DISCORSO DIVINO

Dio è l'essenza della vita

24 ottobre 2001

Che bisogno c'è di ammassare eccessive ricchezze?
È meglio controllare i propri desideri ed accontentarsi di un piccolo reddito.
In questo mondo dualistico non esistono la felicità assoluta o l'assoluta miseria.
(Poesia Telugu)

Incarnazioni dell'Amore!
Dai tempi più antichi le Upanishad hanno impartito all'uomo degli insegnamenti sacri che rendono testimonianza alla ricca eredità culturale dell'India. Il messaggio delle Upanishad è eterno ed immortale. Viene dichiarato: "Dio è l'essenza di tutto".

Così come lo zucchero è presente in ogni goccia di sciroppo ed il burro in ogni goccia di latte, la Divinità pervade ogni atomo ed ogni cellula della creazione. Ma non tutti sono in grado di comprendere questo sacro principio e l'esistenza della Divinità. Pochi possono capire i misteri della Divinità che pervade ogni cosa, dal microcosmo al macrocosmo.

Le Upanishad rivelano molti segreti che altrimenti resterebbero sconosciuti all'uomo. Proprio come si possono sperimentare la presenza della dolcezza nella canna da zucchero, il gusto piccante nel peperoncino rosso, il gusto acidulo nel limone ed il profumo nel fiore, l'esistenza di Dio può essere sperimentata nell'intera creazione. Nessuno scienziato o nessun ingegnere può capire questo principio di immanenza. Tutte queste sono prove dirette dell' esistenza della Divinità. Ci si dovrebbe sforzare di riconoscere questo principio. Siamo sopraffatti dalla gioia alla vista del flusso di un fiume in piena, o di un lago colmo fino all'orlo, o di una messe ben cresciuta. Sono tutte prove dirette dell'esistenza di Dio.

Eppure l'uomo non è capace di capirlo.
Dalla nascita alla morte l'uomo passa attraverso varie esperienze, ma è vittima dell'illusione di essere lui ad agire, nonché la causa di tutte le esperienze. Come può, colui che non arriva a capire la sua propria natura, comprendere il principio trascendentale della Divinità? Tutto ciò che si vede, si sente, si sperimenta e tutto ciò di cui si gioisce, indica l'esistenza di Dio. L'uomo deve fare ogni sforzo per realizzare il principio Divino. Egli passa moltissimo tempo a capire cose come i computer, la televisione, il telefono, etc., ma non fa uso del suo tempo per conoscere Dio.

Le Upanishad dicono: "Conoscete voi stessi". Se non conoscete voi stessi, come potete conoscere gli altri? L'uomo chiede agli altri: "Chi sei?", ma non chiede a se stesso: "Chi sono io?" L'uomo moderno vuole sapere tutto ciò che succede nel mondo; può raccontare dettagliatamente che cosa sta succedendo in America, in Inghilterra, in Pakistan, etc., ma non sa che cosa succede dentro di sé.

Se qualcuno gli chiede: "Chi sei?", egli si presenta con nome, professione e paese di origine. Chi si identifica col corpo dà questo genere di risposte, ma esse sono superficiali e non avvalorano la realtà fondamentale.

Nella Bhagawad Gita è scritto: "Io sono Colui che ha cognizione di tutti gli esseri".
Voi siete l'entità conoscitiva, non il corpo. Nel presentarvi, voi declinate il vostro nome, la vostra età, la vostra professione ed il vostro luogo di nascita, ma tutte queste informazioni sono relative al vostro corpo e non all'abitante. È come dare il nome e l'indirizzo della casa ignorando la persona che ci vive dentro. Il corpo è come una casa; voi ne siete l'abitante.

Non fate alcuno sforzo per capire questa verità. Se qualcuno vi chiede informazioni sulla vostra identità, dovete rispondere con convinzione: "Io sono l'Atma", questa è la risposta giusta. Che cosa si intende col termine "Atma" o "Kshetrajna"? È sinonimo di "conoscenza". I Veda si riferiscono ad essa col termine sanscrito "Aham" (io). Il principio dell' "io" é comune a tutti.

Se chiedessi: "Chi è Ramayya?", qualcuno con questo nome si alzerebbe e direbbe: "Io". Si tratti di Ramayya, Krishnayya, Govinda o chiunque, esso si riferirà a se stesso come "io". Questo significa che ognuno identifica il principio di "io" con il nome dato al corpo. Uno dirà: "Io sono Rama", un altro: "Io sono Krishna" ed un altro ancora: "Io sono Govinda". Rama, Krishna e Govinda suonano diversi, ma il principio dell' "io" è lo stesso in tutti loro. Infatti esso si riferisce al vero sé di ciascun individuo. Voi non siete il corpo; voi siete il Sé interiore. Le Upanishad con questi messaggi rimuovono i dubbi degli uomini.

C'è un potere nell'uomo che non può essere percepito né capito. Gli occidentali si riferiscono a questo potere trascendentale come "Neotics", termine che dev'essere inteso come "la coscienza che pervade ogni essere, dalla cima dei capelli alla punta dei piedi", la quale ha potere magnetico e non può essere né creata né distrutta.

"La coscienza non ha né nascita né morte.
Non ha né inizio né fine.
È presente in tutti gli esseri come testimone eterno".
(Poesia Telugu)

Il grande scienziato Newton proclamò la stessa verità. Egli fu colui che scoprì il potere di attrazione della Terra; questo potere non è limitato ad un posto particolare, ma è presente ovunque. Einstein disse che persino la materia come tale, oltre a tutte le altre forme di energia, come per esempio l'energia magnetica, può venir trasformata in energia luminosa o calorifica. In questo modo si può cambiare la forma di energia, ma nessuno può crearla o distruggerla.

Nessuno comprende il principio Divino. Come è possibile spiegare il processo della nascita di un uccello, chi lo ha posto nell'uovo, e come fa il piccolo a sapere quando è il momento di rompere il guscio ed uscire?
Un albero gigantesco con tutti i suoi rami e i frutti è contenuto in un minuscolo seme. Come si fa a capire questo? Tutto indica l'esistenza di Dio.

Brahma è più sottile del più sottile e più vasto del più vasto.
Egli è l'eterno testimone e pervade l'intero Universo in forma di Atma, il seme della creazione.
(Poesia Telugu)

Nessuno può spiegare il processo per il quale un uccellino esce dall'uovo ed un albero nasce da un seme piccolissimo.Si può interpretare tutto questo secondo la propria immaginazione, ma ogni interpretazione risulterà falsa.

Una goccia d'acqua a qualcuno farà venire in mente il fiume Gange. Si può pensare che ci sia una grande differenza fra una goccia d'acqua ed il fiume Gange, ma la differenza è solo nella quantità. Molte gocce di acqua piovana formano un ruscello; molti ruscelli formano un fiume; molti fiumi alla fine sfociano nell'oceano.
Perciò si può concludere che l'oceano altro non è che un accumulo di gocce d'acqua. Dio è presente nella goccia come nel possente oceano.

Una scintilla può evolvere in un grande incendio. In questa creazione troviamo entità minime che assumono proporzioni gigantesche. In ogni cambiamento che avviene nel mondo troviamo un'occasione per capire che Dio esiste. Se volete vedere Dio, Lo potete vedere in ogni oggetto dell'Universo. "È un folle colui che vede senza vedere".
Voi vedete Dio in ogni momento, eppure credete di non averlo visto. Può esistere maggiore follia? Se indagate in questa direzione, alla fine dovrete realizzare la base fondamentale.

Il calore della luce solare trasforma l'acqua di mare in vapore, che a sua volta forma le nuvole. Quando il vento soffia sulle nuvole comincia a piovere; le gocce di pioggia formano un ruscello; i ruscelli formano i fiumi, che infine diventano l'oceano. Quindi vediamo che i fiumi, che in sostanza erano nati dal mare, tornano ad unirsi ad esso.

Questo è ciò che afferma il Vedanta: "È piuttosto naturale per l'uomo tornare al suo luogo d'origine". L'uomo non cerca di capire questa verità; l'uomo non conosce né il suo luogo d'origine, né la sua destinazione. Che cosa accade ad una lettera che non contiene gli indirizzi né del mittente, né del destinatario? Viene cestinata dall'ufficio postale. L'uomo dovrebbe conoscere il suo mittente o perlomeno l'indirizzo della sua destinazione. Ma oggi l'uomo non conosce nessuno dei due. Che destino può avere una persona di questo genere? Viene intrappolata nel ciclo delle nascite e delle morti.

"Nascere e morire di nuovo e di nuovo". È questo ciò che si suppone che un essere umano debba fare? L'uomo nasce e muore un numero imprecisato di volte e ancora non riesce a conoscere il suo luogo di origine, né la sua destinazione. Una persona di questo tipo può essere paragonata ad uno scassinatore. Perché possiamo affermare una cosa del genere? Eccovi un piccolo esempio.

Uno scassinatore doveva scontare una pena di tre mesi di carcere. Quando i termini della sua incarcerazione furono scaduti, il Sovrintendente della prigione gli disse di preparare i bagagli con tutte le cose di sua proprietà e di tenersi pronto ad uscire, in quanto il giorno successivo sarebbe stato rimesso in libertà.
Lo scassinatore rispose: "Signore, perché mai dovrei portar via le mie cose? Me le faccia lasciare qui, tanto tornerò presto".

Questo significava che non aveva intenzione di perdere la sua abitudine di scassinare. Si può dire lo stesso dell'uomo d'oggi. Non conosce la sua destinazione, ma sa che nascerà di nuovo. Non realizza il valore della nascita umana. L'Atma è il luogo d'origine dell'uomo e la sua destinazione. Avendo ottenuto una nascita umana l'uomo dovrebbe conoscere questa verità. Il principio Atmico è al di là della comprensione umana.

"Per quale motivo le parole insieme alla mente ricadono nel futile senza capire la Divinità?" Si può raggiungere la Divinità compiendo azioni meritorie. Azioni malvagie condurranno l'uomo all'inferno.
Si dovrebbero compiere buone azioni e dire fiduciosamente che si andrà in paradiso: una persona così è cara a Dio. Dio ama chi ha fiducia. Se non avete fiducia che la persona fatta in un certo modo è vostra madre non la potrete amare.

Dove c'è fiducia c'è amore;
Dove c'è amore c'è pace;
Dove c'è pace c'é verità:
Dove c'è verità c'è beatitudine;
Dove c'è beatitudine c'è Dio.

Chi difetta di fiducia non potrà mai capire Dio.
"I risultati si manifesteranno a seconda di quali sono stati i pensieri."
Come può chi non ha fiducia in se stesso aver fiducia negli altri? Che senso ha questa vita se non si può aver fiducia in nessuno? Quindi sviluppate innanzitutto la fiducia in voi stessi. Se avete fiducia in voi stessi amerete la società. Chi ama la società sarà amato da Dio. Se non amate la società come vi potete aspettare che la società ami voi?

Si deve costruire l'edificio della vita sulle stabili fondamenta della fiducia in se stessi; sulle fondamenta della fiducia in se stessi si possono erigere le mura della soddisfazione di sé e sulle mura della soddisfazione di sé si può adagiare il tetto del sacrificio di sé. Solo allora è possibile condurre una vita di realizzazione del Sé.

Il Sé è l'Atma; chi difetta di fiducia in se stesso è come il dubbioso Tommaso, non può conseguire niente nella vita. Si deve sviluppare ferma fiducia.
Nel mondo moderno la gente ha perso gli occhi della fede. Chi non ha fede può essere paragonato ad un uomo cieco. Oggi l'uomo crede a tutto ciò che legge sui giornali e tutte queste notizie sono un vero danno. Ognuno scrive secondo quello che sente. Voi dovete ascoltare le notizie che provengono dal cuore, e sviluppare una connessione cuore-a-cuore con Dio.

Di notizie ce ne sono di buone e di cattive ma, generalmente, la maggior parte delle notizie sono solo "aria". La gente viene trascinata da notizie di quel tipo, e rovina la propria vita. Non ci si dovrebbe inquinare il cuore dando ascolto a cose non sacre. Ovunque voi siate, la vostra sicurezza è garantita se mantenete il cuore puro.

Come vi ho detto all'inizio, non c'è bisogno di grandi ricchezze per andare avanti nella vita. Se i desideri vengono mantenuti sotto controllo, anche un piccolo reddito è sufficiente per condurre una vita felice. Ma oggi l'uomo non fa alcuno sforzo per controllare i propri sensi. Per conseguire la felicità i sensi vanno utilizzati per l'uso che loro compete.

A quale scopo vi sono stati dati gli occhi? Per guardare ogni e qualsiasi cosa? No. Gli occhi vi sono stati dati per avere la visione di Dio.
Sapete perché vi sono stati dati i piedi? Per andarsene di qua e di là? No. Essi hanno il compito di farvi circolare nel tempio.
Sapete perché Dio vi ha dato le orecchie?. Per ascoltare vani pettegolezzi? No. Per ascoltare la gloria di Dio.

"Oggi le persone sono sempre pronte ad ascoltare vani pettegolezzi, ma quando vengono narrate le sacre storie del Signore le loro orecchie si intasano. Non si stancano mai di andare al cinema, ma i loro occhi trovano molto difficile concentrarsi sulla meravigliosa forma del Signore persino per un minuto".
(Poesia Telugu)

È essenziale che l' uomo capisca il motivo per cui Dio gli ha dato gli organi e deve fare un uso appropriato dei propri sensi. Questa è la disciplina spirituale (Sadhana) che Buddha praticò e propagò. All'inizio studiò molti testi sacri, incontrò molte anime nobili ed ascoltò i loro discorsi, ma non riuscì a trarre da essi la felicità agognata. Allora abbandonò tutte le pratiche e si chiese se stesse usando i sensi in modo appropriato. Realizzò che qualsiasi pratica spirituale è inutile se non si fa un uso appropriato dei propri sensi.

Innanzitutto sviluppò una "Sacra Visione" che aprì la strada ai "Sentimenti Sacri", alla "Azione Sacra" ed alla "Vita Sacra". La vera pratica spirituale risiede nel controllo dei sensi. Questo fu l'insegnamento fondamentale del Buddha.

A Shirdi c'era un devoto di nome Chandubai Patel. Mahalsapathi, Chandolkar e Chandubai Patel appartenevano allo stesso gruppo. Chandubai Patel era un grande devoto ed era molto ricco. Un giorno un uomo d'affari andò a trovare Chandubai Patel, che in quel momento si trovava nella stanza della Puja.(1) Per poterlo incontrare dovette aspettare molto a lungo. Quando infine Chandubai Patel emerse dalla stanza della Puja, l'uomo d'affari gli chiese: "Patel, hai a tua disposizione tutti gli agi e le comodità. Sei sano, ricco e benedetto da bambini sani, non ti manca nulla: perchè preghi Dio?"

Chandubai Patel rispose: "Prego Dio non per la salute, la ricchezza e le proprietà. Perché dovrei pregare per qualcosa che ho già? Non sono così sciocco da fare una cosa del genere. Chiedo a Dio quello che ancora non ho."
Sorpreso da questa risposta, l'uomo d'affari chiese: "C'è qualcosa che ti manca?"
Allora Chandubai disse: "Ho tutti gli agi e le comodità, ma non ho la pace mentale e la beatitudine". Questo episodio aprì gli occhi dell'uomo d'affari.

L'uomo deve pregare Dio per assicurarsi qualcosa che egli non ha. L'uomo ha tutto a sua disposizione, fuorché la pace e la beatitudine. Può conseguire tutto nella vita, ma solo Dio può garantirgli la pace e la beatitudine.
L'uomo d'affari riconobbe questa verità.

La mera ripetizione del nome Divino non è sufficiente. Si deve partecipare al Suo lavoro. Una volta Vibhishana chiese ad Hanuman: "Amo il Signore Rama con tutto il cuore e recito il Suo Nome 24 ore al giorno. Perché non ha ancora riversato su di me la Sua grazia?" "Oh semplicione, non ho dubbi sul fatto che tu reciti il Nome di Rama, ma prendi parte al Suo lavoro? Sono trascorsi quasi dieci mesi da quando Sita è stata portata a Lanka. Hai fatto qualcosa per facilitare il Suo rilascio?"

Ascoltando il consiglio di Hanuman, Vibhishana andò da Rama e si mise al Suo servizio. Insieme con la ripetizione del Nome, si deve anche partecipare alle attività di servizio. Chandubai Patel, essendo un ardente devoto di Baba, andava a Shirdi frequentemente. Soleva distribuire cibo a molta gente, poiché "sentiva" che Baba è presente in tutti. "Dio è l'abitante di tutti gli esseri" (Easwara Sarva Bhutanam). Dava cibo persino ai cani. Dio è presente anche in un cane. Chi ha la visione interiore vede Dio (God) anche in un cane (Dog).(2)

Vedere in un cane un semplice cane è Maya, ma visualizzare in esso Dio è liberazione. Chandubai Patel vedeva Baba in ogni essere. Aveva grande fede e devozione in Baba. Anche Nana era un grande devoto di Baba; per lui Baba era tutta la sua vita. Baba stesso gli aveva detto di stare con la sua famiglia e prendersi le sue responsabilità. Sua nuora stava per partorire e soffriva per le doglie ed egli pregò Baba con tutto il cuore affinchè la proteggesse. Non la poteva lasciare sola ed andare a Shirdi, perché era l'unico uomo della famiglia che si trovava in casa con lei. Pregò: "Baba, Tu sei il nostro solo rifugio. Tu solo ci puoi proteggere".

Baba sentì questa preghiera e chiamò immediatamente uno dei Suoi devoti, gli dette della Vibhuti e gli disse di andare a portarla a Nana. Normalmente a quella persona sarebbe occorso un giorno e mezzo per raggiungere il villaggio di Nana. Ma Baba, con la Sua Divina Volontà fece sì che tutto accadesse velocemente.

Quando quella persona raggiunse il villaggio di Nana, trovò ad attenderlo un carro trainato da cavalli, che lo condusse alla casa di Nana. Disse a Nana: "Sono stato mandato qui da Baba. Mi ha dato questo "Prasadam" (cibo consacrato) per tua nuora".
Un minuto dopo, ella partorì un bel maschietto. Quando Nana uscì a guardare, non c'erano né il carro, né la persona che lo aveva guidato fin là. Lo cercò per tutto il villaggio, ma non lo trovò. Poi si rese conto che si era trattato di un gioco (Leela) di Baba.
Chiamò suo nipote "Baba".
Baba ha messo in atto molte recite di questo genere allo scopo di salvare i Suoi devoti. Baba è il miglior attore di ogni commedia.

Le vie del Signore sono misteriose. Un giorno in cui Kasturi, Lokanatham e Surayya erano accanto a Me, tutto ad un tratto lasciai il Mio corpo. Essi erano miei ardenti devoti ed avevano totale fiducia in Me. Ogni giorno stavano con Me fino a quando decidevo di ritirarmi. Quando abbandonai il corpo, essi cominciarono a versare lacrime.

Lokanatham cadde ai miei piedi e cominciò a piangere amaramente, ma Kasturi sapeva che ero andato da qualche parte in risposta alle preghiere di un devoto perciò infuse loro coraggio, dicendo: "Non piangete, anzi, dovreste essere felici di quanto succede. Qualcuno sta piangendo da qualche parte; Swami è andato ad asciugare le lacrime di qualche Suo devoto".

Dopo due ore tornai rientrai nel corpo. Kasturi Mi supplicò: "Swami, noi non abbiamo il diritto di fermarTi quando vai in aiuto dei Tuoi devoti, ma quando vai, per favore, non lasciare il Tuo corpo a questo modo. Non hai bisogno di farlo. Puoi essere qui e salvare i Tuoi devoti in qualsiasi altra parte del mondo".

Quel giorno li assicurai che avrei esaudito la loro richiesta. Dissi loro che ogni qualvolta ce ne fosse stato bisogno avrei lasciato il corpo e sarei andato, ma avrei lasciato vita in esso. Fino ad oggi ho mantenuto sempre la Mia parola. Succedono molti eventi misteriosi.

"Le storie del Signore sono le più meravigliose e sacre in tutti e tre i mondi. Sono come delle falci che tagliano via i rampicanti dei legami mondani".
(Poesia Telugu).

È impossibile descrivere le glorie del Signore.
I Veda dichiarano che Dio è la forma dell'essenza in ogni essere. Senza l'essenza, l'uomo diventa debole. Chi riconosce la Divinità latente non ha bisogno dell' aiuto di nessuno; chi non ha fede desidera l'aiuto degli altri ma, non è possibile aiutare una persona senza fede: è come decorare un cadavere!

Si deve avere stabile fiducia nella Divinità. Fu grazie a questa fiducia che Savitri riportò in vita il marito morto, che Chandramati estinse l'incendio nella foresta, che Sita uscì indenne da un fuoco divampante e che Damayanti riuscì a ridurre in cenere un cacciatore malvagio. Tutte queste donne caste e virtuose appartengono all'India.

Dai tempi più antichi l'india ha avuto la posizione di insegnante nei confronti del resto del mondo. Essendo nati e cresciuti in una terra così sacra, è una vergogna se gli indiani non capiscono e non aderiscono alla loro sacra cultura. Oggi il comportamento di alcuni indiani è contrario alla loro cultura. Si comportano come uccelli e come bestie. Come possono arrivare a Dio? Oggi il comportamento dell'uomo è peggiore di quello degli animali o dei demoni.

Prima Srinivas nei suoi discorsi menzionava il nome Mahishaasura Mardhini (l'uccisore del demone Mahishaasura). Oggi abbiamo demoni in forma di esseri umani (Mahishaasura). L'uomo (Manishi) si comporta come un demonio (Asura). Mahishaasura Mardhini è colui che uccide le proprie qualità demoniache ed incrementa in se stesso la divinità.

Incarnazioni dell'Amore!
Non vi rendete conto di quanto sia sacra la storia dell'India. Se non lo capite, chiedeteMelo, ed io ve lo spiegherò. Non solo vi illustrerò il significato, ma vi aiuterò.
Ma nessuno si sente di far domande. Gli studenti leggono meccanicamente ed imparano le cose a memoria. Anche i cosiddetti "istruiti" fanno la stessa cosa. A che cosa serve laurearsi se non si capiscono le cose semplici? Non viene fatto alcuno sforzo per capire la propria innata Divinità. Solo chi la capisce ed agisce conseguentemente è un vero essere umano. Liberatevi delle vostre qualità animali e demoniache, date nutrimento alla purezza ed alla Divinità. L' Amore è alla base di tutto questo.

Bhagavan ha concluso il Suo discorso con il Bhajan: "Prema Mudita Manase Kaho... "



Prasanthi Nilayam, Sai Kulwant Hall, 24 ottobre 2001

Quinto Messaggio del Veda Purusha Saptaha Jnana Yagana, (rito sacrificale di sette giorni d'adorazione della Divinità, glorificata nei Veda) tenuto come parte delle celebrazioni di "Dasara" (3)


Note:

1) offerta, culto dedicato ad una Divinità; cerimonia, rito.

2) gioco di parole fra "God"=Dio e "Dog"=cane, che sono parole bifronti, cioè parole che hanno due significati diversi a seconda che vengano lette da sinistra a destra o viceversa.

3) Dasara è la festività religiosa che celebra la vittoria delle forze del bene su quelle che si oppongono al progresso dell'uomo verso la luce.