DISCORSO DIVINO

Qui, là, ovunque Lo si cerchi

18 maggio 2003

“Ciò che voi considerate esistente, in realtà non esiste.
Ciò di cui voi negate l’esistenza, in realtà esiste.
Soltanto Dio esiste dovunque e sempre.
Il mondo fenomenico non è che un’illusione.
Comprendete questa verità!”



Da tempi immemorabili l’umanità si sforza di cercare Dio. Gli antichi saggi indiani si sottoposero ad austere penitenze, nel fitto delle foreste e nel buio delle caverne, per avere la visione di Dio. Tutti i loro sforzi ebbero come obiettivo il raggiungimento di questa meta. Tuttavia, solamente alcuni ebbero successo nel loro tentativo. Costoro dichiararono: “Ho visualizzato l’Essere Supremo, che risplende della luce di un miliardo di soli e che trascende tamas, l’oscurità della nescienza”. Essi rivelarono la Verità al mondo intero.

Krishna, nella Bhagavad Gîtâ, insegna: “Io sono il Seme di tutti gli esseri viventi”. Questo ‘Seme’ è diventato un gigantesco albero cosmico dotato di molti rami e fronde. Miriadi di esseri sono scaturiti da questo albero. Essi sono i frutti, ciascuno dei quali contiene il seme della Divinità. Gli antichi saggi indiani riuscirono a comprendere ciò e diffusero il messaggio della Divinità in ogni angolo della terra. Essi tentarono in ogni modo di proteggere, salvaguardare questo albero cosmico.

Il Signore Krishna fece anche un’altra dichiarazione: “Io sono la scintilla eterna presente in ogni essere vivente”. Ogni essere è una particella, un frammento di quella Divinità e non esiste alcuna entità separata. La Divinità è presente in forma di seme in ogni individuo. L’individuo non è semplicemente un aspetto della Divinità, bensì Dio stesso. Non dubitate mai che Dio sia presente qui e non là. Egli è presente dovunque e in tutti. Con grande fede e convinzione, i nostri antichi saggi propagarono tale messaggio. La Divinità rifulge in tutti gli esseri.

Chi è Dio? Esiste veramente? Molti sono ossessionati da simili dubbi. È follia avere dubbi del genere! Dio è onnipresente. Gli scienziati hanno impiegato secoli prima di comprendere che l’atomo è presente ovunque; Prahlâda aveva scoperto la stessa verità migliaia di anni or sono, quand’era ancora fanciullo. Egli dichiarò: “Non pensate mai che Dio sia in un luogo piuttosto che altrove! Egli, in realtà, è in qualsiasi luogo Lo cerchiate”.

È stolto avere dubbi su questo punto. Non potete negare l’esistenza di chi vi sta davanti. Analogamente, è impossibile negare l’esistenza dell’Onnipervadente. Come si può limitare la presenza dell’Onnipervadente a un luogo specifico? Dunque, Egli è ovunque. Tutto è una Sua manifestazione. Egli è in ogni oggetto, in ogni essere vivente. Com’è possibile? Un piccolo esempio. Quando piantate un seme, esso diventa un grande albero che, a tempo debito, produrrà molti frutti. In ogni frutto, ecco che riappaiono i semi che avete piantato. Similmente, il seme della Divinità è onnipresente. Dio è presente non solo nell’essere umano, ma anche in tutte le altre creature.

Una salda fede per sperimentare Dio
Oggi la scienza ha fatto progressi, ma i sensi dell’uomo sono degenerati. Ecco perché nascono i dubbi. Ma la scienza detiene veramente la verità? Le scoperte fatte oggi potrebbero non essere più ritenute valide domani. La scienza si occupa esclusivamente del mondo fenomenico. Tuttavia, non basta svolgere ricerche: occorre invece entrare nel profondo della verità per realizzare il segreto della Divinità. Non potete negare l’esistenza di un individuo per il semplice fatto che non lo conoscete. Similmente, nessuno ha il diritto di affermare la non esistenza di Dio. In realtà, Egli è qui, là e in ogni altro luogo: infatti, è presente in tutte le forme. Nomi e forme possono variare, ma l’Entità che descrivono è la stessa! Sforzatevi di comprendere e sperimentare tale verità. Dio non è un’entità separata: Egli risiede in ogni essere ed è beatitudine.

Dio è l’incarnazione dell’eterna beatitudine.
Egli è la Suprema Saggezza,
l’Uno senza secondo, al di là delle coppie di opposti,
Espansivo e Pervadente come il cielo,
la Meta di cui si parla nella grande sentenza vedica Tat tvam asi,
l’Eterno, il Puro, l’Immutabile, Testimone di tutte le funzioni dell’intelletto.

Non è possibile comprendere il Principio divino semplicemente leggendo libri. Dovete trasformare la conoscenza libresca in conoscenza pratica e sviluppare un cuore sacro. Non deve esserci in voi alcuna traccia d’impurità o di dubbio. Per effetto del Kali Yuga, l’uomo è diventato pieno di dubbi. La vostra fede deve essere stabile e salda per realizzare la Divinità. Dio esiste per coloro che credono e non esiste per coloro che non credono. Egli vi risponde a seconda del vostro sentimento. Dovete quindi cambiare il vostro modo di sentire per realizzare la Divinità. Un cambiamento positivo nella vostra visione vi avvicinerà a Dio.

Incarnazioni dell’Amore!
Ciò che conta è che abbiate una fede incrollabile in Dio. Potete chiamarLo con qualunque nome o contemplarLo in una qualsiasi Sua forma. Che Lo chiamiate Gesù, Allah, Râma, Krishna, Zoroastro o Buddha è di poca importanza. Ogni religione Gli attribuisce nome e forma particolari, ma si tratta comunque di aspetti superficiali: il Principio fondamentale di tutti i nomi e le forme è dentro di voi. In realtà, tutto ciò che vedete nel mondo esterno è solamente una reazione, un riflesso e una risonanza del Principio interno. Purtroppo, voi vi lasciate ingannare dal riflesso e lo scambiate per reale. Soffrite dell’illusione creata da voi stessi. In tal modo, vi ingannate, vi illudete da soli. I vostri stessi sentimenti e dubbi vi ostruiscono la percezione della Divinità.

Incarnazioni dell’Amore!
I Veda e le Upanishad insegnano che lo stato naturale dell’essere umano è l’assenza di dubbi. L’uomo dovrebbe avere una fede stabile e ferma. Perché, invece, l’uomo odierno è pieno di dubbi? Da dove hanno origine? Dalla sua stessa immaginazione. A dire il vero, l’uomo è l’incarnazione vera e propria di Sat-Chit-Ânanda (il triplice principio divino di Essenza-Coscienza-Beatitudine). In lui sono Verità e Rettitudine; in lui risiede la scintilla della Divinità, ma i suoi dubbi decretano la sua sorte. Nonostante non veda altro che la Divinità dappertutto e costantemente, egli è convinto di non poter vedere Dio. Dio è in voi, con voi, intorno a voi, al di sopra e al di sotto di voi. È in ogni luogo. Non c’è luogo in cui Egli non sia presente. Chi siete voi? La Divinità stessa!

Il seme della Divinità è in ciascuno di voi. Considerate questo seme come il principio fondamentale della vita. Quando si pianta un seme, esso genera un albero che avrà molti frutti. In ogni frutto c’è un seme. Si pianta un seme ed esso si moltiplica. Similmente, ogni essere vivente è un frutto che ha in sé il seme della Divinità, cioè l’Âtma. Purtroppo non si compie alcuno sforzo per conoscere il seme. Vi nutrite del frutto, bevete il succo, ma gettate via il seme. Oggi l’uomo non sa più distinguere fra verità e falsità. Aspira soltanto alle cose materiali, ma ignora il principio reale ed eterno. Crede di non averne bisogno. Non comprende che tutto è contenuto nel Principio eterno, cioè il Seme della Divinità.

A tutti è possibile sperimentare Dio, che è l’incarnazione dell’Amore. Non occorre che vi mettiate a cercarLo qua e là. Dovunque Lo cerchiate, Egli è. Perché vi state dimenticando del Signore pieno di compassione, che è così accessibile? Egli è presente in tutti in forma di consapevolezza. La consapevolezza pervade l’intero universo: non potete trovare un singolo luogo in cui essa non sia presente. Poiché non comprendete che la consapevolezza è Dio, ignorate la sua presenza. Dovete sperimentare la verità con i vostri stessi sforzi. La consapevolezza risplende in tutti; essa non ha forma.

Un piccolo esempio. Potete forse vedere l’aria che respirate? Potete stringerla fra le mani? No! Tuttavia, non potete negarne l’esistenza, per il semplice fatto che la vostra sopravvivenza dipende da essa. Allo stesso modo, la Divinità è presente in voi; è stolto cercarla altrove. Dovete sviluppare la fede espressa nell’esempio. Considerate vishvâsa (la fede) come shvasa (il vostro stesso respiro). L’amore origina dalla fede. Voi amate vostra madre perché credete che sia vostra madre. Quindi, credere è essenziale per tutti.

Dove c’è fede, c’è amore.
Dove c’è amore, c’è verità.
Dove c’è verità, c’è pace.
Dove c’è pace, c’è beatitudine.
Dove c’è beatitudine, c’è Dio.

Come potete sperimentare Dio se non avete fiducia? Innanzitutto, abbiate fiducia in voi stessi. Chi non ha fiducia in sé non può aver fede in Dio.

Il Divino permea l’universo
Voi vedete Dio continuamente. Dove? Tutte le forme che vedete sono Sue.

Dio ha migliaia di teste, occhi e piedi.

Vedete migliaia di persone, tuttavia pensate di non vedere Dio. Che sciocchezza! Pensate che siano mere forme esterne. In realtà, ciò che appare all’esterno non è che il riflesso del vostro stato interiore. State dimenticando la realtà e illudendovi a causa della reazione, del riflesso e della risonanza.

Incarnazioni dell’Amore!
Tutto ciò che vedete non è altro che Dio. Non esiste una seconda entità.
Che cos’è questo? (Indicando il Suo fazzoletto – N.d.T.:) Voi dite che è un fazzoletto. Non è però solo questo: senza fili, non può esserci il fazzoletto. Il cotone è la sostanza fondamentale del fazzoletto. Analogamente, la Divinità è la base di tutti i nomi e le forme; Essa risplende in ogni uomo. Qui avete diverse lampadine, attraverso le quali passa la medesima corrente elettrica. Le lampadine non possono risplendere senza corrente. Ogni individuo è paragonabile alla lampadina: in tutti la Divinità è presente in forma di tejas (luce, splendore). Dovreste tentare di visualizzare questa luce. Solo chi è cieco o chi tiene gli occhi chiusi non vede la luce; chi ha gli occhi aperti può vedere la luce dappertutto. La luce della Divinità è onnipervadente.

Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie ovunque presenti,
Egli permea l’intero universo.

Gli occhi hanno la facoltà di vedere. Da dove viene questo potere? Dalla Divinità. Il potere della vista è divino. Il potere della percezione gustativa della lingua è divino. Il cibo stesso che ingerite è divino. Mâtalu (il vostro linguaggio), âtalu (i vostri giochi) e pâtalu (le vostre canzoni) sono divini. L’uccello nasce da un uovo, l’albero da un minuscolo seme. Il fiore emana il suo profumo. È la Divinità a render possibile tutto ciò. Essa è presente in ogni cosa. Non potete negarne l’esistenza.

Alcuni sostengono che Dio non esiste. È una tesi assolutamente insostenibile. Perfino le parole che pronunciate vengono da Dio. Il suono è Dio. Ecco perché Dio viene descritto come shabda-brahmamayî (incarnazione del suono), charâcharamayî (mobilità e immobilità), jyotirmayî (luce), vângmayî (parola), nityânandamayî (eterna beatitudine), parâtparamayî (perfezione), mâyâmayî (illusione) e shrîmayî (fonte di ogni ricchezza). Dio è presente nel mondo in queste otto forme di ricchezza. Potete trovare questi otto gioielli ovunque. Che uno sia pazzo o saggio, scienziato o santo, Dio è in tutti. Lo scienziato parla di esperimenti, mentre il santo parla di esperienza. Lo scienziato dirà che l’atomo è la base di tutto, il santo che l’Âtma è onnipervadente.

L’universo è pervaso dalla Divinità.
L’universo è pervaso da Râma.

Gli scienziati non sono d’accordo se affermate che Dio è onnipervadente. Per essi, l’atomo è dappertutto. Il loro pensiero si basa sugli esperimenti. Ma Dio non può essere compreso per mezzo di esperimenti: Egli può essere soltanto sperimentato. Gli esperimenti sulla materia possono rivelare solamente verità temporanee; la ricerca interiore del Sé, invece, svela il Principio eterno.

Il piccolo Prahlâda dichiarò che Dio è onnipervadente. Suo padre, Hiranyakashipu, indicò una colonna e lo interrogò: “Il tuo Dio esiste anche in questa?” “Certamente sì”, rispose il figlio. Hiranyakashipu colpì all’istante la colonna con la sua mazza ed ecco che, da essa, balzò fuori l’Avatâr Narasimha. Quale il significato simbolico di questo episodio? Si dice: “Il corpo è il tempio e l’Abitante interiore è Dio”. Dio è presente in ogni corpo. Quando spezzate l’attaccamento al corpo, Egli si manifesta dinanzi a voi. Non potete avere la visione di Dio finché non superate l’attaccamento al corpo.

Dio esiste in ogni cosa. Non riuscite a sperimentare tale verità perché avete il cuore pieno di dubbi. Poniamo che abbiate una scatola di fiammiferi in tasca. Sebbene ognuno di essi contenga il fuoco potenzialmente, esso non vi brucerà le tasche. Il fuoco si produrrà soltanto sfregando il fiammifero contro la scatola. Allo stesso modo, in ogni uomo c’è la fiamma latente della Divinità. Quando strofinate il fiammifero del Nome divino sulla scatola della Divinità, scaturirà il fuoco della saggezza.



Eliminate i dubbi e vedrete Dio
Incarnazioni dell’Amore!
Dio esiste in tutti come Amore. L’amore è Dio. Non c’è nulla di superiore all’amore. Quando vi riempirete il cuore d’amore, potrete vedere Dio ovunque.

Si diventa ciò che si sente.

Dio vi risponde secondo il vostro modo di sentire. Siete incapaci di vedere Dio perché il vostro cuore è privo d’amore. Voi amate gli amici e i parenti, ma non è vero e proprio amore. È attaccamento. Per sviluppare vero amore e realizzare Dio, dovete eliminare l’attaccamento al corpo. È l’attaccamento al corpo che fa sorgere i dubbi, i quali, alla fine, vi porteranno alla rovina.

Oggi l’uomo è pieno di dubbi. Fra i discepoli di Gesù c’era un Tommaso dubbioso. Egli aveva dubbi sulla divinità di Gesù. Anche Vivekânanda una volta dubitò della natura divina di Ramakrishna Paramahamsa. Mise una monetina sotto il suo lenzuolo per vedere come avrebbe reagito. Non appena Ramakrishna toccò il letto, saltò su come se lo avessero morso le formiche! Quando sollevò il lenzuolo, trovò la moneta; allora chiese: “Chi l’ha messa qui sotto?” Vivekânanda ammise il suo errore, dicendo: “Io, per metterti alla prova!” Ramakrishna rispose: “Figlio, non voglio prove. Voglio amore. L’amore è il mio gusto. Condividi il tuo amore con tutti”.

Ogni volta che Dio si incarna, ci sono dei dubbiosi. Finché nutrite dubbi, non potrete riconoscere la Divinità. I dubbi rovinano la stessa natura umana. Quindi, la prima cosa che dovreste fare è eliminare i dubbi. Abbiate fede in voi stessi! Soltanto allora potrete avere fede in Dio.
Non potete negare Dio solo perché non è visibile. Egli vi diverrà visibile quando svilupperete amore e fede. Dovreste avere piena fede che Dio è dappertutto. Se, nella mente, rimane anche una sola briciola di dubbio, non potrete vederLo. Gli occhi, sebbene così piccoli, possono vedere le remote stelle del cielo. Chi ha conferito ad essi un simile potere? È il potere della Divinità latente in essi. Il dubbio è la cataratta che impedisce di vedere con gli occhi della saggezza. Chi ha la cataratta non può vedere neppure i figli e la moglie che gli stanno accanto: similmente, chi ha dubbi non può vedere Dio. Dovete rimuovere la cataratta del dubbio se volete vedere Dio.

Realizzare la propria natura divina
L’uomo è dotato di immenso potere. Il potere latente nell’uomo è incomparabile e unico; non c’è nulla che egli non possa realizzare. Nel campo della scienza e della tecnologia egli ha compiuto passi da gigante. Ha attraversato migliaia di miglia nello spazio e ha raggiunto la luna. Nonostante ciò, egli è incapace di viaggiare dentro se stesso per guardarsi nel cuore. A che cosa può servirvi tutta la vostra istruzione se non conoscete voi stessi?

Incarnazioni dell’Amore!
Tutti sono dotati delle sacre qualità dell’Amore e della Verità. Contemplate questi due sacri princìpi. La verità è una sola per tutti. Non c’è una verità americana, una pachistana, una russa, ecc. La verità è verità, ed è onnipervadente. La verità è Dio. Aderite strettamente ad essa. Non dite mai cose non vere, in nessuna circostanza. Dite la verità con amore. L’amore è Dio. Vivete nell’amore. Sviluppate amore, sempre più. C’è amore in ogni uomo, ma egli lo rivolge alla moglie, ai figli, agli amici, ai parenti e agli oggetti del mondo. Rivolgetelo verso Dio e contemplate Lui. Allora, potrete certamente vederLo ovunque. Vi chiederete come sia possibile. CredeteMi, è possibile. State cercando Dio qua e là, senza comprendere la vostra vera natura. Voi siete Dio! Come potete cercare voi stessi altrove? Conoscete la vostra vera identità. Tutti voi siete incarnazioni di Dio. È per questo che siete venuti qui. La Divinità che è in voi è stata attratta verso la Forma divina. Io e voi non siamo separati. C’è solo un principio divino. Non date adito a discriminazioni basate sulla casta, sulla religione e sulla nazionalità. Dividete l’amore con tutti confidando pienamente nel fatto che Dio è in tutti. Voi siete Dio. In questo senso, non c’è alcuno che sia al di sopra di voi. Sviluppate tale fede in voi stessi. Sviluppando fede, conoscerete l’amore.

Incarnazioni dell’Amore!
Non è necessario che cerchiate Dio. Non c’è bisogno che viaggiate miglia e miglia per vederLo. Alcuni vanno nell’Himâlaya e in vari centri di pellegrinaggio per cercarLo. Ma dov’è Dio? È dentro. Come potete trovarLo, quando non conoscete la vostra natura divina? Conoscete voi stessi! La Divinità pervade ogni cosa, a cominciare dall’atomo.

Il Divino è più sottile del sottilissimo e più vasto del vastissimo.
(Katha Up. 1.2.20)

Per invogliare i bambini, i commercianti fanno dolci dalle forme di animali e le vendono nelle fiere. Potete spezzare una qualunque parte di questi animaletti di zucchero – la coda, l’orecchio, il tronco – e metterla in bocca. Ogni parte sarà dolce. Come la dolcezza è presente in tutto il corpo del candito, così la Divinità pervade l’intero universo. Se andate in cerca di Dio senza comprendere questa verità, è tutto uno spreco di tempo. Il tempo è Dio. Dio è l’incarnazione del tempo; è l’incarnazione dell’azione (karma). Perciò dovete rendere omaggio al karma prima di intraprendere un’azione. Non si può evitare l’azione. Essa vi seguirà come la vostra ombra. Soltanto quando avrete realizzato la Divinità, sarete liberi dall’ombra.

Considerare l’Amore come Dio
Quindi, anzitutto, abbiate fede che Dio è dovunque. Allora potrete davvero vederLo. Non pensate che Dio sia presente solo in un luogo particolare. Non c’è bisogno che viaggiate così lontano per vedere Sai Baba: Egli è dentro di voi. Non potete raggiungerLo se pensate che Egli sia altrove. Sotto la terra che i vostri piedi calpestano c’è un immenso tesoro, ma non potete trovarlo a meno che non scaviate nel punto giusto. Similmente, dovete sviluppare amore, compiere onestamente il vostro dovere e seguire il sentiero della verità con fede incrollabile, per raggiungere la Divinità. Le Upanishad chiamano l’uomo ‘mânava’. Chi è un essere umano? Non si può chiamare qualcuno ‘essere umano’ solo perché ha sembianze umane. Soltanto chi ha amore, verità e fede è un vero mânava.
Quando incontrate un bambino in braccio alla madre per strada, se gli sorridete anch’egli vi risponderà con un sorriso. Tutto ciò che vedete nel mondo è solo una reazione, un riflesso, una risonanza del vostro stato interiore.

Gli stolti vanno in giro cercando Dio. Non ve n’è alcun bisogno. Chiudete gli occhi e guardate dentro! Certamente troverete Dio. Nessun jîva (individuo) può esistere senza Daiva (Dio). In realtà, l’individuo è Dio. L’individuo è anche noto come ‘vyashti’, mentre Dio è chiamato ‘Samashti’ (società, collettività, universale). Centinaia di individui costituiscono la società. Centinaia d’alberi formano una foresta. Centinaia di case fanno un villaggio. Cambiano i nomi, ma la base è una.
La Divinità non è relegata in un luogo particolare; è dovunque. Il Principio divino è Uno: è il Sé di tutti noi. Io e voi non siamo diversi: siamo uguali. Sforzatevi di comprenderlo. Dio non è separato da voi. È in voi, con voi, intorno a voi, sopra e sotto di voi.

Incarnazioni dell’Amore!
Sviluppate amore. Amate tutti. Non odiate nessuno. L’odio che avete per gli altri vi ritornerà indietro di riflesso. Dovreste controllare i sensi. Se incontrate qualcuno che vi odia, salutatelo dicendo: “Salve, amico. Come stai?” Parlategli con amore. Allora anch’egli vi ricambierà con l’amore. Se lo odiate e lo trattate con disprezzo, egli farà altrettanto. Odio e ira sono gli acerrimi nemici dell’uomo.

Chi è affetto dall’ira non potrà mai avere successo.
Commetterà peccati e sarà deriso da tutti.
I suoi stessi cari lo abbandoneranno.
Perderà ogni rispetto.
La sua ira lo condurrà alla totale rovina.

Francamente parlando, qualità negative come l’ira, la gelosia e l’odio sono contrari alla natura umana.

Incarnazioni dell’Amore!
Non nutrite odio verso nessuno. Siate amichevoli con tutti, ma non dimenticate che Dio è l’unico vero amico. L’amicizia è uno dei nove sentieri della devozione. Per fare amicizia con Dio, dovete coltivare amore nel vostro cuore. Potete vincere chiunque, perfino i malvagi, con l’arma dell’amore.

Una volta, mentre Buddha camminava nella foresta, un demone gli si fece avanti con intenzioni malvagie. Aveva occhi rossi di furore. Con voce tonante, chiese a Buddha: “Chi sei?” Sorridendo, Buddha rispose: “Sono tuo amico!” Queste parole provocarono una trasformazione immediata nel demone, che a sua volta rispose: “Anch’io Ti sono amico!” Prese poi le sembianze di una colomba, simbolo della pace, e spiccò il volo.

Da dove viene la pace? Proviene dall’amore. Quindi, amate tutti. Non odiate nessuno. Amate anche il vostro peggior nemico. Così avrete certamente pace. Oggi, la gente cerca la pace (in inglese: peace – N.d.T.), ma nel mondo ci sono soltanto ‘pezzi’ (in inglese: pieces – N.d.T.). Non c’è pace in alcun luogo. La pace è dentro di voi. Voi siete la personificazione della pace, dell’amore, della verità, di Dio. L’insegnamento di Buddha è:

Buddham sharanam gacchâmi
sangam sharanam gacchâmi
dharmam sharanam gacchâmi1

Tutte le grandi anime hanno sottolineato l’importanza di coltivare amore. Chi non ha amore non è affatto un essere umano. L’amore è la vita stessa. Sperimenterete la beatitudine eterna quando riempirete il cuore d’amore.
Quando Buddha stava per raggiungere il Nirvâna (la Liberazione), suo cugino Ânanda cominciò a piangere. Buddha disse: “Ânanda! Perché la Mia imminente liberazione ti procura dolore? Perché piangi? Anche tu dovresti sforzarti di raggiungere questo stato coltivando amore!”
Con queste parole, Buddha lasciò il corpo. Ânanda seguì accuratamente il Suo consiglio e sperimentò la beatitudine.

Prima di ogni altra cosa, sviluppate amore. Dove c’è amore, c’è Dio. In una banca c’è una quantità enorme di denaro. Basta forse chiedere per averlo? No! Non potete ritirarlo se prima non lo avete depositato. Allo stesso modo, dovete depositare la valuta della fede e del puro amore nella banca divina. Soltanto così potrete ricevere la ricchezza della grazia divina.

(Baba conclude il Discorso con il bhajan: “Prema Mudita Manase Kaho…”).

Kodaikanal, Sai Scruti 18 maggio 2003,

(Tradotto da SANÂTANA SARATI, luglio 2003)



Nota 1:

Prendo rifugio nel Buddha (in Colui che ha risvegliato il proprio intelletto).
Prendo rifugio nella società (lavorando, coadiuvato dalla sua guida protettrice, per il bene comune).
Prendo rifugio nel Dharma (nella Legge Universale ed Eterna che sorregge l’intero universo).