DISCORSO DIVINO

Trascendete la 'Thriputi'

28 aprile 1962

Oggi non avevo in programma di fare un discorso, ma Kasturi ha detto che c'è gente fra di voi che abita da anni in questo luogo e che negli scorsi tre mesi (e cioè da quando, prima di Shivarathri, fiumi di devoti hanno cominciato a riversarsi qui) non ha avuto la possibilità neppure di fare un 'Namaskaram' ('salutazione', ovvero: rendere omaggio in modo riverenzialmente religioso; N.d.T.). Egli ha affermato che avete tutti 'fame' di un 'darshan'. Dato che parlo per ore ed ore con i devoti che stanno per partire, posso farMi vedere solo due volte al giorno alle sessioni Bhajan, [ed anche allora] soltanto per circa un minuto, giusto il tempo di ricevere l' 'Arathi' ed andare via. Vi vedo tutti tristi per questa cosa, che interpretate erroneamente come un abbandono da parte mia. Perciò somministrerò un po' di tonico ai vostri cuori abbattuti. Bene... voi avete la possibilità di vedere e sperimentare l'Incarnazione del Signore, e di venirne santificati. Questa possibilità è il risultato di meriti che avete accumulato nelle vite precedenti. Sono questi meriti che vi hanno permesso di arrivare qui, quando Io sono disceso. In passato i Saggi ('Rishi') e gli Esseri Superiori ('Deva') hanno tanto pregato affinché questa opportunità venisse concessa. Dato che voi l'avete ottenuta, dovete desiderare ardentemente di gustare la dolcezza della Fusione e di acquisirNe la Beatitudine, senza sprecare neppure un singolo istante. I raggi ('Kirana') che emanano da Me sono di tre tipi diversi: gli 'Sthula' (fisico-densi, materiali), che permeano Prasanthi Nilayam; i 'Sukshma' (sottili), che pervadono la Terra, ed i 'Karana' (causali) che si estendono a tutto l'Universo. Le persone che hanno il privilegio di vivere a Prasanthi Nilayam sono invero molto fortunate, perché esse sono le più vicine a questi raggi. Il raggio 'Sthula' fa sì che l'uomo diventi un 'Sadhaka' (aspirante spirituale); il 'Sukshma' lo rende un 'Mahatma' (grande anima) ed il 'Karana' lo trasforma in un 'Paramahansa' (un asceta di rango molto elevato). Non sprecate quindi i vostri giorni a nutrire desideri mondani ed ambizioni, e a fare programmi su come soddisfarli. Il successo od il fallimento su questa linea non dovrebbero né esaltarvi né deprimervi. Se vi attende un banchetto, perché correre dietro alle briciole che cadono dalle tavole altrui? I programmi ed i desideri del mondo non hanno uno scopo e non sono permanenti. Non hanno un valore genuino.
Comandate la mente, regolate la vostra condotta
Tenete ben fissa davanti a voi la meta principale, il compito per cui siete venuti a questa scuola; non deviate, quale che sia l'attrazione che vi tenta per farvi uscire fuori strada. Comandate la mente e regolate la vostra condotta, se volete raggiungere la meta. Non permettete che le esigenze del corpo, la cura della famiglia, i richiami della superbia o un desiderio di sfarzo soffochino il richiamo dello Spirito all'espressione del Sé. 'Shiva' (la Realtà Suprema), 'Jiva' (l'individuo) e 'Prakrithi' (il mondo oggettivo) sono i tre princìpi con cui vi dovete confrontare. L'individuo deve utilizzare il mondo per ottenere 'Shiva', che è il fondamento degli altri due. Fino a quando non avrete acquisito l' 'Atmanandam' (la Beatitudine dell'Atma), realizzando 'Shiva', il mondo potrà far pressione su di voi con il suo peso ed arriverà quasi a soffocarvi. Dopo che avrete conosciuto [la Beatitudine Atmica], il mondo cadrà da solo. Ottenere la Grazia del Signore è facile quanto far sciogliere il burro. Ecco perché il cuore del Signore viene paragonato al burro... si dice che esso è 'morbido come il burro'. Un po' di calore basta a farlo fondere, un po' di calore espresso tramite l'affetto verso un compagno che soffre, un po' di calore nel pronunciare il Suo Nome, facendoLo 'girare sulla lingua', come viene detto. Il Nome è la fonte di tutta l'Essenza dello Spirito Supremo' ('Chaithanya'). 'Chaithanya' può essere acquisita ripetendo il Nome ('Namasmarana'). Il Nome è il nettare che dispensa la vita, la fontana da cui sgorga l'Energia Primordiale. Recitate il Nome, e Colui che invocate sarà davanti a voi; raffiguratevi Colui che invocate, ed il Suo Nome sarà subito sulle vostre labbra. Essi rappresentano le due facce di una stessa medaglia: il Nome e la Forma.
Siate fermi e stabili nei propositi e nella condotta
Alcuni fanno voto di scrivere il Nome di Rama, o qualche altro Nome, un milione di volte, ma molto spesso si tratta di una cosa che viene fatta solo con le dita o con la penna, mentre la mente di chi scrive è come un cucchiaio, che non sente il sapore del miele che contiene. La mente non deve distrarsi dal Nome, bensì risiedere nella Sua dolcezza, rimuginando sulla bellezza della Forma che Esso richiama e sul profumo che diffonde. La condotta ed il comportamento di chi scrive [il Nome] dev'essere confacente ad un servitore di Dio, a cui gli altri possano ispirarsi. Il contatto con una persona siffatta deve dare un nuovo impulso alla fede. La ricetta per diventare l' oggetto della benevolenza del Maestro è la seguente: 'obbedire ai Suoi ordini senza protestare'. Io vi comunico la Mia Verità, non per elogiare Me Stesso, ma affinché voi possiate capirMi. Se non sono Io a parlarvi di Me Stesso, chi altri può farlo? La Grazia è concessa a tutti coloro che obbediscono alle istruzioni e seguono gli ordini. Ma il loro numero è molto basso. Sebbene le istruzioni siano facili da seguire, esse sono ideate per farvi trascendere la 'Thri-puti' --- la triplice distinzione fra 'Pellegrino, Sentiero e Meta'; fra 'Bhagavata, Bhakta e Bhagavan' --- fra 'Amante, Amato ed Amore'.
Diventate padroni dei vostri stessi regni
Voi siete ad un istante nel principio della devozione ('Ambarisha Thathwa') ed un attimo dopo cadete in quello della rabbia ('Dhurvasa Thathwa'). Questo è sbagliato. Dovete essere stabili, fermi nei vostri propositi e nella vostra condotta. Ecco perché, fuori da Prasanthi Nilayam, durante i Miei Discorsi servo ciò che voi chiamate 'Vindu' (pranzo), mentre qui, a voi, somministro sempre delle medicine ('Mandu'). Questo è il Centro ('Kendram'), il quartier generale dell'armata 'Aasthika' (i credenti, coloro che riconoscono l'autorità dei 'Veda' e obbediscono ai loro insegnamenti), che ha il compito di stabilire la prosperità nel mondo ('Lokakalyanam'). Naturalmente, insisto dappertutto sulla devozione e su una vita condotta all'insegna di alti principi morali; ma qui impongo regole ancora più strette e rigorose. Bene - vi devo parlare duramente. Voi condannate spesso la mente definendola una 'scimmia', ma credeteMi, essa è di gran lunga peggiore di questa. La scimmia salta da un ramo all'altro, ma la mente è capace di saltare dalle vette dell'Himalaya alle profondità dell' Oceano, dal presente a decine di anni fa. Addomesticatela mediante la ripetizione del Nome ('Namasmarana'). Fatela diventare una montagna solida e stabile ('Bhadhraachala'), come fece Ramadas. Questo è il compito che vi assegno. Rendete il vostro cuore una città inespugnabile ('Ayodhya') mediante la ripetizione del Nome di Rama ('Ramanama'). 'Ayodhya' significa 'una città che non può mai essere sottomessa con la forza'. Questa è la vostra vera natura: voi siete 'Ayodhya' e 'Bhadhraachala'. Dimenticate questo, e sarete perduti. Installate Rama nel vostro cuore e nessun'altra forza esterna potrà farvi del male. Realizzate che, come le onde del mare, la felicità ed il cordoglio ('sukha' e 'dhuhkha') si innalzano e poi ricadono; essi sono come l'inspirazione e l'espirazione. Se conquistate la calma, il terreno che calpestate diventa 'Kashi' (secondo i 'Purana', una delle sette città sante dell'India considerate terra di liberazione; N.d.T.) e [da quel momento] tutto ciò che fate viene trasmutato nella più alta forma di 'Shivapuja' (adorazione di Dio). Vagate nelle regioni della vostra mente e comprendetene gli stati d'animo ed i misteri. Non sognate di visitare terre straniere prima di essere diventati padroni dei vostri stessi regni. Prima dovete conoscere voi stessi; solo allora potrete aiutare gli altri. Conoscete voi stessi. Una volta che avrete appreso questa lezione, potrete conoscere gli altri, molto più in fretta ed in modo molto più veritiero. Dedicate questa vostra vita al servizio agli altri, in quanto gli altri sono solo dei rappresentanti visibili del Signore che risiede in voi. Io sono venuto per riparare la vecchia strada maestra che conduce l'uomo a Dio. Diventate abili capisquadra, ingegneri ed operai ed unitevi a Me. 'Veda', 'Upanishad' e 'Sastra' (Sacre Scritture) sono la strada a cui Io faccio riferimento. Sono venuto per rivelarle e farle rivivere.
Prendete ogni giorno come un dono di Dio
Le regole che ho prescritto per coloro che vengono qui a Prasanthi Nilayam possono sembrare strette, o persino severe. Ma è tutto per il vostro bene. La purezza interiore prima, e quella esteriore dopo - questa è la giusta sequenza. Voi vi sentite pienamente soddisfatti se 'prima' fate un bagno e 'dopo' indossate abiti puliti. Io devo essere severo, perché, se scuso un errore, la tendenza sarà quella di commetterne un altro. Una pianta crescerà bene solo se il terreno attorno allo stelo sarà ben rastrellato ed esposto al sole ed alla pioggia. Io voglio che voi abbandoniate le vecchie abitudini profondamente radicate, come il parlare senza scopo, la vanità, l'invidia ed il pettegolezzo scandalistico. Non dovete vivere come aspiranti spirituali ('Sadhaka') solo per compiacere Me. È un dovere che dovete a voi stessi, perciò dovete seguire queste regole ovunque vi troviate e non solo entro i confini di Prasanthi Nilayam. Naturalmente avrete notato che Prasanthi Nilayam non ha mura o recinzioni che lo delimitino, perché niente lo delimita: esso si estende e si estende, fino a racchiudere tutto l' Universo. Generalmente Io parlo con dolcezza, ma in materia di disciplina non faccio alcuna concessione. Non mi interessa se venite o se, dopo essere venuti, ve ne andate. Insisto sulla più stretta obbedienza. Non ridurrò il Mio rigore per adattarLo al vostro livello, perché questo potrebbe solo rovinarvi. Io Mi preoccupo solo del vostro Miglior Bene. Vivete in pace, felicemente, accontentandovi, prendendo ogni giorno come un dono del Signore. Non andate di fretta, non agitatevi, non vi crucciate, non infuriatevi. Siate vigili, non permettete all'avidità o alla rabbia di insinuarsi dentro di voi. Partecipate a tutte le funzioni nel Tempio: la recitazione della OM ('Pranava Japa') e il canto dei Bhajan, e ascoltate i Discorsi. Non rifugiatevi dietro delle scuse. Se siete malati, i Bhajan accelereranno la vostra guarigione oppure, lasciate che ve lo dica, è comunque molto meglio morire durante i Bhajan, con il Nome del Signore sulle labbra. Gli aspiranti spirituali ('Sadhaka') vengono indirizzati male e seguono sentieri sbagliati. In conseguenza a ciò, il rispetto dovuto alle persone sante si riduce. Questo succede perché essi non vengono mantenuti rigidamente sul retto sentiero. Le concessioni li hanno guastati. Di conseguenza, non scuserò la minima deviazione. Siete qui da anni e devo trattarvi da adulti, non come bambini. È a causa dell'Amore ('Prema') che ho per voi che vi rimprovero quando fate un passo falso. I raggi della Mia Grazia faranno sì che il fior di loto del vostro cuore fiorisca.
Le medicine e la dieta sono complementari
In un ospedale i medici si prendono cura delle malattie, non dell' ammontare dei depositi bancari dei pazienti. La malattia è una cosa importante. Allo stesso modo, anche chi soffre della malattia della nascita e della morte ('Bhavaroga') ed è sottoposto al dualismo del bene e del male, ha diritto alle cure ed alla considerazione del Medico. Il medico prescrive la medicina e [indica] la dieta da seguire; esse sono complementari. Quando ricadete nel dubbio e nel dolore, dovete prendere le medicine più spesso ed a dosi superiori. State in compagnia dei Santi ('Satsang'): proprio come gli elefanti addomesticati circondano l'elefante selvaggio, lo legano con delle corde che lo tengono fermo mani e piedi e lo immobilizzano prima di addomesticarlo, le persone dotate di spiritualità fanno cambiare direzione a chi cade preda del dubbio. La corrente scorre sempre attraverso il filo. Dovete solo connettervi ad essa ed accendere l'interruttore. Se la connessione è debole, il flusso della Grazia sarà disturbato e potrebbe persino arrestarsi. Siete voi che instaurate la connessione o vi sconnettete. Accendete e spengete l'interruttore. Siete voi a provocare il giorno o la notte. Studiate la Gita. Sapete che la Gita traccia una linea che non dovete sorpassare. Io non vi chiedo dei voti. Perché mai dovrei forzarvi a farli quando poi li rompereste? Così facendo, la vostra vita diventerebbe un pezzo di stoffa strappato e rattoppato, soggetto a lacerarsi al minimo movimento. Per finire, lasciate che vi dica ancora una cosa: ovunque voi siate, siete Miei. Io non rinuncerò a voi. Ovunque voi siate, siete vicini a Me. Ovunque voi siate, Io Vi raggiungerò.


(da: 'Sathya Sai Speaks' vol. 2/n.36 - 1961/62)




NOTE (tratte da: 'Glossario Sanscrito', ed. Ashram Vidya, Roma)


(1) I tre fattori implicati nel processo conoscitivo: soggetto conoscente, processo o mezzo cognitivo, oggetto della conoscenza. Caratterizza l'esperienza-conoscenza ordinaria che avviene a livello della mente empirica e razionale-analitica individuale, mentre tale triplicità si fonda sull'unità di coscienza sintetica universale, o 'buddhi'.