DISCORSO DIVINO

Dio non abbandona mai i suoi devoti

25 dicembre 2001

" È solo quando la gente bandisce l'odio e la violenza,
quando sviluppa l'Amore, realizzando che tutti sono Uno,
che la terra si trasforma nel Paradiso".
(Poesia Telugu)

Incarnazioni dell' Amore!

Dite la verità, parlate con dolcezza
E, nel dire la verità, non ferite nessuno.

Questi tre valori esprimono rispettivamente la moralità, la rettitudine e la spiritualità. L'uomo ne rappresenta la combinazione. Senza le onde, l'oceano non esisterebbe. Senza i raggi, non ci sarebbe il sole. Senza amore, l'uomo non è uomo. L'amore è per l' uomo ciò che le onde sono per il mare ed i raggi per il sole; pertanto è compito precipuo dell'uomo riempire la sua vita d'amore.

Un essere umano non deve provare sentimenti di odio per nessuno, né indulgere in atti di violenza. Il suo cuore dev'essere intriso di compassione. Il cuore ("Hridaya") è tutt'uno con la compassione ("Daya"). L'ego e i suoi sconfinati desideri sono i responsabili dell'esistenza dell'immoralità nell'uomo. Chi ha ego non può avere compassione nel cuore.

Non si deve vivere all'insegna dell'egoismo e dell'interesse personale. Si deve tener presente la situazione del Paese in cui si vive, ed agire di conseguenza. L'uomo non può vivere la sua vita indipendentemente dalle condizioni in cui versano coloro che lo circondano: la sua vita è legata a quella della società. La natura (Prakriti) è una combinazione dell' individuo (Vyashti), della società (Samashti), della creazione (Srushti) e di Dio (Parameshti). L'individuo (Vyashti) deve servire la Società (Samashti) e cercare di vedere Dio (Parameshti) nella creazione (Srushti).

Gesù ha detto che la vita di un individuo è inutile se questi non realizza quali sono i suoi doveri verso la società in cui vive.

"Dove c'è unità c'è purezza,
dove c'è purezza c'è divinità,
dove c'è divinità c'è beatitudine".

Riconoscere la relazione intima ed inscindibile esistente fra l'unità, la purezza e la divinità è di fondamentale importanza.

Quando Gesù nacque, tre re arabi si recarono da Lui per portarGli i loro omaggi. Uno di essi sentiva che il bambino sarebbe stato molto vicino a Dio; il secondo disse che sarebbe stato il prediletto di Dio; il terzo affermò che secondo lui Egli era, in verità, Dio. Le opinioni variano da persona a persona, in quanto ognuno è diverso dall'altro. I nostri avi riuscirono a visualizzare l'unità nella diversità, mentre l'uomo moderno, a causa dell'impatto dell'Era di Kali, frammenta l'Unità nella diversità.

Secondo il Vedanta (ultima parte dei Veda; n.d.t.) l' essere umano è una combinazione di "Bhutakasa," "Chitthakasa" e "Chidakasa".

"Bhutakasa" corrisponde al corpo fisico e a tutto ciò che è visibile a occhio nudo. Tutto ciò che viene visto è destinato a scomparire; questo significa che "Bhutakasa" è transeunte ed effimera. Anche il sole, le stelle e la via lattea, che si trovano ad anni luce dalla terra, fanno parte di "Bhutakasa". Lo stesso dicasi dei fiumi, dei mari, delle foreste e delle montagne: anch'essi sono una parte di "Bhutakasa", che costituisce tutti gli elementi ("Bhutas") e gli esseri umani. "Bhutakasa" è oltremodo vasta, ed è compresa in "Chitthakasa". Potete quindi immaginarvi quale sarà l' estensione di "Chitthakasa".

"Bhutakasa", che è costituita del sole, delle stelle, dei fiumi, degli oceani etc., rappresenta solo una minuscola parte di "Chitthakasa". Può darsi che vi chiediate come ciò sia possibile. Tutto ciò che vedete, il sole, le stelle, gli oceani, le montagne etc., viene impresso nella vostra sostanza mentale ("Chitta") (1). Allo stesso modo, il mondo apparente è contenuto in voi come una piccola entità. "Bhutakasa" e "Chitthakasa", rispettivamente, sono in relazione con il corpo e la mente. La base fondamentale di entrambi viene denominata dai Vedanta "Chidakasa", e corrisponde all' Atma (2).

Gli esseri umani sono una combinazione di "Bhutakasa" (corpo), "Chitthakasa" (mente) e "Chidakasa" (Atma). Il primo si riferisce a ciò che voi pensate di essere, il secondo a ciò che gli altri pensano che voi siate ed i terzo a ciò che siete realmente.

La natura umana è infinita ed immortale. La vita umana viene guardata dall'alto in basso, e considerata bassa e meschina. La gente rinnega l'esistenza dell'Atma perché non riesce a percepirlo. "Chitthakasa" simboleggia l'Atma. L'Atma non ha forma, è immutabile e trascende il tempo e lo spazio.

Il Vedanta attribuisce all'Atma le seguenti caratteristiche: "senza attributi, puro, dimora suprema, eterno, immacolato, illuminato, libero ed incarnazione della Sacralità" "Bhutakasa" corrisponde allo stato di veglia, "Chitthakasa" allo stato di sogno ("Swapna") e "Chidakasa" allo stato di sonno profondo ("Sushupti").
Quando ci si trova in "Chidakasa" si sperimenta solo beatitudine. Ecco il motivo per cui, dopo aver "dormito bene" ci si sveglia con un senso di pace.

Dato che, facendo riferimento al vostro corpo e alla vostra mente, usate correntemente le espressioni: "questo è il mio corpo" e "questa è la mia mente", risulta chiaro che voi non vi identificate con essi, che siete "separati da loro". In effetti, voi siete il loro padrone, l'Atma. Dominate la mente e diventerete un "grande intelletto" (in inglese Swami gioca sulle parole "master" (dominare) e "mastermind" (grande intelletto); n.d.t.). Come è possibile che l'uomo, il padrone di tutto, debba considerarsi debole e meschino?

"Chidakasa" è la vera forma dell' uomo. Bhutakasa, Chitthakasa e Chidakasa corrispondono rispettivamente alla percezione mediata (Pratyaksham) (4), (5) percezione indiretta (Paroksham) e sacralità, purezza (Pavitram). Chidakasa trascende il nome e la forma. Viene descritto in questo modo: "Dio è l'incarnazione del suono, della mobilità e dell'immobilità, della luce, della parola, dell'eterna beatitudine, della suprema maestà, dell'illusione e della ricchezza".

L'Atma trascende le limitazioni della forma. Budda e Gesù fecero ogni sforzo per arrivare ad ottenere la visione dell'Atma. Budda realizzò che i nomi, le forme e le relazioni fisiche sono passeggere, transeunti; disse che non si deve cadere nella loro illusione: "Tutto ciò che vediamo è destinato a perire". Egli studiò numerosi testi sacri ed ebbe un pubblico di studiosi, ma non ne fu soddisfatto. Alla fine arrivò alla conclusione che si poteva ottenere il Nirvana (6) solo mediante l'uso appropriato dei cinque sensi. Nessuna pratica spirituale porta a conseguire il risultato agognato, se si fa cattivo uso dei propri sensi. Mantenete una sacra visione; usate solo parole buone; ascoltate solo il bene; intrattenete solo pensieri elevati: non esiste pratica spirituale migliore di questa. E questo fu l'insegnamento di Budda.

Le stesse cose vennero insegnate anche da Gesù.
I pescatori volevano che Gesù esaudisse i loro desideri materiali. All'inizio Pietro voleva solo riuscire a pescare più pesce. Solo più tardi realizzò la futilità dei desideri materiali, e cominciò a desiderare di andare al di là del corpo e della mente, secondo gli insegnamenti di Gesù. Gesù diceva ai Suoi discepoli di abbandonare i sentimenti di astio e di avversione e di amare e servire tutti. Li esortava a sviluppare fede nel principio di unità. Ma molti discepoli di Gesù interpretarono i Suoi insegnamenti a modo loro.

Quando Gesù fu crocifisso, sentì una voce eterea: "Figlio, tutti sono Uno, sii come tutti". E quando Sua madre, Maria, cominciò a piangere, Gesù le disse: "La morte è l'abito della vita": la morte è come cambiare vestito. Trovate qualcuno che si mette lo stesso vestito ogni giorno? Proprio come voi vi cambiate d'abito tutti i giorni, cambiate il corpo ad ogni nuova nascita. È il corpo che muore, non il principio vitale. Lo Spirito è immortale e non-duale. Gesù disse che la vera saggezza consiste nel realizzare la natura non-dualistica dello Spirito. La percezione dell'Uno senza secondo costituisce la vera saggezza. Dio è Uno, senza secondo. L'uomo attribuisce nomi e forme a Dio a causa dei propri sentimenti mondani e delle sue tendenze esterne ("Pravritti").

In verità , c'è un solo Dio. Nei nostri Bhajan noi cantiamo: "Dio ha molti nomi". Rinunciate all'attaccamento al corpo; solo allora potete sviluppare attaccamento per l'Atma. Finché siete dotati di un corpo, dovete compiere diligentemente i vostri doveri. Ma non dovete cadere nell'illusione che questa sia una situazione permanente. Tutte le relazioni fisiche sono nuvole passeggere e sono soggette a subire dei cambiamenti.
Solo la Verità non è sottoposta a cambiamenti: Essa è "Chidakasa", il principio Atmico.

Una madre ha quattro figli. Il primo figlio le chiede un succo di colore rosso, il secondo gliene chiede uno verde, il terzo lo vuole nero ed il quarto, bianco. Che cosa fa la madre, allora? Trattandosi di una donna intelligente, ella versa lo stesso succo in quattro bicchieri di vetro di diverso colore (rosso, verde, nero e bianco) per soddisfare le richieste dei suoi figli. I nostri corpi sono come quei bicchieri. Non dobbiamo guardare le differenze fra i vari corpi. Dobbiamo realizzare l'unità dello spirito. I bicchieri ed i colori sono diversi, ma il succo (l'Atma) è lo stesso in tutti. Il corpo è destinato a morire un giorno o l'altro e se siete attaccati al corpo soffrirete. Per ottenere l'immortalità e sperimentare la beatitudine dovete trascendere il nome e la forma. Fino a quando avrete un corpo dovrete prendervene cura, ma non dovete esserci eccessivamente attaccati o preoccuparvene più di tanto. L'ignoranza è la causa prima della preoccupazione. Infatti, tutto ciò che deve accadere accadrà: perciò non preoccupatevi di nulla. Sviluppate la fede nel Principio Atmico. Questo fu anche l'insegnamento principale di Gesù.

Matteo fu uno dei dodici discepoli di Gesù. Di professione faceva l'esattore e soleva andare dai pescatori per riscuotere le tasse. Ogni giorno, Gesù impartiva ai pescatori sacri insegnamenti. Matteo li trascrisse, e diventarono parte della Bibbia. Più tardi, altri scrissero altri passi, basandosi sui propri sentimenti, ed anch'essi andarono a far parte della Bibbia. Mai Gesù disse di essere Dio o il Maestro. Parlò sempre di Dio definendolo "il Padre Mio". Indicò il sentiero per sperimentare l'Unità, non dette mai alcuna opportunità alla molteplicità. Affermò sempre che tutti sono divini.

Centinaia di anni fa, nell'India del Nord, viveva un uomo che ripeteva sempre: "Io sono Dio, io sono Dio, io sono Dio...". La gente si stupiva di questa affermazione, e pensava che lui fosse matto. Ma alcuni Pandit (studiosi, eruditi nella scienza Sacra; n.d.t.)) cominciarono a sviluppare una certa avversione per lui. Si rendevano conto che, nonostante essi avessero studiato numerosissimi testi ed avessero acquisito una notevole conoscenza, non osavano fare una simile affermazione per se stessi. Andarono dal re e si lamentarono dell' uomo considerato matto.

Chi è un vero Pandit? Solo colui che ha raggiunto l'equanimità è un vero Pandit. Ma a quegli studiosi l'equanimità faceva difetto e minacciarono il re di lasciare il Paese se quell'uomo non fosse stato punito. Il re chiese loro che cosa fare. Su consiglio dei Pandit, il re ordinò che all'uomo venissero tagliate le gambe. Nonostante l'amputazione, l'uomo non sentiva alcun dolore. Continuava a ripetere: "Io sono Dio, io sono Dio...". Persino il sangue che fluiva dai suoi arti martoriati continuava a proclamare: "Sono Dio, sono Dio...". Il re allora si pentì di aver dato ascolto alle parole di quegli stupidi Pandit.

Sin dall'inizio, Gesù non disse mai di essere Dio. Disse solo che Dio era Suo Padre. Insegnò alla gente che esisteva un solo Dio e che tutti erano Suoi figli. I Suoi critici si lamentarono di Gesù dal capo religioso del Tempio. Questi sapeva che Gesù diceva la verità, ma non Lo aiutò per non compromettere la propria posizione. Quando fu deciso che Gesù sarebbe stato crocifisso, il Governatore firmò l'ordine, ma poi se ne pentì. E quando Gesù resuscitò, propagò egli stesso la Sua gloria.

I Romani si riferivano a Gesù chiamandolo "persona", indicandone con questo termine la sacralità. La parola inglese "person" è derivata da questa parola latina. Ciò significa che la Divinità è presente in tutti. È per questo motivo che io Mi rivolgo a tutti voi definendovi "Incarnazioni Divine". Io e voi siamo Uno. Lo spirito di Dio è in tutti. Il Sé vero e proprio è chiamato "persona". Non c'è principio vitale senza Divinità. "Pervadendo tutto, con mani, occhi, teste, bocche e orecchie, Egli permea l' universo intero". La Divinità pervade tutte le forme. La Bibbia ed il Corano contengono numerosi insegnamenti sacri. Ma gli sciocchi, che non li capiscono, li interpretano a modo loro.

Colui che viene chiamato dai Mussulmani "Allah",
"Jehovah" dai Cristiani,
che viene riconosciuto come "Signore dagli occhi di Loto" dagli adoratori di Visnù
e come "Shambu" dai devoti di Shiva,
sotto qualunque Nome Egli venga adorato,
risponde con gioia, garantendo la grazia di fama e fortuna e donando felicità e gioia
Egli è l'Uno, il Sé Supremo. Conoscetelo come "Paramatma".

(Poesia Telugu)


Voi attribuite svariati nomi e forme a Dio per vostra soddisfazione, ma Dio è in sostanza Uno. Che Egli sia Rama, Krishna, Allah o Gesù, ogni insegnamento è inteso a promuovere l'evoluzione dell'uomo. Nessuna religione predica la violenza, o spinge ad arrecare danno a qualcuno. Alcune persone dalla mente perversa interpretano erroneamente le sacre scritture ed indulgono in azioni malvagie. Tutte le grandi anime hanno impartito insegnamenti sacri. Tutti hanno detto: "Amate tutti". Nessuno ha predicato l'odio. Dio non dice mai a nessuno di uccidere qualcun altro. Nessuno ha il diritto di uccidere, perché l'Atma è presente in tutti, ma nel nome di Dio la gente sta commettendo crimini orrendi. Questo non è di aiuto a nessuno.

Amate tutti, servite tutti. Non potete essere sempre servizievoli, ma potete sempre parlare affabilmente. Non esiste Dio più grande dell' Amore.

L'Amore è Dio
Dio è Amore,
Vivete nell' Amore.

Distruggete le vostre cattive qualità. Le persone che hanno una mente malvagia tendono ad attribuire le loro azioni e la loro cattiveria a Dio. È segno di grande ignoranza. Non date ascolto a queste persone. Abbiate fede nel vostro Sè, altrimenti non sarete capaci di amare Dio. A causa delle deficienze nei moderni sistemi educativi, l'amore diminuisce nell'uomo ogni giorno di più. L'odio è in ascesa. L'uomo va dimenticando la Verità ("Yathartha") e si assoggetta al pericolo ("Anartha"). Ha dimenticato che cosa sia l'umanità ("Manavatva") e sviluppa invece le tendenze animali ("Pashutva"). La vera spiritualità consiste nel distruggere le tendenze animali e trasformare l'umanità in Divinità ("Daivatva"). Non è possibile ottenere la Divinità se prima non ci si libera dell'animalità. L'uomo si comporta come un animale per via dello sfrenato amore egoistico che nutre per se stesso. Una persona siffatta non potrà mai sperimentare la felicità. Sarà sempre immersa nella sofferenza. Più amate gli altri, più grande sarà la gioia che proverete. Più svilupperete odio, più la vostra vita diventerà miserabile.

Incarnazioni dell' Amore!
Dovete capire che Dio è l'incarnazione dell'Amore, e così pure l'uomo. "Dio prende forma umana". Quindi, voi siete Dio. La Divinità è presente persino negli animali. Le mucche ed i bufali fanno il verso "Am-ba" (Madre Divina): questo prova soltanto che la Divinità è anche in loro!

Quando Gesù era bambino, i Suoi genitori lo portarono a Gerusalemme. Maria, non trovando Gesù, pensò che si fosse perso e cominciò a cercarlo affannosamente. Alla fine lo ritrovò alla Sinagoga, mentre ascoltava rapito il sermone di un sacerdote. Lo abbracciò e versò lacrime di gioia. Ma Gesù le disse: "Madre, perché preoccuparsi? Io sono in compagnia di Dio, Mio Padre".

A quei tempi, era d'uso sacrificare dei piccioni nel Tempio di Gerusalemme, nella convinzione che Dio se ne sarebbe compiaciuto. Gesù cercò di mettere fine a queste pratiche crudeli.

Come Budda, Egli predicava la non violenza. Si recò sul posto in cui i piccioni venivano venduti e li liberò. Le persone coinvolte si rivoltarono contro di Lui, ma Egli non se ne curò. Continuò invece, incurante della loro ostilità. Non dava importanza né al biasimo, né alla lode, perché essi sono di pertinenza del corpo e non del Sé.

Questo viene affermato anche nel Mahabharata. Quando i Pandava fecero la massima offerta a Krishna, il malvagio Sishupala cominciò a scagliarsi contro di Lui. Gli disse:

"Pensi di meritarti quest' onore per aver rubato i Sari delle Gopi mentre facevano il bagno? Smettila, non indulgere nelle tue manie di grandezza!"
(Poesia Telugu)

Dharmaraja, nell'udire la cattiveria con cui Sishupala si rivolgeva a Krishna, pianse. Krishna scagliò verso Sishupala il piatto in cui Gli veniva fatta l'offerta. Il piatto si tramutò in un disco, e decapitò Sishupala, il cui sangue spruzzò i piedi di Krishna. A questa vista, Dharmaraja rimase perplessa e chiese: "Krishna, Sishupala ti ha insultato a non finire, perché il suo sangue ti è caduto sui piedi?"

Con un sorriso Krishna replicò: "Dharmaraja, il biasimo e la lode sono in relazione col corpo e non con l'Atma. Inoltre, Sishupala pensava a Me e ripeteva il Mio Nome costantemente. Lo avrà pur fatto con odio, ma questo non è importante per Me!"

"Nell'era di Kali, la ripetizione del Nome di Dio è la sola via che conduce alla liberazione"

Qualsiasi incarico, anche il più difficile, può essere portato a termine se si ripete il Nome di Dio. Per pratiche spirituali come la meditazione e le penitenze, è necessario stabilire un orario ed un luogo specifici. Per ripetere il Nome del Signore, invece, non esistono restrizioni: ovunque vi troviate, qualsiasi cosa stiate facendo, potete recitare il Suo Nome .

"Ovunque, ad ogni ora, in tutte le circostanze, contemplate Dio"

Uno degli oratori che hanno parlato prima, un membro dei "Messaggeri di Sathya Sai", ha pregato che Swami non lo dimentichi mai. Pensare che Dio possa dimenticare qualcuno è solo vostra immaginazione, è il riflesso, la reazione e la risonanza dei vostri sentimenti interiori. Sono solo i devoti a ricordare, o a dimenticare, Dio. Dio ama tutti allo stesso modo. Perciò, sviluppate Amore e rifuggite dalle tendenze malvagie.

Il moderno sistema educativo incrementa le cattive tendenze negli studenti. Chi ha cattive qualità non può nemmeno essere definito uno studente. Come ha detto Srinivasan, gli studenti di Sai non sono così. Alcuni si atteggiano a studenti di Sai e commettono azioni malvagie. Ma i nostri studenti sono virtuosi e puri. Nessuno può puntare il dito su di loro. Oggi troppa gente abusa del Nome di Sai per i propri scopi egoistici.

Sono felice persino con loro, perché comunque nominano il Mio Nome. Solo la ripetizione del Nome di Dio vi libererà. Non lasciate spazio alle cattive qualità. Non date alcuna chance alle accuse, vivete le vostre vite all'insegna dell'Amore. Non c'è niente di più grande dell' Amore.

Bhagavan conclude il Suo Discorso con il Bhajan: Prema Mudita Manase Kaho...


Prasanthi Nilayam, 25 dicembre 2001



Note:

(1) Chitta: la sostanza mentale in cui si condensa la pura Coscienza; il pensiero individuale e formale.
(2) Atma: il Sé, lo Spirito, la pura Coscienza, l'assoluto in noi, al di fuori del tempo-spazio-causa, e quindi identico a Dio.
(3) Chidakasa: la spazialità inqualificata ed illimitata della pura Coscienza, capace di contenere qualsiasi oggetto.
(4) Pratyaksham: percezione sensoriale, la percezione mediata o indiretta; si oppone ad Aparokosa, l'apprendimento diretto o intuitivo.
(5) Paroksham: mediato, non diretto.
(6) Nirvana:stato supremo, nel quale l'aspetto individuale (separato) dell'essere scompare per far posto alla coscienza dell'Unica Realtà. Estinzione dell'impulso karmico che determina l'esistenza ed il movimento espressivo della coscienza individuata (jiva), cioè del riflesso di Coscienza Atmica, e conseguente assorbimento e risoluzione del jiva stesso nell'Atma non duale.