DISCORSO DIVINO

Festa di Rama

5 aprile 1998

Baba canta:

"Più dolce dello zucchero,
più saporito dello yogurt,
più dolce del nettare:
così dolce è il Nome dl Signore.
Per questo è assolutamente necessario
cantare il Nome di Rama ogni giorno."



Incarnazioni dell'Amore,

Rama è l'Amico di questo Universo; Egli è il Sostenitore dell'Universo. Egli è il Santo ideale in questo Cosmo.

Non è così facile conoscere la Natura di Rama.

E' addirittura più facile contare il numero delle onde che sorgono dal mare, ma è assolutamente impossibile conoscere la Divinità di Rama.

E' nessun altro se non il Signore Rama ad essere presente in ognuno.

L'intero Universo è la Forma, mentre la società umana è la comunità: colui che capisce l'interrelazione fra la comunità ed il Cosmos, sarà anche in grado di conoscere la Divinità di Rama.

E' la stessa terra quella che si trova sotto i piedi di tutti ed è lo stesso cielo ad essere sopra le nostre teste; l'aria che respiriamo è la stessa per tutti ed è la stessa acqua che beviamo. Coloro che capiscono questo Principio di Unità, saranno in grado di comprendere la Divinità di Rama.

I Veda descrivono due tipi di Dharma (Rettitudine) o Principi: un tipo è interiore Nivritti, l'altro è esteriore, Pravritti.

Il Dharma esteriore riguarda le cose terrene, mondane ed è legato a tutte le cose del mondo in cui viviamo, mentre il Dharma interiore tratta la Conoscenza del Sé.



E' solo colui che è pieno di coraggio a capire la differenza fra l'orientamento interiore e quello esteriore.

La filosofia delle cose esteriori vuole conoscere il procedimento degli aspetti che vengono coinvolti quando intraprendiamo delle attività mentre il Dharma interiore riguarda l'intenzione con la quale agiamo.



La tendenza della filosofia esteriore chiede di mangiare del cibo quando siamo affamati, mentre l'orientamento della filosofia interiore vuole capire quale tipo di cibo mangiare, in quale quantità ed in quale misura questo processo influirà sulla nostra salute.

Perciò sia Nivritti che Pravritti sono collegate allo Spirito, al Sé.

Tutto ciò che ci rende in grado di guardare senza avere occhi, ascoltare senza avere orecchie e pensare senza avere mente; tutto ciò che muove il nostro cuore è il frutto della Via della filosofia interiore, Nivritti.

La natura oscillante della mente, l'illusione che offusca l'intelletto, tutto ciò che viene sottoforma di blocco e che non ci permette di accedere all'interno di noi stessi, è causato dalla tendenza della filosofia esteriore.

E' proprio Pravritti, o via esteriore, che ci tiene distanti da Dio.

Al fine di conoscere la natura di Ramachandra, è necessario prima conoscere la natura del proprio cuore, del proprio Spirito e del proprio Sé.

La vita è formata da un insieme di conflitti; la vita è materia di controversie.

Ayodhya è il centro, il luogo dove non esistono conflitti e liti; Ayodhya è il posto dove non ci sono separazioni, ovvero Viyoga. Il cuore umano è il simbolo di Ayodhya.

E' solamente la mente ad essere la causa di tutti questi difetti, dell'avversione e dell'odio. Pravritti, la filosofa del comportamento esteriore è la maggiore responsabile per tutte le controversie e tutti i conflitti, di conseguenza l'uomo, ai giorni nostri, è totalmente irrequieto e molto lontano dal sapere cosa sia la Pace.

Perché? Perché non appena segue la direzione esteriore, egli sperimenta la separazione e la disarmonia soffrendo, così, di mancanza di Pace in tutti i periodi di tempo.



Essendo agitato ed ansioso, Ravana sprecò la sua vita.

Infatti egli seguiva sempre la tendenza di Pravritti senza poter controllare i suoi desideri e questo lo condusse alla morte.

Poichè non era in grado di controllare le proprie debolezze, egli fu responsabile, anche, della rovina di tutta la sua gente; poichè non fu in grado di controllare Raaga, l'attaccamento, egli dovette sacrificare il suo Raaja, cioè il regno.



Questo fu l'insegnamento che, alla fine, Ravana diede:

"Gente di questo mondo: non soffrite facendo come me senza controllare questi attaccamenti, senza controllare i desideri come ho fatto io, senza dominare e limitare i desideri, come ho fatto io. Non soffrite! Alla fine io mi sono perso. Che cos'è eterno in questa vita? Sono rimasti solo i brutti sogni mentre tutta la fama è andata a Rama! Perciò: salvaguardate la reputazione; non screditate."

Questo fu l'insegnamento di Ravana all'umanità.

Tutti i peccati vanno scontati e tutte le maledizioni vanno liberate.

E' la natura di Rama che aiuta a sostenere le qualità umane, perciò, per ottenere queste ideali qualità umane di Rama, dovremmo conoscere la nostra natura in modo veritiero.

Rama si comportava come un essere umano ordinario mostrando all'umanità la Via ideale, per questo tutti credevano che Egli fosse un uomo comune.

Ma un uomo ordinario non è in grado di condurre la vita come ha fatto Rama!



Conducendo la vita di uomo ordinario, Rama raggiunse gli obbiettivi più alti dell'esistenza. Rama ha dimostrato alla comunità i Valori spirituali ideali, perciò l'umanità ha bisogno della guida del Ramayana. Perché?

Ai giorni nostri i bambini non danno ascolto alle parole dei genitori mentre i genitori non sono figure ideali che possano dare esempio ai loro figli.

Ai giorni nostri i guru e gli insegnanti non indicano la retta via agli studenti mentre i discepoli non dimostrano nessun rispetto e stima per i loro precettori.

Ai giorni nostri gli uomini d'affari, le autorità, gli amministratori ed i governanti, sono altamente inquinati e corrotti; essi sono pieni di sporcizia!

Questo è l'orientamento mondano, la natura umana che conduce tutti verso il conflitto.

La gente ha scordato la Natura di Rama e, di conseguenza, anche la propria Natura interiore. Avete dimenticato le qualità divine!



Per questa ragione, l`essere umano è destinato a soffrire immensamente.

Dio ha assunto Forma umana.

Nonostante Egli abbia preso Forma umana, quali preghiere Gli offriamo, oggigiorno? Gli chiediamo che i nostri desideri vengano esauditi!



Il corpo dovrebbe gioire e la mente dovrebbe sperimentare la Pace ininterrottamente. Questi desideri sono cosa naturale MA ANCHE LE QUALITA' ED I DESIDERI CONSIDERATI NATURALI, AI GIORNI NOSTRI SONO DIVENTATI ARTIFICIALI!!

Infatti, le persone offrono preghiere a Nagendra:

"O Nagendra; Ti prego di liberarmi da tutta questa sofferenza!", ma se un serpente appare vivo di fronte a loro, essi prendono un sasso e lo uccidono.

Perciò voi adorate Dio sottoforma di pietra e Gli donate delle offerte, ma se arriva un serpente vivo, voi non offrite proprio niente ma, anzi, lo ammazzate!

Questa è la situazione attuale della Divinità.

Che forma dovrebbe aver Dio? In che modo dovrebbe essere? Chi lo deve decidere? Nessuno lo può dire, nessuno lo può sapere.

SOLO DIO LO PUO' DECIDERE E NESSUN ALTRO!

Per questo Thyagaraja disse:

"Come posso io decidere la Forma di Dio? Rama: chi sono io per valutarTi? Chi sono io per poter decidere? Infatti Tu sei la Vita stessa. Infatti Tu sei l'Essenza stessa della vita. Infatti è la sillaba RA ad essere l'Essenza della vita. I miei omaggi vanno a chi capisce questo."



Nel mantra dalle cinque sillabe OM NAMAH SHIVAYA, "MA" è la sillaba principale; nel mantra ripetuto dai Vaishnaviti OM NAMO NARAYANAYA, la sillaba principale è "RA". NaRAyanaya: senza questa sillaba RA, il resto "yanaya" non ha nessun significato.

Il mantra prende vita solo grazie a queste due lettere RA, perciò nelle scuole Vaishnava, RA è la vita.



Per i Shivaiti, invece, la vita è MA: NaMAh Shivaya.

"NA", infatti vuol dire "Non" ed è una negazione perciò il mantra senza MA sarebbe la negazione di Shiva: "Na Shivaya" cioè "Non Shiva".

La combinazione di queste due sillabe RA - MA formano il Nome RAMA, perciò:

RAMA E' LA VITA STESSA !!

Il Nome di Rama è la combinazione di tre sillabe: 1 ) RA; 2) AA ; 3) MA



RA è il FUOCO

AA rappresenta il SOLE

MA simbolizza la LUNA.





L’unità di queste tre sillabe è RAMA.



E' il fuoco che brucia i nostri peccati e li riduce in cenere; è il sole che dissolve le tenebre dell'ignoranza; è la luna che con la sua fredda luce argentea, pacifica ogni emozione inquieta.

Il peccato, la meschinità, le emozioni.... tutto può essere eliminato con il Sacro Nome di Rama! Come può un Nome tanto sacro, essere pronunciato dalla gente?

Rama ha preso Forma umana, per dimostrare a tutta la razza umana come dovrebbe essere l'uomo ideale.

RAMANAMA, ossia la ripetizione del Nome di Rama, rappresenta l'armonia fra pensiero parola ed azione.

Lo studio corretto del genere umano, ha l'uomo come obbiettivo. Come avete avuto un corpo umano?



In Rama troviamo l'Armonia e l'Unità fra pensiero, parola ed azione: perciò il Nome di Rama è onnipotente. Il Nome di Rama è onnipresente in ogni creatura vivente e la Natura di Rama pervade ogni cosa. Egli è l'Essenza spirituale di ogni creatura.



Infatti, fin dai tempi più antichi, Rama è chiamato ATMARAMA, il Sé interiore.

Rama è il Sé, Colui che attrae, Colui che delizia: come potete aspettarvi di dare Forma a tanta grandiosità?!



Nel Ramayana, c'è uno speciale significato che spiega la Divinità. Qual è?

L’essere umano deve condurre la vita da essere umano; l'uomo si deve fondere in Dio.

Tutti questi tre attributi devono essere uniti: le qualità umane, le qualità demoniache e le qualità divine, perché tutti questi tre aspetti sono presenti nell'uomo.

Ma purtroppo, l'uomo oggigiorno ha dimenticato la Divinità nelle qualità umane e conduce solamente una vita demoniaca!



Perciò l'uomo dovrebbe parlare della Divinità interiore; egli non deve certo mostrare le qualità demoniache o la natura diabolica e meschina!

Per questo Rama fu l'uomo ideale.

Obbedendo agli ordini del padre, Egli andò in esilio e sperimentò la sofferenza.

Andò forse Egli in esilio in modo forzato, o provando frustrazione o solo per obbedire all'ordine di Suo padre? No, no!



Il tipo di Gioia e Beatitudine che Egli sperimentò quando gli fu annunciato che Egli sarebbe diventato re, egli continuò a sperimentarla anche al momento dell’annuncio del Suo esilio!!

Rama ha dimostrato totalmente il Principio dell'Equanimità.

Infatti nella vita umana, il piacere ed il dolore sono cose naturali. Non possiamo pretendere di sperimentare un piacere ininterrotto mentre cerchiamo di evitare il dolore!





DOVRESTE ESSERE PRONTI A DARE IL BENVENUTO AL DOLORE

NELLA STESSA MANIERA CON CUI DATE IL BENVENUTO AL PIACERE !



Senza il dolore, il piacere non ha valore perché non potete estrarre piacere dal piacere! Non potete estrarre gioia dalla gioia. Il piacere viene estratto solo dal dolore.

Non potete ottenere luce dalle tenebre perché in presenza della Luce, le tenebre si disperdono; il valore della Luce è conosciuto, grazie alle tenebre, perché senza tenebre la Luce non ha valore. Allo stesso modo, senza dolore il piacere non ha valore.



Potete ottenere gioia solo dopo la sofferenza e la tristezza.

Questo sacro Ideale venne mostrato al mondo da Rama.

Egli fu ideale in ogni aspetto: nel Dharma individuale, nel Dharma famigliare, nei confronti della comunità. Dal livello individuale al livello comunitario, Egli dimostrò al mondo intero che cos'è l’IDEALE, perciò dobbiamo ottenere questa disciplina a livello individuale.

"Io sono un individuo".

Chi è un individuo? E' un individuo solo chi riesce a far emergere la Divinità latente; solo colui che fa manifesta la Divinità latente può essere chiamato "INDIVIDUO"!



Rama fu l'individuo ideale, che dimostrò il Potere interiore e mostrò al mondo intero quali sono i sacri Ideali che Egli stesso praticò.

Fu lo stesso Brahma (il Creatore) a dichiarare: "Il Nome di Rama rimarrà e verrà ricordato finché i fiumi ed i monti esisteranno."

Questo significa forse che il Nome di Rama è relazionato ai fiumi ed ai monti? No, no! Questo non è ciò che Brahma intendeva.

Il monte simbolizza l'uomo mentre il fiume rappresenta la donna: finché la società umana continuerà ad esistere, potrete trovare il Nome di Rama.

Senza l'uomo e la donna il mondo non potrebbe continuare: allo stesso modo, è impossibile vivere senza il Nome di Rama.



Dovremmo avere tutte le capacità per conoscere questa Verità eterna che è il Principio di Rama ma, nonostante il numero elevato di cose sacre, i bharatiya (indiani) non sono in grado di conoscere ciò. Essi sono trascinati via dagli sfuggevoli, temporanei piaceri materiali, perdendo così il loro tempo.



Oggi pensiamo al Ramayana, perché è il compleanno di Rama.

Come lo festeggiamo? Facendo adorazioni speciali e disegnando simboli sulla fronte.

Dovete aspettare che sia il giorno del compleanno di Rama per fare queste adorazioni speciali? No, no!

Ad ogni età, dovreste cantare ininterrottamente il Nome di Rama!



Valmiki compose il Ramayana.

Una volta concluso il lavoro, radunò i suoi discepoli e cominciò a chiedere a tutti:

"Chi è in grado di propagare ovunque il divino, sempre nuovo Ramayana, il Principio di Rama?"



Tutti i discepoli ed i santi presenti erano frustrati.

"Guruji! Noi siamo abbastanza vecchi e potremmo lasciare il corpo in qualunque momento. Non possediamo la forza fisica necessaria per andare in giro in ogni strada propagando il Ramanama."

A questo punto anche Vaimiki divenne frustrato.

Mentre si stava discutendo di questo, Luv e Kush si avvicinarono e dissero:

"Guruji, abbiamo sentito ciò di cui stavate discutendo. Dai l'incarico a noi! Noi propagheremo la Gloria di Rama."



E così essi si organizzarono con gli strumenti, con le scenografie e cominciarono a cantare le Glorie di Rama in ogni strada.



C'è nessuno qui che sarebbe capace di fare tanto ai giorni nostri?

Se qualcuno comincia a cantare i Bhajan subito si blocca per la paura che qualcuno potrebbe prendersi gioco di lui!



ABBIAMO VERGOGNA A METTERE LA VIBHUTI SULLA FRONTE PERCHE' LA GENTE POTREBBE DIRE: "OH, OH QUESTO QUI E' DEVOTO DI SAI BABA!!"





Abbiamo paura che la gente potrebbe pensare che siamo devoti di Sai Baba!



E anche se iniziamo a cantare,la gente potrebbe scoprire che siamo devoti!

Infatti state rovinando le vostre vite uccidendo la gente con questo tipo di conflitti ed attaccamenti! Il giorno in cui rinunceremo e sacrificheremo questo tipo di conflitto, ci sarà la prosperità nella società!



Dobbiamo sacrificare l'ego e l'attaccamento: finché questi due gemelli continueranno ad esistere, non potremo avvicinare Dio.

PERCHE' VI PREOCCUPATE DEL GIUDIZIO DEGLI ALTRI?

Non state forse facendo così tante cose che non dovreste fare? Però di queste azioni non vi vergognate!!



Cantare le Glorie di Dio, partecipare a sedute di Bhajan, insegnare agli altri cosa sia la Divinità... perché siete così spaventati dal giudizio altrui?

Infatti l'unica vostra paura dovrebbe essere quella di commettere errori! Di questo, sì, dovreste essere spaventati!

Questa è la situazione del mondo ai giorni nostri.

Baba canta:



"Non c’è innocenza perché non c’è paura del peccato;

non c’è Amore per Dio.

Non ci sono valori umani;

fra gli esseri umani, i valori si sono persi.

Tutto questo è la causa principale per la triste situazione attuale!"

Non c'è paura del peccato! Non c'è Amore per Dio! Come ci si può aspettare che si sacrifichi qualcosa? Eppure dovrebbe esserci il senso del sacrificio!



Il piacere Bhoga si trasforma in Roga, il peccato.

Infatti per questo voi soffrite senza essere disposti, però, a sviluppare Thyaga, il Sacrificio. E' il Sacrificio che conferisce l'immortalità.

Se volete assaporare la dolcezza, la canna da zucchero va masticata; allo stesso modo, finché non lavorerete duramente, non potrete mai essere felici.

Voi avete dimenticato voi stessi.

Se sfregate due bastoncini uno contro l'altro, darete vita al fuoco; continuando a frullare il latte, otterrete ii burro.

Allo stesso modo, continuando a pensare intensamente, ininterrottamente al Signore, cantando il Suo Nome e le Sue Glorie, troverete la Divinità!!

SENZA PENSARE A DIO, NON C’E’

ASSOLUTAMENTE MODO DI CONOSCERE LA DIVINITA’.



Così come i due bastoncini creano il fuoco, così potrete avere il fuoco dentro di voi:

IL FUOCO DELLA SAGGEZZA!

Questo Fuoco della Saggezza non lascerà vivere nessun peccato nelle sue vicinanze, ma brucerà ogni cosa: anche le montagne di peccati verranno ridotte in cenere da questo Fuoco!



Con qualunque Nome vi piacerà chiamarLo, cantate con tutto il cuore! Solo allora avrete la ricompensa.

Oggigiorno canticchiamo, ma non cantiamo con tutto il cuore!

Lo facciamo in maniera meccanica, come una routine. In questo modo non è giusto e non ottenete nessun risultato. Perché, allora, lo fate?

SENZA LA PUREZZA DI CUORE, A COSA SERVE ADORARE?

SENZA LA PUREZZA DEL SE', PERCHE' I RITUALI?



Ogni cosa va intrapresa con la purezza del nostro cuore. Senza questa purezza non avrete nessun risultato positivo.

Nel Ramayana vengono dimostrati molti alti ideali.

Quando l'altro giorno sono andato a Madras, ho raccontato questa storia:

una volta tre madri si incontrarono: una era la madre di Rama, l'altra era la madre di Hanuman, l'altra era la madre del saggio Agastya. Poiché esse non si conoscevano, Kausalya, la madre di Rama, chiese alla madre di Hanuman:

"Chi sei tu?".

Lei rispose: "Non mi conosci?!?! Mio figlio Hanuman è famoso in tutto il mondo! In tutto il mondo il nome di Hanuman é legato a Quello di Rama; ovunque è cantato il Nome di Rama, viene ricordato anche Hanuman. Rama e Hanuman sono inseparabili: questa è la loro Relazione. IO sono la madre di Hanuman! ! E' lui che ha attraversato l'oceano ed ha scoperto dove era nascosta Sita."



La madre del saggio Agastya a questo punto intervenne e disse alla madre di Hanuman: "Le imprese di tuo figlio non sono poi così grandiose. Tuo figlio attraversò l'oceano, ma MIO figlio poté addirittura berlo tutto!! IO sono la madre del saggio Agastya!"

Dopodiché entrambe chiesero a Kausalya: "Madre, chi sei tu?"

Ella rispose: "Ascoltatemi: il Potere che diede ad Agastya la forza di bere tutto l'oceano e che diede ad Hanuman la forza di attraversare l'oceano con un balzo, è niente altro che il Potere di Rama ed IO sono la madre di Rama".

Alla fine della conversazione, Rama entrò nella stanza.

"Perché parlate di Me con tutta questa stima?" Egli chiese innocentemente.

Infatti nonostante fosse l'Incarnazione di Dio, la Manifestazione di Dio stesso, Egli si comportava come un uomo ordinario.

E proseguì: "Hanuman poté attraversare l'oceano grazie alla sua sincerità e determinazione; Agastya poté bere l’oceano grazie alla sua devozione.

IO STESSO NON HO POTUTO FARE QUESTE COSE!! Io non sono stato in grado di farle, perciò non sono un grand'uomo. Io sono un uomo ordinario.

E' solo il Nome attribuito a questo Corpo ad essere il più grande, il più importante ed il più potente! Io non sono niente! E' solo il Mio Nome a rendere ogni cosa possibile. Tutto il Potere maestoso, è latente nel Nome; è il mistero di questo Nome che rende importante questo Corpo. Così, considerateMi solo come uno strumento".



Sentendo Rama dire così, Kausalya disse: "Guardate, Madri: mio figlio sta parlando come un uomo innocente, ma la Saggezza che ha, il lavoro che compie, nel mondo, tutto è dentro di Lui in modo latente". Così parlò Sua madre.

A causa dell'ordine dato da suo padre, Rama andò nella foresta.

Prima di partire, Egli andò da Kausalya. Ma quando andò? Andò a salutare lei prima di tutti gli altri?

Prima si cambiò gli abiti reali che aveva indossato per l’occasione dell'incoronazione, mettendosi abiti comuni e, vestito così, andò da sua madre.

Sua madre, che non sapeva niente; era felice e Lo stava aspettando.

Egli le si avvicinò e le disse: "Madre, devo darti una piacevolissima notizia. Attualmente non sono più destinato ad essere re di Ayodhya: da questo momento in poi, sarò il re della foresta. Sono pronto ad essere il re della foresta!"

Lei non riuscì d capire così volle subito sapere tutti i dettagli della situazione: in quel mentre, Lakshmana entrò nelle stanza.

E' detto che l’ombra segua sempre e Lakshmana seguiva sempre Rama come un'ombra come, allo stesso modo, Satruguna seguiva come un'ombra Bharata. Infatti Satruguna e Lakshmana sono figli della stessa madre però uno seguiva Rama, mentre l'altro seguiva Bharata. Entrambi erana nobili e pieni di umiltà; essi avevano purezza di cuore. Essi avevano un cuore sacro!



Quando Lakshmana entrò nella stanza, era molto agitato e furioso.

"Fratello mio! E' vero che bisogna stare calmi. Ma non in casi come questo!! Infatti il mondo intero ti sta aspettando: devi cambiare i tuoi programmi solo per colpa di una persona? Non posso accettarlo! Aspettami qui perché io proprio adesso sto andando ad uccidere Dasharata e Kaikeyi!"



Allora Rama rispose: "Lakshmana, non ti agitare. Shanti, Shanti! Sii in Pace! La Pace protegge, la Pace perdona; la Pace è la vera corona: conquista la corona della Pace!"

Baba canta:



"La Pace è pazienza, la Pace sono i Veda,

è Non - Violenza; sono i rituali sacri.

La Pace è la pazienza che conferisce felicità ed è perdono."



La Pace è tutto! E' questa Pace che dobbiamo acquisire.

Infatti è proprio questa Corona di Pace che dovrebbe essere presente ai giorni nostri.

Perciò: ABBIATE PACE!!

A questo punto Lakshmana raccontò tutta la storia a Kausalya. Kausalya crollò per terra.

"Rama! Non posso vivere nemmeno un solo momento senza di Te!! Tu devi seguire i comandi di Tuo padre, non nego questo, ma Ti prego: PORTAMI CON TE!"

Rama rispose: "La moglie deve considerare il marito come Dio, così tu non dovresti allontanarti da tuo marito. Il marito è la tua stessa vita: finché egli è ancora in vita, tu non ti puoi allontanare da lui. Lo devi servire. Lui sta già soffrendo a causa della separazione. Rimani a casa con lui e rendilo sereno e felice."



Poi venne la volta di Sita. Sita non è una persona ordinaria. Ella era figlia dell'imperatore Janaka e non ha nessun attaccamento al corpo; per questo motivo Sita è chiamata "Vahidehi." Sita disse: "Rama! Perché a me hai dato un insegnamento differente da quello che hai appena dato a Tua madre? Quando Ti ho detto che volevo seguirTi, Tu hai risposto di no, hai detto che volevi che io stessi qui a continuare a servire i Tuoi genitori.

Ma a Tua madre, invece, hai appena detto che il marito è Dio. Non vale forse questo anche per me? Ci può essere forse un codice di condotta per una donna ed un codice differente per un'altra? Non credo!

Ramachandra!! Tu sei la Luna mentre io sono la luce della Luna: può forse la Luna essere nella foresta e la Sua luce essere in Ayodhya? Ovunque c'è la Luna, là c'è anche la Sua luce, argentea e confortevole. La Luna e la Sua luce vanno insieme."



Rama poté dare risposte corrette ed appropriate a Sua madre ed a Sua moglie Sita.

Egli calmò sua madre, si appellò al prestigio della famiglia ed andò nella foresta.

Nella foresta Egli incontrò molti rakshasas e vide come si comportavano, perciò pensò: "Forse Mio padre ha fatto tutto questo con un proposito; infatti i demoni disturbano i saggi e le loro pratiche ascetiche, per questo devo provvedere ad ucciderli affinché gli aspiranti sinceri possano continuare le loro pratiche yogiche."



Nell'impegnarsi ad uccidere i demoni, però, per Rama sorgeva un problema: fra i rakshasas c'erano donne demoni.

In passato, per salvare il rituale del saggio Vishwamitra, Rama si era trovato a dover affrontare Tadaki.

Egli pensò: "Guruji, posso uccidere questo demone che è pur sempre una donna?"

"Si, puoi - rispose Vishwamitra - Se disturba le penitenze dei saggi, la Sadhana degli asceti e la Beatitudine, merita di essere uccisa anche se è una donna!"

Vishwamitra inoltre spiegò:

"Mandara era figlia dell'imperatore Bali; essa causò molta sofferenza a molti santi; ella uccise molti saggi per sua soddisfazione personale, commettendo molti peccati.

Il re, allora, la uccise. In questo caso, uccidere una donna non deve essere considerato sbagliato o come peccato. Se qualcuno si intromette nel sentiero di Dio, è un dovere eliminarlo."

Questa è la stessa situazione che dovette affrontare Mirabai.

Il Maharaja (suo marito), minacció di cacciarla dal palazzo se non avesse smesso di adorare Krishna; lei si sentì triste, ma solo per un secondo, poi pensò: "Come posso pensare di lasciare il mio Krishna anche se vado?"

E così scrisse una lettera al santo Tulsidas che viveva sulla cima della montagna Chitrakutha. Mira Gli mandò un messaggio attraverso un messaggero ed Egli rispose: "Madre Mira, tu mi hai chiesto se saresti giustificata in caso lasciassi tuo marito per correre dietro a Dio. Infatti vige il principio che la madre è Dio, il padre è Dio, il guru è Dio.

E' vero che essi in Essenza sono Divini, ma chiunque ostacoli la tua via verso Dio, sia esso madre, padre o insegnante, va lasciato, va eliminato dalla tua vita."

Infatti anche Bharata pensò:

"Il mio Fratello ideale è stato mandato nella foresta e mia madre vuole che io venga incoronato re": da quel momento Bharata non volle mai più vedere il volto di sua madre a causa del grave errore che ella commise!



Bharata dichiarò: "Sono subito pronto a sacrificare mia madre, ma MAI Rama. Così Bharata abbandonò la madre.



Anche Prahlada venne sottoposto ad indicibile sofferenza dal padre che pretendeva lui abbandonasse il Nome di Dio.

Prahlada gli disse:

"Padre, sappi che sono pronto ad abbandonarti ma MAI smetterò di ripetere il Nome di Dio! Infatti tu sei colui che odia Dio, mentre io Lo amo" e, dicendo così, egli disobbedì a suo padre in favore della Gloria di Dio.



Quella volta che Vamana andó da Bali chiedendogli un'offerta, egli promise che Gliel'avrebbe data. Ma, grazie alla Visione interiore, il guru di Bali si oppose a questa idea. Egli disse: "Imperatore Bali, non dovresti fare così. Colui che ti sta davanti non è un bramino ordinario, ma Dio stesso."

Bali rispose: "Dio stesso oggi si è presentato a me e mi ha teso la Mano" disobbedendo così al suo guru Sukracharya.

"Ci può essere niente di più grave che rimangiarsi la promessa data? - disse Bali - Infatti sono pronto a fare a Dio qualunque offerta Egli chieda".

Prahlada voleva Dio costantemente; Bharata desiderava ardentemente Dio.



NELLA RICERCA DI DIO NON CI PUO’ ESSERE NESSUNA INCERTEZZA:

COLUI CHE RINUNCIA TOTALMENTE E’ UN DEVOTO PERFETTO !!

Non ci deve essere nessun attaccamento alla madre o al padre.

Per quanto riguarda la materia, in questa vita mondana, dovremmo considerare tutte queste cose come nulla; infatti, paragonate a Dio, tutte queste cose non importano per niente.





DIO E' PIU' GRANDE DI TUTTO;

NON C'E' NESSUNO PIU' GRANDE DI DIO.

DOVREMMO ESSERE PRONTI A

SACRIFICARE QUALUNQUE COSA PER DIO!

Questo fu il messaggio che diede anche Mirabai.

Baba canta:



"O mente, alzati e vai!"



E così cantando, Mirabai raggiunse Dwaraka dove venne altamente stimata.

Ella non aveva desideri terreni, niente che le piacesse, niente che preferisse: una vita così sacra, non commette nessun errore o sbaglio!



Con un cuore così sacro, è possibile essere consapevole del rapporto con un marito?

Allo stesso modo, grazie ad un cuore tanto sacro, Sita seguì suo marito in esilio.

E così Rama uccise quel demone (Tadaki) nonostante fosse una donna.

E non solo questo: quando Mandara, la figlia di Bali, vide l'Avatar Vamana (Vishnu) mentre Questi avvicinava suo padre, pensò che avrebbe voluto avere un figlio come Lui; ella pensò che Vamana era il figlio ideale e desiderò avere un figlio come Lui.

Ma quando, immediatamente dopo, Mandara vide Vamana prendere le Sue vere Sembianze di Vishnu ed essere pronto a fare il terzo passo sulla testa di suo padre Bali, ella si riempì di rabbia ed odio verso Vishnu.



Così, durante l’era successiva, il Dwapara Yuga, Mandara si incarnó come il demone Putana. Putana nutrì Krishna con il latte del suo seno, ma alla fine morì per mano di Krishna stesso.



QUESTO E' IL RlSULTATO DEI SENTIMENTI NEGATIVI !

Per questa ragione ogni uomo dovrebbe avere pensieri sacri!

Si dovrebbero sviluppare ed alimentare sentimenti divini; dovremmo saper discriminare fra giusto e sbagliato nei confronti di Dio!

Tutti sono divini in Essenza; tutto rappresenta il Divino.



Tutto ciò che capita è Volontà di Dio, perciò dovreste seguire questa Volontà divina! Dovreste avere piena fede nel Nome di Rama seguendo la Via di Rama.

Così facendo, automaticamente diventerete Dio, otterrete la Divinità.

Se conoscete Brahma, voi stessi diventate Brahma; se pensate a Dio, alla fine diventate Dio stesso.



E' più facile contare il numero delle onde dell'oceano, che conoscere il mistero della Divinità di Rama: questo è un Mistero infinito, un Mistero divino. E' il Miracolo infinito. .

Tutto è presente in Dio.

Dio discende e prende Forma umana. Perché? Per rimettere a posto il disordine creato dalla società umana.



Gli uccelli e le bestie agiscono in accordo con le Leggi della natura; essi seguono le Leggi delle natura. E' solo l'uomo ad agire contro le proprie Leggi innate!



DIO PERDONA COLORO CHE AGISCONO IN ACCORDO

ED IN ARMONIA ALLE LEGGI DELLA NATURA!



Dio non è sceso per punire le bestie e gli uccelli, perché gli animali seguono le loro ragioni e le loro stagioni. MA L’UOMO AGISCE CONTRO DI ESSE, PERCIO’ DIO PRENDE FORMA UMANA PER PUNIRE COLORO CHE AGISCONO CONTRO LE LEGGI DELLA NATURA.



Dio discende per insegnare la Via giusta e per insegnare cos'è la vita ideale, la vita nobile.



Incarnazioni dell'Amore!

Dio è disceso a causa della situazione dell'uomo nella società umana e non per Sé stesso! Infatti Egli non ha bisogno di niente, perche tutto è già nelle Sue Mani: tutto è Suo.

Dio indica a tutti la giusta Via: TUTTI VOI SIETE EMANAZIONI DEL DIVINO; SIETE EMERSI DA LUI E VI IMMERGERETE NUOVAMENTE IN DIO!

MA QUESTA IMMERSIONE IN DIO E' POSSIBlLE SOLO TRAMITE L'AMORE!!

Grazie all'Amore potete fare qualunque cosa, potete avere e raggiungere qualunque cosa.

Di fronte all’Amore, anche le montagne si sciolgono come fossero ghiaccio!

Una volta Sita era nella foresta Ashoka.

Ravana desiderava ardentemente Sita cosi pensò ad uno stratagemma dando indicazioni alla sua gente di come comportarsi: Egli le mostrò la testa di Rama.

Sita era impietrita dall'orrore!

Immediatamente Saramma, la moglie di Vibhishana, le disse:

"Questa è solamente un'azione degna di un demone. E' impossibile per chiunque sconfiggere Rama. In questo mondo non c'è nessuno che lo può vincere. Rama è Dio stesso".

Sita rispose: "Come fai tu a conoscere la Potenza di Rama ?" Così ella toccò la testa e la testa scomparve.

Nonostante Sita avesse la piena consapevolezza, ella si comportava come un essere umano ordinario.

Questo ci insegna che i demoni agiscono con ogni tipo di stratagemma per raggiungere i loro scopi: noi non dovremmo mai soccombere.

Infatti la Volontà di Dio è permanente, è la Verità eterna: non dovremmo essere spaventati da questa Verità eterna.

Dio viene in Forma umana per emancipare la razza umana e si prenderà cura che ci sia l'espansione dell'Amore.

EGLI RIEMPIE D'AMORE IL MONDO INTERO!!

Questo è il Messaggio che dovremmo imparare oggi.

Noi adoriamo il Nome di Sri Rama solamente oggi. Ma dobbiamo comprendere che tutti sono Divini.



Infatti l'essere umano nasce e si rinnova ogni minuto. Tutti in Essenza sono Divini. Dappertutto troviamo le Sue Mani ed i Suoi Piedi, perché Dio è presente ovunque. Dio è in ogni luogo; tutti sono Dio!

Questo perchè Dio è presente in ogni creatura, perciò dovremmo pensare a Dio in ogni momento.

Non appena canteremo la Sua Gloria, Dio si manifesterà di fronte a noi; in quel momento saremo liberi da ogni attaccamento, realizzando la Divinità e ottenendo naturalmente la Sua Grazia.



Infatti l'uomo è nato per essere il Ricettacolo della Sua Grazia e non solo per sperimentare i piaceri terreni e materiali!



Ognuno dovrebbe seguire il proprio Dharma perché, così facendo, sarete protetti mentre, se non seguite il vostro Dharma, sarete uccisi!



Perciò: seguite il Dharma che è il codice dell'essere umano.

Voi non siete umani perché voi siete Divini ma, prima di tutto, dovete sviluppare in voi le qualità umane al fine di arrivare alle Qualità divine.

Incarnazioni dell'Amore!

Non è possibile descrivere completamente la Natura di Rama.

Infatti il Nome di Rama è arrivato fino a Noi da centinaia di migliaia di anni fa.

Nonostante la società umana esista da centinaia di migliaia di anni, non sapete ancora cosa sia la vita umana! !



Infatti l’essere umano è tale solo nel suo aspetto fisico, ma non in realtà.

Se non seguite la natura umana, come potete considerarvi esseri umani?

Qual è la natura umana?



LA NATURA UMANA E' AMORE !!



Dovreste condividere questo Amare con tutti; dovreste condurre le vostre vite in base all'Amore, vivendo una vita piena d'Amore.



Non dovreste piangere.

Dovreste spargere per tutto il mondo lacrime di Gioia: questo è il vero Ideale!

Perciò: oggi è un giorno sacro e noi dovremmo pensare ad esso.

Io voglio che voi redimiate le vostre vite pensando a Dio, ogni giorno, ogni momento, in ogni istante.

E con questo concludo il Mio Discorso.

Baba conclude cantando:

"Prema Mudita Mana Se Kaho, Rama Rama, Ram...."



APPENDICE:

RAVANA


Ravana era un demone, re di Lanka e sovrano dei rakshasas.

I rakshasas sono demoni che la leggenda narra risiedono nei cimiteri, disturbano i sacrifici religiosi, infastidiscono i devoti del Signore, rianimano cadaveri, si cibano di carne umana e affliggono l'umanità in ogni modo possibile.

Quando Hanuman, fedele devoto di Rama, si introdusse a Lanka per riscattare Sita, vide i rakshasas che, successivamente, descrisse così:

"I rakshasas hanno svariate forme: alcuni sono veramente disgustosi da guardare, mentre altri possono essere bellissimi; alcuni hanno braccia lunghissime e sagome spaventose; alcuni sono molto grassi, altri longilinei; alcuni sono bassissimi, altri molto alti e slanciati. Alcuni possiedono un solo occhio, altri un solo orecchio; alcuni hanno ventri mostruosi, seni pendenti, denti sporgenti e cosce deformi, mentre altri eccedono in incredibile bellezza e sono vestiti con abiti elegantissimi e splendidi gioielli.

Alcuni hanno due gambe, altri tre, altri quattro; alcuni hanno testa da serpente, altri da asino, altri da cavallo, altri da elefante..."



Questi erano i sudditi del quale Ravana era sovrano; infatti egli stesso era un rakshasa.

Facendo periodi prolungati di grandi penitenze e preghiere a Brahma, il Creatore, Ravana fece richiesta di diventare invulnerabile ai deva ed ai demoni in modo da essere invincibile. Ma la sua richiesta non fu completa e perciò egli fu condannato a morire a causa di una donna (Sita).

Egli era in grado di assumere qualunque forma volesse; tutti i demoni, infatti, sono terribili ma Ravana, essendo il loro sovrano, incarnava il massimo delle cattive, perverse e crudeli qualità ed è descritto come l'incarnazione stessa del male.



Nei Ramayana, Ravana viene descritto avente:

"... 10 teste, 20 braccia, occhi color del rame e denti splendenti come la luna crescente. La sua forza è così possente da poter agitare i mari e staccare la cima alle montagne.

Egli è il trasgressore per eccellenza di tutte le leggi e del Dharma ed è colui che seduce le mogli degli altri uomini.

Gigante come una montagna, egli una volta fece arrestare il corso del sole e della luna ed impedì il loro sorgere.

Il terrore che provoca è tale che il sole smette di scaldare, il vento smette di soffiare e l'oceano diventa immobile."

Nonostante ció, egli è anche descritto come un essere di rara intelligenza e cultura, profondo conoscitore del sanscrito, dei Veda (sacre Scritture) e dei Rituali vedici.

Vishnu si incarnò come Rama con il preciso proposito di distruggere Ravana il quale, accecato dalla passione, rapì Sua Moglie Sita travestendosi da mendicante e portandoLa a Lanka. Ravana chiese a Sita di diventare sua moglie minacciandola, in caso contrario, di ucciderla e divorarla. Ma Sita rifiutò; ella rimase fedele a Rama senza mai perdere la speranza e fu salvata dalla morte grazie all'intercessione di una delle mogli di Ravana.

Nel frattempo Rama chiese l'alleanza di Sugriva che, con il suo esercito di scimmie, dopo moltissime e dure battaglie, aiutò Rama ad uccidere Ravana e riscattare Sita.

Lo scontro finale fra Rama e Ravana è descritto così:

"Rama e Ravana lottarono per molto tempo Uno contro l'altro e la loro forza era alla pari. Rama con il Suo Arco, colpì con una freccia una testa di Ravana recidendola ma, non appena una testa cadeva dal suo collo, un'altra ne ricresceva al suo posto.

Allora Rama colpì Ravana al petto e Ravana cadde morto.

A questo punto gli angeli ed i deva cominciarono a suonare musiche celestiali in onore di Rama il Quale aveva ucciso colui che, altrimenti, avrebbe causato la loro distruzione."

Nel 1997 il sig. Narashimamurthi, direttore dell’Università di Whitefield, diede una conferenza a Whitefield, spiegando cosa era successo quell’anno a Kodeikanal e raccontò in proposito:

"Una volta Swami stava partando in modo molto affettuoso e con apprezzamento di Ravana NON di Rama !! Quel furfante del Ramayana, colui che aveva rapito e maltrattato la moglie di Rama. Vedete: questa è la Magnanimità, la Grandezza, la Benevolenza ed il Perdono di Swami! !

Ecco perché è scritto nel Ramayana di Valmiki che quando Vibhishana (fratello di Ravana) abbandonò il proprio fratello e prese rifugio in Sri Rama, subito Rama lo fece re di Lanka.

Allora Sugriva disse a Rama:

"Signore: ora Vibhishana è venuto ed ha preso rifugio ai Tuoi Piedi; egli si e arreso a Te e Tu lo hai incoronato re di Lanka. Supponiamo che domani anche Ravana venga trasformato e venga da Te, si butti ai Tuoi Piedi e dica "Perdonami, Rama"; Tu cosa gli dirai? Hai già dato Lanka a Vibhishana perciò: cosa darai a Ravana?"

E Rama disse:

"Il mio fratello più giovane, Bharata, mi obbedisce ancora adesso. Se domani Ravana dovesse venire, cambiasse il proprio cuore, si gettasse ai Miei Piedi e si arrendesse a Me, lo farei re di Ayodhya, il Mio stesso Regno !!"

Questa era la Sua Magnanimità!

Quel giorno Swami parlava così amorevolmente di Ravana !!

Eppure, qualche volta, quando c'è qualcosa che non va nella nostra mente o nel nostro corpo, Swami dice: "RAVANA!!"

Quel giorno lodava Ravana, diceva che era un grande devoto di Shiva.

Swami disse: "Indossava una collana con un Lingam e c'erano tre grossi Lingam di diamante e, sulla catena d'oro, ad ogni giuntura, c'era un piccolo Lingam."

Allora uno dei presenti osò dire: "Swami per piacere: mostracelo!! perché solo Swami lo può fare!!"

Noi tutti sappiamo che diede una croce con sopra Gesù Cristo al dott. Hislop, una croce fatta dello stesso legno che si era deteriorato e decomposto in atomi.

Swami disse: "Questo legno viene dalla stessa Croce sulla quale fu crocifisso Gesù Cristo." Quindi sappiamo che, se vuole, lo può riportare!

"Swami vogliamo vederla (la collana. di Ravana)." Swami: "NOMUSKO!"

Questa è una parola molto amorevole di Swami. Nomusko significa: "Chiudi la bocca!" Ma lo disse molta amorevolmente! ! (.... )

"No, non adesso" rispose; quindi quello non era il momento.

Il 10 maggio andammo con Swami a casa del sig. Srinivasa.

Pranzammo, dopodiché ci riunimmo tutti e, all'improvviso, Swami cominciò a parlare ancora di Ravana.

Poi chiese: "Volete vedere quella catena con i Lingam?"

"OOHH, SWAMI Siiii !!!"

Swami fece roteare la Sua Mano ed apparve la catenella con i Lingam; la mostrò in giro e, dopo che Swami ci disse che era stato Ishwara (Shiva) Stesso a darla a Ravana, qualcuno, molto curioso, chiese: "Non lo sapevo, Swami; non c'è scritto nel Ramayana di Valmiki."

E Swami rispose: "Qualunque cosa io faccio, è forse scritta nei libri?"

Perciò nei libri non c'è scritto tutto quello che Rama fece; solo Rama (Sai Rama!) può dire ciò che accadde nella Sua Incarnazione precedente !!

La catena fu data, quindi, da Ishwara stesso a Ravana. "Swami: quando è accaduto?"

Così come un buon Maestro, quando incitato Swami esce con grandi Verità.

Egli disse: "Accadde la notte in cui il figlio di Ravana, Indrajith, e Megana furono uccisi in battaglia da Lakshmana, il fratello di Rama.

Kumbhakarna, (fratello di Ravana) era stato ucciso, tutti i figli di Ravana erano stati uccisi, ma Ravana non era scoraggiato: Indrajith gli aveva promesso che avrebbe vinto la battaglia per lui. Ma quella sera Indrajith venne ucciso da Lakshmana in battaglia e quel giorno Ravana era molto depresso."

Swami spiegò come Indrajith venne ucciso: egli steva facendo un sacrificio o Yajna e, se lo avesse portato a termine, nessuno avrebbe potuto vincere contro di lui; nessuno avrebbe potuto ucciderlo e sarebbe diventato invincibile.

Ma Vibhishana, suo zio, riferì a Lakshmana:

"Indrajith sta facendo questo rituale; oggi ci sarà l'offerta finale: se lo porta a termine nessuno potrà ucciderlo. Perciò, prima che questo accada, devi assicurarti che il rituale venga rovinato, che lo Yajna non venga portato a termine" e fu proprio Vibhishana che disse a Lakshmana sotto quale particolare albero Indrajith stava compiendo ii rituale.

Così, ancora prima che Indrajith si avvicinasse a quel luogo, quella sera Lakshmana lo seguì a distanza e lo portò via da quel luogo.

Swami ha detto che Indrajith disse a Vibhishana, suo zio:

"Nel mondo c'è gente che ha tradito Dio, che ha tradito il padre, che ha tradito la madre ma, nel genere umano, tu sei il primo padre che ha tradito il proprio figlio! Tu, mio zio, fratello di mio padre, hai rivelato i miei segreti al mio nemico ed oggi sei responsabile per il mio fato e la mia morte."

E sapete cosa accadde? Indraijth fu ucciso in battaglia la sera dopo!

Ravana era molto depresso ed andò nella stanza dell'adorazione, nel Tempio di Shiva ed iniziò a meditare su Ishwara il Quale Si manifestò e gli regalò questa particolare catena con il Lingam.

Ravana allora Gli chiese: "Signore: concedimi di vincere questa battaglia";

e questo non è scritto in nessun Ramayana; ci sono centinaia di versioni dei Ramayana, ma solo Swami ci può rivelare tutto questo!!

Shiva gli rispose: "Non posso concederti questo, ma ti concederò qualcosa grazie alla quale verrai a conoscenza e godrai della morte, domani, per Mano di Rama."

Ravana ricordò così la sua vita precedente come Vijaya, il guardiano della Porta del Vaikunta, la Dimora di Vishnu.

Fu lui stesso ad aver pregato Vishnu:

"Signore rinascerò, ma non voglio avere sette nascite!" Allora Vishnu gli diede la scelta:

"O torni sulla terra sette volte come Mio devoto, o tre volte come Mio nemico" e Ravana, colui che era Vijaya, pregò Vishnu:

"Non posso stare lontano da Te per sette nascite: tre volte sono sufficienti. Ma una concessione Ti chiedo: ogni volta che nascerò come Tuo nemico, solo Tu dovrai uccidermi. Questo è tutto ciò che voglio" e Vishnu gli disse:

"Va bene: così sarà."

Ravana ricordò tutto questo e si colmò di gioia per il fatto che Dio l'avrebbe ucciso: era pronto a morire il mattino seguente!

Questa è la storia della catenella con i lingam." (..... )

E questa è la storia di Ravana.