Satsang

Incontro domenicale con Anil Kumar

7 gennaio 2001

Cari fratelli e sorelle!

sono felice di incontrarvi questa mattina per la prima volta in questo Nuovo Anno...
Il nostro primo incontro dell'Anno Nuovo!

Mi stavo chiedendo di che cosa avrei potuto parlarvi stamattina.
Prima di affrontare qualsiasi argomento, so che alla maggior parte di voi interessa sapere che cosa é venuto fuori nelle serate in cui Swami ha parlato agli studenti. Lo so. É anche mio interesse condividerlo con tutti. E anch'io sono interessato quanto voi. Credo che ogni discorso di Swami sia inteso per il beneficio di tutti.
Niente é personale. Niente é privato. Le cose sono impersonali. Le cose sono universali.

Tutto ció che Bhagavan dice a chiunque in qualsiasi contesto in un certo giorno, in qualsiasi situazione, é inteso per il beneficio di tutti. L' unica cosa é che Lui approfitta di ogni situazione per trasmettere un messaggio. La gente dovrebbe essere sufficientemente intelligente, sufficientemente sveglia, la gente dovrebbe stare cosí attenta da poter recepire, da riuscire a prendere tutto ció che Lui vuole farci entrare in testa!

In questo periodo l' attenzione di Bhagavan é rivolta verso il raduno annuale sportivo e culturale delle Istituzioni Didattiche Sri Sathya Sai.
L'inaugurazione avrá luogo l'11 gennaio. Abbiamo due sessioni - mattino e pomeriggio. La sessione del pomeriggio é per i bambini delle elementari.
La sessione del mattino é dedicata al "Campus" di Brindavan, al Campus di Puttaparthi e a quello di Anantapur. Questo é il programma del giorno, che sto rendendo pubblico avanti tempo, perché io non ho segreti.
Non riesco a tenere nessuna cosa segreta. Che ci posso fare? Non ne sono capace. Questo é il motivo per cui dico ai miei amici: "Per favore, ditemi soltanto le cose che sono destinate ad essere rese pubbliche. (Risate)
Non mi dite ció che deve essere mantenuto nascosto o tenuto "top secret".
Io non sono adatto a questo. Anche Bhagavan lo sa molto bene. Perció mi dice solo quel genere di cose!

Ha parlato agli studenti dello sport e dei giochi.
Si é informato su come i ragazzi stanno potenziando le loro prestazioni, su come si stanno preparando. Lá a Brindavan ha dato una specie di indicazione, durante lo svolgimento del Suo discorso di Natale. Alcuni di Voi l' avranno sentita. Ha detto: "Vado a Prashanti Nilayam per far sí che i ragazzi si sentano incoraggiati per il prossimo "meeting" sportivo".

Cosí, é molto chiaro. E Lui lo ha fatto. Come disse Napoleone, "Siate chiari, ed il resto seguirá". Questo é ció che Swami ha fatto.
É venuto qui. E da quando é qui, si informa: "Ragazzi! Che cosa state facendo? Che cosa state facendo?". Quando pone questa domanda, quando deduce le risposte, Egli trasmette un messaggio semplice, di cui dobbiamo fare tesoro, in quanto esso puó essere applicato a tutti. L'evento sportivo puó essere l'occasione di un giorno o di un anno. Ma il messaggio é universale. Il messaggio é buono per tutti ed in tutti i tempi. Che cosa ha detto Lui?

"Guardate, ragazzi! Vi ho visti fare delle acrobazie sulle motociclette.
Ma non Mi avete consultato su cosa fare per avere successo, su come vincere nelle acrobazie motociclistiche! Se me lo aveste chiesto, vi avrei rivelato il segreto!", ha detto.
"Oh per favore, Swami, diccelo! Qual é il segreto?"
"No, no, non ve lo diró. Avreste dovuto chiedermelo prima di farlo".
"No, Swami, lo vogliamo sapere".

Allora Bhagavan ha detto: "Guardate qui. Quando procedete con queste acrobazie sulla moto, dovete iniziare lentamente alla partenza, e poi aumentare la velocitá piano piano. Dovreste incrementare la velocitá gradualmente. Questo é il segreto della vittoria o del successo".
Poi Egli ha detto: "Io conosco quella tecnica".
"Swami, ma qual é la tecnica che Tu non conosci! Se riesci a manovrare la roba inutile, quale é la maggior parte di noi, come potresti non saper maneggiare una motocicletta?"

E allora Swami ha risposto: "Vedete, mentre ero a scuola a Kamalapuram usavo la stessa tecnica".
"Huh? La stessa tecnica? Qual é, Swami?"
"Avevamo una gara di corsa ogni anno. E voi lo sapete, a scuola sono tutti alti, ragazzoni, ragazzi piú grandi, personaggi vigorosi, fisicamente ben strutturati. Persino ora io sono basso. Potete immaginarvi come ero allora!
(Risate) Non solo basso... molto smilzo e magrolino, coi pantaloncini corti ed una camicia. Ma ero sempre sempre primo nelle gare di corsa. Lo sapete?".

"Swami, primo nelle gare di corsa? Tu eri primo in tutto!".
"Ah! Quella é un'altra cosa! Conoscete il segreto del Mio successo?"
"Qual é, Swami?"
"Tutti i ragazzi erano davanti. Io ero sempre dietro. Loro pensavano:
"Questo ragazzino, dopo tutto, é incapace. Io permettevo loro di pensarla cosí. (Risate). Erano tutti davanti. Poi l'insegnante, nostro allenatore, soffió nel fischietto....."Via!"
Tutti i ragazzi davanti, gli adulti, cominciano a correre, correre, correre, correre, correre. Io per cominciare corro piano. I ragazzi davanti, poiché hanno cominciato ad alta velocitá, sono esausti e gli manca l'aria. Allora rallentano. A quel punto prendo io velocitá. Cosí li sorpassavo. (Risate) É cosí che vincevo".
Questo é ció che Egli ha detto.

"Ahhh! Swami, meraviglioso, splendido!".
E poi Lui ha continuato: "Sapete, dovete avere un certo controllo sul vostro corpo. Dovete mangiare con moderazione. Non dovete riempire il vostro stomaco come un sacco di spazzatura. Non dovete mangiare tutto il giorno. Dovete avere un pó di discriminazione. Dovete seguire alcune regole riguardo alle vostre abitudini alimentari".

Allora io ho detto: "Swami, é possibile?"
Swami ha risposto: "Lo so perché hai fatto questa domanda. Perché é impossibile per te!" (Risate) Adoro il cibo, specialmente quello molto piccante.
Allora Bhagavan ha detto: "No, no, no. É possibile".
"Swami, a quest' etá, perché regolarsi? Perché dovrei avere un aspetto sveglio e tutto il resto? Non é necessario. Voglio avere il cibo, tutto il cibo che voglio. Non penso di poter controllare il cibo"- dico io.

"No, no, tu puoi! L'etá non ha niente a che fare con le abitudini alimentari! Ti puoi controllare. Puoi mettere sotto esame il tuo modo di mangiare. Puoi sicuramente mangiare ció che é bene che tu mangi ed eliminare tutto ció che non dovresti, tutto ció che ti fa ingrassare.
Devi stare molto attento. L' etá non é un ostacolo. Guardami! Che tu ci creda o no, io fino ad oggi non so che cosa sia l' appetito. Non so che cosa sia la sete. Non so che cosa sia il gusto".

"Oh, che cosa é questa!! Poi ho detto: "Swami, tu non conosci il gusto?".
"Sí".
"Allora come fai a mangiare?".
Allora Bhagavan ha risposto: "Non mi baso sul gusto del cibo. Non mi baso sul gusto della preparazione".
"E allora, Swami? Su che cosa ti basi?".
Quindi Bhagavan ha risposto: " Se sei capace di vincere, di passare oltre questa barriera del gusto, questa barriera dell' aggiungere un po' piú di pepe, un po' piú di "chili", di mettere ancora un po' d' aglio, se vai oltre questa barriera del gusto..."
"Che succederá, Bhagavan?"
"Avrai un aspetto piú piacevole. Sarai piú presentabile. Ci sará una specie di luminositá, una sorta di brillantezza intorno al tuo viso".
"Be', io voglio essere piú luminoso e brillante, ma non con questa limitazione, questo esame del cibo. La meta é giusta, ma il sentiero é cosí difficile!"

Bhagavan allora ha detto: " Io non so niente. Prendo solo un boccone.
Tutto qui. Non mangio molto. Il mio peso é lo stesso".
"Oh, Swami, Tu sei sempre cosí. Swami é Swami. Come possiamo noi essere Swami?"(Risate) "No, no, no. Potete anche voi essere Swami se vi ponete delle regole. Anche la sete Io non so che cosa sia. Io di acqua ne bevo solo qualche sorso. Io non bevo. Io sorseggio. In base a queste cose, potete essere molto sani e vivere a lungo anche esercitando un controllo sulle vostre abitudini alimentari".
Questo é il messaggio che Egli ha trasmesso.

"Swami, supponendo che mangiamo di piú, che cosa succederá?" Io voglio discutere su questo aspetto, intendo provocare Dio stesso, perché se acconsenti, e dici: "É tutto bello, va tutto bene", Lui passerá oltre.
Ma se dici: "Com'é possibile per me?", allora Lui dirá: "Sei un incapace!". Ma cosí verrá fuori con un messaggio.

Sentirmi definire "incapace" non é cosa nuova. (Risata) Anche la denominazione di me come "stupido" non é né un' invenzione né una nuova scoperta. Lasciate che io provochi Dio e ottenga un messaggio da Lui.
Non importa. Non me la prendo qualsiasi cosa la gente pensi su di me. Dopo tutto, questo "essere-io" se n'é andato da tempo. Una volta che decidiamo di stare qui, non c'é piú l' "essere-io" o l'"essere-me", se si vuole stare qui per un po' piú di tempo. Perció l' abbiamo dimenticato, il nostro "essere-io". All'inizio abbiamo avuto qualche problema. All'inizio. É doloroso, sapete.

Poi Lui ha detto: " Se mangiate di piú, succederá questo."
"Che cosa?"
"Voi trovate dei pilastri in ogni costruzione. Avete dei pilastri. E su questi pilastri viene adagiato un tetto, una lastra di pietra viene appoggiata sui pilastri. Giusto? Ora, i pilastri sono cosí sottili.
La lastra di pietra del tetto é cosí pesante. Che succederá allora? I pilastri cominceranno a traballare. Il tetto, la piastra, possono cascarvi in testa!"

"E allora, Swami?"
"I pilastri, le tue gambe, sono magre. Il tetto, il corpo, é ingombrante!
(Risata) Adesso che cosa succede? Devi camminare piegato a quel modo lí, non diritto. Molta gente si piega. Molte persone hanno problemi alle ginocchia. Molti hanno problemi alle articolazioni, dolori alle articolazioni, mal di schiena e mal di testa. Che dolore! Tutti i dolori!
Perché? La lastra é pesante ed i pilastri sono sottili! (Risate) Per questo vi piegate".

"Oh, Swami, é cosí?"
"E con ulteriore materiale di scarico la pancia verrá in avanti. A quel punto non avrete piú bisogno di un tavolo per scriverci sopra! Potrete facilmente scrivere su di essa. (Gran risata). E possiamo anche leggerla, la situazione. L'intera personalitá (la forma) ha l'aspetto di un punto interrogativo! (Risata)
Queste sono le barzellette di Bhagavan Baba.

Starete osservando da lontano laggiú. Per questo ve lo sto dicendo.
E Bhagavan ha detto... Cercheró di spiegare il piú brevemente possibile perché sono sicuro che alcuni di voi non conoscono l'intera storia, l'epico Ramayana. Swami ha raccontato un episodio del Ramayana. Lá nell'epico Ramayana il Saggio Vishwamitra si portó Rama e Lakshama nella foresta per salvare yagna e yaga (Rituali Sacrificali vedici ndt). Yagna e yaga sono rituali sacri condotti dai saggi in quei giorni. Questi rituali sacri venivano disturbati dai demoni. Vishwamitra voleva proteggere quello yaga.

Perció va da Dasaratha, il padre di Ramachandra, e gli dice: "Ti prego di mandare entrambi i tuoi figli a proteggere yagna e yaga." Il padre non era preparato a lasciarli andare perché aveva avuto figli solo dopo aver fatto molta penitenza per un lungo periodo di tempo. Disse: "Oh, Saggio, non chiedermi i miei figli. Tu li vuoi per proteggere yagna e yaga contro l'assalto furioso dei demoni. Questi sono bambinelli. Non possono combattere contro i demoni. Alla fin fine, ho avuto figli solo dopo un lungo periodo di penitenza e sacrificio ed attesa. Come posso vivere
senza di loro, o Saggio? Abbi pietá!"

Allora il Saggio Vishwamitra dice: "Guarda qui, o Re! Tu sembri pazzo.
Non sai che questi due figli non sono persone normali? Non lo sai? Il tuo primo figlio, Ramachandra, é il Signore Vishnu in persona, Dio, il Divino!!
Ed il tuo secondo figlio, Lakshmana, é il suo discepolo, il suo intimo compagno, Shesha, il serpente a sei teste sul quale é sdraiato il Signore Vishnu nell'Oceano di Latte".

La storia va cosí: c'é un Oceano di Latte nel quale sta un grande serpente, Adi Sesha, con sei cappucci. Su Adi Sesha, é sdraiato il Signore Vishnu.
Qualcuno di voi deve aver visto il dipinto.
"Perció questo Lakshmana é Adi Sesha. Rama é Dio stesso. Non lo sai?"
Gli dette una lezione.

Alla fine Dasaratha acconsentí:" Va bene, falli andare. Che ti seguano".
Ora Vishwamitra va nella foresta seguito da questi due giovani ragazzi, Rama e Lakshmana. Raggiunsero un eremitaggio, un ashram chiamato Siddhashram. Quando furono vicini a quel Siddhashram, il Saggio Vishwamitra chiama questi due ragazzi: "Guardate qui. É il momento del tramonto.
Sta facendosi buio. É il crepuscolo. In questo momento i demoni cominciano la loro attivitá. Siete appena arrivati dal Palazzo Reale. Siete cosí giovani.
Vi insegneró qualche mantra in modo che possiate proteggervi, cosí da poter combattere contro i demoni".

Qui Swami dice: "A loro padre, il Saggio Vishwamitra disse che i due ragazzi erano divini. Ma quando i ragazzi sono vicini a lui, li tratta come esseri umani normali e vuole insegnare loro dei mantra ". Che follia é mai questa! Quella volta fu saggio. Lá, nel palazzo, sapeva che Rama é Divino. Ma qui nella foresta il Saggio lo scambia per un normale bambino umano. Questo é ció che si chiama inganno. Questa é l' illusione.
Tutti ci caschiamo. A volte diciamo: " Oh, Baba é Dio!!! Ahhhhh!". Piú tardi, quando Egli viene a parlare con voi, dite: "Io so che Swami verrá e vi parlerá!".

"Oh, lo sapete?"
Non lo sapete. Tutto d'un tratto Lo prendiamo per un essere umano e anche noi, in un altro momento, realizziamo che Egli é divino. Questo tipo di confusione, questo genere di sentimento, questa specie di dicotomia, questa sorta di due-idee - una volta Divino, un'altra umano - questo successe nel passato al Saggio Vishwamitra. E tutti noi, come siamo?
Non siamo eccezioni. Non che questa sia una giustificazione. Succede. Non é sempre e necessariamente la regola. Peró saremo spesso ingannati.

Poi Swami ha detto:" Rama e Lakshmana ebbero il loro banchetto, ebbero il loro primo pasto completo per la prima volta, dopo che arrivarono a Mithila, dove si sposarono". E Swami ha aggiunto:"Era la casa di suo suocero. Perció poté mangiar bene!". Quindi anche Rama non é un'eccezione sul fatto di ricevere una buona ospitalitá nella casa dei suoceri!

Poi Swami ha detto: "In un'altra parte del Ramayana, dopo, quando erano con Sita, durante il periodo dell'esilio, era Lakshmana a cogliere dei frutti.
Mangiavano solo frutta, non cibo solido. Prendevano solo la frutta che era loro necessaria - non tutta la frutta disponibile. Perché? Volevano che anche gli uccelli ne avessero. Erano tanto benevoli verso la Natura.
Erano pieni di comprensione per gli uccelli. Avevano un tale sentimento di esistenza, di co-esistenza con gli animali e le bestie che li circondavano.
Quella era la mentalitá di Rama e Lakshmana. Dunque, questo é il genere di disciplina che viene richiesta a voi ragazzi". Questo é quanto Lui ha detto in una delle conversazioni serali.

Un altro giorno ha detto... (non so se posso riferirvelo o no perché temo che... Questa metá (indicando il lato delle donne) potrebbe sentirsi un po' piú orgogliosa per ció che sto per dire. Bhagavan sta mettendo sotto esame la pazienza di questo lato del pubblico (indicando il lato degli uomini).
(Risata)

Ha detto: "Sapete, le ragazze di Anantapur stanno tirando fuori programmi molto buoni". Ha detto questo ai ragazzi. Che cosa potevo dire?
Be', ho detto: "È cosí, Swami?"
"Perché chiedi: 'È cosí, Swami?' Lo stanno facendo".
"Oh,oh,oh. Buoni programmi?"
"Programmi perfetti!"
" Comunque migliori dei nostri programmi?"
"Sí! Perché dubiti? I migliori programmi!"
"Oh, capisco." Be', per portare avanti il dialogo, ho continuato:
"Com'é possibile che ogni volta loro arrivino con i programmi migliori?
Perché?"

A questo punto Swami ha detto: " Le donne sono determinate. Le donne prendono decisioni. Ed una volta che hanno preso una decisione, non tornano indietro." (Certo, a volte questo é un problema (guardando verso il lato degli uomini)! (Risata) Questo non l'ha detto Lui. É un'aggiunta personale.
(Risata) Derivante dall' esperienza personale. (Risata piú sonora) "Quindi, quando la decisione é presa, non esiste la questione di tornare indietro. Loro hanno determinazione. E non é tutto. Hanno due criteri".
"Cosa?"
"Loro hanno Shradda. Shradda significa sinceritá d'intenti. Shradda significa concentrazione. Shradda significa avere sufficiente motivazione.
Shradda significa risolutezza. loro ce l'hanno".
"Swami, noi non l'abbiamo?"
"Prima di tutto, stattene calmo", ha detto.
E poi: "Loro ce l'hanno".
"Ed il secondo criterio, Swami?"
"Hanno piena concentrazione".
"Oh, capisco. E noi non abbiamo concentrazione?"
"Shhh!" Poi si é girato verso di noi. "I maschi non hanno concentrazione".
"Oh, capisco". Allora so giá che il prossimo da cui Lui andrá saró io.
(Risata)

"Dunque, Swami, noi abbiamo concentrazione, credo, Swami", Gli ho detto.
"No, no, no. Voi ragazzi, quando fate delle acrobazie sulle moto al raduno sportivo... che cosa fanno i ragazzi? Si girano di qua e di lá: ' Ma la gente, si renderá conto del mio talento?
Mi notano, sia da quella parte che dall'altra?' Questo é il modo in cui essi sono consci della loro prestazione - 'Ah! Come sono grandioso, huh?
Bello!' Le ragazze non sono cosí. Piena concentrazione" (Anil Kumar imita la piena concentrazione a gesti.) (Risata)

Perció mi metto ad aspettare che arrivino cosí posso dir loro di guardare da quella e da questa parte! (Risata) E dunque, loro hanno piena concentrazione, mentre i ragazzi non sono cosí. Si girano a guardare da tutte le parti.
Poi Lui ha evidenziato due idee che illustrano come si fa ad aver successo nello sport e su come si fa ad aver successo nella vita. Una é utsaha, che significa entusiasmo, dinamismo, zelo ed entusiasmo traboccante. La seconda é shradda , sinceritá, attenzione, disciplina. Questa é shradda.

"Swami, possono coesistere?"
"Sí, devono, se vuoi avere successo"
"Che succederá se ne manca una? Che succederá?
Allora Bhagavan ha detto: Se avete solo utsaha, dinamismo, entusiasmo, senza sraddha, senza attenzione, che cosa succederá?
Vi succederá un incidente. Il fallimento é sicuro. L'entusiasmo dovrebbe essere accompagnato dalla disciplina, dalla sinceritá".
Va bene.

"Se c'é solo sinceritá senza entusiasmo, anche cosí é un fallimento.
Siete molto sinceri nel farlo, ma siete passivi. Siete ottusi. Siete inerti".
Per citare Bhagavan, 'faccia da olio di ricino'.
(Risata) Orribile! Il fallimento é sicuro!
Quindi, queste due cose sono assolutamente indubbie - utsaha, entusiasmo, e shradda, l'attenzione e la sinceritá. Un bel messaggio.
È solo per gli incontri sportivi? No. Tutto il mondo é un gioco del quale noi siamo i giocatori.

Giochiamo bene. Non lasciamoci mai sconfiggere. Dovremmo vincere ogni partita, non lo credete anche voi? Qualsiasi partita, qualsiasi situazione, é un gioco. Ogni situazione, ogni giorno, é un gioco. Ed in questo gioco, non dovremmo uscire vittoriosi? Io percepisco il messaggio di Swami da questa prospettiva, non solo come parole messe lí per scherzo e per divertire, non solo come asserzioni umoristiche. In esse é insito un messaggio per coloro che verranno. C'é una direzione ben definita.
Questo é ció che ha detto Bhagavan.

E poi un altro giorno Lui ha detto... ha guardato un ragazzo e gli ha chiesto: "Ieri indossavi una camicia rossa, non é vero? É cosí?"
Il ragazzo era sorpreso:"Sí, Swami".
"Ieri l'altro, avevi una maglietta. É vero?"
Invece di dire: "Sí, Swami", ha cominciato a tremare.
Quindi Egli si é guardato tutt'intorno e ha detto: " Conosco il colore dei vestiti che ognuno di voi ha indossato. Li conosco. Ve li posso dire".

Allora io ho detto: "Swami, Tu non conosci soltanto il colore dei nostri abiti. Tu conosci anche noi nei nostri 'veri colori'. Conosci ognuno di noi nei suoi 'veri colori', non solo il colore dei vestiti che ci siamo messi addosso".
"Lo so. Lo so", é ció che Lui ha risposto.
Questa é un'occasione per i ragazzi di sapere che Lui é il Signore, che é la causa prima, che Egli é l'Uno che guida i loro passi in ogni occasione.

Be', i ragazzi erano elettrizzati! "È cosí, Swami?"
"Sí, lo so".
Perció, amici miei, quando Bhagavan ci parla di queste cose, in realtá ci sta spiegando che cosa sia la vita. Una volta ha detto: "Dovete mangiare tanto quanto vi permette di alzarvi da tavola comodamente, facilmente.
Nello stesso modo in cui vi sedete, dovreste potervi alzare, con la stessa facilitá. Se vi sentite pesanti, la vostra ora si avvicina. Avete i giorni contati. (Risata) Quindi non dovrebbe succedere". È cosí che Bhagavan ha dato chiarimenti sulle abitudini alimentari, sulla disciplina e sull'allenamento.

Non solo questo. Ha detto: "Napoleone, che tipo d'uomo era? Winston Churchill, che tipo d'uomo era? Si dovrebbe avere coraggio".
Qualcuno ha detto: " Swami, avremo quel ragazzo di Brindavan. Volerá alto, circa 5000 piedi ( un piede é pari a cm 30,48, perció 5000 piedi ammontano a 1524 metri - ndt) da terra. Puó salire anche fino a 50.000 piedi.
Questa volta, andrá soltanto fino a quota 5000. Cosí dovremmo riuscire a vederlo, almeno come un uccello che attraversa il cielo! A cinquemila piedi, salirá.
Avrá un motore fissato in vita, sulla schiena, ed un baldacchino grande e colorato. Comincerá a correre... due, tre, salto, su... "

Swami ha spiegato: "Ce la fará. Ce la fará".
"Ce la fará?"
"Sí, ce la fará".
"Swami, se m'immagino quell'altitudine lassú, be', non credo che io potrei sopravvivere. A quelle quote avrei bisogno di una maggiore spiritualitá.
(Risata) Lassú dovrei pensare di piú a Te."
Allora Lui ha detto: " No, no, no, no. Devi avere coraggio. Il coraggio é assolutamente necessario nella vita per avere successo. Utsaha, entusiasmo, sraddha, sinceritá, terzo, dhairya, coraggio, audacia. Se hai coraggio, sarai in grado di affrontare le cose".

"Swami, come si fa ad essere coraggiosi? Come essere coraggiosi?"
Lui ha risposto: " Chi confida in Dio, chi ha fede in Dio, sará coraggioso.
Chi pensa solo al mondo - coltivando pensieri del tipo ' Mi puó dominare', 'Mi puó far arrabbiare' oppure 'Ce la faró oppure no?' - sicuramente sará timido o codardo".

Questo é il motivo per cui la Sacra Bibbia dice: "Cercate il regno dei Cieli. Il resto vi sará dato in sovrappiú" Una volta che confidate in Dio, non c'é possibilitá di fallimento. Sarai coraggioso, perché il Signore ha detto: "Perché temere, se Io sono qui?" Poiché dubitiamo della seconda affermazione "... Io sono qui ", ci resta solo la prima: "Perché temere?".

Questa é la paura. Questa é la causa della paura. Se conosciamo anche la seconda affermazione "...Io sono qui", allora non c'é niente da temere.
Perció, la prima e la seconda dichiarazione sono interdipendenti, correlate fra di loro. Entrambe sono una e la stessa cosa.

"Ecco perché quel ragazzo é cosí coraggioso in alto lassú, perché conta su di Me, ha piena fede in Me". E la seconda ragione che Lui ha dato: "Una persona che si agita nel mondo, che é scossa da tutto, comincerá a tremare nel gioco della vita. Su in cielo, comincerá a girarsi da una parte all'altra, completamente in preda al tremito, come persa, come se stesse per morire, perché é sconcertata, turbata, disturbata dai problemi mondani di quaggiú. Chi é fermo qui, sará fermo anche lassú in cielo". Questo é ció che Lui ha detto ai ragazzi.

"Quel ragazzo che domani salirá a 3000 piedi (914,4 metri - ndt) é stato con Me per gli scorsi tre anni. Non ha mai lasciato la Mia compagnia. Sebbene abbia molti amici, sebbene abbia molte relazioni, non ha lasciato la Mia Compagnia. É rimasto sempre qui. É un ragazzo molto esile. Guardate, sta per esibirsi". Questo é quello che ha detto Bhagavan.

E Bhagavan ha menzionato un altro punto che dobbiamo prendere in esame stamattina. Che cosa ha detto? Per favore, questa parte...
(indicando la parte dove siedono gli uomini), é meglio che non ascoltiate questa mi affermazione. (Risata)

Swami ha detto: "Gli uomini sono pieni di ego. Questo é il motivo per cui spesso falliscono".
"Oh, capisco". Ma che cosa possiamo farci? Bisogna accettare un'affermazione Divina. Se non l'accetto, é una prova del mio ego. Se dico:
"Swami, non sono egoista!" allora sei altamente egoista, altrimenti non lo diresti. Una volta che dici: "Non sono egoista", vuol dire che sei molto egoista. Altrimenti non lo diresti. É solo l'ego che ti porta a dire questo.
Prendi questo semplice esempio: "Sii calmo". (Anil Kumar lo dice molto gentilmente e tranquillamente. Poi ripete le stesse parole, ma con un tono alto ed arrabbiato). "SII CALMO!!! MI HAI CAPITO!?" (Risata)

La pace non c'é piú. Questo brutto urlo non é pace. Allo stesso modo, é l'ego che dice di no. É l'ego che nega. É l' ego che contraddice. É l'ego che argomenta. É l'ego che disputa. Perció dovremmo dire: "Oh ego! Vai via! Vattene! Per favore lasciami!".
Ora, che cosa é questo ego? Perché ego? Questa é una cosa sulla quale val la pena di ragionare.

Riflettiamo su questo soggetto, l'ego. Qual é il punto di origine dell'ego?
Perché siamo egoisti? Come renderci liberi dall'ego? Secondo Bhagavan, tutti i dolori ed i piaceri, il successo ed il fallimento, la vittoria o la sconfitta, la vincita e la perdita, questa dualitá é completamente dovuta all'ego. É l'ego a farci sentire euforici. É l'ego che ci fa sentire spesso depressi o frustrati.

Cosí, sono espedienti, i "raduni sportivi" dell 'ego, quelli che ci capitano in ogni momento della nostra vita.
Quando all'improvviso Swami chiede: "Hallo, hallo (ciao, ciao - ndt), chi sei?" io sono molto felice. Fermerei tutto l'ingorgo stradale per informare tutti: "Swami mi ha parlato!" Siete a conoscenza della mia anzianitá. Conoscete la mia devozione. Sapete che sono trent' anni che vengo qui! Non avete visto come Swami é venuto diritto verso di me, e mi ha parlato?".

Questa é la metafora bella e buona, il simbolo vero e proprio, il perfetto riflesso dell' ego. Ripugnante! Da condannare. Ridicolo. Perció é l'ego che ci fa sentire cosí orgogliosi.
E allora che cosa succede? Allora Lui non parla con voi. Allora Lui non vi guarda. Allora vi evita!

Quando dico "voi", includo anche me stesso! Per favore cercate di capirmi.
Forse io sono il primo nella lista del generico "voi". Per favore, non mi esentate. Siamo tutti uguali. Ho avuto un periodo molto, molto prolungato di prova per sette anni in cui ero non-esistente agli occhi di Baba.
Nemmeno la grandezza di una zanzara di Puttaparthi! Va bene? Adesso le zanzare di Puttaparthi sono molto sane, perché si nutrono del sangue degli stranieri. (Grande risata)

A queste zanzare piace il sangue degli stranieri:
" Ah, piú nutriente, sano! Piú proteine! Dopo tutto, il sangue indiano é fatto d'amido! (Risata) Amido e grassi. Il sangue degli stranieri é pieno di proteine! Hamburger, formaggio, che cosa non c'é! Kentucky Fried Chicken (una speciale preparazione di frittura di pollo alla moda dello stato americano del Kentucky -ndt)! Huh?" (Risata)

Perció le zanzare di Puttaparthi sono relativamente piú sane e di taglia maggiore.
E forse non reagiscono neppure ai repellenti contro le zanzare. Sono resistenti, e forniscono una bella musichina per tutta la notte. Una ninna-nanna!
(Risata) Cosí, per sette lunghi anni, io ero solo una zanzara. Egli mi ha semplicemente ignorato. Io so che cosa vuol dire se dico che, dicendo "voi", quel "voi" include anche me stesso. Io sono il primo nella lista!

Allora, qual é l'origine dell' ego? Come agisce? Baba vi evita. Evita tutta la riga in cui vi trovate, a volte, andando in quella direzione. Noi ci sentiamo molto offesi. Mi sento piú offeso nell'affrontare quegli altri, a cui ieri avevo detto di essere qualcosa di indispensabile per questa Incarnazione, (Risata) che sono un VIP (Very-Important-Person: persona molto importante - ndt) per questo Divino Avatar.

A causa della mia mendace affermazione, non posso affrontarli la mattina successiva.
Cerco di evitarli, dicendo: "Sai Ram. Sto andando al refettorio. Ok? Va bene? Ci vediamo domani". L'ego balla. È una danza. É un gioco dell' ego.
L'ego é in tutti. Esso si trova in ognuno. Non c'é nessuno che puó dire:
"Non c'é ego in me!" Se lo dice, quello é l'ego piú grosso. É un ipocrita numero 1. Guardatevi da quei tipi. C'é solo una differenza di quantitá.
C'é solo una differenza nelle affermazioni. Ma l' ego é lá.
Milligrammi, grammi, tonnellate e tonnellate (Risata )... questo é tutto. C'é solo una differenza di quantitá.

Quindi, l'ego spesso esprime se stesso e questo ego é nato dalla falsa immagine che noi ci siamo costruiti con gli anni. Con gli anni ci siamo costruiti una falsa immagine di noi stessi"."Io sono il Presidente del Centro Sai." "Io sono un Dottore". "Io sono venuto qui". "Io sono...
(riempite voi lo spazio vuoto). Questo é ego.

Ogni volta che dico: "Io sono cosí e cosí", é ego. Ogni volta che dico il mio titolo di studio, la mia professione, il mio hobby, le mie abitudini, la mia tradizione, la mia cultura, tutto ció dico su di me é soltanto ego.
Questa é ció che chiamiamo falsa immagine o personalitá. Abbiamo sviluppato una falsa personalitá col passare degli anni. Quando la personalitá viene offesa, sentiamo dolore. Quando questa personalitá si insuperbisce, semplicemente si gonfia. Allora prende un paracadute e vola in alto, in alto, in alto, in alto! Se Swami dice: "Sei un bravo ragazzo", ah-ha!
Per tutto l'anno 2000 siamo dei bravi ragazzi. Se dice. "Ragazzo cattivo!
Alzati per favore!" Non vogliamo vedere il mondo per niente! Questa é la personalitá. Se la personalitá viene offesa, se la personalitá viene pizzicata, l' ego si sente ferito.

Quindi, l'ego é costruito, é basato sulla personalitá che abbiamo sviluppato. Questo é il motivo per cui Bhagavan non dá la prioritá alla personalitá. Se qualcuno viene con un corpo atletico, Lui gli dirá:
"Ciao, Pakoda! Come stai?" Cosí ciao personalitá, ciao fisicitá!

Ieri qualcuno diceva: "Questo militare é giudicato essere l'uomo migliore, il miglior allenatore di tutte le Forze Armate. Per grazia Tua lo potremmo avere qui". Sapete che cosa ha risposto Lui? "Sebbene venga giudicato l'uomo migliore, per me é il peggiore degli uomini". Quindi, il giudizio di Swami é diverso dal giudizio del mondo. Se io dico "Swami, quello é il ragazzo migliore". Lui risponde:"Come lo sai? Come lo sai?" Dunque, il nostro giudizio é sempre sbagliato perché il nostro giudizio é basato sull'ego. Questo ego vede che l' ego e le mutue affermazioni psico-fantastiche e adulatorie vendono condivise. É tutto lusingatore e prodigo di lodi.
Questo é tutto.

Quindi, amici miei, il fattore di disturbo é la personalitá. Per questo motivo Swami non prenderá mai in considerazione le personalitá. É una lezione per ognuno di noi, di non dipendere troppo dalla personalitá, che é esterna, pravritti. Pravritti é esterna. Ma oltre alla personalitá abbiamo qualcosa di piú grande di essa. La personalitá é temporanea, effimera, momentanea, passeggera, sempre mutevole. Ma l'altra parte della nostra vita, che é permanente, che é immortale, che é eterna, che é dolce come il nettare, che non é nient'altro che la Veritá - che cosa é quest'altra parte? É l' individualitá. Quindi la personalitá é l'ego.

L'individualitá é ció che é lo spirito. L'ego é mondano, mentre l'individualitá é celestiale e spirituale. Quindi dovremmo avere la nostra individualitá, non la personalitá. L'individualitá non é mai rivolta all'ego. Non é mai basata sull'ego. Perció, dovremmo rivolgere il nostro ragionamento in questa direzione: come si esprime l'ego attraverso la personalitá in un dato momento? Dunque dobbiamo crescere sempre di piu´nella nostra individualitá. Dobbiamo attenerci all'individualitá e non alla personalitá.

In che modo lavora l' ego? L' ego cerca sempre di ottenere qualcosa.
Cerca sempre di fare qualche tentativo. Cerca sempre di cimentarsi in qualche prova. Vuol sempre sperimentare. Vuole avere molte possibilitá. Vuole passare attraverso lo stress e lo sforzo per raggiungere la meta del successo. Cioé l'ego é sempre in cerca di qualcosa di nuovo, qualcosa da ottenere, qualcosa di speciale. Se sento di essere qualcosa di speciale, quello é un segno dell' ego. Se voglio ottenere qualcosa, quello é ego.
Se cerco un risultato, quello é ego. Non é spirituale.

L' individualitá invece non desidera acquisire niente. L'individualitá non correrá mai dietro ad un risultato perché a questo mondo non c'é nessun risultato da conseguire. La spiritualitá o l'individualitá non parlano di risultati. Parlano di realizzazione. L'ego corre dietro l'analisi.

L'individualitá sostiene la realizzazione. Una cosa é l'analisi. Un'altra cosa é l'esperienza. L'individualitá sperimenta. La personalitá analizza.
La personalitá vuole conseguire. L'individualitá vuole realizzare. La personalitá vuole passare attraverso qualche fatica,qualche sforzo.
L'individualitá non cerca mai stress o sforzi. Vuole sempre rilassarsi e mantenere la compostezza. La spiritualitá vuole il rilassamento. La spiritualitá si aspetta che ci rilassiamo, che siamo in una situazione confortevole, che siamo in noi stessi.Non fate sforzi. Perché dovreste sforzarvi? Perché dovreste darvi da fare? Perché ci dovrebbe essere tensione se Dio si trova in voi? Voi siete dio. "Il Regno di Dio é in voi", dice la Sacra Bibbia. Per trovare ció che é giá in voi, dovreste sforzarvi?
Per avere la conoscenza di chi siete dovreste passare attraverso la tensione? Per sapere chi siete realmente, dovreste darvi da fare? No, rilassatevi e basta.

Quindi, l'individualitá é basata sul rilassamento, mentre la personalitá vi guida verso lo stress, lo sforzo ed conseguimento di qualcosa. La personalitá pensa al mondo. L'individualitá segue lo spirito.
L'individualitá si basa sull'esperienza, mentre la personalitá cerca l'asserzione. "Personalitá" sta per "asserzione". L'individualitá rappresenta l'esperienza. Noi vogliamo esprimere ció che siamo - espressivitá. L'espressivitá é un segno della personalitá. L ' esperienza é un segno della personalitá. L'esperienza é un'indicazione dell' individualitá.

La personalitá divide sempre perché vuole mostrare qualcosa di speciale, qualcosa di unico. Quando tutti stanno discutendo, supponiamo che io dica:
"Stasera i Bhajan sono belli". É un asserzione generica. Una personalitá, nata dall' ego, dirá: "Non sai l'altr'anno . I Bhajan erano migliori!"
Se dico: "I bhajan sono venuti bene stasera", che cos'é che ti induce a parlare dell'anno scorso? Quella personalitá-ego si esprime come per dire:
"io sono piú anziano di te", come per informarti. "Io ho sentito Bhajan migliori di quelli che hai sentito tu", come per inculcarti nella mente che 'il tuo standard di giudizio sui Bhajan é basso, mentre la mia stima dello standard dei Bhajan é di alto livello'. Questa asserzione nasce dalla personalitá.

Invece un uomo di individualitá, che sta per l'esperienza, avrá gli occhi chiusi a tutto. Si lascia cadere. Si lascia cadere in quella esperienza di estasi, nel brivido della beatitudine, nella gioia, nell'eccitazione.
Perció, amici miei, l'individualitá non si esprime mai. Chi ha espressivitá ha una personalitá. Chi sperimenta ha individualitá. Espressivitá e sperimentazione sono due cose distinte e diverse.

Questa personalitá vuole anche esercitare autoritá. La personalitá cerca sempre l' autoritá. Se dico: "Signore, sembra che il servizio Seva Dal del suo stato sia al lavoro. I Seva Dal della sua sezione stanno lavorando proprio in questo momento. Questo é il periodo in cui la vostra sezione effettua il proprio turno di lavoro ". Non dirá: "Sai Ram".No. Invece dirá:
"L' incarico di questa attivitá di servizio é mio ". Oh-ho. L'"incarico é mio" - ma io lo sapevo. Che tu venga destituito o no, deve deciderlo il tempo. Ma lui deve subito dire: " Io sono il Presidente. Sono incaricato di questo". Perció, questo non é colpa sua. É la personalitá, un problema di ego. Ecco, l'ego o personalitá vuole un po' di autoritá. "Quanti siete nel tuo ufficio?" "Dieci lavorano sotto di me". "Oh-ho. 'Sotto' di te?'
Perché non 'con te'? La realtá, Dio, é sopra di te!

Quindi, la personalitá vuole un po' di autoritá. L'individualitá sa che tu non hai l'autoritá per nessuna autoritá. Niente autoritá perché nella spiritualitá sono tutti uguali. Sono tutti uguali, basilarmente tutti uguali. Dopo tutto, uno si puó trovare in una posizione, ed il giorno dopo puó trovarsi fuori da quella posizione. Potete non trovarvi in una certa posizione oggi. potete trovarvici domani! Molto spesso é successo in India!
Un ministro oggi, non si troverá al suo posto domani. abbiamo solo da aprire i giornali! Quando eravamo giovani, dovevamo imparare a memoria tutti i nomi dei ministri ed i loro portafogli. Oggi non ne vale la pena.
Nel tempo che impieghi ad imparare il suo nome, sará giá stato buttato fuori! (Risata ) Via! Finito!

Allora, questa cosí chiamata personalitá, corre dietro l'autoritá, che non é né permanente né grande. L'individualitá capisce che non c'é niente di grande nell'autoritá, niente di speciale nella posizione. Perché?
Bhagavan ha fatto un semplice esempio. Due persone se ne stavano andando da qualche parte. Uno sedeva in sella al cavallo, l' altro teneva un cuscino sotto il braccio. Mentre avanzavano, un terzo uomo li guardó, e pensó: ' Quell'uomo seduto in sella al cavallo dev' essere superiore, deve avere una migliore posizione nella vita. Quello che porta il cuscino sará un impiegato di quarto livello, un aiutante o un attendente, un uomo semplice, che porta i bagagli come il facchino della stazione. Questa fu la sua stima.

Dopo qualche tempo, cominció a piovere a dirotto. Quando la pioggia cominció a cadere a scroscio, l' uomo che si trovava sul cavallo procedette lentamente, poi legó il cavallo ad un albero che si trovava molto vicino, e si mise a riposare proprio accanto al cavallo, cosí che nessuno glielo portasse via. Invece l' uomo col cuscino entró nel tempio, si mise il cuscino sotto la testa e poi dormí completamente rilassato. Il terzo uomo entró nel tempio e pensó: ' Oh-ho. Allora é lui l' ufficiale. Quello che ha il cuscino, totalmente rilassato, lui é un ufficiale. L'uomo a cavallo dopo tutto é solo uno stalliere, un fantino, non é cosí importante'.

Perció, una volta lui puó essere importante, e la volta dopo mediocre.
Voi potete pensare che oggi lui sia un uomo mediocre. La prossima volta puó essere importante. Questo viene realizzato dall' individualitá, non dalla personalitá. Quindi la personalitá rincorre l'autoritá, rincorre la posizione. L'individualitá sa piuttosto bene che nessuna posizione é permanente.

Allora che cosa é la posizione permanente? I Veda insegnano: " Dovete capire che voi siete i figli dell' Immortalitá. Siete l' Uno dell'Eterna Beatitudine. Siete immortali". Questo é ció che insegnano i Veda. La Sacra Bibbia dice: "Voi non siete polvere. Siete eterni. E dovete capire che voi siete figli del Padre, del Padre vostro che é nei cieli. Appartenete al Divino. Sí, voi siete divini.". Questo é ció che dice la sacra Bibbia.
E questa é la Veritá che la Sacra Bibbia vuole che capiamo. I Veda vogliono che noi vediamo la Luce oltre l' oscuritá.

Che cos'é la la Luce oltre l' oscuritá? Oscuritá significa l'oscuritá dell' ignoranza, l'oscuritá del mondo, l'oscuritá del desiderio, l'oscuritá dell' attaccamento. Oltre questa oscuritá del desiderio, dell'attaccamento, dell' inganno, dell' illusione, della schiavitú, lá sopra si trova la Luce della conoscenza. Al di lá di tutto questo si trova la Luce della coscienza. E lá sopra si trova la Luce della consapevolezza, il fulgore e la magnificenza al di lá di questa oscuritá. Questo é ció che dicono i Veda. Questo é il compito dell'individualitá.

Quindi, l'individualitá vuole sperimentare questa magnificenza. Vuole gustare questo splendore. Vuole gustare quella Divinitá sempre-sfolgorante, sempre splendente, dipendente dal Sé, pura ed immacolata, che é la Luce.
Quella é l'individualitá. Invece, a competere con voi, a paragonare me stesso a voi, a cercare di dominarvi, a cercare di maltrattarvi, di contraddirvi, non é nient' altro che la personalitá, il saltellio, la danza e l'affermazione dell' ego.

Amici miei, vediamo di capire che cosa ci separa da Dio. Visto che siamo figli di Dio, che siamo Suoi, essendo nati, essendo stati nella divinitá, perché questo inganno? Perché questa oscuritá? Perché non ho l'esperienza di Dio? Perché non vedo Dio? Perché? Perché non ho l' esperienza di Lui?
Che cosa mi separa da Dio? Nient' altro ma la personalitá nata dall'ego.
Perché soffro? La mia personalitá, il mio ego, sono offesi. Perché mi sento insultato? Il mio ego é ferito. Perché sono cosí egoista? È a causa della mia immaginaria personalitá, che ho sviluppato negli anni.

Ma l' ego é diverso dall' orgoglio. L' ego e l'orgoglio sono due cose separate. Non sono sinonimi. L' orgoglio é positivo. L'ego é nagativo.
"Ho l' orgoglio di essere Dio". "Me ne sto qui con egoismo". Orribile!
Se é con egoismo che te ne stai qui, é una cosa negativa. "Sono orgoglioso di avere Swami!". L' orgoglio nasce dalla soddisfazione. L' orgoglio nasce dalla fiducia. L' orgoglio é un diritto. Non é dominazione. L' orgoglio é una dichiarazione, se non una conquista. Quindi, l'ego va condannato.
"Sono orgoglioso del mio Paese". "Sono orgoglioso della mia bandiera nazionale".
"Sono orgoglioso della mia cultura". Dunque, quest'orgoglio é in relazione con le cose piú nobili, le cose piú elevate, mentre l'ego é connesso alle cose piú basse, mondane, fisiche.

Perció, amici miei, noi siamo orgogliosi di Bhagavan. Abbiamo l'orgoglio di poterLo osservare ogni giorno. Siamo orgogliosi di Swami. Siamo orgogliosi di noi stessi, di aver aperto i cancelli dei nostri cuori cosí che Bhagavan puó entrare nel tempio della nostra vita. I cancelli del mio cuore sono sempre e sempre aperti affinché Dio possa entrarvi.

Non si tratta del semplice: "Bussate e vi sará aperto". Cosí dice la Sacra Bibbia. "Oh, Dio, le mie porte non sono mai chiuse cosí che Tu sia costretto a bussare. Le mie porte sono aperte affinché Tu possa entrare direttamente fino agli scalini piú alti". Cosí dice la Sacra Bibbia:
"Bussate e vi sará aperto". Ma i devoti di Sai devono dire: "O Dio, Tu non hai da bussare. Devi bussare se le porte sono chiuse. Le mie porte sono aperte. Puoi entrare, semplicemente. Il "bussare" non esiste! Tu puoi semplicemente entrare dentro!".

La Sacra Bibbia dice: "Chiedi e ti sará dato". O Bhagavan, Tu mi dai senza che io chieda. Tu mi dai senza la mia richiesta. Tu mi dai senza alcuna condizione. Tu mi dai senza alcuna preghiera". La maggior parte dei devoti Sai vedono le loro preghiere esaudite, i loro desideri soddisfatti, senza mai dover chiedere nulla. Non ho ragione? Per favore chiedetevelo.
Perció non si tratta solo di "Chiedete e vi sará dato". Vi sará dato senza che chiediate.

"Bussate e vi sará aperto". No! È sempre aperto! Questo é possibile una volta che riusciamo a superare la barriera dell' ego, della nostra personalitá immaginaria, delle nostre differenze di opinioni, delle nostre differenze sul terreno fatuo della lingua, del Paese, della casta, della comunitá e delle ideologie. Allora la vita diventa materia di celebrazione.
La vita é un sogno d'oro. La vita é piena di bellezza, piena di bellezza!
Questa é la conclusione alla quale sono arrivato.

Ci sono altre due affermazioni su cui vorrei attirare la vostra attenzione. Noi siamo membri della stessa famiglia. Che mi crediate o no, io vi amo.Considero tutti voi come fratelli e sorelle. Non é per una questione di formalitá che vi sto parlando da qui. Mi sento unito a tutti.
Non mi sento un estraneo. Non ci metto nemmeno un secondo a sentirmi a casa in compagnia di chiunque, sia che voi veniate dalla Turchia o dall'America o dall'Italia. Non ha nessuna importanza. Mi sento uno con voi perché Bhagavan Baba é nostro Padre. Noi siamo tutti i Suoi figli. Saró apertamente unito a voi. La maggior parte di voi ha visto questo aspetto di me.

Una volta che accettiamo che Lui é nostro Padre, siamo fratelli e sorelle.
Una volta che realizziamo che Dio é nostro Padre, la Fraternitá - la Fratellanza dell' Uomo, la Peternitá di Dio... Questo é possibile dopo che siamo riusciti ad attraversare la barriera del nostro ego. Una volta che traiamo diletto da questa fratellanza, da questa parentela, da questo legame Sai, non c'é differenza di opinione. Non c'é scontro di personalitá.

Non c'é coercizione. É solo coesione, mai decisione. É sempre spirito di unione, mai spirito di divisione. Affinché tutto questo accada, guardiamo quel volgare, orribile mostro che é l'ego, che é proprio davanti a noi, e che ci siamo costruiti noi stessi. Rimuoviamo questo brutto ego per poterci muovere mano nella mano e gioire della bellezza della vita, realizzandone il valore. Una volta trovata l'identitá, una volta sperimentata la realtá, la vita diventa una celebrazione. La vita diventa un festival. Trovo la bellezza. La vita non é mai opprimente. La vita non é mai pesante una volta che ho ricondizionato la mia vita. È come programmare un computer.

Se la mia vita é programmata, se mi limito alla lingua, alla regione, alla casta, alla comunitá e alla personalitá, la vita diventa pesante ed opprimente.
Una volta che abbiamo capito la nostra vera identitá di realtá, di unitá con la Divinitá, avremo questa fraternitá. Allora la vita diventa tanto divertente, meravigliosa, e bella, piena di letizia e spensieratezza.
Il tempo non passerá mai con lentezza. La vita non sará mai opprimente, a patto che noi sperimentiamo la nostra vera identitá, la realtá.
Anil Kumar ha finito il suo discorso cantando: "Sai Narayana...".
Tante grazie.

Asato Maa Sad Gamaya
Tamaso Maa Jyotir Gamaya
Mrityormaa Amritam Gamaya
Om Shanti. Shanti. Shanti.
Loka Samastha Sukino Bhavantu
Loka Samastha Sukino Bhavantu
Loka Samastha Sukino Bhavantu
Om Shanti. Shanti. Shanti.