DISCORSO DIVINO

Gli occhiali dell'Amore

25 aprile 1997

Incarnazioni dell’Amore Divino,

per mezzo della lingua, l’uomo si procura ogni sorta di ricchezza. Con la parola, l’uomo instaura rapporti, genera attaccamenti, causa la morte, si crea dei legami. La parola è molto importante; è necessario usare la capacità di parlare nel modo giusto. Parlare non costa nulla, ma le parole sono molto preziose: esse dovrebbero essere buone e gentili, superando qualunque emozione. L’uomo riesce a compiere molte attività grazie alla luce del sole, ma non esiste un nesso fra il sole e l’attività stessa. L’uomo raggiunge ogni traguardo con l’aiuto della mente e dell’intelligenza. Esse non potrebbero operare se non ci fosse il Sé, l’Âtma.

La mente e l’intelletto agiscono grazie all’influsso dello Spirito Supremo. La coscienza, esattamente come il sole, non ha attaccamento verso i propri compiti. Come il sole genera la propria luce, così la coscienza dona forza all’uomo. Lo Spirito è il testimone: esso non viene toccato né dai buoni né dai cattivi risultati. Se si osserva il fluire dell’acqua sembra che anche la luna, in essa riflessa, si muova. In realtà, la luna non si muove. Chi è responsabile dei problemi e delle sofferenze umani? L’ego e l’attaccamento. Attaccamento, felicità e dolore nascono dalla mente; la mente e l’intelletto sono strumenti e, attraverso di essi, noi sperimentiamo questi sentimenti. Sono gli strumenti a essere responsabili: una volta liberi da essi, si sperimenterà la felicità dell’Âtma.



La Vera Realtà

Ci costruiamo una villa. Sebbene lo spazio della villa sia uno solo, noi lo dividiamo in salotto, cucina, bagno, ecc. Qual è la causa per cui vengono a crearsi delle stanze che noi chiamiamo con nomi differenti? La cucina, il bagno, ecc. esistono a causa dei muri divisori. Se li eliminiamo si ottiene una grande stanza. Noi ci creiamo dei legami perché pensiamo di avere delle parentele. Crediamo che una certa persona sia nostro padre, un’altra nostra madre, ecc. Questo, però, è del tutto irreale.



La Verità è il Sé, che è reale. Noi dimentichiamo il nostro vero Sé. A causa dell’illusione abbiamo dimenticato Dio.

Il corpo è costituito di cinque elementi ed è inerte. Noi ne facciamo esperienza per opera della coscienza. Il corpo si muove a causa della mente, che è vibrazione. Essa ottiene saggezza grazie all’influsso dell’Âtma.

Prajñânam Brahma significa “Consapevolezza piena e costante”. Lo Spirito Supremo è responsabile di tutti i poteri presenti nell’uomo. Come mai dimentichiamo il potere dello Spirito Supremo?

Nella Kenopanishad si dice che, quando un bastoncino viene sfregato con un altro, si ottiene il fuoco.

Attraverso le indagini della mente e dell’intelligenza si ottiene il fuoco della saggezza. Esso splende in ognuno, ma all’uomo occorrono quantità di tempo diverse per raggiungerlo. La coscienza splende in tutti. Come la luce è naturale per il sole e la freschezza per l’acqua, così l’Essenza - Coscienza - Beatitudine è naturale per l’uomo.

Raggiungere l’autorealizzazione non richiede sforzo. Coloro che non ne conoscono il segreto cadono nello scoraggiamento, dopo aver vanificato tanti sforzi. Essi non comprendono che la realizzazione del Sé è dentro di noi. La sacra coscienza pervade tutto il corpo, ma noi, non assolvendo bene i nostri doveri, stentiamo a capirlo.

Dal fuoco nasce la cenere, la quale copre il fuoco. Se essa viene soffiata via, potrete vedere il fuoco. Noi possiamo raggiungere questa consapevolezza anche senza disciplina spirituale. Il Divino, in forma di Coscienza, è dentro di noi; a causa dell’ignoranza, siamo vittime dell’ego e dell’attaccamento. Se li elimineremo, vedremo in ognuno, lo Spirito Supremo. Ogni uomo è una incarnazione dello Spirito e in lui risplende la Coscienza: questa Coscienza altro non è che lo Spirito stesso. Quando avremo sviluppato tale consapevolezza non sarà necessaria alcun’altra disciplina spirituale.

Non riusciamo a riconoscere il sacro perché esso è coperto dall’ignoranza dei sentimenti terreni, di cui sono responsabili i pensieri legati al corpo. Il corpo si muove e compie tutte le azioni. Poiché l’uomo non assolve i propri compiti nel modo giusto non ottiene la ricompensa.

Dobbiamo affrontare le nostre responsabilità. A seconda se una persona è un bambino, un adolescente o un adulto deve compiere in modo appropriato i propri doveri.

Nella fanciullezza, l’uomo passa il suo tempo con gli amici o giocando; in gioventù viene soggiogato dal desiderio per le donne e non si cura di Dio. Egli alimenta abitudini sbagliate, segue un sentiero errato e brucia in questo fuoco: questa è la vita di un essere umano.

Quando il treno è in ritardo, noi ci pensiamo e critichiamo le ferrovie e il governo. Poiché non assolviamo i nostri compiti nel momento giusto ce la prendiamo con la società.



Il Corpo e lo Spirito

Il corpo non è importante: esso è un covo di sporcizia, un ricettacolo di malattie e, come il centro di un bersaglio, è pieno di buchi. Non fate affidamento sul corpo. Esso vi è stato dato per compiere azioni giuste e per mettere in atto la discriminazione. È necessario agire rettamente. Il corpo non possiede la discriminazione e non ha né potere né saggezza: solo la mente e l’intelletto hanno queste qualità. L’uomo oggi non possiede la discriminazione fondamentale ed è egoista, egoista, egoista! Egli pensa solo al suo tornaconto senza curarsi della società. Solo il Sé risplende; il corpo segue invece sentieri sbagliati.

Se mettete del grano dentro un mulino, otterrete farina di frumento; se ci mettete del riso, avrete farina di riso. Se introducete del cibo nel mulino del corpo, otterrete solo feci. Potete conservare tranquillamente per un anno dei sottaceti in un vaso, ma se li mettete nel vaso del corpo essi in breve tempo subiranno una trasformazione. Offrite questo corpo a Dio perché tutto si adempia in modo perfetto. Ognuno dovrebbe indirizzare il proprio corpo sul giusto sentiero e diventare un essere ideale. L’uomo, invece, intraprende pratiche spirituali che sono cose temporanee.

La beatitudine eterna è dentro di noi sotto forma di Âtma; essa non è fuori di noi. Ogni uomo, possedendo le qualità umane, dovrebbe agire rettamente. Si dice che si devono apprezzare molto gli intellettuali e l’intellettualismo. Ciò che si deve davvero apprezzare è il comportamento.

Chi è un uomo? Uno che si comporta nella giusta maniera è un uomo. Egli però agisce come un ragazzo. Perché l’essere umano raggiunga il Divino è veramente indispensabile la disciplina. Essa non dovrebbe essere imposta da una forza esterna, ma dalla forza interna dell’amore. L’amore è la vera forza. L’Amore è Dio, Dio è Amore.

Svolgete ogni attività con amore, sviluppandolo quotidianamente. Attraverso l’amore diventerete Dio; se raggiungerete un amore perfetto, Dio sarà vostro. Sviluppate questa saggezza!

La gente è giunta qui da molti paesi lontani, spendendo molto denaro. Perché? Essa è arrivata qui grazie all’Amore divino. Senza amore non sarebbe giunta fin qui, sopportando tanti disagi. L’amore è dentro a tutti. Considerate tutti come templi dell’amore. Nutrite amore per la società nel suo insieme e non alimentate un amore illusorio per i singoli individui. Amate tutto il mondo. Sviluppate l’amore universale: prima esso dovrà nascere nel singolo individuo, poi nella famiglia, in seguito nella società e in ultimo nella nazione. Se l’individuo compie bene il proprio dovere, la famiglia progredirà.



L’Unità nel Tutto

Nella parola samâja (società), sa significa “ciò che si è ottenuto” e aja vuol dire “puro”. Samâja significa “ottenere la purezza”. Quando la società è sana, tutti noi stiamo bene. È necessario occuparsi del benessere della società e svolgervi ogni attività come disciplina spirituale. Voi siete lo specchio della società e dovreste sempre pensare al suo bene.

Vi sentirete felici quando gli altri saranno felici. Quando essi non lo sono, aiutateli a esserlo!

Non è la circolazione sanguigna o il movimento del corpo a essere importanti: le azioni sono importanti. Spiritualità non significa solitudine, vivere soli, ma avere equanimità verso chiunque, coabitare con tutti, aiutare tutti. Ekâtma bhâva significa vivere nella società, ma con la consapevolezza che l’Uno dimora in tutti gli esseri: questo atteggiamento vi porterà a legare la mente e il cuore solo a Dio. Cercate di raggiungere l’unità rendendovi consapevoli che tutto è Uno, proprio come l’acqua che, mescolata al latte, diventa una cosa sola con esso. Solo allora potrete entrare nel Divino. Instaurate un rapporto intimo con l’Amore e con Dio: in tal modo otterrete l’unità.

Alimentate il sentimento di unità e non pensate di esser diversi dagli altri.

Mettete in pratica i sacri assiomi vedici: “Quello tu sei” e “la Consapevolezza Suprema è Brahman.” Nel Divino troviamo beatitudine e forza. Mettere in pratica questi principi deve essere come il vostro respiro vitale. I fili di un tessuto, presi separatamente, non sono forti: occorre unirli in un intreccio per creare un tessuto resistente. L’unità è di fondamentale importanza: cercate di raggiungerla attraverso il servizio sociale. Nell’unità troverete la beatitudine divina.

Quando viaggiate da soli potreste avere paura e potreste trovarvi a dover fronteggiare molti problemi. Se però viaggiate in compagnia di dieci persone, la forza di tutti è vostra.

Sperimentare profondamente l’unità del tutto è beatitudine. Il mondo è una villa dove tutti gli uomini appartengono a delle stanze, dette paesi, come l’India, il Giappone e l’America.

Tutte le nazioni sono stanze con nomi diversi, ma tutta la gente, nei differenti paesi, è la stessa.

Comprendete l’intima relazione fra la casa e la famiglia. Con l’unità l’uomo può raggiungere qualunque cosa, ma deve fare uno sforzo. Con esso potrà ottenere tutto.



L’Esperienza Interiore

Con l’aiuto del denaro e dell’esperienza, gli scienziati sono andati nello spazio, ma non conoscono il proprio cuore. L’uomo dovrebbe fare esperienza all’interno di se stesso, non all’esterno. Qualunque cosa vediamo o sperimentiamo all’esterno è un riflesso dell’essere interiore. Non vi è nulla fuori che non sia anche dentro. Se, ad esempio, chiudete gli occhi non potrete vedere neppure una persona. Aprite gli occhi e creerete tutto. Ciò che si vede è creazione nell’occhio stesso. Tutto è dentro di voi; il mondo intero è dentro di voi: tutto ciò è Sacra Scrittura, è insegnamento sacro.

I cinque Pândava restarono in esilio per dodici anni, poi, per un altro anno, rimasero in incognito. Che cosa significa “incognito?” Significa vivere senza essere notati. È come il nostro potere, che esiste anche se noi non lo conosciamo. Grazie ad esso possiamo camminare, parlare, cantare e agire. Le emozioni sono tutte dentro di voi: odio, ira, ecc. provengono dall’interno, non possono provenire da fuori. Noi vediamo le cose in modo pratico, materiale, ma questa è una cosa senza senso.

Quando si vede una manifestazione fisica, è bene sapere che essa è solo metà della verità. Quando, ad esempio, vediamo un uomo alto sei piedi e due pollici, grasso e di pelle bianca, pensiamo che è una persona con delle particolari caratteristiche fisiche. Se poi ne conosciamo anche le caratteristiche interiori, allora conosciamo la verità nel suo insieme. Se definite voi stessi “esseri umani”, ma non avete qualità umane, dite una verità parziale. “Sono un uomo, non un animale!” (Swami ripete questo tre volte).

Se si è uomini bisogna avere qualità umane, non qualità animali, altrimenti non si è uomini.



Che Cosa Significa Uomo?

Nella parola manava, ma significa “ignoranza”, na “non” e va “appartiene”. Chi è senza ignoranza è un uomo. Sempre per quanto riguarda la parola manava, ma sta per “non” e nava per “nuovo”.

Manava significa dunque “non nuovo”. Provenite da molte vite. Swami lo sa e voi no.

Questo è quanto il Signore Krishna insegnò ad Arjuna sul campo di battaglia. Egli disse: “Tu, pazzerello! Stai tremando, hai avuto tante nascite e tante morti e non sei tu quello che combatte. Io sono quello che combatte, quello che prende e dà la vita. Sono Io che faccio tutto!”

Na sta ad indicare non mio, non i miei parenti, non il mio corpo. A causa degli attaccamenti sorgono dei problemi e si cade nello scoraggiamento. A causa dei legami familiari, che sono passeggeri come le nuvole, voi soffrite. Non esisteva parentela col marito prima del matrimonio e non c’era parentela col figlio prima della sua nascita.

Finché non sappiamo di avere avuto molte vite, non siamo in grado di comprendere questo. Se ci pensate un po’, saprete di avere avuto altre vite. “Non riesco a crederci”, disse Arjuna. “Ti faccio un breve esempio”, replicò Krishna. “ Tu hai sposato Subhadrâ, Mia sorella, un certo giorno di cui ricordi la data. Se qualcuno ti chiedesse dove ti trovavi, ad esempio, il 26 di aprile, tu non lo ricorderesti. Per quale motivo? Perché non attribuisci a quel giorno l’importanza che dai al giorno del tuo matrimonio. La stessa cosa succede per le vite passate.



Ottimismo e Pessimismo

Un ottimista e un pessimista guardavano entrambi l’acqua in un bicchiere. L’ottimista disse che il bicchiere era mezzo pieno e il pessimista che era mezzo vuoto. L’ottimista è ricco di felicità. Il pessimista guarda le spine, l’ottimista la rosa. Il pessimista guarda le spine che stanno sotto la rosa. Il pessimista usa il paracadute, l’ottimista l’aeroplano. Talvolta, però, il paracadute va bene.

Pessimismo e ottimismo dipendono dal tipo di visione o dall’atteggiamento e fra di essi esiste un intimo rapporto. La disperazione è dovuta a una visione difettosa.

L’ottimista e il pessimista possono camminare sulla stessa strada, ma il primo guarderà e vedrà le stelle, mentre il secondo guarderà in basso e vedrà un buco. Entrambi camminano sulla stessa strada, ma esiste una differenza di visione o atteggiamento.

Cambiate il vostro modo di vedere, cominciando a pensare che tutto è Dio.

È bene conoscere la differenza fra vista e visione. Con gli occhi che la natura ci ha dato vediamo i colori; se indossiamo occhiali blu vedremo tutto blu e non possiamo incolpare di ciò gli occhiali. Se usiamo gli occhiali dell’amore, il mondo intero sarà pieno d’amore, tutto diventerà amore.

Gli occhiali coprono gli occhi, ma non ostruiscono la visione. Cercate di vedere il colore giusto, il tutto. Dio è pieno d’Amore. Mettete gli occhiali dell’amore: gli occhiali copriranno gli occhi, ma non potranno ostacolare la visione. Se mente e intelletto sono positivi, avrete la giusta visione e la ricompensa, che è l’amore. Senza di esso, qualunque disciplina spirituale intraprendiate sarà sprecata.

Non sparlate di nessuna persona, nazione o religione. Tutto è creazione di Dio. Cercate di compiere il vostro dovere, sbarazzatevi dell’odio, sviluppate l’amore e conducete una vita santa, una vita di perfetta letizia.

Swami ha terminato il Discorso con il bhajan: “Prema Mudita Manase Kaho, Râma, Râma, Râm”



Kadoikanal, Sai Shruti, 25 Aprile 1997