Dio è inscrutabile, non può essere realizzato nel mondo oggettivo esteriore; Egli è proprio nel cuore di ogni essere. Le pietre preziose devono essere cercate profondamente sotto terra, non fluttuano a mezz'aria. Cercate Dio nella profondità di voi stessi, non nella lusingante e caleidoscopica Natura. Il corpo vi è stato donato per questo nobile scopo; ma voi ora lo state utilizzando male, come quella persona che cucina il suo pasto quotidiano nella coppa d'oro tempestata di gemme, giuntale nelle mani come eredità.
L'uomo esalta Dio come onnipresente, onnisciente ed onnipotente, ma ignora la Sua Presenza in se stesso! Naturalmente, molti si azzardano a descrivere gli attributi di Dio ed a proclamare che Egli sia questo e quello, ma non sono altro che congetture ed i riflessi delle loro predilezioni e preferenze.
Chi può affermare che Dio sia questo o quello? Chi può affermare che Dio non possegga questa forma o quell'attributo? Ognuno può cogliere dall'immensa distesa dell'oceano solo quel tanto che può essere contenuto nel recipiente che porta con sé alla spiaggia. Da tale quantità si può afferrare ben poco di quell'immensità.
Ogni religione definisce Dio entro i suoi delimitati confini e poi pretende di averLo capito. Come i sette ciechi descrivevano l'elefante come pilastro, ventaglio, fune o muro, perché riuscivano a prendere contatto con una sola parte, senza includere l'intero animale, così pure le religioni parlano di una sola parte, ed asseriscono che tale visione è completa e totale.
Tutte le religioni dimenticano che Dio è tutte le forme e tutti i nomi, tutti gli attributi e tutte le asserzioni. La religione dell'umanità è la somma e la sostanza di tutte queste fedi parziali, poiché esiste un'unica religione, la religione dell'Amore. Le varie membra dell'elefante, che sembravano separate e distinte ai ciechi ricercatori della verità, erano tutte sostenute ed attivate da una singola corrente sanguigna; le varie religioni e credi, che appaiono separati e distinti, sono tutti sostenuti da un'unica corrente d'Amore.
Il senso della vista non può visualizzare la verità; comunica soltanto informazioni false ed annebbiate. Ad esempio, ci sono molti che osservano le Mie azioni e dichiarano che la Mia natura è in un modo o nel tal altro. Essi sono incapaci di misurare la santità, la maestà e l'eterna realtà che Io sono. Il potere di Sai è illimitato; Esso si manifesta perpetuamente. Ogni forma di potere è racchiusa in questo palmo di Sai.
Coloro che proclamano di avermi capito: gli studiosi, gli yogi, i dotti, i saggi, tutti quanti sono consapevoli solo della manifestazione meno importante, occasionale ed esteriore di un'infinitesima parte di quel potere, vale a dire i "miracoli"! Essi non hanno desiderato prendere contatto con la sorgente di ogni potere e di ogni saggezza, che è disponibile qui a Brindavan. Sono soddisfatti se possono assicurarsi un'opportunità per esibire la loro erudizione libresca e far sfoggio della loro cultura nella tradizione Vedica, incapaci di comprendere che la Persona da cui i Veda (1) emanarono, è in mezzo a loro, per il bene loro. Essi chiedono persino, nel loro orgoglio, di avere qualche opportunità in più!
E' sempre stato così in tutte le ere. Molti possono essere vicini (fisicamente) all'Avatâr, ma essi vivono le loro vite inconsapevoli della loro fortuna; ingrandiscono il ruolo dei miracoli, che sono così insignificanti e banali, se comparati alla Mia gloria e maestà, come un moscerino lo è, in dimensioni e forza, nei confronti dell'elefante su cui si è posato. Quando voi parlate di questi "miracoli" Io rido dentro di me di commiserazione, perché permettete a voi stessi di perdere così facilmente la preziosa consapevolezza della Mia Realtà.
Il mio potere è incommensurabile; la Mia Verità è inesplicabile, insondabile. Annuncio tutto ciò di Me, poiché se n'è manifestata la necessità; ma quello che sto facendo ora, è solo l'omaggio di un "biglietto da visita"! Lasciate che vi dica che dichiarazioni enfatiche circa la Verità degli Avatâr (2) furono rilasciate così chiaramente ed inconfondibilmente solo da Krishna. Nonostante tali dichiarazioni, avrete notato, nella carriera dello stesso Krishna, che in qualche occasione venne sconfitto nei suoi sforzi e tentativi; dovete, però, anche notare che pure quelle sconfitte facevano parte del "dramma" da Lui progettato, e di cui Egli stesso era il regista. Ad esempio, quando numerosi re lo implorarono di evitare la guerra con i Kaurava (3), Egli confessò che la Sua missione alla Corte dei Kaurava per assicurare la pace era "fallita"! Ma Egli non aveva voluto che la stessa conseguisse successo. Egli aveva deciso che si doveva fare la guerra! La Sua missione era di rendere pubblica l'avidità e l'iniquità dei Kaurava, e di condannarli davanti al mondo intero.
Devo dirvi ora che, nell'epoca di questo Sai Avatâr, non c'è posto neppure per simili "drammi" con episodi di fallimento e sconfitte! Ciò che Io voglio deve verificarsi; ciò che Io progetto deve riuscire. Io sono Verità, e la Verità non ha bisogno di esitazioni, di paure, o ripieghi.
"Volere" è superfluo per Me, perché la Mia grazia è sempre disponibile ai devoti che posseggono fede ferma ed amore.
Poiché mi muovo informalmente in mezzo a loro, parlando e cantando, persino gli intellettuali sono incapaci di afferrare la Mia verità, la Mia potenza, la Mia gloria, o la Mia vera missione di Avatâr. Io posso risolvere qualsiasi problema, per quanto intricato. Sono ben oltre la portata dell'indagine più intensa e della misurazione più accurata. Solo coloro che hanno riconosciuto il Mio amore e lo hanno sperimentato, possono asserire di aver intravisto la Mia realtà, perché il sentiero dell'Amore è la via reale che conduce l'umanità a Me.
Non tentate di conoscerMi mediante gli occhi esteriori. Quando vi recate in un tempio e vi soffermate davanti l'immagine di Dio, non pregate forse con gli occhi chiusi? Perché? Perché sentite che soltanto l'occhio interiore della saggezza può rivelarLo a voi. Perciò non aspirate a ricevere da Me dei banali oggetti materiali, anelate bensì a Me, e sarete ricompensati; questo non significa che non dobbiate ricevere gli oggetti che Io vi dono in segno di grazia per l'abbondanza del Mio amore.
Vi dirò perché Io regali questi anelli, talismani, rosari, eccetera. E' per rendere evidente il legame tra Me e coloro ai quali li dono. Quando una calamità li colpisce, l'oggetto viene a Me in un lampo, ed in un lampo ritorna, avendo preso da Me come rimedio la grazia della protezione. Quella grazia è disponibile per tutti coloro che M'invochino con qualsiasi nome o forma, non solo per coloro che portano quei doni. E' l'Amore il legame che ottiene la grazia.
Considerate il significato del nome Sai Baba. Sa significa 'Divino'; ai o ayi significa 'madre', e Baba vuol dire 'padre'. Il nome sta per Madre e Padre Divini, esattamente come Sambashiva, che significa anch'esso Madre e Padre Divini.
I vostri genitori fisici manifestano il loro amore con una dose di egoismo, ma questo "madre e padre" Sai elargisce affetto o rimproveri solo per guidarvi alla vittoria nella lotta per la realizzazione del Sé.
Questo Sai è venuto per realizzare la suprema missione di unificare l'umanità intera come una famiglia mediante il vincolo della fratellanza; per affermare ed illuminare la Realtà Âtmica (4) di ogni essere, in modo da rivelare il Divino, che è la base su cui l'intero cosmo poggia; e per istruire tutti nel riconoscere la comune Divina eredità, che unisce l'uomo all'uomo, affinché egli possa liberarsi dei suoi tratti animaleschi ed elevarsi al Divino, sua meta.
Io sono l'Incarnazione dell'Amore Divino; l'Amore è il mio strumento. Non esiste creatura priva di amore; l'essere più umile ama per lo meno se stesso. Ed il suo Sé è Dio. Non esistono atei, anche se alcuni provano avversione per Lui o Lo rifiutano, come agli ammalati di malaria non sono graditi i dolci, o come i diabetici rifiutano di assumere qualsiasi dolce! Coloro che si vantano nel definirsi atei, un giorno, quando la loro malattia sarà scomparsa, apprezzeranno Dio e Lo venereranno.
Ho dovuto dirvi ciò circa la Mia Verità, poiché desidero che voi contempliate tutto questo e ne abbiate gioia, in modo che vi sentiate ispirati ad osservare le regole da Me stabilite e possiate progredire verso l'obiettivo della realizzazione del Sé, la realizzazione del Sai che risplende nei vostri cuori.
Brindavan, 19 giugno 1974
tratto da: "Sathya Sai Speaks - Vol. IX -Discorsi del 1974-1975"
Note:
1) Le quattro fondamentali Sacre Scritture dell'Induismo. Veda deriva dalla radice sanscrita "Vid" che significa conoscere.
I Veda - Sacra Conoscenza - sono il respiro, la voce stessa di Dio, percepita dai saggi e veggenti e comunicata all'umanità,
affinché conosca Dio. I Veda insegnano come ottenere la purezza di cuore, eliminando le impurità.
2) Incarnazione e "Discesa" di Dio sulla terra in una forma, per ristabilire il Dharma, Rettitudine, e per risollevare l'umanità.
3) I cento malvagi fratelli, avversari dei loro cugini Pândava, di cui si narra negli episodi della Bhagavad Gîtâ.
4) Âtma, il vero Sé, scintilla dell'Essenza Divina che sostiene ogni essere, è la Realtà imperitura racchiusa nei cinque involucri del corpo umano.