Satsang

La beatitudine viene con la benedizione

7 dicembre 2002

L'altro giorno vi anticipai che avrei parlato del sacro argomento "Ananda Sai", ma proprio ieri sera Baba ha tenuto una conversazione su "Ananda". È stata proprio una benedizione che i pensieri coincidessero con la grazia di Baba!
Ananda significa Beatitudine. Solo con la Benedizione Divina può Ananda donare la capacità di esperire la Beatitudine. Benedizione e Beatitudine vanno insieme.

Swami definisce Ananda in questi termini:
"A" sta per ATMA - la Realtà interiore; "NANDA" significa i figli, la discendenza.

Ananda significa, quindi, "La figlia della Realtà" - "Ciò che nasce dalla Realtà". Questo vuol dare rilievo alla vostra origine, che è la Realtà immutabile, l'Assoluto Parabrahma. Parabrahma è la nostra dimora originale.

Nel capitolo "Bhrigu Valli" della Taittiriya Upanishad è scritto:

Anando brahmeti vyajanat.
Anandadyaiva khalvimani bhutani jayante.
Anandena jatani jivanti.
Anandam prayantyabhisamvishanhIti.
Saisha bhargavi varuni vidhya

Beatitudine è BRAHMAN.
Dalla Beatitudine tutti gli esseri hanno origine;
dopo essere nati, essi sono sostenuti dalla Beatitudine e
si muovono verso la Beatitudine, fino a fondersi in essa.
Questa conoscenza venne appresa da Bhrigu ed insegnata da Varuna.

L'Ananda Valli, secondo capitolo della Taittiriya Upanishad, spiega:

Yato vacho nivartante. Aprapya manasa sah

La Beatitudine è indescrivibile, indicibile, perché trascende la parola.
Essa è Realtà Super Cosciente, la Suprema Sorgente,
L'Origine di tutta la Creazione, della molteplicità dell'Universo.

Ekam sat viprah bahudha vadhanthi.

Non c'è divenire nella Beatitudine, perché è ESSERE, ESS-ENZA.

Le Upanishad illustrano la Realtà Assoluta. La Beatitudine non si ottiene facendo, ma solo essendo.

Sathya Sai Baba è l'Incarnazione della Divina Beatitudine. Le Upanishad sono l'essenza e la sostanza di tutti i Veda.
Praticando austerità, sacrifici e penitenze, i grandi Saggi esplorarono le regioni interiori del loro Sé, e la Realtà fu loro rivelata. Si tratta di Rivelazioni, non di
conclusioni intellettuali.
Tali Rivelazioni pervennero ai Saggi nello stato di Samadhi, durante la meditazione profonda; in tale stato non esiste la triplice differenziazione:

Non c'è Vedente - Visto - il Vedere
Non c'è Agente - Azione - l'Agire
Non c'è Soggetto - Oggetto - Relazione.

Queste triplici distinzioni, le Triputi, compaiono solo nel mondo della relatività, mentre nel Samadhi, lo stato Superconscio, non esistono differenze o distinzioni.

SATYAM JÑANAM ANANTAM ANANDAM BRAHMA

Il Divino, il Parabrahma, è l'Incarnazione di
Verità, Saggezza, Eternità e Beatitudine.

Questo è ripetutamente affermato nella Taittiriya, nella Brihadaranyaka e soprattutto nella Shvetashvatara Upanishad.

Egli è Infinito, perché è sempre espansivo, illimitato, onnisciente; è Vero, perché non affetto da Tempo, Spazio e circostanze. Quando siete consapevoli dell'Assoluta Realtà, siete nella totale Beatitudine. La Beatitudine è l'autentica natura, l'essenza del Parabrahman, e noi abbiamo origine dalla Beatitudine. La Beatitudine è un sentimento più elevato della gioia, della felicità, o della delizia, non è la somma di tutti i sentimenti terreni, ma un'entità trascendentale.

Swami continuamente ci ricorda la nostra origine Divina. L'essenza della Divinità è Beatitudine assoluta. Nell'arena del mondo, noi cerchiamo la soddisfazione dei sensi; essi sono limitati, mentre la Beatitudine va oltre, li trascende. I piaceri sensoriali sono dei pallidi riflessi della Beatitudine. Quando Swami canta il bhajan "Satyam Brahma, Jñanam Brahma, Anantam Brahma, Anandam
Brahma", Egli - implicitamente - ci domanda: "Conosci la tua origine?"
BRAHMAN è la nostra origine e la nostra dimora.

Tempo fa, Swami ci chiese: "Sapete cos'è Nara?" La risposta che di regola viene alla mente è: "Nara significa Uomo." La parola Nara deriva dal concetto "nervi". L'uomo è un fascio di nervi. Questo è il modo convenzionale di intendere. L'uomo è l'essere che possiede il massimo numero di nervi.
Quando parlammo di 72.000 nervi, Swami ci corresse, affermando:
"7.200.000 nervi!" Nara inoltre deriva da Niram, acqua. Il corpo umano è per la massima parte costituito d'acqua. Circa il 99% del corpo ha come base l'acqua. Swami ci corresse. "No. Non siete solo nervi ed acqua, voi siete molto
di più, voi siete "NA" cioè "No o Non" e "RA"- "Che viene distrutto"
(RA è l'Agni Bijam, la sillaba-seme del Dio del Fuoco).
"NA-RA" significa dunque "Quell'Entità che non può essere bruciata", vale a dire, l'Atma, il Sé.
L'unica Entità indistruttibile nel Cosmo è l'Atma. Nara significa anche Avinashi, Indistruttibile.
In termini spirituali, sia Nara sia Narayana hanno lo stesso significato. Swami pone sempre l'accento sul Principio Divino.

Jada Prakriti è la natura primeva non cosciente, eterna, destinata a durare oltre il Tempo. Noi siamo Divini, abbiamo origine dalla Divinità. La realizzazione di quell'origine è lo scopo della nostra vita.

Pertanto, la parola Ananda non è un termine che qualifica la molteplicità degli aspetti del BRAHMAN, non è una qualità esteriore. È la caratteristica intrinseca,
la qualità più intima, la Svarupa, la Forma innata. Beatitudine è Dio, è la Divinità; voi vivete nella Beatitudine e siete da essa sostenuti. Se qualcuno è felice, voi non gli chiedete: "Come mai sei felice?" Perché la felicità è la vostra condizione naturale.

A Kodaikanal, una volta domandammo a Baba: "Swami, come possiamo
comprendere il tuo Divino mistero?" Swami rispose: "Voi non potete comprendere (in inglese understand); dovreste stare sotto (1) di Me (in inglese stand under) così a lungo che le vostre gambe cederebbero!"- "Swami,
possiamo fare esperienza di Te?" - "No, perché l'esperienza è relativa, limitata. Non potete avere un'esperienza completa; esperire è come sperimentare, è
speri-mentazione. Tutte le esperienze con Swami, per esempio, le Sue materializzazioni, i Suoi miracoli, sono speri-mentazioni. Voi coltivate l'esperienza nella mente; mentazione è limitata alla mente. Mentazione è un atto mentale. Swami non può essere raggiunto dalla mente".

Yato vacho nivartante; aprapya manasa sah

Là dove ogni discorso fallisce,
Dove la mente non può arrivare

Così afferma la Taittiriya Upanishad.

"Swami, se non possiamo capirti, se sei oltre la nostra capacità d'esperienza, allora, come possiamo afferrare il Mistero Divino?" Egli rise. "Esso è Ananda,
Beatitudine - enjoying, end-joy, end in joy!" (Swami lo disse in Inglese: gioire, gioia finale, termina nella gioia!)

Swami è distaccato interiormente, ma molto attivo esteriormente. La Beatitudine è il Suo fondamento, Egli possiede la natura della Beatitudine Divina. La Beatitudine non è comparabile ad altri stati. Essa è l'Assoluto. Ogni cosa si trova in essa. È differente dall'amore. Per quanto riguarda l'amore, c'è l'amante - l'amato - l'amare; ma per la Beatitudine, non c'è la triade di chi la conferisce, chi la riceve, ed il conferimento! Prema è la parola più appropriata per Amore, perché Prema va oltre i sensi; non è altro che la manifestazione della Beatitudine. Quando traducete Prema come Amore, avete la Triputi, le tre distinzioni:
Soggetto - Oggetto - Interazione.
La Beatitudine invece è indifferenziata. La Beatitudine esiste nella Consapevolezza Constante Integrata. Swami, Tu sei il "SAT CIT ANANDA Avatara".

Guardate i Suoi miracoli di traboccante Amore. "La Sua Storia" è la storia Divina. Quella è vera Storia.
I Purana ed i Veda parlano del concetto di Avatar. AVA significa "discesa"; TARA significa "liberare". Egli ci libera dalla nostra ignoranza, dai legami terreni
e dagli attaccamenti.

Perché dimentichiamo la nostra origine? Ci sono tre ragioni: ahamkara, ego, moha, attaccamento, e kama, desiderio. L'Ego è una limitazione autoimpostaci. Esso sorge a causa dei vasana, le impressioni e le impronte che ci derivano da centinaia e migliaia di vite precedentemente trascorse.

Bandha, attaccamento, è la radice della parola inglese "Bond", legame.
Esso ci limita, annebbia il nostro pensiero. La soluzione è il distacco dalle faccende terrene per mezzo del silenzio interiore, ove risiede il nostro vero Essere.

Mamatvam, il desiderare oggetti, il possedere, è la terza ragione.
L'identità egoica ci è necessaria per operare nel mondo. Corpo, mente ed intelletto costituiscono l'attrezzatura fornitaci, come una barca per attraversare l'oceano del Samsara, il mondo con le sue sofferenze.
Quando avrete attraversato le acque, abbandonerete la barca.

Dheho devalayah prokthat
Il corpo è il tempio di Dio.

Jivo dhevah sanatanah
Il Jivatma, il Sé individuale, è
il Parabrahma, il Sé Universale.

Swami fa un collegamento tra l'Inglese ed il Sanscrito, e traduce AYAM ATMA BRAHMA come "IO SONO ATMA BRAHMA!". "Sono il Supremo, la Divinità onnipervadente. BRAHMAN non è né vicino né lontano, Egli è in te. Egli è te stesso. Anche tu sei un Avatar!" - asserisce Baba.

L'inno vedico Purusha Shuktam afferma la Tripadhvibhuti; l'intero Universo manifesto rappresenta soltanto i Suoi piedi, oltre ad esso esiste un'immensità invisibile.
L'intera Prakriti, la Creazione, ne è solo una piccola parte. Dio è ben oltre. Tutto questo cosmo, i milioni di galassie, sono solo una infinitesima particella del Virat Purusha, la Persona Cosmica.

Noi evolviamo dal livello più grossolano, a quello più sottile, e poi all'ancor più sottile ed oltre, fino alla regione della Beatitudine Divina. "Beatitudine" è il
Kosha, l'involucro, più interno.

Il processo di indagine circa i cinque involucri che avvolgono il nostro Essere interiore rivela la Verità essenziale. L'Annamaya Kosha, involucro fisico, è l'apparato corporeo, l'involucro più grossolano. Il Pranamaya Kosha, involucro dei cinque soffi vitali, vivifica, mantiene e nutre il nostro sistema corporeo. Il Manomaya Kosha, involucro mentale, produce il processo di pensiero e
contropensiero. Il Vijñanamaya Kosha, involucro Super Intellettuale, è la capacità di ragionare e discriminare. Nishayatmika Buddhi è Anandamaya Kosha, l'involucro di Beatitudine, è l'essenza più recondita, è il supporto della Coscienza Brahmica. Beatitudine è Amore in perpetua espansione.

SAT CIT ANANDA:.
"A" - significa Totale.
"SAT" - sta per Delizia. ANANDA è totale delizia, Beatitudine.
"CIT" - Consapevolezza.

Swami è il "SAT CIT ANANDA Avatar". Egli è Onnisciente, la Beatitudine
personificata. Sviluppate la vostra Consapevolezza. Se fate riferimento al corpo, ciò vi limita al piccolo corpo. Scendendo più nel profondo, la base su cui poggiate si rivela essere Beatitudine, non emozione. Swami dice:
"Io continuo a raccontare storie ed operare miracoli per permettervi di gioire dell'essenza più interiore. Non smarritevi nelle attrazioni sensoriali del mondo.
Cercate l'essenza upanishadica, la Verità eterna, la Verità assoluta. Abbandonate il dehatma bhava, il senso di "essere il corpo".
Sviluppate dhehyatma bhava, il senso di "essere lo Spirito che risiede nel corpo". La Beatitudine è l'elemento che si è stabilito nel corpo, il quale è il Tempio di Dio.
Koham? Chi sono Io? Naham dheham, "Non sono il corpo". SOHAM, "Io sono Dio". Il corpo stesso sperimenta SO-HAM, con ogni respiro. Il corpo continua a respirare anche durante il sonno.

Vairagya ed Abhyasa, distacco e pratica costante, sono i mezzi con cui sfuggire alla "coscienza del corpo". Abbandonando le qualità di Raga e Dhvesha, attrazione ed avversione, abbandonando Samyoga e Viyoga, accostamento e separazione, possiamo raggiungere lo stato di equanimità.

Advaitha Dharshana Jñanam
La Visione Non-duale è vera Saggezza.

Moksha, Libertà o Liberazione, è definita da Swami come Moha Kshaya,
l'abbandono di tutti gli attaccamenti. Liberatevi di tutti gli attaccamenti; staccatevi dai vostri desideri, dai vostri legami. Sgonfiate il vostro ego, abbassate la testa. Offrite tutto ciò che fate al Signore. Bhakti, la devozione, è il sentiero più facile, dice Swami. Bhakti, Prapatthi e Sharanagathi, vale a dire
devozione, intensa aspirazione e resa totale rappresentano il percorso facile e sicuro per raggiungere la Divinità.

OM TAT SAT


Nota:

1) Swami fa un gioco di parole, usando due verbi inglesi: 'understand' che significa comprendere e 'stand under' che vuol dire stare sotto.