DISCORSO DIVINO

Uomo, Verità, Amore e Dio

18 aprile 1998

PARTE II



Dio risplende di luce nell’universo

e l’universo risplende in Dio:

questo è il rapporto

tra Creatore e creazione.





L’universo è l’effetto e Dio la causa. Nessuno può comprendere pienamente il rapporto esistente fra Dio e la creazione. Il mondo intero è una combinazione di causa-effetto. L’universo è una manifestazione del Divino. Tutti gli esseri animati e inanimati sono divini; benché le forme siano differenti, tutti sono essenzialmente divini. Noi non possiamo comprendere la Divinità, poiché siamo rapiti dalle apparenze materiali esterne. A causa dei suoi desideri senza fine, l’uomo soffre di inutile ansia e si sente frustrato quando non riesce a realizzarli.

La Divinità è un insieme di positivo e negativo. Il mondo è positivo e l’uomo è negativo. L’uomo moderno vorrebbe trarre risultati positivi dalle sue azioni negative; ma come sarà possibile raccogliere frutti di mango se avrete piantato semi di lima? Com’è il seme, così è la pianta; com’è la pianta, così è anche il frutto.

Quando un bambino nasce, non porta al collo alcuna catena d’oro, di diamanti o di pietre preziose; tuttavia, Brahma gli mette attorno al collo la catena invisibile delle sue azioni passate, buone e cattive, sebbene nessuno sia consapevole di ciò. La qualità umana è diventata rara oggigiorno; predomina quella animale e l’uomo spreca il dono prezioso della vita per scopi senza valore.



L’alfabeto basilare

Molte persone, per realizzare il Divino, intraprendono vari sentieri spirituali. Se prima non si comprendono le qualità umane, le pratiche spirituali non sono altro che futili esercizi. Se non si impara l’alfabeto, come si può imparare a usare le parole e a costruire frasi e periodi? Sviluppate i valori umani e una fede incrollabile in Dio. L’alfabeto basilare è conoscere la qualità umana; soltanto dopo potrete intraprendere le discipline spirituali. Perfino i grandi santi, i poeti e i veggenti non comprendono la Divinità e prendono la via sbagliata; perseguono scopi egoistici e biasimano Dio se questi non si realizzano.

Anche il grande santo compositore Tyagaraja, essendo una volta vittima di tormenti e sofferenze, dubitò dell’efficacia della potenza divina; in seguito, dopo aver riflettuto, capì che il difetto era solo nella sua devozione e non nel potere del Signore, che aveva perfino aiutato una scimmia ad attraversare l’oceano, un esercito di scimmie a costruire un ponte sull’oceano, Laksmana a servire Rama per quattordici anni e Bharata ad adorare i sandali divini di Rama.

La gente dovrebbe capire che non c’è gioia senza dolore e che il dolore è soltanto un intervallo tra due gioie. Ogni volta che avete esperienze dolorose, dovreste credere fermamente che ciò è presagio di qualcosa di buono che sperimenterete in un prossimo futuro. Manickavasagar, un ministro del re Pandyan, inviato ad acquistare cavalli con il denaro della corona, incontrò un santo e ne fu conquistato al punto tale da concentrare la sua attenzione su Dio e utilizzare quella somma per edificare un tempio al Signore Siva.

Quando il re lo mandò a chiamare, e poi lo fece imprigionare, Manickavasagar non ne fu affatto addolorato e cominciò a comporre inni al Signore Siva, che li apprezzo molto.

Questi componimenti sono tuttora noti come Tiruvacakam, le preghiere più famose rivolte a Dio, ancor oggi cantate in tutti i templi di Siva nel Tamil Nadu. Quando passerete il vostro tempo pensando a Dio e cantando il Suo nome, non proverete più sofferenze. Attenetevi alla massima: Satyam vada, Dharmam cara: "Parla in modo veritiero, segui il Dharma".

Allora sarete destinati ad avere sempre successo. La Verità è uguale in tutti i paesi e in tutte le epoche; se seguirete la Verità, che è Dio, ogni vostra opera sarà sempre permeata di Rettitudine e l’Amore Divino vi inonderà. Aderire alla Verità assicura quindi il retto agire. Non può esserci amore senza rettitudine, né rettitudine senza amore.

Dio è nel vostro cuore. Dovunque andiate e qualunque cosa facciate, Dio ne è a conoscenza, anche se pensate che nessuno ne sia al corrente. La gente si preoccupa anche delle cose più banali, che sono effimere come nuvole passeggere, con il risultato che, alla fine, la sua fede e la sua devozione vacillano. Non è una cosa giusta. Non dovreste mai perdere la devozione. Il vostro buon operato incontrerà, senza alcun dubbio, il favore della grazia di Dio. Colpe o meriti scaturiscono soltanto dalle vostre stesse azioni, non dall’esterno.



Seguite la Coscienza

Dio è in voi solo come Coscienza; seguite la Coscienza. Alcuni non lo fanno a causa degli attaccamenti materiali.

Il mantra della Gayatri inizia con Om Bhur Bhuvah Svah. Bhur simboleggia la materializzazione, il corpo; Bhuvah rappresenta la vibrazione o forza vitale e Svah è la radiazione, Prajnana o Atma.

Materializzazione, vibrazione e radiazione sono nel corpo umano stesso. Prajnanam è la consapevolezza piena e costante. Voi tutti siete il Brahman.

Fin dai tempi antichi, questa sacra terra d’India ha annunciato al mondo la preghiera universale Lokassamastah sukhino bhavantu: "Possano tutti i mondi essere felici". Come la corrente elettrica passa attraverso ogni dispositivo elettrico di qualunque genere o misura, così anche l’Atma è lo stesso in tutti gli esseri.

Le stelle sono molte, ma il cielo è uno; le mucche sono di molti colori, ma il loro latte è sempre bianco; i gioielli sono di diversa fattura, ma l’oro è uno solo. Gli esseri sono molti, ma il respiro è uno; i paesi sono molti, ma la terra è una. Ciò che dovreste comprendere è l’Uno nei molti, l’unità nella diversità.

Dovete smettere di preoccuparvi. Discriminate tra ciò che è buono e ciò che è cattivo. Non fate del male a nessuno: allora avrete la pace. Seguite la Coscienza, che è il Divino in voi. Siete dotati del prezioso dono del corpo, provvisto di organi di percezione e membra. Esso vi è stato donato perché possiate compiere il vostro dovere nel mondo. Dovete compiere solo buone azioni; compite ciò che è ben accetto a Dio, non agli uomini.

Sat significa Dio. Dovreste avere la compagnia di Dio, la vicinanza a Dio. Cit significa Coscienza: la combinazione di Sat e Cit dà Ananda, la beatitudine divina.

Sat è lo zucchero e Cit è l’acqua; mischiandoli, essi si fondono e diventano uno sciroppo.

Sat è lo Spirito e Cit è il corpo, combinandosi, essi formano la persona.

Sat è Siva e Cit è Parvati: la loro unione è Ardhanarisvara per metà maschile e per metà femminile. Ognuno di noi è Ardhanarisvara.

Riempite il recipiente del cuore con l’acqua dell’amore. Essa scorrerà dai rubinetti di tutti i sensi e dei cinque soffi vitali. Ci riferiamo all’umanità con il termine mankind ; ciò non implica forse che l’uomo (man) dovrebbe essere gentile (kind)?



L’essenza dei Purana

Nella massima del saggio Vyasa Paropakarah punyaya, papaya parapidanam è contenuta l’essenza di tutti i Purana. Generalmente si interpreta il termine paropakarah con "fare del bene al prossimo". Para significa "Dio", upa "vicino" e kara vuol dire "fare, compiere sforzi". La frase significa quindi "compiere sforzi per essere vicino a Dio". Questo è meritorio.

Papaya parapidanam significa che vedere i molti nell’Uno è errato. Come si può evitare questo errore? Dovete vedere l’Uno nei molti o l’unità nella diversità.

Questa è la cosa giusta da fare. Ciò equivale a dire: "Aiuta sempre, non fare mai del male", percependo la Divinità in tutti.

Se non siete capaci di dare alcun aiuto, sedetevi tranquillamente e non fate del male. Vedete il Divino in tutti e intraprendete attività sacre. Non sprecate gli elementi, né fatene cattivo uso.

Essere vincolati al mondo dall’attaccamento agli oggetti materiali è un approccio negativo. Rendete positivo il vostro approccio, volgendovi al Divino. La differenza è solo nel come si indirizza la propria mente: se la volgete verso il mondo, diventate schiavi; se la volgete verso Dio, otterrete la liberazione. Dio è senza nascita e senza morte ed è l’Eterno Testimone. Dovete lottare duramente per guadagnarvi il Suo amore; chi però riceve il Suo amore, ha l’amore di tutti. Se comprendete che l’Amore è Dio non vi attaccherete alle cose materiali. Nessuno può portare con sé le proprie ricchezze materiali quando muore.

Questa è una verità riscontrabile nell’intera storia dell’umanità. Molti grandi re, imperatori, santi e saggi se ne sono andati senza prendere nulla. Quando nascete, non portate nulla con voi. Prestate servizio con consapevolezza divina. Per condurre una vita utile e ricca di significato, servite l’umanità; ciò vi avvicinerà di più a Dio.

(Swami porta l’esempio del cioco del calcio, ove i giocatori delle due squadre corrono, palla al piede, cercando di raggiungere la meta, cioè la porta avversaria. La meta della vita è racchiusa entro due pali: quello profano e quello spirituale. Bisogna far sì che il pallone non vada fuori dai pali, ma sia tirato al loro interno.

Voi siete nati come esseri umani, con l’obiettivo di non rinascere più. Dovete vivere indirizzando la ricerca entro i "confini" del profano e dello spirituale: solo allora potrete ottenere la liberazione.

Le sei qualità negative, cioè brama, ira, attaccamento, cupidigia, orgoglio e gelosia sono da un lato e le sei qualità positive, ovvero verità, retta azione, pace, amore, non violenza e sacrificio, dall’altro. Il gioco avviene fra queste due opposte squadre.

Un’altra lezione da apprendere dal gioco del calcio è che il pallone può essere calciato finché è ben gonfio;in caso contrario, esso sarebbe inservibile).

Dovreste dire a voi stessi: "Io non sono umano, sono divino; io non sono il corpo, sono lo Spirito". Il corpo è come un cesto della spazzatura, che contiene i rifiuti di tutta la materia, della carne e delle ossa.

Voi siete Caitanya, la Consapevolezza Universale. Gli strumenti sono inerti e operano grazie alla positiva energia divina.

Per avere la pace, percorrete il sentiero spirituale. Sperimentiamo la pace e dividiamola con gli altri. Allora saremo liberi e il mondo sarà felice.

Swami ha concluso il Discorso con il bhajan:
Hari, hari, hari, hari, smarana karo

Kodaikanal, 18 aprile 1998,

Sai Sruti

(Trad. da Sanathana Sarathi, 6/1998)