SATYOPANISHAD

7 dicembre 2003

D. 194 - Swami! Molto spesso parli dei valori umani. La loro restaurazione, infatti, è il compito che l’Avatar si è prefissato. Gentilmente, spiegaci come possiamo fare per diventare consapevoli della loro importanza.

Bhagavan - Un uomo privo dei valori umani ha solo l’ aspetto esteriore di un essere umano, ma non è assolutamente un uomo in azione. La supremazia e la distinzione dell’umanità dipende dai valori umani. La nascita dell’uomo ha uno scopo: avere gran cura della propria umanità ed elevarsi alla Divinità. Sathya (Verità), Dharma (Retta condotta), Shanti (Pace), Prema (Amore ) ed Ahimsa (Non violenza) sono i soffi vitali che, insieme, costituiscono il respiro. Senza i soffi vitali di prana, apana, vyana, udana e samana l’esistenza umana non si pone nemmeno in discussione. Nel timore che la Verità potesse causargli difficoltà, l’uomo si è allontanato sempre di più da ‘Sathya’. Egli si trova in tale spiacevole situazione, da non sapere che cosa sia il Dharma. L’uomo non deve mai abbandonare questi valori, per quanto le circostanze possano essere avverse. Rinunciare a questi valori sacri equivale a commettere suicidio. Quando si rinuncia alla Verità, è come rinunciare ad uno dei cinque soffi vitali. Il detto: ‘Di’ la Verità, agisci rettamente’, è il più rappresentativo nella cultura di Bharat, ed è cruciale per l’avanzamento spirituale. Qual è la causa principale dello scompiglio odierno? Il totale abbandono della Verità (‘Sathya’) e della Retta Condotta (‘Dharma’). Questo è il motivo per cui l’Amore è quasi sparito. In mancanza di Sathya, Dharma, Shanti e Prema, la violenza (‘himsa’) si scatena. Nelle case, nei villaggi, nelle città e negli Stati, in tutto il Continente, siamo testimoni di orge e di violenza. Vengono commessi crimini terribili, crudeli ed efferati. La vita umana è diventata vuota. Come i genitori piangono su un figlio idiota, Madre India si dispera per la mancanza di valori umani nei suoi cittadini. I valori morali, religiosi e spirituali hanno toccato il fondo. Notate la differenza fra il Re Dushyanta, che aveva studiato in una città in cui non si professava alcun valore [umano], e suo figlio Bharata, che era stato imbevuto dei valori umani per aver ricevuto la propria istruzione in un ashram. L’istruzione perseguita al fine di guadagnarsi da vivere non merita neppure il nome che ha. La vera istruzione prepara gli alunni a diventare consapevoli delle più alte mete della vita, e li sprona a realizzare i valori umani.


D.195 - Swami! Perché abbiamo bisogno dei valori umani?

Bhagavan - Non basta ripetere come un pappagallo i cinque valori umani - Verità (Sathya), Dharma (Retta Condotta), Pace (Shanti), Amore (Prema) e Non Violenza (Ahimsa). Non basta dare lezioni sui valori umani. Non serve assolutamente a nulla leggere libri sui valori umani. Essi devono venir praticati.
Proprio come il ghiaccio è freddo ed il fuoco è caldo, anche un essere umano dovrebbe avere, in modo naturale, i valori umani. Se limitate questi valori a delle mere letture, essi perdono il loro significato. Mezzo chilo di pratica è meglio di una tonnellata di precetti. Uno sguardo alla mappa dell’India non corrisponde ad un viaggio attraverso il Paese, giusto? Lo stesso è per i valori umani: solo leggendo, o partecipando a delle lezioni su di essi, non guadagnate niente. Se praticate con sincerità uno qualsiasi di essi, il resto seguirà. Un albero ha il dharma di un albero. Un animale ha il dharma di un animale. Perché l’uomo non dovrebbe seguire il dharma umano?
Le qualità che ci aspettiamo da un essere umano sono definite ‘valori umani’. Io vi dico che, se sviluppate l’Amore, tutte le altre qualità seguiranno. L’Amore è la qualità principale. L’Amore è Dio, Dio è Amore. L’Amore è vita. Avete amore, non c’è dubbio, ma è ‘stretto’: esso è limitato a voi ed alla vostra famiglia, all’ ‘Io’ e a ciò che è mio, e basta. L’amore non è contrazione, che è ciò che avete ora. L’Amore è espansione. L’Amore è altruismo, l’egoismo è mancanza di Amore. Che siate teisti o atei, a questo mondo senza Amore non c’è niente. Potete acquisire la Grazia di Dio solo con l’Amore. Ciò che esiste fra voi e Dio è il vincolo dell’Amore. Perché, nel Ramayana, Rama rimase compiaciuto per via di quello scoiattolo?
Qual era l’istruzione del barcaiolo Guha, che compiacque Rama?
Qual era la condizione di Sabari, e quali le sue ricchezze, per conquistarsi l’Amore di Rama?
Quali qualità avevano le Gopi di Brindavan per essere così vicine al Signore Krishna, ed in tale intimità con Lui?
In tutti questi esempi, fu solo l’Amore puro che fece sì che essi godessero della vicinanza di Dio. L’Amore supera la forza fisica, l’intelligenza, la ricchezza e l’autorità. Dio in un devoto cerca l’Amore. Dove c’è Amore, c’è Verità.
Per esempio, se vostro figlio, dopo aver giocato in un campo, torna a casa con il suo amico e vi chiede del ‘laddu’, siete tentati di dire che non avete dolci nella dispensa. Ma se vostro figlio viene da solo e vi chiede un dolce, andrete subito in cucina e gli metterete davanti la scatola intera, dicendogli di mangiare quanti dolci desidera. Notate la differenza! Nel primo caso avreste negato di avere in casa un solo dolcetto, ed ora offrite la scatola intera! Perché? L’amore che avete per vostro figlio vi fa dire la verità.
Una parola detta per Amore (Prema), è Verità (Sathya). Qualsiasi azione che compite per Amore è ‘Dharma’. Tutte le azioni ingiuste, non rette, che vengono compiute oggi sono dovute solo all’assenza di Amore. Ma un’azione fatta con Amore è necessariamente giusta. Se avete Amore, avete la Pace. Si dice che il volto sia lo specchio della mente. Guardando la faccia di qualcuno, scopriamo se quella persona è in pace, o se è disturbata, o agitata. Si dice la Verità, si compie il Dharma e si sperimenta la Pace. L’esperienza dell’Amore è la Pace. Non sarete affetti dal biasimo o dalla critica. La vostra Pace sarà di una qualità tale, da tenervi al di sopra delle negatività e delle accuse, se sarà sostenuta dall’Amore. Questa è la comprensione che avrete al momento dovuto, con il cuore pieno d’Amore, e non farete mai del male a nessuno ed in nessun modo. Questa è la non violenza, o ‘ahimsa’. La comprensione, sostenuta dall’Amore, è non violenza.
A questo mondo non c’è niente che non potete ottenere con l’Amore. Una volta che svilupperete questo Amore Divino, sarete un’incarnazione di tutte le virtù e dei valori umani.


D. 197 - Swami! Ora capiamo quale grande difetto sia, insegnare bugie nelle scuole, nei college e nelle università. L’istruzione, in queste istituzioni, non viene certo impartita nel modo raccomandato da Te. In che cosa è da ricercare il difetto del nostro sistema didattico?

Bhagavan - La conoscenza che acquisite da queste istituzioni didattiche non viene canalizzata ed utilizzata appropriatamente. Dovete mettere in pratica la vostra conoscenza, solo così può esserci perfetto equilibrio fra istruzione e perizia. Oggi non trasformate la vostra istruzione in ‘perizia’, bensì ‘uccidete’ la vostra istruzione. Non c’è equilibrio. Questo è il difetto principale della vostra istruzione.


D. 198 - Swami! Fino a quale punto i genitori sono responsabili della degradazione dei valori dei figli?

Bhagavan - Se i figli sono viziati, i genitori ne sono gli unici responsabili. Molti genitori si comportano come Dhitarashstra, il re cieco del Mahabharata. Non ostacolò mai, né cercò mai di fermare i suoi figli, i Kaurava, che compivano ogni sorta di misfatti. Che cosa accadde al re, infine? Non gli rimase nessuno che officiasse i suoi riti funebri, sebbene avesse avuto addirittura cento figli. Si rovinò completamente. Perchè? Fu solo il suo attaccamento verso i figli a causare la sua caduta. Tutto il suo clan perse la reputazione a causa di questo suo attaccamento.
Sembra che i genitori d’oggi non sappiano come allevare i propri figli. Quando il figlio guarda la televisione, la madre gli porta il cibo dalla cucina, permettendogli di mangiare davanti al televisore: questo non significa insegnar loro le buone maniere. Solo chi ha delle buone maniere è un uomo. Chi ha disciplina è un devoto. Gli altri sono solo bambini. I genitori pensano ad un’istruzione tesa ad assicurare una carriera ai loro figli, ad un’educazione altamente promettente che dia loro la prospettiva di trasferirsi all’estero. Desiderano che i loro figli ricoprano delle posizioni prestigiose, che guadagnino soldi, che vadano all’estero e che sposino donne ricche e così via.
C’è ancora un’altra categoria di genitori. Quando i loro figli entrano per caso in un tempio, li prevengono, dicendo: “Come, stai andando al tempio? Come, a questa età? Sei molto giovane. Devi necessariamente essere così religioso, alla tua età? Potrai esserlo dopo i sessant’anni”. Trovate anche dei padri che impongono ai loro figli di dire a chiunque venga a cercarli che non sono in casa. Che cosa vi aspettate che imparino i figli, da dei padri simili?
Nei tempi odierni ci sono molti bambini che non sono così fortunati da essere allevati con le cure amorevoli e tenere delle loro mamme! Le madri sono occupate con le loro professioni, o passano il tempo nei circoli femminili, al mercato, a fare shopping, a fare visita agli amici, e così via, con il risultato che un bambino piange solo se muore la sua bambinaia, e non la sua mamma. Perché? La ragione è che quei bambini non hanno conosciuto l’amore della mamma, ma solo quello della bambinaia. Questa è la vergognosa situazione di oggi.
Chi rese grande l’Imperatore Sivaji? Chi portò Gandhi ad essere un Mahatma? Solo la loro madre. La responsabilità di forgiare i propri figli in cittadini ideali ricade soltanto sui genitori. Se una ragazza è viziata, è la madre che dev’essere biasimata per questo. Se è un ragazzo ad essere viziato, si deve ritenerne responsabile suo padre. I genitori devono modellare i bambini in modo tale, che essi devono essere apprezzati da tutti. Devono acquisire un buon nome per le loro scuole, la società ed il Paese in generale.


D. 199 - Swami! L’aumento dei prezzi è un’ esperienza comune ovunque. La gente trova difficile sbarcare il lunario a causa dell’impennata dei prezzi. Vorremmo conoscere il punto di vista di Swami sul problema dei prezzi in aumento.

Bhagavan - Innanzitutto, dovete sapere che l’uomo ha più valore di tutte le ricchezze al mondo. I prezzi sono saliti perché i valori umani sono scesi. Il giorno in cui i valori umani risaliranno, i prezzi scenderanno. Infatti, le proprietà, come le terre, i gioielli, il denaro, le case e le comodità fisiche hanno il valore che hanno a causa dell’uomo: fino a quando le utilizza hanno valore, se smette di utilizzarle diventano inutili. Per esempio, nei boschi c’è molta terra disponibile. È in vendita a molto poco. Potete averla per pochi soldi, mentre nelle città come Bombay o Dehli il costo della terra è così alto che non è alla portata dell’uomo medio. Comprare un lotto di terra laggiù, se pur piccolo, costa alcuni lakh di rupie. [un lakh: centomila rupie] Perché? Perché la gente vive nelle città. Sono altamente popolate. Ogni centimetro quadrato di terra è completamente sfruttato. Ma nei boschi non ci vive quasi nessuno, ed è per questo che lì il valore della terra è così basso. Chi è responsabile, allora, dell’alto costo della terra? Solo l’uomo stesso. Se nessuno volesse più comprare l’oro e l’argento, credete che continuerebbero ad avere valore? Certo che no. È a causa dell’uomo che gli articoli e le proprietà diventano preziose o senza valore. Dato che l’uomo ha perso il proprio valore, le varie cose sono salite di prezzo. Per far sì che i prezzi si abbassino, l’uomo deve acquisire valore, tramite la pratica dei valori umani.


D. 200 - Swami! Tu sai tutto. È assolutamente vero che siamo noi genitori a dover essere biasimati. Hai indicato con molta esattezza dove sta l’errore. Ma oggi non si vedono ragazzi che rispettino i propri genitori. Non seguono le loro istruzioni. Sono ingrati. Gentilmente, puoi dirci come devono comportarsi i figli in presenza dei loro genitori e come dovrebbero trattarli?

Bhagavan - Voi conoscete le ingiunzioni vediche: ‘La madre è Dio, il padre è Dio’ (‘Matr devo bava, pitr devo bhava’): esse vanno seguite. Anche i poemi epici riportano molte indicazioni che seguono questa direzione. La cultura di Bharat esige che tutti rispettino, amino e servano i propri genitori, perché il sangue, la testa ed anche il denaro sono tutti doni che si ricevono dai genitori. Se rinnegate i vostri genitori, ritroverete la stessa situazione nei rapporti con i vostri figli. La vostra eruttazione può avere solo la stessa qualità di ciò che avete mangiato. Se mangiate un cetriolo, la vostra eruttazione non potrà avere l’odore del mango. Se piantate in terra un seme di mango, non vi potrete aspettare che da esso nasca un albero di neem. Come è il seme, così sarà l’albero. Tutto vi torna indietro come reazione, riflesso e risonanza. Questo è assolutamente certo. Non potete mai sfuggire alle conseguenze. Se fate piangere i vostri genitori, i vostri figli vi riserveranno lo stesso trattamento.
Ecco una piccola storia. C’era un uomo di nome Gopichand, che aveva due figli. Un giorno stava viaggiando in un treno insieme a sua moglie. Aveva scritto ai suoi figli, chiedendo loro di venirli a prendere alla stazione. Entrambi i figli vennero. Il figlio più grande fece il ‘namaskar’ (le salutazioni) ai genitori, chiese loro a che ora erano partiti, come era stato il viaggio e se desideravano qualcosa. Il secondo figlio, invece, non li salutò nemmeno. Il suo atteggiamento verso suo padre era molto arrogante. Dopo un po’, Gopichand disse a sua moglie: “Hai visto? Il nostro figlio maggiore ci ha salutati, si è informato sul viaggio, e quello piccolo no!” La moglie rispose: “Non dargli colpa, è giovane. Cambierà crescendo. Non essere arrabbiato con lui.” Gli anni passarono. Che cosa accadde alla fine? Il figlio più grande, che aveva onorato i genitori, divenne un giudice in tribunale e veniva salutato ed onorato da tutti nella società. Il secondo figlio divenne il portiere dello stesso tribunale, e doveva ricevere la gente e fare a tutti le salutazioni a mani giunte! Questo è ciò che succede. Chi rispetta i genitori viene rispettato da tutti; chi non rispetta i genitori non verrà rispettato da nessuno.
La stessa lezione viene insegnata nei nostri poemi epici. Nel Mahabharata, alla fine della battaglia del Kurukshetra, tutti i Kaurava morirono, e la regina Gandhari, moglie del re cieco Dhritarashtra cominciò a biasimare Krishna. Disse: “Oh! Krishna! Sei stato molto parziale ed hai favorito i Pandava. Adesso che tutti i miei figli sono morti in battaglia, sei contento?” Krishna le rispose: “Vedi, Gandhari... hai mai visto i tuoi figli con i tuoi stessi occhi? (Gandhari si era fasciata gli occhi per essere cieca come il marito, che era nato cieco). C’è mai stata una volta in cui ti hanno dato retta ed hanno seguito i tuoi consigli? Come ti aspetti che essi vengano benedetti da Dio se la loro madre non li ha mai neppure degnati di uno sguardo? Come ti puoi aspettare che essi siano depositari dell’amore e della compassione di Dio?”
Lo stesso insegnamento compare negli insegnamenti del Ramayana. Kusa e Lava, i fratelli gemelli, combatterono contro il Signore Sri Ramachandra con tutto il loro valore e con tutte le forze. Il motivo di questo risiede nel fatto che Lava e Kusa godettero delle benedizioni della loro madre, Sita, e come risultato poterono confrontarsi eroicamente con il Signore Sri Ramachandra, loro padre. Questo è il potere inerente nelle benedizioni dei genitori. Tutti devono servire i propri genitori. Avete bisogno costantemente delle loro benedizioni. Sapete che cosa piace ai vostri genitori, sapete che cosa potete fare per compiacerli, e sapete che siete stati con loro fin dalla vostra nascita. Se non riuscite a renderli felici, come potete aspettarvi di riuscire a compiacere Dio, che non avete mai visto, e del quale non sapete che cosa vuole che facciate? I genitori sono divini. Dovete esprimere gratitudine ai vostri genitori, per il dono che vi hanno fatto della vita (il vostro corpo, che è la vostra casa).


D201 - Swami! Sappiamo di dover coltivare le buone qualità sin dall’infanzia. Ma adesso, al momento presente, come possiamo coltivarle?

Bhagavan - Innanzitutto, dovete realizzare pienamente la necessità di acquisire le buone qualità e di coltivarle sinceramente. Dovete anche sapere a quali elevate altezze di nobiltà esse possono condurvi. Poi, dovete trovare i vostri difetti. Il giorno in cui getterete via le vostre cattive qualità potrete riempire la vostra vita di buone qualità, proprio come riempite un bicchiere di latte dopo aver gettato via l’acqua che conteneva. Ricordatevi sempre che alla rimozione dell’immoralità corrisponde l’immortalità. Innanzitutto, iniziate un processo di correzione di voi stessi.

Swami! Molta gente enfatizza l’importanza del carattere, ma interpretano la parola ‘carattere’ in molte diverse maniere. Che cos’è, allora, il carattere? Vorremmo saperlo da Te.

Bhagavan - Il carattere è la cosa più importante. La vita senza carattere è come una pentola piena di buchi. L’acqua non potrà mai essere trattenuta in una pentola piena di buchi. La qualità umana essenziale non verrà mai trattenuta nella vita di una persona senza carattere. Questo è ciò che osservò anche Prahlada. Un giorno vide una bellissima signora che lasciava il suo palazzo. Le chiese: “Chi siete?”. e lei rispose: “Sono il tuo regno”. Lui rimase tranquillo. Dopo qualche tempo, vide un’altra donna bellissima che lasciava il suo palazzo, e le chiese: “Chi sei?”. Lei rispose: “Sono la tua ricchezza”. Dopo qualche tempo ancora, vide un angelo uscire dal suo palazzo, e gli pose la solita domanda: “Chi sei?” L’angelo rispose: “Sono la tua reputazione”. Anche questa volta rimase quieto. Dopo poco, vide una donna dalla faccia luminosa, con uno splendore paradisiaco che le si sprigionava tutt’intorno, come non aveva visto mai prima, che lasciava il suo palazzo, e le chiese: “Chi sei?”
La donna rispose: “Sono il tuo carattere”. Immediatamente Prahalada si prostrò ai suoi piedi e la pregò ripetutamente di non andarsene dal suo palazzo. Lei acconsentì e tornò indietro. Le altre - la reputazione, la ricchezza ed il regno - la seguirono immediatamente. Quando c’è il carattere, il resto segue automaticamente. Io dico spesso ai nostri studenti:
‘Politica senza principi,
scienza senza umanità,
commercio senza moralità ed
istruzione senza carattere
non sono solo inutili ma anche pericolosi’
Vi ripeto costantemente:
‘Il fine dell’istruzione è il carattere,
il fine della cultuta è la perfezione,
il fine della conoscenza è l’amore,
il fine della Saggezza è la libertà’
Che cosa è il carattere? Il carattere è la perfetta armonia nei pensieri, nelle parole e nelle azioni (‘manasyekam vacasyekam karmanyekam mahatmanam’). Qualsiasi cosa pensiate, ditela e fatela. I vostri pensieri, le vostre parole e le vostre azioni devono essere un’unica cosa. Questo è ciò che si intende con ‘carattere’. (‘manassanyat vacassanyat karman anyat duratmanam’). Solo i malvagi pensano, parlano ed agiscono in modo non coerente. Questo fu dimostrato molto bene nel Ramayana da Hanuman. Rama gli aveva comandato di andare a cercare Sita. Per far questo, doveva attraversare il possente oceano. Rama gli dette infinite benedizioni [affinché riuscisse nell'intento]. Hanuman rispose: “Sì!” ed immediatamente saltò giù dalla montagna di Mahendra. Qui si devono evidenziare tre punti. Hanuman decise di eseguire gli ordini del Signore. Questa decisione è la prima cosa. Poi dichiarò sulla cima della montagna di Mahendra che stava cominciando la Sua missione. Questa dichiarazione è la seconda cosa. Dopo, cominciò immediatamente il suo viaggio volando in cielo sull’oceano. L’azione seguì alla dichiarazione. Questa è la terza cosa. In Hanuman troviamo quindi queste tre cose: ‘decisione- pensiero’, dichiarazione-parola’, e ‘azione’, cioè ‘testa’, ‘cuore’ e ‘mano’, in perfetta armonia ed integrazione. Questo è ‘carattere’. C’è un’altra cosa importante che dovreste sempre tenere a mente per essere vigili sul vostro carattere. Qui ogni lettera ha un messaggio ed un’istruzione. ‘Watch’ (in inglese: stai attento; N.d.T.) è una parola di cinque lettere. La prima lettera ‘W’ sta per ‘words’ (parole), le parole che usiamo. Quindi ‘state attenti alle vostre parole’. Le parole devono essere piene di verità. Dite la verità. State attenti che le vostre parole esprimano la verità. La seconda lettera è ‘A’, che sta per ‘action’ (azione). State attenti alle vostre azioni. Esse devono essere ‘dharmiche’ (cioè rette). La terza lettera è T e sta per ‘thoughts’ (pensieri). State attenti ai vostri pensieri. Essi devono essere calmi, mai disturbati ed agitati. Fate che i vostri pensieri esprimano ‘shanti’ (la pace). La quarta lettera è ‘C’, che sta per ‘character’ (carattere). State attenti al vostro carattere. Per tutta la durata della vostra vita, il vostro carattere dev’essere perfetto. Questo è possibile se avete amore puro (‘prema’). L’amore vi farà acquisire tutto a questo mondo. Il carattere umano è basato sull’amore puro, divino e disinteressato.
La quinta lettera è ‘H’, che sta per ‘heart’ (cuore). State attenti al vostro cuore. ‘Cuore’ in sanscrito si dice ‘hr daya’, cioè hr t insieme a daya. ‘Daya’ significa compassione. Chi ha compassione è 'hr daya'. Dove c’è violenza, non c’è compassione (daya). Non dovete mai essere violenti nelle vostre parole, nei vostri pensieri o nelle vostre azioni. Non dovete far del male a nessuno con gli sguardi, con le parole, con i pensieri e con le azioni. Dovete stare attenti al vostro cuore nella comprensione dei vostri pensieri, delle vostre parole e delle vostre azioni, affinché il vostro cuore sia pieno di ‘ahimsa’ (non violenza). La non violenza si acquisisce con la comprensione.
Le cinque lettere della parola ‘WATCH’ rappresentano anche la verità - Sathya (w-words: parole), la retta azione - Dharma (a - actions: azioni), la pace - Santhi (t -thoughts: pensieri), l’amore puro - Prema (c - character: carattere) e Non Violenza - Ahimsa (h -heart: cuore). Questi valori costituiscono il carattere. È il carattere che porta l’umanità verso la Divinità. Senza carattere, un uomo si riduce al livello di una bestia. Sotto certi aspetti, persino gli animali sono molto migliori degli esseri umani, perché hanno una stagione ed una ragione che giustificano il loro comportamento.
Possiamo guardare al carattere da due diverse prospettive. Una è quella del carattere Individuale e l’altra quella del carattere Nazionale. Tutti devono agire nell’interesse nazionale. Oggi abbiamo dei leader a cui manca uno dei due caratteri, o addirittura entrambi. Questa è la causa della triste situazione attuale, in cui versa il nostro Paese. Quando gli studenti hanno entrambi, si forgiano in cittadini ideali per il Paese (‘nitiye jati, adi vadilitivo koti kante hinudavu’). Una vera nazione deve avere carattere. Senza carattere si è peggiori di una scimmia. Il carattere è assolutamente essenziale e prevale quando c’è totale unità ed armonia fra le tre ‘H’, come dico spesso per il programma di educazione ai valori umani: ‘Head (testa): parole’, ‘Heart (cuore):pensiero’ e ‘Hand (mano): azione’.


D. 202 -- Bhagavan! Ti siamo molto grati per dirci così chiaramente e vividamente come dobbiamo vedere la vita in generale. Quali sono le qualità essenziali che tu desideri che noi sviluppiamo?

Bhagavan - Se le fondamenta non sono forti, un edificio non può essere stabile e durare a lungo. Le fondamenta sono molto importanti. Potete costruire qualsiasi numero di piani su delle fondamenta stabili. Le fondamenta sono la fiducia in Voi Stessi. Di questi tempi molti non hanno fiducia in se stessi. Come vi aspettate di avere successo? Se una persona non ha fiducia in se stessa, che cosa può fare per progredire? Sulle fondamenta della fiducia in se stessi vengono erette le mura della soddisfazione di se stessi. Un uomo senza fiducia in se stesso non può essere mai soddisfatto, per tutto il periodo in cui vivrà. Le mura della soddisfazione di se stessi sono appoggiate sulle fondamenta della fiducia in se stessi. A questo punto si deve posare il tetto. Ottenendo soddisfazione dalla fiducia, ci si prepara al sacrificio. Non potete vivere in una casa senza tetto. Il tetto viene appoggiato sulle mura, che a loro volta si appoggiano sulle fondamenta. A questo punto ci si può andare a vivere. Vivere in una casa di questo genere è la realizzazione del Sé. Quindi, tutti devono sviluppare le quattro ‘S’: ‘Self-confidence’ (la fiducia in Se Stessi), ‘Self-satisfaction’ (la soddisfazione di Se Stessi), ‘Self-sacrifice’ (il sacrificio di se stessi) e ‘Self-realisation’ (la realizzazione di Se Stessi).
Dovete coltivare anche le tre ‘D’. Dovete sapere che un VIP (in inglese V.I.P.:Very Important Person: una persona molto importante; N.d.T.) come il Presidente dell’India (‘Rashtrapati’) verrà sempre accompagnato da due guardie del corpo, una da ogni parte. La prima ‘D’ sta per dovere, che rappresenta il Presidente. Essa è accompagnata da altre due ‘D’: disciplina e devozione. Per compiere il proprio dovere con successo, la disciplina è essenziale. Senza disciplina non avrete mai successo. La normale temperatura corporea è di circa trentasei gradi e mezzo. La pressione sanguigna normale è di circa 120/80. Se c’è una deviazione dai valori normali, significa che siete malati. Un’alterazione della pressione sanguigna può causare anche delle malattie cardiache. Il nostro corpo, quindi, è una società, in cui tutti i sistemi lavorano seguendo una stretta disciplina. L’occhio può vedere l’intensità della luce solo fino ad un certo limite. Se lo oltrepassa, la retina si brucia. Lo stesso è per l’orecchio, che può sentire dei suoni solo fino ad un certo limite, dopodichè il timpano viene sfondato. Queste sono le lezioni di disciplina che vengono insegnate dal corpo.
La seconda cosa che viene richiesta per poter compiere il proprio dovere è la devozione. La devozione è Amore.
Il dovere compiuto con Amore è desiderabile,
Il dovere compiuto senza Amore è deplorabile,
L’Amore senza devozione è demoniaco,
L’Amore senza dovere è Divino.
Tutti devono dedicarsi al compimento del proprio dovere con disciplina.


D. 203 - Swami! Dobbiamo lavorare per la nostra liberazione, o ‘moksha’. Ma come possiamo sviluppare spiritualmente le qualità umane di base? La consapevolezza spirituale ci aiuterà ad essere più umani ed infine a sperimentare il Divino?

Bhagavan - Oggi tutti sembrano essere degli esseri umani in virtù del fatto che posseggono un corpo umano. Ma è in virtù del vostro comportamento e della vostra natura che siete degli esseri umani. Dovreste essere degli esseri umani. Sembrate aver dimenticato il valore della vita umana. Il corpo (kaya), il tempo (kala), l’azione (karma), i doveri (kartavya) e lo scopo della vita (karana) vengono usati male, o mal diretti, o sprecati. Nonostante un considerevole progresso nelle scienze e nella tecnologia, i valori umani di base soono andati perduti. Ovunque c’è un’atmosfera di paura, di ansietà, di tensione e di insicurezza, o di agitazione ed inquietitudine. Per coltivare i valori umani le qualità essenziali sono due, ‘yama’ e ‘niyama’. ’Yama’ è la limitazione, il contenimento; ‘niyama’ è la regolazione dei cinque principi: non violenza (ahimsa), verità (sathya), non desiderare la roba d’altri (asteyam), non accettare e non aspettarsi niente da nessuno (aparigraham) e la castità (brahmacariam).
La non violenza non consiste nel mero astenersi dall’uccidere o fare del male [fisicamente] a qualcuno. Non si deve far del male o provocare dolore a nessuno né col pensiero, né con la parola, né con l’azione. Questa è la vera non violenza, o ‘ahimsa’. Se siete duri ed aspri verso qualcuno, quella è violenza. Se avete dei cattivi pensieri verso qualcuno, è violenza. Non violenza significa non causare danno a nessuno e non ferire nessuno in nessuno modo, né con il pensiero, né con la parola, né con l’azione.
Il secondo principio è la verità, o ‘sathya’. In senso ordinario, voi pensate che la verità sia dire esattamente che cosa vedete, sentite e sapete. Questa è la verità come viene intesa nel mondo. Persino le leggi scientifiche non sono costanti. Esse cambiano con il tempo con le nuove invenzioni, scoperte, osservazioni ed esperimenti. Possono essere definite verità scientifiche o materiali. I giornali riportano dei fatti, non la verità. Allora, che cos’è la verità? La verità è ciò che è permanente, eterno ed immutabile. La verità è Dio. Dovete dire la verità in modo piacevole ed accettabile.
Il terzo principio è: ‘non desiderate ciò che appartiene agli altri’ (asteyam). Non dovete rubare. Il vero senso di ‘asteyam’ è ’non intrattenete alcun pensiero di possedere le proprietà altrui o tutto ciò che non vi appartiene'.
Il quarto è: ‘non aspettatevi niente da nessuno; non accettate niente da nessuno’, o ‘aparigraha’. Ma potete accettare delle cose dai vostri genitori, dal Guru e da Dio. Non dovete molestare o affliggere i vostri genitori con richieste che essi non sono in grado di soddisfare. Dovete accettare la saggezza e la Grazia dal vostro precettore. Ma da Dio dovete accettare tutto ciò che Egli vi vuole dare. Non dovete accettare niente da nessuno. Non dovete indebitarvi con nessuno, diventando dei ‘rnagrasta’, dei debitori. Date, ma non accettate.
Il quinto principio è il celibato, ‘brahmacarya’. ‘Brahmacarya’, essere un celibe, non significa non sposarsi. Una persona casta, o Brahmacari, è colui che segue il brahmamarga. Un Cariyuncuta (telugu) di Brahma è un Brahmacari, o ‘celibe’. Brahmacarya è l’armonia fra pensiero, parola ed azione.
Poi ci sono i cinque niyama: Essi sono la penitenza o ardente aspirazione (tapas), la pulizia o purezza (saucam), l’accontentarsi (s’antos’am), lo studio delle Scritture (svadhyayam), e la dedicazione di tutte le azioni a Dio, o abbandono (Isvara pranidhanam).
‘Saucam’ include sia la pulizia esterna che quella interiore. Non è sufficiente essere puliti esternamente, fare il bagno tutti i giorni ed indossare vestiti puliti. Dovete essere puliti anche dentro. Generalmente l’attaccamento e l’odio inquinano la mente. Dovete stare attenti che la mente non sia inquinata da questi due mali. Sono necessarie entrambe le forme di pulizia: la pulizia esterna e la purezza interiore.
La seconda osservanza (niyama) è la penitenza, o ardente aspirazione. ‘Tapas’ non significa che dovete andarvene da casa abbandonando le vostre proprietà. Non significa che dovete rompere con la vostra famiglia e trasferirvi in una foresta, o stare a testa in giù e a gambe in aria. No, la vera penitenza consiste nel pensare ed agire conseguentemente. In altre parole, le tre ‘H’ Head (testa), Heart (cuore) e Hand (mano) dovrebbero venir integrate dal pensiero, dalla parola e dall’azione. Languire, struggersi per Dio, desiderarLo ardentemente, è penitenza. Purificare il vostro cuore con pensieri sacri è penitenza.
Il terzo ‘niyama’, ovvero la terza osservanza, consiste nell’accontentarsi. Voi avete l’impressione che nel momento in cui soddisferete i vostri desideri, sarete soddisfatti e felici. No. Accontentarsi significa ‘mettere un tetto ai vostri desideri’. Troppi desideri rendono la vostra vita miserabile. Potete offrire un gran numero di oggetti ed ogni possibile quantità di materiale al fuoco, ed esso brucerà tutto ciò che gli darete, riducendolo in cenere. Il fuoco non dice mai ‘no’, oppure ‘ora basta’; mai. Allo stesso modo, anche i desideri non hanno limiti.
Il quarto ‘niyama’ è lo studio delle Sacre Scritture, o ‘svadhyaya’. Dovete leggere ogni giorno un brano dalle Sacre Scritture. Questo è ciò che viene definito ‘parayana’, lettura di adorazione quotidiana di un libro religioso. Questa pratica aiuta a pulire la mente.
Il quinto ‘niyama’ consiste nel dedicare a Dio ogni vostra azione (‘Isvara pran idhanam’). Dio è in voi, nella forma della vostra Coscienza. Dovete abbandonarvi alla vostra Coscienza. Questa è la cosa più importante.
I cinque ‘yama’ (proibizioni) ed i cinque ‘niyama’ (osservanze o prescrizioni) vi aiuteranno ad acquisire gli obiettivi o mete della vita e sosterranno i vostri valori umani rendendovi dei veri esseri umani.


D. 204 - Swami! I nostri antenati dettero la massima priorità alla Verità, o ‘Sathya’. La Verità è veramente così importante?

Bhagavan - Viene fatto rilevare che di tutti i valori della vita ‘Sathya’, la Verità, è quello più importante (Satyannasti paro dharmah) .
‘Tutto ha come base la Verità. Dio è Verità. L’intera Creazione è venuta in esistenza da quella Verità ed alla fine si unirà alla Verità’.
(Satyamunand undi sarvambu srstince Satyamunananage sarva srsti
Satyamahimaleni sthalamedi kanugonna.S’uddha sattva madiye cudarayya)
(Poesia Telugu)
Dovete capire che Dio è Verità e la Verità è Dio. Quindi vivete nella Verità. La Verità è il fondamento della retta condotta e la strada che porta alla pace, che renderà la vostra vita una vita d’amore.
Perché la storia di Harischandra viene ricordata fino ad oggi? Perché egli aderì alla verità ad ogni costo, sacrificando la moglie, il figlio ed il regno.
Quelli erano i giorni in cui Prahlada era re. Un giorno egli vide una bellissima figura femminile che lasciava il palazzo. Le chiese: “Posso sapere chi sei?” Ella rispose: “Sono il tuo carattere”. Prahlada rimase tranquillo. Il giorno seguente vide un’altra splendida donna uscire dal suo palazzo, e quando le chiese chi fosse, ella rispose: “Sono il tuo regno, ‘Rajyalaksmi‘. Prahlada non reagì. Il giorno dopo vide uscire dal palazzo una donna dalla bellezza incomparabile. Le chiese: “Madre! Potresti dirmi chi sei?” “Sono la tua reputazione, ‘yas’as”. Prahlada la guardò uscire.
Il giorno dopo ancora, vide una forma grandissima e maestosa, quale non aveva mai visto in tutta la sua vita, uscire dal palazzo. Le chiese gentilemnte: “Madre! Chi sei?” Ella rispose: “Sono la Verità”, Allora Prahlada cadde ai suoi piedi e La pregò di non lasciare il palazzo. Lei infine accondiscese a tornare nel palazzo e a rimanervi. E allora, che cosa successe? Gli altri angeli, il Carattere, il Regno e la Reputazione la seguirono uno dopo l’altro, e tornarono dentro il palazzo. Questo significa che tutto ti seguirà, se hai la Verità.


D. 205 - Swami! Non abbiamo un’idea ben precisa di che cosa sia il Dharma e non sappiamo comportarci adeguatamente, data la scarsa conoscenza che possediamo. Gli studiosi espongono il Dharma con una grande varietà di concetti. Designano una cosa come dharmica in un contesto, per poi descriverla in modo molto diverso in un altro contesto. Questo si aggiunge alla nostra confusione. Swami! Spiegaci gentilmente il dharma!

Bhagavan - Ciò che ci è stato insegnato dagli anziani e dagli studiosi sul dharma dev’essere compreso adeguatamente. Non dovete concludere frettolosamente che i loro punti di vista si contraddicono. Prendete ad esempio il detto: “Non esiste dharma più alto della Verità’. Il significato più profondo di questo detto è: ‘Il fondamento del dharma è la Verità’. Un altro detto dice: “La non violenza è il fondamento del dharma’. Prima è stato detto che è la Verità ad essere il fondamento del dharma. Ora, l’assenza di violenza, o ‘ahimsa’, viene definito come il dharma più alto. Ma ‘ahimsa’ non significa soltanto astenersi dalla violenza. Non violenza, o ‘ahimsa’ è non far del male a nessuno con la parola, con l’azione e neppure col pensiero. Qui si vede che si è arrivati comunque alla Verità, anche se in modo obliquo. La Verità non conosce né paura, né ira. ‘Sathya graha’ non è una parola composta ‘a caso’. Dove c’è la Verità la paura non esiste. La Verità non infligge dolore. Chi è nella Verità ‘non può’ fare violenza e considera come suo dharma la non violenza. I Veda, che descrivono gli yajna, gli yaga e gli altri riti dicono che officiarli sia ‘dharma’. È nostro dovere compiere le azioni indicateci dai Veda. Qui dovete considerare il dharma dalla propspettiva del dovere. Dovete compiere il vostro dovere, far fronte ai vostri impegni. Nel verso della Gita ‘svadharme nidhanam sreyah, paradharmo bhayavahah’ dovete realizzare che ‘svadharme’ si riferisce all’ ‘atmadharma’. D’altra parte, il dharma delle quattro caste e dei quattro stadi della vita sono da attribuirsi al tipo di nascita. La popolazione del mondo è una mistura di colori: neri, bianchi, gialli e marroni, che si possono trovare in tutti i Paesi. I diversi dharma dei quattro stadi della vita (‘brahmacarya’ [continenza, l’astenersi da qualsiasi godimento sensoriale], ‘garhastya’ [stadio del capofamiglia], ‘vanaprastha’ [eremita, anacoreta] e ‘sanyasa’ [asceta rinunciatario; colui che, avendo compreso, ha rinunciato a tutto]) devono essere visti come quattro scalini, quattro processi di sadhana per raggiungere Brahman, dopo aver compiuto le azioni inerenti al proprio dovere. Il Dharma è molto sottile. La forza vitale della Verità risiede nell’espressione, come fa quella del dharma, cioè nella pratica, o azione.


D. 206 - Swami! Come avviene la trasformazione dell'essere umano?

Bhagavan - Effettivamente la trasformazione dell'essere umano è la trasformazione della mente. Voi tendete erroneamente a chiamarla trasformazione del cuore; il cuore non è quello fisico situato nella parte sinistra del torace; il cuore spirituale è molto diverso ed è onnipervadente. Questa è l'esistenza della consapevolezza ed essa non è soggetta a cambiamenti. La trasformazione della mente è veramente importante, perché solo chi è dotato di mente può essere chiamato 'Essere Umano'. Un individuo scompare ma la sua mente sopravvive; è per questo che si dice:
‘La mente è la sola causa della schiavitù o della liberazione dell'essere umano’ (mana eva manus yanam karanam bandhamokshayoh).
Quando la mente si rivolge all'esterno, come fa nella manifestazione ('Pravrttimarga'), essa viene saturata da desideri, idee ed interessi mondani, ma quando essa si ritira sul sentiero interiore ('Nivrttimarga'), essi vengono tenuti sotto controllo. Questa condizione è chiamata disinteresse ('amanaskam'), e favorisce l'esperienza della pace e della gioia; ecco che cosa si intende per trasformazione della mente. Solo allora la trasformazione dell'uomo è possibile.


D. 207 - Swami! Come dobbiamo concepire il triplice sentiero dell'azione, della devozione e della conoscenza (karma, bhakti e jnana)?

Bhagavan - Osservate il vostro orologio da polso: ogni orologio ha tre lancette - i secondi, i minuti e le ore - giusto? La lancetta dei secondi deve fare sessanta giri prima che quella dei minuti si sposti di una tacca e quella dei minuti deve fare sessanta giri perché la lancetta delle ore si muova alla postazione successiva. Qui la lancetta dei secondi è la via dell'azione disinteressata, o ‘karma marga’. La lancetta dei minuti è la via della devozione, o ‘bhakti marga’, mentre quella delle ore è la via della conoscenza, o ‘jnana marga’.
Vi darò un altro esempio: la maggior parte di voi per andare a casa viaggia in treno. Avete tre modi per raggiungere la vostra destinazione; potete prendere un treno, un treno espresso che vi porta direttamente al vostro luogo di destinazione. Potete anche prendere un treno in cui il vagone su cui siete seduti viene connesso ad un altro convoglio in una stazione ferroviaria. E' un vagone-navetta che vi consente di non dover scendere in qualche stazione intermedia per cambiare. C'è poi un altro modo: prendete un treno e viaggiate per un po’, poi scendete in una stazione e salite su di un altro treno che vi porta a destinazione. Questo è quello che si chiama un 'treno passeggeri'.
Questi tre modi di viaggiare sono validi anche nel viaggio spirituale: la via del servizio disinteressato, ‘karma marga’, è un viaggio su un treno passeggeri; la via della devozione, ‘bhakti marga’, è un viaggio su un vagone-navetta che verrà agganciato ad un altro treno senza bisogno che scendiate. Infine la via della conoscenza, ‘jnana marga’, è un treno espresso che vi porta direttamente a destinazione.