DISCORSO DIVINO

Tu sei l'unico mio rifugio

1 gennaio 1954

Un giorno, un tizio era andato a nuotare nel mare. Fermandosi al largo per guardarsi intorno, aveva detto tra sé e sé: "Beh! E' tutto calmo, non ci sono onde qui" ed aveva continuato a nuotare.
Lentamente il mare era diventato mosso, le onde si erano alzate ed egli non riusciva più a raggiungere la riva. Tuttavia, anche se veniva tirato indietro dalle
onde, raccogliendo tutte le sue forze, riuscì ad arrivare alla spiaggia.

Ecco come, quando affrontiamo delle difficoltà, dovremmo concentrarci e portare a termine il nostro compito, avanzando con coraggio e non sedendoci a piangere. Voi tutti siete fratelli e sorelle:
perché dunque fumate di rabbia e v'insultate a vicenda? Perché siete venuti qui? Se non riuscite ad imparare ad essere gentili alla presenza di Dio in Persona, in quale altro luogo riuscirete mai ad esserlo? Io sono il vostro patrimonio, sono venuto per esaudire i desideri di ciascuno di voi e non
per mangiare ciò che mi offrite o ascoltare ciò che avete da dirmi.
Ciascuno di voi è il benvenuto a condividere la Mia gioia. Ogni volta che Swami parla a qualcuno, pensate a quella persona con sentimento dì compassione: "Poveraccio! Chissà con quanti problemi è arrivato fin qui! Chissà che
guai che si porta dietro! Chi altro può aiutarlo se non Swami?" Ci sono
alcuni che pensano che Swami non parli di argomenti interessanti. Quanto di tutto quello che dico viene assimilato?

Io conosco ciò che sta nel cuore di ognuno e do a ciascuno secondo
quanto può sopportare. Poiché siete qui, dovete imparare le buone maniere, condividerle ed insegnarle agli altri e diventare consacrati ed elevati. Poiché so bene che non capite quello che dico, allora vi ripeto le stesse cose innumerevoli volte. Sapete perché? Così le potrete capire più avanti.

Secondo voi il cibo che mi date mi riempie lo stomaco? Come posso essere contento quando, a causa dell'invidia e della gelosia, vi maltrattate, parlate tra voi senza amore e litigate? Non soffrirei così tanto neppure se mi pungesse uno scorpione. Ma ci sono altri veleni che, diffondendosi in ogni singola cellula dell'essere a due gambe chiamato uomo, appiccano gli incendi.

Riflettete bene sul 'per chi" e sul 'perché' siete venuti fin qui. Non è certo per esercitare la collera, la pigrizia o per gelosia. Dice il proverbio: 'Un pensiero
d'adorazione verso Shiva, ma tutta la devozione per le persone."

Vorrei continuare a parlarvi fino a farmi seccare la bocca ma alcuni
penserebbero: 'Non ha ancora finito. Ho fame.' Potrete mangiare un'ora più tardi. Potrete occuparvi delle vostre faccende anche domani; ma parole come queste, una volta che il momento giusto è passato, non avrete più occasione
di ascoltarle. Lasciate perdere tutti i pensieri cattivi e riversate amore e buoni propositi in tutto ciò che fate, questo è il Mio nutrimento!

Cosa penseranno coloro che sono appena arrivati e tutti quelli che verranno?
Essi diranno che Swami non v'insegna niente e che non vi rimprovera mai. Vedendo che voi che siete qui litigate in questo modo, Mi parleranno alle spalle commentando: "Se Swami avesse veramente insegnato qualcosa a questa gente, essi non si comporterebbero così.Come farà il mondo a sapere che
Io parlo e parlo finché non mi si secca la lingua? Vi rimprovero privatamente; vi rimprovero di fronte agli altri; vi insegno e vi sgrido. Se ancora non ammorbidite i vostri modi, beh, allora questo è il vostro fato! Quando c'è sporcizia e piove, la pioggia lava il sudiciume e il luogo diventa pulito. Poiché avete portato i vostri cuori pieni di immondizia alla pura presenza di Dio, che significato ha non ripulirli? Chi altri mai vi dirà queste cose, con più pazienza di quanta ne stia usando Io? Io riverso su di voi gemme preziose e chicchi di riso.
Ma se vi piace solo mangiare riso, come potrete mai riconoscere il valore delle gemme? I campi devono essere innaffiati se non piove; raccogliete subito i semi mentre li sto sparpagliando! Poiché siete qui, anche se non diventerete 'paramahamsa' (asceti dei più alto livello), almeno dovreste diventare 'hamsas'
(cigni), oppure piccioni, o almeno fringuelli, va bene anche pappagalli!

Ma se rimanete corvi, se continuate a beccarvi tra voi e andate avanti divorando immondizia, beh, allora quello è il vostro destino.
Quando il devoto fa un passo verso Dio, Dio ne fa cento verso di lui.
Nel momento in cui muovo un passo in avanti devo contare quante formiche, quanti altri animaletti, quanti fili d'erba e quante zolle di terra rimangono schiacciati sotto i Miei Piedi e devo valutare i pro e i contro, perché e per chi, quando e come avanzare di un passo. Ecco perché i Miei passi sono molto piccoli e leggeri.
Se non siete di aiuto a nessuno, almeno non fate del male a qualcuno.
Se desiderate rendere Swami veramente felice, comportatevi come membri di una bella famiglia senza litigare, insultarvi, maledirvi, sparlarvi alle spalle e odiarvi.

Ogni volta che sentite delle cattiverie andatevene e lasciatele lì dove sono. Limitate i discorsi inutili e non necessari. Non puntate il dito accusatorio sui difetti degli altri. Invece, concentratevi su voi stessi e correggete i vostri. Quanto tempo ho sprecato per dirvi queste cose!
Imparate la gentilezza, promuovete la bontà, distribuite magnanimità, fate felice Swami e guadagnerete la Salvezza.


Tratto da: "Tu sei l'unico mio rifugio" di Anyatha Saranam Nasthi pg.
324 e segg. - tradotto in italiano da E. Ancona