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Celebrazioni del “Giorno di Îshvarâmmâ”

13 maggio 2006

(Cronaca della giornata)

Il Giorno di Îshvarâmmâ č una delle maggiori festivitŕ celebrate ogni anno alla Presenza di Bhagavân Sathya Sai Baba. Vi si commemora il giorno in cui la Madre del Corpo fisico di Baba ottenne la fusione finale con il Divino, al termine della sua gloriosa vita terrena, come madre dell’Universale Madre Divina Sai. Quest’anno, il Giorno di Îshvarâmmâ č stato celebrato a Brindavan in maniera solenne fra spettacoli dei bambini Bâl Vikâs.

Il mattino del 6 maggio, Baba č arrivato nel Sai Ramesh Krishan Hall mentre i bambini Bâl Vikâs stavano cantando i bhajan. Swami, seduto sul palco, li ha ascoltati per quasi un’ora e al termine ha accettato l’ârati; quindi ha inaugurato il Nârâyana Sevâ (dare cibo ai poveri) organizzato vicino al Sai Krishan Kalyana Mantapam e ha benedetto le centinaia di persone che si erano colŕ riunite per ricevere il prasâdam e gli abiti.

La sessione del pomeriggio č cominciata alle 4,05 con bhajan eseguiti dagli studenti degli Istituti Educativi di Sai Baba. Swami ha poi benedetto shrî Sanjay Mahalingam, uno studente del dottorato di ricerca del Dipartimento di Management dell’Istituto di Istruzione Superiore Shrî Sathya a Prashânti Nilayam, che ha parlato ai presenti iniziando con la recitazione di alcuni versi del “Guru Ashtakam”, composto da Âdi Shankara, che parla dell’effimera natura del mondo materiale e dell’assoluta inutilitŕ di non avere la mente fissa sui Piedi di loto del proprio Maestro spirituale giacché, senza ciň, non si potrŕ mai raggiungere la pace e la beatitudine durature a cui si aspira. Shrî Mahalingam ha poi fatto citazioni, tratte da Discorsi di Baba del Gurupűrnimâ, in cui Egli ha garantito che, avendo raggiunto i Piedi di loto del Guru, tutto ciň che rimane da fare č restare in silenzio e bandire quelle tendenze che allontanano dai Suoi Piedi di loto; allora Egli si prenderŕ cura di ogni necessitŕ spirituale e materiale. Parlando del significato del silenzio, l’oratore ha affermato che solo quando ci si č stabiliti nel Sé č possibile essere veramente in silenzio ed ha aggiunto che ciň che allontana dal Guru č la frustrazione che nasce dai desideri insoddisfatti; č quindi di prioritaria importanza tenerli sotto controllo.

Dopo l’intenso intervento di shrî Mahalingam, Baba si č amorevolmente alzato in piedi per tenere il Suo Discorso Divino.

Nel tardo pomeriggio, i bambini Bâl Vikâs di Bangalore hanno messo in scena una commedia intitolata “Bhakti Sudâma” che ha dipinto la sakhya bhakti (la forma di devozione in cui si adora il Signore come l’amico piů caro). Sudâma era un compagno di studi di Krishna nell’âshram del loro Guru Sândîpani; un giorno mangiň avidamente una porzione del cibo destinato a Krishna mentre quest’Ultimo era addormentato. Dopo aver terminato i loro studi, i due intimi amici presero strade separate: Krishna per ascendere al trono di Dvârakâ e Sudâma per dedicarsi alla vita di erudito vedico. Come risultato del sacrilegio commesso nel dare sfogo alla propria aviditŕ, la vita di Sudâma fu estremamente povera, con i figli spesso affamati. Sua moglie lo esortň ad avvicinarsi al suo vecchio amico Krishna affinché potesse sottrarlo alle sue miserabili condizioni ma a lui ripugnava usare quella sua amicizia per scopi meramente materiali. Alla fine, quando la situazione divenne critica, egli decise di farGli visita. Non aveva nulla da offrire tranne una manciata di riso battuto. Al momento dell’incontro, Krishna lo salutň con grande affetto. Perso nell’amore che si riversava su di lui, Sudâma dimenticň lo scopo della visita e non fece cenno dei suoi guai che ricordň solo dopo aver preso congedo ed esser tornato a casa; una volta lě, con suo grande stupore, trovň che, ove una volta c’era la sua misera bicocca, si ergeva una magnifica villa dove moglie e figli risiedevano lussuosamente ed elegantemente vestiti. Solo allora comprese l’amore e l’affetto illimitati del Signore che, non richiesto, soddisfa le necessitŕ di coloro che Gli sono devoti.

Al termine della commedia, Baba ha benedetto i partecipanti facendosi fotografare con loro e ha accettato l’ârati prima di ritirasi.



(Tratto dal sito internet dello Shrî Sathya Sai Central Trust di Prashânti Nilayam)