Satsang

Krishnaashtami

17 agosto 2003

Cari fratelli e sorelle,
sono felice di trovarmi di nuovo con voi questa mattina. Mancano due giorni alla celebrazione del Compleanno di Krishna... ancora due giorni. In tutto il mondo, tutti sentono il nome di Krishna. Ci sono molti centri di coscienza di Krishna sparsi per il mondo.

Vorrei condividere con voi alcuni pensieri di Krishna. So che non è possibile, che è assolutamente impossibile farGli giustizia in un'ora. Ma alcuni rapidi sguardi alla Sua Divinità ed una panoramica sulla vita e sulla missione di Krishna, ci daranno lo spirito per leggere e per meditare su di Lui, e per saperNe sempre di più, per sperimentarLo, ed infine raggiungerLo. Desidero, in questa occasione, dire qualche parola a questo riguardo.


'KRISHNA' SIGNIFICA 'FORZA DI ATTRAZIONE'

La parola 'Krishna' ha tre significati. Il primo è: 'Colui che attrae'. Tutto il mondo viene attratto verso questo posto. Ci sono molte persone che hanno sentito e visto Swami nella forma di Krishna. Alla mia sinistra c'è una persona che conosco da trent'anni. So che sua madre ha avuto una visione di Swami, che le è apparso sotto la forma di Krishna. E molta gente ha avuto il Darshan di Krishna nel nostro Signore Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Oggi è Bhagavan che ha questo potere di attrazione. Egli è come una calamita, ha un effetto magnetico,attira a sé tutta la limatura di ferro. Questa attrazione è la vera giustificazione del significato della parola 'Krishna': attrazione delle folle, da tutto il mondo. Il primo significato della parola 'Krishna', infatti, è 'forza di attrazione'.


KRISHNA ARA LA TERRA DEL NOSTRO CUORE

Il secondo significato della parola 'Krishna' è 'contadino, agricoltore, campagnolo', cioè colui che
dissoda, che ara la terra, rimuove le erbacce, semina le sementi, irriga e miete il raccolto quando è stagione.

Qui il Signore Krishna agisce come un contadino nelle vite individuali di tutti. È un coltivatore ed un riformatore, nel senso che Egli 'ara' la 'terra' del nostro cuore. Il nostro cuore è la terra, che viene arata dal Signore Krishna. Poi Egli pianta i semi dell'Amore per Lui, affinché l'albero, più tardi,dia il frutto della Beatitudine.

È in questo senso che la parola 'Krishna' significa 'contadino'.


KRISHNA È COLUI CHE È SEMPRE GIOIOSO

La parola 'Krishna' ha un terzo significato: 'Colui che è sempre gioioso, che è sempre beato’. Quale giustificazione, quale meravigliosa prova vivente della parola 'Krishna' si trova nella vita di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Non lo vedrete mai serio. Lui sorride sempre. Può essere fisicamente indisposto, sì, da un punto di vista fisico può esserci qualcosa di sbagliato, ma Egli è sempre in uno stato di beatitudine... e sorride sempre.

Non importa se la situazione è una tragedia o una commedia; le tragedie e le commedie non hanno importanza. Non hanno importanza per Lui, perché Egli è 'al di là' del bene e del male, dell'auspichevole e del nefasto. Egli ci conduce verso una vita trascendentale, ad una vita che è al di là del dualismo.
Quant'è vero! Il Signore Krishna cantava sul campo di battaglia e sulle rive dello Yamuna con le mandriane.


BABA È BEATITUDINE, LA BEATITUDINE È BABA

Il posto ed il luogo non hanno importanza. La vita è una canzone. Se chiedete a Krishna: "Che cosa è la Tua vita?", Egli vi risponderà: "La Mia vita è una canzone, la Mia vita è una melodia, la Mia vita è una celebrazione". Swami vi dirà: "Dio è Beatitudine. La Beatitudine è Baba. Baba è Beatitudine. La Beatitudine è Baba."

Quando Lo preghiamo, quando cerchiamo ancora una volta di avere il Suo Darshan, può arrivare un momento in cui arriviamo a quel livello.


ABBIATE SETE DI DIO

C'è una parola in sanscrito, una parola di due sillabe, che voglio condividere con voi: 'thrushna'. 'Trushna' significa 'sete'. Dovete avere sete di Krishna. Se avete sete di Krishna, la vostra sete verrà sedata. Abbiamo sete di possedimenti materiali, di acquisizioni mondane, ma non abbiamo sete di Dio. Ecco perché continuiamo ad avere sete. Rimaniamo assetati. Una volta che decidiamo di non aver più sete, una volta per tutte, possiamo sviluppare la sete per Krishna. Con questa nota sui significati e sulle interpretazioni della parola 'Krishna', vorrei far convergere la vostra attenzione verso alcuni ulteriori dettagli.


KRISHNA APPARTIENE AL PASSATO, AL PRESENTE ED AL FUTURO

Krishna è un personaggio del passato. La maggior parte della gente sa che appartiene al Dwapara Yuga - non è 'di oggi', ma di quella era passata, lontana migliaia e migliaia di anni. Certo, Krishna è un personaggio del passato. Naturalmente, dobbiamo apprezzare l'importanza di Krishna in una prospettiva storica. Krishna è importante per la storia. Ma allora, per quale motivo dobbiamo leggere ciò che Lo riguarda? Perché dobbiamo cantare la Sua Gloria?

Amici miei, no... Una Incarnazione non ha niente a che fare con la storia, perché una Incarnazione, la Divinità, è un mistero; non è storia, è mistero, perché noi ne abbiamo bisogno nel passato, nel presente e nel futuro. Noi guardiamo a Lui nel passato, nel presente e nel futuro.
Krishna appartiene al futuro, il futuro sconosciuto, all'eterno futuro. E sbagliamo se vediamo l'Incarnazione come un evento del passato, una celebrazione del passato, un giubileo commemorativo, un evento da ricordare. Certamente non è così: l'Incarnazione è una celebrazione di tutti i momenti.


KRISHNA DEVE NASCERE NELLE NOSTRE MENTI E VIVERE NEI NOSTRI CUORI

Il luogo di nascita di Krishna è conosciuto come 'Vrepalle'. Dove si trova questo posto? Cercatelo su una mappa. Noi sappiamo che nelle città, nelle città americane più grandi, la gente usa la mappa per andare da qualsiasi parte: "Andate a destra; andate a sinistra; 204, 305, sinistra, destra, per di là". Capisco. Bene. Allora consultiamo una mappa per cercare Vrepalle. In fondo, potrebbe avere una localizzazione geografica...
Vrepalle non si trova sulle mappe: è la mente dell'uomo, in cui Krishna deve nascere. Krishna deve nascere nelle nostre menti, non in una località geografica.

La storia di Krishna ci tramanda che per qualche tempo Egli ha camminato lungo le rive della terra di Brindavan. Dov'è Brindavan? Non è forse Whitefield, a Bangalore? Sì, siamo stati a Brindavan alcune volte... Ma anche qui, la localizzazione geografica non corrisponde alla località visitata da Krishna. Brindavan è nei nostri cuori. E Vrepalle, il Suo luogo di nascita, è la nostra mente. Sì, Brindavan è il cuore umano.


'DWARAKA' È LO STATO DI EQUANIMITÀ

Abbiamo sentito anche che Krishna si era stabilito, come re, a Dwaraka. Che cosa è Dwaraka, dove il Signore Supremo si stabilisce? Dwaraka è lo stato di esperienza di non-dualità, di non-dualismo, lo stadio di equanimità, sì, quello stato equilibrato in cui siamo dotati del dono dell’equanimità. Quello è 'Dwaraka'! Se riesco ad accettare il piacere ed il dolore, il profitto e la perdita, la vittoria e la sconfitta con equanimità, mi trovo a Dwaraka, in cui Krishna regna ed è re.


MATHURA È LA DOLCEZZA

Possiamo anche pensare anche al Signore Krishna a Mathura, in qualità di imperatore. Dov’è Mathura? Anzi, dovremmo dire 'che cosa' è Mathura? Infatti il vero significato di Mathura è 'dolcezza'. Ma che cosa è dolce a questo mondo?

Mangiate un dolce, sia alla mensa occidentale che a quella del'India del Nord, che sono formidabili (sappiate, per vostra informazione, che non ricevo alcuna commissione per questa pubblicità! (Risate). Sì, la 'canteen' dell'India del Nord è famosa per i suoi dolci, e giustamente. Al Nord mangiano moltissimi dolci.

Mathura... devo andare alla mensa a comprare dei dolci? No. I dolci che mangiamo non continuano ad essere dolci, dopo che ne abbiamo mangiato due o tre... Se mangio un dolce ora, ne voglio mangiare un altro più tardi... e, sì, lo mangio. E poi mi va di prenderne ancora uno. Sì. Mi mangio anche quello... Poi dico: "Basta!", sebbene siano ancora dolci per me (Risate). Ma i dolci che mangiamo non continueranno ad essere dolci per sempre, mentre il Nome di Dio, Mathura, continuerà ad esserlo. 'Madhurya' è la dolcezza.

Questa dolcezza risiede nel Nome di Dio, che è sacro, glorioso, senza pari. Potete ripeterlo quante volte volete. Potete cantarlo tanto a lungo quanto lo desiderate, dal grembo materno alla tomba, in ogni respiro, e continuerà a restare dolce, diverrà sempre più dolce, più dolce, più dolce... Ecco perché viene detto: 'Oh Dio! Il tuo sorriso è dolcezza'.


CONDIVIDERE LA DOLCEZZA DEL SIGNORE

Troviamo persone che sono tutte un sorriso, mentre dicono agli amici: "Senti un po': Baba mi ha sorriso!".

Se ha sorriso a te, perché tu poi sorridi a me? Perché? Perché me lo vieni a dire? Perché il sorriso di Baba ti prende, è così dinamico, estatico, e lascia un'impressione indelebile e permanente sulla tua mente, che vuoi condividerlo con tutti. Perché dico che Baba mi ha sorriso? Non per farmi pubblicità. In fondo, il mio cuore è un comune bicchiere. Quando esso viene riempito d'acqua sempre più, l'acqua ad un certo punto strabocca. Se il bicchiere del mio cuore si riempie di beatitudine (ananda) ad un certo punto diventa stracolmo, e la beatitudine comincia ad uscirne, ed è per questo che mi sento di doverla condividere con voi! Amici miei, la gente parla di Swami. Perché? Perché la coppa del cuore umano è così piccola, che non contiene tutto lo sciroppo, tutta l'amrita, tutto il nettare, in uno spazio così limitato. Allora comincia a straboccare e diventa quello che definiamo 'satsang' o buone compagnie, o 'circolo di studio'.
Quando condivido realmente, non ho alcun titolo, nessuna pretesa sulla mia condivisione. Quando condivido senza pretendere nulla, sto facendo un circolo di studio. Se condivido con qualche pretesa, con desiderio di gratificazione personale, faccio il gioco dell'ego. Io non condivido chiedendo qualcosa, non sono egoista. Condivido con lo spirito della gioia. Desidero solo che voi vi mettiate al mio posto e che godiate. Allora la vita è gioia pura. Ecco che cos'è.


LA NASCITA DELLE INCARNAZIONI DIVINE' VERRÀ CELEBRATA DALL'UMANITÀ IN ETERNO

Quindi, amici miei, Krishna è il Signore del futuro. Dobbiamo sapere anche un altro punto importante. Negli anni a venire, non solo nei secoli, ma anche negli eoni futuri, Krishna verrà ricordato e lodato. Anche Gesù Cristo e la Sua nascita verranno celebrate fino a quando l'umanità sopravviverà. Tutte le Incarnazioni Divine, tutti i profeti, non verranno mai dimenticati dall'umanità. La loro nascita è motivo di celebrazioni. Ecco perché il giorno del Compleanno di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba ci salutiamo l'un l'altro dicendoci: '"Buon Compleanno!". Il Suo compleanno è il compleanno di tutti. Di tutti! Non è limitato esclusivamente alla sfera fisica.


LE INCARNAZIONI NASCONO IN ANTICIPO SUI TEMPI

Posso anche dire che ogni Incarnazione nasce in anticipo sui tempi. Noi nasciamo 'dietro al tempo' (Risate). Ecco perché siamo fuori moda, arcaici. Ecco perché il messaggio delle Incarnazioni è fragrante, vibrante, elettrizzante, energizzante, catalitico e vitale. La vitalità, il dinamismo della chiamata di un'Incarnazione risiedono nel fatto che l'Incarnazione nasce in anticipo sui tempi. Non potrete mai dire che Krishna sia nato nel passato. Tizio o Caio nacquero... - sbagliato! Le regole grammaticali riguardanti il tempo passato non sono aplicabili alla vita ed alla missione di un' Incarnazione, che è presente, continua, futura, mai passata. Insegnanti di grammatica, scusatemi se vi confondo! (Risate).


FATE CHE LA VOSTRA VITA DIVENTI IL SUO MESSAGGIO

La vita di Krishna è una bella combinazione. Amici miei, una volta Bhagavan Baba ha detto:
"Se pensate: 'Oh, Swami! Tu puoi farlo perché sei Dio, io no, perché sono un essere umano!', non avete motivo di essere qui". Non avete motivo di leggere la letteratura Sai, o di ascoltare i Suoi Discorsi.

"Baba! Tu puoi farlo. Sei pieno di Beatitudine, sei Uno di sacrificio". Se lo lodate a questo modo, significa certamente che anche voi volete essere beati e fare della vostra vita il Suo messaggio. Dobbiamo far sì che la nostra vita diventi il Suo messaggio. Questo è il vero significato di 'adorazione'.


LA VERA ADORAZIONE È 'EMULAZIONE' DI DIO, CHE AMATE CON TUTTO IL CUORE

L'adorazione è spesso fraintesa. Se offrite un fiore, una ghirlanda, una noce di cocco... fate qualcosa che può fare chiunque si ritrovi qualche moneta in tasca. Dio non è così 'economico'. L'adorazione non è così semplice. L'adorazione non è così veloce. Dopo tutto, un sacerdote puó fare una funzione di 'adorazione' in cambio di qualche spicciolo.

Amici miei, la vera adorazione è 'emulazione': emulazione delle qualità della persona che adorate, della persona di cui cantate la gloria. Se emulate, se copiate la le sue qualità, questo è ciò che chiamate 'adorazione', o 'archana'. Emuliamo l'esempio dell'Incarnazione. Krishna è l'impersonificazione dell'Amore. Bhagavan Baba è Amore. Io devo essere amorevole. Se non lo sono, se non alcuna traccia d'amore, e comunque dico di adorare Sai Baba, sono un ipocrita. È ridicolo. Se adoro Baba, che è il Sacrificio impersonificato, ed io sono avido e tirchio, non posso definirmi Suo devoto. Amici miei, 'Krishnaashtami', cioè adorare Krishna, significa 'assorbire le qualità della vita del Signore, copiare la Sua vita, seguire le Sue orme’. Questo è ciò che significa celebrare in Verità la vita di Krishna.


BHAGAVAN È AL DI LÀ DEL PIACERE E DEL DOLORE

Come ho detto prima, un'umanità sorridente e gioiosa si rivolgerà sempre a Krishna. Krishna, dal sorriso affascinante, viene sempre adorato da un'umanità sorridente e gioiosa. Mi ricordo che cosa è successo di recente...

Un ragazzo ha detto: "Swami, mia nonna è morta!"

Swami ha risposto: "Molto bene ('Chala Santhosham') (Risate).

"Swami, mi sono rotto la mano!"

"Molto bene!" (Risate).

"Swami, mio figlio è scappato di casa!"

"Molto bello, quello che ha fatto!"(Risate).

Non c'è niente che non 'vada bene' nel Suo stile di vita. Non esiste la parola 'no' nel Suo dizionario della vita. Il dizionario della vita di Dio è pieno soltanto di 'sì,sì,sì'!
Sri Sathya Sai, Sri Sathya Sai. 'S','S' e 'S': Sri Sathya Sai. Triplo 'sì', 'sì' multiplo, infiniti 'sì'. Non esiste la parola 'no' nel Suo dizionario della vita. Ecco perché, qualsiasi cosa noi diciamo, Egli è felice!

"Bhagavan, sono venuto a vedere Te!"
"Quando sei arrivato?"
"Ma mio fratello non è venuto!"
"Molto bene!" (Risate)

Non è che voi una volta gli facciate piacere ed un altra lo rendiate poco contento. Lui è al di là del piacere e del dolore. Posso rendervi contenti offrendovi una tazza di caffé. Posso darvi un dispiacere se vi ignoro. Se non vi riconosco, se vi ignoro, voi state male per quello che ho fatto. Non é vero forse? Sì, è così. Ma non potete mai rendere infelice Dio. Impossibile! Ricordo molto bene un devoto che tornò in questo posto dopo un'assenza di vent'anni. Venne e si sedette là (Anil Kumar indica un posto della sala). Il nostro buon Signore gli si avvicinò e gli disse: "Come stai? Ed i tuoi figli come stanno? Li ho visti quando erano bambini. Uno a quest'ora sarà ingegnere, e l'altro un direttore di banca.". Gli stava parlando della posizione attuale veramente occupata dai due figli, che aveva visto quando erano bambini! Non si lamentava: "Perché non sei venuto per vent'anni? Spiegamelo... o verrai eliminato senza preavviso! (Risate). Riceverai un preavviso di un mese e poidovrai lasciare il posto!" (Risate)
Non ci sono condizioni di servizio nella vita del Divino. Non ci sono contratti o sospensioni. Non ci sono dimissioni, promozioni o capovolgimenti. Voi siete dove siete. Sì, siete dove siete, nella vostra Realtà. Ma dove siete? Siete nel Divino. Il Divino è in voi e voi siete nel Divino. Quella è la mia posizione ed anche la vostra posizione. Non è in ballo una rimozione od una sostituzione. C'è solo una collocazione - la Divinità.


SIATE SEMPRE BEATI

Perciò, Bhagavan è sempre gioioso, sempre beato. E vuole che anche noi lo siamo. Se voi od io facciamo il muso lungo, Egli chiederà: "Che cosa ti è successo? Che cosa significa questa faccia da olio di ricino? Che ti è accaduto?" Una volta, Swami Vivekananda disse: "Con una faccia lunga e seria si deve andare in un ospedale, e non in un luogo di adorazione"(Risate).
Una faccia sorridente e gioiosa, una vita di beatitudine hanno il loro posto in un tempio, in una sinagoga, in una chiesa. Uno con la faccia seria e triste, lamentosa, chi ha una vita piena di musi lunghi,di incomprensioni, di dubbi, di rimorsi... non è al suo posto in un tempio dove si pratica l'adorazione del Signore. Costui, o costei, deve mettersi su un palco in solitudine, e stare lì a piangere. Il messaggio del Signore Krishna è che dobbiamo essere beati, gioiosi. Questo è anche il messaggio di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.


IL SIGNORE DELLA COMPASSIONE E DELL'AMORE HA IL CORAGGIO DI COMBATTERE

Nella vita di Krishna troviamo una bella combinazione: una combinazione di compassione ed Amore da una parte ed il coraggio di combattere da un'altra. Krishna da un lato è tutto coraggio, per combattere contro la violenza, e dall’altro è tutto compassione. È una combinazione, una miscela di polarità ed opposti che sono veramente paradossali. È l'ironia della vita - i poli positivo e negativo l'uno accanto all'altro, e vanno insieme. Sì, questo è ciò che è successo nella vita di Krishna. Egli è pronto a combattere, sebbene sia pieno di compassione e di Amore. Qual è il messaggio per tutti noi? Dobbiamo avere compassione ed Amore verso il nostro prossimo - Amore verso Dio e compassione per i nostri fratellie esseri umani. La Compassione è l'espressione dell'Amore. Non posso dire:" Ho tanto Amore, ma non voglio guardarti". Se parlate così dovete essere ciechi! (Risate) Oppure: "Amo tutti, ma non riesco a condividerenulla con nessuno!". In questo caso siete certamente dei politici! (Risate)
Quindi: l'Amore si esprime mediante il sacrificio. E questo è ciò che noi chiamiamo compassione. Il problema è che abbiamo dimenticato la compassione molto tempo fa. Invece di avere 'com-passione' noi ci abbandoniamo alla passione.

"Ma che bella camicia... dove te la sei fatta fare?"
"È all'ultima moda! Oh, niente compassione, la tengo per me!" (Risate)

Il Signore della compassione e dell'Amore ha il coraggio di combattere. Che cosa significa? Significa che dobbiamo combattere contro l'odio, contro i desideri, contro il desiderio di possesso, contro l'attaccamento, con tutto il coraggio possibile.


DIO È 'NESSUNO' PERCHÉ É IN TUTTI

Non è facile combattere contro l'ego.Non è facile. Se combatto contro il mio ego, perdo la mia individualità, la mia identità. Perdo il mio 'marchio', il mio 'essere speciale', la mia unicità. Nessuno mi dirà più: 'Sai Ram'.

Se perdo il mio ego, non sono nessuno. Con il mio ego, sono qualcuno. E se sono qualcuno, tutti mi salutano. Se non sono nessuno, invece nessuno mi guarderà. Ma essere nessuno è più difficile di essere qualcuno! Conosco Sai Baba. Ho visto come, davanti ad un povero, aprì la cerniera della Sua borsa e gli dette 500 rupie. Si trattava di un povero vecchietto, che stava trasportando della legna da ardere sulla testa e che non aveva mai visto Sai Baba, né udito il Suo nome. Né Sathya Sai Baba gli disse chi era, perché Sai Baba vuole sempre restare anonimo, non vuole essere riconosciuto.
Subito un devoto andò da quell'uomo, da quella persona analfabeta, rozza, incivile, un vero pover'uomo, e gli disse: "Unisci le palme delle mani in segno di riverenza davanti a Lui, perché è Dio!".
Baba chiamò il devoto e gli disse di lasciar andar via l'uomo. Dio è 'nessuno'. Dio è 'nessuno' perché è in tutti. Se siete qualcuno, potete trovarvi in qualche posto, insieme a qualcun altro. Così, siete 'qualcuno' (Applausi). Ma se Dio è in tutti, chi è Dio? Dio è tutti! Questo è il motivo per cui la canzone cantata per il 55o o 60o compleanno diceva: 'Tutti amano Sai, Sai ama tutti'.


LA MANCANZA DI EGO È SPIRITUALITÀ

Da una parte, dovete avere questi sentimenti di compassione verso il vostro prossimo e di Amore per Dio. Dall'altra parte, dovete avere il coraggio di combattere l'ego per perdere la vostra identità. Anche se nessuno mi guardasse, dovrei comunque essere felice, perché diventare qualcuno non è niente di strepitoso. La spiritualità viene definita in questo modo: 'Mancanza di ego'. Una vita egoistica è irreligiosa, immorale e non-spirituale. Una vita egoistica non è spirituale. Krishna, in compagnia dei mandriani, vestito come loro, giocando con loro, arrampicandosi sugli alberi e mangiando con loro, è un esempio di come si dev'essere 'nessuno'.


L'ORDINARIETÀ È DIVINITÀ

Bhagavan Baba, camminando fra i bambini della scuola elementare, ha chiesto loro: "Che cosa avete mangiato? Che cosa c'era a colazione?" (Risate) Quanti dolcetti di riso avete mangiato? Due?Tre? Perché non una mezza dozzina?" (Risate) Poi ha chiesto ad uno studente del college: "Hai fatto il bagno?... " Quel ragazzo aveva fatto il bagno tre giorni prima! (Risate)
"Che strano bagno hai mai fatto?! Quelle tre gocce che ti sei fatto cadere sul corpo le chiami 'bagno'?!" Sì, Lui a volte è molto normale. Quando parla ad un bambino della scuola elementare è un bambino, se parla ad un ragazzo del college è uno studente del college. Questa è normalità, ordinarietà. L'ordinarietà è Divinità. Il sole è ordinario, normale. La luna è normale. Le stelle, l'oceano, le foreste ed i fiori sono ordinari. Ma l'uomo vuole essere straordinario. Che creatura straordinaria è l'uomo! (Applausi)


LA MANCANZA DI EGO È LA CHIAVE DI UN'EFFETTIVA COMUNICAZIONE

Non c'é niente di speciale nell'essere straordinari; certa gente comincia a parlare dicendo: " Io non riesco a comunicare con tutti perché sono ad un tale livello..." Ma, in effetti, chi parla a questo modo è giù, nelle profondità dell'ignoranza! (Risate) Quando non riuscite a comunicare con tutti, apprezzeremmo molto che rimaneste zitti! (Risate) Quindi, amici miei, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba ed il Signore Krishna sono esempi perfetti di comunicazione reale, comunicazione effettiva, perché Essi rimangono anonimi, non individualità, non si considerano elevati, superiori, perché sono in tutti.
Se Dio è in voi e non è in qualcun altro, allora in voi c'è qualcosa di speciale, ma se Egli è in tutti, di speciale non c'è niente. Se ci sono moltissimi dolci dello stesso tipo che posso prendere, non posso dire: "Voglio un dolce particolare", dato che sono tutti uguali. Quindi: 'Egli Stesso è tutta dolcezza' (Mathuraadhipathe akhilam madhuram)


KRISHNA NON INDULGE NELLE COSE, NÉ LE EVITA

Ecco un'altra cosa che voglio farvi vedere: il Signore Krishna è al di là dei due aspetti (sia dell'indulgere nelle cose, e venirne appagati, sia dell'evitarle, fuggendo da esse).
Un semplice esempio: un tale vuole rimanere scapolo, celibe, e dice: "Non mi voglio sposare".
Oh, magnifico! Sei un uomo che rimarrà nella storia, l'uomo del secolo! (Risate) Non stai facendo un sacrificio. Almeno, la vita di una donna sarà salva! (Risate) (Applausi)
Perché avete paura di sposarvi? Avete paura di sposarvi perché non avete fiducia in voi stessi. Pensate, sposandovi, di entrare nell'area dell'appagamento. Voi dite: "non voglio sposarmi" perché volete scegliere la via della scappatoia.
Le possibilità in questo caso sono due: l'appagamento e la scappatoia. L'argomento comune a entrambi, quelli che vogliono sposarsi e quelli che non lo vogliono, è il matrimonio. Gli uni ci si vogliono avventurare: appagamento. Gli altri intendono evitarlo: scappatoia. Ma per entrambi il fattore comune è il matrimonio. Dico bene?
"Io non voglio sposarmi." Oh!
"Io voglio sposarmi." OK.
Il matrimonio è l'argomento comune, ma la Divinità non è né scappatoia, né appagamento: la Divinità è trascendenza.
La Divinità è trascendenza perché sia che evitiate qualcosa, sia che indulgiate in essa, nessuno dei due comportamenti ha valore. In senso spirituale, essi non contano affatto, visto che Krishna era sempre in compagnia di molte donne, addirittura 16000! Credo che nessuno possa minimamente sparlare di loro. Gli vengono accreditate anche otto mogli! Eppure era celibe, un 'brahmachari'.


KRISHNA È UN BRAHMACHARI

Krishna è Egli stesso un 'brahmachari', un celibe, unoyogi ('yogishvara', cioè un asceta che ha padroneggiato i sensi e la mente). La vita di Krishna è l'esempio migliore di come si può stare in compagnia rimanendo comunque soli, di come si può vivere in mezzo alla società essendo in solitudine e di come si possono avere delle relazioni rimanendo distaccati. Questa è Divinità. (Applausi) Questa è Divinità.
La presente Incarnazione di Dio, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, ci porta un messaggio in questo senso. Egli non incoraggia tutti a rimanere celibi, a lasciare le proprie famiglie; Egli non definisce questo in alcun modo "spirituale". Qualcuno lascia semplicemente la propria moglie o il proprio marito, semplicemente, se ne va; questo è spirituale? No. Lasciare il proprio marito o la propria moglie è molto facile: se non andiamo d'accordo ce ne andiamo, ed ecco fatto. Questo non significa spiritualità, per niente.
Abbandonare la moglie o il marito, disfarsi delle proprietà, può essere fatto da chiunque, ma non è spiritualità. La vera e propria pratica spirituale consiste nel sapersi elevare al di sopra della realtà mentre ci si trova in mezzo alla vita, nella famiglia, nel bel mezzo dei problemi, fra le tensioni ed il trambusto.


ELEVATEVI AL DI SOPRA DEI VOSTRI PROBLEMI

La Bhagavad Gita ('Il Canto di Dio' o 'La Canzone Celestiale", leggendario testo sacro indiano) non è la storia una persona. La Gita non racconta solo la storia di qualche persona, si concentra invece sulla quintessenza, l'essenza del Vedanta (filosofia indiana).
La Bhagavad Gita nomina una persona: Janaka, il re Janaka. Egli è un re, ma è anche un uomo spirituale; sposato, ma pieno di virtù; imperatore, ma completo rinunciante ; ed ha una famiglia, ma è distaccato.
La barca è nell'acqua, ma l'acqua non è nella barca; il fiore di loto fiorisce e si sviluppa sull'acqua; le sue radici sono nel fango, ma il fiore è sulla superficie dell'acqua. L'acqua non entra nel fiore, né il fango si appiccica ai suoi petali. L'acqua non lo sommerge. Il fiore sboccia sulla superficie dell'acqua.
Questo è il messaggio del Signore Krishna. Questo è il messaggio di Bhagavan Baba. Dovreste essere 'al di sopra', non dovreste permettere che i problemi entrino in voi.


CHE COSA FARE PER ESSERE LIBERI DALLA TENSIONI

Qualcuno ha chiesto a Swami che cosa si deve fare per essere liberi dalle tensioni. Nonostante questa sia una domanda semplice, il problema è di tutti. Un uomo ricco è pieno di tensioni perché deve pensare a come continuare ad essere ricco e a come diventare ancora più ricco. Ecco il suo problema: la sua tensione! (Risate)
Un uomo povero è anch'egli pieno di tensioni, perché non ha denaro. Come fare per continuare a procurarsi di che vivere, come migliorare il proprio tenore di vita, come guadagnarsi il pane? Queste sono le sue tensioni. La tensione è il minimo comune denominatore, comune ad entrambi. (Risate)
Un uomo malato è teso a causa della sua malattia; un uomo pieno di salute è in preda alla tensione perché pensa che prima o poi gli potrebbe succedere di ammalarsi! (Risate)
Un uomo di cultura è pieno di tensioni perché trova inadeguata o insufficiente la cultura che ha acquisito. "Io sono un Professore ed ho fatto un dottorato in Biotecnologia; ho ogni genere di lauree e ne sono molto contento, eppure la cultura ed i diplomi che ho non mi danno una totale soddisfazione. Quindi l' inadeguatezza della mia istruzione è causa di tensione".
Un illetterato è pieno di tensioni perché si sente inferiore di fronte ad un uomo di cultura.
Tutti, quindi, sono pieni di tensione. Un impiegato è sotto tensione perché deve render conto ai superiori: se è negligente verrà trasferito. Un subordinato è sotto tensione perché il suo collega potrebbe un domani comandare su di lui. La tensione è comune ad entrambi.
Così, quando a Swami è stata posta questa domanda: " Swami, cosa posso fare per sfuggire alla tensione?", Baba ha risposto: "Dimentica tutto, subito".
Dimentica tutto, subito, adesso! Quando sono in ufficio sono nel bel mezzo dei problemi; quando esco, li lascio lì. I problemi dell'ufficio non dovrebbero essere portati a casa a pesare sulla moglie; se sono un incapace, uno che in ufficio è una frana, per questo non devo far soffrire mia moglie a casa e, se in ufficio ho sbagliato, non devo sfogarmi con i miei figli.
Lasciateli là i problemi, in ufficio, e non portate in ufficio i problemi di casa; se c'è stata una discussione seria, accesa, tra marito e moglie, un ufficiale non deve strapazzare i suoi sottoposti perché si è portato dietro da casa il malumore, perché lo ha 'riportato'!
Si 'riporta' l'ultima colonna di una pagina alla pagina successiva, dove diventa la prima colonna, nel dipartimento conti (Risate) ma non nella nostra vita. "Riportare" è qualcosa che si fa quando si ha a che fare con dei conti, dei preventivi, dei bilanci, con la contabilità e con le finanze, ma non ha alcun posto nella spiritualità.
Quindi, per continuare ad essere pieni di gioia, "Lasciate le vostre preoccupazioni, subito!", dice Bhagavan. Questa è trascendenza.


QUALE FORMA DI KRISHNA DOBBIAMO ADORARE?

Noi dobbiamo considerare anche un altro aspetto importante: come adorare il Signore Krishna? Alcuni lo adorano nella forma di un bambino; Surdas, un poeta cieco, canta sempre la gloria di Krishna bambino, il bambino Krishna. Arjuna, intimo amico di Krishna, Lo aveva caro nella forma di un giovane Krishna, un Krishna giovanile. Meera, una santa, aveva a cuore Krishna sorridente, un Krishna pieno di gioia.
Ma chi è Krishna? Posso forse dire che il Krishna bambino è il più bello, con tutte le storie, i miracoli, i giochi, gli scherzi e l'aspetto umoristico? Krishna che gioca con tutti, così incantevole, così bello - secondo le storie della Sua infanzia? Devo pensarlo così?
O devo pensare ad un Krishna giovane? Che è come dire, un giovane Krishna, con tutto il coraggio, con tutto il valore, con tutta la forza di lottare e di vincere?
O devo concepire Krishna come l'incarnazione della saggezza, il Precettore, Maestro dei maestri, che ha elargito la conoscenza del Sé nella forma della "Canzone Celestiale", la Bhagavad Gita?
Amici miei, la conoscenza di Krishna è totale, la totalità nell' adorazione: non posso dire di amare il bambino Krishna o il giovane Krishna o il Krishna saggio. No, no; Krishna è tutto.


LA DIGNITÀ DELLA FAMIGLIA È MOLTO IMPORTANTE

Se vogliamo apprezzare Baba, studiamo la Sua fanciullezza, studiamo la Sua giovinezza; se vogliamo apprezzare Baba, guardiamoLo come è ora.
Bhagavan ha un messaggio da comunicare ad ogni passo della Sua vita, ad ogni singolo passo della Sua vita.
Egli non vuole che tutti sappiano che proviene da una famiglia povera; a scuola, preferiva andarci a piedi. Il trasporto pubblico costa; dato che aveva poco denaro, preferiva andarci a piedi. Non aveva vestiti di ricambio: prima lavava la camicia e, quando questa era asciutta, lavava i pantaloncini.
Il messaggio da imparare qui è che noi non dobbiamo assolutamente danneggiare la dignità ed il prestigio della famiglia.
Il prestigio della famiglia è importante. Il nome della famiglia è molto importante ed è sconveniente parlarne per strada con un Tom o un Dick, o un Harry qualunque. Il nome e la dignità della famiglia sono molto importanti.
Non solo: il bambino Sai veniva invitato dal Suo insegnante ad andare a fargli visita perché sua moglie aveva preparato dei pakora speciali, roba fritta, piccante (che trovate nella canteen indiana del Sud, nel pomeriggio; naturalmente non so se sono inclusi nel loro menu... sto tirando ad indovinare, sì!)
"Sathyam, avremo dei pakora questo pomeriggio; perché non vieni a mangiarli?"
Ma Sathya andò da lui in silenzio, con le mani giunte, e disse: "Signore, mi scusi, ma se io vengo a mangiare, come si sentiranno i miei compagni di scuola? Come può pensare di essere parziale con me?"


IMPARATE DALLE VITE DI KRISHNA E DI BABA

Uno studente Sai ha un messaggio da trasmettere; un bambino Sai ha una lezione da insegnare ed un ragazzo Sai, con tutta la Sua forza, con il Suo spirito di servizio, dev' essere emulato; Sai, quale personificazione della Saggezza, è l'Uno in cui possiamo immergerci e perderci. Quando Lo ascoltiamo ci perdiamo, quando cantiamo dimentichiamo noi stessi.
Che cosa è quindi la vita di Sai? La vita di Sai è totalità, la vita di Sai è olistica.
"Krishna Karnamritha" è la storia di Krishna bambino; la "Bhagavad Gita" è l'esperienza del Krishna adulto; "Gopi Krishna" è la storia di Krishna nella Sua gioventù. Ma allora, chi è Krishna? Gopi Krishna, Gita Krishna ed il Krishna bambino, Chinni Krishna, sono soltanto tutti gli Stati di Coscienza di Krishna.
Quindi, la Coscienza di Krishna, la Coscienza di Baba, la Consapevolezza di Sai: c'è una lezione da imparare in ogni stadio della Sua vita, in ogni momento della Sua vita. E' una totalità, non una frammentazione.


LA CONVERSAZIONE FRA UDDHAVA E LE GOPI

Qualcuno ha detto: "Io stavo leggendo un libro di Bhagavan, ed Egli parla di questa storia". Datemi la vostra attenzione per favore. C'era un grande saggio di nome Uddhava; le amiche di Krishna, le gopi, stavano aspettando il Suo arrivo, ma Krishna non ebbe tempo per andare da loro, per cui inviò da loro Uddhava, dicendogli: "Porta loro il Mio messaggio: un giorno verrò."
Uddhava andò là, e chiamò tutte le donne, le mandriane, o 'gopi':
-"Venite, ho un messaggio di Krishna e voglio comunicarvelo."
Le donne risposero:
-" Uddhava, tu hai visto Krishna nella forma fisica e gli sei molto vicino sul piano fisico, Gli parli, conversi con Lui e stai in Sua compagnia. Tu stai in compagnia del melodioso Signore, con tutti gli attributi, saguna. Quindi tu sei in compagnia di Dio con tutti gli attributi, saguna, di Dio con forma, akara, ma vuoi impartirci degli insegnamenti sulla Divinità senza forma e senza attributi; tu corri dietro alla forma ma ci vuoi insegnare l' assenza di forma. Perché non ti presenti alle elezioni?! (Risate) Corri dietro alla forma di Dio, Saguna, ma vuoi parlare a noi del Senza Forma, Nirguna. Tu usi un sistema per te ed uno diverso per noi: noi non vogliamo il tuo messaggio. Per favore, Vattene."
- Vattene! " Rifiuto totale."
- Uddhava disse: "Che sciocchezze state dicendo? Io sono venuto qui con un messaggio di Krishna".
- "Spiacenti, non abbiamo tempo per ascoltarti, non abbiamo mente per ascoltarti".
- "Cosa? Non avete mente?"
- "Già, non abbiamo mente."
- "Perché?"
- "La nostra mente è stata data a Krishna e quindi non siamo interessate." (Risate)
(C'è qui un gioco di parole: "mente" in inglese si dice "mind" che nell'espressione idiomatica "we never mind" assume il significato " non ci interessa, non ci pensiamo, non ci disturba"; N.d.T.)
Qui è celato un significato più profondo: quando le gopi dissero "non abbiamo mente" volevano significare la condizione di assenza di pensieri, lo stato di eliminazione della mente, l'annichilazione della mente, l'immobilità della mente.
L'acqua immobile è calma, da diversa quella agitata, disturbata; le gopi dissero " noi non abbiamo mente", intendendo la condizione dell'acqua immobile o della mente equanime.
Allora Uddhava comprese di non essere gradito, si sentì un ambasciatore non richiesto e molto sgradito, e disse:
-"Va bene. Non volete ascoltarmi, ma Krishna si è preso la briga di scrivervi una lettera; ecco, leggetela per conto vostro."
Una ragazza si alzò e disse:
- "Mi dispiace, noi siamo di questo paese, incolte ed analfabeti; non sappiamo leggere. Torna indietro, non vogliamo neanche delle lettere."
Allora Uddhava disse:
- "Che cosa è questa storia? Sono finito fra degli analfabeti? Gente rustica, rurale? Non c'è qualcuno leggere e scrivere?"
Una signora si alzò e disse:
- "Io so leggere."
- "Vieni allora, e leggi".
-" Mi dispiace, non lo farò".
- " Perché no?"
- "A causa dei miei spasimi per la separazione da Krishna le mie lacrime sgorgheranno sul foglio e cancelleranno la parole rendendole illeggibili. (Risate) Quando le parole sono cancellate io non posso leggere, dato che le frasi non ci sono più."
- "Oh, capisco. Va bene. C'è nessun' altra che può leggere? Questa signora è molto emotiva, (Risate) molto sbilanciata! (Risate) Negli occhi ha due fiumi pronti a versare acqua.
C'è nessuna altra ragazza che può leggere?"
Una ragazza si alzò e disse:
- "Io so leggere ma non leggerò."
-" Capisco; qual è il tuo problema?"
- "Essendo separata da Krishna tutto il mio corpo brucia; brucia ad alta temperatura e se io toccassi il foglio potrei incenerirlo. (Risate) Ecco perché non lo farò."


LE PAROLE FALLISCONO NELLA PROFONDITÀ DELL'ESPERIENZA

Questa è una storia semplice, profonda, molto significativa; il messaggio che comunica è che l'erudizione, la lettura dei libri, non serve; che i discorsi, o il parlare a delle persone che hanno delle preferenze, opposte a quelle che esprimono, è solo doppiezza, ipocrisia e doppio modo di vivere.
Essa mostra anche i veri sentimenti di un devoto.
Amici miei, noi pensiamo spesso che qualcuno sia un devoto perché può facilmente citare la Bhagavad Gita, o può parlare eloquentemente della Bibbia, o può dire tutto ciò che c'è scritto nel Corano, o può parlare estemporaneamente in modo molto convincente. No; fare discorsi è un processo meccanico.
Dio è una esperienza, Dio non è una frase. Quindi, quando dico questo, per favore, capitemi. Io appartengo alla categoria di persone che devono ancora fare l'esperienza; non mi vergogno a dirvelo. Appena due giorni fa, Baba ha detto:
" Quando hai l'acqua fino alle ginocchia, puoi parlare liberamente; quando sei immerso fino al collo, puoi ancora parlare ma, se sei completamente sommerso, non parli più."
Similmente, i discorsi o le parole falliscono nella profondità dell'esistenza totale, nello stato di Beatitudine, nell'estasi. Quindi le gopi, queste analfabete guardiane di mandrie, parlano della profondità dell'esperienza. Dove? Dove il silenzio è eloquenza. Dove il silenzio è eloquenza! Questo è una parola senza parola, è un discorso senza discorso.


L'AMORE DI DIO È INCOMMENSURABILE

Ecco un semplice esempio: voi dite: "io amo mia madre". Quanto l'amate? Quanti chili? Quante tonnellate? Calcolatelo in termini di denaro; quanti dollari vale? Cielo, che cose senza senso state dicendo!
Se non avete parametri per misurare l'amore per vostra madre, l'amore per vostra moglie e per parenti ed amici, quanto valutate l'Amore di Dio? Come misurate l'Amore per Dio? Impossibile!
Quindi questa storia, questo incidente, episodio, aneddoto, sulle donne analfabete di Brindavan, parla delle incommensurabili profondità dell'esperienza e non di volumi di comunicazione. Potete essere uno studioso ma non un devoto, potete essere un sapiente ma non un ricercatore. Voi siete un sapiente dalla prospettiva della vostra conoscenza, siete uno studioso dal punto di vista della erudizione. Ma tutto questo è raccolto dall'esterno.


UN INSEGNANTE HA UN TEMPO ED UNA STAGIONE, UN MAESTRO RISIEDE NEL VOSTRO CUORE

Che cosa c'è di originale? Che cosa c'è di creativo? Che cosa potete comunicarmi di vostro, di inedito? Niente!
Per questo Sri Ramakrishna Paramahansa, un santo del Bengali del diciannovesimo secolo, abbandonò gli studi alla settima od ottava classe; Gesù Cristo era un illetterato, ed anche Bhagavan Baba lasciò la scuola in giovane età. Essi sono diventati Maestri, e non insegnanti.
Un insegnante necessita di titoli, mentre un Maestro deve essere riconosciuto tale. (Applausi)
Un insegnante vi parla; un Maestro vi ispira.
Un insegnante ha un tempo ed una stagione, un orario, un programma, un luogo in cui incontrarsi con gli alunni, una classe; un Maestro risiede sull'altare del vostro cuore.
Un insegnante comunica mentre un Maestro entra in comunione.
Un insegnante è separato da voi; il Maestro è Uno con voi, è l'Uno con voi.
Un insegnante vuole la vostra eccellenza; il Maestro vi dice che siete già eccellenti. Voi siete già eccellenti! Non avete alcun bisogno di lavorare per l'eccellenza.
Un insegnante vi porta ad una diversa posizione, ad un livello superiore, ma un Maestro vi ferma dove siete e vi mostra chi siete da sempre.
Questo è Bhagavan Sri Sathya Sai Baba; questo è il messaggio del Signore Krishna.


BHAGAVAN È SOLO MA È IL TUTTO IN TUTTI

La vita di Krishna è un'avventura, Egli lottò da solo eppure è il tutto in tutti. Egli è solo ma è il tutto in tutti. Questa è Divinità.
Bhagavan è del tutto solo, singolo, ma è la risorsa totale per tutti noi. Egli è il tutto in tutti ma, egli stesso, è solo. Dopo i Bhajan, quando si ritira, tutto da solo, uno potrebbe pensare: " Oh Dio! Tu sei solo eppure sei in ognuno di noi; sei personale ed impersonale, all'interno ed all'esterno; all'interno ed all'esterno ma anche al di là : questa è Divinità.


VIVETE UNA VITA MATERIALE CON UNA META SPIRITUALE

La vita è un'avventura; la vita di Krishna fu un'avventura perché Egli poté eliminare tutto ciò che era malvagio a quei tempi. La vita è un'avventura oggi, la vita del materialismo, quando tutto è valutato in termini di monete, di dollari, di denaro; è solo il denaro che conta nelle relazioni familiari, è il denaro che conta quando si tratta di ottenere il rispetto, nelle relazioni reciproche.
Bhagavan Baba è il solo che dica: " Il denaro va e viene; la moralità viene e cresce." Ecco cos' è la vita: un'avventura nel mare del materialismo; noi siamo in mezzo al mare del materialismo. Bhagavan Baba vuole che nuotiamo contro corrente: l'avventura, [quella vera], è il non-materialismo.
Eppure Egli non vuole che fuggiamo dal materialismo; il fatto che il denaro non sia importante, non significa che uno debba rimanere un mendicante, sicuramente no! Non significa che io debba svuotare le mie tasche, certamente no!
Amici miei, tenete in mente questa frase: vivete la vita materiale, vivete la vita materiale con uno scopo spirituale. Lasciate crescere tutti i rami verso l'alto; lasciate che l'albero cresca alto, che raggiunga il cielo: questa è spiritualità. Lasciate che le radici penetrino profondamente nel fango del materialismo; se le radici non sono ben abbarbicate, l'albero sarà divelto. Esso deve essere solido; i rami che crescono verso il cielo, molto alti, giganteschi, rappresentano le altezze spirituali.
Potrei andare a lungo avanti così; ci sono molte, molte, molte, molte altre cose da sapere sulla vita di Krishna e di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.


UNA PREGHIERA A BHAGAVAN

Quindi con questo tono di saluto, con questo tono di augurio di ogni bene, con una sincera preghiera dal profondo del cuore a Bhagavan Baba di benedirci tutti, trascorriamo questi due giorni prima della celebrazione del compleanno di Krishna o 'Krishna Janmaashtami'. Così come Krishna ispirò Arjuna, possa Tu, Baba, continuare qui ad ispirare tutti noi che siamo Arjuna stesso.
„Oh Signore! Sì, Tu non ti sei mai allontanato, non hai mai lasciato la Tua residenza nel cuore del devoto, che a quei tempi erano le gopi. Oh Signore! Ti prego, non lasciarmi mai; so che Tu ci sei ma non permettere che io abbia un solo istante di dimenticanza, non permettere un solo istante di non consapevolezza.“

Una volta Krishna salvò la vita ad un elefante che un coccodrillo stava trascinando in uno stagno; il coccodrillo lo trascinava per i piedi per cui l'elefante non poteva uscire dallo stagno. In questa condizione di impotenza, l'elefante Gajendra cominciò a pregare.
Dio rispose. Dio smise di pranzare. Dio smise di parlare con Sua moglie. Lasciò la tavola e prese a correre senza dire cosa stesse accadendo in quel momento; rispondere all'invocazione era più importante che avere tempo per Se stesso.
"Oh Signore, tu allora hai fatto questo! Noi Ti preghiamo di continuare a farlo per ognuno di noi, perché noi ne abbiamo un terribile e disperato bisogno. Noi Ti chiediamo di aiutare ciascuno di noi: il coccodrillo dei piaceri materiali ha preso anche noi per i piedi, anche noi siamo trascinati nella palude della vita materialistica. Noi, ognuno un possente elefante, invochiamo il Tuo aiuto in modo che tu possa venire a salvarci."

Dio verrà a soccorrerci, anche ora.

Noi guardiamo anche a quei giorni in Egli volle perdonare i demoni, volle scusarli e concedere loro la liberazione. "Oh Dio! Anche ora noi abbiamo alcune qualità demoniache, alcune qualità animali, che abbiamo scoperto solo avvicinandoci a Te. Prima eravamo orgogliosi di quelle qualità; essendo venuti qui adesso siamo allo scoperto. Ti preghiamo affinché possiamo liberarci di queste caratteristiche bestiali e demoniache."
"Oh Signore Krishna, Tu allora raccogliesti tutte le vesti delle donne, tutti i sari delle donne."
A quei tempi Krishna era bambino. Quei sari, quelle vesti, non erano vestiti 'fisici'. Stavano a significare l'attaccamento al corpo. "Oh Bhagavan, noi vogliamo che Tu spogli ognuno di noi dell'attaccamento al corpo."
Krishna bambino balla sui sei cappucci del serpente ed il serpente vomita veleno. "Oh Bhagavan, possa ognuno di noi vomitare il veleno dell'odio, il veleno dell'attaccamento, il veleno dell'avarizia, il veleno della possessività. Proprio come il serpente ha potuto vomitare mentre Tu ballavi sulle sue teste, con il Tuo Nome nelle nostre teste possa tutto il male venir vomitato fuori."
Fate che questo sia il messaggio per il Compleanno di Krishna, per oggi. Che Bhagavan vi benedica, molte grazie.(Applausi)

Anil Kumar ha concluso il suo discorso con il bhajan "Hari Narayana Govinda, Jaya Narayana Govinda"

OM SAI RAM