DISCORSO DIVINO

SATYA e DHARMA sono gli attributi naturali dell’uomo

1 giugno 1996

Un uomo privo di carità, rettitudine, verità, compassione e moralità,
un uomo che manchi di pensieri buoni e buon carattere
rovinerà se stesso ora e sempre.

Ottenete l’Amore di Dio seguendo la Verità e la Rettitudine.

Gli studenti sono i depositari del retaggio della Verità e della Rettitudine e hanno la responsabilità di sostenerle; essi devono impegnarsi a instaurare la pace e la prosperità promuovendo Satya e Dharma. A questo fine, essi devono avere una mentalità aperta. Il valore dell’educazione non è nell’acquisire semplicemente la conoscenza “libresca”; l’educazione è in realtà la lampada divina che distrugge le tenebre dell’ignoranza.
Seguite Satya e Dharma.
La Verità è veramente Dio, Egli è l’incarnazione della Verità e della Rettitudine, non è altro che Satya e Dharma. Molti sono convinti di sforzarsi di spargere Satya e Dharma ma si può spargere qualcosa dove quel qualcosa non c’è: come si può spargere Satya e Dharma che sono dovunque? Quindi non c’è bisogno di promuoverli e pubblicizzarli, c’è bisogno di praticarli. Qual è l’etimologia del termine Dharma? Esso viene dalla radice Dhrit che significa tenere alto, sostenere. Dharayati iti Dharma: Ciò che sostiene è Dharma. Il Dharma è quindi ciò che sostiene tutto: “Il Dharma sostiene il mondo intero, tiene l’universo in un tutto unito e lo governa”. La Verità e la Rettitudine non sono relative a una persona, a un periodo o a un paese, sono inerenti a tutti gli individui, a tutti i periodi e a tutti i paesi. Nella Bhagavad Gita, il Signore Krshna dichiara:
Oh Arjuna! In qualunque momento
ci sia un calo del Dharma
e un aumento dell’Adharma,
Io mi incarno sulla terra.
Il Dharma non può essere mai distrutto; se viene distrutto, non si può affatto chiamare Dharma. Il alcuni periodi del tempo, può sembrare che sia scomparso a causa del declino della sua pratica da parte dell’uomo. Quando uno strato spesso di nuvole copre il sole che brilla, la gente può non vederlo per un po’ ma niente può mai impedire al Sole di brillare o spengersi per sempre. Nello stesso modo, il sole della Verità e la luce del Dharma non possono essere distrutte mai. Satya e Dharma sono interconnesse e interdipendenti come Dio e la Natura, la materia e l’energia per cui non è possibile separarli; Satya è in effetti il fondamento della struttura del Dharma nella cui dimora non possono esserci pericoli o rischi. Satya e Dharma sono gli attributi naturali dell’uomo ed egli, alimentandoli e praticandoli, dovrebbe trarne gioia da dividere con il mondo. Alcuni dicono che le professioni sono attributo di un uomo (Purusha) ma attualmente anche molte donne sono impiegate in attività varie; allora si possono chiamare uomini? Non è quindi la professione l’attributo vero dell’uomo, i suoi attributi sono Satya e Dharma. E’ semplicemente indossando un completo da safari o pantaloni e camicia che si diventa uomini? No,no. Il termine Purusha significa la Consapevolezza Divina che permea tutto il corpo (Pura) dalla testa ai piedi.
Satya e Dharma sono in verità Dio.
Il Dharma è l’attributo di tutti gli esseri umani; dal punto di vista terreno, lo si divide in molti tipi come il Dharma del celibe, quello del capofamiglia, dell’eremita e del rinunciante in accordo ai vari stadi della vita ma queste sono solamente divisioni terrene ed empiriche relative alle forme esteriori del Dharma. Qual è la natura della forma interiore del Dharma dell’uomo? “Coloro i cui pensieri, parole e azioni sono in armonia perfetta sono nobili; quelli che invece mancano di questa armonia sono malvagi”. Questo significa che l’uomo deve raggiungere l’unità di pensiero, parola e azione: ecco il Dharma vero di ogni essere umano che non corrisponde alle varie divisioni empiriche che se ne fanno, si riferisce alla vita di tutti gli esseri umani. Il Dharma degli animali è diverso e anche gli elementi e gli oggetti hanno il loro Dharma; quello del fuoco, ad esempio, è bruciare, quello dell’acqua è scorrere e quello dello zucchero addolcire. Tutte le cose sono state dotate così del loro Dharma specifico sin dalla creazione ma questo è inerente solamente all’aspetto terreno, esteriore; il Dharma interiore è vero e eterno e viene dal cuore dell’uomo. Gli uomini devono comunque svolgere altri Dharma di natura terrena in relazione al cuore, alla parola, alle mani, ecc. Cos’è che dona bellezza alle vostre mani, alla gola, alle orecchie, ecc.?
La carità è l’ornamento vero della mano,
la verità è la vera collana e
l’ascolto dei testi sacri è l’ornamento reale delle orecchie.
Quali migliori ornamenti potreste desiderare? Questi sono gli ornamenti permanenti che vi danno la bellezza vera, niente può essere più bello di questi. L’uomo dovrebbe lavorare duro per sviluppare e praticare Satya e Dharma, con impegno per sviluppare in sé la Verità e la Rettitudine e trarne felicità. Fino dai tempi antichi, i Bharatiya le hanno protette considerandole come i loro due occhi. Come si può venerare Satya e Dharma? Veneratele come madre e padre. “Venera la madre e il padre come Dio” dicono le Upanishad quindi Satya e Dharma sono veramente Dio. Sin dall’antichità, i nostri anziani ci hanno insegnato a dare importanza al Dharma in tutti i campi dell’impegno umano; il Dharma dovrebbe essere lo spirito guida nel vostro modo di vedere, di ascoltare, di parlare e di comportarvi. E’ stato detto che “Il Dharma è la base del mondo intero”; tutto il mondo (Jagat) è sostenuto dal Dharma. Cosa significa il termine Jagat? Esso non ha una forma specifica, è l’insieme degli esseri umani. La parola “società” ha un nome ma non una forma; molte persone si uniscono e formano un gruppo e questo è detto società. Pur non avendo una forma, essa ha degli attributi dei quali i più importanti sono appunto Satya e Dharma. La società condanna ciò che non accetta. Noi gettiamo il frutto che non ha un sapore gradevole; in modo simile, la società disapprova le azioni che non le portano felicità. Come è già stato detto, il Dharma vero viene dal cuore. Se mettete un seme in un recipiente e vi versate sopra dell’acqua diverrà una pianta? No,no, non può diventare una pianta, deve essere piantato nel terreno; solamente allora diverrà una pianta. Così anche il Dharma non si sviluppa con l’insegnamento e la promozione: la pianta del Dharma deve essere coltivata nel terreno del cuore. Solamente allora ne potete ottenere i frutti della pace e della prosperità. Le persone propagano le loro fedi diverse. Cos’è che ha valore per voi? Come potete deciderlo? Voi date valore a qualcosa se soddisfa la vostra coscienza e è approvata dal cuore; quella solamente è la verità che riceve l’approvazione della coscienza. La coscienza è il padrone; l’insegnante non è il vostro padrone, neppure il Guru che vi sussurra un mantra nell’orecchio è il vostro padrone. La coscienza è il vostro padrone, seguitela. Il mantra vero viene dal cuore.
Il mantra della cooperazione
Il cuore è il Tantra (dottrina esoterica), il corpo è il Yantra (strumento) e i sentimenti del cuore sono i Mantra. Il Mantra del Soham (Quello io sono) emerge dal Yantra del corpo utilizzando il Tantra del cuore quindi voi stessi siete Yantra, Tantra e Mantra. Quale Mantra è più grande di questo? Com’è utile e prezioso questo Yantra del corpo! Ecco un piccolo esempio: noi vediamo un frutto attaccato a un albero; che cos’é che lo vede? E’ l’occhio che lo vede e, appena questo accade, voi lo desiderate. Il frutto non entra nel vostro stomaco appena lo desiderate: prima i piedi devono portarvi sotto l’albero. Potete avere il frutto semplicemente andandogli vicino? No, no, voi vi chinate, raccogliete un sasso e glielo lanciate; solamente allora il frutto cade a terra. Poi le dita lo raccolgono e lo portano alla bocca. Quando esso raggiunge lo stomaco, il fuoco della digestione ne aiuta l’assimilazione. Quale parte del corpo fa il lavoro di portare il frutto dall’albero allo stomaco? Tutti gli arti lavorano egualmente per farlo e, anche se uno solo di essi non fa il suo lavoro, il frutto non può andare dall’albero allo stomaco. Cosa fa lo stomaco del frutto ricevuto dalla cooperazione delle varie parti del corpo? Esso non tiene per sé tutto ciò che riceve, ne distribuisce l’essenza a tutti gli arti e li nutre. Lo stomaco simboleggia Dio che è chiamato Angirasa (Colui che è presente in ogni parte del corpo come essenza). Egli è invocato recitando il Mantra Angirasa Namah (Salutazioni ad Angirasa) perché Dio è la quintessenza di tutte le cose del mondo. Il Dharma insegna la cooperazione in questo modo ma, sfortunatamente, oggi la cooperazione non si vede in alcun luogo; dovunque guardiate, vedete solamente divisione, non cooperazione. Questa è la causa della mancanza di unità nella famiglia, nel paese e nel mondo il che ha portato all’aumento del dissenso nella società. Tutti dovrebbero essere uno, uniti; con l’unione si possono raggiungere risultati enormi ma oggi la gente manca di Verità e Dharma. Molti dichiarano di fare azioni ispirate alla Verità e al Dharma, ne fanno mostra ma si tratta di una semplice messinscena.
L’unità di pensieri, parole e azioni è il Dharma vero.
Chi può svegliare una persona che finge di dormire, con gli occhi chiusi? Chi dorme veramente può essere svegliato con uno o due colpetti sulla spalla ma nessuno può svegliare una persona che fa finta di dormire. E’ una semplice simulazione. Nello stesso modo, le persone sembrano oggi aver l’intenzione di insegnare e promuovere Satya e Dharma; ciò che è importante è la pratica. Tutti i testi sacri non son fatti per essere letti nelle cerimonie o perché se ne propagandino gli insegnamenti, sono fatti affinché siano messi in pratica. I devoti e gli aspiranti spirituali che non capiscono questa verità leggono come cerimonia i testi sacri al mattino e alla sera, come routine. Tutti dovrebbero cercar di mettere in pratica la Verità e il Dharma nella vita. I Veda suggreriscono: “Parla con verità, pratica la rettitudine”. Voi dite Satiam Vada ma non dite la verità, ripetete Dharmam Chara ma non seguite il Dharma nella vita quotidiana. Ciò che dite non lo fate, ciò che fate è diverso da quello che dite. Le mani dovrebbero fare quello che dice la lingua. Anche la mente dovrebbe essere in armonia con le parole; l’unità di pensiero, parola e azione è il Dharma vero. Ci dovrebbe essere unità di pensieri, parole e azioni; dove c’è unità c’è purezza, dove c’è purezza c’è Divinità. Per sfortuna, la purezza e l’unità non si vedono in alcun luogo oggi; dovunque si guardi, si vede inimicizia e, a causa di questo prevalere dell’inimicizia, tutto il mondo è in confusione. Se voi coltivate la Verità e il Dharma, nel cuore non ci sarà spazio per l’inimicizia.
Studenti! Se impianterete con fermezza Satya e Dharma nel vostro cuore, nessuna tendenza malvagia potrà trovare la via per entrarci; potete definirvi esseri umani se a momenti avete Verità e Rettitudine nel cuore e a momenti avete disonestà e falsità? Cosa si intende per caratteristica umana? La caratteristica umana è l’unità di pensieri, parole e azioni; questo è il Dharma vero dell’uomo.
Al tempo del matrimonio di Sita e Rama, il Re Janaka chiese allo sposo di fare il voto di dividere la rettitudine, la ricchezza e il desiderio con Sita. Rama pensò: “Cosa significa Dharma? Si tratta del Dharma secolare o di quello interiore? Per il Dharma secolare, la sua felicità è la Mia felicità, la Mia ricchezza è la sua ricchezza e ciò che gradisco è ciò che lei gradisce”. Egli quindi promise a Janaka dicendo: “Io accetto tutti i principi del Dharma secolare ma non accetto di dividere con lei il Mio Dharma interiore il che significa che se ella diventasse un ostacolo al compimento del Mio Dharma interiore, Io preferirei aderire ad esso che seguire lei”. Per questo, quando un lavandaio del regno espresse dei dubbi su Sita nel periodo di prigionia con Ravana a Lanka, Rama esiliò Sua moglie dal regno il che significa che Egli lasciò Sita quando pensò che ella fosse un ostacolo al compimento del Suo Karma interiore. Rama aderì strettamente all’ingiunzione vedica Satyam Vada per tutta la vita e non mantenne soltanto la parola data personalmente ma esaudì la promessa fatta da Suo padre Dasaratha a Kaikeyi. Egli pensò: “La promessa fatta da Mio padre non è diversa dalla Mia promessa” quindi seguì la verità del fatto che la promessa fatta dal padre era la Sua stessa promessa; questo è Dharma vero. “Rama è il Dharma personificato”; la regola di Rama (Rama rajya) è effettivamente la regola del distacco (Tyaga rajya), inferisce il principio del distacco. Aiutate tutti e meditate sempre sul nome di Dio; questo è ciò che si intende per meditazione su Rama in ogni momento. Rama è dovunque; pensare che Egli sia in un luogo e non in un altro è un errore.
Praticate la purezza, la pazienza e la perseveranza
In Bharat è molto difficile che in un villaggio non vi sia un tempio dedicato a Rama, non c’è nessuno che non conosca il Nome di Rama. Fin dall’antichità, la gente di Bharat ha praticato la carità aderendo alla Verità e al Dharma per la vita e sentendosi vicina a Rama. E’ comune il detto “Chi piace è Rama”; il Nome di Rama delizia tutti. Non considerate Rama semplicemente il figlio di Dasaratha: Rama è presente in ogni cuore. Le persone usano dire “Il mio Atmarama lo sa” riferendosi a Rama e al loro Atma; l’Atma è il Nome di Rama. In tutti i cuori c’è lo stesso principio di Rama; per voi è indispensabile conoscere questa verità e comportarvi di conseguenza. Non mancate mai ad una promessa e, per quanto possibile, fate solamente le cose che soddisfano la vostra coscienza; questo è il modo di vivere vero. Il Saggio Vyasa scrisse i diciotto Purana (testi mitologici); essendo così voluminosi, come potrebbe chiunque studiarli tutti anche impiegando la vita intera? Nel Kali Yuga, la durata della vita è molto breve; nel Dvapara Yuga, era molto più lunga. Al tempo della guerra del Mahabharata, Krshna aveva settantasei anni, Arjuna ne aveva settantaquattro e Bhishma, il comandante in capo dei Kaurava, ne contava centododici. Vedete?! Nel Dvapra Yuga, un uomo di settant’anni era considerato un ragazzo mentre oggi un ragazzo di diciassette anni è debole come un vecchio; perché questo? In quei tempi, il cuore delle persone era molto sacro perché esse praticavano le tre P: Purezza, Pazienza e Perseveranza; così facendo, rimanevano sempre giovani. Invece di insegnare e propagare Satya e Dharma, voi dovreste metterle in pratica nella vita. Nel Kali Yuga, si sono verificati molti cambiamenti, molti entrano in conflitto tra loro per la costruzione di un tempio: perché si dovrebbe litigare per elevare un tempio a Dio? Invece di litigare con chi vuol costruire un tempio, li si dovrebbe incoraggiare. La vita diventa significativa se si agisce con pazienza e perseveranza. Quindi, studenti, accumulate pensieri sacri nel cuore. Oltre a meditare su Dio, sforzatevi di mettere in pratica la Verità e la Rettitudine nella vita; se guadagnate l’Amore di Dio, avrete tutto. Come si può ottenere l’Amore di Dio? Lo si può ottenere solamente applicando Satya e Dharma. Dio non è nessun altro, la Verità è Dio. La parola Dio non è diversa da Dharma che è un termine sanscrito. Le persone lo interpretano in modi vari; i Veda, gli Shastra (testi filosofici), gli Itihasa (epiche) e i Purana (testi mitologici) usano la parola Dharma nel suo senso reale. Alcuni lo chiamano rettitudine o retta azione ma questi non sono i suoi significati veri, sono solamente riflessi di questi; il significato reale di Dharma è “ciò che colma il cuore di beatitudine”. Si dice “Il Dharma è l’attributo dell’uomo (Dharmam Purushasya Lakshanam)”; qui il termine Purusha non si riferisce solamente all’uomo, include anche le donne. Uomini e donne sono solamente aggiunte atte a distinguere una forma dall’altra, non differenziano un Atma dall’altro. In questi tempi, anche le donne indossano camicia e pantaloni: possiamo chiamarle uomini solamente perché vestono alla moda maschile? No,no, non sarebbe corretto. Perché? Il vestito è una copertura esteriore e anche la vita e la morte lo sono. Gesù disse “La morte è il vestito della vita”. Il corpo (deha) è come un vestito, non si muore quando lo si abbandona, non dategli troppa importanza; è l’Atma (Dehi) che indica la vostra realtà. Riconoscete questa verità e ottenete la piena soddisfazione nella vita.
Eliminate l’agitazione che prevale nella società e instaurate la pace e la bontà praticando l’unità di pensieri, parole e azioni. Dovunque guardiate nel mondo, la legge e l’ordine brillano per la loro assenza; per restaurarli, praticate Satya e Dharma.
Considerandoli come i loro due occhi, gli studenti dovrebbero dedicarsi alla promozione del benessere della società e della nazione. Questa è oggi la responsabilità maggiore per gli studenti.

Bhagavan ha chiuso il Suo Discorso con il Bhajan “Govinda Krishna Jai Gopala Krishna Jai…”

Dal Discorso di Bhagavan nella Sai Kulvant Hall il 24 Luglio 1996

La preghiera ha una grande efficacia; i Veggenti Vedici pregavano per la felicità di tutta l’umanità e di tutte le cose animate e inanimate. Coltivate questa visione universale.