DISCORSO DIVINO

La Divinità dà valore a ogni cosa

27 agosto 1996

“La verità è la madre, la saggezza il padre,

la rettitudine il fratello, la compassione l’amico,

la pace la moglie e la tolleranza il figlio.

Queste sei qualità sono le relazioni vere dell’uomo.

Focalizzate tutto il vostro amore su Dio

Incarnazioni dell’Amore!

Per l’uomo è naturale avere genitori, fratelli e sorelle, moglie e figli in questo mondo ma ciò che è importante per lui è avere le relazioni spirituali, sacre, vere ed eterne. Chi è la vostra madre vera? E’ la madre che vi ha fatto nascere e vi ha allevati? Quella madre può lasciarvi in qualunque momento. Vostra madre effettiva è la Verità. “La Verità non cambia nei tre periodi di tempo, cioè nel passato, nel presente e nel futuro”. “La Saggezza è il vostro padre vero”; cosa si intende per Saggezza? “L’esperienza del non-dualismo è Saggezza”. Ciò che è uno senza un secondo è la Saggezza vera, è vostro Padre. “Il Dharma è vostro fratello, la Compassione l’amico, la Pace è la moglie, la Tolleranza è il figlio”; queste sono le relazioni vere dell’essere umano.

“Far fluire l’Amore Divino verso i vostri simili è il segno della devozione suprema. La vita dell’essere umano sarà santificata quando egli vivrà con la consapevolezza di esser nato per servire la società e non per condurre una vita egoistica; egli troverà compimento quando si dedicherà al servizio degli altri dimenticando se stesso. A cosa serve essere nati come esseri umani se non si colma il cuore d’Amore immacolato e non si servono i propri simili? Cos’altro si può comunicare a questa assemblea di anime nobili?”

Liberatevi del non-se’

Incarnazioni dell’Amore!

L’essere umano compie molte pratiche spirituali per avere la visione dell’Atma, per essere in comunione con l’Atma e per sperimentare la Beatitudine Atmica; egli segue le nove vie della devozione cioè Sravanam (ascolto), Kirtanam (canto), Vishnusmaranam (contemplazione di Vishnu), Padasevanam (servizio ai Suoi Piedi di Loto), Vandanam (salutationi), Archanam (adorazione), Dasyam (servitù), Sneham (amicizia), Atmanivedanam (affidamento totale) e pensa di poter così ottenere la visione dell’Atma ma questo è un errore grande: la Divinità non si può raggiungere semplicemente effettuando delle pratiche spirituali. Esse servono ad aiutarvi nella rinuncia a tutto ciò che non è il Se. Una volta che vi siete liberati dal non-Se, il Se diverrà manifesto ogni dove. Il fuoco diventa visibile quando soffiate via la cenere che lo ricopre; non c’è bisogno di fare uno sforzo speciale per vedere il Sole: lo si vede quando le nuvole che lo ricoprono se ne vanno. Voi vi illudete di eseguire le pratiche spirituali per avere la visione dell’Atma; in effetti, esse non hanno lo scopo di condurvi alla visione dell’Atma ma quello di separarvi dal non-Se e unirvi con il Se. Voi pregate Dio dicendo:

Tuameva matacha pita tuameva,

tuameva bandhuscha sakha tuameva,

tuameva vidya dravinam tuameva,

tuameva sarvam mama devadeva.

“Oh Signore! Tu solo sei mio padre e mia madre,

l’amico e il parente,

la saggezza e la ricchezza.

Tu sei il mio tutto.”

Cosa fa questa preghiera? Che risultato ottenete? Questa preghiera dichiara che voi siete differenti da Dio e avete una relazione secolare con Lui; questa relazione di tipo terreno è la causa del legame: il padre non può diventare il figlio e il figlio non può diventare il padre. Il padre è il padre e il figlio è il figlio, non possono diventare uno; rivolgersi a Dio come padre o madre è quindi segno di ignoranza. “Voi siete Me e Io sono voi”: questa è la preghiera migliore. Tattvamasi (Quello tu sei) è una delle affermazioni più profonde dei Veda e dichiara la vostra unità con Dio. Se comprendete questo sarete liberi da qualunque relazione che vi leghi. Un giorno dopo l’altro, voi sperimentate relazioni terrene che vi legano; perché dovreste allacciare una relazione di questo tipo anche con Dio? Solamente Dio è presente in tutti: Con mani, piedi, testa, bocca e orecchie che pervadono ogni cosa, Egli permea l’universo intero. Se Dio è presente in tutti, come potete dire che Egli è vostro padre e madre? Dovete acquisire lo spirito di unità. “Io sono presente in tutti gli esseri come Atma” dice il Signore; lo stesso Atma è presente in voi, in Me e in tutti. L’Atma non ha differenze di casta o religione, non è legato dal tempo, dallo spazio o dalle circostanze.

Tutti i nomi e le forme appartengono a Dio.

Dio è uno ed è lo stesso per tutte le nazioni, per tutti i popoli, per tutte le religioni, per tutte le comunità e per tutti i tempi; è per questo che i Veda dichiarano: “La Verità è una ma il saggio vi si riferisce con nomi vari”. Dio è uno ma voi Lo chiamate con molti nomi; da dove sono scaturite queste differenze? Voi concepite queste differenze e vi ingannate perché vedete delle diversità nella forma; giorno dopo giorno, vi ingannate sempre di più. Finché avete Bhrama (illusione), non potete avere Brahma (Dio); se vi liberate dell’illusione, diventate Dio voi stessi. “L’Uno volle diventare i molti”: Dio è uno e tutti sono uno, tutti sono presenti in Dio e Dio è presente in tutti, tutte le forme e i nomi sono Suoi. Voi adorate Dio recitando i Mantra “Kesavaya Namaha, Narayanaya Namaha, Madhavaya Namaha, Govindaya Namaha, Madhusudanaya Namaha”ma, recitando questi nomi diversi, offrite l’adorazione allo stesso idolo.

Io sono Brahman

I devoti dovrebbero maturare una fede così forte. Oggi ci sono moltissime differenze tra essere umano ed essere umano, ci sono moltissime differenze tra i modi di pensare delle varie persone: come potete sperimentare l’unità? Possono esserci differenze tra uno e l’altro nella forma ma dovrebbe esserci unità nel modo in cui pensano. Brahman pervade il mondo intero, gli scienziati dicono che tutto il cosmo è fatto di atomi e molti di loro dicono che è sciocco attribuire una forma a Dio e adorarLo; voi dovreste indagare su quale sia la realtà. Tutto il mondo ha una forma e anche ogni atomo che lo costituisce ha una forma.

Bhraman è più sottile del più sottile e più vasto del più vasto.

L’atomo stesso non è privo di forma per cui in questo mondo non c’è niente che non abbia forma.

“Tutti i nomi e le forme sono manifestazioni dell’Essere Supremo che è l’incarnazione della pace e della prosperità;

Egli è Esistenza, Conoscenza, Beatitudine Assoluta e Non-dualità,Verità, Bontà e Bellezza.”

E’ Dio che assume tutte le forme. La stessa verità è dichiarata nel Purusha Sukta: “L’Essere Cosmico ha migliaia di teste, occhi e piedi”. Tutte le forme appartengono a Dio e l’uomo riduce se stesso al livello di un animale se non comprende questa verità e non ha armonia tra pensiero, parola e azione. Questa non è umanità.

Lo studio adatto all’umanità è l’uomo.

Ci dovrebbe essere unità completa tra pensieri, parole e azioni; in questo si trova il vero significato del senso di umanità.

Dio è presente dovunque.

Noi diciamo che Dio è presente dovunque ma diciamo anche che non ha forma.

Egli è privo di attributi, immacolato, dimora finale,

eterno, puro, illuminato, libero e incarnazione della sacralità

Qual è il significato interiore di questo? La diversità ha valore solamente quando è associata con l’unità. Se aggiungete uno 0 all’1, esso diventa 10; se continuate ad aggiungere zeri, il valore diventa 100, 1000, 10.000 ecc. Come fa lo zero ad acquistare valore? Lo fa legandosi all’uno per cui l’uno è “Hero” e il mondo è “zero”. Il mondo ha valore solamente grazie a Dio che è l’Hero, è soltanto la Divinità che dà valore a tutto. Senza Dio non può esserci alcun mondo, Egli è la Causa e il mondo è l’effetto; questa creazione non è altro che la manifestazione di causa ed effetto. Com’è che l’essere umano è incapace di comprendere questo Principio Divino avendo ottenuto una nascita umana? C’è Divinità in ogni atomo dell’universo: questa è la verità che dovete comprendere. Come potete comprendere la verità di essere voi stessi Dio se vi identificate sempre con il corpo, la mente e l’intelletto? Il corpo, la mente, l’intelletto, ecc. sono semplici strumenti; voi siete il padrone, l’Atma. L’Atma è onnipervadente, Braham e Atma sono la stessa cosa; Brahman indica il Principio Divino onnipervadente e sempre espansivo. La stessa verità fu proclamata da Prahlada bambino molto tempo fa; egli era figlio di Hiranyakasipu e Virochana fu suo figlio. L’imperatore Bali, nel cui nome si celebra oggi la festività di Onam, era figlio di Virochana. Bali era l’incarnazione della rettitudine e del sacrificio; egli considerava il benessere dei suoi sudditi come suo stesso benessere. Il ministro che ha parlato poco fa ha detto che il servizio all’essere umano è servizio a Dio; anche l’imperatore Bali seguiva questo principio nobile.

Una volta, alcune persone andarono dal Buddha e chiesero “Tu che hai compiuto pratiche spirituali per un tempo lungo, puoi dirci qualcosa su Dio?”. Il Buddha rimase in silenzio il che significa solamente che non c’è scopo nell’argomentare e replicare su argomenti relativi a Dio; in effetti, cosa sapete di Dio da affrontare una discussione? Dio è presente nel si come nel no, è presente nella verità e nella rettitudine come nella menzogna e nella disonestà; come potete discutere di Dio che è presente in tutto? Quindi non vi imbarcate in alcun tipo di discussione su Dio, è spreco puro di tempo e sciocchezza assoluta. Dio è l’incarnazione della Verità, della Rettitudine e della Non-violenza; per questo le scritture insegnano “Di’ la verità, sii retto”. La Verità, la Rettitudine e la Non-violenza sono le forme vere di Dio. Alcune persone andarono da Ramakrshna Paramahamsa e chiesero “Oh maestro, tu sei in comunicazione costante con Dio: Lo hai visto?”. Ridendo di cuore, egli disse “Si, io ho visto Dio. In effetti, io sto vedendo voi come la forma effettiva di Dio. Dio è presente proprio qui davanti ai miei occhi nella forma vostra; tutti sono incarnazioni di Dio ma il vostro modo di vedere è diverso, voi vi considerate esseri umani, considerate ciò che vedete intorno a voi come il mondo.

E’ sciocco chi vede eppure non riconosce la realtà

Ciò che vedete intorno a voi è solamente Dio; come potete negare Dio se Lo vedete sempre e dovunque? Come può la gente non vedere Dio? Gli individui i

desiderano la vita, la moglie, il marito, il potere, il nome e la fama; desiderano veramente Dio? Se desidererete Dio quanto le cose materiali, Egli si manifesterà immediatamente davanti ai vostri occhi”.

Voi avete una devozione parziale per Dio mentre ne avete una totale per il mondo; per le cose terrene, siete pronti a sacrificare tutto. I Veda dichiarano: “L’immortalità non si ottiene tramite l’azione, la progenie o la ricchezza: si ottiene solamente con il sacrificio”. A cosa dovete rinunciare? Non c’è bisogno che rinunciare alla casa e alla terra; ciò di cui dovete liberarvi è l’illusione.

“La rinuncia non consiste nell’abbandonare semplicemente i propri averi e la famiglia per andare nella foresta:

rinunciare significa abbandonare le qualità malvagie. Questo è Rinuncia e Yoga veri”.

Eliminate dalla mente le qualità malvagie: questo è il sacrificio vero. Quanta gente lo fa? Voi potete sperimentare la Raltà solamente mettendo in pratica questo principio; se qualcuno vi impedisce il sacrificio, chiunque sia, dovete disconoscerlo. L’imperatore Bali vide entrare Vamana nello spazio in cui si celebra il Yajna (sacrificio rituale). Egli lo accolse offrendogli da sedere con rispetto e disse: “Svami, quale tuo desiderio posso soddisfare?” Vamana rispose: “Non voglio nient’altro che tre passi di terra” al che Bali chiese “Cos’è questo? Hai bisogno di venire fin qui soltanto per tre passi di terra che chiunque ti avrebbe dato?” e Vamana replicò: “Io voglio tre passi di terra solamente da te”. Il precettore di Bali, Sukracharya, che era in piedi dietro di lui, lo avvertì “O re! Egli non è un uomo comune, non fare l’errore di esaudire la sua richiesta” e Bali rispose “C’è un errore più grande del mancare a una promessa? Io gli ho già dato la mia parola: io posso persino disobbedire al mio Guru ma non posso mancare a una promessa”. Di conseguenza, egli tenne fede alla promessa fatta a Vamana. Egli era l’incarnazione della verità, era quello che non si sarebbe mai rimangiato la parola data. Per questo la gente del Kerala conserva la sua memoria nel cuore e celebra la festività di Onam ogni anno.

Che cosa dovete adorare? Voi dovete adorare la Verità. Nient’altro che la Verità ha valore.

Senza la verità, la rettitudine, la pace e l’amore, il valore di tutta la vostra educazione è zero.

Senza la verità, la rettitudine, la pace e l’amore, il beneficio di tutti i vostri atti di carità e gentilezza è zero.

Senza la verità, la rettitudine, la pace e l’amore, l’utilità di tutte le vostre posizioni di potere è zero.

Senza la verità, la rettitudine, la pace e l’amore, il risultato di tutte le vostre azioni buone è zero.

La verità, la rettitudine, la pace e l’amore sono il fondamento effettivo della vita umana.

Cos’altro si può comunicare a questa assemblea di anime nobili?

Voi dovete riconoscere l’importanza della Verità, della Rettitudine, della Pace e dell’Amore (Sathya, Dharma, Santhi e Prema) che sono i valori umani veri. La Verità è Dio, la Rettitudine è Dio. Si dice che “Rama è il Dharma personificato”; il Dharma assunse la forma di Rama. Allora la Pace dov’è? Non è all’esterno; fuori, nel mondo ci sono solamente “pieces”, non “Peace”. La Pace è la perla preziosa e l’ornamento dell’essere umano; voi siete l’incarnazione della Pace.

Dio solo è il vostro amico vero.

L’Amore è Dio, vivete nell’Amore.

Senza amore non c’è vita. L’amore è la forza vitale principale nell’essere umano ma, sfortunatamente, le persone ne fanno un uso improprio. C’è amore tra moglie e marito, tra madre e figli, con gli amici e i parenti; in questo modo la gente frammenta l’amore: riunite tutti questi pezzi e dirigete il vostro amore intero verso Dio.

[Svami mostra il Suo fazzoletto]

Voi potete vedere come è forte questa stoffa grazie al fatto che tutti i fili siano riuniti; se i fili sono separati, potete romperli con le dita quindi focalizzate tutto l’amore su Dio.

Onora la madre, il padre, il precettore e l’ospite come Dio.

Anche l’amico è Dio; in effetti, Dio solamente è il vostro amico vero. Dei nove passi di devozione, l’amicizia precede l’abbandono; se stringete amicizia con Dio, avrete ogni cosa. Se volete affidarvi completamente a Dio, dovete prima diventare Suoi amici il che significa rimettere a Lui le tre qualità di Purezza, Attività/passione, e Inerzia ( Sattva, Rajas e Tamas); questo è amicizia. Gli amici terreni considerano la vostra tasca e la posizione di vostro padre; se c’è denaro nella tasca e vostro padre è importante, avete centinaia di amici che vi salutano “ciao, ciao” ma, se la tasca è vuota e il padre è in pensione, tutti vi abbandonano senza nemmeno dire arrivederci. Potete chiamarli amici veri? No, no. Dio è il vostro amico vero. Egli è sempre con voi, in voi, intorno a voi, sotto di voi; Egli non vi abbandonerà mai. Tutti gli amici e parenti vi seguiranno fino al cimitero; solamente il Nome Divino non vi lascerà mai. Dio è il vostro salvatore nei momenti di angoscia e vi segue dovunque andiate quindi allacciate un’amicizia solamente con Lui. L’imperatore Bali considerava Dio come il suo amico e si affidava completamente a Lui. Molti in questo mondo donano per carità terra, oro, cibo, indumenti, denaro e altre proprietà terrene ma quello dell’imperatore Bali fu un atto di sacrificio supremo: egli offrì se stesso a Dio e questa è la forma più elevata di devozione. Egli non donò semplicemente tre passi di terra, egli donò se stesso.

“Io offro la mia famiglia, la ricchezza e ogni cosa a Te, io mi affido completamente a Te e offro anche me stesso. Proteggimi”

Io Ti offro me stesso, fai qualunque cosa Ti piaccia fare: “Oh Signore! Io offro il mio cuore a Te che me lo hai dato; cos’altro c’è per me da usare per adorare i Tuoi piedi? Ti prego di accettare le mie salutazioni umili”.

Bali disse: “Cos’altro posso offrirTi? Se penso di offrirTi l’acqua del Ganga comprendo che il Ganga è proprio la Tua forma, se penso di adorarti con dei fiori capisco che Tu li hai creati, se vado a comprare dei frutti al mercato per offrirTeli non sono essi una Tua creazione?” Il Vedanta insegna il significato recondito dell’offerta di fiori e frutti al Signore. Una volta, Rukmini pregò:

Ti si può offrire una foglia, un fiore, un frutto o persino dell’acqua

ma, se è vero che Tu offri Te Stesso a chi ha devozione, Oh Krshna!

Possa Tu essere bilanciato da questa foglia di Tulasi!”

Cosa significa la foglia? Indica forse una foglia di bilva o di tulasi? No, il vostro corpo è la foglia. Quale fiore dovreste offrire a Dio? E’ un fiore di gelsomino o uno di calendula? No, no. Voi dovreste offrire il fiore del vostro cuore. Qual è il frutto che Dio gradisce? E’ la banana, la guava o l’arancia? No, non sono questi che dovreste offrire, dovreste offrire il frutto della vostra mente. In modo simile, Dio non si aspetta che Gli offriate l’acqua del Ganga o di qualunque altro fiume o pozzo, voi dovreste offrirGli le vostre lacrime di gioia. Questi fiori e frutti non crescono sugli alberi, crescono sull’albero della vostra vita. Il corpo è la foglia, il cuore è il fiore, la mente è il frutto e le lacrime di gioia sono l’acqua. Ecco perché l’imperatore Bali offrì se stesso al Signore. Nessun’altra offerta può esser paragonata a quella di Bali. Se offrite un oggetto materiale, offrite qualcosa di transeunte ma ciò che Bali offrì al Signore era qualcosa che non sarebbe svanito col tempo; ecco perché egli meritò nome e fama grandi. Egli era discendente di Java e Vijava che erano le guardie della porta del Signore Vishnu; essi si incarnarono come Hiranyaksha e Hiranyakasipu. Pralada era figlio di Hiranyakasipu.

Il carattere è la vostra ricchezza più grande.

Gli studenti devono conoscere la grandezza e nobiltà di Prahlada. Egli era la personificazione del carattere più elevato. Una volta, egli sconfisse Indra e cominciò a regnare sul suo regno, il paradiso. Avendo perduto il Suo regno, Indra era molto scoraggiato per cui andò dal Suo precettore e gli chiese: “Svami, come posso riconquistare il Mio regno? Mostrami gentilmente come fare”. Il precettore rispose: “Ora Prahlada sta compiendo il rito chiamato Visvajit; in questo periodo, egli darà in elemosina qualunque cosa gli si chieda quindi vai da lui nel momento giusto e chiedigli il suo carattere come carità”. Di conseguenza, Indra assunse la forma di un Bramino e andò da Prahlada che lo accolse e gli chiese che cosa desiderasse. Seguendo il consiglio del suo precettore, Indra chiese a Prahlada il suo carattere. Questi domandò a cosa gli servisse il suo carattere e il Bramino rispose che non c’era bisogno di questa precisazione: egli aveva presentato la sua richiesta a seguito dell’offerta ricevuta da Prahlada di dare qualunque cosa gli venisse chiesta da chiunque in occasione del Visvajit Yajna. “Sei disposto a darmelo o no?” egli domandò. Prahlada gli dette immediatamente ciò che egli chiedeva con la cerimonia dovuta.

Dopo pochi minuti, una forma splendente emerse da Prahlada; a questa egli chiese “Chi sei?”. La figura splendente si prostrò davanti a lui e disse: “Io sono il tuo carattere. Fino a ora sono stato in te, ti ho procurato nome e fama; ora tu mi hai dato come regalo per cui ti lascio”. Poco dopo, un’altra figura bellissima e luminosa prese forma da lui. Prahlada chiese “Chi sei tu, oh re?” e la figura raggiante rispose: “Io sono la tua reputazione; per il fatto che il carattere ti ha lasciato, io non ho più posto in te. Io sono il servitore del carattere; essendo esso andato via, io chiedo il permesso di seguirlo”. Prahlada era sbalordito. A seguire, un’altra forma femminile bellissima e splendente si manifestò da lui; egli chiese “Madre, chi sei tu?” ed ella disse: “Dopo la partenza del carattere e della reputazione, io, Rajya Lakshmi (Dea della prosperità regale) non ho più un posto dentro di te”. Dopo questo, un’altra forma luminosa emerse da lui e gli chiese di lasciarlo; quando egli chiese chi fosse, la figura luminosa disse di essere il Dharma al che Prahlada gli negò il permesso perché se il Dharma lo avesse lasciato, in lui non sarebbe rimasto più niente. Egli si attenne al Dharma e lo pregò di non lasciarlo. Il Dharma esaudì la sua preghiera e rimase con lui. In seguito alla sua decisione, la Dea della ricchezza regale, la reputazione e il carattere tornarono da lui dicendo che essi sarebbero rimasti dove c’è il Dharma. In questo modo, Prahlada dimostrò che il Dharma è di importanza massima per l’essere umano.

Da questa storia, voi potete vedere che dove c’è il Dharma si trova tutta la ricchezza, il nome e la fama. Prahlada era dotato dei sei tipi di opulenza, cioè la Rettitudine, la ricchezza, la fama, il potere, la Saggezza e il Distacco, ma egli li perse tutti e sei avendo perduto il carattere. Qual è la ricchezza vera? E’ la ricchezza della saggezza, dell’amore e della rettitudine. Prahlada era uomo di carattere e rettitudine grandi. Voi dovreste comprendere l’importanza del carattere anche dal punto di vista spirituale. Si può abbandonare qualunque buona qualità ma non il carattere. Voi dovete offrirvi solamente a Dio e a nessun altro perché Dio è l’incarnazione dell’altruismo.

Non abbandonate mai Dio.

Dio non si aspetta niente da nessuno. Qualunque persona del mondo vi ama con dell’interesse, solamente l’Amore di Dio è privo completamente di egoismo e interesse personale. Anche i genitori vi amano in seguito alla vostra relazione fisica con loro ma Dio non ha relazioni simili, la Sua relazione è da cuore a cuore e da amore ad amore. Egli non ha alcun motivo egoistico nel Suo Amore quindi voi dovreste offrire la vita solamente a Lui. Questo è l’ideale che mostrò l’imperatore Bali. Onorate la madre, il padre, il precettore e l’ospite finché essi non intralciano la vostra relazione con Dio. Kaikeyi si comportò strumentalmente nell’impedire l’incoronazione di Rama e mandarLo nella foresta; in seguito a questa azione malvagia, Bharata le disobbedì. Come si può onorare la propria madre come Dio se ella vi allontana da Lui? Bharata significò che, se vostra madre intralcia la vostra relazione con Dio, la dovete abbandonare. Hiranyakasipu cercò in molti modi di far smettere suo figlio di recitare il Nome Divino “Om Namo Narayana”; Prahlada era pronto ad abbandonare persino suo padre ma non avrebbe smesso di recitare il Nome del Signore. In modo simile, l’imperatore Bali disobbedì al suo precettore e offrì se stesso al Signore. Si deve fare qualunque sacrificio per rimanere legati a Dio.

Quando Maharana impose a Mira di allontanarsi dal tempio di Krshna, ella ebbe un dubbio su cosa fosse il suo Dharma: rimanere con il marito o andar via e offrire se stessa a Dio. Tramite un messaggero, ella inviò a Tulsidas, che era suo contemporaneo, una lettera in cui manifestava quel dubbio. Il saggio viveva allora sul monte Chitrakuta. Mira chiedeva “Svami, cosa dovrei fare ora? Devo abbandonare mio marito o Dio?” Tulsidas le inviò una risposta dicendo “Mogli e mariti cambiano di vita in vita; solamente Dio è con te in tutte le tue incarnazioni quindi tu puoi abbandonare tuo marito ma non Dio”. Così ella decise di andar via di case e cantò: “Oh mente! Vai sulle rive del Ganga e dello Yamuna”. Prayag è la confluenza dei due fiumi ma non c’è bisogno di comprare un biglietto per andare a Prayag: Ganga e Yamuna indicano i canali sottili Ida e Pingala. Il punto in mezzo alle sopracciglia (Bhrumadhya) è la vera Prayag in cui i tre canali nervosi Ida, Pingala e Sushumna si incontrano.

“L’acqua del Ganga e dello Yamuna è molto fresca e pura il che rende sereni e pacifici quindi,

o mente, vai sulle rive del Ganga e dello Yamuna”

Là troverai il Signore Krshna che indossa una veste gialla, una corona di penne di pavone e orecchini luccicanti. In questo modo, Mira rinunciò alla casa, alla famiglia e al marito per seguire il Signore. Non date mai ascolto alla parole di alcuno che vi consigli di abbandonare Dio. Anche se vi accade una calamità terribile, non lasciate mai Dio. Anche se doveste portare una palla di fuoco con le mani, non lasciate Dio mai. Anche se la terra diventasse il cielo e il cielo diventasse la terra, non lasciate mai Dio. In tutte le circostanze, la vostra fede in Dio deve rimanere salda; una fede simile, che non vacilla, è la protezione vera. Prima di andare sul campo di battaglia, Abhimanyu offrì le salutazioni alla madre Subhadra e chiese le sue benedizioni ma ella cercò di dissuaderlo dall’andarci dicendo:

“L’armata dei Kaurava è stata schierata nella forma di Padmavyuha da Dronacharya che ha il potere di sottomettere il coraggio dei nemici più possenti a suo piacere. Sostenere l’attacco furibondo di Bhishma non è facile; inoltre, tua moglie aspetta un figlio. Noi non sappiamo se il momento ci sia favorevole o no. Tuo padre e lo zio Krshna non sono qui per aiutarti quindi recedi da questa decisione di entrare nel campo di battaglia”.

Quando la madre cercò di fermarlo in questo modo, Abhimanyu divenne furioso e disse:

“Nel momento in cui io sto per balzare come un leone senza paura sull’esercito dei Kaurava e annichilirli con una pioggia di frecce potenti, è appropriato che tu mi dissuada dall’andare sul campo di battaglia invece di darmi le tue benedizioni e dirmi poche parole di incoraggiamento?”

I giovani di allora sostenevano così l’onore della famiglia, con coraggio e valore. Essi erano pronti a fare qualunque sacrificio per proteggere l’onore della famiglia. Abhimanyu si prostrò davanti alla madre per avere le sue benedizioni chiedendole il permesso di andare in battaglia. Subhadra non ebbe altra scelta che porgli la mano sulla testa e benedirlo:

“Possa tu ricevere le stesse benedizioni che madre Gauri dette al figlio Kumara quando egli andò a combattere contro Tarakasura, le benedizioni che Bhargavi sparse su suo figlio quando fu ucciso Shambarasura, le benedizioni riversate da Vinata sul figlio che partiva per la missione sacra di liberare sua madre dalla servitù, le benedizioni che madre Kausalya dette al figlio Rama che andava nella foresta per proteggere il rito sacrificale di Visvamitra è, soprattutto, tutte le più potenti e divine benedizioni di Rama siano con te e ti proteggano sul campo di battaglia”.

Dando al figlio le sue benedizioni copiose per la sua protezione, Subhadra gli permise di andare in battaglia. Si possono avere tutti i tipi di benedizioni e protezioni ma se si manca della protezione di Dio, tutti i tipi di protezione saranno inutili. Potete avere ogni tipo di poteri ma, senza il potere di Dio, essi saranno inutili. Come descritto nel Ramayana, non c’era nessuno più potente di Hanuman come, nel Mahabharata, Bhima è considerato il più possente. Se essi erano così potenti, potete ben immaginare il potere di Dio. E’ il potere di Dio che può scuotere tutta la terra in un momento o causare il diluvio in un niente ed è lo stesso potere di Dio che dà la luce al mondo intero tramite il Sole. Non può esserci alcun potere più grande di quello di Dio.

Si può avere la potenza fisica e il potere dell’intelligenza

ma si cadrà nel dolore se si manca della Grazia Divina.

Karna era un guerriero potente: quale fu il suo fato?

Non dimenticate mai questa verità.

Il potere fisico, la forza lavoro e il potere dell’intelletto, la ricchezza e la posizione non sono importanti; il potere della rettitudine e il potere di Dio sono importanti. Che seguiate o meno una disciplina spirituale, meditate sulla massima vedica “Io sono Brahman (Aham Brahmasmi) e diverrete Brahman.

Colui che conosce Brahman diventa veramente Brahamn Stesso.

Non concepite relazioni insignificanti con Dio. “Io e voi siamo uno”: dovete sforzarvi di sperimentare questa unità. Voi potete fare meditazione, recitare i mantra, cantare i bhajan e celebrare dei riti ma tutto questo serve soltanto alla soddisfazione mentale. La mente è di natura instabile quindi non cercate di soddisfarla, soddisfate la coscienza. Solamente così potete avere l’esperienza di Satchitananda; Sat è l’essere, Chit è la consapevolezza e l’unione di Sat e Chit è Ananda (Beatitudine). Voi dovreste ricordare sempre questo Principio Divino e meditare su di Esso.