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Athi Rudra Mahâ Yajña

27 agosto 2006

19 agosto 2006

Oggi, cominciando di nuovo alle 5.00 dopo il Mangalavadyam eseguito dal gruppo Nadasvaram, i sacerdoti hanno portato a compimento gli undici Rudra Parayanam con Abhishekam proprio alle 7.30 mentre Swami si sedeva sul palco dopo il Suo giro di Darshan. Dopo circa quarantacinque minuti, Egli è andato nella stanza dei colloqui per tornarne alle 9.30, poi ha chiesto l’Arati e questa è stata la chiusura dei rituali del mattino.

Questo pomeriggio, penultimo dell’ Athi Rudra Maha Yagnam, l’atmosfera era elettrizzante come nei giorni precedenti con il volume dei canti che indicava il fervore e l’entusiasmo. Swami è uscito alle 15.20 e, dopo una decina di minuti, si è seduto sul sofà. Sri B. N. Narasimha Murthy, presidente del Brindavan Campus ed autore del quinto volume of Sathyam Shivam Sundaram essendo stati i primi quattro scritti da Sri N. Kasturi, ha quindi parlato; ecco il riassunto: “ La grande terra di Bharat è il piedistallo dei Veda, il luogo dei tutti i riti sacrificali, la madre che dette i natali a molti Avatara, la vera terra della moralità e del carattere; è sogno di molti pensatori e filosofi che il paese e la società si elevino fino a tali ideali. Questa è la ragione per cui il grande poeta Jayadeva dice che il rifiorire dei Veda e l’esistenza del mondo sono interdipendenti e Vedaposhaka, Swami, esprime il Suo Amore per l’umanità eseguendo questo Yajna. E’ soltanto qui che genti di tutti i paesi vengono a cantare i Veda. Lo scopo effettivo del Yajna è il Loka Kalyanam. I giovani del Karnataka, capeggiati da Sri Vinay Kumar, sono da elogiare per la loro efficienza impeccabile. Il Lalitha Sahasranama loda la Madre Divina con i versi:

“Ella è provetta nel redimere uomini e donne che sono impantanati nel fango del Samsara,

Ella ama il Yajna, esegue il Yajna e presiede al Yajna.

Questa è la ragione precisa per cui Sai Lalitha lo sta facendo proprio ora nel contesto dell’Athi Rudra Maha Yagna. Nel 1970 Swami tenne un Summer Course sul tema dei Veda e della Cultura Vedica ed i Suoi Discorsi erano pieni di citazioni dai commentari di filosofi orientali ed occidentali da Adi Shankara a Max Mueller; sul palco Egli era contornato da studiosi come Sri V.K. Gokak e Dr. Bhagavantam, come se ci fossero Sarasvati da una parte e Lakshmi dall’altra. Il Dr. Bhagavantam traduceva ed ebbe un dubbio, sul fatto che quanto Baba dichiarava venire dai Veda venga effettivamente da lì, per cui chiese a Sri Gantikoti Subramanya Shastri, un decano nella conoscenza dei Veda, il quale rispose: “Non si tratta del fatto che ciò che Swami dice venga dai Veda ma che TUTTO CIO’ CHE SWAMI DICE E’ VEDA”.
Sri V.K Gokak chiese a Swami Quando egli avesse letto i lavori di tutti gli studiosi e Baba rispose con umorismo di non aver mai avuto la cattiva abitudine di leggere aggiungendo poi la profonda Verità che tutta la conoscenza è già presente nella mente umana e noi dobbiamo soltanto spillarla da lì. Reale è invero il potere della mente umana.

IL Yajna vuol rappresentare la compassione per tutti gli esseri e l’emancipazione del genere umano è su questa linea; il vero cammino dell’uomo è la via verso Dio. Le Upanishad evidenziano questo in quattro livelli: il primo stadio è il politeismo in cui si adorano vari Dei e tutti gli aspetti della natura sono visti come Dio, poi viene il monoteismo in cui noi accettiamo il fatto che i vari Dei sono aspetti dello Stesso Essere, segue lo stadio in cui si comprende che l’Essere è dentro di noi e quello finale in cui si capisce che soltanto l’Essere pervade tutto. Il mezzo migliore per evolvere è la devozione, che è un modo di vivere; Swami e le Upanishad dichiarano all’unisono che l’unico mezzo per evolvere è la Bhakti e questo si può sintetizzare in cinque frasi:

Guarda indietro e ringrazia Dio per tutto ciò che Egli ha fatto per te.

Guarda avanti e affidati a Dio; certamente Egli non ti abbandonerà dopo averti portato fino qui.

Guarda intorno e servi Dio. In Verità lo Stesso Swami è in tutti gli esseri umani e noi possiamo servirli.

Guarda dentro e vedi Dio; Egli è il nostro Abitante Interiore.

Guarda oltre e sii Dio. Andiamo oltre questo velo di Maya e realizziamo chi siamo realmente!

Poi Swami ha detto a Vinay Kumar di parlare ed egli ha messo in evidenza il fatto di essere stato guidato da Lui, insieme a tutto il gruppo, dall’inizio alla fine del Yajna; per questo Lo ha ringraziato e pregato per il Loka Kalyanam. Alle 16.33 Swami ha tenuto il Suo Discorso ed Anil Kumar, con il Suo permesso, ha aggiunto che, anche se i sette oceani si riunissero, sarebbero una goccia in confronto all’Amore di Swami. Baba ha promesso che Egli Stesso eseguirà il Prokshanam dopo il Purnahathi in programma per domani alle 8.45. A seguire Ghatam Karthick e la sua compagnia hanno tenuto un programma musicale iniziando con un numero, secondo il raga Ritipathipriya, in lode di Devi. Poi hanno spinto l’uditorio in uno stato devozionale con canti ripetuti del Panchakshari (Namah Shivaya) trascinando tutti a battere il tempo ed ondeggiare la testa. Il pezzo forte dell’esecuzione è stato quello finale, un dessert della giornata, una cassata deliziosa che ha fuso le varie scuole musicali. La miscellanea consisteva di pezzi di Beetoven, Bach e Mozart amalgamati con i canti tradizionali della musica carnatica; un godimento per le orecchie dei conoscitori che ha raggiunto l’apice con i canti della musica patriottica indiana come "Jayati Jayati..." "Vande Mataram..." terminando con l’inno nazionale, un turbine di note musicali che ha elevato tutti in uno stato di vera epifania.

Swami ha quindi materializzato un anello per il violinista ed ha benedetto tutto il gruppo con degli indumenti rientrando poi nel Yajur Mandiram alle 18:15.