DISCORSO DIVINO

Agire secondo coscienza

18 giugno 1996

La luna dà luce durante la notte;

il sole illumina il mondo durante il giorno.

È la luce del Dharma ad avvolgere i tre mondi,

è un buon figlio a dar lustro alla famiglia.



Incarnazioni dell’Amore,

l’oscurità provoca sentimenti di paura e pensieri cattivi. Col buio i malvagi sono inclini a compiere azioni negative. Nessuna persona buona preferisce l’oscurità alla luce. I buoni, i bambini ed i poeti agiscono al chiarore della luna piena, esprimendo sentimenti sacri. C’è perciò un legame molto intimo fra la luna e la mente. Ecco perché i Veda dichiarano: “La luna emerse dalla mente dell’Essere Cosmico ed il sole emerse dal suo occhio”.



Il sole si chiama pratyaksha daivam (la divinità visibile). Ci sono enormi macchie sul sole, grandi come la terra. Esse mantengono l’equilibrio tra idrogeno, elio ed ossigeno. Il sole alimenta tutta la vita sulla terra, è responsabile della pioggia e dona la sua energia luminosa per far crescere le messi.

Che cos’è il Dharma? “Il Dharma è ciò che sostiene ogni cosa”. Ogni oggetto possiede una sua natura intrinseca. Il fuoco, ad esempio, scalda, il ghiaccio raffredda, ecc. Non c’è oggetto che non abbia una sua peculiarità. L’uomo manifesta la sua vera natura quando rispetta la purezza e la sacralità della coerenza fra pensiero parola ed azione.

Come deve essere l’azione? Deve poter soddisfare la coscienza. Come deve essere la parola? Dolce e veritiera. Anche la più dura della verità dovrebbe essere detta dolcemente, senza causare turbamenti o reazioni emotive. L’uomo deve riconoscere la differenza fra fatto apparente e Verità. Ciò che è effimero, è il fatto valido soltanto in una determinata circostanza; ciò che rimane per sempre e non muta col tempo, è invece Verità. Ecco perché si dice: “La Verità trascende le tre categorie del tempo”.

Le tre regole che Sai vi ha dato sono: Amore per Dio, paura del peccato e moralità nella società. Se praticate anche soltanto l’Amore, tutti gli altri valori umani, automaticamente, arriveranno da sé. Quando sentite Amore per Dio, non avvertite il desiderio di dire falsità e di fare del male agli altri; inoltre non perdete neppure la vostra serenità. Nutrendo un amore intenso per Dio, Verità, Rettitudine, Pace e Non-violenza arriveranno da sé. L’Amore, perciò è il primo valore umano.

Gesù si sottopose ad una penitenza di 42 giorni nel deserto, al termine della quale chiese a Dio tre grazie. Egli voleva innanzitutto non nuocere più a nessuno in alcun modo e camminare sul sentiero della Verità. Chiese inoltre la capacità di tollerare le persone gelose che gli causavano sofferenza, ed infine di poter donare tutto il suo Amore ai piedi di Dio.

Nutrendo un intenso amore per Dio, l’uomo mette in pratica tutti i valori umani. Quando Gesù nacque, andarono tre re a farGli visita. Uno di loro disse: “Questi è colui che amerà Dio” (cioè Egli diventerà un messaggero di Dio); il secondo affermò: “Egli è il figlio di Dio”, ed il terzo proclamò: “Egli è Dio stesso”. Queste tre affermazioni equivalgono a: “Tu sei ciò che pensi di essere”, “Tu sei ciò che gli altri pensano tu sia”, e: “Tu sei ciò che veramente sei”.

Scoprirete come le persone ignoranti, semplici ed illetterate siano migliori delle cosiddette persone istruite. Esse domandano a Dio chi e che cosa Egli sia. È possibile vedere con i propri occhi il burro nel latte? Proprio come il burro è presente nel latte, anche se non è visibile, così Dio è in ogni atomo della Sua creazione. Soltanto quando frullerete il latte dell’Amore nel contenitore del vostro cuore, potrete vedere Dio.

La grazia di Dio è ovunque e spetta a voi riuscire a riceverLa. Se Dio è la corrente e voi siete le lampadine, quando non splendete, significa semplicemente che la vostra capacità di amare è scarsa, come lo è, una lampadina a bassa potenza.

Una volta Râmakrishna Paramahansa stava tenendo un discorso e tutti ascoltavano attentamente. Rani Rashmani, nel cui tempio Râmakrishna era sacerdote, si unì all’assemblea. Dopo un po’, Râmakrishna si alzò, andò verso la donna e la schiaffeggiò, dicendole: “Se non sei interessata ad ascoltare le parole su Dio, che cosa sei venuta a fare qui? Avresti potuto restare a casa a svolgere le faccende domestiche. Questo posto non è adatto ai fatti mondani”. Ciò che Râmakrishna fece fu giustissimo. Chi non ne è interessato o chi addirittura si addormenta quando si pronunciano parole buone, o chi non mette in pratica ciò che ha udito, ebbene, costoro non hanno alcun bisogno di frequentare tali incontri.

Ora, chi è un buon figlio? “Il figlio di Dio” è un buon figlio (1).

Questo mondo è uno zero. Se dalla parola inglese good togliete uno zero (cioè una lettera “o”), avrete la parola God (Dio). Se una persona conquista l’Amore e la grazia di Dio, diviene l’orgoglio della sua gente. Quand’è che un padre dovrebbe essere felice e fiero di aver generato un figlio? Non quando il figlio nasce, ma soltanto quando, una volta cresciuto, egli si guadagnerà la stima ed il rispetto degli altri. Soltanto allora un padre dovrebbe celebrare la nascita del figlio. Ci si guadagna lode e rispetto non ottenendo titoli di studio, ma sviluppando buone maniere, comportandosi bene e, soprattutto, avendo devozione per Dio. Chi agisce in tal modo diventerà veramente un figlio di Dio. Râma come diventò, nella considerazione di tutti, Dio? Egli divenne un esempio da emulare soltanto per il suo comportamento ideale e per aver rispettato alla lettera le parole dei genitori.

Oggi, in India, esistono tre correnti filosofiche principali: il non–dualismo (advaita), il cui propugnatore fu Shankarâchârya; esso è come il succo estratto da diverse canne da zucchero, le quali, nonostante possiedano forme diverse, hanno tutte la medesima essenza. C’è poi il monismo qualificato (vishistadvaita), il cui fondatore e massimo esponente fu Râmânujacharya; esso è come lo zucchero che può essere aggiunto per addolcire qualunque cibo o bevanda. Infine, c’è il dualismo (dvaita), il cui fondatore fu Madhvâchârya. Egli affermò che il devoto e Dio sono separati, così come una formica gode della dolcezza dello zucchero, ma rimane sempre separata da esso. Alla fine, anche il devoto, pervaso dalla dolcezza divina, diventa Dio stesso.

Queste diverse scuole di pensiero, a dire il vero, hanno creato molta confusione. La cosa più importante è avere intenso amore per Dio e rimuovere tutti i nemici dell’uomo: ira, desiderio, attaccamento, avarizia, invidia e gelosia. Essi uccidono infatti la saggezza, la devozione e l’anelito a compiere buone azioni. Oggigiorno, molti devoti sono “part-time”; essi sono come pezzi di legno bruciati a metà. Come il carbone, essi perdono la loro lucentezza. Se donate ogni cosa al fuoco dell’Amore divino, vi eleverete. Se il fuoco riesce a liquefare perfino un pezzo di ferro, perché non dovrebbe essere in grado di bruciare le vostre cattive abitudini?

Ogni cosa si ottiene attraverso la pratica. Scegliere è facile come far rotolare un macigno lungo una scarpata, ma sviluppare qualcosa di buono richiede un grosso sforzo, come lo è spingere un masso su per un pendio. In ultima analisi, la cosa fondamentale per l’uomo è un intenso amore per Dio.



Baba ha concluso il Discorso con il bhajan: "Govinda Gopala Prabhu Giridhari..."





Corso Estivo 1996

Estratto del Discorso del 18 Giugno 1996



da: Mother Sai - Supplemento 1996