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Celebrazione di “Vinayaka Chaturthi” a Prashanti Nilayam.

2 ottobre 2005

La cultura indiana crede nel concetto del panteismo: Dio può essere identificato con tutte le forze della natura e con tutte cose. È per questo che i nostri antichi adoravano gli alberi. La gente adora i serpenti e gli elefanti e la nostra mitologia riempie dei volumi per attestare questo fatto., Vinayaka occupa il primo posto tra gli dei e le dee indiani. Egli ha corpo umano e testa di elefante; come abbia assunto tale forma è spiegato nelle scritture.



Chi è Vinayaka?

Colui che non ha Nayaka (capo) al di sopra di Lui è Vinayaka, il capo di tutti; per questo noi Gli offriamo le nostre preghiere prima di cominciare qualsiasi attività. Egli è anche chiamato Vignesvara o Vignaharta, il Signore e distruttore degli ostacoli. La gente lo adora principalmente per ottenere le siddhi (poteri Yogici), il successo nelle imprese e la Buddhi (intelligenza). Egli è anche il Dio dell’istruzione, della conoscenza e della saggezza, della letteratura e delle arti raffinate. La testa di elefante di Ganesha è simbolo di intelligenza, discriminazione e saggezza; infatti l’elefante è sempre vigile, molto cosciente di ciò che lo circonda, e la sua memoria è forte ed estesa. Esso attraversa foreste intricate lasciando grandi impronte che possono contenere quelle degli altri animali sia selvaggi che domestici, si muove maestosamente ed apre sentieri aiutando gli altri senza accorgersene perché questa è la sua natura. Lo scopo principale della festa di Vinayaka Chaturthi è insegnare alle persone ad evitare le cattive compagnie ed a frequentare i buoni. Che cosa significa il termine Ganapati? “Ga” significa Buddhi o intelletto, “Na” significa Jnana o saggezza per cui Ganapati è il Signore dell’intelletto e della saggezza. Egli è anche il Signore di tutti i Gana o entità spirituali; Gana è anche simbolo dei sensi e quindi Ganapati è il Signore dei sensi.



Storia dell'origine di Ganesha

A proposito dell’origine di Ganesha, la storia più conosciuta è probabilmente quella tratta dallo Shiva Purana: una volta Madre Parvati volle fare un bagno nell’olio per cui creò un ragazzo dalla farina di grano di cui si era cosparsa il corpo e gli chiese di rimaner fuori a guardia. In quel frangente il Signore Shiva tornò a casa e, trovando sulla porta uno sconosciuto che Gli impediva di entrare, si arrabbiò e gli tagliò la testa. Parvati ne fu molto addolorata e Shiva, per consolarla, inviò le Sue schiere (Gana) a prendere la testa di chiunque avessero trovato addormentato con il capo rivolto a nord. Essi trovarono un elefante che dormiva in tal modo e ne presero la testa; Egli la attaccò al corpo del ragazzo, lo resuscitò e lo chiamò Ganapati, o capo delle Sue schiere, concedendogli che chiunque lo adorasse prima di iniziare qualsiasi impresa. Un’altra leggenda che spiega l’origine di Ganesha dice che, una volta, ci fosse un Asura (demone) di nome Gajasura che fece una penitenza; Isvara, soddisfatto di quella penitenza, gli offrì in regalo qualunque cosa desiderasse. Isvara è una deità che è facile propiziare per cui è conosciuto come Bhola Shankara; quando è soddisfatto di un devoto gli concede qualunque cosa chieda. A volte, Egli si trova per questo in situazioni intricate come nel caso in cui Bhasmasura aveva ricevuto da Shiva il dono di incenerire tutti coloro a cui avesse posto la mano sulla testa: appena ricevuto il dono, egli volle verificare il suo potere cercando di mettere la mano sulla Sua stessa testa! Quale fu il regalo che Shiva fece a Gajasura? Il demone desiderava che da lui uscisse continuamente del fuoco in modo che nessuno osasse avvicinarlo ed il Signore glielo concesse. Gajasura continuava a fare penitenza e di nuovo Shiva, che gli appariva davanti di quando in quando, gli chiese che cosa volesse; il demone disse: “Io desidero che Tu risieda nel mio stomaco”. Shiva glielo concesse e vi prese dimora. Parvati, Sua moglie, Lo cercò dovunque senza risultato; come ultima risorsa andò dal proprio fratello Vishnu e Gli chiese di trovare suo marito. Colui che sa tutto la rassicurò: “Stai tranquilla cara sorella, tuo marito è Bhola Shankara e concede prontamente qualunque dono il Suo devoto Gli chieda senza prenderne in considerazione le conseguenze per cui penso che si sia cacciato in qualche pasticcio. Scoprirò che cosa è accaduto”.

Vishnu, che è il regista del gioco cosmico, mise in scena una piccola commedia: tramutò Nandi (il toro di Shiva) in un toro danzatore e lo condusse davanti a Gajasura assumendo nel contempo le sembianze di un suonatore di flauto. L’esecuzione del toro mandò in estasi il demone che chiese al suonatore di flauto, Vishnu, che cosa volesse; il Divino musicante replicò: “Puoi darmi quello che chiedo?” “Per chi mi hai preso? Io posso darti subito qualunque cosa tu chieda” Il suonatore disse: “Sé è così, libera dal tuo stomaco Shiva che vi si trova”. Gajasura capì allora come questi non efosse altri che Vishnu Stesso, il solo che potesse conoscere quel segreto, si gettò ai suoi piedi e, liberato Shiva, Gli chiese un dono: “Io sono stato benedetto da Te con molti doni; la mia ultima richiesta è che tutti mi ricordino adorando la mia testa quando sarò morto”. Shiva condusse allora lì Suo figlio e gli pose la testa di Gajasura.Da allora, continua in Bharat la tradizione che qualunque iniziativa, per essere prospera, cominci con l’adorazione di Ganapati; è il risultato del dono di Shiva a Gajasura.



La storia diVinayaka


La celebrazione di Vinayaka Chaturthi non è completa senza il racconto della storia di Vinayaka. Si dice che chiunque guardi la luna nella notte di Ganesha Chaturthi sarà accusato ingiustamente di furto o altro crimine simile; se qualcuno vede involontariamente la luna durante questa notte, può rimediare ascoltando o raccontando la storia del gioiello di Syamantaka. In breve: Satrajit aveva ottenuto un gioiello syamantaka da Surya e non lo aveva ceduto neanche quando Krishna, il Signore di Dvaraka, glielo aveva chiesto dicendo che con Lui sarebbe stato al sicuro. Prasena, fratello di Satrajit, andò a caccia indossando il gioiello ma fu ucciso da un leone; Jambavan, famoso personaggio del Ramayana, uccise poi il leone e dette l’oggetto a suo figlio come trastullo. Satrajit, non vedendo tornare Prasena, accusò Krishna di averlo ucciso per prendere il gioiello per cui Gopala, per difendere la Sua reputazione, andò a cercarlo; lo trovò nella grotta, in mano al figlio di Jambavan ma quest’ultimo, pensando che Egli fosse un intruso venuto per impossessarsi del gioiello, Lo attaccò e lottò con Lui per ventotto giorni finché, stremato dai Suoi pugni, Lo riconobbe come Rama. Pentito di averLo affrontato, Gli dette il gioiello ed anche sua figlia Jambavati in sposa. Krishna tornò a Dvaraka con Jambavati e restituì il gioiello a Satrajit per cui questi, pentito di averLo accusato ingiustamente, subito glielo offrì insieme a sua figlia Sathyabhama in sposa. Gopala accettò Sathyabhama ma non il gioiello.



Vinayaka Chaturthi a Prashanti Nilayam

Questa festività si celebra con grande sfarzo in tutta l’India ed in altri paesi; enormi idoli di terracotta rappresentanti Vinayaka vengono posti in un Pandal ed adorati ogni giorno per essere alla fine immersi. Il 7 di settembre è stato celebrato anche a Prashanti Nilayam con grande entusiasmo e magnificenza; devoti in gran numero si sono riuniti nel Sai Kulvant Hall per avere il darshan del loro Signore. Bhagavan è arrivato alle 7.55 ed ha fatto il giro di tutto il salone; circa alle 8.40, dietro Sua istruzione, gli studenti hanno cominciato a cantare gli Stotras di Ganesha ed altri canti di gruppo seguiti dai Bhajan. Dopo l’Arati, Swami si è ritirato.

Nel pomeriggio i devoti sono stati doppiamente benedetti perché Bhagavan ha fatto il giro della hall due volte; tutti allungavano il collo per vedere la bellissima forma del Signore, per farne tesoro nei loro cuori: si poteva vedere la felicità sui volti. Dopo i Bhajan, Swami si è ritirato definitivamente. Agli intervenuti è stato distribuito il prasadam sia al mattino che alla sera.



Distribuzione di abiti ed orologi.

L’8 settembre 2005 è stato un giorno memorabile nella vita del personale che fa servizio nei vari dipartimenti dell’ashram, negli istituti e nelle scuole; durante una funzione solenne tenuta nel Sai Kulvant Hall, tutti loro sono stati benedetti con abiti ed orologi da Bhagavan. Il fatto che ci sia pulizia ed ordine, nell’ambito di Prashanti Nilayam e delle varie istituzioni, è dovuto a questo gruppo consacrato che compie tutti i giorni un lavoro instancabile. E’ stata una bellissima sorpresa che Bhagavan, dopo il darshan, sia andato da loro a parlare e raccogliere lettere prima di sedersi di fronte. Ciò che è venuto dopo è indimenticabile: due anziani del gruppo hanno offerto la loro gratitudine in nome di tutti parlando di ciò che Swami ha fatto per loro negli anni. Il primo, impiegato da tempo dell’accomodation office, ha parlato in Telugu ricordando Prashanti Nilayam al suo inizio ed evidenziando come l’ashram si sia esteso ed abbia subito rapidi cambiamenti. Egli era pieno di gratitudine verso Bhagavan per averlo protetto nelle peripezie della vita.

Altri hanno raccontato le loro esperienze estemporaneamente; sulle loro facce si vedeva la semplicità e l’infinito amore per Bhagavan. Molti avevano gli occhi lucidi mentre esprimevano la loro gratitudine. Uno ha addirittura cantato melodiosamente la composizione di Swami “Rama Kodanda Rama” che Egli ha gradito molto. Dopo i discorsi, Bhagavan Stesso ha distribuito abiti ed orologi agli uomini ed alle donne con le Sue Mani Divine. Infine è stato distribuito il prasadam a tutti. Dopo i Bhajan e l’Arati, Swami si è ritirato.



Gli studenti ricevono le benedizioni di Bhagavan prima che gli idoli vengano immersi.

Nel pomeriggio del 9, gli studenti dell’istituto, della scuola, dell’ashram e degli ospedali hanno portato nel Sai Kulvant Hall gli idoli di Ganesha su veicoli appositamente decorati per poi immergerli. Uno spazio per sistemare ordinatamente i veicoli era stato assegnato ad ogni istituzione; ognuna aveva due o tre rappresentanti che portavano dei vassoi con frutta e dolci. Al Suo arrivo, Bhagavan ha benedetto loro e ciò che recavano. Le parole sono inadeguate per descrivere la capacità innovativa e la creatività degli studenti; i veicoli avevano misure e forme differenti: c’erano cigni, fiori di loto, strumenti musicali, colombe, delfini che saltano, una pagoda ed altro. Alcuni erano così grandi che pareggiavano l’altezza della Hall. Bhagavan sì è seduto ed ha chiesto agli studenti ed al personale di fare il giro del Mandir; man mano che passavano di fronte a Lui con i loro piccoli idoli di Ganesha, Egli li benediva. Swami ha disposto che i carri allegorici Gli fossero mostrati e davanti ad ognuno di essi fosse eseguito l’Arati dall’officiante del Mandir prima che fossero portati fuori dalla Hall per l’immersione. Gli studenti ed il personale hanno avuto così un’altra splendida opportunità di ricevere il darshan di Bhagavan e le Sue Benedizioni da vicino. Mentre il canto dei Veda continuava, i carri sono stati portati via; quelli rappresentanti Ganesha sono usciti da Prashanti Nilayam per l’immersione. Così è finita la grandiosa celebrazione di Vinayaka Chaturthy.