Satsang

Le dinamiche della vita

24 febbraio 2003

Cari fratelli e sorelle!
L'argomento che ho scelto per questa mattina riguarda le dinamiche della vita. L'ho scelto in vista dell'avvicinarsi della festa di Shivarathri, un'osservanza religiosa che cade il quattordicesimo giorno della seconda metà di luna calante in onore del Signore Shiva, che è il terzo Dio della Trinità Indù.
Questo argomento dev'essere discusso a fondo, al fine di poter godere di una vera celebrazione e di essere in grado di compiere una sincera osservanza della festa di Shivarathri.
Amici miei! Che cosa intendo con 'dinamiche della vita'?


MIRIADI DI MANIFESTAZIONI

Primo punto: la vita è una, ma le sue manifestazioni ed espressioni sono diverse. Tutto qui. È un concetto simile a quello dell'energia cinetica, o energia cosmica, che resta la stessa, sebbene possa esprimersi e manifestarsi in miriadi di modi per rendersi utile all'umanità.

Quindi, per identificazione od acquisizione, per utilità o scopi sociali, la vita si manifesta in vari modi. Ma, fondamentalmente, la vita è una e la stessa. Questa vita, possiamo anche chiamarla 'energia'. In senso più ampio, possiamo definirla: energia cosmica, energia radiante, energia vibrante, o forza vitale.

Potete chiamarla come desiderate. Ma il fatto è che questa vita si esprime e si manifesta anche come materia inerte, che può sembrare senza vita, ma in realtà è piena di atomi, di molecole, di elettroni, di neutroni e protoni, che ruotano su diversi orbitali ad altissime velocità: essa può sembrare inerte o passiva, eppure ha in sé il principio della vita. E questa energia è energia dinamica, energia radiante.

Il mondo minerale ha vita. Se poi arriviamo al regno vegetale il concetto di energia può essere spiegato come segue: nelle piante, il germoglio e la radice esprimono l'energia vitale innata. I fiori ed i frutti sono l'espressione dell'energia vitale di un albero. L'espressione della vita nelle piante è ad un livello maggiore di quanto non lo sia nei minerali.

Salendo nella scala evolutiva, arriviamo al regno animale, nel quale l'espressione della vita è ancora più esplicita di quanto non sia nei regni minerale e vegetale. Gli animali hanno un apparato circolatorio, un sistema nervoso, un apparato sensorio ed un sistema digestivo. Tutti questi sistemi lavorano insieme in armonia e perfezione, in ordine sequenziale e senza alcuna discordia. Qui l'energia vitale ha modo di esprimersi in maniera più ampia.

Arrivando all'uomo, in esso troviamo che la vita, l' 'energia', si manifesta al cento per cento. Negli esseri umani l'espressione della forza vitale, dell'energia vitale, o forza cosmica, raggiunge il 100%! Ecco perché, in quasi tutti i Suoi discorsi, Baba ricorda che la vita umana è la più rara di tutte, e la più nobile.
LO SCOPO DELLA VITA

Per chi si incarna come uomo, è importante conoscere lo scopo della vita. Un sasso deve solo esistere. Da esso non ci si aspetta niente di più. Non mi aspetto che questo piatto diventi un altro oggetto. No. Nè me lo aspetto da questo bicchiere. No. Non ci si aspetta niente dalla materia, fuorché il fatto stesso che continui ad esistere. Da un albero, ci si aspetta qualcosa di più - dei frutti, dei fiori, la bellezza.

Le aspettative nei confronti degli animali sono maggiori. Ci si aspetta che essi rispondano agli stimoli, e che possiedano un particolare sistema di valori: per esempio, un cane rappresenta la fedeltà e l'unità, un'aquila rappresenta la perspicacia e l'asino la pazienza. Decisamente ci aspettiamo di più da un animale che da una pietra! (Risate)

Dall'uomo ci si aspetta una perfezione al 100%! Cento per cento di espressione della Divinità, la forza vitale, l'energia vitale, ecco che cosa ci si aspetta dall'uomo! Purtroppo questa aspettativa non viene soddisfatta. Perché? Perché invece di guardare in alto, noi guardiamo in basso. Nel contesto dell'evoluzione, i biologi affermerebbero certamente che i regni minerale e animale e la società umana, nel corso del tempo, hanno subito un'evoluzione, che sono 'progrediti'. Ma non sembra che gli esseri umani abbiano la coscienza o consapevolezza di questa evoluzione. È per questo che affermo che rivolgiamo la nostra attenzione verso il basso.

Se guardo in basso, dal punto di vista evolutivo, subito sotto di me, trovo il mondo animale. E trovo l'animale in me, che si esprime (eccome!). Noi mostriamo maggiormente le nostre tendenze animali, molto più di quelle umane. Questo è il motivo per cui Bhagavan Baba ha cominciato l'educazione ai valori umani. Che peccato! Oggi ci devono insegnare i valori umani! Per quale motivo? Noi siamo ben istruiti per quanto riguarda i valori non-umani, siamo ben preparati sui valori animali, ma ci mancano i valori umani. Perciò, amici miei, l'energia vitale - nelle dinamiche della vita - richiede l'espressione dei valori umani al massimo, allo zenit, al culmine! Questo perché un essere umano è superdotato, in quanto possiede facoltà straordinarie.


È SOLO LA MENTE!

Secondo punto: un essere umano è dotato dell'intelletto. Questo intelletto non opera nel regno vegetale o in quello animale. L'intelletto è una facoltà straordinaria, di cui solo il genere umano è dotato. La mente ce l' hanno anche gli animali. Ma l'intelletto è una facoltà eccezionale che è stata data solo all'uomo. Eppure non siamo riusciti a farne buon uso - ecco perché nel nostro viaggio andiamo indietro invece che avanti.

La maggior parte di noi non è consapevole dell'intelletto, perché è molto felice con la sola mente! (Risate) È molto conveniente starsene con la mente, è molto bello essere della mente e per la mente: 'Manomoolam idham jagath' - che significa: l'intero Universo è basato sulla mente. Tutto il mondo è solo mente. Al di fuori della mente, non c'è alcun mondo. È vero? No. È un'affermazione senza senso.

Un semplice esempio: quando siete addormentati, mentre russate, assopiti nel sonno profondo e senza sogni, credetemi, la mente manca. La mente è passiva, assente. In quello stato, dov'è il mondo? Dopo giorni di strenuo lavoro, stanco fisicamente, mi addormento, dimenticando ciò che mi circonda ed il mio luogo di lavoro. Quando dormo profondamente perdo me stesso, dimentico me stesso, e dimentico il mondo. Dov'è il mondo? Non c' è. Chiunque può venire e tagliarmi la testa. Chiunque può venire ed uccidermi. Non me ne accorgerò, perché la mente manca, si trova in uno stato di sonno profondo. Una volta che torno allo stato di veglia, alla mia coscienza, una volta che la mia mente è vigile, allora il mondo riappare.

Ma allora, che cosa è il mondo? Il mondo è la mente - sì, il mondo è la mente. La mente è il mondo. La mente è il tempo.
La mente è il tempo... supponete che vi chieda a che ora vi siete addormentati. Potrete solo dirmi a che ora siete andati a letto. Ma non potrete dirmi in quale momento esatto vi siete addormentati. (Risate) O potete forse dirmi: "Dormirò per un' ora e poi mi sveglierò?" Come potete sapere quando sarà passata un' ora? Se non mettete una sveglia, non potrete sapere se l'ora è passata.
Quindi, non potete mai dire esattamente quando vi trovate nello stato di sonno profondo. Non potete dire quanto a lungo dormite. È impossibile. Perché? Perché, mentre siete nello stato di sonno profondo, la mente non funziona. La coscienza del tempo, o consapevolezza del tempo, si sveglia soltanto quando la mente è vigile ed attiva. Pertanto: la mente è il mondo, e la mente è il tempo.


LA MENTE È 'PSEUDO'

Terzo punto: la mente 'è' l'esperienza. La mente è l'esperienza, ma non lo sperimentatore. Ci tengo molto, a spiegare bene questo concetto. Per favore, vi prego, seguitemi. La mente è l'esperienza, non lo sperimentatore. Lo sperimentatore è diverso dalla mente. È come in un film proiettato sullo schermo, che è diverso da me, che osservo la scena. Sono stato chiaro? I film vengono proiettati su uno schermo. Non potete che essere d'accordo. Ma io vedo il film. Non sono il film, sono diverso da esso. Torneremo a questo concetto più tardi. Ricapitolando: la mente è esperienza. Ma quale genere di esperienza? Il bene ed il male, il successo ed il fallimento, il dolce e l'amaro, il caldo e il freddo e tutti gli opposti. Tutto ciò che è paradossale, con polarità opposte, è esperienza mentale. La mente è l'esperienza, che è dualistica. L'esperienza del dualismo è relativa alla mente.

Che cos'altro è la mente? La mente è qualcosa che sembra esistere, ma che in realtà non è in esistenza. (Non sto cercando di confondervi, tutti questi concetti li ho tratti dalla letteratura Sai.)
Non importa se devo ripetere continuamente che sono uno studente di botanica, e non di filosofia. Grazie a Dio! (Risate) Perché se avessi studiato approfonditamente la filosofia, ne sarei rimasto confuso! (Risate) Appartenendo alla scuola scientifica, ed essendo fondamentalmente un biologo, i miei pensieri sono molto chiari. Il messaggio di Swami è molto forte. Quel poco che so, lo so bene e con sicurezza. Perciò posso trasmetterlo efficacemente. Conoscenze ulteriori equivalgono a confondersi!

La mente non esiste, ma sembra esistere. La parola tecnica è 'pseudo', che significa 'falso'. Non 'judo', quella è una cosa diversa (Risate). Pseudo-mente indica una cosa falsa. Perché dico questo? Se la mente fosse una cosa reale, dovrebbe esserci sempre. Ma non è così. Nello stato di sonno profondo, la mente non c'è. Se la mente fosse permanente, se esistesse, dovrebbe continuare ad esistere anche nelle stato di sonno profondo. Ma non c'è. Perciò, la mente è non-esistente, ma sembra esistere.


LO STATO DI NON-MENTE

Allora, chi ha dato origine alla mente? Qual è la composizione della mente? I dottori possono darvi la composizione del cervello, ma non della mente. La madre di una famosa attrice indiana, Sri Devi, venne operata al cervello in America. Invece di intervenire sull'emisfero sinistro, che era quello affetto dalla malattia, operarono quello destro, col risultato che la paziente lasciò questo mondo per riposarsi confortevolmente in paradiso (Risate). La mente se ne andò lassù, totalmente felice (Risate). I dottori possono darvi qualche delucidazione sul cervello, ma non di più - non sulla mente.

Ma che cos'è, allora, la mente? La mente non è che una matassa di pensieri. Una matassa di pensieri! Davvero? Sì! Senza pensieri, non c'è mente. Il tessuto è fatto di fili. Se si tirano i fili, il tessuto si disfa, scompare, sia in Australia che in America! (Risate) In qualsiasi luogo, il tessuto è tale se i fili sono intrecciati strettamente l'uno con l'altro. Se i fili vengono tirati via, il tessuto non c'è più.
Allo stesso modo, se i pensieri non ci sono, o sono tenuti sotto controllo, raggiungiamo lo stato di non-mente.

Quindi, lo stato di non-mente esiste. Una volta che ritirate i pensieri, non c'è alcuna mente. Come si fa a controllare i pensieri? Questa è la domanda più importante. Molto bello, essere senza mente! Come raggiungere questo stato? È un grande problema, perché una mente umana vuota è l'officina del diavolo. Più cerco di controllare i pensieri, più pensieri mi vengono. Questa è un'esperienza comune a tutti coloro che decidono di meditare. Se non venisse loro in mente di meditare, non avrebbero questo problema! (Risate) In nome della meditazione, i pensieri disturbano una persona più di quanto lo facciano quando la meditazione non è in gioco: se siamo onesti, dobbiamo accettare questo dato di fatto. Mentre parlo con voi, almeno mi devo concentrare su ciò che dico, e mentre voi ascoltate me, dovete concentrarvi sull'argomento che viene discusso. Ma se sia io che voi ci sediamo in silenzio per cinque minuti, penseremo a cinquecento cose senza senso, perché non è assolutamente facile ritirare il processo del pensare. E non è semplice neppure 'osservare' questo processo.


JAPA-AJAPA

Come si può riuscire a stare 'senza pensieri'? Bhagavan ce l’ha spiegato con parole semplici. Anche il Saggio Ramana Maharshi ha dato una formula semplice, che voglio che proviamo tutti, incluso il sottoscritto. Non parlo in qualità di insegnante, né ho l'autorità di rivolgermi a voi in questo modo in virtù di un'esperienza acquisita. Assolutamente no. Ciò che intendo fare è passarvi tutte le informazioni che posso aver raccolto dalla letteratura Sai, proprio come potrebbe fare un computer. Tutto qui.

Allora, che cosa ha detto Ramana Maharshi?
Ieri stavo parlandone con alcuni amici e desidero informare anche voi. Quando vi sedete in meditazione, quando ripetete il Nome Supremo (Sai Ram, Sai Ram, Sai Ram... etc.), vi mettete a contare. Alcuni Lo ripetono 108 volte. (Bene: quale che sia il vostro traguardo, non è su questo che intendo discutere, in quanto non ne ho l'autorità. Siete voi gli unici giudici di voi stessi...)
Quando ripetete il Nome di Dio, o un qualsiasi Mantra (recitazione di parole sacre in possesso di un'energia vibrazionale), state facendo 'Japa'. 'Japa' è la ripetizione di un Mantra, o di un qualsiasi Nome di Dio, per un predeterminato numero di volte - il numero di volte che vi prefissate. Ecco perché troviamo della gente che ripete il Nome e nel frattempo 'conta'. Talvolta parlano con voi, mentre ripetono il Mantra, meccanicamente. (Risate)
Questo è il punto: è diventata un'abitudine. Alcuni ripetono automaticamente il Nome di Dio, proprio come altri muovono continuamente le gambe, come se avessero qualche malattia. (Risate) Sono 'abitudini'. Tutto qui.

Quello che voglio dire è che 'non' mi riferisco a questo genere di ripetizione del Nome, effettuato per 'abitudine'. Il vero 'Japa' è la ripetizione cosciente e sincera, in numero limitato, di uno dei Nomi di Dio. Ed è questo che il Saggio Ramana Maharshi ci invita a fare. Invece, molti ripetono il Nome 108 volte, e poi dicono: "Ohh, finalmente ho finito!", e vanno a prendersi una meritata tazza di caffé!
No, non fate così! Non abbiate fretta, perché se avete fretta e non aspettate altro che la tazza di caffé, dal numero 50 in poi non farete altro che aspettare che finalmente arrivi il numero magico '108' (risate), perché il caffé è caldo e vi aspetta!

Questo non è il modo giusto. Se contate sinceramente, con devozione, perdete il conto! Vi perdete nel Japa, e dimenticate di contare. Non sapete più perché avete cominciato a contare, sì, perché vi dimenticate di contare, non sapete più a che numero siete arrivati. Proprio così!
Questo stato, che è la fase naturale che succede al Japa, si chiama 'Ajapa', ed è lo stato in cui si ripete il Nome senza contare. Andate dal primo stato (Japa) al secondo (Ajapa), e non state più contando. Non sapete nemmeno quando avete smesso di contare: continuate semplicemente a ripetere il Nome di Dio.

Poi arriva il terzo stato, in cui smettete di ripetere il Nome Supremo. Sì, non fate più neppure quello! Non c'è alcun movimento di labbra, non c'è ripetizione del Nome - verbale, vocale, per mezzo della parola - nessun suono. Ma ancora il Mantra continua ad echeggiare dentro di voi. Esternamente c'è silenzio, ma interiormente il suono continua. Ho ragione? Questa dev'essere stata l'esperienza di molta gente. Il suono nel silenzio. Con 'silenzio' qui intendo che non viene pronunciata alcuna parola. Non state ripetendo il Nome di Dio a voce alta, non state contando le volte in cui ripetete il Suo Nome. No. State -zitti-, con gli occhi chiusi e la schiena eretta.


IL SUONO INTERIORE

Il suono interiore del Nome di Dio è la 'Om', 'Omkara', o suono primordiale della Creazione. Il Mantra 'Om', 'Om', 'Om' (la vibrazione sonora primordiale): da dove proviene?
Io dico: 'Om' - sì, esternamente. Chi lo dice dentro di me? Amici miei, non lo dice nessuno. La 'Om' è dentro di voi. Sempre. Non la sento perché sono distratto da mille altri suoni esterni a me. Se sono coinvolto nel chiasso esteriore, non sento il suono interiore. Il suono interiore è represso dalla pressione dei suoni provenienti dall'esterno.

Ecco l'inquinamento acustico! (Risate) Questo è che cosa si intende per inquinamento acustico. Siamo noi la causa dell'inquinamento acustico. Come evitarlo? Fermatevi. Questo è il motivo per cui in tutte le religioni si osservano periodi di silenzio. Tutte le religioni predicano: "Silenzio, per favore!". Silenzio, silenzio!

Perché? Non perchè il suono provochi necessariamente disturbo. 'Il disturbo è l'interazione con gli altri'. Non è vero, voi siete disturbati in voi stessi, siete voi che disturbate voi stessi parlando, ascoltando. Innanzitutto, non disturbate voi stessi e non disturbate gli altri. L'uomo che è disturbato interiormente disturba gli altri. Chi è calmo e pacifico interiormente rende anche gli altri calmi e pacifici. Se non voglio essere disturbato, che cosa devo fare? NON DEVO PARLARE E NON DEVO ASCOLTARE VOI CHE PARLATE. Perciò: silenzio.

E in questo stato di silenzio, comincio a ripetere il Nome di Dio, dapprima contando, poi raggiungendo lo stato del 'japa'. Quando smetto automaticamente di contare, raggiungo lo stato di ajapa. Qui smetto anche di ripetere il Nome Supremo, chiudo le labbra, ed il suono continua dentro di me. Per quanto tempo? Non so. Questo è lo stato che viene chiamato 'Thapas' ('il calore che brucia i peccati e riduce il karma in cenere'). Questi sono i tre livelli, amici miei: 'japa', 'ajapa' e 'thapas'. Questo è il modo giusto per annullare gli effetti della mente, o per acquisire il controllo del processo del pensare.

SIATE SEMPLICI

Ecco un altro metodo che viene consigliato. Chiudete gli occhi. Inspirate ed espirate. 'So - Ham' (che è il suono che fa il respiro entrando ed uscendo). Inalazione ed esalazione. Questo esercizio spirituale ci invita a concentrarci sul nostro respiro. Concentratevi sul respiro che entra ed esce.

Tramite questa concentrazione sul respiro, si ottiene una sospensione dei pensieri. I pensieri si arrestano. Amici miei, qualsiasi esperto ve lo può confermare. Bhagavan lo ripete in continuazione. Concentratevi sul pensiero - 'So - Ham' - e come risultato vedrete che i vostri pensieri si ritireranno. La mente si annullerà, si 'ritirerà'.

Ma dovete stare attenti. Se praticate gli esercizi respiratori come processo spirituale, come disciplina spirituale pratica, state praticando il 'pranayama', che è un esercizio spirituale che va eseguito in maniera scientifica. Baba ha detto che può essere pericoloso se non è fatto sotto la supervisione di un esperto. Infatti, si può arrivare ad un collasso nervoso, o possono sopravvenire dei danni al sistema respiratorio. Alcuni sono persino impazziti. Perciò, perseguite solo la liberazione, non finite in un manicomio! (Risate)
No, no! Perché? Perché voler strafare? Perché volete esaurirvi?

Alcune persone mi hanno chiesto che cosa si deve fare per far salire la 'kundalini' (l'energia spirituale dormiente alla base della colonna vertebrale). Io ho risposto: "Lasciate che dorma lì dov'è!" (Risate) Quando non ne conosco l'esistenza, perché la devo necessariamente risvegliare, affinché mi dia noia?! Lasciatela dormire!
Esiste tutta una serie di esercizi per risvegliare la kundalini. Io non considero questi esercizi né bassi né volgari. Assolutamente no. Non mi fraintendete, per favore. Sono pratiche spirituali di altissimo livello. Esperti, aspiranti spirituali, saggi, santi, veggenti e ricercatori spirituali li praticano. Ma non sono esercizi per gente ordinaria, come voi e me.

Noi siamo gente ordinaria nel senso che abbiamo i nostri problemi. Se all'improvviso impazzisco, che cosa ne sarà di coloro che dipendono da me? (Risate) Se un tipo nella foresta è saggio o pazzo, nessuno se ne preoccupa. Bene. Ma noi abbiamo delle responsabilità. Non possiamo permetterci di ammalarci. E se ci sono metodi semplici, e non rischiosi, perché mai volete usare quelli difficili e pericolosi? La mente cerca sempre cose nuove, cerca pubblicità e nuove acquisizioni...

"Ho scritto 'Om Sai Ram' duemila volte!" (Risate)
"Ah-ha, perché non tremila?!"
"Non so"
"Perché l'hai scritto?"
"Non so"!
"Perché sei venuto a dirlo a me?"
"Non lo so! - sono vent'anni che vengo qui a Prasanthi Nilayam e ogni anno ero qui per Sivarathri"

Aiuto!!! Chi mi può aiutare? La mente vuole sempre farsi pubblicità ed avere nuove acquisizioni. In altre parole, è l'ego che si vuole fare avanti e primeggiare- che problema, quello dell'ego! Leggete un messaggio su un libro di Swami: ottima idea. Ma volete subito condividerlo con un amico:
"Che bella idea dà Swami qui!"
"Mmmh... ma hai letto quell'altro libro? Lì Swami dice qualcosa di totalmente diverso..."
"No"
"Da una parte dice in un modo, dall'altra in un altro... Dovresti conoscere entrambe le versioni...!"

Questo significa che la mente non vuole accettare che anche un altro 'sappia' quanto o più di noi! La mente non è preparata ad accettare che non può sapere di più. Perciò vi dirà cose che non sapete, anche se non sa di che cosa state parlando. Questo è il problema dell'ego. Ecco perché non cresciamo mai. Amici miei, la mente insegue le acquisizioni e la pubblicità. La mente è l'ego.

Perciò, nelle dinamiche umane, nelle dinamiche della vita, se questo importante componente - la mente - viene analizzato a fondo, se si è critici verso di esso, si sarà in grado di sperimentare la realizzazione. Riusciremo a sperimentare la beatitudine nel vero senso della parola.

Bhagavan Baba, in uno dei Suoi discorsi, molto tempo fa, raccontò questa storia. Sembra che una persona avesse detto di conoscere lo yoga ('la conquista dei sensi che porta all'unione con Dio'). Affermava di averlo praticato per 25 anni. E intendeva dare una dimostrazione del suo yoga nell'auditorium al costo di 25 rupie a biglietto.
Lo yoga non si vende per 25 rupie! Questo è ciò che Swami disse. Lo Yoga non è un programma per raccogliere fondi, così come non lo è la meditazione. Non è un investimento finanziario, o un affare da portare a termine. Dobbiamo capire la natura della mente, per sperimentare l'eccitazione della vita.


IL CORPO - IL TEMPIO IN MOVIMENTO DI DIO

Per tornare alle dinamiche della vita, il primo aspetto è il corpo. Amici miei, alcuni condannano il corpo. Non dovremmo mai farlo. Non possiamo, perché non siamo stati noi a fare il corpo. No. Il corpo non ci è venuto per nostra scelta. Rinnegare il corpo umano è un peccato, perché ci è stato donato da Dio. La vita è un dono di Dio.

Alcuni dicono: "Non aspetto che di morire".
La mia risposta è: "Non avete da aspettare niente. La morte stessa è già in attesa, non aspetta altro che di prendervi!" (Risate) E la morte ha fretta, perché non ne può più di questi uomini inutili, inutili a se stessi e pericolosi per gli altri.

La morte dice: "Forse dovrei far scomparire la razza umana dal pianeta!" (Risate)
Ecco perché è terribile dire: "Non aspetto che di morire, ma in qualche modo, la respingo". Non potete respingere un bel niente da soli, perché non potete far battere il vostro cuore. Non potete far circolare il sangue. Quindi, come potreste respingere la morte, o posporla?! (Risate)

Il corpo è un dono di Dio, così come lo è la vita. Non devono mai essere condannati, ma devono essere mantenuti. Ci si deve prendere cura del nostro corpo, e della nostra vita. Voi siete gli affidatari del vostro corpo e della vostra vita. Immaginate che prenda in affitto una casa da uno di voi, che quindi sarà il mio padrone di casa, al quale pagherò un affitto mensile. Dovrò mantenere in ordine la casa che mi è stata concessa in affitto.Non potrò fare buchi nei muri o da qualsiasi altra parte. Non potrò spostare muri, no, dovrò mantenerla in un perfetto stato di conservazione, per restituirla, quando mi verrà richiesta, nelle stesso stato in cui mi era stata consegnata. Per il corpo, è la stessa cosa: io sono colui che l'ha in affidamento, non posso guastarlo o trattarlo male. Non posso affermare di esserne il proprietario.

"Questo è il mio corpo."
"Ah! È tuo?! Capisco... allora fai alcune cose che il tuo corpo sa fare."
No, non posso comandare al mio corpo. Se ho mal di stomaco, non posso dire: 'Stomaco, smetti di farmi male', perché farebbe ancora più male! (Risate) E lo stesso dicasi per il mal di testa, non posso dire alla testa di smettere di sentire dolore, esso aumenterebbe, perché se si pensa al mal di testa questo aumenta! Se invece stornate l'attenzione da esso, passerete il mal di testa anche a chi vi sta vicino! (Risate)

Non potete essere il padrone del corpo in cui abitate, perché esso è il tempio di Dio. Baba ha detto che il corpo è il tempio di Dio in movimento, e che pertanto dev'essere mantenuto puro e pulito. Un tempio non dev'essere mantenuto male, non si deve permettere che vi entrino pipistrelli, ratti, gatti, cani o maiali, etc. Il tempio dev'essere pulito. Il corpo, pertanto, dev'essere mantenuto pulito e sano. Le dinamiche della vita esigono che noi siamo consci del fatto che il corpo è il tempio di Dio, in piena consapevolezza però che questo corpo non è tutto: infatti possiamo avere la certezza che un giorno o l'altro lo perderemo.

Come Baba ha detto, ogni medicina ha due date - la data di produzione e quella di scadenza. Noi sappiamo qual è la data di produzione del nostro corpo: la data di nascita. Celebriamo i compleanni. Ma l'altra data non la conosciamo... (Risate) La data di scadenza ci viene celata, ma è comunque definitivamente scritta. Nessuna medicina può esser messa sul mercato senza la data di scadenza. Ho ragione?

Questo corpo ha una data di scadenza. Esso degenera di giorno in giorno. Ecco perché viene chiamato 'sarira'. 'Sarira' significa: 'ciò che decade o si disintegra col passare del tempo'. Il corpo ha anche un altro nome: 'deha', che vuol dire: 'ciò che è destinato ad essere bruciato'. Il corpo brucerà un giorno, senza bisogno che ci aggiungiamo benzina. C'è abbastanza benzina in quel serbatoio riempito per 70 o 80 anni (a seconda della data di scadenza). Inoltre, mentre siamo vivi, il corpo brucia a causa delle preoccupazioni e delle ansietà. Esso brucia da vivo e da morto. Si disintegra e brucia. Il corpo ha ancora un terzo nome: 'kshetra', che significa 'centro di pellegrinaggio'. Il corpo è il tempio di Dio, ed è sacro.


FERMARE LA MENTE

Le dinamiche della vita esigono che noi conosciamo il corpo, e che prendiamo atto della sua natura effimera. Allo stesso tempo, quanto è prezioso... su questo non c'è alcun dubbio! Il corpo rappresenta il primo livello.

Il secondo livello è la mente, di cui abbiamo già parlato a lungo. Allora, che cosa devo fare con la mente? Innanzitutto devo sapere che la mente non esiste. Devo anche sapere che la mente è l'ostacolo maggiore. Devo anche essere convinto che la sofferenza, il piacere e il dolore hanno origine solo nella mente. Tutti i miei problemi della vita sono dovuti alla mia mente, o ego. Questo è il secondo passo sulla strada della consapevolezza delle dinamiche della vita.

Allora, che cosa devo fare? Devo assolutamente lavorare sulla mente. "La mia mente è tesa: che cosa devo fare?" Alle nove cominciano i bhajan: sedetevi lì, cantate a voce alta, non digrignate i denti, non sospirate, non mormorate e non sussurrate. Cantate a voce alta! Sì! E se qualcuno non vi sopporta, che se ne vada! (Risate)

Perchè dovete cantare a voce alta? Perché così i pensieri senza speranza non vi entrano in mente.
Se cantate dolcemente, le preoccupazioni a riguardo del visto del passaporto e dei biglietti di ritorno entreranno nella mente. (Risate) Possiamo anche pensare: "Oggi alla mensa è il giorno della pizza. Devo arrivare in tempo o non ne trovo più!" (Risate) Se cantate a voce alta, i pensieri non possono entrare. Ancora meglio se, mentre cantate, battete le mani.

Ed eccovi un altro avvertimento: se non state attenti a come battete le mani, andrete fuori tempo, e gli altri diranno: "Smettila! Qui si fanno i Bhajan, non un valzer!" (Risate) Una volta Swami chiese: "Che tempo battete?! Sembra che stiate ammazzando zanzare!" (Risate)

Per battere il tempo in modo appropriato, la mente dev'essere sotto controllo. Questo è possibile se la vostra partecipazione ai Bhajan è attiva, entusiasta e dinamica. La mente può essere ritirata anche tramite le attività di servizio, o tramite la lettura della letteratura Sai, o guardando fermamente un Suo ritratto, con concentrazione. Anche ripetendo il Suo Nome ad libitum, la mente si ritrae.

La mente dev'essere messa a riposo, perché altrimenti si alza la percentuale di rischio per quanto riguarda l'ipertensione e l'arresto cardiaco, e si fa un favore ai medici.
La mente non ha mai riposo. Nello stato conscio, calcolo i crediti, i debiti ed il disavanzo. Persino nei sogni appaiono i bilanci! (Risate)

Amici miei, è perché la mente non viene messa a riposo, che la gente prende il diabete, l'ipertensione etc. Tutte le malattie sono dovute all'agitazione mentale. Dobbiamo cercare assolutamente di controllare l'inquietudine della mente. A questo proposito, i mezzi efficaci sono: il canto dei Bhajan, la meditazione, il servizio e la lettura della letteratura sacra: è molto semplice. Prendete nota, vi prego, che lo yoga Kunadalini, o andarsene nella foresta, o girare intorno a un tempio per mille volte, o star svegli tutta la notte non sono cose necessarie per arrivare al silenzio mentale! (Risate) Anzi, queste cose renderebbero la situazione ancora più difficile. (Risate)

Se sono un pazzo e basta, va tutto bene. Ma se sono un pazzo che diventa violento, le cose cambiano.
Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, l'Avatar dei nostri tempi, vi ha dato delle pillole omeopatiche, molto facili da prendere: le pillole omeopatiche dei Bhajan, della meditazione, del seva, e la meravigliosa letteratura Sai. È molto semplice.
Ma se voi dite che preferite un intervento chirurgico o delle iniezioni intravenose... affari vostri... ci sono tante persone che li preferiscono all'omeopatia!
Le dinamiche della mente ci porteranno i problemi e le soluzioni.


SEGUITE L'INTELLETTO

L'intelletto dev'essere molto acuto. L'intelletto è decisivo, non dualistico, ed ha sempre ragione. Perché? Perché è il più vicino al Sé. Il Sé è Atma, è Spirito, è Coscienza, è Brahma o Consapevolezza, quale che sia il nome con cui preferite chiamarLo. Dollari, scellini, dinari o rupie, dopo tutto, sono sempre e solo del denaro, no?

Qualsiasi nome usiate, vi riferite al Sé. E l'intelletto è ciò che è maggiormente vicino al Sé. Ecco perché l'intelletto ha sempre ragione: perché è sempre vicino all'Atma, come la guardia del corpo del Presidente. Il Sé, o Spirito, è il Presidente, e l'intelletto è la guardia del corpo, che osserva ogni movimento del Presidente. Se guarda qualcos'altro perde il lavoro (Risate). Fate ciò che vi suggerisce l'intelletto. Esso ha sempre ragione. Non discutete. Potete dubitare della vostra mente, ma non dell'intelletto, che non sbaglia mai.

È come dire: "Signore, è giorno e le finestre sono aperte, ma dentro non entra luce!"
Io risponderei: "Fatti una visita agli occhi, vai dall'oculista!"
Di giorno, dalle finestre aperte la luce entra necessariamente.
Se l'intelletto è funzionale ed operativo e prende le redini della vostra vita, è sempre perfetto, al 100%, perché è molto vicino allo spirito, o Sé.
CERCATELO DENTRO

L'ultimo passo nelle dinamiche della vita è rappresentato dal Sé, o Atma, Brahma, o Consapevolezza. E questo Sé è lo stesso Spirito Supremo. Esso è solo un testimone. Immaginatevi un incontro sportivo giovanile, in cui alcuni ragazzi ed alcuni bambini si cimentano in alcune prove sportive. Ci sono molte gare in programma, e noi urliamo, applaudiamo, incitiamo, sorridiamo, ridiamo... ma Bhagavan, dal palco, osserva la scena in silenzio. Bhagavan è il testimone. Bhagavan è dentro ognuno di noi.

Bhagavan dentro di noi è spirito. Fuori di noi è Sathya Sai Baba. Tutto qui. Quando è fuori Lo chiamiamo Sathya Sai Baba, quando è dentro è spirito. Sono abbastanza chiaro? Sathya Sai Baba 'fuori' dà il Suo Darshan, va a Kodaikanal o a Whitefield, mentre 'dentro' di voi è lo Spirito, lo spirito della Coscienza, e lo spirito non può essere lontano da voi e voi non potete essere distanti da Lui, perché Lui e voi siete Uno. Voi e Lui siete Uno.

Non c'è dubbio su questo. Per esempio, c' è gente che vuole correrGli dietro. Impossibile! Qualcuno mi chiede: "Quando va Baba a Whitefield?"
Io chiedo: "E che cosa fai tu, quando Lui è qui?" (Risate)
Alcuni chiedono: "Quando va nel Kerala?"
Io rispondo che Lui non mi dà il Suo programma. E se va o no, a voi che cosa importa? Perché rispondo a questo modo? Perché Lo dobbiamo vedere dentro di noi. Noi Lo vediamo esternamente per poterLo sperimentare interiormente. Per favore amici, capite questa Verità! Lo vediamo fuori per poterLo sperimentare dentro. SperimentateLo internamente. Tutto qui. Supponete di mangiare una torta: il gusto lo conoscete dal di dentro, non dal di fuori! Non posso dire che è dolce tenendone un pezzo in mano e guardando com'è fatta, non posso dirlo fino a quando non me ne metto un pezzo in bocca per assaggiarla. La dolcezza è dentro di essa. Ma fuori, ciò che vedo è una torta. Il gusto dolce è dentro. Sono stato chiaro?! Molto bene...

Ho visto Baba fuori. Molto bene! Ma la vista è interiore. La scena è esteriore, ma la vista è interiore. La torta è fuori, e la dolcezza è dentro. Quindi, amici miei! Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, o Dio, o Paramatma, è fuori affinché possiamo sperimentarLo internamente come spirito. Uno è l'oggetto, l'altro è il suo riflesso. Dio fuori ha un nome - il Suo Nome, Sathya Sai Baba. Dio esternamente ha un Nome ed una Forma. Ma lo stesso Dio interiormente è senza nome e senza forma.

Il vero sentiero spirituale consiste nel cercare di realizzare questo fatto: ci si deve muovere dalla Forma esteriore alla mancanza di forma interiore, e dal Nome esterno alla mancanza di Nome dentro di noi. Per favore capite, queste sono le dinamiche della vita e le dinamiche dell'eterno sentiero della rettitudine ('Sanathana Dharma'), che rappresentano il Vedanta della vita.


SIGNIFICATO DI SHIVARATHRI

Dato che siamo molto vicini a Shivarathri, vi auguro innanzitutto di trascorrere una festa santa e felice, fruttuosa, piena di significato.
Sivarathri è la combinazione dell'energia e della materia. La materia è Parvati (consorte di Shiva e madre dell'universo) e l'energia è Shiva. È una relazione simile a quella esistente tra il filo elettrico e la corrente. Il filo, senza la corrente, è inutile, e la corrente, senza il filo, non ha speranza. Abbiamo bisogno sia del filo che della corrente. Il filo è Parvati, la corrente è Shiva. Parvati è la materia e Shiva è l'energia. Parvati e Shiva, materia ed energia, sono entrambi responsabili della Creazione.
Tandava è una danza celestiale, la danza cosmica di Shiva e Parvati, dell'energia e della materia, che sono insieme responsabili di tutta la Creazione. La materia e l'energia stanno insieme, non è che la materia sta da una parte e l'energia dall'altra. Stanno insieme. Sono una Divinità, che è metà uomo e metà donna. Questa è la persona del Signore Shiva. Se questo aspetto esistesse realmente (e chiedo scusa ai fondamentalisti...) questa creatura sarebbe orribile a vedersi. Ma è 'non-esistente'. Essa è solo simbolica, proprio come la bandiera nazionale è il simbolo della nazione, o la valuta è il simbolo dell'economia e della ricchezza. Con 'mezzo uomo e mezza donna' si dà una rappresentazione simbolica del Sé nell'uomo ('Purusha') e della materia - l'uomo e la donna che coesistono nel messaggio di Shivarathri.

E Shivarathri ha un altro significato speciale. 'Rathri' indica la notte in cui stiamo svegli e vigili cantando i Bhajan. La notte simboleggia l'oscurità. Quando pensiamo a Dio, abbiamo la Luce della consapevolezza del Sé. La conoscenza del Sé è la Luce che cala sull'oscurità nel buio della notte durante Shivarathri. Shivarathri significa anche 'di buon auspicio' (Shivam).

Fintantoché sono qui, la gente mi rispetta, mi saluta... Sai Ram, Sai Ram e così via. Bhagavan fa questo esempio: un uomo ricco, un mercante di diamanti, morì. Mentre il corpo veniva trasportato sul luogo in cui sarebbe stato cremato, improvvisamente cominciò a piovere con violenza. La gente, che per trasportarlo stava camminando lungo la strada principale, entrò in un negozio e chiese al proprietario: "Signore, possiamo lasciare nel suo negozio questo corpo, fintantoché piove così forte?" Il negoziante rispose: "Che assurdità! Vorreste mettere un morto nel mio negozio? Andatevene, idioti!"
Così furono costretti a trasportare il corpo dell'uomo ricco sotto la pioggia scrosciante.

Un altro uomo, passando davanti allo stesso negozio, chiese: "Signore, sto andando al tempio e ho ai piedi un paio di sandali nuovi; potrei lasciarli nel suo negozio?" Il tempio è il posto in cui è più probabile perdere le scarpe! (Risate) Se dite di aver perso le scarpe, nessuno avrà alcun dubbio sul fatto che siete stato in un tempio! (Risate)
Il proprietario del negozio rispose: "Oh, Signore, perché no? Benvenuto, benvenuto!"

Il corpo dell'uomo ricco, ha detto Baba, non aveva neppure il valore di un paio di scarpe, dopo la sua morte. Una volta che il Principio Vitale ('Shivam') lo ha lasciato, l'uomo ricco è diventato un cadavere ('Shavam'). Shivarathri è la celebrazione del Principio Vitale dentro di noi.


I VARI NOMI DI SHIVA

Il Signore Shiva, in alcune Scritture, viene descritto con cinque teste ('Panchaanana' - cinque - 'Panchamukha'- cinque teste). Che cosa rappresentano? Esse rappresentano i cinque elementi.

In alcune Scritture viene detto che Shiva abbia solo quattro teste 'Uthsaaham', 'Mangalam', 'Dhairyam', 'Mrithyunjaya' (che stanno rispettivamente per 'attività', 'buon auspicio', 'coraggio' ed 'immortalità). Queste sono le qualità Divine e di buon auspicio. Il Signore Shiva ha anche un altro nome: Kamahari‚ che significa: 'Colui che non ha desideri e che distrugge i desideri'. Shiva è senza desideri ed è immortale. 'Mrithyunjaya' significa immortale. Se riusciremo a conquistare i desideri saremo immortali. Shiva non ha desideri ed è eterno. Chi non ha desideri è immortale.

Che cosa è la morte? I desideri sono la morte.
Che cosa significa essere immortale? Significa essere 'senza desideri'.
Qual è la causa della nascita? Il desiderio.
Quindi, per non nascere, e conseguentemente non morire, dobbiamo essere liberi dai desideri!
Shivarathri ci chiama affinché rinunciamo ai desideri. Il Signore Shiva viene sempre raffigurato con una ciotola da mendicante, sebbene Egli sia molto amico dell'uomo più ricco, di nome Kubera. Perché? Perché l'abbondanza, la prosperità e le proprietà sono grandi ostacoli alla realizzazione. Shiva, tenendo in mano la ciotola da mendicante, intende trasmetterci l'importanza della rinuncia e del distacco. Shiva simboleggia la natura del rinunciante. Questo è ciò che simboleggia Shivarathri.

Il Signore Shiva ha l'acqua (Ganga) sulla testa ed il fuoco al centro. Il fuoco e l'acqua sono opposti, eppure entrambi sono in Lui: il fuoco che brucia la vita e l'acqua che la sostiene. Il sostentamento e la distruzione sono entrambi in Lui. La vita e la morte vanno insieme. Si può vivere senza cibo, ma non senz'acqua. L'acqua è vita, il fuoco è morte. La vita e la morte sono inseparabili: la morte segue sempre la vita, come un'ombra.

Si dice anche che Shiva abbia tre occhi: 'trinetra', ad indicare il passato, il presente ed il futuro. Shiva è sempre ricoperto dalla sacra cenere ('Vibhuti'). Questo intende significare che tutto verrà ridotto in cenere. Se bruciate cenere, otterrete cenere, in quanto la cenere non ha altra forma. La cenere è la forma ultima. Shiva vi comunica che Egli è la forma ultima. E 'Shivam', che è consapevolezza, vigilanza e buon auspicio, conferisce 'essenza, consapevolezza e beatitudine' ('Sath-Chith-Ananda'): conferisce a tutti la beatitudine del non-dualismo, che è supremo ed eterno. Per Mahashivarathri (la grande festa di Shivarathri tenuta il quattordicesimo giorno della seconda metà di luna calante, che generalmente cade a febbraio), otteniamo la Beatitudine Trascendentale ('Brahmananda'), la Beatitudine di essere l'Uno ed il Solo ('Advaithananda') e la Beatitudine Suprema ('Paramananda').

Shiva viene adorato in forma di Lingam. Il Lingam è la forma di Shiva. 'Lingam' in sanscrito significa 'segno', 'simbolo', ma significa anche 'Ciò a cui tutto si unisce, il Principio Ultimo'. 'Tutto si unisce al Lingam'.
Per Shivarathri dobbiamo adorare il Lingam nella totale comprensione che 'noi proveniamo da Dio, siamo Dio e torneremo a Dio'. Questa è la realizzazione Suprema della celebrazione di Shivarathri, la festa più sacra. Nel tempio di Shiva, troviamo un toro, Nandi, che guarda sempre Shiva, in piena concentrazione. Questo significa: osservate Dio con piena concentrazione e fermezza.

Amici miei, ci sono moltissime cose associate alla celebrazione di Shivarathri. Shivarathri è il giorno dell'illuminazione: 'Jnana Linga'. È il giorno della Beatitudine Suprema ('Sadasiva linga'). È il giorno del sostentamento della vita ('Andapindabrahmanda linga'). È il giorno dell'illuminazione, dello splendore: 'Jyothirlinga'.

Possano tutti questi aspetti di conoscenza ed esperienza spirituale multidimensionale essere vostri per sempre! Sai Ram!