DISCORSO DIVINO

Dio e il demonio

28 ottobre 1989

Baba canta:

Qual è il motivo di tanta violenza nel mondo? Venuto meno il servizio altruistico hanno preso piede desideri irragionevoli. La ricerca dei desideri mondani senza il timore del peccato ha portato una diminuzione dell'amore verso Dio. Gli uomini hanno perduto la loro umanità. Di conseguenza, la pace del mondo è andata in frantumi.

"lo sono nella Luce. Io sono la Luce. La Luce è in me, La Luce sono io." Il Saggio che realizza questa verità diviene uno con il Supremo.



Incarnazioni d'Amore!

Dio è Colui che Si manifesta nel cosmo per mezzo di miriadi di teste, di occhi e di piedi. Mentre questa eterna Divinità è tanto vicina a noi nella Sua onnipresenza, si va cercando Dio per tutto l'universo. È da sciocchi! Come un mendicante che andasse in giro a questuare latte, mentre dietro casa c'è la mucca celestiale che può esaudire ogni suo desiderio. È una stupidità bell'e buona da parte dell'uomo cercare Dio all'esterno, mentre ce l'ha dentro di se.

Nessuno può comprendere o descrivere la gloria e il mistero della Natura. La Natura è un riflesso del gioco divino. Essa è sorretta da tre qualità, che sono manifestazioni trinitarie (Brahma, Vishnu e Shiva). Dio sostiene e dà impulso alla Natura servendosi di quelle tre qualità secondo molteplici combinazioni e forme. Lo scopo della vita è sperimentare la sacralità della Natura, in quanto proiezione del Divino.

Valore del Tempo
Il Tempo è preziosissimo. Esso non aspetta nessuno e tutti vi debbono stare sottomessi. Non dipende da nessuno. Soltanto quando si usa il Tempo correttamente, compiendo azioni giuste, gli esseri umani possono assurgere al livello divino. Principale dovere dell'uomo è far giusto uso del Tempo per mezzo del corpo che gli è stato dato come un vestito. L'uomo è costretto all'azione in questo mondo fenomenico. Mentre il Divino riempie di Sè ogni cosa, l'uomo non riesce a riconoscerLo. Non riesce ad afferrare l'aria che lo circonda; è incapace di vedere la luce che è dentro di lui. La Realtà che andate cercando dappertutto nel mondo esteriore si trova dentro di voi.

Il Signore Supremo è presente dentro e fuori, in ogni punto del cosmo. L'uomo d'oggi non fa che tenere lo sguardo sul mondo materiale, come fanno gli animali. La capacità di guardarsi interiormente è caratteristica del vero essere umano. Ossessionato dal mondo materiale e perdendo la visione interiore, l'uomo ha perduto il suo potere di discriminazione.

Se approfondiamo il significato della festa di Dipavali, che si celebra oggi, scopriamo che è tradizionalmente una giornata di gioia festosa perché si proclama la distruzione del demonio Narakasura operata dal Signore Krishna. Solo quando si capisce per prima cosa il significato del Principio di Krishna si riesce a comprendere il significato del Principio del Demonio.

Krishna è l'incarnazione dei Cinque Elementi (Etere, Aria, Fuoco, Acqua e Terra). È anche l'incarnazione dei Cinque Soffi Vitali (Prana, Apana, Samana, Udana e Vyana).

Klim Krishnaye Govindaye Gopijanavallabhaye Svah: questo mantra contiene l'essenza del Bhagavatam. I cinque nomi rappresentano i Cinque Prana (Soffi Vitali).

a- Klim si riferisce alla Terra,

b- Krishnaye si riferisce all'Acqua,

c- Govindaye si riferisce al Fuoco (il Dio Fuoco)

d- Gopijanavallabhaye si riferisce all'Aria

e- Svah si riferisce all'Etere, ossia ai Cieli.

Quando si giunge alla conclusione che il Divino è immanente nei cinque elementi, si realizza che non c'è nel Cosmo un luogo in cui essi non siano presenti. Il corpo umano è composto dai cinque elementi, i quali, per il fatto che costituiscono il corpo, interessano solo il corpo stesso, non già lo Spirito.

Il simbolismo nel Bhagavatam
Molti commentatori, riferendosi alla storia di Krishna narrata dal Bhagavatam, sono caduti in ogni genere di equivoci. Uno di questi riguarda le mogli di Krishna. Nel corpo umano ci sono sei centri spirituali, che vanno sotto il nome di Shadchakra. Di questi, i due più importanti sono il Centro del Cuore (Hridaya-chakra) ed il Centro dai Mille Petali (Sahasrara-chakra). Il primo è conosciuto anche col nome di Loto del Cuore e il secondo col nome di Loto dai Mille Petali. Il Loto del Cuore ha otto petali, che simboleggiano gli otto mondi, le otto direzioni, gli otto guardiani del mondo, gli otto spiriti e le otto parti della terra.

Poiché Krishna era il Signore di questi otto petali, venne raffigurato come il marito di otto regine. Il padrone si chiama Pathi e coloro che stanno sotto di lui sono considerati mogli. Si tratta di una relazione simbolica e non di una relazione coniugale nel senso comunemente inteso. Siccome il significato esoterico di queste relazioni non è stato inteso nella giusta maniera, il Bhagavatam è andato soggetto ad equivoci.

Si è anche sostenuto che Krishna avesse sposato 16.000 Gopi. Chi sono? Non sono delle pastorelle nel senso materiale del termine. Nella testa di ogni uomo c'è un loto con mille petali. Ognuno di questi petali ha 16 parti. Il Signore viene descritto come l'incarnazione di queste 16 parti. Come Signore del Loto dai Mille Petali, Egli presiede alle 16.000 sezioni presenti in questo Loto.

L'Energia della Kundalini, che parte dal fondo della colonna vertebrale (Muladhara-chakra), sale per fondersi con le 16.000 entità nel Loto dai Mille Petali. Questo è il senso esoterico ed il significato del ruolo di Dio all'interno del corpo. Immemore di questo profondo significato, la gente si perde in interpretazioni errate ed in esposizioni degeneri.

Krishna e Naraka
L'incontro di Krishna con il demone Naraka è stato inteso tutto all'opposto di quanto premesso. La parola "Naraka" significa uno che si oppone allo Spirito, Naraka non vuol dire demonio, ma è il nome di un satellite che gira intorno alla terra. Quando la gente era al colmo dell'apprensione per la minaccia del satellite sulla terra, quando ormai sembrava che stesse per avere l'impatto con essa, Krishna eliminò la paura con la distruzione del satellite.

Di tanto in tanto i pianeti costituiscono un pericolo. Ad esempio, alcuni anni fa, la gente temeva che il mondo fosse in grave pericolo per l'allineamento di otto pianeti. Cinquemila anni fa la popolazione del mondo paventò l'avvicinamento di un pianeta alla terra. Per placare il panico, Krishna venne in loro soccorso ed allontanò il pericolo incombente.

La celebrazione di Dipavali come giornata di liberazione da Narakasura, esalta la vittoria di Krishna. Questa festa viene celebrata come un'occasione in cui Dio porta gli uomini dalle tenebre alla luce. La versione leggendaria dell'episodio di Narakasura descrive il demone come padrone di Pragjyotishapura. Questa località è diventata simbolo dell'oblio dello Spirito ed il significato profondo di ciò sta nell'idea che le forze diaboliche prendono dimora dovunque sia stato dimenticato lo Spirito.

Tutto il disordine e la malvagità che ci sono oggi nel mondo sono dovuti al fatto che gli uomini hanno perso di vista l'Atma, lo Spirito Supremo. Tutti gli uomini sono consapevoli del proprio corpo e della propria anima individuale, ma non lo sono della Divinità che è in loro.

Dal cibo alla beatitudine
L'uomo è racchiuso fra cinque guaine o kosha, e sono:

1° l'involucro prodotto dal cibo (Annamayakosha),

2° l'involucro dell'energia vitale (Pranamayakosha),

3° l'involucro costituito dalla mente empirica (Manomayakosha),

4° l'involucro fatto dall'intelletto (Vijnanamayakosha),

5° l'involucro della beatitudine (Anandamayakosha).

Il corpo fisico è la prima guaina, quella fatta di cibo. L'uomo ha buona cura del proprio corpo ed anche della guaina dell'energia vitale, in quanto egli non potrebbe esistere senza il respiro.

Senza la guaina della mente, l'uomo non potrebbe assecondare i suoi desideri. Tutto il progresso dell'uomo d'oggi consiste nell'essersi preso cura dei primi tre involucri. Oltre questo stadio, la sua visione è rivolta verso l'esterno.

La guaina dell'intelletto evoca la visione interiore e conduce alla comprensione della guaina della Suprema Beatitudine. Partendo dal rivestimento del cibo, l'uomo dovrebbe fare progressi verso quello della beatitudine e non fermarsi a metà strada per inorgoglirsi della guaina mentale. Questo spiega perché gli uomini si sono riempiti di qualità diaboliche, che li possono portare solo all'inferno.

Le caratteristiche demoniache, simboleggiate da Narakasura, vanno distrutte per evitare di essere gettati nel Naraka, ossia all'Inferno. Rifugiandosi in Krishna, distruttore di Narakasura, l'uomo riesce ad abbandonare le sue qualità diaboliche.

Significato di Dipavali
Nel giorno di Dipavali, si accendono numerose lampade con una sola candela, simbolo di Dio. Le altre lampade sono simbolo delle luci individuali, che derivano la loro luce dall'Unica Somma Luce. La Festa delle Luci viene celebrata per dare questo insegnamento. Perciò, ogni festa ha uno scopo ed un intimo significato. Se si perdono di vista, la sacra solennità non diventa altro che un'occasione di festini e di divertimento. Tutte le sacre festività indiane rivestono un profondo significato spirituale. Se si dimentica questo, la gente si perde in cerimonie senza senso.

Secondo la leggenda, Krishna uccise Narakasura con l'aiuto di Satyabhama (moglie di Shri Krishna). Che significa questo? Si deve lottare e distruggere le forze demoniache che sono in ciascuno, ricorrendo a Satya, la Verità.

Satyameva Jayathi, dichiarano le Upanishad: "Solo la Verità trionfa". E i Veda comandano: "Dite la Verità".

Una volta, la Divinità della Terra si rivolse a Vishnu e si lamentò dicendo che avrebbe sopportato qualunque peso, tranne quello di coloro che dicono il falso. Bisogna essere disposti ad ogni genere di sacrificio per sostenere la Verità. È la lezione insegnata da Harischandra, il quale sacrificò il regno, la moglie ed il figlio per mantenere la parola data. Si distinse, infatti, come il più grande sostenitore della Verità. Ognuno deve sforzarsi di aderire alla Verità. La Verità è Dio. Con la fede in Dio e l'adesione alla Verità, si possono sgominare tutte le forze del demonio.

Swami concluse il Discorso con il bhajan: Prema Mudhita



Brindavan, 28 Ottobre 1989

Festa di Dipavali

da: Mother Sai n. 5/90