DISCORSO DIVINO

La mente, le sue leggi e le sue limitazioni

2 settembre 1986

Lo spirito o Atma è più sottile della mente ed è la cosa più grande che esista. Quando Dio scende sulla Terra Io fa per salvare l'uomo, guidarlo sul retto cammino e per proteggere la legge morale.

L'uomo non dovrebbe dare troppa importanza al corpo fisico ma considerarlo uno scudo, una protezione per l'onnipotente che temporaneamente vi abita.

L'uomo è la combinazione di quattro tipi di corpi: il corpo fisico, il corpo causate che si trova al di là del corpo sottile e il corpo super causale.

Egli tuttavia perde il suo tempo e la sua energia per proteggere e salvaguardare il corpo fisico trascurando completamente il resto. Si comporta come i quattro ciechi che volevano scoprire la vera forma dell'elefante.

Uno di essi toccandogli lo stomaco dichiarò che l'elefante era simile al muro; il secondo toccandogli le orecchie pensò fra se che l'elefante doveva essere simile a un ventilatore; il terzo cieco gli toccò le zampe e pensò si trattasse di un cuscino; il quarto cieco gli toccò la coda e disse che l'elefante era simile a una spazzola.

La maggioranza degli uomini sono come quei ciechi e considerano il corpo fisico, quello visibile, come la forma reale dell'uomo, magnificandone l'importanza, e non sanno qual è la vera conoscenza, la vera sapienza.

Vi sono altri che considerano l'uomo la mente. Ma la mente non è che un agglomerato di pensieri che nascono da particolari processi fisici. Pochi sono coloro che riconoscono l'esistenza degli altri corpi (causate e super causale) che rappresentano l'uomo vero.

Se si avesse una visione scientifica della verità scopriremmo il corpo causale e il supremo principio, santificando cosi la vita. Il corpo super causale risiede sotto i tre corpi menzionati: fisico, mentale o sottile e causale.

Il corpo fisico è composto dai cinque elementi: acqua, fuoco, aria, terra e spazio e rappresenta solo un quarto della personalità umana, gli altri tre quarti sono coperti dalla "Anthakarana" (mente-intelletto e Atma).

Il principio dell'Atma, che è eterno, è la vera personalità umana. Questo corpo super causale viene paragonato a una cittadella il cui accesso è possibile tramite il processo che va sotto il nome di "Devozione" .

Ora dobbiamo cercare di capire il principio della mente, come essa lavora e quali sono i suoi limiti. Essa si trova fra il corpo fisico e gli altri corpi, ed è paragonata a un servo che se non commette errori può essere promosso a livelli superiori, viceversa può essere bocciato e ripetere o retrocedere a livelli più bassi.

ln questo senso si dice che la mente è responsabile della schiavitù o della liberazione dell'uomo.

Con " Vikshepa" s'intende la tendenza sua a contattare il mondo che la circonda e quindi essere continuamente in movimento.

Con "Laya" invece si intende la sua possibilità di essere annullata nello stadio del sonno profondo.

In tale stato si ha la completa ignoranza o buio.

L'uomo intrappolato fra queste due tendenze non é in grado di elevarsi ma si incatena giorno dopo giorno. L'unica possibilità per lui é il processo di concentrazione che fa parte delle sue possibilità mentali.



Le limitazioni della mente
Quanto più un uomo ha posizioni elevate tanto più le sue responsabilità sono maggiori. Per il solo fatto di essere nati uomini occupiamo una posizione elevatissima rispetto a tutti gli altri esseri viventi e quindi le nostre responsabilità sono grandi.

Esse riguardano principalmente: il peccato, la legge, le Sacre scritture e la maledizione dei saggi.



Il peccato
L'uomo é l'unico essere vivente che è in grado di peccare.

La ragione risiede nel fatto che egli è dotato del potere discriminativo che lo aiuta a discernere fra bene e male.

Cosa esattamente vuol dire peccato?

Esso si riferisce a una azione commessa pur sapendo che essa era cattiva. Fra gli esseri umani ve ne sono alcuni che per la loro particolare natura non sono in grado di peccare. Essi sono i bimbi, i pazzi, i saggi o le anime realizzate.

Infatti i bimbi e i pazzi non hanno il potere discriminante sviluppato e quindi sono ignoranti e non sanno quello che fanno.

Il saggio o l'anima realizzata, ci si può chiedere, come mai sono scevri al peccato?

Il saggio o l'anima realizzata non hanno attaccamenti, possiedono il dono dell'equanimità per cui non vedono differenza e pertanto non possono avere desideri e peccare. Tutto ciò che essi fanno è a favore del bene dell'umanità.

Solo l'uomo che permette alla propria mente di andare a destra e a manca senza alcun controllo sarà soggetto alla gioia e alla pena, e a ogni altro tipo di opposti della vita.

L'uomo tuttavia è in grado di evitare il peccato usando il suo potere discriminativo individuando ciò che è bene e ciò che è male, facendo solo il primo e scartando il secondo.



La legge
Esistono tribunali con lo scopo precipuo di punire i trasgressori della legge. Se alcuni maiali entrano in un campo e devastano il raccolto, nessun tribunale potrà chiedere loro di risarcire il danno al legittimo proprietario.

Esso lo potrà fare solo verso il proprietario dei maiali.

Quando l'uomo avrà capito che dovrà comportarsi in modo da non trasgredire le regole della convivenza avrà compreso anche questo limite specifico posto per permettergli di disciplinare la propria mente.



Le Scritture
Esse stabiliscono un codice di comportamento per i quattro stadi della vita:

studente, padre "di famiglia, monaco e rinunciante.

Per ciascuno di essi le Scritture danno indicazioni e prescrizioni per quanto riguarda cerimonie, e ciò che dovrebbe farsi o non farsi.

Tutte regole poste a vantaggio dell'uomo e per il suo benessere.

Ma oggi questi codici sono tenuti in poco conto e sono considerati artificiali e non naturali.

Se nella vita famigliare odierna esistono tanti problemi e tante tribolazioni è perché non abbiamo onorato le promesse assunte alla leggera e non con il cuore a testimone.

All'uomo sono stati dati due occhi per vedere e due orecchie per sentire ma la lingua è una sola e dovrebbe dire sempre la verità.

Nella cultura indiana esistono due importanti ingiunzioni "Sathyam vadam, Dharmam Charam" "Dire sempre il vero e seguire il Dharma". La verità è Dio, e di Dio ce n'è uno solo non ve ne possono essere due! Se l'uomo non segue le Scritture, le stesse alla fine Io puniranno!

La lingua è incline a commettere quattro tipi di peccati: dire il falso, criticare, prendersi gioco degli altri, parlare troppo.

La gioventù di oggi non segue il cammino della verità prescritto dalle Sacre Scritture. Il loro comportamento è contraddittorio: la mattina dicono una cosa che poi cambiano alla sera.

Com'è possibile avere una mente equanime quando ci si comporta in quel modo?

Nella natura, nella creazione di Dio tutto è perfetto ed ordinato.

Mattino, pomeriggio, sera e notte avvengono a causa del movimento del sole e della terra.

Quando il sole è all'equatore, abbiamo il giorno, quando si sposta incomincia la notte.

Ma in effetti non esiste né notte né giorno, il sole non tramonta né sorge! La creazione è cosi sacra ed è stata ordinata per il bene dell'umanità. Essa è stata capita solo superficialmente e molte false interpretazioni sono state fatte su di lei, ciò ha portato grave danno al mondo.

Quando i cinque elementi sono nella giusta proporzione, e al loro posto, quando i cinque sensi operano in modo appropriato, allora tutto funziona come dovrebbe. Quando voi osservate le leggi stabilite dalle Scritture, i codici morali designati, allora Dio si prenderà cura di voi e del vostro benessere e vi offrirà la necessaria protezione.



La maledizione dei Saggi
Ultimo limite all'operare della mente umana è dato dalla maledizione che i Saggi proferiscono quando gli umani compiono qualche azione irrispettosa nei loro riguardi.

Le motivazioni che sono alla base di queste reazioni sono sempre per il bene dell'umanità. La maledizione deve essere considerata come una specie di scudo protettivo per l'uomo.

Solo la punizione di un'azione errata vi impedirà in futuro di ripeterla e vi darà la possibilità di correggervi.

Se invece rimane impunita voi dimenticate e continuando a dimenticare perdete il senso della discriminazione.

Tutte queste limitazioni servono a permetterci una sorta di controllo della nostra mente e a riportarla sull'oggetto che unico valga la pena di meditare: Dio.





Prashanthi Nilayam 02.09.1986