DISCORSO DIVINO

Armonia e rispetto delle opinioni altrui

1 maggio 1987

La mente umana ha la capacità di crescere ed evolversi fino a fondersi con la Divinità. Ma tutto questo oggi non avviene, in quanto le menti degli uomini sono imbottite di idee piccole e meschine, che ne impediscono il loro progresso.

In realtà gli uomini hanno un cuore grande e non dovrebbero dare spazio al senso del "mio" e del "tuo".

Ognuno dovrebbe coltivare l'amore puro senza ego ed avere un cuore proteso verso il prossimo.

Le influenze negative del mondo esterno non dovrebbero installarsi nella mente e controllarla: sarebbe come permettere ad una banda di ladri di entrare in casa vostra e proclamarsi padroni.

Allo stesso modo la mente dovrebbe essere la padrona e non la schiava dei sensi.

Se i sensi prendono il sopravvento l'uomo diventa il loro servo.



l sei nemici dell'uomo sono: la lussuria, la collera, l'orgoglio, l'invidia, l'illusione e la cupidigia.

Essi devono essere controllati e non si deve loro permettere di dominare.



Il triplice legame

La vita dell'uomo è condizionata da tre tipi di legami: quelli derivanti dal passato, quelli esistenti nel presente e quelli creati per il futuro.

La storia che racconterò servirà a spiegare il primo punto.

C'era una volta un uomo che possedeva una mucca dalla quale ricavava il necessario per mantenere la famiglia. Col tempo tutti i conoscenti e i parenti di quest'uomo morirono e morì anche la mucca.

Egli allora pensò: "Per cosa lottai tutto il tempo?".

Si recò allora da un Guru per riceverne consiglio. Il Guru gli chiese se durante la sua vita egli avesse praticato una Disciplina spirituale, ma egli rispose che non era riuscito a praticarla perché ogni volta che si sedeva a meditare gli si presentava l'immagine della mucca.

Il Guru gli spiegò che questo accadeva a causa del forte attaccamento che egli aveva per la mucca; gli consigliò di considerarla come una manifestazione del Divino e come espressione di Sat - Cit – Ananda, Esistenza, Conoscenza, Beatitudine.

Disse ancora all'uomo che le tre qualità sopraddette sono comuni a tutti gli oggetti, mentre ciò che varia è il nome e la forma.

Quando si trascendono i nomi e le forme si potrà percepire la natura divina di ogni cosa. "Medita sull'essenza divina insita in tutte le cose", gli consigliò il Guru.

L'uomo allora meditò su Sat Cit Ananda e in poco tempo riuscì a fondersi con la Divinità.

Non c'è nessuna ragione per cui l'uomo debba rimuginare sul passato e affliggersi su ciò che è morto; è inutile richiamare alla memoria i successi o i fallimenti, i piaceri o le pene che appartengono al passato.

Essi non dovrebbero rappresentare assolutamente un incubo per il presente.

Il principio di base che l'uomo dovrebbe seguire per il presente è: comportarsi verso gli altri nello stesso modo in cui egli vorrebbe che gli altri si comportassero verso di lui.

Se desideri che gli altri ti rispettino e ti onorino, dovresti allora fare altrettanto: non ci si può aspettare cortesia o riguardo se non si mostrano questi stessi sentimenti.

Nella vita non ci potrà mai essere una via a senso unico.

Le persone che possiedono una visione ristretta della vita, esclusivamente rivolta verso se stessi, sono inclini a esprimere dubbi sui poteri della Divinità.

Potrebbero chiedersi, ad esempio, come si sia liberato Shiva che, coperto di ceneri e prigioniero nel terreno dei morti, è riuscito a venire in aiuto dei bisognosi;

e potrebbero dubitare su come Vishnu, sdraiato sul letto di un serpente, lontano dal mondo, possa proteggere l'umanità.

Queste cose sviano l'uomo e per correggere tali tendenze egli dovrebbe ascoltare cose sacre, meditare su di esse e condurre una vita retta e divina.

Preoccuparsi solamente della propria felicità e mostrarsi indifferenti alla gioia e ai bisogni degli altri è una forma di egoismo che crea legami nel presente.

Anche il futuro ha le sue catene costruite da azioni nel presente.

Quando sorgono pensieri cattivi e si commettono azioni sbagliate, queste provocheranno conseguenze negative nel futuro.

La pace della mente si perde e l'uomo viene preso nella morsa delle preoccupazioni.

La strada per uscire da questo circolo vizioso è rivolgere la mente verso Dio e trattenersi dal fare del male agli altri

Meditare su Dio e condurre una vita nel rispetto delle Sue leggi conferirà pace e beatitudine più di quanto ci si aspetti.



Malattia e dieta

Quando una persona è malata, il medico le prescrive non solo delle medicine, ma anche una dieta da seguire costantemente.

Allo stesso modo per le malattie che sorgono a causa degli attaccamenti mondani, oltre le medicine prescritte - Karma, Jnana, Bhakti, e Yoga margas, devono essere coltivate le qualità della pazienza, della calma, della forza d'animo, dell'amore e della compassione; così come si segue un regime dietetico.

Senza queste qualità, la sola pratica spirituale non recherà alcun vantaggio. Quando si seguiranno contemporaneamente le due strade, la malattia verrà curata, cosi come quando si combinano i due poli, negativo e positivo in una calamita, è possibile ottenere un risultato.

Colui che si batte nella vita ha bisogno dell'armatura spirituale per affrontare le situazioni; se al contrario egli si lascia vincere dall'ignoranza, verrà perseguitato dalla paura e dall'angoscia.

Fino a quando il riso è coperto dalla buccia non potrà essere consumato: allo stesso modo l'uomo non potrà esperimentare la vera beatitudine fino a che non si sbarazzerà del velo dell'ignoranza.

Egli deve accettare tutto ciò che gli accade come un beneficio per lui.

Deve sviluppare la qualità della pazienza. Attraverso la pazienza e la Sadhana, gradualmente le catene prodotte dalle azioni passate saranno spezzate.

La tendenza a cavillare sulle vie di Dio poco a poco si inaridiranno e si comincerà a fare tesoro delle lezioni apprese dall'esperienza quotidiana.

Per esempio. quando un mendicante giunge a casa vostra e vi dice: "Vi prego, datemi del cibo", voi non dovreste cacciarlo via, ma considerarlo messaggero di Dio."

Nel momento in cui egli vi chiede del cibo, vi sta trasmettendo un messaggio:

"Oggi sto elemosinando del cibo perché nella mia vita passata non diedi da mangiare a coloro che me Io chiedevano. Ve ne prego, non mandatemi via, affinché un simile destino non vi colpisca nella prossima vita".

Dovete quindi venire in aiuto a coloro che ne hanno bisogno e dare il meglio di voi stessi.



La vita è un viaggio dall'lo al Noi

Oggi purtroppo manca tale spirito di magnanimità; nessuno capisce che senza un cuore puro e generoso tutta l'erudizione e lo sforzo spirituale non hanno alcun valore.

È per questo che le Upanishads affermano: "Si può raggiungere l'immortalità solamente attraverso la rinuncia e il sacrificio e non con la ricchezza o i riti religiosi".

L'erudizione non condurrà l'uomo alla realizzazione di se stesso.

Contemporaneamente agli studi l'uomo deve praticare la tolleranza, l'imparzialità e l'essere sereno.

Nessun libro o professore potrà insegnare tali qualità; si potranno ottenere solamente meditando o discriminando. Sarebbe meraviglioso se questa ricerca fosse uno sforzo comune e non un lavoro individuale; il solo individuo non costituisce una comunità.

Se le sue aspirazioni sono egoistiche non sarà di nessun aiuto alla società. Quindi si dovrebbero sviluppare quelle qualità sacre che garantiscono il benessere della società.

Lo spirito di armonia ed il rispetto verso le opinioni altrui (Samanvaya e Samarasa) sono essenziali per compiere azioni giuste nella vita.

Mentre il corpo fisico dell'uomo è composto dai cinque elementi base terra, acqua, fuoco, aria ed etere, il suo "corpo sottile" ha cinque involucri (pancha kosas), uno dentro l'altro.



Il primo è Annamaya kosa (l'involucro della vita o del respiro).

Dentro ancora vi è Manto maya kosa (l'involucro mentale).

Poi vi è Prajnanamaya kosa ( l'involucro della saggezza).

L'ultimo l'Anandamaya kosa (l'involucro della beatitudine).

Cominciando dal cibo l'uomo deve raggiungere la destinazione della beatitudine.

Il viaggio è dall'"lo" al "Noi", la realizzazione dell'Uno nella molteplicità.



L'illusione e Dio

Bisogna sviluppare la visione interiore dello spirito per vedere Dio.

L'occhio fisico può vedere solamente il mondo fisico.

Attraverso un processo di meditazione si può realizzare l'onnipresenza del Creatore che permea e sostiene il Cosmo.

Avvolto nel suo ego l'uomo insegue senza sosta il benessere, il potere, la posizione sociale, aspetti della vita transitori.

L'uomo deve vincere i vari tipi di orgoglio come l'orgoglio della prodezza fisica, del benessere materiale, dell'erudizione, della bellezza, del potere ecc.

È necessaria la Grazia di Dio per superare questi tratti negativi del carattere umano, in quanto questi non lasciano facilmente la loro "preda".

Quando si vuole vincere un nemico potente, abbiamo bisogno dell'aiuto di qualcuno più forte del nostro nemico.

Surgiva dovette cercare l'amicizia di Sri Rama per vincere Vali, dopo essersi convinto dei poteri superiori di Rama. Allo stesso modo per vincere il potere di Maya, l'uomo deve chiedere la Grazia di Dio.

Solo il Dio (Madhava) è più potente di Maya. Arrendendosi a Dio e sviluppando un cuore pieno di devozione e d'amore, l'uomo può affrontare tutte le sfide della vita.



Trayee Brindavan 01.05.1987