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Discorso del Prof. G Venkataraman

23 aprile 2006

CHE COSA DOVREMMO IMPARARE DAL LINGODBHAVAM?

Prof. G Venkataraman



Amorevoli Sai Ram e saluti da Prashanti Nilayam. Avrei dovuto farvi un discorso riguardo alla vita di Shirdi Baba ma oggi interrompo questa serie per dividere con voi alcuni pensieri concernenti certi momenti memorabili che abbiamo vissuto la settimana scorsa durante le celebrazioni di Sivarathri . Come voi ben sapete, quest'anno Sivarathri, or Maha Sivarathri per essere più precisi, è stato domenica 26 di febbraio.



Il Divino programma per Sivarathri



Secondo la tradizione di Prashanti Nilayam, Sivarathri si celebra come segue: al mattino i ragazzi di Swami cantano dopodiché ci sono i Bhajan e Swami si ritira. Nel pomeriggio ci si riusce tutti alla Divina presenza per un Discorso seguito poi da una notte intera di Bhajan. Quest’ultimo è un avvenimento in se stesso e merita un discorso particolare che salteremo. Al mattino seguente, poco dopo l’alba, Swami viene nella Hall, assiste per un po’ ai Bhajan e tiene un altro Discorso per chiudere l’osservanza delle austerità di Sivarathri. A seguire c’è la distribuzione del Prasadam che è, anche questo, un avvenimento speciale. Questo è, per così dire, il programma normale per un anno in cui non avviene il Lingodhbhavam e così è stato a lungo fino a che Swami non lo ha ripristinato qualche anno fa.



L’anno scorso non c’è stato il Lingodbhavam



L’anno passato era stato annunciato ben in anticipo che non ci sarebbe stato il Lingodhbhavam e, come potevamo aspettarci, questo ha portato ad un netto calo di folla presente al rito. A proposito, nonostante fosse stato detto che non ci sarebbe stato il Lingodhbhavam, ciò che accadde effettivamente è che, dopo che Swami ebbe finito il Discorso e si fu seduto ad ascoltare i Bhajan, ci furono all’improvviso dei forti segnali che un Lingam stesse per uscire ma Swami chiese la macchina e andò via per cui non vi fu, almeno in pubblico, alcun Lingodhbahavam. Anche quest’anno la folla era molto minore, probabilmente perché non si prevedeva il Lingodhbhavam, ed il pomeriggio di domenica è passato senza che alcun Lingam scaturisse da Swami. Da una parte, molti erano contenti perché voi sapete che Swami deve sopportare uno sforzo enorme per far uscire il Lingam; i devoti si dicevano l’un l’altro “Quest’anno Swami ha pietosamente risparmiato a Se Stesso la tortura di far uscire il Lingam”.



Il mattino annuncia un grande evento.



Arrivata la domenica mattina, Swami è uscito verso le 6.45 e si è seduto sulla Sua sedia al canto dei Bhajan. Un gruppo numeroso dei Suoi ragazzi si affaccendava a portare nella Sai Kulwant Hall dei grandi recipienti colmi di Prasadam ancora caldo proveniente dalla Canteen per essere distribuito al termine dell’avvenimento. Io ho notato che le cose venivano fatte alquanto diversamente dal solito ma sapevo che questo non poteva che avvenire dietro esplicita istruzione di Swami; in tutte queste cose Egli è veramente il Menager che decide di ogni minimo dettaglio e niente può mai accadere se non personalmente ordinato da Lui. Tutto questo va bene ma non è ciò di cui volevo parlarvi. Noi eravamo tutti lì, in attesa che Swami cominciasse il Suo Discorso quando ho visto correre alcuni ragazzi nella stanza dei colloqui. Questo non è niente di strano, Swami dà spesso istruzioni ed i ragazzi sono agili e pronti per cui schizzano via ad eseguirle ma, un minuto dopo, sono tornati con bottiglie, tovaglioli e bicchieri. Nel vedere questo ho drizzato le antenne dicendo a me stesso “Sembra che Swami stia per fare un Lingam” e non ero il solo: tutta la Sai Kulwant Hall si è svegliata improvvisamente dal torpore che seguiva ad una intera notte di veglia cantando i Bhajan. Qualcosa che normalmente non accade durante la sessione mattutina, stava per accadere. Dall’anno scorso tutti pensavano che, per la seconda volta nella storia di questo Avatar, il Lingodbhavam non sarebbe avvenuto. Voglio dire che, precedentemente, Swami soleva produrre i Lingam con regolarità ma poi aveva smesso per diversi anni; ora tutti erano eccitati nel vedere questo fenomeno spettacolare ma si rendevano conto del fatto che Swami stesse subendo molta sofferenza e dolore fisico prima che il Lingam emergesse per cui molti pregavano addirittura che Swami si risparmiasse quel tormento e smettesse il Lingodhbhavam che è esattamente quanto era accaduto l’anno scorso, ed anche quest’anno, fino alla mattina di lunedì. Quando è stato chiaro che sarebbe emerso un Lingam, il numeroso pubblico si è fatto attentissimo mentre il canto dei Bhajan acquisiva vigore e ritmo. Swami ha cominciato a bere bicchieri e bicchieri d’acqua come normalmente fa appena prima che il Lingam emerga e tutti aspettavano con il fiato sospeso.

L’agonia della nascita del Lingam.

Un folto un gruppo di ragazzi stava seduto dietro a Swami versando acqua dalle bottiglie nei bicchieri d’argento. Due di loro, inginocchiati ai lati di Baba, erano prontissimi a sostenerLo; uno Gli poneva i bicchieri dinanzi e glieli dava al Suo comando il che avveniva ogni quindici o venti secondi. Swami prendeva il bicchiere da questo ragazzo e beveva l’acqua restituendolo vuoto; questi lo passava agli altri ricevendone uno pieno. Baba appariva molto accaldato per cui sono stati posti due ventilatori ai suoi lati per rinfrescarLo. Dopo aver bevuto, Egli si asciugava la faccia, e perciò Gli veniva dato un fazzoletto dopo l’altro, ed usava anche un piccolo asciugamano per asciugarSi il volto e la bocca. I ragazzi seduti dietro di Lui, facevano la spola con la stanza dei colloqui portando ancora fazzoletti ed asciugamani. In un certo senso, tutto questo non era nuovo, lo avevamo visto tante volte, ma non era usuale il lunghissimo tempo che il Lingam impiegava ad uscire; cinque minuti, dieci minuti, quindici minuti, mezz’ora, 45 minuti ed ancora non appariva. A questo punto eravamo tutti distrutti e pregavamo in silenzio “Oh Swami! Ti prego, fai finire questa agonia prima possibile!” ma la sofferenza di Swami continuava.

Il canto appassionato dei Bhajan

Intanto i Bhajan andavano avanti quasi da matti. Normalmente, quando si prevede il Lingam, il gruppo dei cantanti, ragazzi dei college di Swami di Brindavan e Puttaparti e ragazze dell'Anantapur College for Women, si alternano e cantano veloci, con forza ed ispirazione, i Bhajan del Signore Shiva; anche questa volta era così ma, quando la sofferenza di Swami si è prolungata troppo, i cantanti non hanno più potuto mantenere l’andamento tradizionale ed il ritmo ed ognuno gridava a modo suo forse per costringere il Lingam ad uscire ed interrompere la sofferenza di Swami. Qui di seguito c’è un esempio di quei momenti straordinari.

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La Creazione si manifesta

Io spero di avervi dato un’idea di come sono andate le cose. Il corpo di Swami continuava a soffrire così tanto che tutti i presenti, dovunque fossero seduti, potevano vederlo chiaramente. Sembrava un racconto epico in cui un fragile corpo umano che personifica l’incarnazione di Dio si sta sforzando per svegliare in sé l’enorme richiesta di un possente Potere Divino per produrre il simbolo supremo della Creazione. Finalmente, dopo circa un’ora da quando Swami aveva cominciato a mostrare i sintomi di un altro Lingodhbhavam, il tanto atteso Lingam apparve improvvisamente; erano circa le 8.15. Ascoltate ora i rumori di quel momento storico.

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Il Lingodhbhavam mostra la Creazione Divina.



Io vorrei ora fare una digressione e riflettere per alcuni momenti sul significato del Lingodhbhavam stesso. La gente viene da ogni dove per assistere a questo straordinario evento Divino e ne rimane strabiliata; che cosa significa questo evento? Brevemente: quando Swami produce un Lingam da dentro di Sé, ci ricorda, tra molte altre cose, che dietro la Creazione c'è un Creatore. Se c'è un quadro deve esserci un pittore che l'ha fatto, se c'è un bambino deve esserci una madre che l’ha partorito. Tutti accettano questi fatti senza contestarli in alcun modo, inclusi i cosiddetti razionalisti ed atei, ma quando si parla dell'universo, dite che Dio l'ha creato e guardate che polverone andate ad alzare. Non che la gente sia offesa dal riferimento a Dio, il punto più importante è che la loro veemente negazione di Dio ha fatto un enorme danno alla società. Quelli che noi chiamiamo buoni pensieri, buone azioni ecc. nascono fondamentalmente da Dio, la bontà è la rappresentazione della Divinità al livello umano. Swami come Krishna, Shirdi Baba e la Sua presente Incarnazione, ha chiarito perfettamente che la bontà nasce dalla Divinità; dove c’è Amore c’è Dio. Senza Dio non può esserci alcun Amore, senza l’Amore Puro non può esserci alcun sacrificio e senza sacrificio non può esserci alcuna bontà. Moltissime persone sono buone per natura e fanno in silenzio un gran bene alla società; senza il sacrificio di questa gente, senza la compassione mostrata da questa gente, senza il servizio altruistico fatto da questa gente, senza il senso del dovere esibito da questa gente la società si fermerebbe. Tutte queste virtù sono manifestazioni della Divinità interiore. Quindi, il primo punto circa il Lingodhbhavam è che si tratta di un potente mezzo per ricordarci del fatto essenziale che dietro la Creazione c’è un Creatore e che quel Creatore è Dio. In questi giorni si fa a un gran parlare del test del DNA. Parlando di ereditarietà, tutti sappiamo che il figlio deve avere i geni della madre e del padre; nello stesso modo, non dovrà ogni atomo ed ogni cosa fatta con gli atomi dell’Universo, se viene da Dio, avere “Geni Divini”, se così posso esprimermi? Questo è esattamente ciò che Swami ci dice spesso: “Ogni cosa nell’universo è Divina e non c’è nient’altro che Dio”. Swami ci ha detto questo non una sola volta, non due volte ma un numero grandissimo di volte ed ancora noi non ne teniamo conto; perché? Perché noi siamo ossessionati dalla forma esteriore di tutto ciò che c’è nell’universo. Tutto questo è il risultato di una terribile malattia chiamata “consapevolezza del corpo”. Questa malattia, nella sua forma più virulenta, fa sì che ognuno veda soltanto l’esteriore e non ciò che è nascosto all’interno.



La malattia della consapevolezza del corpo



Permettetemi di darvi alcuni esempi cominciando con il sole: oggi, grazie alle conoscenze acquisite, noi diciamo “Il sole non è altro che una nube di gas che brucia; in profondità esso brucia idrogeno tramite reazioni termonucleari. L’energia prodotta da queste reazioni è ciò che giunge fino a noi come irraggiamento solare”. Tutto questo è giusto; ma perché accade? Lo scienziato moderno si stringerebbe nelle spalle e direbbe “Oh quello? È per via della natura”. Questo tipo di reazione può non essere dannosa ma poi un discorso tira l’altro ed ignorare l’Onnipresenza di Divina diventa veramente pericoloso. Prendete la violenza: se la gente vedesse Dio negli altri, forse qualcuno brandirebbe una spada per colpire chiunque? Ricordate quelle storie famose circa gli animali e Shirdi Baba? Ricordate come Baba insegnò ad una donna che Egli era andato come cane e lei lo aveva coperto di botte? Ricordate come Egli abbia detto ad un’altra donna di essere venuto come piccione e lei lo abbia nutrito molto gentilmente? Si, come i Veda proclamano, Dio è in ogni cosa, dall’atomo alle galassie e, come Swami spesso ci ricorda citando un verso potente di uno dei canti del Santo Tyagaraja che dice di che Dio è in una formica come nell’intero cosmo. Ciò che sto cercando di mettere in evidenza è che il Lingodhbhavam NON È uno spettacolo ma molto sfortunatamente la maggior parte di noi tende a ridurlo a questo facendo più clamore per le foto o i video di quell’evento piuttosto che riflettere sulle profonde implicazioni e sul messaggio che Swami ci invia.



Meditiamo



Prendiamoci un minuto per riflettere sul perché Swami si sottoponga a tale sofferenza per produrre il Lingam. Lo fa semplicemente per meravigliarci? O forse per mostrare il Lingam a tutti andando in giro? In effetti, perché, dopo aver subito una tale sofferenza fisica, Egli si prende anche la briga di andare in giro per far vedere a tutti il Lingam rilucente appena creato? La sofferenza del corpo Divino che abbiamo visto quest’anno è qualcosa di veramente insolito ed eccezionale. In effetti, fino dal giorno prima Swami aveva detto ad alcuni devoti che stava cominciando a sentire del dolore all’interno per cui non si trattava della sola fatica penosa cui abbiamo assistito lunedì mattina: i dolori di parto della Creazione, se così posso chiamarli, erano cominciati 24 ore prima.



Il Lingam d’oro splendente.



Noi tutti diciamo che Swami ha prodotto un Lingam d’oro, e questo è certamente vero, ma riflettiamo un momento sul fatto: può qualcuno avere tutto quell’oro dentro di sé? La risposta è no e quindi da dove viene l’oro necessario a formare il Lingam dentro di Lui? Esso viene dai cinque elementi che formano il corpo di Swami come il nostro. Nei nostri corpi quei cinque elementi non possono combinarsi in modo così speciale da formare l’oro; lo possono all’interno del corpo di Swami come risultato del Gioco Divino. Inoltre, l’oro che si forma all’interno si deve aggregare, diventare liquido ed acquisire la forma di un Lingam; poi deve solidificarsi e solo allora viene fuori. Sembra proprio un bambino che cresce nel ventre partendo da una singola cellula. Sono certo che voi sapete che l’oro è un solido a temperatura ambiente; per essere allo stato liquido, e questo è ciò che accade all’inizio del Lingodhbhavam, deve avere una temperatura molto alta, qualcosa all’intorno dei 600 gradi. A questa temperatura lo stomaco dei comuni mortali verrebbe semplicemente ridotto in cenere ma il controllo esercitato dal Divino è tale che gli organi interni dell’Avatar non vengono distrutti nonostante sperimentino una pena terribile. A proposito, è per combattere quella enorme sensazione di bruciore all’interno che Swami beve tutta quell’acqua. Sinceramente, io non ho mai visto nessuno consumare una tale quantità d’acqua ma, in questo caso, c’è una ragione.



Il sacro messaggio del Lingodhbhavam



E’ mia opinione che Swami, attraverso il Lingodhbhavam, ci invii molti messaggi sottili. Il primo è che noi dobbiamo vedere Dio dovunque in modo da non essere di intralcio alla società ne fare danno alla natura che, ognuna a suo modo, sono un aspetto di Dio. Se un individuo non riesce a vedere Dio nella società cade con facilità in azioni che la danneggiano, la compromettono ed hanno addirittura la capacità di distruggerla. La gente non comprendere che la corruzione danneggia la società. Incoraggiare un comportamento permissivo compromette la società, la competizione sleale la danneggia, la creazione di bisogni fittizi al fine di espandere il mercato rovina la società come i cibi preconfezionati, come trattare l’educazione al livello affaristico, come commerciare in armi, come il diffondere la pornografia; la lista è infinita. Perché la gente fa di tutto questo? Perché è dominata dall’avidità, dal desiderio di potere, dal bisogno di dominare ecc.. Se, come dice il Swami, la gente vedesse Dio nella società, oserebbe fare cose simili? Nei primi anni io ho visto spesso grandi gruppi di devoti Sai, provenienti da vari stati dell’India, venire a Prashanti Nilayam ad invitare Swami nelle loro città. Egli li chiamava per un colloquio ed essi entravano con grandi sorrisi pensando di persuaderLo ad accettare il loro invito ma, dopo o una mezz’oretta, la porta si apriva e ne usciva gente con la faccia lunga. Perché? Perché Swami li aveva rimproverati. Per quale ragione? Perché non avevano unità. Questo è accaduto molte volte. Perché ci dev’essere una così marcata assenza di unità tra i devoti Sai quando Swami continua a martellare il messaggio dell’unità in ogni momento? Se noi vedessimo Swami l’uno nell’altro, potrebbe esserci una tale divisione dà costringerLo ad ignorare la preghiera di una visita? Sia chiaro, io non sto cercando di predicare o pontificare, io sto solo dicendo che dobbiamo prendere seriamente il consiglio di Swami di vedere Dio in ogni entità della Creazione nel percorso della vita.



Lezioni importanti da praticare.



Qualcuno potrebbe chiedere che cosa esattamente questo significhi. Molti anni fa, stavo tenendo un discorso ad un gruppo di devoti, dissi qualcosa di simile; dissi che dovevamo vedere Swami in tutti ed un devoto, un uomo d’affari, obiettò “Senta, lei evidentemente non ha idea di cosa siano gli affari. Io faccio padanamaskar a Swami e Gli offro tutto ciò che posso; certamente non si aspetterà che io mi getti ai piedi di chiunque tratti affari con me? Lei crede che io possa regalare ciò che cerco di vendere?” Ci fu uno scoppio di risate e tutti si chiedevano quale potesse essere la risposta. Io dissi semplicemente “Lei conosce il nome di Swami? Sathya. Tutto ciò che chiedo è che un uomo d’affari tratti i suoi clienti in modo leale, con integrità e non cercando di prenderli in giro; questo è tutto. Io non le chiedo di fare padanamaskar o di dar via le cose gratis, io chiedo semplicemente onestà: è chiedere troppo?” L’importanza di tutto questo è che vedere Dio negli altri non significa abbandonare i normali codici di comportamento, significa che nessuno dovrebbe odiare gli altri. Se qualcuno odia gli altri è come se odiasse Dio; nessuno deve recare danno volontariamente, in special modo con intento malvagio. Noi non faremmo del male a Dio, vero? In egual modo non dobbiamo danneggiare gli altri perché Dio è in tutti. Per farla breve, vedere Dio in ogni entità significa riconoscere che Dio è il nucleo di tutte siano esse animate o inanimate.

Lasciatemi ora spostare per un momento l’attenzione dalla società alla natura. Se l’uomo vedesse Dio nella natura non taglierebbe gli alberi con noncuranza, non ucciderebbe spietatamente le balene, non inquinerebbe vergognosamente l’aria e l’acqua, non danneggerebbe senza pensarci l’ecosistema che Egli ha creato per il bene di tutti i viventi. La lista può continuare. Ciò a cui vorrei arrivare è che il Lingodhbhavam è veramente una lezione profonda che ci insegna che:



-l’Universo esiste perché il Creatore lo ha espressamente voluto,



-ogni cosa dell’Universo è fondamentalmente Divina anche se vediamo sconcertanti diversità in superficie,



-l’uomo deve vivere in armonia con la società e la natura vedendo Dio dovunque,



-questo non vuol dire che dobbiamo andare in giro a dire “Oh serpente, tu sei Dio” o “Oh tigre, tu sei Dio” e cose simili; questo sarebbe completamente artefatto. Dobbiamo amare tutti gli esseri viventi, umani o no, e non dobbiamo volontariamente causar loro un qualunque danno; al contrario dobbiamo aiutare se possiamo,



-dobbiamo anche ricordare che, dato che proveniamo da Dio, a Lui dobbiamo tornare e prima sarà, maglio sarà,



-tornare a Dio è possibile soltanto se cerchiamo di purificarci.



Voi ricorderete che quest’anno il tema della Conferenza Mondiale, tenuta in occasione del 80º Compleanno, è stato: Unità, Purezza e Divinità. In termini spiccioli, questo significa che noi dobbiamo sentirci uno con tutti gli esseri non solo del pianeta ma del cosmo intero e dobbiamo sforzarci di essere puri internamente ovvero dobbiamo mantenerci bene a distanza dai nostri nemici di sempre che voi conoscete: Kama, Krodha etc. Quando raggiungiamo questo senso di unità con tutto e siamo puri, possiamo diventare uno con Dio e godere di eterna beatitudine. Io non so se siete d’accordo con me ma è mia opinione che queste siano lezioni, potremmo forse dire sottili lezioni, che Swami ci dà attraverso lo straordinario fenomeno Divino del Lingodhbhavam.

L’Umanità non ha mai visto niente di simile né siamo sicuri che torni a vederlo dopo l’Avatara di Sri Sathya Sai. Noi, che abbiamo il privilegio di assistervi, dobbiamo cercare in esso un significato più elevato piuttosto che vederlo come un evento raro e spettacolare. Pensate alla lunga ora di agonia che Swami ha passato; essendo Divino, Swami poteva facilmente far uscire il Lingam in breve tempo ma non l’ha fatto. Perché? Perché e Egli vuole che sappiamo che niente di buono e di bello può essere creato senza sofferenza e sacrificio. Tutti i bambini sono belli ma ricordiamo quanta sofferenza le madri devono subire per darli alla luce. Sono queste lezioni che Swami ci ricorda e ripete. Mi chiedo quanti di noi comprendano che il sacrificio e la purezza vanno insieme. Ricordate la storia famosa di Shiva che beve il veleno? L’essenza di quella storia si trova nel fatto che quando le persone si uniscono per fare qualcosa in modo collettivo, si generano all’inizio delle cattive vibrazioni dovute alla malvagità che si nasconde tra gli umani. Se si vuole ottenere una qualunque cosa buona, quelle vibrazioni devono essere eliminate e questo si può fare solamente con il sacrificio. Dato che in quella storia fa un grande sacrificio, Egli è conosciuto anche come Tyagaraja o il Re del Sacrificio.



Torniamo al mattino di Shivarathri



Lasciatemi ora proseguire con il resto della cronaca di quel lunedì mattina indimenticabile. Nel momento in cui il Lingam è emerso, il volto di Swami si è illuminato all’istante; Egli lo ha posto su di un piatto d’argento ed ha chiesto la sedia della Sua piccola Toyota con cui ha poi fatto il giro della Sai Kulwant Hall tenendo bene in vista il Lingam d’oro affinché i devoti lo vedessero da vicino. Egli ha fatto vari giri dando Beatitudine a tutti.

Swami benedice gli orfani e coloro che ne prendono cura.

Noi pensavamo che, a questo punto, Swami chiedesse l’Arati e la distribuzione del Prasadam ma non è stato così: Egli si è recato vicino ai ragazzi della scuola elementare, ha loro detto qualcosa e subito è stata introdotta una automobile Hyundai rossa che veniva tenuta lì pronta. Swami ha benedetto Mr. Paramahamsa che Gliel’ha donata. Bisogna aggiungere che Mr. e Mrs. Paramahamsa vivono nell’Ashram ed hanno servito Baba per molti molti anni prendendosi particolarmente cura dei bambini indigenti e delle loro madri cui Swami ha dato protezione da circa un decennio; Egli ha costruito un villaggio intero per alloggiare le madri bisognose ed i loro bambini. Swami ha parlato con toni elevati di questa coppia di devoti. Gli stessi, dopo aver ricevuto questo onore, hanno chiamato quei bambini vicino a Swami che si è lasciato sopraffare dall’amore mentre distribuiva dei dolci e parlava con loro con grande soavità. E’ stato memorabile. Noi non abbiamo potuto sentire ciò che Egli diceva, perché non c’era microfono, ma abbiamo capito, dalla reazione di coloro che erano lì vicino, che Baba era molto felice di come questi bambini si sono formati da quando sono sotto la Sua protezione. Molto gentilmente Mr. Anil Kumar ha poi raccontato al grande uditorio alcuni retroscena di tutto l’episodio. Sentite che cosa ha detto:

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A seguire gli ex bambini indigenti hanno espresso la loro gratitudine a Swami in vari modi compresi dei canti. Eccone uno:

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Questo canto è composto in stile popolare mostrando chiaramente che questi ragazzi vengono davvero dai villaggi. Due di loro hanno poi parlato esprimendo non solo la loro profonda gratitudine ma promettendo anche di trascorrere le loro vite con Swami servendoLo in ogni modo possibile.

Conclusione.

Osservando tutto questo, ho sentito che, tramite questa improvvisata funzione che ha onorato i signori Paramahamsa, Swami ha dato alla grande folla riunita nella Sai Kulwant Hall l’opportunità di vedere come raggiungere coloro che hanno bisogno, come dar loro amore e compassione e portare conforto nelle loro vite. Questo è un modo molto efficiente di essere in sintonia con la società e quindi anche con il Creatore. Tutta la vita di Swami è una saga di Amore e Compassione ma, durante questo Shivarathri, Egli ha dato un nuovo significato a queste parole sottoponendosi ad una tremenda sofferenza fisica per illustrare il ruolo fondamentale del sacrificio. Il risultato di quella Sua sofferenza personale è stata la comparsa del Lingam che ci ha insegnato che senza il Creatore non può esservi alcuna Creazione. Inoltre, essendo venuti in questo mondo in forma umana per grande grazia del Signore, dobbiamo approfittare dell’opportunità per servire la società con amore e compassione. Qui di nuovo Swami ci ha dato l’esempio ricordandoci i bambini che Egli ha preso sotto l’ala portando speranza nelle loro vite. Nel complesso è stato un lunedì mattina veramente memorabile, pieno di esperienze dall’altamente sublime all’eminentemente pratico. Io ne sono stato molto toccato e mi sono sentito elettrizzato dal Messaggio straordinario che Swami ci ha comunicato attraverso la Sua sofferenza cui abbiamo assistito per un’intera ora. Per questo ho deciso che dovevo condividere i miei sentimenti per darvi almeno un’idea del dramma Divino di cui siamo stati testimoni. Infine vorrei citare un commento che ho udito mentre tornavo nella mia stanza. Due ragazze passeggiavano parlando tra loro in Tamil che è la mia lingua madre: “Dovevamo proprio assistere a questa sofferenza orribile?” E’ effettivamente così e quindi preghiamo che Bhagavan non gravi il Suo Corpo da ora in poi e ci conceda la capacità di comprendere e mettere in atti la lezione profonda che, con molta sofferenza fisica, ci ha regalato quest’anno.