DISCORSO DIVINO

La verità è immutabile

14 aprile 1996

Incarnazioni d'Amore,

gli alberi sono un esempio di servizio disinteressato, in quanto producono frutti commestibili per l'uomo, non per se stessi. Anche i fiumi, scorrendo, recano vari tipi di benefici all'uomo. Le mucche non bevono il proprio latte: è sempre l'uomo a beneficiarne.

L'uomo prende un corpo umano solo per essere d'aiuto agli altri. Nell'altare dei nostri cuori dovremmo istallare Dio. La fiducia in se stessi è grazia di Dio. Soltanto Dio può salvare il mondo, perciò tutti dovrebbero riempire il proprio cuore d'amore.

Come si cerca la Verità? Ci sono tre cose: Verità, non-verità ed apparenza. Qual'è la Verità? Tutto ciò che troviamo nel mondo è apparenza, mentre ciò che è fondamentale ed universale è vero. Facciamo un esempio.

Se chiedete a qualcuno, sia egli uno scienziato o un uomo comune, da dove sorge e dove tramonta il sole, vi risponderà che sorge ad est e tramonta a ovest. Fatto sta che il sole non sorge né tramonta mai. Questa è apparenza. Poiché la terra gira, parliamo di est ed ovest; tuttavia, il sole non nasce e non muore.

L'occhio, pur essendo così piccolo, può vedere l'intero universo. Gli stessi occhi vedono la madre, la foglia, ecc...Ogni essere umano ha un sentimento diverso nei confronti di una madre, di una figlia o di un amico. Sebbene gli occhi attraverso cui vediamo siano gli stessi, i sentimenti che proviamo sono differenti. Che tipo di sentimento si esprime quando guardiamo nostra madre? Il rispetto. Proviamo amore per la moglie ed affetto per la figlia. Gli sguardi dipendono dal tipo di relazione che abbiamo con una persona. Qual è allora, la verità? La verità è l'amore, anche se la vista sbaglia. Per la ricerca della verità, il modo di vedere è fondamentale. Purtroppo, sebbene la vista sia una sola, ciò che appare è molteplice; così, non riusciamo a redimere le nostre vite. Gli antichi abitanti dell'India erano convinti che il bene ed il male si trovassero solo nel modo di vedere.

La Creazione è una, Dio è il Creatore. Nessuno può cambiarla, essa rimane sempre uguale. L'orecchio, pur restando sempre lo stesso, può ascoltare la musica, le parole, i rimproveri. L'orecchio ode tutto ciò che viene pronunciato dalla lingua. Occorre discriminare su ciò che viene detto ed ascoltato: questa è ricerca della verità. Le orecchie servono per ascoltare parole buone. Bisognerebbe pronunciare soltanto parole buone.

"O lingua, quanto sei sacra!

Nulla trattieni per te stessa.

Tu non odii nessuno..."

Tutto è creato da Dio. L'errore risiede nella vista: se portate lenti rosse tutto vi apparirà rosso, se le portate blu tutto vi sembrerà blu. Le cose vi appariranno del medesimo colore delle lenti attraverso cui vedete. Perciò togliete le lenti ed avrete il giusto colore. Questa è la Verità. La ricerca della Verità abbraccia ogni settore.

Non occorre che cerchiate Dio, poiché Egli è ovunque e in ogni cosa. C'è un solo Dio, sebbene venga chiamato con molti nomi: Gesù, Allah, Rama...Tutte le migliaia di nomi con cui viene invocato sono Sue.

Non si tratta di compiere una ricerca, poiché la ricerca è il metodo d'indagine che potete applicare al mondo fenomenico. La Verità, invece, è infinita. Essa non è mai limitata. Con la Verità emerge la creazione. La Verità è pura e senza macchia. Ogni cosa è pervasa di Verità. Ciò di cui abbiamo bisogno è la ricerca della Verità. La Verità è Dio. L'Amore e la Verità nascono dal cuore. L'Amore è Dio. In sanscrito, cuore si dice HRIDAYA che significa esattamente "cuore colmo di compassione". Oggi i cuori sono duri come pietre. Le azioni cattive stanno aumentando, perché non c'è più compassione. La moda di oggi è quella di non avere compassione. Tutti dovrebbero aver fede nel Divino. Il mondo è travolto dall'agitazione e dall'inquietudine: la causa di ciò risiede nell'attaccamento e nel sentimento di "io" e di "mio".

Ci riferiamo a noi stessi, affermando: "Io". Che cos'è questo "Io?" Questo "Io" è l'appellativo di Dio. Fin dalla nascita tutti dicono: "Io!"

Uno dei grandi assiomi divini (mahavakya) afferma: Aham Brahmâsmi: "Io sono Dio."

Dio non è il nome di Rama, di Krishna o di Hari. Il primo nome di Dio è "IO." Che uno sia un medico, un avvocato o un uomo d'affari, egli si riferisce a se stesso sempre dicendo: "IO." Perciò, conoscete voi stessi. In sanscrito, "io" si dice aham. Oggi, si identifica l'io con la forma, per cui si scambia l'io con l'ego. Questo è un errore. L'uomo è travolto dalle deviazioni e dalle perversioni. Nascita, crescita e morte sono tutte perversioni. Il vero "IO" non cambia mai; solo il corpo muta e muore. La vita è impermanente.

Abbandonatevi ai Piedi del Signore. Ogni attimo che passa, la vita emana sempre più cattivi odori. Dio è dentro il corpo ed il corpo non è che uno strumento. Soltanto per mezzo di questo strumento possiamo raggiungere il Divino. Con il respiro, finché abbiamo vita noi affermiamo: "So-ham", che significa "Io sono Lui." C'è anche il mantra: Tat tvam asi: "Quello tu sei". Ebbene, oggi nessuno comprende il significato di So-ham. E' per questo che l'uomo soffre. Riflettete attentamente. Ogni atomo e cellula del corpo cambiano. Se tenete la salamoia nel barattolo, essa si conserverà per un anno. Se invece la mangiate, nel giro di due ore essa verrà distrutta.

Il corpo è simile ad una macchina. Vi sono tre aspetti: mantra, yantra e tantra. La vita umana ne è una combinazione. In questa macchina il nome di Dio è il mantra, i procedimenti e le tecniche del cuore sono i tantra. Il corpo invece è lo yantra. Il tantra è l'interruttore. So-ham, come suono, viene dalla sushumnâ nâdi(1). Che significa pronunciare mantra come Om namah Shivaya? Il mantra ha due sillabe: SO-HAM: "Quello io sono". Noi lo ripetiamo 21.600 volte al giorno ed esso proviene dal cuore. Ripetere, come pappagalli, altri tipi di mantra come Om namah Shivaya, non viene dal cuore ed è quindi una cosa artificiale. Sebbene il japamala sia nelle nostre mani, la nostra mente se ne va a spasso. Lo spirito che sale dal cuore è "Io sono!" Esso è sincero, non è artificiale. Non dimenticatelo mai! Noi cerchiamo la pace. La pace deve esserci sia a livello fisico che mentale e spirituale.

Quando vogliamo la pace, ripetiamo lentamente: "OM SHANTI, SHANTI, SHANTI"; se invece siamo agitati, gridiamo queste sillabe sacre molto velocemente. Pertanto, la nostra vita e la nostra preghiera diventano artificiali. Il suono che proviene dal cuore (rutam) è Verità.

Oggi tutto il popolo malayali celebra l'anno nuovo. E' un giorno pieno di festa, ma tutte le feste giungono ad un termine. Sviluppate soltanto pensieri sacri. Sappiate che IO sono la Beatitudine eterna. Voi cercate le comodità nell'aria condizionata, nei morbidi sofà,ecc, ma in realtà voi siete nel supremo stato del Brahmânanda. Che cos'è il Brahmânanda? E' lo stato di felicità suprema, non duale; è lo Spirito eterno in voi, l'eterno Testimone che si trova al di là della compassione e di ogni attributo. Ecco che cosa è il Brahmânanda.

L'uomo ricava piacere dagli oggetti materiali. La felicità di Gandharvananda è mille volte superiore. Dopo Gandharvananda c'è Brahmaspatiânanda. Mille volte più grande è Prajâpatiânanda e mille volte di più Svargânanda. Mille volte superiore a Svargânanda è Hiryangânanda. Pertanto Hiryangânanda è, fra questi, lo stato di beatitudine più elevato. Prendete l'oro come esempio: esso non può mai essere rovinato. Tutto ciò che è soggetto a mutamento è dunque falso. Ciò che è verità, invece, è sacro ed è nel vostro cuore. La Beatitudine è in voi stessi. La felicità è del mondo, mentre la Beatitidine è divina. La felicità legata al mondo è destinata a mutare.

Il cuore fisico è situato a sinistra, mentre il cuore spirituale è a destra. La vita umana ha due lati: destro e sinistro. Seguite solo il lato destro, non il sinistro. Questo è il sentiero che dovreste seguire sino alla fine: portate a termine il gioco!

Quando l'anno è pieno d'amore ed è pregno di pensieri ed azioni sacre, quello è veramente un Anno Nuovo! Gli abiti nuovi ed il consumo di dolci non rende l'anno nuovo. Riempite la vostra vita di pensieri e sentimenti buoni.

Tutte le religioni (induista, mussulmana, zoroastriana, ecc.) insegnano soltanto il bene. Ogni indù dovrebbe essere non solo un buon indù, ma un miglior indù! Se un mussulmano odia un indù, egli non è un vero mussulmano. Tutti sono uno: siate equanimi con tutti. Il rispetto che portate agli altri è rispetto per Dio. In quest'occasione dell'anno nuovo, ricordate che Dio è uno. Siate pronti a morire, ma non dimenticate mai Dio!

Non dovreste credere al mondo: esso è mutevole. Non potete viaggiare su una barca fatta di pietra, poiché affondereste. In questo mondo in continuo mutamento solo Dio è vero. Prendete, ad esempio, un pezzo di stoffa. Potete toglierne i fili ed affermare che il panno non c'è più, ma il cotone rimane.

Non criticate nessuno e sviluppate sempre più amore. Non pregate soltanto per voi stessi. Il mondo è un'unica grande casa, ove le singole stanze sono i diversi Paesi. Non ci sono differenze nelle stanze, solo le pareti le separano. Una stanza può essere usata come salotto, un'altra come sala da pranzo, un'altra come bagno. Oppure potremmo paragonare la casa ad un unico grande salone. La casa è comunque una sola. "La Verità è una, ma viene chiamata con nomi diversi." Il cuore è uno: questa è la Divinità. Rifletteteci. Abbiate fede! Chi afferma che Dio non esiste sta implicitamente dicendo il contrario. Quando si dice: "Non c'è Dio", il fatto stesso che si affermi "C'è..." significa che se Ne sta riconoscendo l'esistenza.(2) La cultura indiana è pervasa di Beatitudine. I Veda appartengono a tutti. Cresciamo insieme, lavoriamo insieme! Che gli intelletti operino insieme! Tutti appartengono ad un'unica famiglia. Sviluppate questo sentimento.



Kodaikanal, Sai Shruti, 14 Aprile 1996

da: Mother Sai n° 5/1996



Note:

(1) Uno dei canali principali del corpo sottile. (I canali sono in tutto 72.000). La sushumnâ nâdi giace fra la nâdi idâ (nella parte laterale sinistra della spina dorsale) e la nâdi pingalâ (nella parte laterale destra) ed attraversa tutti i sette chakra.

(2) In inglese, "there is no God" significa letteralmente: "C'è nessun Dio".