DISCORSO DIVINO

Liberarsi dell’egoismo per raggiungere l’autorealizzazione

27 settembre 2006

“Il mondo fisico, percepito a occhio nudo, viene considerato vero;

in realtà è solo un’illusione, la sola realtà è la Divinità.

Incapace di comprendere questa Verità, la gente sta sprecando il proprio tempo.”



Incarnazioni dell’Amore!

Dio è solo Uno, adesso e per sempre; non comprendendo questa Verità, state sciupando il vostro tempo prezioso e vi illudete che tutto ciò che vedete in questo mondo oggettivo sia vero. No! Nessuno di questi oggetti che vedete è reale; soltanto la Verità è eterna, oltre le tre dimensioni del tempo, cioè passato, presente e futuro. Questa Verità è la Divinità. Com’è sciocco credere che la visione, soggetta a cambiare un momento dopo l’altro, di ciò che appartiene al mondo sia reale! Oggi voi siete studenti, domani troverete un impiego in qualche organizzazione e, dopo un certo numero di anni, sarete degli impiegati in pensione. Quale di queste tre cose è vera? È la vita da studente, quella da impiegato o quella da pensionato? Pensate, per esempio, ad un ragazzo e ad una ragazza che desiderino sposarsi; prima del loro matrimonio, chi è il marito e chi la moglie? Una volta sposati, essi diverranno marito e moglie e come tali saranno considerati da tutti. Quanto durerà? È solo una relazione temporanea.



Relazioni e progetti transitori

Tutto quello che vedete in questo mondo oggettivo, ed altrettanto tutte le relazioni tra gli individui, è solamente temporaneo e non è mai né reale né permanente. Per la Divinità, la stessa cosa non vale: la Divinità è ciò che è; oggi, ieri, e domani è sempre la Divinità! Non avendo fede in questo Dio vero ed eterno, vi illudete col pensare che tutto ciò che vedete in questo mondo oggettivo sia vero. Quindi, prima di tutto, provate a riconoscere la Verità eterna; soltanto quando l’avrete riconosciuta potrete affermare di conoscere tutto il resto che è transitorio. L’intero universo è soggetto a cambiare, è temporaneo ed irreale: ciò che oggi è una montagna potrebbe domani essere una semplice collinetta, un ruscello di oggi potrebbe diventare un grande fiume domani. Una volta, il Paese di Bhârat era così splendidamente descritto: “Montagne elevate, grandi fiumi, alberi enormi con molti rami lo rendono un Paese bellissimo.”



Il solo Principio immutabile

Oggi, la gente ripone la propria fede in un mondo effimero e irreale scordando Dio che è l’Incarnazione della Verità e questo è il motivo principale del tanto dolore e delle grandi difficoltà che l’umanità deve affrontare. Dove nascono tutte le difficoltà che voi lamentate di dover affrontare? Sono le conseguenze delle vostre azioni e dei vostri pensieri passati. Ogni cosa in questo mondo è soggetta a cambiamenti anche quando sembra immutabile; Dio è il solo Principio che non muta. Dobbiamo quindi insediare tale Dio, eterno e immutabile, sull’altare dei nostri cuori sacri ed offrirGli tutto il nostro Amore; solamente così potremo sperimentare la vera Beatitudine. Questo è il principale dovere di ogni essere umano. In fondo, in che cosa consiste la vita umana? Mangiare, bere, dormire ed infine morire? Se cosi fosse, come potremmo definirla “sacra”?



“Sono sempre rimasto un fanciullo”

Al momento della sua nascita, l’uomo è grandemente puro e sacro ma, a mano a mano che va avanti con gli anni, perde la sua purezza. Questo non va bene; un essere umano dovrebbe sempre mantenere la sua purezza. Prendete per esempio il Mio caso: Io sono nato e cresciuto diventando prima un ragazzino, poi un giovane e infine una persona anziana ma la semplicità infantile e la purezza sono sempre parte di Me; Io sono sempre rimasto un fanciullo. A mano a mano che l’età avanza, nel corpo ci sono molti cambiamenti che sono però tutti al livello fisico. È solo a causa della nostra illusione che siamo esposti agli arishadvarga [i sei nemici: desiderio, ira, avidità, illusione, orgoglio e gelosia – N.d.T.]. Il risultato di tutto questo è che siamo incapaci di realizzare l’Âtma (il Sé). Si dice:



Jantunâm nara janma durlabham

“Tra tutti gli esseri viventi, la nascita umana è la più rara.”



La grande Verità da comprendere

Avendo ottenuto una nascita tanto rara e preziosa come esseri umani, dovremmo fare di tutto per giungere alla realizzazione del Sé, non sprecare le nostre energie per raggiungere obiettivi secolari. Un’anima realizzata è veramente libera, nel senso più letterale del termine; una persona simile contempla costantemente l’Âtma mentre, chi è sempre impegnato nella ricerca di beni materiali, rivolge la sua attenzione ai pañchabhûta (i cinque elementi: terra, acqua, fuoco, aria e spazio), ai pañchakoshâ (i cinque involucri dell’anima) e ai pañchendriya (i cinque sensi). Chi comprende la verità del fatto che il corpo fisico è effimero e la mente è come una scimmia pazza, potrà avere la visione del Sé. Il corpo fisico è come una bolla nell’acqua; la gente lo sa ma vi ripone comunque la propria fede. Fintantoché ci sarà attaccamento al corpo fisico, si dovranno sperimentare dolori, difficoltà, peccati e meriti.



Il corpo è fatto di cinque elementi ed è destinato a perire, prima o poi,

ma l’Abitatore interiore non conosce nascita né morte.

L’Abitatore non ha attaccamenti di alcun genere ed è l’eterno Testimone.



L’Abitatore (Dehin) del corpo fisico (deha) è eterno ed è conosciuto con il Nome di Âtma. Per identificare il corpo fisico si usano nomi diversi; per esempio, il nome “Anil Kumar” è il termine che identifica una certa forma. Analogamente, il Nome “Sathya Sai Baba” rappresenta questo Corpo fisico. Senza l’uso dei nomi, identificare i corpi fisici è impossibile. L’essere umano vive nel mondo “indossando” il corpo fisico che è effimero.



L’invisibile Verità

Tutto ciò che vediamo nel mondo oggettivo è una creazione della nostra mente. Ciò che non possiamo vedere con i nostri occhi fisici è la Verità, vale a dire l’Âtma. Quindi, se qualcuno vi chiede “Chi sei?” dovreste rispondere “Io sono l’Âtma” e non fare riferimento al nome che è stato dato al vostro corpo fisico dai vostri genitori. Tutti vi chiamano con quel nome ma esso non è importante perché sia il nome che la forma sono temporanei ed irreali; essi hanno importanza finché vivete in questo mondo ma, dal momento in cui lo abbandonerete, nessuno se ne interesserà più.



Realtà mutevoli

Pensate ad un milionario pieno di soldi: quando la sua fine si avvicina, deve affrontare grandi sofferenze e tutti i suoi parenti sono intorno a lui, agitati e in lacrime. Proprio in quel momento in lui spunta un barlume di saggezza e gli vengono in mente i versi di Âdi Shankara:



Punarapi jananam punarapi maranam

punarapi jananî jathare shayanam

O Signore! Sono stato preso in questo ciclo di nascita e morte e

sto ripetutamente sperimentando l’agonia di passare per un ventre materno.



Egli ha compreso che tutti i suoi parenti ed amici si preoccupano per lui finché è vivo, è molto addolorato per il suo stato pietoso e si lamenta: “Miei cari! Lascio a voi tutto ciò che ho guadagnato durante la vita; perfino il mio deposito bancario, i palazzi lussuosi e le grandi case che ho costruito vi sono stati tutti donati però voi non vi curate di ciò che sarà di me ma soltanto del vostro futuro”. Finché vivono in questo mondo, le persone si preoccupano solamente delle ricchezze e delle proprietà senza pensare a tutto ciò che accadrà al principio vitale dopo la morte. Finché c’è forza vitale nel corpo, la gente, vittima dell’illusione, si ostina a credere: “È il mio corpo, la mia mente ecc.” Adesso, voi siete seduti in questa sala ma non potete sapere che cosa vi accadrà non appena vi sarete alzati e avrete fatto due passi. Con chi sarete imparentati una volta scomparsi da questo mondo? Chi saranno i vostri amici e parenti? Non ci sarà più alcuna relazione! Per tutti questi motivi, non bisognerebbe mai dare troppa importanza al corpo fisico. Il corpo dovrebbe esser purificato facendo buone azioni. Finché allaccia molte e varie relazioni con il mondo esterno, la gente è gravata di molte impurità; solamente ripulendosi di tali impurità, almeno entro un certo limite, si potrà godere di buona salute. Per esempio: alcuni giorni fa è piovuto ed, a causa della pioggia, l’acqua si è inquinata; molti l’hanno bevuta e si sono ammalati. In molti luoghi, la gente ha avuto problemi di salute a causa di questo. Oggi, il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo, e perfino l’aria che respiriamo, sono inquinati; questo inquinamento, diffuso dovunque, deve esser controllato, almeno entro certi limiti, intraprendendo attività sacre. Pertanto, occorre praticare le nove forme di devozione come disciplina spirituale.



Le nove forme di devozione…per controllare l’inquinamento

Shravanam, l’ascolto delle glorie di Dio.

Kîrtanam, il canto delle Sue lodi.

Vishnu Smaranam, la contemplazione costante di Dio.

Pâdasevanam, il servizio ai Suoi Piedi di loto.

Vandanam, l’atteggiamento di riverenza verso tutte le forme di vita.

Archanam, l’adorazione di Dio nei riti.

Dâsyam, il servizio a tutti indistintamente.

Sneham, l’amicizia con Dio.

Âtma Nivedanam, l’affidamento totale di se stessi a Dio.



Occorre adottare una qualunque di queste forme di devozione per il controllo dell’inquinamento. L’Umanità non è soltanto jîvatva (energia vitale); essa è legata a Daivatva ( la Divinità). Ogni essere umano o, meglio, ogni essere vivente è veramente l’Incarnazione della Divinità! Perfino gli insetti ed i batteri!

Qual è la sâdhanâ che ci si aspetta da un essere umano? Sâdhanâ non vuol dire semplicemente esercizio fisico: è una ricerca sulla Verità al livello della mente e dell’intelletto. Che cos’è la Verità? È forse il corpo, la mente o l’intelletto? No, nessuno di questi. La mente è una scimmia pazza ed è incostante per natura; se seguite questa mente incostante, non raggiungerete mai la vostra vera destinazione. Un giorno o l’altro, essa dovrà essere abbandonata. Tuttavia, entro certi limiti, il cibo ed i giochi sono necessari a proteggere il corpo. Il cibo deve essere puro e satvico.



La vera sâdhanâ è una vita sacra

Se procedete così nelle vostre attività e conducete una vita sacra, quale altra sâdhanâ potrà essere necessaria? Qualunque sia la vostra attività, dovete sempre recitare il mantra “Soham” che, a ogni ispirazione ed espirazione, vi ricorda la vostra divinità innata. I Veda spiegano lo stesso Principio con il mahâvâkya (grande assioma) “Aham brahmâsmi” (“Io sono Brahma”). Dal momento in cui vi alzate fino a quando andate a letto, dovete sempre ricordare a voi stessi che, in verità, siete lo stesso Brahman e non semplicemente un essere umano costituito dei cinque elementi. Dovete credere ardentemente che Dio è vostra madre, vostro padre ed ogni altra cosa e che solo Lui è il vostro sostegno e rifugio. Dopo tutto, chi vi ha dato la madre? Non è stato forse Dio? In questo mondo, ogni cosa deriva esclusivamente dalla grazia di Dio. Se dimenticate Dio e vi concentrate su altri pensieri, perderete tutto; se invece contemplate Dio, ogni pensiero del mondo vi abbandonerà. Quindi, coltivate amorevolmente pensieri divini.



Prema muditâ manase kaho râma râma râm

Canta il dolce Nome di Râma con il cuore ricolmo d’amore.



L’Amore è Dio, Dio è Amore. Senza l’Amore non esistono più madre, padre, fratello e moglie. Ogni cosa è soffusa d’Amore. È solo per la vostra convenienza, per il vostro piacere e per scopi egoistici che allacciate relazioni secolari. Quindi, abbandonate l’egoismo e impegnatevi al massimo per ottenere l’autorealizzazione. Dovete chiedere a voi stessi: “Chi sono Io? Corpo, mente, intelletto, citta o ahamkâra?” Non siete nessuno di questi: voi siete voi stessi. “Io sono Io”; riconoscete questa Verità.



La mente e la vita vanno a braccetto

State tutti formandovi un’istruzione e ottenendo prestigiosi titoli accademici, come il B.A., il B.Com., lo M.B.A. ecc; quanta gente c’è con simili titoli accademici! Che servizio rendono queste persone alla società? Sono tutte concentrate sulla carriera e sul tornaconto; non aiutano gli altri. Tutta questa istruzione viene usata solo per guadagnarsi da vivere ma non è questo il vero scopo dell’istruzione. Dovete offrire un servizio disinteressato e sacrificare il frutto di ogni azione; soltanto una persona che si comporta così merita di esser chiamata “yogî”. Uno yogî non è uno che si siede semplicemente sotto un albero e medita chiudendo gli occhi; il vero sacrificio implica l’abbandono dei desideri. Occorre allargare il proprio cuore e non essere di mentalità ristretta; se la vostra mente è gretta, così sarà la vostra vita. Sviluppate una maggiore ampiezza di vedute e coltivate un cuore grande. Il riferimento al “cuore” in questo contesto, non riguarda il cuore fisico; se il cuore fisico si ingrossasse, sarebbe necessario un chirurgo. Sviluppate l’Amore: solo cosi potrete esser considerati dei veri esseri umani.



Tutta l’essenza dei Veda e delle Shâstra

Cari studenti!

Voi credete che i Discorsi di Swami siano molto semplici ma in essi è contenuta tutta l’essenza dei Veda; l’essenza di tutte le Shâstra va scoperta nelle Parole di Swami. Perché mai dovreste essere orgogliosi della vostra istruzione? Una persona, per quanti titoli accademici prestigiosi possa aver acquisito, dovrebbe sempre comportarsi con umiltà e obbedienza. “Istruzione con umiltà”: questo deve essere il motto. Al livello mentale, l’uomo deve esser privo di desideri: solo allora può esser chiamato “essere umano”.



Il tempo non va sprecato

Eccessivi desideri sono pericolosi; non dovreste indulgere in desideri futili perché questo vi porterebbe a sprecare il vostro tempo e tempo sprecato è vita sprecata! Il tempo è Dio, non sciupatelo. Un po’ del tempo che avete a disposizione deve esser speso nella recitazione del mantra “Soham”: solamente così la vostra nascita umana sarà santificata. Se sciupate il tempo leggendo giornali, ogni vostra conquista risulterà inutile. Oggigiorno, i giornali sono diventati cose sconvenienti; in essi potete trovare ogni sorta di futilità. Avrete notato quante inserzioni con figure oscene ci sono ogni giorno! Che razza di immagini sono quelle? Che si vergognino! Noi non amiamo affatto leggere giornali simili! Non sono quelle le cose da leggere. Si deve visualizzare Dio, che è al di la di ogni nome e forma; il Nome di Dio è più dolce delle banane e dei datteri. Perché si celebrano tutte queste feste? Ogni festività serve a ricordarci Dio. La gente di ogni religione ha le proprie feste da celebrare.



Tutte le religioni insegnano soltanto cose buone.

Afferrata questa Verità, ci si dovrebbe comportare in conformità a quanto compreso.

Se avete un intelletto discriminante, quale religione è cattiva?

Ascolta, o coraggioso figlio di Bhârat!



Ogni religione predica solamente il bene. La religione, di per sé, non è mai un male e quindi dovete rispettare le persone qualunque religione seguano. Solo se la vostra mente è distorta svilupperete una cattiva opinione di una qualche religione. Se avete un intelletto portato alla discriminazione, potrete comprendere che tutte le religioni portano allo stesso Dio.

Cari studenti!

Vi prego, non sciupate il vostro tempo; santificate ogni minuto della vostra vita e potrete godere della Beatitudine. L’uomo è essenzialmente l’Incarnazione della Beatitudine e quindi dovete sempre essere felici e beati. Non smaniate per desideri futili che, quando non si realizzano, vi danno avvilimento. La felicità è l’unione con Dio. Dovete sempre essere felici e sorridenti; anche quando dovete affrontare qualche difficoltà, o durante il periodo degli esami, non dovreste avere il muso lungo. Siate sempre sorridenti; più siete entusiasti e pieni di energia, più siete felici. Dopo tutto, che preoccupazioni potete avere qui? Nessuna, per quanto ne so. Se uno studente che non è preparato, nel periodo degli esami sarà preoccupato ma, se siete ben preparati, perché mai dovreste esser preoccupati? Avrete certamente una buona votazione. Quindi, studiate bene, passate in scioltezza gli esami e servite il vostro Paese.



Le compagnie che attengono all’essere umano

La festa che stiamo celebrando oggi ha il solo scopo di incoraggiarvi. I dieci giorni di Dasara vanno visti nell’ottica del controllo dei dieci sensi. Narra la leggenda che la Dea Châmundî uccise il demone Mahisha durante questi giorni sacri di Dasara. Qual è il significato profondo di questa storia? Non bisognerebbe mai, in nessuna circostanza, legarsi ai demoni. Voi siete esseri umani e non demoni; come può esserci amicizia tra un essere umano e un demone? Un essere umano deve avere relazioni solo con altri esseri umani.



Satsangatve nissangatvam nissangatve

nirmohatvam nirmohatve nischalatattvam nischalatattve jîvanmuktih

Le buone compagnie portano al distacco,

il distacco rende le persone libere dall’illusione,

la libertà dall’illusione porta alla stabilità della mente

che, a sua volta, conferisce la Liberazione.



State sempre in buona compagnia; se vi unite a cattive compagnie anche voi diverrete cattivi per cui non dovreste mai fare amicizia con persone cattive. Se vi capita di incontrare persone simili, dite semplicemente: “Ciao”, e proseguite. Non dovete, tuttavia, sviluppare odio verso di loro. Considerate chiunque incontriate una Incarnazione della Divinità e salutatelo con deferenza. Anche quando incontrate persone che vi odiano, offrite loro i vostri saluti rispettosi e dite: “Come stai, fratello?” Vedrete che anche loro risponderanno: “Come stai, fratello?” L’essere umano è colui che ha certi Valori Umani. Quali sono questi Valori Umani? Sono Satya, Dharma, Shânti, Prema e Ahimsâ (Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non violenza) e sono correlati tra loro. Dite sempre la Verità, praticate la Rettitudine, siate sereni, felici e gioiosi. In società, dovreste comportarvi con amore. L’Amore è Dio, Dio è Amore e quindi vivete nell’Amore. Solo cosi potrete acquisire la vera conoscenza, cioè la Saggezza.

Incarnazioni dell’Amore!

Questo è il modo nel quale solitamente Mi rivolgo a voi. La ragione è che Io sono pieno d’Amore; l’Amore è la Mia proprietà e tutti voi ne siete gli eredi. Io distribuirò questo Amore a tutti e non odierò mai nessuno. Non possiedo alcuna forma di egoismo! Il Mio Amore è Amore altruistico.



(Baba ha concluso il Discorso intonando il bhajan: “Prema Muditâ Manase Kaho …”).



Prashânti Nilayam, 26 settembre 2006,

Sai Kulwant Hall

Festività di Dasara



(Tradotto dal testo inglese pubblicato da: www.sssbpt.org)