Satsang

Domande e risposte

6 luglio 2004

Cari Fratelli e Sorelle,

vi ringrazio molto, per il vostro gentile invito; sono molto contento di essere qui in mezzo al gruppo Spagnolo. Vi chiedo di farvi avanti con delle domande, con qualunque domanda. Una parte del discorso sarà composta da domande e risposte e le seconda parte da un argomento a vostra scelta.

Le risposte che vi darò vengono dalla letteratura Sai, la letteratura di Baba. Risponderò alle vostre domande con ciò che posso ricordare dalla letteratura Sai. In caso non riesca a darvi una risposta ammetterò apertamente che non lo so e cercherò l'opportunità di ottenere la giusta risposta da Bhagavan. Non farò alcun commento personale: non ci credo.
Quando abbiamo un Avatar tra di noi, quando è disponibile così tanta Sua letteratura, non c'è da immaginare o interpretare per cui queste risposte, che io richiamo dalla letteratura Sai, sono a vostra disposizione. Vi sarò grato se vorrete porre delle domande senza alcuna riserva.
Penso che questo vi vada bene, mi spiego? Coloro che acconsentono alzino
una mano. Oh, così va bene, grazie. Ora avanti con le domande, una dalle signore ed una dai signori perché "Liberazione delle Donne" non si cheterebbe più se dessi più spazio agli uomini! Specialmente gli occidentali sono pienamente coscienti della parità dei diritti per cui io rispetto i vostri sentimenti e convinzioni. Ora tocca a voi e quel signore là sceglierà chi debba porre la prima domanda, chi la seconda e così via per non fare confusione. Questo è un buon servizio……….bene, bene.

Una Incarnazione avviene per volontà.

D. : Prima di trattare un argomento spirituale, vorrei conoscere la tua
spiegazione della malattia di Swami, del malessere di Swami. E' possibile che Egli stia accettando qualche sorta di karma?

R.: Ah, bene. Questa domanda mi viene fatta da molti gruppi. All'inizio mi metteva in una posizione imbarazzante e spiacevole perché non ero sicuro delle mie idee. Dopo un po' di tempo mi sono convinto di quei punti che vado dividendo con differenti gruppi al meglio delle mie possibilità. Sta poi a voi dire si o no, potete essere d'accordo o meno, non fa niente. Ora queste sono le mie idee sull'argomento. Di solito gli altri gruppi fanno questa domanda alla fine; forse il gruppo degli Spagnoli vuol procedere alla rovescia (Risate). Comunque non è importante; accolgo volentieri la domanda.

Il primo punto è che noi siamo tutti nati qui in conseguenza delle azioni commesse in vite precedenti per cui questo corpo è il risultato del karma. Il temperamento, le azioni ed i pensieri sono tutti basati sul karma; una persona è tranquilla dall'infanzia mentre un'altra è molto agitata sin da piccola; uno è religioso dall'inizio mentre un altro è irreligioso da subito. Queste differenze di temperamento e comportamento sono il risultato del karma.

Punto secondo: (dato che sono un insegnante, vi dico "punto 1, 2 e 3 in questo modo (Risate). In termini di computer è detto "bullets" (letteralmente "proiettili"; in gergo del computer: informazioni o paragrafi evidenziati tra virgolette). Dio non si incarna a causa del karma; Gesù non nacque in conseguenza al Suo karma, Baba non è nato a causa del Suo karma. Le Incarnazioni appaiono per loro volontà, non hanno niente a che fare con il karma. Esse provengono dalla totalità dell'universo, si mostrano a noi per compiere la Loro missione e tornano poi all'universo.
Invece voi ed io passiamo attraverso gli effetti karmici raccogliendo buone evenienze da buone azioni e cattivi risultati da cattive azioni; possiamo ripetere il ciclo indefinitamente. Quindi noi siamo presi nel ciclo di nascita e morte. Dio non è mai preso in questo perché Egli non ha né nascita né morte: appare per Sua Volontà e per Sua Volontà scompare. Per metterla in semplici parole sanscrite, il nostro è "karma janma", il che significa che la nostra nascita o "janma" è dovuta al karma o azioni precedenti, mentre una Incarnazione è "lila janma". "Lila" è la Sua Volontà mentre "janma" è la nascita.

L'Incarnazione è un modello da imitare

Punto tre: Dio si incarna e si comporta come un essere umano, godendo e
soffrendo come ogni altro, attraversando esperienze come ognuno di noi:
si veste, mangia e parla come ognuno di noi e vive in mezzo a noi. Per stabilire un rapporto con noi, Egli si comporta come un essere umano.
Se venisse come un Superuomo nessuno Lo avvicinerebbe; se apparisse con
cinque teste, dieci mani e quindici gambe scapperemmo tutti! E' per la Sua gentilezza che prende forma umana allo scopo di essere vicino e caro all'umanità apparendo sperimentare gioia e dolore come uno di noi.
Questo è fatto affinché l'Incarnazione appaia esattamente come una replica dell'essere umano. La prima lezione che possiamo imparare, guardando Swami in questo periodo, è di andare al di la del corpo. Di norma chiunque pensi di essere il corpo sperimenta il suo dolore e condivide tale dolore con tutti gli altri in modo tale che proviamo il desiderio di allontanarci da lui:

"Ciao, come stai?"

"L'altra settimana ho avuto l'emicrania, tre giorni fa la febbre, l'indomani agitazione di stomaco e oggi mi gira la testa".

Questo non è altro che distribuzione di agonia e sofferenza! Ci sono persone che, quando hanno il mal di testa, cercano di far sì che tutta la famiglia soffra per il loro mal di testa (Risate); oppure, se uno ha la febbre, non vuole che gli altri gustino un dolce, dei krapfen o una pizza.

"Dato che ho la febbre, digiunate tutti!"

Questo è il nostro temperamento: nella fortuna siamo egoisti e nella sfortuna rendiamo tutti infelici. Invece Bhagavan, che è al di là del corpo, sorride sempre. La frattura del femore, qui nella regione pelvica, causa, a detta di moltissime persone, un dolore cruciale, insopportabile. Eppure Egli sorride! Provate a sorridere quando avete il prossimo mal di testa……..vi voglio vedere. Potete sorridere con una frattura?
Impossibile! Digiunate per tre giorni ed il quarto giorno guardatevi allo specchio ed osservate come siete attraenti: vedrete subito ce non ci può essere una persona più brutta di voi. Il dolore è tale e tanto che comincia a mostrarsi sul nostro volto e nelle nostre azioni influenzando le nostre relazioni con gli altri. Vorremmo sparire per un bel po'. Eppure qui c'è Baba, con un dolore che noi sentiamo e vediamo che deve essere terribile, il quale però non sembra stia soffrendo: Egli sorride e sorride. Quando osserviamo il suo viso sentiamo che Egli sta bene. Questo è possibile solo ad una persona che è al di là del corpo. "Voi non siete il corpo" non entra nelle nostre teste per quante volte ce lo insegni.

Andare al di là delle coscienza corporea.

Esistono trentacinque volumi di Discorsi di Sathya Sai, quindici Vahini e quindici volumi di Discorsi Summer Showers. Duranti i passati sessant'anni Egli ha continuato a dirci che non siamo il corpo ma questo non ci entra in testa perché pensare "Io sono il corpo" è così comodo. Dato che posso vestire bene, mangiar bene e godere di tutto, andare al di là del corpo è molto difficile. Ora Baba dimostra come andare al di là del corpo soffrendo tutto da solo. Abbiamo udito di Gesù cristo che pregò per tutti mentre era sulla croce, durante gli ultimi istanti della sua vita dicendo: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno!"
E' possibile che uno che sta morendo preghi così? Come è stato possibile che quest'uomo in croce pregasse per coloro che lo avevano crocifisso?
E' possibile per qualcuno pregare per coloro che lo hanno fatto soffrire? E' possibile lasciare il corpo con un sorriso? Normalmente è impossibile. Per questo Baba ci sta dimostrando come essere sereni nella sofferenza, come essere contenti nel dolore, come non dividere questa sofferenza con tutti; in breve come far felici gli altri anche mentre stiamo soffrendo.

Mentre brucia spandendo intorno luce per tutti, lentamente la candela si consuma…… lentamente, ma la luce si spande dappertutto. Questo è il Suo Messaggio; Egli non rimane a letto. Normalmente, se c'è una indisposizione o una sofferenza, Egli dovrebbe stare a riposo ma non c'è nessuna cura o medicina ed Egli da il darshan come al solito e le interviews come sempre, risponde alle preghiere dei devoti normalmente, come prima, da i Divini Discorsi come al solito, presenzia alle festività e celebrazioni proprio come sempre. E' possibile? Impossibile! Ma Baba lo può fare perché è Divino.

Il vero Cammino Spirituale è volgersi all'Interno

I miracoli stanno avvenendo ora più che mai. Prima la gente era contenta se otteneva un colloquio o poteva fare padanamaskar o Gli dava una lettera; ora i devoti sono felici al solo vederLo! Le persone ricevono i messaggi interiori, i devoti vedono e ricevono l'insegnamento interiore. Stiamo imparando come vederLo interiormente; questo è un gradino più alto del precedente. Alla fine, prima o dopo, dobbiamo volgerci all'interno: questo è il vero cammino spirituale. Prima pensavamo più a noi stessi, a come ottenere il massimo dal darshan di Swami, a quanto potevamo profittare con l'interview, a quale progresso avremmo fatto con essa.
Eravamo concentrati su noi stessi; fino ad ora, fino a questo momento, ci interessavamo di noi stessi e delle nostre famiglie, nient'altro.
Oggi, invece, pensiamo tutti a Swami e tutti mi chiedono: "Come sta Swami?" Prima non chiedevano questo. "Conosci le mie esperienze? Sai quanto sono devoto? Lo sai? Sai che sono venuto qui per tutti gli ultimi quindici anni? Lo sai?" Noi siamo spiritualmente arroganti, siamo religiosamente orgogliosi. Abbiamo dimenticato lo scopo della religione e stiamo procedendo in una diversa direzione per cui questo è il solo modo che rimane al nostro Dio, il solo modo. Soffrendo e rimanendo al di là della sofferenza, Egli vuole elevare la nostra consapevolezza per aiutarci ad andare al di là dell'idea del corpo. Quindi, signore, io metto la questione in questi termini: la così detta indisposizione o malattia di Baba non è altro che una dimostrazione ed un insegnamento alla gente ed ai devoti in particolare.

L'Amore infinito di Swami

D.: Perché Swami guarisce tante persone mentre il nostro amore non può
guarire la sua sofferenza? Essa fa soffrire la gente.

R.: Già, questa è la differenza tra l'Amore di Swami ed il nostro: il nostro amore è poco e limitato mentre quello di Swami è infinito; il nostro amore è limitato ed egoico mentre il Suo è universale; il nostro amore è condizionato mentre il Suo è incondizionato; il nostro amore è limitato al tempo ed al luogo mentre il Suo è al di là di essi; il nostro amore ha delle aspettative ma nell'Amore Divino non c'è niente di tutto questo. Mentre la Sua è una lampada da mille candele, la mia è da zero candele. In verità se anche il mio amore si estendesse come il Suo
Amore Divino accadrebbero dei miracoli di sicuro. Prendete ad esempio il
guarire, la preghiera o certi rituali: le preghiere di alcuni vengono esaudite mentre quelle di altri sono soddisfatte al cinquanta per cento ed altre preghiere non Lo anno ancora raggiunto. Dipende tutto dall'amperaggio: quaranta Watt, cento watt, etc. Quindi il Suo Amore è universale al cento per cento, assolutamente non egoistico, cento per cento puro, e può curare chiunque. Dato che il mio amore non è a quel livello, non può curare nessuno perché io non sono andato al di là del livello corporeo di comprensione, non sono andato al di là della mente né sono andato oltre le limitazioni del corpo umano. Io non ho idea di che cosa sia l'Amore universale, non ho esperienza dell'Amore Divino. Ecco che noi abbiamo bisogno di espandere il nostro amore ed è per questo che
Bhagavan dice: "L'espansione dell'Amore è vita; la contrazione dell'Amore è
morte". E' chiaro? Ora, quando Bhagavan cura Sé Stesso con il Suo Amore
infinito, noi cominciamo a dire cose di questo tipo: "Con tutto il Tuo Potere Divino puoi curare te Stesso liberandoti dalla sofferenza mentre noi dobbiamo soffrire così; è molto ingiusto". Se Egli non Si cura, che cosa dice la gente? "Se non puoi curare Te stesso come puoi curare me?"
In ogni caso non Lo lasceremo in pace, ma un punto va compreso: solo pochi giorni fa ho visto qui un uomo che conosco bene; viene da Anantapur e suo figlio, che era qui anche lui, si è trasferito a Dallas nel Texas. Questo signore si è seduto sotto la veranda per un paio di giorni. Io lo conosco molto bene. Swami è anche andato a trovarlo a casa. Egli è un vecchio devoto non in virtù dell'età ma grazie alla sua disciplinatezza. Io stavo osservando Swami che parlava prima con i suoi figli e poi con lui. La gente si chiedeva: "Perché tutti i giorni?" Essi dimenticano che ognuno ha un problema e pensano: "Swami dovrebbe parlare con me!
Perché parla con lui?" Presto ho dimenticato il mio problema perché il problema di quell'uomo è ora diventato il mio problema. Poco a poco, con il passare dei giorni, ho cominciato a dire "Sai Ram" a quell'uomo per allacciare un rapporto (Risate). Sarebbe stato scorretto chiedere "Perché Egli parla con te?" e lui avrebbe potuto rispondere "Non è affar tuo. E' una questione personale" per cui non mi sono azzardato a chiedere. Invece, ho prima allacciato un contatto "Sai Ram" (Risate) portandolo al mio livello, e poi ho detto: " Sei fortunato che Bhagavan ti parli". Ho detto così affinché comprendesse che Anil Kumar non è geloso di lui. (Risate) Il giorno dopo egli stesso mi ha chiamato e mi ha detto
che ha un tumore che ha raggiunto uno stadio avanzato; perciò il figlio è
venuto. Swami stava parlando loro di questo argomento; Egli stava parlando con questi maturi signori, con questi uomini adulti e con il loro padre di questo problema. Essi hanno avuto anche un colloquio privato.
Un giorno quell'uomo mi ha detto che cosa è accaduto nella stanza delle interview. Allora sono stato contento di poterlo far contento ascoltando le sue personali esperienze. Egli mi ha detto che Swami gli ha chiesto di togliersi la camicia ed il resto e gli ha cosparso il corpo di vibhuti dicendo: "Vai! Fatti esaminare dovunque nel mondo: Io ti dico che il cancro non c'è più". Questo è accaduto neanche una settimana fa.

E' una cosa molto strana: Pur essendo così potente e capace di fare
qualunque cosa, Egli non fa niente per Sé Stesso e noi, anche se sembra che possiamo fare qualcosa, non possiamo far niente. Dio è proprio l'opposto di noi : pur facendo tutto, sembra non faccia niente. Anche se in realtà non siamo niente noi sembriamo essere qualcosa; questo è il paradosso della vita. Quindi Bhagavan non usa il Suo Potere per Sé Stesso perché, se si curasse, noi diremmo "Oh Dio, sei egoista". C'è sicuramente uno scopo dietro a questo e credo che la totale verità non la possiamo sapere oggi; oggi non possiamo capire la sottostante filosofia ed i segreti dell'Avatar, non possiamo trovare una risposta soddisfacente al cento per cento al perché le cose vadano come stanno andando oggi. Pian piano le cose si riveleranno, diverranno chiare molto presto. La risposta che vi ho dato può non essere accettabile al cento per cento, può non essere totalmente logica e razionale: è come la vedo io, con la mia personale percezione degli eventi, oggi. Nello stesso modo, ognuno di voi
può avere la sua personale visione; è così.

Noi nasciamo "Liberati"

D.: Se lo chiediamo con tutto il cuore, può Swami liberarci da tutto il nostro cattivo karma passato?

R.: Per dare questa risposta devo portare la vostra attenzione su alcuni punti importanti; permettetemi di entrare nel profondo della filosofia. Penso che lo apprezziate. Permettetemi di non darvi delle risposte superficiali; andiamo in profondità.

Primo punto: Voi non dovete essere liberati. Voi siete liberati! La liberazione non è nel futuro, la liberazione non è una speranza né una promessa, la liberazione non è un oggetto che può essere dato così. La liberazione non può accadere per ingiunzione o con le parole, non la si può comandare. Quindi il primo punto che voglio farvi osservare è: noi non dobbiamo essere liberati perché siamo liberi, siamo nati liberi. In questo contesto, lasciate però che io condivida un esempio che Baba cita ripetutamente: un giovane cammina con due gambe; poi si sposa e cammina con quattro, ha un figlio e cammina con sei gambe. Con l'aggiunta di altri figli egli diventa un centopiedi o un millepiedi e i problemi e le
ansietà si aggiungono sempre più. Da bambini eravamo totalmente liberi ma con il passare del tempo, più e più attaccamenti, obblighi professionali, responsabilità sociali, carichi familiari, bambini, responsabilità finanziarie, ci hanno legati. Quindi, il legame è qualcosa che abbiamo fatto da noi. Io sono nato libero ma mi sono infilato da solo nella trappola del legame. Il legame non ha le gambe per entrare nella mia vita di sua iniziativa, non ha le mani per afferrarmi: è entrato dietro mio invito.

Visto che sono entrato nel legame, ho solo bisogno di uscirne. Essendo nato libero, avendo vissuto da libero, dopo un po' di tempo mi sono legato ed ora mi sento soffocare, senza respiro e dico "Voglio essere liberato. Oh Signore, aiutami!" Egli riderà: "Vi siete infilati nella gabbia dei legami. Ora potete uscirne da soli". Se ad esempio entro in cucina, solo io posso uscirne; similmente essendo entrato nella gabbia dei legami dovrei poterne uscire.

I mezzi per ottenere la Liberazione

Per il processo di "uscire" la preghiera ci aiuterà e l'abbandono ci aiuterà. La devozione ci aiuterà ad uscire dai legami senza troppa sofferenza e senza troppo dolore. Tornate alla libertà, alla situazione in cui siete nati, lo stato in cui avete vissuto a lungo. Quindi, amici miei, là la liberazione, qui il legame: torniamo indietro. La preghiera ci aiuterà, la devozione ci aiuterà, la conoscenza spirituale ci aiuterà a risolvere il dramma della vita: "Oh Dio! Tu mi hai creato libero, mi hai creato totalmente liberato ed io mi sono legato. Dovresti aiutarmi: qual è il modo?" Il solo modo è conoscere, tramite il processo della auto indagine, la nostra vera identità, la nostra vera natura. Dobbiamo
chiederci ripetutamente: "Chi sono io?" Logicamente, scientificamente, con l'esperienza dovremmo giungere alla conclusione che io non sono il corpo; più avanti, ponendoci la stessa domanda "Chi sono io", razionalmente, logicamente, per esperienza diretta dovrei arrivare alla comprensione che "Io non sono la mente". Alla fine concludo che "non sono il corpo", "non sono la mente"; io sono puro spirito, l'Atma o Anima che è sempre pienamente libera. Allora arriva la realizzazione. Supponiamo che io abbia una penna in tasca e la vada cercando: "Dov'è la penna, dov'è la penna?" Un ragazzo sveglio mi dirà: "Signor Anil Kumar, lei sembra un po' suonato: sta cercando la penna, sta sforzandosi tanto per ritrovarla e l'ha in tasca!"

"Oh, vedo! Ho la penna ora? E' arrivata dal cielo? Me l'ha messa in tasca un angelo?" No, era già lì, solo che io lo avevo dimenticato e lui me l'ha ricordato. Così colui che ci ricorda il nostro vero Sé è il precettore o guru. Quando il guru ve lo ricorda, non penserete più di essere il corpo o di essere la mente: ora sentirete di essere il Sé. Questo è chiamato "realizzazione". Il guru vi ricorda di andare per il sentiero dell'indagine, che è la sadhana, e quindi sperimentare la realtà il che è "realizzazione". Ecco un esempio: questo è ciò che dobbiamo fare
quando ci sono in giro un mucchio di scimmie. Abbiamo un vaso di terracotta con il collo stretto in cui mettiamo delle noccioline: la scimmia ci infila la mano ed afferra le noccioline stringendole nel pugno per cui, quando vuole andarsene, la mano non passa dal collo stretto. La scimmia pensa che qualcuno stia tirandola per la mano, che qualcuno la trattenga per la mano e si mette a saltare. Che cosa dovrebbe fare ora la scimmia? Chi sta tenendola per la mano? Dovrebbe allentare la presa e lasciar cadere le noccioline. Le noccioline sono i desideri, la stretta sono gli attaccamenti e il vaso è la vita. Una volta lasciate le
noccioline, la scimmia può facilmente liberare la sua mano; similmente, una volta abbandonata questa idea, questa falsa identificazione con il corpo, semplicemente "usciamo". Quindi la liberazione……..la liberazione siete voi, la liberazione non è separata da voi, non è un raggiungimento, un risultato. La liberazione è un nostro diritto per nascita, una cosa naturale, disponibile ma, a causa dell'attaccamento al corpo, ci sentiamo legati. Il legame è artefatto, la liberazione è naturale; il legame è una creazione umana, la liberazione è un dono Divino; la liberazione è pura, il legame è esilio o punizione; la liberazione è spirituale mentre il legame è terreno. E' chiaro? Una domanda breve con una risposta lunga!

Avete ancora cinque minuti; so che la mensa occidentale è ansiosa di ospitarvi. No credo che sia la serata della pizza e so anche che le zanzare trovano un sicuro atterraggio sul vostro corpo. Dicono che a Los Angeles c'è un decollo ed un atterraggio ogni tre minuti ma questo è niente! Il nostro corpo è il miglior aeroporto per ogni volo di zanzara, il che avviene ogni secondo! (Risate) Vi ringrazio molto per il vostro gentile invito e faccio i miei speciali complimenti ed apprezzamenti per il traduttore di oggi (Risate) E' un giovane aitante che mi supera in spirito e velocità traducendo tutto ciò che dico; è tra i pochissimi
perfetti traduttori che ho incontrato. Dico questo perché trovo che ci sono
persone che traducono semplicemente per fare il loro lavoro, diciamo tanto per consegnare la merce. Che cosa ne è dello spirito che c'è dietro, della forza che c'è dietro? Questo giovane l'ha fatto come si deve; facciamogli un applauso. Sai Ram. Grazie.