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Celebrazioni di Ugadi: 9 aprile 2005

18 aprile 2005

Negli stati dell'Andhra Pradesh, Karnataka e Maharashtra, il giorno di Chaitra Shuddha Padyami è celebrato come Capodanno secondo il calendario lunare Indù. La parola "Ugadi" deriva dal termine sanscrito "Yugadi" che significa " inizio di un nuovo Yuga o era". La leggenda dice che questo sia il giorno in cui il Signore Krishna lasciò il Suo corpo segnando la fine del Dwapara Yuga e l'inizio del Kali Yuga; si assume anche che Brahma abbia creato l'universo in questo giorno. Il nuovo anno porta il nome di "Parthiva" ed è il diciannovesimo nel ciclo di sessanta anni del sistema del calendario Indù. Nelle famiglie dell'Andhra Pradesh e del Karnataka il nuovo anno è accolto con allegro fervore: festoni di foglie di mango adornano gli ingressi a simbolo di buon auspicio e decorazioni "Rangoli" multicolori costellano gli altari ed i portici delle case. In questo giorno è tradizione condividere l'Ugadi Pacchadi, una miscela di sei ingredienti, cioè zucchero di palma, mango acerbo, peperoncino, sale, succo di tamarindo e neem, che rappresentano i sei sapori, cioè dolce, agro, piccante, salato, aromatico ed amaro; è un modo simbolico per ricordare che dobbiamo accettare con equanimità e forza d'animo ciò che la vita ci offre, piacevole o spiacevole che sia. Un'altra tradizione associata con Ugadi è il "Panchanga Shravanam", la lettura dell'almanacco che ci dice che cosa le posizioni degli astri hanno in serbo per noi nell'anno che viene. Dopo che Bhagavan ha concesso il Suo Darshan nella Sai Kulvant Hall, le celebrazioni di Ugadi sono cominciate a Prashanti Nilayam con un discorso di S.V.Giri, precedente Vice Rettore del Sri Sathya Sai Institute of Higher Learning, il quale ha esordito esprimendo la speranza che l'anno "Parthiva" appena iniziato, che è l'ottantesimo del Suo Avvento, sia anche l'anno di "Partivasa" il nostro amato Bhagavan. Egli ha descritto Bhagavan come il Sadguru e, citando i versi per del mantra "Shikshavalli" della Taittiriya Upanishad, ha descritto le qualità ideali che i seguaci di Bhagavan devono possedere. Il mantra "Shikshavalli" è infatti l'istruzione finale del Guru al discepolo che si prepara ad andare nel mondo dopo aver completato i suoi studi. Il Guru raccomanda al discepolo di aderire sempre alla Verità e seguire la via della rettitudine; quest'ultimo è anche esortato ad acquisire la più alta conoscenza attraverso lo sforzo personale ed a propagarla. I versi descrivono inoltre il modo in cui fare gli atti di carità. Dopo il discorso di Sri Giri, alcuni membri della Sri Sathya Sai Organization di Hyderabad, città principale Dell'Andhra Pradesh, hanno presentato un programma comprendente il tradizionale "Panchanga Shravanam" ed una miscellanea di canti melodiosi ed ispirati in lode di Bhagavan. Il programma mattutino si è concluso con l'offerta dell'Arati.

Il programma pomeridiano è cominciato con un discorso illuminante di Sri Sanjay Sahani, Preside della città universitaria dello Sri Sathya Sai Institute of Higher Learning di Brindavan, sul carattere sacro del tempo. Egli ha cominciato osservando che Dio è adorato come il Signore del Tempo e come Colui che lo trascende. Quindi il tempo che ci è assegnato, in questo campo d'azione chiamato terra, deve essere usato meglio possibile ed il modo per far questo è seguire il comandamento Vedico "Paropakarantham idam shariram" cioè "il corpo ci è stato dato per servire gli altri". Egli ha raccontato una breve parabola per illustrare l'atteggiamento con cui tale servizio deve essere fatto: Una volta un maestro spirituale trovò un vitello intrappolato in un fossato pieno di acqua fangosa. I monelli del villaggio si divertivano allo spettacolo del vitello che tentava di uscire dalla melma. Impietosito dall'animale sofferente, il maestro entrò nel fossato per salvarlo al che i monelli si arrabbiarono con lui per aver rovinato il loro divertimento e lo affrontarono irati. Egli spiegò loro che non aveva salvato il vitello per alleviarne la sofferenza ma per alleviare il dolore che lui stesso provava per la situazione dell'animale. Similmente noi dobbiamo comprendere che, quando serviamo gli altri, stiamo in effetti servendo noi stessi perché noi siamo veramente uno con tutta la creazione. Quando il servizio è fatto con questo atteggiamento, possiamo ritenere di aver veramente santificato il nostro tempo. Così Sri Sahani ha concluso.

Bhagavan, nel Suo Discorso Divino, ha detto che il principio dell'Amore è egualmente presente in tutto nonostante il livello di manifestazione possa variare. Egli ha citato i versi del Santo Thyagaraja che dicono che Dio è presente come Amore in tutti gli esseri, dalla minuscola formica al Signore Brahma ed al Signore Shiva. Egli ha anche commentato la situazione presente in cui l'uomo, nella sua avidità ed egoismo, sta velocemente esaurendo le risorse di cui Dio lo ha dotato ed ha detto che l'uomo può elevarsi al livello della Divinità solo quando si spoglia del suo egoismo. Bhagavan ha raccontato anche alcuni episodi tratti dal Ramayana, che ha definito "un'epica senza tempo", il quale offre gli ideali dell'Amore e della condivisione a tutta l'umanità. Egli ha dichiarato che molto presto il mondo sarà trasformato in quell'ordine Divino in cui ci sarà una sola religione ed una sola casta e tutta l'umanità sarà unita. Bhagavan ha concluso il Suo Discorso con il Bhajan "Rama Rama Rama Sita…….."

A seguire, alcuni membri della Sri Sathya Sai Seva Organization di Visakhapatanam, uomini e donne, hanno presentato un programma musicale alla fine del quale è stato distribuito il prasadam ai devoti e Bhagavan, dopo avere accettato l'arati, si è ritirato nella Sua residenza nel Purnachandra.

Jai Sai Ram!