone ricche sono inevitabilmente malate, credetemi. I lavoratori, i contadini che lavorano nei campi, gli agricoltori, non si ammalano mai. Eppure voi ed io beviamo l’acqua Bisleri per non bere acqua inquinata. Alcuni mangiano in termini di calorie: “Sig. Anil Kumar, lei cosa mangia? Quante calorie prende?” Io chiedo “ Perché vi interessa? Lasciatemi mangiare ciò che mi piace. Lasciatemi mangiare i chutneys e i pickles (sottoaceti). Non voglio calcolare il cibo in termini di calorie!” La gente calcola il cibo in termini di calorie: “ Chutney= 50 calorie, Olio= 20 calorie..” Povera gente! Non può nemmeno godersi il pranzo!



IL PIACERE ED IL DOLORE FANNO OMBRA L’UNO ALL’ALTRO.

Quindi cari amici, che cosa comprendiamo con questo tipo di conoscenza? Capiamo che dove c’è piacere c’è dolore. Non c’è niente che possa essere definito come costante ed assoluto piacere.

I canali TV oggi mostrano moltissimi programmi; ammesso che abbiate pazienza, potete sedervi di fronte alla televisione e guardarli ininterrottamente. Ci sono canali che trasmettono 24 ore su 24. Un tempo si diceva “ Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”;ggi si dice “Dimmi che canali segui e ti dirò chi sei !” Il programma che guardi racconta la tua psicologia , il tuo temperamento e le tue attitudini, come sei stato cresciuto, le istituzioni alle quali appartieni, i tuoi insegnanti e la tua parentela.

Perciò amici, la TV è buona ma guardare continuamente la televisione vi creerà qualche problema agli occhi; vedere continuamente combattimenti, armi ecc. vi darà una tensione non necessaria. Se l’eroina del cinema piange, piangiamo anche noi! Ma l’eroina piange dopo aver incassato 25 milioni di rupie! E’ un pianto costoso! “Lei riceve soldi e piange, io pago e piango..” Questo è ciò che ha puntualizzato Baba. Entrambi si piange ma uno guadagna mentre l’altro perde.

Dunque, dove c’è piacere seguirà il dolore, dove c’è dolore seguirà il piacere. Credetemi: il denaro è seguito da problemi e preoccupazioni, al lusso segue il mantenimento. Qualcuno dice: “ Sapete Sig. Anil Kumar il tipo di pavimento che ho?’ Marblex’, ‘triplex’?”

“Non sono molto informato sulle marche dei pavimenti, sono venuto qui per visitare voi non il vostro pavimento!”

Egli aggiunge :” Voi non trovate questo tipo di pavimento da nessuna parte!”

“Va bene”

“ Viene da Mumbay!”

“Ah, molto bene”

“C’è solo questo a Puttaparthi.”

“Oh, certo.”

Ci sono dei pavimenti così bianchi in alcune abitazioni che io dico alla gente: “Mi dispiace tanto per voi.”

“Perché mai?”

“Perché dovete pulirli tutto il giorno. Quindi sarete dottori con una laurea in pulizia pavimentale… “

Ai comfort moderni seguono quindi strenui, laboriosi, noiosi processi di manutenzione. Un ospite viene e vi dice “Ciao!” e, quando se ne va, voi siete lì a pulire il pavimento. Che vita interessante! Quando mangiamo troppo, dopo i 40 o i 50 anni, ci capita di svegliarci nel cuore della notte per problemi di riflusso, che indicano esattamente ciò che abbiamo mangiato. Ad ogni piacere segue sempre la sofferenza, come un’ombra.



NON ESISTONO FELICITA’ O INFELICITA’ ASSOLUTE

Ad ogni successo seguirà un fallimento come un’ombra, ogni guadagno sarà adombrato da una perdita. Non esiste l’assoluta felicità o la totale infelicità. Baba ci ha dato un meraviglioso esempio: Un tipo stava mangiando; mescolati al riso c’erano dei piccoli sassi. (Noi siamo capaci di adulterare qualsiasi cosa! Perfino il veleno è adulterato al giorno d’oggi. Per cui se qualcuno decidesse di suicidarsi non riesce a morire perché il veleno non è puro!) Questi sassolini erano bianchi come il riso perciò difficilmente identificabili ed uno di questi gli si è infilato tra i denti. Egli chiamò subito la moglie e la rimproverò: “ Ma non sai più cucinare? Cosa ti capita?”

La povera signora rispose: “Ho cucinato per te per quarant’anni, fin da quando ci siamo sposati, e non è mai accaduto niente. Ogni anno, per 365 giorni, per due volte al giorno, ho cucinato per te: quanti sacchi di riso avrai mangiato? Perché gridi così? Attento, ti si alza la pressione, ormai non sei più giovane! Urli contro di me perché non c’è nessuno che ascolta!”

Questo è ciò che capita alla gente in pensione: mentre sono in servizio possono urlare ai loro subordinati ma dopo, quando sono in pensione, non hanno nessuno con cui prendersela. I figli, ormai, sono loro che urlano ai genitori per cui l’unica persona disponibile a casa è la moglie. Potrete prendervela con lei ma lei capirà e diventerà sorda dopo cinque minuti! Per questo vedrete molte mogli sorridere quando il marito urla! (Risate) “Hei, perché ridi quando lui ti sta urlando addosso?”

“ Sai, è appena andato in pensione!” ( Risate)



PRENDITI DEL TEMPO PER GRATIFICARE GLI ALTRI

Baba commenta in questo modo: “ Sebbene tu abbia mangiato magnificamente per 39 anni, 11 mesi e 30 giorni, adesso non puoi sopportare questo inconveniente! La felicità continua ad esserci ma non viene notata né riconosciuta. Quando la moglie prepara il chutney con poco sale, voi vi lamentate “ Che cos’hai fatto? Non stavi attenta mentre cucinavi!” ma mangiate anche il curry, che è squisito, senza fare alcun commento. Si commenta solo se c’è qualcosa di sbagliato! Quando tutto va bene, potreste anche dire: “Tesoro, che buona cena hai preparato! Il curry era delizioso e anche tutto il resto!” Diciamo mai niente di simile? No, non lo facciamo. Siamo sempre indaffarati e di fretta, non c’è tempo per i complimenti! Voi dovreste sapere in che modo gratificare il vostro partner, noi tutti dovremmo sapere come farlo. Si potrebbe dire “Ciao, stai molto bene così!” e lei dovrebbe rispondere “Hai fatto un bel lavoro, bravo!” Non dovremmo passare tutta la nostra vita come pezzi di legno inanimato, tirando avanti l’esistenza, la vita non è questo. Quindi il concetto è: buono e cattivo, profitto o perdita, piacere e dolore vanno sempre insieme. Quando Swami vi concede un’interview voi siete felici ma questo può essere seguito da un lungo periodo di silenzio in cui Egli non vi guarda neanche! Interview mattino e sera per un mese e poi, per un anno, sei diventato inesistente!



SUJNANA CONDUCE ALLO STATO NON DUALE DI BEATITUDINE

Quindi cari amici, tutte le esperienze di jnana e vijnana, della mente, vi danno un’esperienza duale mentre sujana , la conoscenza spirituale, vi porterà verso prajnana, il centro del vostro vero essere che è beatitudine non duale. Prajnana non dà felicità, o piacere o gioia, dal momento che il piacere ha come opposto il dolore. La felicità conduce all’infelicità e la gioia al dolore ma la beatitudine è sempre beatitudine. Prajnana vi dona la beatitudine permanente, eterna. Come lo sapete? Qual è la garanzia di questo? Lo so perché nello stato di sonno profondo non c’è la mente in nessun modo, la mente è passiva, riposa. Quando la mente non registra niente, quando non c’è il senso dell’io, quando non c’è ‘ego’ allora c’è beatitudine, come nel sonno profondo. Il giorno dopo mi sveglio fresco e pieno di energia anche se nessuno può dire come sia stato buono il suo sonno. Potete dirlo a proposito di un gelato, potete dire quanto è buono un dolce e descriverlo ma non potete descrivere un’esperienza che è oltre la mente. Si possono sperimentare solo cose che stanno entro i confini della mente; le esperienze che vanno oltre la mente restano inespresse poiché le cose non-duali non possono essere concettualizzate. Solo la dualità si sottomette alla manifestazione, la non-dualità è sperimentata. Quindi sperimentare prajnana è un’esperienza non duale.

Amici, jnana, vijnana,sujnana e prajnana sono le diverse parole con le quali descriviamo i differenti aspetti della conoscenza o della saggezza.

Delle altre cose parleremo la prossima settimana. Grazie per la vostra pazienza.