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Significato di Maha Shivarathri

12 febbraio 2003

Maha Shivaratri è la Grande Notte nella quale Shiva appare in diverse forme per il progresso, la prosperità e la redenzione dell'Universo. È sostanzialmente un tempo di illuminazione spirituale, e dell'apparizione o rinnovamento della Vita, della Luce e dell'Amore; rappresenta anche l'atto della creazione degli Universi. È un giorno di emancipazione e di liberazione dai legami di questo mondo.
Segna anche il tempo della dissoluzione finale del Cosmo prima del suo successivo ciclo di rigenerazione.

Shiva Maha Deva (1), Grande Dio, è strettamente associato agli eventi
spiritualmente significativi nella storia cosmica, dell'evoluzione della coscienza e della rigenerazione della Vita. Queste pietre miliari segnano i momenti catartici, o cataclismici, o carichi di disastri per il Cosmo, che viene ripetutamente salvato da Shiva col suo divino sacrificio di Sé.
Tali atti di abnegazione si verificano, come ci dicono le leggende, alla mezzanotte del giorno prima della Luna Nuova nel mese di Magha, che è chiamata Maha Shivaratri, la Grande Notte di Shiva. La Divinità priva di forma di
Shiva assume cinque forme come descriviamo qui di seguito.


Apparizione del fiammante Jyotir Linga, il Linga di Luce

Primo, Shiva emerge nella forma di un massiccio, fiammante, radiante LINGA tra il Creatore Brahma dai quattro volti, ed il Conservatore Vishnu dalle quattro braccia, che si fronteggiano. Da un lato c'è la forza dell'Azione o Karma, assertiva, aggressiva, simbolizzata dal Creatore Brahma, e dall'altro troviamo la forza normativa, punitiva del Dharma o Rettitudine, simbolizzata da Vishnu.
Questo episodio ricorre nella mitologia vedica e nello Shiva Purana.
Nella grande rappresentazione divina, Brahma rappresenta l'attivismo creativo Rajasico o passionale e senza restrizioni; Vishnu sta per legge, ordine, rettitudine, mantenuta brandendo il Dharma Danda, il bastone della legge. Questi due principi funzionali rivaleggiano per la supremazia. Il loro titanico gioco relazionale determinò uno scontro terribile, origine di confusione, caos e
crisi, e la lezione per noi è che qualsiasi attività egoica è distruttiva. L'ego è l'ultimo ad andarsene, è quello che se ne va soltanto quando c'è la resa con Amore alla suprema Divinità, Shiva.
È a questo critico momento cruciale che un misterioso, maestoso, potente, splendente Jyotirlinga, di dimensioni immense, emerge tra di loro. I due contendenti realizzano le proprie limitazioni di fronte a quell'immenso radiante Linga e pregano Sada Shiva (2), in quella importante notte di suprema Luce. Para Brahman, il Supremo Assoluto, trascende entrambi Karma e Dharma.

A partire da quell'episodio, Shiva viene elogiato come Lingodhbhavakara, Colui che crea il Lingam, un appellativo che si addice a Bhagavan Sathya Sai Baba, che ha creato vari tipi di Linga dallo stomaco, emettendoli dalla bocca nei giorni di Maha Shiva Ratri, e che continua a crearne con un semplice gesto della sua divina mano per donarli ai devoti. Baba ha inoltre rinnovato la potenza di alcuni Linga installati in antichi templi, come quello di Somanath.


Apparizione di Ardhanarishvara

Il secondo evento legato a Maha Shivaratri è la sorprendente manifestazione di Sada Shiva quale Ardhanareshvara, Shiva in forma androgina, mezzo maschio e mezzo femmina, la forma prototipale per una creazione automoltiplicantesi. La leggenda narra che il Creatore dai quattro volti, Brahma, non sapesse come dare inizio ad un processo automatico di procreazione degli esseri viventi. Egli
meditò a lungo su questo problema e pregò. Fu allora che Shiva assunse questa forma androgina. Si può ricordare qui che Baba si muove come 'donna' tra le donne e come 'uomo' tra gli uomini.

L'unione di Prakriti (3) e Purusha (4) nella estatica danza d'amore di Shiva con Parvati è una rappresentazione di questa relazione primordiale. Il Nataraja (5) nella danza Tandava di Shiva è il quintessenziale, creativo danzatore cosmico. Proprio come il danzatore non è separato dalla sua danza, il Creatore non può essere separato dalla sua Creazione. I due sono in unisono. Shiva pervade la Creazione. Dio è il Mondo! Shiva danza sull'infinita scala di un interminabile Tempo - Spazio non lineare sul palco del Cosmo illimitato.


Shiva ingoia il veleno Hala-Hala per salvare il mondo

Il terzo evento epocale legato al giorno di Maha Shivaratri fu quando Shiva ingoiò il terribile, mortale veleno chiamato Hala-Hala o Kala Kuta. Le forze positive o angeliche si allearono per una volta con quelle negative o demoniache per il loro comune interesse, col proposito di frullare l'oceano per estrarne il tesoro ivi nascosto, il nettare dell'immortalità. Fu un'impresa in
cooperazione, per così dire, nella costosa caccia sottomarina a dei minerali preziosi, così come Americani e Russi, proverbiali antagonisti, hanno cooperato in iniziative di ricerca negli abissi profondi e nello spazio. Hala-Hala costituì una minaccia di distruzione e morte per il mondo.
Hala-Hala è simbolo del veleno nelle menti dei due contendenti per il dominio. Fu l'orgoglio ed il pregiudizio dei cosiddetti moralisti, Sura, da un lato, e degli avidi,
invidiosi, violenti Asura materialisti dall'altro, che generò il veleno mortale. Fu allora Shiva, il benefico ed auspicioso Dio degli Dei, che ingoiò il veleno Hala-Hala salvando così il mondo dall'olocausto. Da quel momento, Shiva è detto Nila-Kantishvara, il Dio dalla gola blu, (Swami donò a mio padre un Nila-Kanta Linga, e materializzò anche un Linga di cristallo blu per il mio figlio minore).

C'è oggi un parallelo del veleno Hala-Hala nelle menti degli uomini. È il veleno della violenza etnica, razziale, politica e perfino religiosa, che si verifica in
larga scala nei Balcani, nel Medio Oriente ed in Africa, ed in tanti altri luoghi. Inoltre, l'uomo di oggi, maltrattando la natura, sta inquinando l'aria e l'acqua con rifiuti chimici, biologici e nucleari. Le acque dell'oceano stanno avvelenandosi per le massicce perdite di petrolio e per la liberazione di
minerali tossici etc. Per di più, le radiazioni dai reattori nucleari, per incidenti e fusioni, e dai rifiuti nucleari accumulati, particolarmente dai vasti arsenali
nucleari delle grandi potenze, un giorno travolgeranno l'umanità che vede di fronte a sé una Armageddon (6) nucleare e degli inverni nucleari. La tragedia, la tenebra di tale futuro è inimmaginabile. Chi può evitare oggi simile cataclisma? Soltanto Shiva Sai Maha Deva, l'Avatar contemporaneo di Shiva può salvare l'umanità. Questo sarà l'estremo compimento del motto dell'Avatar:

LOKA SAMASTA SUKHINO BHAVANTU
Possano tutti i mondi essere felici.


Shiva come precettore primordiale

La quarta forma di Shiva è il precettore primordiale nella forma di Dakshinamurti (Colui che presiede allo sforzo umano per la conoscenza). Egli è il Signore che
guarda verso il Sud, sempre giovane, che impartisce profonde lezioni spirituali coi soli gesti della mano. Egli parla il linguaggio del silenzio, seduto sotto un albero di Banyan (7), circondato da discepoli molto più vecchi, come sono Sanaka, Sananda, Sanatana, Sanatkumara - i quattro figli nati dalla mente del
Creatore Brahma. Dakshinamurti conferisce il dono della suprema, non-dualistica conoscenza dell'identità tra il Jivatma, l'anima o Sé individuale, con il Sé supremo o Paramatma. Questo è simboleggiato dal suo Chinmudra, con l'indice che tocca in punta il pollice.


Il Significato dei Linga

Nella sacra notte di Maha Shivaratri, Swami era solito materializzare dallo stomaco dei Linga, simbolo dei quattro Mahavakya, i grandi, sacri assiomi delle Upanishad che esprimono la Non-Dualità del Sé individuale con il Sé Onnicomprensivo.

Primo, l'Anda-Pinda-Brahmanda Linga, il Linga del Cosmo, corrisponde al
Mahavakya "Prajñanam Brahma" : "La Consapevolezza Costante Integrata è il Paramahma".

Secondo, il Sada-Shiva Linga corrisponde a "Ayam Atma Brahma": "Questo Sé individualizzato è il Sé Onnicomprensivo, Cosmico, Divino".

Terzo, il Jñana Linga corrisponde al Mahavakya "Thath Thvam Asi" : "Tu sei Quello".

Quarto, l'Atma Linga corrisponde al Mahavakya "Aham Brahma Asmi" : "Io sono il Supremo Brahman".

Con la visione di questi Shiva-Sai Linga, è promessa la liberazione.

In questi ultimi anni, in occasione di Maha Shivaratri, dopo un intervallo di oltre vent'anni (8), Baba ha emesso dal suo stomaco e dalla bocca, il famoso Hiranya Garbha Linga, il Linga del Divino Grembo d'Oro. Questo simbolizza il Principio dell'Amore su cui si basa la creazione.

Oggi, è Bhagavan Baba l'Advaita Jñana Bhaskara (Colui che brilla come il sole della conoscenza liberatrice dell'unitarietà), nel ruolo di Dakshinamurti.

Sai Shivoham è l'Advaita mantra non-dualistico di cinque sillabe per l'era moderna.
Sai Shivoham significa, "Io sono SAI, il quale non è altri che Shiva, la Suprema Divinità Primordiale".


La Pralaya Tandava di Shiva

Il quinto fatto in relazione a Maha Shivaratri è la Kala Ratri, notte nera, ultimo atto del dramma della dissoluzione del Cosmo prima della sua rigenerazione in un nuovo ciclo della creazione. Shiva appare come Rudra, apre il suo terzo occhio di fuoco ed il Cosmo viene ridotto interamente in cenere. La danza di distruzione di Rudra è chiamata Pralaya Tandava. È Rudra che controlla la morte sia a livello individuale sia a livello cosmico. Ecco perché lo preghiamo di risparmiarci dal disastro della morte:

THRAYAMBAKAM YAJAMAHE, SUGANDHIM PUSHTI VARDHANAM, URVARUKAMIVA BANDHANATH MRITYOR-MUKSHIYA MAMRITATH:

"Adoriamo il Dio dai tre occhi, Shiva, la cui divina fragranza si diffonde senza limiti e che ci fornisce crescente vitalità. Preghiamo che ci liberi da tutti i legami.
Così come una zucca matura si stacca naturalmente dallo stelo, così, oh Signore, salvaci da una morte prematura e donaci l'immortalità."

Questo è il famoso Mrityunjaya Mantra che evita la morte prematura. Ci sono innumerevoli testimonianze ad asserire che Bhagavan Sathya Sai Baba ha salvato numerose persone dalle fauci della morte. Egli è veramente Mrityunjayishvara, il conquistatore della morte. Se non fosse per Sai
Shiva, l'uomo sarebbe ridotto a null'altro che Shava, un cadavere!
Soltanto Shiva evita che il Cosmo sia ridotto in cenere.

Preghiamo pertanto Shiva-Sai cantando il SAI ISHVARA GAYATRI MANTRA,
rivelato dal grande sapiente vedico Shri Ghandikota Subrahmanya Shastri, la vigilia del Natale 1977, a Brindavan, alla presenza di Bhagavan Baba nel santo momento del crepuscolo.


OM SAISHVARAYA VIDHMAHE
SATHYA DEVAYA DHIMAHI
THANNAH SARVAH PRACHODAYAT

Riconosciamo Sai come Shiva, Ishvara, Suprema Divinità.
Meditiamo su Sathya, Dio di Verità, Virtù, Pace, Amore, Non violenza, Sacrificio.
Possa l'Onnipotente Suprema Persona guidarci alla Liberazione ed alla beatitudine eterna.

G.V.Subba Rao
Prashanthi Nilayam - 4 Marzo 2000


Note:

1) Letteralmente: Shiva Grande Dio; appellativo per il Signore Supremo,
il Parabrahman nella sua espressione primeva, precedente la manifestazione creativa, consevatrice e distruttiva/rigeneratrice.
2) Shiva l'Eterno, altro nome per la stessa Entità.
3) Prakriti - la Natura, la materia primordiale e tutti i suoi evoluti che costituiscono la Creazione. Possiede l'attributo dell'attività, che ne determina la sua condizione di evoluzione incessante, di divenire continuo. Insufficiente a sé stessa, è vivificata da Purusha
4) Purusha - lo Spirito Divino, consapevole, che dà vita a Prakriti, attivando così la Creazione
5) Nataraja - Re della danza
6) Armageddon - nell'Apocalisse, teatro della battaglia finale tra il bene ed il male
7) Ficus Religiosa, grande albero dotato di numerose radici aeree
8) Durante quei venti anni, la generazione del Linga si è svolta non in pubblico, fino a quando, nel 1999, accadde tra la sorpresa generale. Anche nei tre anni
successivi Swami ha emesso un Linga d'oro, e nel 2002, il giorno successivo alla emissione dalla bocca, ha creato un secondo Linga d'oro molto grosso con un ampio gesto della mano destra.