SATYOPANISHAD

27 aprile 2003

D. 39 - Swami, pensando al modo in cui procede la nostra vita, lo troviamo nebuloso e sconfortante.
Ci sorgono dubbi anche sul fatto se essa stia andando nella direzione giusta oppure no. Tu sei il nostro unico Rifugio. Per favore, guidaci!
Bhagavân - Conoscete il mridanga, lo strumento musicale dell'India meridionale, simile al tamburo, che si suona da entrambi i lati. La vostra vita è paragonabile a un topo rinchiuso dentro un mridanga. Se battete su un lato, il topo scappa dall'altra parte, e viceversa, perché non c'è via d'uscita. Allo stesso modo, quando vi siete ormai stancati del mondo, rivolgete a Dio il vostro pensiero. Quando Dio vi mette alla prova, di nuovo tendete a scappare verso il mondo. Il vostro spostarvi da Dio al mondo assomiglia un po' alla fuga del ratto
imprigionato nel tamburo. Questo non è l'atteggiamento giusto.
Un piccolo esempio. Due studenti fecero una gara che consisteva nel mangiare banane. Il primo voleva mangiare prima la scorza esterna per poi passare alla morbida polpa, mentre il secondo intendeva fare il contrario. La gara ebbe inizio: il primo si riempì lo stomaco con le scorze e, alla fine, non riuscì a mangiare neppure un po' della dolce polpa di banana! Quindi perse la gara e
avvertì mal di stomaco e i sintomi dell'indigestione. Il secondo si abbuffò di polpa, ma poi non riuscì a mangiare neppure una buccia di banana! Nemmeno egli vinse, ma almeno non ebbe ripercussioni sulla sua salute.
Il primo studente è paragonabile a coloro i quali rincorrono i desideri del mondo e i piaceri dei sensi: sono destinati a finire la loro esistenza nell'infelicità e non
potranno trovare una cura a bhavaroga, la malattia dell'attaccamento al mondo materiale. Quelli che invece pensano a Dio, sono come il secondo studente: solo essi diventano più forti nella vita divina.
La vita umana dovrebbe cominciare dal punto del dâsoham: io sono il Tuo servo. Nel mezzo, dovreste chiedervi costantemente: "Koham?", 'Chi sono io?', e concludere con la risposta, scaturita dalla piena consapevolezza di identità con Lui: "Soham", 'Io sono Dio'.
Questo è il giusto atteggiamento nella vita. L'uomo dovrebbe comprendere che la felicità e la pace che gli sono indispensabili non si trovano nel mondo esterno.
Un esempio. Una persona andò in un hotel e il cameriere le chiese che cosa potesse servirle. La persona rispose: "Idli" e "sambar". Il cameriere, colto di sorpresa, esclamò: "Signore, non ha letto l'insegna appesa laggiù? Questo è un ristorante militare non vegetariano!" Similmente, come potete aspettarvi di mangiare cibo come il palav, o il biriyani e pollo, in una mensa di bramini?
Allo stesso modo, c'è un'insegna appesa sopra questo mondo, ove si legge: "Anityam asukham lokam" 'Questo mondo è caduco e colmo d'infelicità'. Come potreste trovarvi felicità e pace? Ecco perché nella Bhagavad Gîtâ, Krishna dice: "Immergiti in Me!" Dovreste vivere in piena consapevolezza di queste verità.

D. 40 - Swami, come ci si dovrebbe comportare dal punto di vista sociale? Quali sono le norme sociali?
Bhagavân - Dovreste dimenticarvi di due cose: l'aiuto che avete dato e il male che avete ricevuto.
Inoltre, dovreste ricordarvi due cose: l'aiuto che avete ricevuto e il male che avete commesso.
Allora, in voi non ci sarà più ego, orgoglio, gelosia, invidia, odio e altre qualità negative.
Dovreste tenere conto anche di un'altra cosa importante: qualsiasi minimo errore o difetto ci sia in voi, consideratelo molto grande. Allo stesso tempo, quando notate un grande errore in un altro, minimizzatelo. Non ingrandite la vostra bontà e reputate grande quella altrui. Questo atteggiamento vi aiuterà a correggere e migliorare voi stessi, a rendervi capaci di perdonare e dimenticare gli errori altrui.
Oggi, però, accade esattamente l'opposto. Tutti ingigantiscono la propria bontà e sminuiscono quella degli altri. Tutti vedono i propri errori - grandi come una
montagna - piccoli come un formicaio, mentre, quando si tratta di giudicare le colpe altrui, fanno di una pagliuzza un pagliaio. Questa è la causa di tutti i conflitti e di tutte le lotte interne.
Vi sono altre due categorie di persone. Alcuni dipingono i propri errori come fossero pregi, esibiscono i propri difetti come fossero cose giuste e tentano di
attirare l'attenzione sulle loro virtù, che in realtà sono inesistenti! Poi, ci sono coloro che si comportano peggio dei demoni.
Essi attribuiscono colpe, errori, peccati e difetti agli altri in maniera del tutto infondata e falsa, ignorando totalmente i loro meriti. Prima dovreste correggere i vostri difetti. Giudicate gli altri in base ai loro meriti, non in base ai loro difetti. Trovate i vostri difetti e i meriti degli altri.

D. 41 - Swami! Molti hanno l'impressione di essere troppo impegnati per riposare. In che cosa consiste il riposo?
Bhagavân - Riposare consiste nel cambiare lavoro. Non dovreste mai oziare. Non dovreste essere pigri. La pigrizia è ruggine e polvere, che alla fine esplode. Invece, il lavoro è riposo ed è la cosa migliore. Se siete stanchi di un particolare lavoro, cambiatelo con un altro. Cambiare lavoro è riposare.

D. 42 - Swami, abbiamo tante preoccupazioni. A volte, a causa di esse, ci ammaliamo. Che cos'è la preoccupazione? Ti preghiamo di insegnarci a non preoccuparci! Bhagavân - Secondo Me, non esiste nulla che possa definirsi
'preoccupazione'. Se rifletti a fondo, vedrai che non c'è affatto preoccupazione nel mondo. È semplicemente un fatto psicologico. La preoccupazione è paura generata dalla mente. Ecco tutto! Nulla di più. Deriva esclusivamente dalla
vostra immaginazione.
A volte vi sentite in colpa, perciò cominciate a preoccuparvi ricordando il passato, che però è impossibile da recuperare. Quali che siano i vostri sforzi, esso non può ritornare. Il passato...è passato! Allora, perché preoccuparsene? Che senso ha? Un'altra preoccupazione è quella per il vostro futuro. Secondo Me, anche questa è insensata, perché il futuro è incerto e potrebbe accadere
qualsiasi cosa. Chissà? Il futuro è ignoto. Perché, dunque, dovreste preoccuparvi del futuro? Che cosa ci guadagnate?
Comprendete con chiarezza che tutto è nel presente: non si tratta del presente ordinario, ma di un 'onnipresente'. In quale modo (tutto è nel presente)? Le conseguenze del passato si trovano nel presente! Allo stesso tempo, il presente costituisce la base del futuro. Il seme dell'oggi, che è nell'albero di ieri, germoglierà nuovamente nella pianta del domani.
Quindi, non vi è alcun motivo di preoccuparsi. Non preoccupatevi mai di nulla.

D. 43 - Swami, oggi molte persone istruite sprecano tempo, denaro ed energia in paesi e città.
Vorremmo sapere qual è il Tuo pensiero a tal riguardo.
Bhagavân - Il tempo è Dio. Nelle vostre preghiere, voi dite: "Kâlâya namah, kâlakâlâya namah, kâlâtîtâya namah, ecc." (Mi inchino a Colui che è il tempo; mi inchino al Signore del tempo; mi inchino a Colui che trascende il tempo.). Il tempo è Dio. Non dovreste sprecare tempo. È peccato sprecare o fare cattivo uso del tempo. Tutti seguono il tempo. Dio è Signore del tempo. Tempo sprecato è vita sprecata. La fretta causa spreco, lo spreco genera ansia: quindi, non abbiate fretta!
Si dovrebbero compiere buone azioni e trascorrere il tempo in maniera sacra. La giovinezza, come un fiume, non può scorrere all'indietro. Passata la giovinezza, non si torna indietro. Il fiume non invertirà il suo corso. Quindi dovreste considerare il tempo un dono prezioso.
Dite che molte persone istruite sprecano denaro. Questo è molto grave.
Sprecare denaro è una malvagità. Non dovreste fare cattivo uso del denaro. Ricordate sempre: avere molto denaro vi spinge a commettere molti più errori, a sviluppare molte cattive abitudini.
Dovreste utilizzare i vostri soldi in programmi socialmente utili. Dovreste esprimere materialmente la vostra gratitudine alla società cui dovete il vostro stato sociale, impiegando il vostro denaro per attività di servizio.
Dovreste compiere dei sacrifici verso i poveri e i bisognosi.

Otterrete Moksha, la Liberazione, solo col sacrificio.
Nessuna attività, nessun figlio, nessuna proprietà o ricchezza possono eguagliare la grandezza del sacrificio.

Nel corpo umano, il sangue circola costantemente. Il denaro dovrebbe circolare nella società nello stesso modo. Non dovrebbe stagnare nelle mani di pochi. Se il sangue non circola, si sviluppano gonfiori e tumori. Se siete a corto di soldi, diventa difficile gestire le cose, ma se ne avete troppi vi rovinerete. I soldi dovrebbero essere come le scarpe: la misura giusta. Se sono troppo larghe o troppo strette, non riuscite a camminare comodamente. È importante avere scarpe della misura adatta al vostro piede. Quindi, ricordatevi ciò che ripeto
spesso: il denaro va e viene, la moralità viene e cresce.
La moralità consiste nel giusto uso dell'energia e delle altre vostre risorse. Non dovreste abusare dell'energia in alcuna delle sue espressioni. Non sprecate l'acqua. Non sprecate il cibo: il cibo è Dio. Potete mangiare per saziarvi: non c'è nulla di male in ciò.
Ricordate, però, che molti muoiono perché non hanno di che sfamarsi, non hanno cibo a sufficienza. Quale preghiera dovreste recitare prima di mangiare?

Brahmârpanam brahma havir brahmâgnau brahmanâ hutam
brahmaiva tena gantavyam brahma karma samâdhinâ
aham vaishvânaro bhûtvâ prâninâm deham âshritah
prânâpâna samâyuktah pachâmy annam chaturvidham.
"O Signore, Tu sei nel corpo nella forma di Vaishvânara (il 'fuoco
della digestione')
e sei sempre Tu che digerisci e assimili il cibo di cui mi nutro.
A Te offro il cibo. Sei Tu che distribuisci in tutte la parti del mio
organismo l'essenza del cibo"
.

Questo è il significato della preghiera che dite prima di mangiare.
Quindi, sprecare il cibo è un peccato.
Voglio che mettiate un tetto ai vostri desideri. Ciò è possibile soltanto se decidete, e vi impegnate, a non sprecare tempo, denaro, cibo ed energia. I cinque elementi della natura - terra, acqua, aria, fuoco e spazio - sono di origine divina. Dovreste quindi mostrare il massimo rispetto di essi e considerarli divini.

D. 44 - Swami, è corretto sentire che istruzione e denaro ricevuti sono inutili, solo perché non ne siamo soddisfatti? Dovremmo metterli da parte? Qual è la soluzione?
Bhagavân - No, non è corretto. In questo mondo, nulla è inutile. Tutto dipende dalla vostra mente.
I vostri pensieri e le vostre reazioni ad essi sono la causa di tutto ciò che provate, dite e fate.
Dio ha creato il mondo a beneficio dell'umanit? e perché essa migliorasse. Usare, abusare e usare impropriamente dipendono dalla mente che avete. In base ad essa vivete certe esperienze e i conseguenti effetti. Di fatto, nell'istruzione non c'è nulla di male, perché 'la Conoscenza è Dio' (Prajñânam brahma).
Quindi, l'istruzione non è in difetto. Quando la vostra mente è pura, l'istruzione vi conferisce saggezza e risveglio spirituale. Invece, una mente inquinata
strumentalizza l'istruzione per i propri scopi egoistici. Perciò, l'istruzione è una costante, ma la sua utilità dipende dalla natura della mente. Lo stesso dicasi per il denaro.
Una mente sacra vi spinge al sacrificio, una mente inquinata vi induce a sprecare denaro per i vostri vizi e vi rende schiavi a ogni sorta di abitudini nefaste. Alla fine perderete la vostra buona reputazione. Anche in questo caso, considerando il denaro la costante, dipende dall'uso che ne fa la vostra mente. Dovete mantenere la mente pura, sacra, orientata verso Dio, e piena di amore divino altruistico. Questa è sâdhanâ, disciplina spirituale.
L'attaccamento al corpo, i dubbi, la gelosia, l'odio, l'ego e l'avidità inquinano la mente e conducono alla rovina totale. Perciò occorre sbarazzarsi delle qualità negative e riempirsi la mente d'amore. Allora potrete utilizzare correttamente la vostra istruzione e i vostri soldi. Essi dovrebbero indurvi a intraprendere
attività altruistiche e a rendervi infine degni di sperimentare la Divinità in voi.

D. 45 - Swami, il nostro Paese, Bhârat, è politicamente noto per la sua costituzione secolare.
Tuttavia, i partiti politici danno interpretazioni particolari del termine "secolarismo". Alcuni lo interpretano in maniera distorta. Ti preghiamo di darci chiarimenti in proposito.
Bhagavân - Secolarismo non significa ateismo. Uno stato secolare non è la terra di Hiranyakashipu, ma un paese in cui i cittadini seguono il dharma, lo propagano e professano liberamente, senza criticare, in nessuna circostanza, il credo e il dharma altrui. Il Sanâtana Dharma fa riferimento al secolarismo. Il Signore Krishna afferma: "Svadharme nidhanam shreyah, paradharmo bhayâvahah". In altri termini, dovreste seguire lo svadharma e non il paradharma.
Qui, però, occorre una sottile precisazione: svadharma non sta a indicare il dharma (ruolo, codice di condotta, dovere) relativo alla propria casta, stadio della vita o professione, come immaginate.
Sva-dharma significa dharma dell'Âtma (Sva=Âtma), che si basa sulla
consapevolezza del Sé. Il paradharma è invece anâtmadharma, il dharma del non Sé, basato sulla coscienza non spirituale, o conoscenza del corpo.

D. 46 - Swami, oggi c'è un gran numero di organizzazioni internazionali che lottano per la pace, ma sembra che i loro princìpi non siano ben focalizzati. Come conseguire la pace?
Bhagavân - Il loro approccio fa difetto. Dov'è la pace? È in voi stessi. Voi siete incarnazioni della pace. Non si può trovare alcuna pace nel mondo esterno. Fuori potete trovare solo pezzi (in inglese: pieces - N.d.T.), non pace (in inglese: peace - N.d.T.)!
Prima, conseguite la pace come individui, poi estendetela alla vostra famiglia. Gradualmente sperimenterete la pace nella comunit?, poi nella nazione. Molti paesi stanno ammassando bombe atomiche e altre armi di distruzione di massa, e, contemporaneamente, continuano a cantare inni di pace. È questa la pace?

D. 47 - Swami, in quest'era moderna, molti considerano, gli antichi rituali come gli yajña e gli yâga, insignificanti, ridicoli e obsoleti. Perché?
Bhagavân - L'ignoranza è la causa principale, l'assoluta ignoranza di discorsi privi di saggezza.
Un piccolo esempio. Un esattore delle tasse andò in un villaggio per un incarico ufficiale. In un campo vide un contadino che gettava semi di riso nel suo terreno.
L'ufficiale pensò che questa fosse la ragione della povertà dell'India. "Che uomo strano questo contadino che getta via i semi quando c'è gente che muore d'inedia!", pensò. Alla fine chiese al contadino perché agisse così e questi rispose: "Signore, non sto gettando il riso. Oggi sembra che io stia gettando un sacco pieno di riso al vento, ma domani, di sacchi, ne raccoglierò cinquanta!"
Allora l'ufficiale capì di essersi sbagliato.
Similmente, assistendo ai rituali sacri, uno potrebbe pensare che si gettino inutilmente nel fuoco sacrificale il burro e tutte le altre sostanze, ma in realtà non è vero. Il fumo che sale dal fuoco quando esse vi vengono gettate, assieme ai mantra vedici che si recitano, purificano l'aria inquinata. Tutta l'atmosfera ne viene purificata. Quindi è stolto considerare tali rituali obsoleti, ridicoli o insignificanti. Essi assicurano piogge e raccolti puntuali. Di fatto, questi
rituali prescritti dai testi vedici conferiscono benessere, pace e beatitudine all'umanità.

D. 48 - Swami, per favore, istruiscici sui princìpi che conducono al progresso nei settori della scienza, della politica, dell'etica, della religione e della spiritualità.
Bhagavân - Se seguite i tre princìpi fondamentali, il progresso generale è garantito. Allora, senza dubbio, avanzerete in ogni campo dell'azione: individuale e collettivo.
Il primo principio è daivaprîti, l'amore verso Dio. Il secondo è pâpabhîti o paura del peccato, e il terzo è sanghanîti, la moralità nella società. Se non avete un amore immenso per Dio, non potete avere paura del peccato. Se rifuggite il peccato, la moralità s'instaurerà automaticamente nella società. Perciò, i tre princìpi sono interdipendenti, correlati. Dico spesso agli studenti: "Prima di compiere qualsiasi cosa, ponetevi questa domanda: Swami approverà tale azione? Farà piacere a Swami?" Il vostro intenso amore per Swami vi impedirà di commettere azioni sbagliate. È chiaro che l'amore per Dio conduce al timore del peccato. Nel mare sorgono onde violente e potenti che s'infrangono contro gli scogli, ma essi rimangono fermi e stabili. Anche la vostra fede dovrebbe
restare salda, forte, incrollabile, risoluta, nonostante le perdite, i fallimenti, le sconfitte, le avversità, le difficoltà e i problemi. Mettete il caso che qualcuno vi
dica: "Dio non esiste!" Che cosa dovreste rispondergli? "Be', tu non hai Dio, ma che diritto hai di negare il mio Dio?"
Non scordatevi mai di Dio. Rammentate il pañchâkshari, il mantra di cinque sillabe, 'devudunnadu' (in telugu: 'Dio esiste' - N.d.T.).
Per non dubitare di ciò, ripetete l'ashtâkshari il mantra sanscrito di otto lettere, 'samshayâtma vinashyate' (il dubbio uccide).
Non dubitate mai di Dio! Se affermate: "God is no where" ('Dio non è in alcun luogo'), vi precludete la possibilità di stare in Sua presenza. Se, però, spostate
la 'w' e la ponete dopo la parola 'no', otterrete: God is now here (Dio ora è qui)!
Purtroppo l'uomo commette peccati, ma non è disposto a subirne le conseguenze. Vuole raccogliere punyam, meriti, seminando pâpam, peccati, né è disposto a compiere azioni meritevoli per avere buoni risultati. In base a quale logica pretende di raccogliere esiti positivi? Quanto sono stolte tali pretese? Come potete aspettarvi di avere un risultato diverso dal tipo di azione compiuta?
Tenete sempre a mente che tutto vi torna indietro come reazione, risonanza e riflesso. Non potete sfuggire alle conseguenze. Se comprendete ciò pienamente, non commetterete peccati, né vi lascerete coinvolgere in azioni dannose. Per questo dovreste 'amare Dio' e 'temere il peccato'. Con questi
due, ci sarà 'moralità nella società'.

D. 49 - Swami, molti parlano di cultura. Quale valore ha?
Bhagavân - La cultura è assai importante, perché la vostra vita e il suo valore dipendono da essa.
La cultura è lo stile di vita. Essa vi permette di sperimentare la Divinità nella vita. Vi aiuta a percepire l'unità nella molteplicità. Senza cultura, l'uomo diventa un demone, perde la sua statura e infine va in rovina.
Come sapete, l'acqua marina è salata. La vita umana è come un grande mare. La grazia divina è come la luce solare che, cadendo sulle acque, le fa evaporare. È il vapore della beatitudine, che sale in cielo e forma le nubi, per poi ricadere sulla terra come pioggia. È la pioggia dell'amore. L'acqua marina è salata, ma quella piovana è acqua dolce. Qual è la differenza? L'acqua marina viene raffinata dalla luce solare. Allo stesso modo, la vita viene raffinata
dal processo della cultura.
Il valore della vita allora aumenta. Un pezzo di ferro che vale meno di una rupia può essere trasformato in un meraviglioso e costoso orologio con una meticolosa lavorazione. Anche un masso, se lo si lascia così com'è, è privo di valore. Se però lo mettete nelle mani di uno scultore, il suo lavoro di scalpello lo trasformerà in una bella immagine di Krishna. Se prima nessuno lo degnava di uno sguardo, ora diviene oggetto di adorazione. Perché? È la cultura che lo ha
trasformato. Una pietra che prima tutti calpestavano diventa un idolo in un tempio, che tutti venerano. Questo è il valore che la cultura conferisce.
Se non c'è cultura, l'uomo sviluppa una folle visione della vita, percependo solo la diversità nell'unità. Un altro esempio. Un sottile ago ti permette di trasformare un pezzo di stoffa grezza in un bel vestito. Metaforicamente, l'ago è la cultura, mentre le forbici, che tagliano la stoffa a pezzi, rappresentano l'assenza di cultura.

D. 50 - Swami, la gente si è avvicinata a Dio in questo mondo moderno?
Bhagavân - Il mondo moderno è assolutamente superficiale e artificiale.
Esteriormente, tutti si dicono ciao-ciao; tutti ringraziano per ogni piccola cosa; ma sono atteggiamenti automatici, di semplice routine e cortesia: sono parole completamente vuote di significato! Dovunque, non troverete che assoluto egoismo.
La scienza moderna ha portato l'uomo sulla luna, ma l'uomo ha dimenticato di mettere un piede nella porta del suo vicino. Sì, oggi l'uomo può raggiungere chandra (la luna), ma non riesce più a vedere Râmachandra (Dio) nel proprio cuore. Può muoversi nell'acqua come un pesce, volare nell'aria come un uccello, ma non riesce più a percorrere un miglio a piedi. L'occhio umano, che misura appena due centimetri, è in grado di vedere una galassia distante anche migliaia di miglia, eppure l'uomo non riesce più a vedere neppure se stesso! Occhio e orecchio sono così vicini, ma l'uno non vede l'altro.
Dio giace nel 'kshîrasâgara', il mare di latte del vostro cuore; ma oggi il cuore è diventato 'kshârasâgara', un mare di veleno! Come potete pretendere di realizzare la Divinità?
Anche dopo essere diventata un grande Paese, la Francia perse l'ultima guerra. Perché? A causa dei suoi giovani sconsiderati e dei vizi di allora. Oggi questa tendenza è in aumento fra le persone. L'uomo vive e lavora solo per i suoi âshalu, i desideri più bassi, mentre dovrebbe vivere per gli âshayalu, gli ideali. Soltanto le persone dotate di elevati ideali spirituali possono avvicinarsi
spiritualmente.

D. 51 - Swami, come innalzarsi nella vita?
Bhagavân - Dovete lavorarci. Può essere difficoltoso, ma è bene riuscirci. Tutti dovrebbero lottare per emergere nella vita. Si dice: "Punta in alto! Mirare in basso è un crimine". Dovete viaggiare nella giusta direzione e raggiungere la meta. La nascita in forma umana ha questo preciso scopo. L'uomo deve realizzare di essere essenzialmente divino. Dovete raggiungere la Divinità; ma non è così facile come sembra. Dopo tutto, si fa presto a cadere con facilità.
Un esempio. Quando venite a Kodaikanal, salendo per le colline, l'autobus fa un gran baccano. Anche gli autocarri, per raggiungere Kodaikanal, arrancano con un forte rumore. Tuttavia, autobus e autocarri vanno agevolmente in discesa! Ciò vale anche per la vita umana. Dovete faticare e lavorare sodo per emergere nella vita, ma precipitare dall'alto e rovinarsi è facile, semplice,
veloce. Un altro esempio. Quando tendete l'arco, più tirate la corda, più lontano la freccia verrà scagliata.
Allo stesso modo, quanto più intenso sarà il vostro lavoro, tanto maggiore sarà il successo.
Quando si lancia un razzo con forza, esso rincula e poi si libera nello spazio dove sale con una coda di fiamme. Nella vita, il grado della vostra affermazione
dipenderà dall'intensità del vostro sforzo.

D. 52 - Swami, come diventare 'grandi' nella vita?
Bhagavân - Non fatevi mai neppure venire in testa certe idee. Sbagliate se pensate che, diventando grandi, abbiate raggiunto qualcosa di veramente speciale e unico. Non è affatto vero. Il vostro obiettivo non è diventare grandi nella vita. Ci sono molti 'grandi' nella società. Io non lo reputo importante, né ritengo che conti molto. La bontà è superiore alla grandezza. Invece di aspirare
alla grandezza, tentate di ottenere la bontà. È di gran lunga meglio essere uomini buoni che grandi.
Qual è la differenza? Il grande vede l'umano nel Divino, mentre il buono vede Dio nell'uomo!
Râvana, in base alla descrizione del Râmâyana, era indubbiamente un grande. Egli considerava Râma, l'incarnazione divina, un semplice uomo. Invece Râma era l'esempio di uomo buono e ideale. Egli vedeva la divinità in un uccello come Jatâyu, negli scoiattoli e perfino nei râkshasa come Vibhîshana. Donne come Sabarî, analfabeti come Guha, santi uomini, apparivano a Râma come il Suo
stesso riflesso. Ecco, Râma era buono. Dovete guadagnarvi la reputazione di uomini buoni e non di uomini grandi.

D. 53 - Swami, qual è il governo ideale?
Bhagavân - In un governo ideale, tutti rispettano spontaneamente le regole e le norme dello stato.
Tutti compiono il proprio dovere. 'Godment' (termine inventato da Swami, da intendersi come 'il governo di Dio' - N.d.T.) è migliore di 'government' (un governo qualunque). Purtroppo, oggi vediamo persone che lottano per i propri diritti, ma nessuno conosce più i propri doveri.
Bando alla pigrizia! Gli impiegati dovrebbero lavorare con la massima onestà per guadagnarsi a buon diritto lo stipendio che percepiscono a fine mese; diversamente, tradiscono e ingannano i loro simili e lo stato. La gente dovrebbe avere integrazione, coordinazione, unità e fratellanza.
Osservate questo pezzo di stoffa. La sua robustezza dipende dal fatto che i fili sono ben tessuti assieme. Se disunite i fili, potete tagliarlo con le dita. Tutti
dovrebbero sapere che l'unità fa la forza. L'India ha raggiunto l'indipendenza, ma non l'unità. Siete liberi di camminare con il bastone da passeggio finché esso non colpisce il naso di qualcun altro, finché la vostra libertà non lede quella altrui.
Bisogna seguire le regole fondamentali, valide per tutti. L'individuo è meno importante della società. Sarebbe meglio che tentaste di imparare quelle cose che recano beneficio alla comunità. L'istruzione dovrebbe aiutarvi a migliorare la società.

D. 54 - Swami, quest'uomo è un noto giornalista. Molti sostengono che scriva bene, per i giornali.
Bhagavân - È così? Bene! Chi è un giornalista? Uno che fa un elenco generale di fatti su un giornale. E le notizie, che cosa sono? Tutto quello che viene da nord,
est, sud e ovest. Se è bene conoscere le notizie dal mondo esterno, che dire dei conflitti che avvengono dentro di voi?
Conoscete quelli e correggetevi!

D. 55 - Swami, di che cosa abbiamo bisogno ora?
Bhagavân - Se avete amore, ciò basta. Tutto il resto vi nascerà dentro.
Il servizio, il sacrificio, l'umiltà, la devozione, la disciplina, ecc., sono contenuti nell'amore.
È l'amore soltanto a stimolarli e promuovere tutte le virtù. Dove c'è amore, non possono esserci ego, odio e gelosia, né le altre vili qualità animalesche.
A Parigi c'era una donna che viveva con i pochi soldi che aveva. Un giorno vide alcune persone, che vivevano sul marciapiede, tremare dal freddo. Fu profondamente commossa a quella vista. Tutti i giorni portava coperte con sé per darle ai poveri, ai bisognosi, ai derelitti. La cosa fu notata prima dagli anziani e poi dalle autorità; così si decise di onorarla.
Alcuni giovani andarono a congratularsi con lei, e la donna affermò di non esser felice, perché non poteva aiutare tutti, mentre Dio onnipotente e compassionevole aiuta sempre tutti. Poi aggiunse che, proprio perché il suo aiuto non poteva raggiungere tutti, provava vergogna e frustrazione.
Vi narrerò un'altra storia. Un soldato perse entrambe le gambe in una guerra e fu costretto a muoversi con le grucce. Siccome il suo periodo di leva fu breve, non maturò il diritto alla pensione. Il maggiore, impietosito, gli dette dei soldi per farlo tornare a casa. Tuttavia, durante il tragitto, a causa delle piogge battenti, l'uomo dovette cercar riparo nella bettola di un villaggio, mentre il denaro che gli era stato donato era, nel frattempo, finito. Il giorno seguente, una ragazzina, che percorreva quella strada per recarsi a scuola, vide il soldato e chiese informazioni su di lui.
Essendo rimasta profondamente toccata dalla sua situazione, decise di partire un'ora prima ogni mattina, per andare a vendere della frutta colta per strada e, con il ricavato, comprare dei chapati per lo sventurato.
Dopo un paio di settimane, per caso il maggiore passò per quella stessa strada e scorse il soldato:
si stupì che non fosse ancora giunto a casa, dopo tutto quel tempo!
Allora scoprì come fosse riuscito a sopravvivere. Vide la ragazzina che gli portava i chapati; quindi la seguì fino a casa.
Vedendo il militare, i genitori pensarono che la figlia avesse combinato qualcosa, e che l'uomo dovesse quindi svolgere delle indagini. Mentre erano però sul punto di punirla, l'ufficiale li fermò dicendo loro: "Siete veramente fortunati! Quanti di noi possono vantare figli dotati di simile magnanimità, amore e interesse verso i bisognosi? Chi di noi ha figli dotati di tanto spirito di sacrificio?"
Stava per dare ai genitori alcune monete d'oro, ma essi dissero:
"Signore, non possiamo accettarli.
Viviamo del denaro guadagnato con la nostra fatica. Chi farebbe la guardia alle monete d'oro a casa? Per favore, lasci stare!" Il maggiore uscì felice e tornò al suo paese natio, dove trovò un marito adatto alla ragazza. In seguito organizzò il loro matrimonio.
Questa è la vera ricchezza dell'amore.
'L'espansione dell'amore è vita; la contrazione dell'amore è morte'.