Satsang

Cosa sono io?

23 settembre 2001

Nella Spiritualità "Cosa sono?" è la prima cosa.

L'argomento di questa mattina è: "Cosa sono?"
La parola che siamo soliti udire da Bhagavan è "Koham" che significa: "Chi sono?" Tuttavia, per i motivi che mi accingo a spiegare, questa mattina ho deciso di trattare l'argomento "Cosa sono?"

Di solito, nella vita quotidiana, impariamo prima di tutto a rispondere alla domanda: 'Chi sono?'. Per esempio, io sono Anil Kumar e poi 'cosa sono?'. Io sono un professore di botanica. Quindi 'chi sono?', nel mondo materiale, ha la precedenza su 'cosa sono?'

Nella Spiritualità avviene esattamente il contrario. Prima bisogna prendere in considerazione la domanda 'cosa sono?' e solo successivamente si potrà tentare di rispondere alla domanda 'chi sono?'
Per questo motivo questa mattina affronteremo prima di tutto la domanda 'cosa sono?'

Io sono ciò che dico, sono ciò che faccio, ciò che penso e ciò che si vede. Questa è la materia e la sostanza di cui sono fatto. Ma prima voglio tentare di chiarire meglio alcuni punti riguardanti la differenza tra 'Cosa sono?' e 'Chi sono?'
Amici miei, sarò molto felice se voi comprendere lo spirito che c'è dietro a tutto questo.

Quale è la differenza tra queste due domande? "Cosa sono?" e "Chi sono?".
La prima differenza è questa: "Cosa sono?" si riferisce alla materia, alle qualità e a tutto ciò che cade nella sfera dei sensi. "Chi sono?" si riferisce, invece, a tutto ciò che è Spirito e Coscienza; in altre parole, è in relazione alla Consapevolezza.

"Cosa sono io" è relativo ai cinque elementi.
"Chi sono io" è relativo allo Spirito che è al di là dei cinque elementi.
Terza differenza: "Cosa sono io" è una domanda alla quale siamo in grado di dare una risposta, mentre "Chi sono io" è una ricerca, una esplorazione sempre aperta.

Quarta differenza: "Cosa sono?" è un'analisi, mentre "Chi sono?" è una realizzazione. "Cosa sono io?" è un'espressione mentre "Chi sono?" è un'esperienza.
"Cosa sono?" è un problema per il quale esiste una soluzione, mentre per "Chi sono?" non c'è alcun problema da risolvere.

Un semplice esempio: quando lo zucchero si scioglie nell'acqua, si dissolve. Analogamente, quando saprete 'Chi sono?" anche voi non esisterete più. Nessuno potrà mai dire chi é. Quindi dissolversi nasce da 'Chi sono?' mentre risolvere nasce da 'cosa sono?'

Quindi, amici miei, voglio parlare prima di cosa siamo per poi affrontare il problema 'chi siamo?' che a questo punto risulterà più facile da comprendere.
Gli argomenti che tratterò sono tratti dal 14° capitolo del testo sacro standard della Bhagavad Gita che si riferisce al Gunatriya Vibhaga Yoga. Il mio lavoro è stato reso più facile dall'avere letto la Gita Vahini libro scritto da Bhagavan Baba stesso. Nell'anno 1984 Bhagavan fece ben 30 discorsi sulla Bhagavad Gita. Basandomi su questi discorsi e sui libri ho provato a realizzare uno schema facilmente comprensibile che vi ho portato come breve riepilogo dell'argomento. Sono certo che lo apprezzerete.

L'interpretazione dipende da ciò che sono

Ognuno di noi agisce, pensa e parla in un modo del tutto personale. Quindi in un certo qual senso, ognuno di noi è unico e speciale. Questo è un fatto incontestabile. Viviamo quindi convinti dell'idea di essere unici e di non far parte della massa. Se qualcuno dice "SAI RAM," la cosa potrà essere interpretata in modi diversi. Per esempio qualcuno potrebbe pensare:"Quest'uomo vuole ripetere continuamente il nome del Signore e per questo saluta dicendo SAI RAM."

Ma un altro potrebbe interpretare la cosa diversamente: "Invece di usare il convenzionale buongiorno, Dio sia con voi, quest'uomo ha scelto di dire SAI RAM."
Un terzo modo potrebbe essere: "Quest'uomo mi ha salutato dicendomi SAI RAM perché si aspetta da me un favore."
Quindi lo stesso SAI RAM può suggerire diverse cose! Non credete sia così?

Noi diamo diverse interpretazioni ad uno stesso avvenimento in funzione di ciò che siamo. Il mio modo di interpretare, relazionarmi con gli altri, il mio comportamento, la mia personalità dipendono più o meno da ciò che io sono. Credo quindi che sia della massima importanza chiedersi cosa sono e poi trovare una risposta sulla Bhagavad Gita, sulla Gita Vahini e su ciò che Baba ha affermato nei discorsi Divini.

"COSA SONO IO?" potrà essere compreso molto bene perché voi siete fatti dei vostri sentimenti, reazioni, impulsi, ricordi e speranze. Tutte queste cose dipendono da un solo fattore, che chiamiamo gunas. Lo schema che ho preparato è per coloro che vogliono seguire questo argomento.

I tre attributi

'Gunas' è una parola sanscrita che significa comportamento, qualità o attributo. Quindi il modo di comportarsi e di parlare rivela i Gunas. I Gunas sono alla base delle nostre azioni e delle nostre relazioni. Ci sono tre livelli di Gunas. Il primo è 'Satvico' (Qualità). Significa bontà, serenità, temperamento equilibrato, purezza, luminosità, pace e armonia. Satvico significa tutte queste cose e anche ogni singola cosa, in funzione del contesto nel quale la parola viene usata. (Il sanscrito è una lingua camaleontica, dove le parole assumono significati diversi a secondo del contesto in cui vengono usate).

Quando sosteniamo un esame dividiamo i risultati in tre categorie: 'Prima' classe, 'seconda' classe e 'terza' classe. Nei treni esistono scompartimenti di prima, seconda e terza classe.
Allo stesso modo Satvico è una delle tre caratteristica che ogni uomo può avere, una qualità che identifica una persona. Le persone di prima classe sono quelle dove prevalgono le qualità satviche.

Le persone di seconda classe sono quelle dove prevalgono le qualità rajasiche. Cosa vuol dire mentalità rajasica? Significa essere molto passionali, pieni di energie, continuamente attivi e completamente dominati dagli attaccamenti. Le qualità rajasiche sono tipiche di una persona estroversa, che non sa tenere nulla per sé stesso.

La terza categoria di persone è la Tamasica. Cosa si intende per 'natura tamasica'? Significa essere ottusi, inerti, avere una particolare disposizione d'animo vivere nel buio e nella ignoranza, tutto in una stessa persona!! Queste sono le belle qualità di questa terza categoria di persone!

Questi tre tipi di qualità determinano quindi le nostre azioni, riflessi, pensieri, sentimenti, emozioni interazioni e relazioni. Esse costituiscono la nostra personalità nel suo insieme. Tutti gli aspetti della vita , fisici, psicologici e intellettuali costituiscono la personalità globale.

La qualità Satvica

Quali sono le qualità satviche della personalità di un uomo? Questa prima categoria di uomini è molto desiderata. Si dovrebbe essere fondamentalmente e basicamente satvici per poter essere religiosi, spirituali ed intraprendere qualche pratica spirituale. Se non si è satvici non si potrà intraprendere alcuna sadhana. Senza essere prima satvici non si può essere religiosi e spirituali.
Quest' incontro non è il frutto della mia immaginazione o di una mia interpretazione,ma si basa solo sui testi originali della Bhagavad Gita.

Allora, quali sono le qualità satviche? La prima é la Conoscenza che in sanscrito viene chiamata 'Jnanam'. Questa cosa viene spiegata nel 17° canto. La normale conoscenza è parziale e frammentaria. Ma la conoscenza totale e onnicomprensiva è chiamata consapevolezza. Un uomo satvico è un uomo che possiede la qualità della consapevolezza.

Come si fa a riconoscere una persona Satvica? Pensate forse che sia satvico chi si veste di bianco o chi è sempre puntuale ai Bhajans oppure uno che ha sempre un aspetto serio? Assolutamente no! Pensate che possa essere considerato satvico un uomo che spinge gli altri in continuazione? Probabilmente è esattamente l'opposto. Pensate che sia satvica una persona che corre alla mensa immediatamente prima dei Bhajans o fa salti per raggiungere i magazzini? (E' interessante notare come la gente si affolla ai negozi. Attualmente c'è molta più ressa ai negozi che qui nel Mandir! Dal momento che il nostro cervello è diventato un 'magazzino di pensieri ' ci diamo tanto da fare per andare ai magazzini dove si vendono solo cose materiali! )

Un'altra qualità di un uomo satvico è la purezza (nirmalan). Secondo Bhagavan, si tratta di purezza di pensiero, parole e azioni. Bhagavan ricorda sempre le tre famose P: Purezza, Perseveranza e Pazienza. Un uomo Satvico deve assolutamente possedere la prima P e cioè la Purezza.

La qualità successiva è la capacità di dare Luce (Prakasakam). Siamo pieni di luce e illuminati quando frequentiamo persone che possiedono qualità satviche.Chi è nella Luce ed emana Luce possiede la consapevolezza. Una tale persona non ci spingerà verso il buio o ci torturerà.

In compagnia di una persona satvica non vi sentirete mai minacciati, né avrete problemi di sorta. Non ci sarà alcuna preoccupazione del tipo: 'Domani potrebbe uccidermi' oppure 'Dopo domani potrebbe provare ad abbattermi', o 'questa sera potrebbe darmi un dispiacere'. 'Ananayam' che è una delle qualità di una persona satvica, significa essere calme, non dare preoccupazioni e non essere mai preoccupato. Questo viene detto nel 16 e nel 6° slokas.

Bhagavan dice spesso che quando un vaso con molti buchi viene riempito di un dolce succo, dai buchi uscirà solo un succo dolce. "L'acqua che esce dal rubinetto è la stessa acqua che c'è nel serbatoio." Se l'acqua del serbatoio è inquinata, l'acqua che esce dal rubinetto sarà ugualmente inquinata.

Un uomo satvico, consapevole, puro e illuminato e calmo, esprimerà attraverso i suoi sensi solo qualità satviche.
Le parole di una persona fondamentalmente satvica sono destinate ad essere piene di Verità. Le sua azioni sono Dharmiche e giuste. I suoi pensieri sono assolutamente di Pace. Le sue relazioni sono piene di Amore e il suo comportamento assolutamente Non-violento.

I famosi cinque valori umani, Verità, Giustizia, Pace, Amore e Non-Violenza saranno il risultato delle sue qualità satviche.
Un uomo satvico dice sempre la Verità, agisce in modo sempre corretto ed è sempre pieno di Pace e di Amore. Questo è possibile perché le sue qualità satviche si manifestano attraverso i sensi. Sarvadwareshu - 'dwara' significa 'cancello' mentre sarva significa 'tutto'. La qualità satvica, le buone qualità si manifesteranno attraverso tutti i cancelli dei sensi.

Gli slokas 14 e 8 spiegano due punti addizionali. "Va bene, Signore. Io sono Satvico. Io dichiaro di essere satvico e sono certo di avere le qualità satviche, ma che vantaggio ne traggo?"
Noi siamo sempre orientati verso il mondo degli affari, anche nel mondo della religione e della spiritualità. "Allora vorrei sapere che beneficio, che vantaggio me ne viene dall'essere satvico. C'è forse qualche guadagno in più o i tassi di interesse sono maggiori? In altre parole cosa ne avrò in cambio?"

"Stai bene attento giovane uomo! Se possiedi le qualità satviche, dopo questa vita, la tua prossima vita sarà una vita molto importante, piena di grandissima consapevolezza." Amalan lokan significa che ' la prossima vita sarà della massima purezza e grandezza.' Ti troverai insieme alle persone più importanti e più pure. E' una chiara promessa di continuità verso l'Eternità. La qualità satvica di questa vita verrà ritrovata anche nella prossima vita. E' una sorta di bilancio del tipo mantenuto dagli studenti. L'ultima riga viene ripetuta nella pagina successiva. Avete capito? Le qualità satviche si ritrovano nella prossima vita, dove ci troveremo insieme a persone pie e pure.

Il punto successivo nello schema è oordhwam gachanthi, che si riferisce al 'mondo superiore della conoscenza' Questo significa che voi siete sempre in ascesa, in un viaggio eterno, durante il quale provate a scoprire il mistero della natura. Voi siete beati, in pace, pieni di Verità e consapevolezza. Sono tutte qualità satviche. Sono tutte assolutamente necessarie per un ricercatore o aspirante spirituale che vuole far parte della 'prima classe'. Quale è dunque il risultato di essere satvici? Il risultato è questa consapevolezza o Jnanam.

La qualità Rajasica

La seconda qualità da prendere in considerazione è quella rajasica. Cosa significa qualità rajasica? Passione piena, energia, irrequietezza, attaccamento ed estroversione sono tutti i diversi significati della termine 'rajasico'. Come si esprime? Attraverso l'emotività, la passionalità, una continua ricerca dell'azione e attraverso forti attaccamenti.

Quali sono le conseguenze del fatto di essere rajasico? Il risultato della qualità rajasica è espresso nel 16° sloka - dikham o sofferenza. Le persone rajasiche andranno sicuramente incontro a grandi sofferenze.

Questo è ciò che accade: chi è rajasico avrà sicuramente molti desideri, uno dopo l'altro e avrà grandi attaccamenti verso gli oggetti materiali. Qualunque cosa veda desidera possederla. "Se tu hai una televisione a colori, perché non dovrei averla anch'io?"
"Se i tuoi abiti sono eleganti, perché non dovrei essere elegante anch'io?"

La qualità rajasica è caratterizzata da questo tipo di continua ossessione del paragone e del confronto.
"Se sei popolare, io posso esserlo anche di più"
"Se sei un personaggio noto, farò di tutto per essere più noto di te!"

Questa specie di sporco gioco del confronto e della competizione volgare sono le tipiche caratteristiche di una persona rajasica. Una persona satvica non confronterà mai se stesso con qualche altro o si metterà in competizione con lui. Non si paragonerà mai, in nessun campo. Egli è felice di essere se stesso. La competizione e il confronto sono le qualità di un uomo rajasico, pieno di emozioni e di attaccamenti.

Un'altra qualità rajasica é ragathmakam, 'passione per gli oggetti '. Raaga significa 'attaccamento' e ragaatmikaman significa ' attaccamento agli oggetti materiali'.
La 17° e 12° slokas spiegano chiaramente quali sono le qualità di una persona rajasica Come si manifestano? Si tratta di una persona avida che vuole sempre di più. Ance se gli date il massimo, egli non è ancora soddisfatto. E' qualcosa di simile al fuoco. Qualunque cosa date al fuoco, questo non dirà mai "basta, basta!" No! Il fuoco dirà: "ancora, ancora!"

Anala è il vento e anara è il fuoco. Anara implica un concetto di insaziabilità. Quando si supera il limite del bisogno umano questa diventa ingordigia. Questa è la corretta definizione.
Un uomo rajasico è pieno di ingordigia è proteso verso pravritti, verso le cose materiali. Ha attaccamento per tutte le cose presenti nel mondo e d è convinto di poter avere tutto ciò che gli altri hanno. Vuole possedere tutto!

L'uomo rajasico è anche orientato ad agire continuamente. Non può fermarsi neanche per un istante. Molto bene! Adesso è il momento della meditazione. Siediti tranquillo e chiudi gli occhi" Egli si siede e chiude gli occhi, ma già pensa a cosa potrà fare dopo. Se le labbra devono stare ferme si sente completamente annoiato.
Con il corpo può anche stare fermo, ma la sua mente è in continuo movimento. Egli manovra tutto in continuazione sia che si tratti di persone che di cose.
Quindi una persona rajasica è orientata alla azione. Perché?

Perché vuole sempre realizzare qualche desiderio o qualcosa di proibito. Si mette a fare anche cose che non lo riguardano perché non sa cos'altro fare. Se non può fare nulla, può sempre parlare, anche se qualcuno vuol restare in silenzio! C'è un cartello che indica "Silenzio, prego!" Tuttavia molti continuano a parlare, perché non hanno altro da fare. Questo è ciò che si chiama Karmanam, che significa 'orientato alla azione '

Quali sono le conseguenze di tutte queste attività? Si è sempre agitati. Asamaha significa 'irrequietezza' Ogni attività lo rende irrequieto perché si tratta sempre di azioni orientate al risultato. Persone del genere sono sempre pronte a fare commenti.
Per esempio, diciamo che io sto parlando nel Mandir. Poiché non è corretto che io parli, divento irrequieto. Perché? Gli altri possono vedermi e un domani potrei essere additato e qualcuno potrebbe dire: "Non parlare! Stai dando un cattivo esempio." E' così? Per questo coloro che sono sempre orientati all'azione sono sempre irrequieti. L'irrequietezza è sempre suscettibile di critiche ed ha effetti sia positivi che negativi.

Spruha è 'Desiderio intenso'. Le persone rajasiche hanno sempre desideri intensi e si attendono qualche cosa:
"Verrà un giorno in cui sarò chiamato ad occuparmi di tutto questo!"
"Verrà un giorno in cui sarò incoronato re!"
"Verrà il giorno in cui tutti verranno dietro a me! Sarà quello il giorno del Giudizio!"
Ma il giorno in cui io sarò il 'numero 1' potrebbe non venire mai per tutto il corso della mia vita. Questo tipo di attesa spasmodica, di desiderio intenso denota vanità, esibizionismo e stanchezza.

OK, Signore! Che differenza abissale c'è tra la qualità satvica e quella rajasica! Una è piena di purezza e l'altra di attaccamenti emozionali. Una è piena di luce e l'altra è fortemente inquieta. Una è tranquilla e l'altra è costantemente turbata da desideri smodati. Il risultato della qualità satvica è l'accesso ai più alti reami della prossima vita, mentre il rajasico, che è uomo d'azione e di attese, nascerà nella prossima vita in qualche famiglia di gente legata all'azione.
Questo è chiamato 'rajasa madhye', che significa 'nel bel mezzo' di rajasa. Questa è la ragione per cui molto spesso i figli di poliziotti o di medici o di attori sono anch'essi rispettivamente poliziotti o medici o attori.
La Bhagavad Gita spiega molto bene questo fenomeno.

La qualità Tamasica

La terza categoria di persone è quella delle persone Tamasiche.
Tamas significa 'oscurità' e 'ottusità'. In questo mondo esistono molte persone ottuse, la cui faccia è orribile e la cui compagnia è pessima. Sembrano persone che hanno bevuto almeno due litri d'olio di castoro. Non sorridono mai, evitano la compagnia degli altri, adorano starsene isolati e vivere da soli. Queste sono tutte qualità tamasiche.

Ci sono persone che dicono: "non riesco a comunicare né ad essere libero dagli altri." Questa è una tipica qualità tamasica. Se non vi sentite liberi dagli altri, siete come una pietra morta o un legno secco. Bisognerebbe sapere comunicare con tutti e muovervi liberamente e indipendentemente dagli altri. Ad esempio: "Andiamo, la macchina di Swami si sta movendo!"
E l'altro risponde: "Ok, comincia ad andare avanti tu....Hmmm...!"
Altro esempio: "Oh! Il treno è già in partenza, affrettiamoci!"
La persona tamasica risponde "Non c'è fretta". Questa è inerzia e ottusità.

Alcune volte, quando Bhagavan da certi insegnamenti, io non sono contento di come rispondono i ragazzi. Perché? Se, per esempio Bhagavan dice: "Che mi crediate o no, in tutto il mio corpo, dalla testa ai piedi non c'è traccia di egoismo. Non c'è nulla che assomigli all'EGO. E' solo pieno di Amore" che tipo di espressione vi aspettereste sulla faccia della gente riunita nell'auditorium, di fronte ad una affermazione tanto profonda? Dovrebbero esserci solo espressioni di gioia e di eccitazione! Senza accorgersene dovrebbero tutti unire le mani in segno di riverenza. Dovrebbero vedersi solo sorrisi e sentire solo applausi. Invece ci sono alcuni che restano immobili senza alcuna reazione, some se fossero sordomuti.

Quando spiego il libro di Milton: 'Paradiso perduto' e vedo che restate immobili così ( AK si atteggia a persona scontenta e seccata) vuol dire che c'è in voi qualche cosa che non va. Se perdete una rupia è come se aveste perso tutto, ma se vi parlo del 'Paradiso Perduto' non sentite assolutamente nulla!

Una risposta emotiva è sempre necessaria, mentre le persone tamasiche dicono solo "Ah-huh. Ah..." Così stanno le cose! Non c'è altra risposta. Essi sono ottusi ed inerti. Essi reagiscono in malo modo a qualunque disturbo. Se mi trovo in coda e, involontariamente, do una spinta ad una persona tamasica egli dirà tutto arrabbiato:
"Non lo sai che dovresti stare più lontano da me?"
"Oh! Mi scusi, signore! Non sapevo fino ad ora che siete un intoccabile. Mi dispiace. D'ora in poi saprò che siete intoccabile. OK?"

Ci sono persone capaci di dire: "Questa è la mia sedia! Voi non siete autorizzato a sedere lì." "Oh! Non lo sapevo, signore. Non sapevo che questa fosse una area per condannati. OK?" Essi hanno un brutto carattere e reagiscono male ad ogni cosa. Questa è la terza classe di persone, tamasiche.

Ignoranza

Nelle persone tamasiche c'è completa ignoranza di tutto e si lasciano trascinare dalle cose più sciocche. Supponiamo che qualcuno mi chieda: "Quando parte Swami?" " Perché sei interessato a quando parte? Se egli ha deciso di partire il mese prossimo, cosa pensi di fare adesso? Se Egli avesse deciso di partire oggi, pensi che potresti impedirglielo?" Tali persone in realtà non sanno cosa fare e come vivere nel presente. Essi non sanno come vivere la loro esistenza e quindi procedono in questa maniera, vittime della loro ignoranza.

Ci sono persone che mi chiedono: "Cosa mangia Swami?"
Pensate forse di seguire la Sua dieta? Se ve lo dicessi e voi lo imitaste ci sono molte probabilità che domani non sareste più qui. Oh sì, sarebbe un bel modo per svuotare il campus!! Questa è ignoranza totale, credete a me!

Come si comportano le persone tamasiche ? Qualunque cosa gli diciate, di carattere psicologico, para-psicologico, religioso e spirituale, niente gli entrerà nella testa. Essi sono a prova di ogni religione, di ogni spiritualità, a prova di tutto - qualcosa di simile al nostro orologio, che è a prova di acqua (impermeabile) a prova di ogni urto (antiurto) e a prova di ogni magnetismo (antimagnetico)! Questa è la principale caratteristica di una mente tamasica. Niente entrerà nel 'nulla'.

Ricapitolando: Jnanam (la saggezza) è la qualità di una persona satvica, la continua sofferenza è la qualità di una persona rajasica perché non sarà mai soddisfatto di ciò che ha e l'ignoranza è il carattere distintivo di una persona tamasica.

Un uomo tamasico è inerte e ottuso, identificandosi in modo totale con il proprio corpo. L'identificazione con il corpo è una qualità tipicamente tamasica.
Pasitiah pasuhu significa 'egli ha un temperamento animale o bestiale'.
Pramada significa che egli è 'distratto e capisce molto poco'.

Ecco un esempio: se Swami dice: "Go" pronuncia una sola parola.
Qualcuno può capire: 'Swami vuole che io me ne vada a casa" Oh! C'è sempre un treno o un autobus pronti. Quindi potete andare! Ma questa è una falsa interpretazione. Egli vuole che voi andiate nella stanza delle interviste e non che andiate via da qui. Vedete?

Supponete che Bhagavan dica: "Dio non ha forma, Dio è senza forma e senza attributi."
"OK, se Swami dice così è del tutto inutile andare al tempio!! Non occorre essere devoti. Se Dio non ha forma e non ha nome, chi è il Ganesha che vedo qui?"
Questo è un modo molto sciocco di capire le cose ed è una nostra errata interpretazione.
Si deve andare dalla forma al 'senza forma' e dall'attributo al 'senza attributo'. E' una lotta dal punto A al punto B, dove il punto A è la devozione ad una forma con attributi, saguna e samara, mentre il punto B è devozione verso ciò che non ha forma né attributi, nirguna e nirakara.

Qualcuno pensa: "Swami ha detto «tutte le forme sono mie>"
Se prendete questa frase alla lettera ed andate in giro parlando a tutti, finirete per entrare in manicomio! Quindi amici miei, non comprendere, avere un approccio errato e non essere né realistici né pratici è una qualità tamasica dell'uomo. E' pramada ed è pericoloso.

Il 13° e 8° slokas spiegano con molta chiarezza chi sono le persone tamasiche. Se vi capita di sedere accanto ad una persona tamasica, vi accorgerete che non solo è ottuso, ma che presto farà diventare ottuso anche voi. Non sedetevi mai vicino ad una persona addormentata perché anche voi finirete per addormentarvi. Per questo motivo i guidatori di camion, i guidatori di autobus e di taxi non vogliono mai che l'uomo accanto a loro dorma. Quando il suo vicino dorme, anche il guidatore finirà per addormentarsi ed entrambi otterranno il sonno eterno!

Un uomo tamasico è talmente contagioso e altamente infettivo che renderà ottusi anche voi. Se vi sedete vicino ad un uomo che non canta i Bhajans a voce piena, che mormora, sussurra e borbotta anche voi sarete portati a farlo. Se invece vi sedete accanto a qualcuno che è radioso e canta a voce spiegata e vibrante sarete portati ad imitarlo. Per questo motivo i Bhajans e la devozione è bene farli con persone ispirate e non addormentate (Baba gioca tra le parole inspired = ispirate e perspired = sudaticcie, pigre). Pertanto la qualità Tamasica in un uomo è pericolosissima perché è aprakasa che significa ' buio dell'intelletto'
Bhagavn dice spesso :" Dimmi con che vai e ti dirò chi sei."

Pigrizia

Un'altra caratteristica di un uomo tamasico è la pigrizia, apravritti. Esistono persone che sono convinte di essere pigre o indolenti in nome della loro religione e della spiritualità:
"Hey! Cosa fai qui a Puttaparthi?"
"Swami vuole che io stia qui"
"Oh! Ma allora cosa fai?"
"Molto semplicemente mi siedo qui, in questo modo."
"Oh! Proprio così? Senza fare nulla?"

In questo modo siete un peso per gli altri e un pessimo esempio per tutti! Non vedete come Dio lavora incessantemente senza mai stancarsi?!!
Amici miei!! Lasciate che vi ricordi quanto hanno detto il Primo Ministro e il Ministro degli Interni di questo Paese, che sono i due leader nazionali, parlando con alcuni devoti delle prime file, importanti personaggi della nostra Organizzazione, con importanti responsabilità. Sto per rivelarvi un segreto nazionale cosa che non dovrei fare. So che corro un grosso rischio, ma non mi importa. Voglio correrlo. Come ben sapete sono ABC, Anil Kumar Broadcasting Company (Compagnia ANIL KUMAR per le trasmissioni).
Voi siete abituati alla BBC, ma qui invece è in voga la 'ABC' ed io sono orgoglioso di rappresentarla.

Tornando al punto in questione, volete sapere cosa hanno detto il Primo Ministro ed il Ministro degli Interni ai principali rappresentanti dell'Organizzazione Sai?
"Voi vi dichiarate devoti di Bhagavan. Voi dite di essere lavoratori attivi e organizzatori. Voi dite di fare ogni tipo di attività. Ma la nostra domanda diretta è: 'Cosa state facendo per Swami?' Tutti voi venite qui sperando di vedere soddisfatti i vostri desideri e le vostre aspettative. Avete le vostre soddisfazioni e raggiungete i vostri obbiettivi politici. Venite qui per le vostre stesse famiglie e ottenete tutto da Lui. Siete qui perché avete qualche malattia, cercando da Lui una cura risolutiva. Ma cosa avete fatto per Swami?"

Non abbiamo risposta a questa domanda. "Cosa stiamo facendo per Swami?" Dopo tutto fino ad ora non abbiamo fatto nulla.
Una persona una volta ha risposto: "Cosa posso fare io, visto che Lui fa già tutto per me?" Questo è un classico esempio di qualità tamasica. No, signori miei! Il Primo Ministro è un devoto da almeno 5 decadi. Egli visita il nostro campus molto frequentemente. Sapete cosa ha detto? Egli ha detto: "OK! Swami sta facendo tutto per noi, lo so e lo accetto, ma è vostro dovere, come devoti, fare qualche cosa per Lui. Come devoti, cosa state facendo per Lui? "

Mi viene in mente un esempio che Bhagavan ripete spesso. Qualcuno dice: " Dio tu ci dai il cibo. Qualunque cosa io mangio è un Tuo prasadam, un tuo dono. Perché allora dovrei farTi una offerta? Non è necessario. Per questo non faccio offerte e tutto è cancellato."

"Oh Dio! Tutto il denaro è una tua Grazia. Per questo non è necessario che io Ti doni nulla. Non mi sembra di dovere contribuire visto che tutto quello che ho, me lo hai donato Tu. Se Tu sei colui che ci da tutto, cosa mai dovrei restituirti?"

Ah! Questa è una filosofia molto conveniente, una qualità tamasica ed un temperamento veramente bestiale. L'indolenza è una qualità tipicamente tamasica. Non dobbiamo essere indolenti. Dobbiamo fare qualche cosa per l'Organizzazione, qualcosa per aiutare la missione SAI.
Un'altra qualità tamasica è l'illusione o moha. Alcuni pensano che la pigrizia sia una dote spirituale e che riempirsi la pancia e parlare di cose senza senso, sia vita spirituale. Questo non è altro che moha o illusione. Poi, che succede?

Dormire o nidra. Non mi riferisco a nessuna persona in particolare, però esistono persone capaci di addormentarsi mentre Bhagavan fa uno dei Suoi divini discorsi. Grandissime persone!! Io non so come possano dormire. Mentre Bhagavan sta facendo un discorso, ci sono persone, davvero fortunate, che riescono ad entrare in uno stato di sonno. Qualcuno riesce perfino a russare, disturbando il vicino. Qualcuno riesce anche ad entrare in un supremo stato nel quale si distende appoggiandosi tra le braccia del suo vicino. Tsk! Questa sì che è una qualità tamasica. Non si dovrebbe dormire troppo! Ci sono persone che riescono a dormire in ufficio e alcuni che addirittura si addormentano in piedi come se fossero persone di un circo. Ah! Sono veramente grandi. Quindi, 'nidra', dormire è una qualità tamasica.


Cosa accade alle persone tamasiche?

"Cosa succede alle persone tamasiche nella loro prossima vita?"
Essi nascono in un ventre insensibile (moodha yoni), e sono persone del tutto inutili. Moodha significa 'inutile' e 'yoni' è il ventre. Essi nascono in famiglie che non hanno né scopo né obiettivi, tra gente che conduce una vita balorda e senza scopo Cosa gli succederà alla fine? Essi andranno ai livelli più bassi di coscienza, ciò che si chiama adhogachanthi.

Allora queste sono le tre classi di persone. Adesso ognuno può farsi la domanda:
"Cosa sono io? Sono satwico, rajasico o tamasico?"
Un giudice di un tribunale stava per pronunciare la sua sentenza su un criminale che aveva commesso un delitto. Questo criminale era un filosofo che aveva studiato su molti libri.
Egli si alzò e disse: "Mio Signore! Io non ho ucciso nessuno. Dopo tutto il vero 'IO' che si trova in me è lo stesso 'IO' della persona uccisa. Se io e lui siamo la stessa cosa, chi è l'ucciso e chi è l'uccisore? Chi è l'assassino e chi è assassinato? Chi ha ucciso e chi è morto?"

Ah! Il giudice pensò: "Ecco un filosofo" poi disse: "Chi sta per dare una punizione? Chi sta per subire una punizione? Dopo tutto tu verrai impiccato. Questo è tutto. Colui che verrà impiccato e colui che ha ordinato la impiccagione sono la stessa persona. Non preoccuparti e pensa a realizzarti. "

Pertanto , adhogachanthi, si riferisce a chi va al mondo inferiore senza averne alcuna consapevolezza.
"Va bene, se sono tamasico non ho speranze e quindi posso anche continuare ad essere tamasico. Che ci posso fare se Dio mi ha fatto così?"

Oh! Una volta Bhagavan ha detto due cose, che io voglio richiamare alla vostra attenzione. La prima è che esiste una soluzione. Cosa devo fare se sono tamasico? Cosa ci posso fare se mi va di mangiare continuamente e dormire il più a lungo possibile? Che ci posso fare se sono indifferente a tutto, se sono impertinente, non ricettivo e non comprensivo, ottuso, inerte e passivo come un masso roccioso?
Bhagavan dice che c'è una possibilità di uscirne.

Una persona tamasica dovrebbe iniziare a fare qualche lavoro. Per questo motivo Bhagavan dà ad ognuno di noi qualche cosa da fare. Se siete vecchi ed avete i vostri dolori reumatici, o artritici, potete restare seduti comodamente a fare qualche pacchetto con la vibhuti. Se non siete perfettamente in salute o il vostro corpo è debole potete partecipare almeno alla distribuzione dell'acqua nella cantina, facendo attenzione che i bicchieri siano sempre pieni. Se siete giovani abbastanza, su allora! Fate qualche Servizio (Seva).

Se siete ricco abbastanza, su allora, contribuite! Qualche azione è necessaria alle persone tamasiche per diventare almeno rajasiche. E' una specie di evoluzione.
Una volta che siate diventati rajasici, allora potrete iniziare a lavorare per Lui. Affinché una persona rajasica possa diventare satvica, deve coltivare questo spirito di ricerca, entusiasmo, consapevolezza del Sé, conoscenza e devozione.

Il Karma e l'azione renderanno rajasico un uomo tamasico. Bhakthi o devozione renderà satvica una persona rajasica. Dopo l'uomo satvico c'è un passo ulteriore che si chiama trascendenza. Questa è indulgenza. Dobbiamo pensare con molta attenzione alla trascendenza, a come trascendere per portarci al di la dei tre attributi. Prima di chiudere voglio citarvi alcuni esempi dati da Bhagavan.

Le tre qualità sono presenti in tutti ed in natura

Qualcuno sostiene di essere completamente satvico, qualche altro di essere rajasico al 100%. Come potete dire queste una cosa del genere dal momento che Bhagavan dice che in ogni persona sono presenti tutte e tre le qualità? Questo è molto importante.

Proprio come un ventilatore ha tre lame, ogni uomo ha in sé tutte e tre le qualità. Come fossero mattoni e cemento, tutte e tre sono pronte per la costruzione. Se ci fosse solo sabbia, sappiamo perfettamente che la costruzione non starebbe in piedi e certamente crollerebbe. Quindi tutte e tre le qualità sono necessarie e sono presenti in ogni uomo. Questa è la prima cosa detta da Baba.

Il secondo punto che Baba ha detto è tutte e tre queste qualità si trovano in natura.
Per esempio guardate un'alba o un tramonto. La gente va a capo Comorin (che si trova nella parte più a Sud dell'india) per vedere le splendide albe.
Bhagavan ha fatto questo esempio. Quando guardate un'alba, all'inizio vedete buio ovunque. Questa è la qualità Tamasica; poi cominciate a vedere un po' di rosso che rompe il buio, e questa è la qualità rajasica. Al centro, quando il sole nasce all'orizzonte, si vede una zona fortemente bianca che altro non è che la qualità satvica.
Pertanto l'alba ha tre colori: nero, rosso e bianco.

Poi Bhagavan ha fatto un altro esempio riguardante i vostri occhi. Guardate attentamente i vostri occhi. Anche in essi c'è il bianco, il nero ed il rosso. Quindi anche negli occhi sono presenti le tre qualità.

OK, Bhagavan! In me sono presenti le tre qualità. Cosa devo fare allora? Questa è la risposta: ciò che è prevalente deciderà la vostra personalità. Se la qualità satvica predomina le altre due, allora siete una persona satvica. Se dominano le qualità rajasiche o tamasiche sarete rispettivamente una persona rajasica o tamasica. Ciò che è in maggioranza decide la vostra personalità.

Ma ogni qualità può essere trasformata in quella superiore attraverso la sadhana o pratica spirituale.. Sadhana non è lo sforzo fisico di stare seduti in poco spazio. Ogni 'buffalo' può farlo! Se la Sadhana fatta non porta ad alcuna trasformazione, significa che si è fatto solo un banale esercizio fisico. Noi non siamo venuti qui solo per fare esercizi fisici! Per questo esistono le palestre e gli stadi. Questa non è spiritualità.

Quindi, il risultato di una sadhana spirituale deve essere la trasformazione. Una cosa deve essere trasformata in un'altra. Tamasico diventa rajasico attraverso l'azione del karma. Rajasico diventa satvico attraverso la bakthi (Devozione). Finalmente un uomo satvico può trascendere tutte e tre queste qualità attraverso la Jnana o consapevolezza. Dovete andare oltre le tre qualità e questo è possibile.

Poiché alcuni di voi non potranno essere qui la settimana prossima, voglio darvi una idea, nel più breve tempo possibile, di ciò che Bhagavan ci ha insegnato.
Perché dovreste crescere al di la delle tre qualità? Non è sufficiente essere un uomo satvico? No, voi dovreste andare al di là delle tre qualità. Perché?

Swami ha dato alcuni esempi. Voi siete legati a tre catene. Una catena di ferro che è la qualità tamasica. Una catena di argento è la qualità rajasica. Una catena d'oro è la qualità satwica. Potete cambiare da una catena all'altra ma una catena resta sempre una catena.
C'è quindi la necessità di essere liberi da ogni catena, sia essa di ferro, d'argento o di oro.
Bhagavan ha detto che le tre qualità sono sempre un legame. Solo quando si trascendono le tre qualità si può essere liberi. Questo è il Paradiso, il Nirvana o la Moksha.

La prossima volta parleremo in dettaglio di come trascendere i tre attributi o gunas.