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News da Prashanti Nilayam

14 aprile 2006

7 aprile 2006- Celebrazioni di Sri Ram Navamidi

Stamane il Signore Sai Rama è uscito per il Darshan alle 8.25. Che cosa abbiamo visto appena l’auto è apparsa nella Kulwant Hall? Non la macchinina Porte colorata di grigio ma una stupenda macchina aperta di colore rosso brillante con Swami seduto davanti e facilmente visibile a tutti. L’auto è molto piccola e compatta, un modello Mini Cooper costruito da questa compagnia acquistata recentemente dalla BMW e conosciuta per le sue auto molto compatte. I devoti la guardavano passare in estasi potendo vedere Swami chiaramente, senza i soliti riflessi sui vetri dei finestrini. Sulla targa c’erano scritte semplicemente le lettere BABA. L’auto ha fatto un giro completo e si è fermata davanti alla stanza dei colloqui muovendosi come la Porte ma il meccanismo di manovra non era morbido come quello della Toyota. Il sedile si è mosso un poco in alto, poi all’esterno e quindi in basso. Swami si è alzato in piedi ed ha camminato fino al palco sedendosi sul sofà. Subito i bambini della Primary School, quei pochi che sono rimasti durante le vacanze, si sono avvicinati per far benedire un cartello. A seguire, un gruppo di studenti del Music College sono venuti avanti con il foglio del loro programma. Swami li aveva benedetti il giorno precedente concedendo loro di recitare stamani un programma su Vina. Alle 8.40 tale recita è iniziata con Mahaganapatim Bhajeham? seguito da Enadaro Mahanubhavulu accompagnato da un canto. Swami ha dato delle istruzioni e quindi è stato cantato Brova Baa Rama e Paluke Bangaara Mayana su Vina. Dopo questo pezzo ci sono state ulteriori istruzioni Divine e l’attensione si è spostata su un altro gruppo di studenti del Music College esperti in musica Hindustani Classical. Questo gruppo viene ora identificato da tutti come il "Mira group” in quanto ha cantato i Bhajan di Mira alla Presenza Divina nelle ultime due settimane. I ragazzi hanno cantato il Rama Katha in Indi approfondendo vari episodi della vita del Signore Rama. Dopo il Rama Katha un ragazzo ha cantato il Payo Ji Meine Rama Ratana Dhana Payo e quindi Sri Aswath Narayan ha eseguito il canto molto melodioso ed emozionante O Rama Nee Naama Emi Ruchi Raa e quindi Jagadabhi Ramudu Sri Ramude terminando con il Lata Mangeshkar Bhajan molto popolare Ram Bhajan Kara Man...

Swami ha accolto l’Arati alle 9.50 e si è ritirato nella Sua residenza.

Nel pomeriggio Baba è uscito alle 16, ha fatto un giro completo ed è sceso vicino alla stanza dei colloqui; per la nostra gioia è poi venuto nella Kulwant Hall con la sua sedia ed ha percorso la prima fila dei ragazzi del gruppo Vedam proseguendo verso i vecchi studenti che hanno avuto una splendida occasione di offrirGli le loro lettere e preghiere. Swami ha allora chiamato i ragazzi del gruppo Mira nella stanza dei colloqui come ha fatto molto di frequente negli ultimi giorni. Intorno alle 17, Egli è uscito e si è seduto sul palco concedendo al Vice Rettore di condividere i suoi pensieri con l’uditorio. Questi, Prof. Anil Gokak, ha parlato per una decina di minuti illustrando il simbolismo spirituale della storia del Signore Rama come formulata da Bhagavan Baba; egli ha paragonato Rama alla Compassione e Lakshmana all’Amore, dicendo che ambedue dettero Beatitudine a tutti, ed ha spiegato come Swami paragoni il re Dasaratha ai dieci sensi, i quattro fratelli ai quattro valori umani e Sita e Rama a Prakriti (la natura) e Paramatma ( il Sé Supremo). Il cervo d’oro simboleggia il mondo materiale e le sue tentazioni. Infine Ravana, simbolo di Rajas, e Kumbhakarna, simbolo di Tamas, vengono eliminati mentre Vibhishana che manifesta il Satva vince.

Alle 17.10 Swami ha chiamato Sri Ajit Popat, il ben noto devoto ed oratore inglese, e gli ha chiesto di dire poche parole per sottolineare l’occasione propizia. Questi ha parlato per circa venti minuti sottolineando il fatto che noi umani non abbiamo bisogno di agghindarci fisicamente o mentalmente per avvicinarci a Dio ma di prendere una decisione. Egli ha affermato che usando la “forza” ed andando alla “origine” otterremo tutte le risorse di cui necessitiamo ricordando anche che il Signore Krishna ordinò ad Arjuna di ergersi e combattere ma semplicemente come uno strumento. Questa è la necessità di oggi. Ciò che è necessario fondamentalmente nella spiritualità è la qualità nella vigilanza; siamo consapevoli che Egli è consapevole? Sri Ajit Popat ha poi detto che Bhagavan lo ha istruito a seguire il detto 'Karishye Vachanam' ancor prima di tentare di seguire 'Karishye Vachanam Tava' cioè di essere coerenti con le proprie parole. Questo fu in effetti il messaggio principale della vita del Signore Rama: mettere in pratica ciò che si dice. Egli ha concluso affermando che la parola 'JOY' (gioia) ci comunica un messaggio molto forte in quanto rappresenta Jesus (Gesù) per primo, Others (gli altri) dopo e You (tu) per ultimo.

Si sono così fatte di alle 17.30 e Swami ha chiesto il tavolo, si è alzato e, tra gli applausi, ha pronunciato il Suo Messaggio per il Ramanavami. Questo il sunto:

“Voi tutti siete essenzialmente Divini. La storia di Rama è stata composta e donata a tutti anticamente; i fatti si sono verificati circa 1000 anni fa ma la loro cronaca viene ascoltata da tutti anche oggi. Dal mendicante al milionario, ognuno ripete il Nome di Rama. Non c’è Bharatiya (nativo di Bharat, l’India) che non ripeta il Nome del Signore Rama che disse “Voi siete tutti incarnazioni della Mia Stessa Divinità”. Questo è il fondamento del Dharma: la prima lezione ammonisce di dire sempre la Verità ed agire in conseguenza. Dovremmo parlare soltanto dopo aver controllato la possibilità di tradurre le parole in azione. Il Dharma non è semplicemente un atto di carità; esso deve venire dal cuore ed essere tradotto in azione. Rama è il simbolo di Satya (Verità) e Ravana di Asatya (non verità). Oggi l’uomo deve confrontarsi con molti problemi perché non dice la verità; quando diciamo bugie perdiamo la qualità della vita. La Verità è eterna, immutabile. Studenti, voi dovete attenervi alla Verità da quest’età in poi in modo da essere domani dei cittadini ideali. Offrite tutte le vostre azioni a Dio ed esse verranno trasformate in Verità. Tutti i sentimenti più riposti sono riflessi della Verità ma, quando si manifestano attraverso la lingua e gli altri sensi, diventano falsi e quindi i sensi sono responsabili del merito e del demerito. La Verità mostra la direzione, il Dharma la segue e Prema (l’Amore) la sperimentata e ne gode. Un volta assaporato questo Amore non sarete più capaci di fare Himsa (violenza) a nessuno. Himsa non è semplicemente ferire gli altri; anche mancare alla parola data è violenza. La mente è annebbiata dai desideri proprio come la luna è coperta dalle nubi scure ma non sentitevene tristi: nel momento in cui le nubi vanno via, la luna diventa visibile. Noi dobbiamo fare Namasmarana per soffiar via le nubi del desiderio che coprono le nostre menti”.

A questo punto Swami ha raccontato come anche Lakshmana abbia avuto pensieri molto malvagi e come il Signore Rama gli abbia spiegato che la causa di questo fosse la foresta in cui si trovavano che era stata abitata da Shurpanaka; erano quelle vibrazioni responsabili dei cattivi pensieri di Lakshmana.

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei

“Non frequentate mai cattive compagnie, state sempre in buona compagnia. Molti di noi chiedono perché Dio non possa trasformarci. Dio non fa mai niente; sono i vostri pensieri e le vostre azioni che fanno tutto e generano un ritorno. Se mangiate un mango non potrete avere che alito di mango; non si può avere alito di neem avendo mangiato un mango. Chi pensa continuamente non può mai essere felice; bisogna trascendere i propri pensieri. La conoscenza libresca porta all’antipatia e tutta la nostra energia è perduta. Ad un livello più alto, non c’è bisogno di pensare se qualcosa è buono o cattivo; tutto è solamente buono, tutto accade soltanto per il nostro bene. Vivete con questa convinzione. Amate tutti, non odiate mai nessuno. Alcuni diffidano anche di Dio: questo è il peccato più grande. Se sorgono pensieri così malvagi, considerateli nemici e spazzateli via. L’amore vi proteggerà e vi nutrirà, vivete nell’amore. Voi tutti siete Incarnazioni dell’Amore.

Dolore e piacere si alternano; noi dobbiamo imparare ad essere equanimi. Questa è la lezione che la regina Sumitra insegnò alla regina Kausalya quando Rama stava partendo per la foresta. Più tardi il Signore Rama dissuase Sita dal seguirLo nella foresta dicendo che ci sarebbero stati molti animali ed Ella non avrebbe potuto affrontare le difficoltà di una vita nei boschi. A questo Madre Sita replicò “Il Signore Rama che tiene il mondo intero nelle Sue Mani non può forse prendersi cura di me e proteggermi? Perché dovrei temere?” Quando Sita viene portata a Lanka, Lakshmana diventa molto furioso e prega suo fratello Rama di permettergli di ridurre in cenere tutti i responsabili del rapimento al che Rama risponde “Tu ed Io non abbiamo bisogno di fare niente; le loro stesse cattive azioni li bruceranno da sole”.

Non abbiate il sentimento di mio e di tuo: tutto appartiene a Dio. Che cosa è vostro? Il corpo? La mente? L’intelletto? Niente è vostro; potete perdere il corpo in qualsiasi momento, non siete capaci di controllare la vostra mente di scimmia e quindi concepite e dite “Io sono Io”. Questa è la giusta presa di contatto con la vita, questo è l’insegnamento basilare del Signore Rama. Come può qualcuno avere avversione per il Signore Rama? Egli non odiò nessuno, non fece del male a nessuno. È impossibile ottenere cattive conseguenze dalle buone azioni. Una volta che avrete controllato i vostri sensi, tutto verrà corretto. Il Ramayana non è soltanto una storia; esso accade in ognuna delle nostre vite ed è un processo di pensiero nella nostra mente. Chi sorride sempre non può mai essere indotto a ferire alcuno. Non fate mai la faccia lunga dicendo che gli esami sono arrivati; è meglio che gli esami della vita vengano per tempo in quanto ci permetteranno di scrivere ed essere promossi presto per procedere verso livelli superiori”.

Alle 18.15 Swami si è seduto ed ha cantato Rama Namamu Mithai Idigo Randi Bhaktulara e, dato che gli studenti non lo conoscevano, ha pronunciato verso dopo verso permettendoci di ripeterli insegnandoci il canto letteralmente come un maestro di musica; dopo ha continuato il Discorso sedendo sul sofà.

“I dolci sono molto saporiti ma tossici per lo stomaco mentre il Nome di Rama è un dolce che non offenderà mai lo stomaco. Il Nome di Rama è eterno, non ha limiti di età, è trascendentale. Non dimenticate mai questo dolcissimo Nome. Gli studenti moderni non fanno caso a questo Nome del Signore Rama; è peggio per loro. Anche Mira cantava “Io ho questa perla preziosa; potrei mai lasciarla cadere e perderla?” Ciò di cui abbiamo bisogno oggi non è l’espansione del cuore fisico ma la trasformazione del cuore spirituale; cercate il modo di amare più gente possibile. Domani tutti voi andrete a casa; tenete presente tutto ciò che avete imparato qui, non addolorate mai i vostri genitori, fateli felici. Se voi siete felici saranno felici anche loro. Questo è vostro dovere. Lo scopo principale del nostro essere nati è fare felici i nostri genitori. Siate di buon esempio. Soltanto allora raggiungerete il compimento di essere studenti delle Sri Sathya Sai Educational Institutions”.



Erano le 18.25 quando Swami ha concluso il Suo Discorso con il Bhajan Rama Rama Rama Sita...
Quando Egli si è seduto nella macchina e si è ritirato, a tutti è stato distribuito il Laddu Prasadam.