DISCORSO DIVINO

Risposte Divine

21 novembre 2001

(In occasione della funzione di commiato tenutasi il 21.11.2001 nel Sai Kulwant Hall, Prashânti Nilayam, Bhagavân Srî Sathya Sai Baba ha risposto alle domande poste dai delegati che hanno partecipato alla Prima Conferenza delle Scuole Srî Sathya Sai di tutto il mondo.)


Quando le cose vanno storte nelle iniziative intraprese,
Se un uomo non si scoraggia, ma rimane imperturbato ed accetta tutto con un sorriso,
abbandonando ogni preoccupazione, il cuore di costui è colmo di saggezza.



Domanda N° 1 - Qual è la relazione tra Religione, Spiritualità e Educare? (1)

Incarnazioni del Divino Amore!
Noto con sorpresa che non siete stati capaci di riconoscere la relazione tra religione, spiritualità e educare. Innanzi tutto dovete capire che cosa sia la religione - "Religione è realizzazione". Solo se saprete realizzare la verità circa voi stessi, potrete comprendere che cosa sia la religione. La spiritualità non è soltanto cantare i bhajan, eseguire riti d'adorazione, andare ai templi o in pellegrinaggio, oppure svolgere una qualsiasi altra buona attività. Spiritualità è riconoscere l'unità che accomuna tutti gli esseri.

Ecco un esempio. Quando chiudete gli occhi, non potete vedere nessuno, ma non appena li riaprite, vedete qui migliaia di teste. Da dove provengono tutte queste teste? Se riflettete attentamente, vi renderete conto che i vostri occhi vedono tutte le teste e che esse non provengono dall'esterno.

Spiritualità è riconoscere l'unità nella diversità. Dovete comprendere la verità fondamentale che in tutti gli esseri esiste un solo ed unico Sé. I quesiti ed i dubbi emergono quando voi vedete la molteplicità nell'unità. L'intera creazione è emersa dall'amore. Pertanto non c'è alcuna differenza tra religione, spiritualità e educare.

Religione è la realizzazione del vostro Sé. Spiritualità è scoprire chi veramente siete. Per esempio, voi affermate: "Questo è il mio fazzoletto, il mio piatto, questa è la mia mano, questo è il mio corpo". Allora chi siete voi? Ci deve pur essere qualcuno che affermi di possedere il bicchiere, il piatto, la mano ed il corpo. Se approfondite questa verità, comprenderete che voi siete separati da tutti questi e che, di fatto, ne siete il padrone. Quel padrone è l'Âtma, il Sé.

L'altro aspetto è educare. Come potete definirvi istruiti, se non capite che cosa sia educare? La parola educazione deriva dalla radice latina "educàre"; mentre l'istruzione si riferisce ad una collezione di fatti avvenuti nel mondo, educare significa far uscire ciò che è all'interno. L'istruzione è per vivere, mentre educare è per la vita. L'istruzione serve per sbarcare il lunario; educare serve per la meta ultima della vita.

E' facile riconoscere le cose esterne, ma è difficile guardare all'interno. Ci sono molte cose dentro di voi che non sono manifeste. Se unite le tre lettere G, O, D - si ottiene la parola GOD, Dio - ma se esaminate le lettere individualmente, di per sé non hanno alcun significato. Il nostro sforzo è di mettere insieme le lettere per ottenere un significato. Questo è educare, e significa far uscire ciò che è all'interno. L'Âtma, il Sé, è la nostra Realtà più intima ed è quello che educare dovrebbe portare fuori. Pertanto, non c'è alcuna differenza fra religione, spiritualità e educare.

Quello che vediamo negli altri è soltanto il riflesso di noi stessi. Se noi giudichiamo una persona cattiva, è il nostro sentimento verso quella persona che è cattivo. Qualsiasi impressione abbiamo degli altri, essa è solo il riflesso dei nostri sentimenti nei loro confronti.

Tutto è riflesso, reazione e risonanza; non dovete, quindi, criticare gli altri, non ne avete il diritto, perché la vostra valutazione di un individuo è limitata unicamente all'esperienza che avete con lui; infatti, ci sono così innumerevoli aspetti nella personalità di quell'individuo che non conoscete. Per esempio, voi guardate Anil Kumar, ne conoscerete l'abito, la carnagione, l'altezza ed il peso, ma Anil Kumar non è soltanto ciò che vedete. Ci sono molte altre qualità, quali l'amore, la compassione o l'ira, che sono in lui e che voi non riuscite a vedere. Se volete, quindi, conoscere una persona completamente, dovete ricercare tutti gli aspetti della sua personalità. Oggi la gente si basa sull'apparenza fisica e giudica gli altri secondo le loro azioni esteriori. Tutto ciò è sbagliato. I difetti sono nella visione e non nella creazione. Se voi indossate occhiali rossi, tutto vi apparirà rosso; se indossate occhiali blu, tutto apparirà blu. Solo quei folli che non sanno riconoscere simile verità, ricorrono alle critiche.

La vostra stima è sbagliata persino nei confronti di un essere umano comune; come potrete allora valutare Dio? Dio ha in serbo valori incalcolabili; ma voi domandate: "Swami, regalami una medaglietta". Voi gli chiedete una medaglietta, perché non conoscete i doni preziosi che può elargirvi. Non esiste penuria di nessun articolo nel Suo magazzino. Pertanto, non dovete chiedere a Dio niente di specifico. Quando il momento è maturo, Egli vi elargirà i Suoi doni. Dio sa ogni cosa e quindi agisce in modo appropriato, in base al tempo, al luogo ed alla situazione. Ecco perché a volte Egli stesso viene da voi e vi dà delle cose, senza che le abbiate chieste. E' quindi molto difficile comprendere Dio. Un ignorante, che non capisce questo principio, dà spesso un'interpretazione sbagliata, ma voi non dovete cadere nello stesso errore.

Educare, spiritualità e religione non differiscono l'una dall'altra. Qui c'è un anello, una catenella e degli orecchini - sono tutte forme diverse dello stesso oro. Se realizzate questa verità unificante, com'è possibile allora vedere la molteplicità? Dio è Uno anche se vi può apparire in forme diverse. La base fondamentale di tutto è l'amore. Ecco quello cui dovreste aspirare. Non preoccupatevi della religione: c'è solo un'unica religione, la religione dell'amore.
Educare significa mettere in evidenza, portare fuori l'amore Divino, latente nell'uomo. Ecco perché si afferma:
Amore è Dio, vivi nell'Amore

Se così fosse, non ci sarebbero conflitti nel mondo e tutti vivrebbero insieme felicemente. Solo dove ci sono differenze, c'è conflitto. Mettete da parte queste differenze e vivete nel sentimento d'unità.

C'è un solo linguaggio, il linguaggio del cuore.
C'è una sola religione, la religione dell'Amore.
C'è una sola casta, la casta dell'umanità.

Le religioni sono molte, ma la via è una e voi dovete scoprirla. Oh valorosi figli di Bhârat! Nessuna religione è negativa per chi ha il senso della comprensione. Non è corretto vedere differenze fra le religioni.

Nella vita quotidiana dovete riconoscere i limiti dell'istruzione. Quello che leggete per la prima volta può sembrarvi nuovo, ma se lo leggete più volte, non è più nuovo. Ecco un esempio.
Una volta Dio voleva concedere la liberazione ad un devoto e gli mandò Yama, il Dio della morte. Quando Yama lo avvicinò, chiese al devoto se lo conoscesse, ma il devoto rispose che gli era estraneo. Allora il Signore Yama gli disse che sarebbe ritornato da lui solo quando lo avrebbe riconosciuto. Quando Yama ritornò dopo tre giorni, gli fece la stessa domanda. Ora il devoto rispose che Yama non gli era più estraneo, perché lo aveva già visto.

Infatti, tutto sembra strano e nuovo prima di farne conoscenza, ma poi, dopo aver familiarizzato, si tende ad ignorare le diversità.
Dovete eliminare le differenze e sviluppare il senso d'unità. Allora riconoscerete che religione, educare e spiritualità sono una e la medesima.

Domanda N° 2 - Che relazione devono avere le scuole di Srî Sathya Sai con il governo?

L'educazione Sathya Sai e quella governativa sono due entità separate. Nonostante ciò, le scuole Sathya Sai devono avere buoni rapporti con il governo. Sai appartiene a tutti, mentre il governo non appartiene a tutti. Le scuole Srî Sathya Sai devono obbedire a tutte le regole governative, ma con Sai l'unica regola è l'Amore. Nelle scuole Srî Sathya Sai noi seguiamo tutte le regole della disciplina con amore. Il governo fa rispettare le sue regole, pertanto è una questione di forza, ma il metodo Sai agisce alla 'fonte'. Si può seguire l'educazione Srî Sathya Sai insieme a quella governativa. L'educazione Srî Sathya Sai trasmette i valori umani. Seguite tali valori e, contemporaneamente, seguite il programma governativo, ma non create divisioni artificiali.

Ogni giorno abbiamo ventiquattro ore a nostra disposizione. Al massimo si passano a scuola sei ore - tre ore la mattina e tre ore il pomeriggio, abbiamo quindi ancora diciotto ore a nostra disposizione. Assegnate sei ore al sonno, sei ore alle attività personali, e le restanti sei ore possono essere utilizzate per le pratiche spirituali e lo sviluppo dei valori umani. L'educazione Srî Sathya Sai impartisce la conoscenza pratica, mentre quella governativa insegna soltanto la conoscenza libresca; pur tuttavia non ignoratela, perché la prima conferisce felicità spirituale, e la seconda felicità terrena. L'insegnamento governativo fornisce i mezzi per guadagnarci da vivere, mentre l'educazione Srî Sathya Sai ci conduce alla meta ultima della vita. Entrambe costituiscono le due facce della stessa medaglia.

Domanda N° 3 - Quali insegnanti, come possiamo capire le menti degli studenti?

L'insegnante deve avere, dapprima, una completa comprensione della propria mente, prima di cercare di capire le menti degli studenti. Se la mente dell'insegnante è buona, gli studenti la rifletteranno nel loro comportamento. Poiché l'insegnante non può vedere la mente dello studente, la può capire soltanto osservandone la condotta. L'insegnante deve esaminare ed analizzare il comportamento dello studente, quello dei suoi genitori, dei suoi amici e dei suoi compagni di scuola. Basandosi su tale analisi, egli saprà condurre lo studente sulla retta via.

A volte i genitori danno troppa libertà ai figli ed essi, a loro volta, la usano male, interagendo con i loro amici con un comportamento negligente. La libertà dello studente a scuola è ridotta; occorre, quindi, insegnargli a ricercare un equilibrio tra libertà e disciplina. L'insegnante non può interferire negli affari familiari dello studente, poiché i genitori concedono libertà ai figli per l'amore che nutrono nei loro confronti. In ogni caso, l'insegnante deve essere informato sulle attività che lo studente svolge a casa; purtroppo la triste condizione, in cui ci si trova oggi, è dovuta al fatto che i genitori sono responsabili per il novantanove per cento se i loro figli percorrono strade sbagliate, poiché concedono loro libertà e denaro in eccesso.

I genitori sono fuorviati, perché pensano di ferire i figli limitandone la libertà, ma poi sono disperati se i figli sono traviati e percorrono strade sbagliate. I ragazzi devono essere tenuti a freno sin dall'inizio. Come i dossi artificiali limitano la velocità dei veicoli sulle strade per garantire la sicurezza, così le restrizioni devono imbrigliare la libertà dei ragazzi per la loro stessa sicurezza. Si deve concedere loro libertà nell'ambito del retto comportamento, ma devono essere puniti quando sbagliano. Quando i genitori concedono libertà ai figli, devono esaminare attentamente come questi si comportino. Soltanto così i giovani seguiranno il giusto sentiero. In genere, se in famiglia la figlia è viziata, la madre ne è responsabile e se il figlio è deviato, il padre ne è responsabile.

E' per questo motivo che non è concessa libertà illimitata ai figli ed è sorta l'istituzione chiamata scuola. E' qui che gli insegnanti devono trovare un equilibrio tra la libertà e la restrizione nella vita dello studente. L'insegnante deve mettere in guardia con regolarità lo studente che la sua condotta è responsabile della reputazione che si fa, nei confronti dei genitori e della scuola in cui studia.

In alcuni paesi il concetto di gentilezza e rispetto per gli anziani non è enfatizzato. L'insegnante delle scuole Sathya Sai invece deve consigliare lo studente nel modo corretto, deve avvertirlo che è nato come essere umano, e che quindi non è "un animale selvatico" che semina terrore nel cuore della gente; e non è neppure un "animale domestico" (persona docile) che deve aver paura degli altri. Egli non ha motivo di aver paura, né deve causare paura negli altri.

In questo modo, l'insegnante deve condurre gli studenti sulla retta via. La vita è un lungo viaggio, e non deve essere sprecata in modo futile, deve essere vissuta nel modo più fausto possibile; dobbiamo aspirare ad una vita Divina e non ad una vita lunga. E' possibile indurre cambiamenti negli studenti, dando questi buoni consigli.

Voi siete "Achârya", Precettori e non semplicemente insegnanti. Il Precettore è colui che prima mette in pratica, e poi insegna le stesse cose ai suoi studenti. Se voi volete impartire loro buoni principi, prima praticateli e siate d'esempio. Se fumate in classe, anche gli studenti vi imiteranno, e cominceranno a fumare. Se cercherete di correggerli dicendo che il fumo è dannoso alla salute, gli studenti vi domanderanno: "Signore, perché allora lei fuma?"

La vera caratteristica della buona educazione è il buon insegnamento. Esso porta alla trasformazione degli studenti, inducendoli a confessare all'insegnante i loro errori. Conosco molto bene queste cose. Talvolta punisco i Miei studenti per gli errori commessi, e sono rigido con loro, tuttavia li amo e do loro ciò di cui hanno bisogno. Questo trasforma i loro cuori. Essi vengono a pregarmi: "Swami, per favore, perdonaci. Abbiamo sbagliato a non comportarci secondo le Tue parole; ora abbiamo capito. Swami, non ripeteremo più questi errori". Le parole che sgorgano da un vero pentimento sciolgono il cuore di Swami, ed Egli li perdona dicendo: "Mio caro figliolo, qualsiasi cosa IO faccia è per il tuo bene". Tutti gli insegnanti possono imparare ad imitare questo esempio.

Domanda N° 4 - Qual è la più importante qualità che un buon insegnante deve possedere?

Questa è una domanda assai importante. Gli insegnanti devono praticare il bene ed insegnare agli studenti a fare lo stesso, devono inoltre condurre delle vite esemplari.
Vi do un esempio: quando studiavo a Kamalapuram, in terza, avevamo un insegnante di nome H. Iyengar. I ragazzi avevano molta paura di lui e cercavano di evitarlo. Io avevo grande rispetto per il mio insegnante.

Un giorno Iyengar si arrabbiò, vedendomi svoltare dalla strada in un vicolo, mentre egli arrivava dalla direzione opposta. Il giorno successivo andai in classe; ero il capoclasse ed avevo una bacchetta con la quale egli puniva gli alunni. Arrivò in classe arrabbiato con Me, poiché lo avevo evitato per strada. Mi chiese: "Perché mi hai scansato e non mi hai salutato?"
Risposi: "Signore, non l'avevo vista; stavo recandomi a casa del Mio amico a prendere un quaderno."
Egli si mise a gridare: "Così non mi avevi visto!" - "No, non l'avevo vista" replicai.

Egli minacciò di punirmi, al che gli dissi: "Signore, sto dicendo la verità. Se desidera punirmi, lo faccia". Questa risposta sciolse il suo cuore e gli spuntarono le lacrime; mi chiamò vicino e disse: "Raju, sapevo che Tu non avresti commesso un simile errore. Sono io ad aver sbagliato perché mi sono arrabbiato con Te. Vorrei chiederti una cosa: verresti a casa mia domani sera?"

Assecondando il desiderio di H. Iyengar, andai a casa sua. Egli aveva un grande affetto per Me. Mi offrì delle frittelle su un piatto di alluminio. Mi disse: "Ho commesso un grave errore nel pensare di punirti. Come atto di pentimento, voglio fare amicizia con Te".

La nostra bontà, la nostra sincerità e le nostre qualità virtuose trasformeranno qualsiasi persona. Io gli dissi: "Signore, la sua posizione è assai più alta della mia; l'amicizia è possibile solo tra persone alla pari."
Egli replicò: "Puoi vederla così, ma l'età e l'istruzione non contano; ciò che conta è il cuore. Tu hai un cuore buono".

Poi mi domandò se gli studi andassero bene. "Sì Signore" gli dissi. Mi ricordò che gli esami stavano avvicinandosi alla svelta e che desiderava IO studiassi con successo. Mi presentai all'esame. L'esame aveva una durata di due ore, ma completai le risposte in mezz'ora. Consegnai il foglio con le risposte al sorvegliante ed uscii. Egli mi teneva d'occhio, e mi prese in giro: "Raju! Pare che Tu non abbia scritto nulla!"
Gli risposi: "Signore, domani vedrà lei stesso. Ho scritto tutto giusto. Io non scrivo né dico falsità".

Il giorno dopo, egli tirò fuori per primo il mio foglio dal mucchio delle risposte,. Controllò tutte le Mie risposte una ad una e riscontrò che c'erano delle risposte di cui egli stesso non ne era a conoscenza. Allora scrisse sul Mio foglio 'molto, molto, molto, molto buono.'

A quei tempi, gli insegnanti trattenevano gli elaborati. Il giorno seguente egli chiese alla moglie di preparare uno spuntino e Mi invitò a casa sua. Mi disse: "Raju, prendi un caffè" - Io risposi: "Signore! Non bevo caffè, non ho questa abitudine" - "Prendi almeno una frittella " insistette. Ed Io replicai: "Ma non sono solito mangiare fuori pasto" - "Per favore, accetta almeno per farmi contento" mi supplicò. Così, per farlo contento, accondiscesi.

Analogamente, gli studenti hanno molte occasioni per fare contenti i loro insegnanti. Sebbene gli studenti avessero paura degli insegnanti, IO non ne avevo. La ragione è che non commettevo mai errori. Parlavo sempre assai dolcemente. Per questo motivo, il Mio insegnante di Inglese, Mahbub Khan, veniva sempre volentieri nella Mia classe. Se qualche altro insegnante si tratteneva oltre il segnale della campana, egli gli chiedeva di uscire. In classe gli altri alunni si burlavano di Me: "Raju, va in prima fila!". Mahbub Khan Mi voleva molto bene ed aveva l'abitudine di carezzarmi i capelli, coccolarmi e pizzicarmi sulle gote. Aveva cinquant'anni ed era senza figli. M'invitava spesso a casa sua e Mi era assai devoto.

Ad undici anni lasciai quella scuola. Fino a quel momento, ero solito guidare le preghiere a scuola. Mahbub Khan si prendeva cura dell'organizzazione delle preghiere e Mi chiese di guidarle, dicendomi: "Le Tue preghiere sciolgono il nostro cuore. Componi un canto di preghiera e cantalo" - "Come posso comporre un canto?" domandai. "Tu lo puoi fare!". Composi un canto e lo intonai al momento della preghiera comune. In quel canto avevo indicato, già a quell'età, il concetto dell'unità delle religioni. Dopo averlo udito, tutti rimasero sorpresi.

Dopo qualche tempo lasciai la scuola, dichiarando: "Io sono Sai. Nessuno, per quanto grande, potrà mai comprendermi. Non cercate ancora di trattenermi con voi. Io appartengo a tutto il mondo!"

Tutti erano sconvolti; vennero da Me implorando: "Raju, Raju!" Senza rispondere a nessuno, andai dritto al giardino di Anjaneyulu. Mi sedetti su un sasso e cominciai a predicare: "Manasa Bhajare Guru Charanam Dustara Bhava Sagara Taranam" (Contemplate i Piedi del Maestro Divino, il solo che può aiutarvi ad attraversare l'oceano della nascita e della morte).

L'indomani, l'insegnante di Telugu e Mahbub Khan diedero le dimissioni. Mi amavano talmente da non voler più insegnare in quella scuola senza di Me. Molti altri insegnanti seguirono il loro esempio. Un ragazzo musulmano fu invitato a salire sul palco per guidare la preghiera. Appena salito sul palco, fu preso dallo sconforto pensando a Me e non riuscì a cantare la preghiera. Anche gli altri cominciarono a piangere. Da quel giorno, le preghiere vennero interrotte.

C'è un legame d'amore puro tra studenti ed insegnanti. Gli studenti possono conquistare il cuore di qualsiasi insegnante come un insegnante può conquistare il cuore degli studenti. Se volete essere amati, dovete amare per primi. Dovete soprattutto aspirare alla verità. La base della cultura indiana è: "Dite la verità, comportatevi rettamente".
Io ero sempre assai umile; anche adesso, insegno la stessa cosa agli studenti. Non potete sempre accondiscendere, ma potete sempre parlare gentilmente! Tuttavia a volte può essere necessario essere rigidi, ed è quello che faccio. Posso essere più duro del diamante, se la situazione lo richiede. Diversamente, sono più tenero del burro. Gli insegnanti avevano capito questa Mia natura.

Insegnanti!
Se volete ottenere la fiducia degli studenti, dovete accostarvi con amore. Dovete indicare loro gli errori, guidandoli sulla retta via; solo allora essi percorreranno il giusto sentiero e riconosceranno i loro errori. Per favorire il progresso e la prosperità della nazione, gli insegnanti devono sviluppare amore verso gli studenti e formare il loro carattere. Allora la società avrà molti buoni cittadini.

Domanda N° 5 - Come mettere in pratica l'educare nel caso di bambini provenienti dai bassifondi?

Per formare il carattere di quei bambini attraverso il programma di educare, occorre visitare le loro case ed aiutare la gente che vi abita attraverso iniziative di servizio sociale, quali l'igiene e la sanità. Di conseguenza essi svilupperanno il senso della pulizia e terranno pulito il loro ambiente. In questi progetti di servizio potete anche chiedere l'aiuto dei membri dell'Organizzazione Sevâ Dal.
Anche gli studenti delle scuole possono essere portati in quei luoghi ed invitati a prendere parte alle attività di servizio. Così gli studenti svilupperanno il piacere del servizio.

Domanda N° 6 - Come motivare i bambini nel programma educare?

Non è possibile far capire ai bimbi l'essenza dell'educare, sono troppo piccoli per comprenderla. Può essere introdotta a livello di college (scuola superiore). In ogni caso, nelle scuole inferiori, si devono coltivare buoni pensieri e buoni costumi tra gli allievi. Possiamo anche ispirare i loro giovani cuori con la narrazione delle storie di grandi personaggi dei loro paesi, esortandoli a seguire quegli ideali. Per esempio, la storia di Harischandra è un grande esempio di aderenza alla verità.

Domanda N° 7 - Come possiamo attirare i bambini dei non devoti nelle scuole Sathya Sai?

Questa è una domanda assai importante. Gli studenti sono i nostri portavoce. Dobbiamo riformare gli studenti in modo che essi attraggano l'attenzione dei loro genitori, ed inducano in loro un cambiamento in meglio. I genitori possono non conoscere Sai Baba, ma quando vedranno il buon comportamento dei figli, grazie alla pratica dei principi di Sai Baba, anch'essi muteranno le loro opinioni. Gli studenti possono anche raccontare ai genitori che il loro buon comportamento deriva dal fatto di frequentare le scuole Sathya Sai; questo attrarrà altri bambini nelle nostre scuole.

Prendiamo come esempio la pratica del canto 'Brahmarpanam' prima di assumere il cibo. Anche i genitori saranno sorpresi della loro devozione a Dio, se i bambini spiegano il significato della preghiera, dicendo: "Il cibo ci è donato da Dio, quindi dobbiamo offrirglielo prima di consumarlo; allora il cibo sarà consacrato e libero da impurità"; così anche i genitori impareranno a pregare. Questo è il modo per condurre sulla giusta strada i genitori attraverso i loro figli.

Quello che facciamo, dobbiamo farlo bene. Se degli ospiti visitano la nostra casa, dobbiamo rivolgere loro parole di cortesia, invitarli ad accomodarsi, metterli a loro agio e dire loro: "Prego accomodatevi, mio padre sarà qui fra pochi istanti". Un comportamento simile renderà felici gli ospiti. Ecco come dobbiamo addestrare i nostri studenti, in modo che attraggono gli altri e siano loro d'esempio.

Domanda N° 8 - Come dobbiamo comportarci con i genitori che non seguono gli insegnamenti di Sai?

Dobbiamo indurre un cambiamento nei genitori per mezzo dei loro figli che studiano nelle nostre scuole. Per esempio, i genitori di uno studente possono essere non vegetariani. Quando lo studente va a casa per le vacanze, può provocare un cambiamento nei genitori, spiegando loro con umiltà la santità dell'assumere cibo vegetariano. Lo studente può dire ai genitori: "Mamma, non posso nutrirmi uccidendo un altro essere; ciò non va bene per me. Questo corpo, che è fatto di carne, non deve essere nutrito di carne. Il nostro corpo deve essere nutrito con il nettare e non con la carne. Mangiare carne, indurrà in me sentimenti animali. Dobbiamo mangiare solo cibo vegetariano che Dio ci ha fornito".

In tal modo possiamo insegnare ai genitori tramite gli studenti, e a tempo debito anche i genitori smetteranno di mangiare cibo non vegetariano. Molte famiglie hanno cessato di mangiare cibo non vegetariano, dopo che i loro figli sono venuti nei nostri istituti. E' facile così trasformare i genitori mediante gli studenti.

Domanda N° 9 - Come fare per coinvolgere attivamente i genitori nel programma 'educare'?

E' molto difficile coinvolgere direttamente i genitori nel programma 'educare'; si dovrà perciò insegnare ai genitori tramite i loro figli. I genitori non sanno cosa sia educare. Che cosa capirebbero se voi parlaste loro di educare? Poiché voi capite che cosa sia educare, allora lo insegnerete loro mediante le vostre azioni.

Domanda N° 10 - Qual è il ruolo della tecnologia, come ad esempio i computer, nell'educazione?

A me sembra che la tecnologia sia piuttosto 'trik-nologia' (trik = trucco; gioco di parole che Swami fa in inglese - ndt). Io non possiedo computer, e Swami lo va ripetendo negli ultimi cinque anni. Ora i computer hanno pure attacchi virali come gli esseri umani. Voi dovete diventare un 'compositore' (composer, detto in inglese) e non un 'computer'. Quando si rovina un computer? Succede quando qualcosa non funziona nella testa del compositore.

Potete usare questa tecnologia per sviluppare la scienza. Per prima cosa, sistemate il computer che Dio vi ha dato, che è la vostra stessa testa. Oggi si usa il computer per ogni piccolo calcolo. E' ridicolo! Dio ci ha dato un miglior calcolatore, il nostro cervello: utilizzate i suoi servigi. Naturalmente ci sono dei vantaggi che derivano dal computer, non lo nego; usatelo secondo la necessità.

Voi siete affascinati dal computer, perché rappresenta una novità, ma che cosa ha indotto il computer nella società? Ha sviluppato in noi la natura "del comodo e del facile" ed ha provocato disoccupazione, la quale porta con sé un aumento della criminalità. Pertanto, si dovrebbero scartare quelle macchine che rendono molta gente senza lavoro. Invece, dovreste incoraggiare le industrie domestiche che forniscono lavoro alla gente nelle loro stesse case.

Domanda N° 11 - Come procedere per dare avvio alla prima scuola Sri Sathya Sai in una nazione?

Non a tutti è possibile varare una scuola, poiché non tutti possono avere le risorse necessarie per farlo, ma si può iniziare ad impartire educare attraverso il programma Bâl Vikâs (2). Gradualmente questo può essere sviluppato fino a diventare una scuola. Qui devo fare un'osservazione importante: l'ottimo lavoro svolto dalle donne in questo campo è molto lodevole; gli uomini sono assai più indietro, sotto quest'aspetto. Le donne trovano in qualche modo il tempo per i Bâl Vikâs, nonostante i loro impegni quotidiani. In quest'Era di Kali, ciò è una benedizione per entrambi, sia per le donne sia per i bambini. Anche gli uomini dovrebbero darsi da fare per partecipare a questo lavoro; solo allora la nazione potrà progredire.
Le grandi scuole, i grandi edifici possono crearci delle preoccupazioni, in caso di mancanza di fondi. Restate piuttosto nel piccolo.

Domanda N° 12 - Che cosa prevede Sai Baba per le scuole Srî Sathya Sai nel mondo?

Non occorre preoccuparsi per ciò che ci attende in futuro. Fate tutto quello che ci si aspetta da voi nel miglior modo possibile. Questo condurrà ad un futuro più luminoso. Il futuro non è certo, non è nelle nostre mani. L'importante è il presente. Il presente non è l'ordinario presente, è onnipresente. Curatevi del presente; il futuro provvederà a se stesso. Avete mai pensato in passato che avreste raggiunto lo stato attuale, e che avreste partecipato alla conferenza? Quando svolgete un buon lavoro, esso stesso vi farà dono di un buon futuro.

Domanda N° 13 - Si possono ammettere i bambini direttamente alle classi più alte delle scuole Srî Sathya Sai, o devono essere ammessi solo all'asilo?

Non c'è una regola rigida per la quale si debbano ammettere i bambini solo alla classe più bassa. Secondo la situazione, potete anche ammetterli ad una classe più alta. Non c'è nulla di sbagliato in questo.

Domanda N° 14 - Nei paesi occidentali si deve cantare il Gâyatrî Mantra nelle scuole Srî Sathya Sai?

Potete comportarvi secondo quanto vi detta il cuore. Se sentite che cantarlo vi porta beneficio, fatelo. Gâyatrî non è una donna, né questo Mantra appartiene ad una particolare religione o nazione. È soltanto il nome e la forma di una Deità. Esso rappresenta i tre aspetti di materializzazione, vibrazione e radiazione presenti in ognuno, senza differenza di nazionalità o di religione. Si recita questo Mantra per ottenere ispirazione e per illuminare la propria intelligenza. Io non obbligo nessuno a cantarlo, o a non cantarlo. La Mia non è 'forza', ma 'fonte'. Potete fare tutto ciò che vi dà gioia.

Ho risposto in breve alle vostre domande. Purificate i vostri cuori e seguite il comando Divino. Potete pregare Dio, Allah, Gesù, Krishna o Zoroastro; non fa alcuna differenza. Sviluppate le virtù e liberatevi dei vizi. Sathya Sai è assolutamente privo di egoità. Qualsiasi cosa Io dica, seguitela in modo assoluto; sarà un bene per voi.
Siate felice e condividete la vostra gioia con gli altri.


Prasanthi Nilayam, 21 novembre 2001



Note:

1) Swami utilizza come un vocabolo inglese questa parola latina, educàre, che significa: conformare l'animo a virtù; formare il carattere e le attitudini necessarie a raggiungere un dato fine. "E-ducare" significa anche condurre fuori, sviluppare un patrimonio interiore. In un contesto inglese, la parola "Edu-care", evidenzia anche l'attenzione (care) posta nello sviluppo del carattere.

2) I corsi "Bâl Vikâs" sono rivolti all'educazione degli studenti d'età tra i 6 ed i 15 anni sui valori umani e spirituali.