PERLE DI SAGGEZZA SAI

TRASFORMAZIONE DI VEMANA

29 gennaio 2003

Desidero cominciare l'incontro di oggi, riferendovi quello che è accaduto proprio una o due ore fa.
Nello Stato dell'Andhra Pradesh, a poche ore di automobile da qui, c'è un distretto che si chiama Kalappa, ove si celebra una grande festa per commemorare la vita e l'opera di grandi uomini e donne nati in quell'area.
Molte persone eminenti videro la luce nel distretto di Kalappa. Una di queste fu un grande saggio, Vîrabrahmendra Swami, che migliaia e migliaia di anni fa predisse ciò che sarebbe successo oggi.
Questa è definita preveggenza, conoscenza del futuro.
Ci fu anche un famoso cantore di nome Annamacharya, le cui canzoni sono
molto popolari, anch'egli era nato in quel luogo. Un santo di nome Vemana, e due poeti, Pothana e Peddanna, ebbero anch'essi i natali in quella zona. Pertanto, l'intero distretto è in festa per commemorare questi eventi. Mi
è capitato di farne menzione a Swami, e ciò ha dato il via al contenuto dell'intera conversazione.

Swami ha affermato: "Un poeta di nome Vemana è nato in quel distretto."
"Si, Swami, lo so."
Poi ha cominciato a raccontarci che questo grande poeta, Vemana, fu allevato dal fratello e dalla cognata. Egli aveva perso entrambi i genitori, e poi per sua sfortuna, era caduto preda di vizi e cattive abitudini ed era diventato anche un donnaiolo. La donna che frequentava voleva che Vemana le regalasse la collana di sua cognata, che era molto preziosa e costosa, ed insisteva molto per
averla. Perciò, Vemana rubò la collana e la donò a quella donna.
Sua cognata, tuttavia, se ne accorse e disse a Vemana: "Se tu me lo avessi chiesto, avrei dato io la collana a quella donna. Perché l'hai rubata? Questo non va bene." Ed aggiunse: "Pensa, Vemana!
Io ho indossato quella collana ogni giorno per abitudine, e non ci ho mai trovato nulla di speciale. Perché la tua amica la vuole? Come può pensare di essere
felice proprio con la mia collana? Non lo so, ma evidentemente ella vuole impossessarsene".
Vemana si pentì dell'accaduto e così una profonda trasformazione cominciò ad avvenire in lui.

Suo fratello aveva solo una figlia, e Vemana l'amava più della sua stessa vita. Egli considerava la figlia del fratello come la sua stessa figlia, o anche di più; ma la bambina un giorno, improvvisamente, morì. Vemana prese una foto della nipotina e pianse ininterrottamente per la sua morte. La cognata si accorse della cosa e volle impartirgli una lezione. Prese la fotografia, la stracciò e la bruciò; allora Vemana pianse ancora di più.
"Perché l'hai fatto? A me piaceva quella foto della bambina che amavo così tanto."
Allora la cognata gli spiegò: "Tu la immagini in quella foto, ecco perché continua ad essere viva per te, ma il suo corpo non c'è più. Invece della foto della figlia di tuo fratello, abbi in te quella di Dio e piangi solo per Lui, e non per la bambina persa."

Da quel momento lo spirito della rinuncia ed il senso del distacco sorsero in lui. Egli lasciò la casa, e da quel momento condusse la vita di uno yogi, di un santo, e successivamente compose numerose poesie; quasi tutti i cittadini dell'Andhra Pradesh conoscono le sue poesie molto bene.
Bhagavan ci ha illustrato questo l'episodio in questi termini.


KRISHNADEVARAYA E RAYALASEEMA

Poi ho domandato: "Swami! Quest'area dello stato dell'Andhra Pradesh,
incluse le città di Chittor, Kalappa, Karnool e Anantapur, si chiama Rayalaseema. Perché, Swami?"
Baba ha risposto: "Perché era governata da un re di nome Krishnadevaraya."
"Swami, questo posto è così importante?" - "Sì" - rispose Swami.
Bhagavan ha detto che a quei tempi non c'erano stati come il Tamil Nadu ed il Karnataka, il Paese non era diviso in base alle lingue. Krishnadevaraya era un grande re che governava l'intero regno.
Egli fu un mecenate della letteratura e delle belle arti.
Poi Swami ha detto: "Pensate, c'è un villaggio che si chiama Karnatakapalli, che è molto vicino a Puttaparthi. 'Karnataka' è, ovviamente, lo Stato del Karnataka, ed anche questo villaggio porta quel nome, il che sta ad indicare che quest'area era un'unica grande regione governata dal re Krishnadevaraya."
"Swami, che bello! Krishnadevaraya fu egli stesso un poeta ed un mecenate della letteratura ed è noto che aveva otto grandi studiosi presso la sua corte."


I DUE FRATELLI BUKKARAYA E CHIKKARAYA

Swami ha detto: "C'erano due fratelli, uno si chiamava Bukkaraya ed era
responsabile della cisterna dell'acqua a Bukkapatnam. L'altro fratello, di nome Chikkaraya, era responsabile della cisterna dell'acqua a Dharmavaram. Se la cisterna di Bukkapatnam non era piena, quella di Dharmavaram non riceveva acqua, perché esse erano collegate. Solo quando quella di Bukkapatnam era piena, l'eccesso d'acqua fluiva a Dharmavaram; in caso contrario, la seconda cisterna non avrebbe mai potuto riempirsi."
"Per il bene della gente i due fratelli, Bukkaraya e Chikkaraya, presero una decisione. Non si sarebbero più incontrati né visti, finché entrambe le cisterne non fossero state piene d'acqua."

"Un giorno, finalmente, riuscirono a riempire entrambe le cisterne.
Allora, Bukkaraya si diresse verso Dharmavaram per incontrare suo fratello ed esprimergli la propria gratitudine; contemporaneamente, anche Chikkaraya s'incamminò per andare incontro a suo fratello. Così si ritrovarono per la strada e manifestarono reciprocamente la loro gratitudine, abbracciandosi e piangendo. Il villaggio, in cui essi s'incontrarono, si chiama Kanumukkala: Kanu significa 'occhio' e mukkula significa 'rendere omaggio'."
Io ero molto felice, perché Swami ci illustrava e spiegava la storia di questi luoghi.
Avrete anche notato che da queste parti ci si rivolge, in particolare agli uomini, con l'appellativo: 'Anna, Anna', che significa 'Fratello'. La gente chiama tutti 'Fratello'; anche la domestica mi chiama 'Anna', e così pure il lavandaio. 'Anna' è un appellativo di rispetto, o una reverenziale forma di saluto.


IL POETA THENALI RAMAKRISHNA

Bhagavan ha narrato poi una storia molto interessante a proposito di Thenali Ramakrishna, che alla corte di Krishnadevaraya era un poeta molto interessante, arguto e spiritoso.
Swami ci ha raccontato due episodi della vita di Thenali Ramakrishna.
Poiché questi era molto vicino al re, pare che gli altri dotti e studiosi di corte fossero gelosi di lui, perciò un giorno vollero sfidarlo pubblicamente. Gente gelosa c'è sempre stata, in tutte le epoche, non si trova solo ora, c'era sin dall'inizio dei tempi.

"Oh Re, questo poeta, Thenali Ramakrishna, deve spiegarci perché non ci sono peli sul palmo della mano. I peli crescono ovunque, ma non sul palmo. Perché? Sentiamo quale risposta dà alla nostra sfida."
Thenali Ramakrishna si alzò e disse: "Vostra Maestà, non ci sono peli sul mio palmo, grazie a tutti i doni che ho ricevuto da Voi. Non c'è stato tempo, per i peli, di crescere."
Il re rise e disse: "Oh, capisco! Ma come mai anche gli altri non hanno peli?"
Allora Thenali Ramakrishna rispose: "Essendo gli altri molto gelosi a causa dei doni che tu mi elargisci, continuano a sfregarsi le mani per dar sfogo alla loro
gelosia, così i peli sul palmo non possono crescere." Tale era l'umorismo di quel famoso poeta.

Poi Bhagavan ha narrato un altro episodio della vita di Thenali Ramakrishna. Pare che il re gli regalasse diamanti, pietre preziose ed oro. Sulla strada verso casa, dei ladri notarono che il poeta aveva con sé questi preziosi e decisero quindi di derubarlo.
Quella notte andarono a casa sua e cominciarono a rubare i gioielli, quando il poeta si alzò. Vedendolo, i ladri corsero fuori e si nascosero dietro il pozzo. Thenali Ramakrishna, intelligente com'era, uscì di casa.
Avrete visto dei pozzi Indiani che hanno un secchio, una fune ed una carrucola. Questo è il modo in cui la gente prende l'acqua. Perciò, il poeta s'avvicinò al pozzo e tirò su dell'acqua, si riempì la bocca e cominciò a fare i gargarismi, poi prese a sputare proprio dove si erano nascosti i ladri! Era proprio un bel tipo, questo Thenali Ramakrishna! Poi prese uno straccio, ci legò dentro dei sassi e lo gettò nel pozzo; quindi disse a sua moglie: "Sta attenta, i gioielli ed i preziosi
non si possono tenere in casa perché i ladri possono arrivare da un momento all'altro. Per precauzione, li ho gettati nel pozzo."
In realtà non aveva gettato i gioielli nel pozzo, ma solo un fagotto con dei sassi, però i ladri non lo sapevano. Essi, credendo che i gioielli fossero nel pozzo, vollero impadronirsene; perciò, lavorarono tutta la notte per tirare su l'acqua e svuotare il pozzo.
La mattina dopo, Thenali Ramakrishna si alzò e disse: "Grazie, signori.
I campi avevano proprio bisogno di acqua, e voi avete fatto tutto questo lavoro gratuitamente.
Vi sono molto grato."
Questo è quanto Bhagavan ha detto questo pomeriggio.


25 Gennaio, 2003

PURCHÉ VENGANO PER ME

Ora, ripartiamo dal 25 Gennaio 2003 (stiamo tornando indietro nel tempo). Quel giorno, un uomo importante, presidente di un club internazionale, è venuto qui per vedere Swami. Swami l'ha fatto accomodare ed attendere, come è usuale.
Io ho detto: "Swami, so che c'è qui un presidente internazionale."
Egli ha risposto: "E allora? Tutti devono attendermi."
"Swami, allora non c'è modo di incontrarti subito? Proprio nessuna possibilità?"
Baba ha risposto: "La gente viene da Me per varie ragioni: per lo sviluppo dei loro affari, per i problemi di famiglia, per veder soddisfatti i loro desideri; ma quelli che vengono da Me per Me, quelli certo, li incontro immediatamente al loro arrivo qui. Di sicuro concedo loro un'udienza, purché essi vengano per Me; ma molti non vengono per quello, vengono per soddisfare i loro desideri
personali o i loro comodi." Ecco cos'ha detto Bhagavan.


LA GENTE RISPONDE SOLO ALLE MINACCE

A quel punto, ho azzardato un commento. "Swami, quando leggo il giornale, sono molto addolorato.
Ovunque c'è agitazione, sterminio di massa, violenza. Sono molto turbato. Swami. Cos'è tutto questo?"
Swami ha detto: "C'è solo una differenza nel grado della violenza, ma la violenza è diffusa ovunque." Ne ha dato un esempio.
"C'è una rana ed un serpente. Il serpente è pronto ad inghiottire la rana; dietro al serpente c'è un pavone, pronto ad inghiottire il serpente. La rana è minacciata di essere uccisa dal serpente, ed il serpente è minacciato di essere mangiato dal pavone. Tale è la violenza che s'incontra ovunque, uno cerca di far fuori l'altro."
Qui ha fatto una bellissima osservazione, che sarà di immenso interesse per tutti noi:
"È davvero una sfortuna che oggi la gente abbia paura della punizione e di ogni cosa cattiva. Se un uomo dice che ammazzerà qualcuno, la gente ha paura di lui. Se qualcuno afferma che brucerà la loro casa, la gente teme tale minaccia; ma la gente non ha paura delle cose buone che non ha saputo fare, e non ha paura di certe cose buone che avrebbe dovuto fare. È una sfortuna che tutti sappiano rispondere solo alla minaccia." Questo è ciò che Egli ha detto il 25
Gennaio 2003.


24 Gennaio 2003

LA PERSONALITÀ È MOLTO IMPORTANTE

Arriviamo ad un episodio del 24 Gennaio 2003. Swami ha cominciato a parlare di tanti aspetti e ha affermato: "La personalità è molto importante. La personalità è molto importante."
Io ho detto: "Swami, la personalità? Io ho una buona personalità (nel dire locale, 'personalità' significa 'fisico')."
Egli ha risposto: "Non questo tipo di personalità, non la personalità fisica. Il comportamento, le maniere, la cortesia, l'etichetta, la disciplina, l'insieme di tutti
questi aspetti costituisce ciò che chiamate personalità, ed è molto importante."
Poi ha aggiunto: "Chi è un ragazzo? È chi ha un comportamento immaturo.
Chi è un uomo? Uno che abbia delle 'maniere' è un uomo (man)." Questa la Sua definizione.


COMPRENDERE I SENTIMENTI DELLA SOCIETÀ

Poi ha cominciato a parlare di un episodio accaduto: "Un ragazzo che siede là sotto la veranda, sbadatamente, è entrato nella stanza delle udienze proprio mentre Io stavo uscendo. Con la testa ha urtato la Mia testa. Immediatamente il ragazzo è entrato ed ha cominciato a piangere: "Swami, mi spiace, mi spiace molto. Non mi ero accorto."
Baba gli ha detto: "Attento, non ha importanza se la tua testa ha urtato la Mia, o se è la Mia testa ad urtare la tua. Non fa differenza. Possiamo camminare vicini, spalla a spalla, non c'è problema, ma pensa ai devoti là fuori. Tutti penseranno: "Quel ragazzo non ha un buon comportamento, non ha disciplina; come può entrare, così alla leggera, nella stanza delle udienze ed urtare la testa di Swami?" Ecco quello che penserà la gente. Io conosco il tuo amore per Me e tu sai quanto Io ti ami; ma oltre a ciò, devi anche considerare i
sentimenti degli altri, della società, i sentimenti della comunità." Questo è quanto Bhagavan ha detto.

Successivamente Swami ha aggiunto: "Ragazzi, Io non voglio nulla da voi per avervi dato un'istruzione gratuita durante il vostro periodo di studio qui. Non Mi
aspetto nulla da voi; tuttavia, dovete mantenere sempre dignità e rispetto. Non dovete accettare compromessi su queste due cose, dignità e rispetto, la dignità dell'Istituto ed il rispetto di voi stessi. Ecco qual è la gratitudine che Mi potete esprimere per aver fruito di questo Istituto scolastico."
A questo punto, Swami ha ribadito: "Ecco perché dico a voi ragazzi di non ringraziarmi, perché Io non sono una terza persona. È Mio dovere servirvi, perciò non dovete dirmi Grazie." Ma ha anche aggiunto: "Dal punto di vista della società, potete trovarvi a dover dire 'Grazie'. Io so, nel profondo del Mio cuore, che non ne avete bisogno, ma la società, la cultura di qualsiasi posto e le
maniere che da voi ci si aspettano, possono richiedere che voi diciate 'Grazie.'" Questo è quanto Bhagavan ha asserito.


CONSIDERAZIONE PER CIÒ CHE PENSANO GLI ALTRI

Swami ha poi riferito di un ex studente, che lavora attualmente come direttore del complesso scolastico di Brindavan, il cui nome è Sanjay Sahani. È il più giovane direttore delle istituzioni di Swami ed era studente in questo college.
"Questo è un ragazzo che un giorno, venendo da Delhi in treno insieme con sua sorella, rifiutò di sedersi vicino a lei. Perché? Perché entrambi erano molto giovani e gli altri non sapevano che fossero fratello e sorella, ed avrebbero potuto fraintendere la loro relazione. Così egli volle che lei si sedesse lontano da lui, tra le donne, mentre egli si sedette tra gli uomini. Arrivati a Bangalore, la fece salire su un'automobile insieme ad altre donne, e lui viaggiò su un'altra auto
con un gruppo di uomini. Sebbene fossero fratello e sorella, viaggiavano così. Perché? Perché anche i sentimenti della società devono essere considerati."

In questo contesto Baba ha detto: "Ci può essere un uomo anziano che gioca con una giovane ragazza; ma la società in questo caso non fraintende, perché pensa che il vecchio sia il nonno e la ragazza sia la nipote; ma un uomo ed una donna giovani, sebbene possano essere fratello e sorella, possono non essere compresi correttamente dagli altri a causa della loro età.
Perciò, comportatevi sempre tenendo in considerazione cosa gli altri pensino di voi." Questo è quanto Bhagavan ha detto.

"Grazie al suo carattere purissimo ed alla disciplina inflessibile, oggi Sanjay Sahani è il direttore del complesso di Brindavan. Egli è arrivato ad occupare
questa posizione autorevole per il suo carattere integerrimo."
Ora devo dirvi anche che a quel punto, guardando i ragazzi, Swami ha aggiunto: "Amici Miei, queste non sono solo delle istruzioni per i ragazzi. Sono messaggi per tutti i devoti Sai, giovani e vecchi, non solo per oggi, ma anche per il futuro."
Questo messaggio va tenuto ben presente. In fondo, la situazione era una scusa per trasmetterci il Suo insegnamento. Penso mi abbiate capito.

Bhagavan ha poi osservato: "Dovete vestirvi in modo opportuno, che deve
essere adeguato all'istituzione nella quale siete cresciuti. Proprio dal vostro vestito e dal vostro comportamento, la gente dovrebbe essere in grado di capire: 'È un ragazzo dell'Istituto di Educazione Superiore Sri Sathya Sai.' Non avrete bisogno di dirlo, perché proprio il vostro vestito ed il vostro comportamento dovrebbero da soli illustrare a quale Istituto appartenete."
Swami ha commentato: "È davvero una sfortuna che certa gente indossi dei vestiti che spaventerebbero anche un animale. Non sono quelli i vestiti che Io
voglio voi indossiate. Non solo; se volete cantare, potete cantare a casa e praticare nella Scuola di Musica, ma non cantate per la strada senza dignità. Le parole che pronunciate devono essere dolci e gradevoli. Non dovete andare
per strada vociando come teppisti." Questo è quanto Bhagavan ha detto.


DRONACHARYA

In questo contesto Egli ha poi aggiunto: "Talvolta anche gli insegnanti commettono degli errori."
Anche noi dobbiamo ricevere la nostra parte. Swami ha fatto l'esempio di un precettore, tratto dal Mahabharata, il grande poema epico di questo paese.
"C'era un maestro di nome Drona, che insegnò l'uso dell'arco a tutti i Pandava ed ai Kaurava. Alla fine, un discepolo il cui nome era Arjuna, chiese a Dronacharya (Maestro Drona): "Mio Signore, ho completato i miei studi ai tuoi piedi di loto. Vorrei esprimerti la mia gratitudine ed offrirti qualcosa come segno d'amore e di gratitudine."

Dronacharya rispose: "Arjuna, tanto tempo fa fui insultato da un re chiamato Drupada. Io voglio che tu lo porti qui; trascinalo qui, legalo nel tuo carro e portalo al mio cospetto. Solo allora il mio risentimento sarà pacificato". Arjuna fece quanto richiestogli e tornò con il Re Drupada.
Sul campo di battaglia di Kurukshetra, lo stesso Dronacharya, udendo una certa affermazione (solo metà della frase, non tutta per intero), morì immediatamente. Quale?
L'affermazione proclamata apertamente sul campo di battaglia era questa: "Udite, Ashvatthâma è morto, Ashvatthâma.
Ashvatthâma è morto!" Chi era Ashvatthâma? Era il figlio di Drona.
Udendo della morte di suo figlio, Drona immediatamente lasciò il suo corpo.
C'era tuttavia un'altra metà dell'affermazione che egli non aveva sentito. Ashvatthâma era anche il nome di un elefante. C'erano tanti elefanti sul campo di battaglia, ed un elefante chiamato Ashvatthâma era morto. Però Drona colse solo la prima parte, e pensò che suo figlio, di nome Ashvatthâma, fosse morto. Di fatto, non era il figlio, bensì l'elefante Ashvatthâma che era morto.
Perché tali emozioni? Che cosa accadde al suo equilibrato stato mentale? Essendo un maestro, come poté comportarsi così? Egli era vendicativo, totalmente attaccato.
Questo è l'errore commesso da un precettore".

"Swami, ho un piccolo dubbio."
"Hmm, quale dubbio hai?"
"Quando il precettore insistette che il Re Drupada, che l'aveva insultato, venisse trascinato alla sua presenza, cosa avrebbe potuto fare il discepolo? Egli doveva esprimere la sua gratitudine ed esaudire il desiderio del guru. Come avrebbe potuto dirgli di no?"
Baba, il Supremo, non vi lascerà mai l'ultima parola.
Egli immediatamente osservò: "No, no, no! Arjuna, suo discepolo, invece di fare quanto richiesto dal guru, avrebbe dovuto implorarlo a mani giunte: 'Oh Signore, come posso io aggredire Re Drupada, che è tuo nemico? Egli non ha mai fatto nulla contro di me. Non mi ha mai fatto del male. È legittimo che io vada da lui per portarlo qui, trascinandolo lungo la via? Questo è forse legittimo, mio Signore?' Egli avrebbe dovuto implorare così il suo guru."
"Swami, è giusto. Ne prendo atto" ho risposto.


QUANDO DIO PARLA

Qui Swami ha fatto un'affermazione che dovremmo sempre rammentare:
"Potete sollevare obiezioni e contraddire chiunque; potete spiegare la vostra posizione, il vostro punto di vista a qualsiasi persona - madre, padre, maestro, chiunque. Ma quando Dio dice di fare qualcosa, dovete farla, tutto qui; non dovete domandarvi o ragionare sul perché. Deve essere fatta immediatamente. Non c'è nessun'altra alternativa." Questo è quanto Bhagavan ha detto.


BORSE DI STUDIO PER LA SCUOLA DI MUSICA

Poi, guardando gli studenti della Scuola di Musica, il nostro compassionevole Bhagavan ha fatto le seguenti osservazioni.
"Quanti studenti della Scuola di Musica ci sono? In piedi, in piedi".
Alcuni ragazzi si sono alzati ed Egli ha detto loro: "State a sentirmi, non è sufficiente che voi impariate la musica soltanto. È necessario che impariate una lingua, come l'Inglese. Dovete imparare l'Inglese. Dovete apprendere anche altre materie: fisica, chimica, scienze politiche, storia ed economia. Dovete ottenere anche dei diplomi come gli altri ragazzi, perché non potete guadagnarvi da vivere solamente con la musica, non potete vivere e guadagnare abbastanza per tutta la vita solo con la musica, non è possibile. Dovete quindi studiare anche altre materie."

Egli non si è fermato lì. "Tutti gli insegnanti vanno e vengono." Ha detto loro di sedersi e poi ha proseguito: "Occupatevi di questi ragazzi in modo che apprendano anche altre materie, insieme agli altri studenti del nostro Istituto."
Quale attenzione, quale affettuosa attenzione ha Swami! Non sono proprio in grado di descriverla.
Poi, guardando quei ragazzi ha detto: "Conosco le vostre vicende.
Alcuni non avrebbero potuto continuare gli studi a casa perché sono molto poveri; i genitori di alcuni di voi sono molto anziani e vivono con una pensione, che è veramente irrisoria. Perciò ora, ragazzi Miei, vi dico di non angustiare i vostri genitori, non metteteli in difficoltà: darò a tutti voi delle borse di studio. La scuola è già gratuita, la sola cosa che dovete pagare è il vitto, ma per i ragazzi della Scuola di Musica, nel vostro caso, vi darò delle borse di studio per
coprire tutte le spese per il vitto. Vi darò anche una piccola disponibilità di denaro per pagare il lavandaio, il barbiere e per le altre spese. Vi darò dei soldi." Questo è quanto Bhagavan ha detto.
Che dichiarazione è mai questa! Vero Amore! Allora ho capito che l'Amore in carne ed ossa è Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Bhagavan ha poi aggiunto, rivolgendosi ai quei ragazzi: "Mi raccomando, fate contenti i vostri genitori. Servite vostra madre, servite vostro padre, siate gentili con i vostri insegnanti. Questo è vostro dovere."


SWAMI È IN VOI

Poi ha guardato il Vice Rettore e gli ha chiesto "Vice Rettore, cosa hai detto ai ragazzi questa mattina?"
Il Vice Rettore ha risposto: "Swami, ho detto loro - Pensate che Swami sia sempre al vostro fianco ovunque, ogni momento, in modo da essere molto, molto prudenti nel vostro comportamento e quando parlate".
Swami ha quindi osservato: "Hai sbagliato. Perché hai detto: 'Swami è al vostro fianco?' Ti sbagli.
Swami è in voi, non al vostro fianco. Swami è in voi."
Questa è una bellissima affermazione per il bene di tutti i devoti del mondo intero: sapere e provare che Bhagavan è dentro ognuno di noi! Con questo siamo alla conclusione dell'incontro del 24 Gennaio 2003.


22 Gennaio 2003

IL SAGGIO THYAGARAJA

Arriviamo al 22 Gennaio 2003. Avrete visto che Bhagavan quella mattina è andato al Music College.
Perché ci è andato? Il 22 Gennaio è la festività in cui tutti i musicisti, specialmente i musicisti classici, commemorano la vita e l'opera del celestiale cantore e devoto Thyagaraja.
Thyagaraja, molto famoso per la sua musica classica, fu un devoto per
eccellenza. Per commemorare la sua vita ed il suo messaggio, tutti i musicisti celebrano il 22 Gennaio come giorno dedicato alla venerazione del Santo Thyagaraja. Essendo trascorso un anno da quando la Scuola di Musica è
stata inaugurata, tutti hanno pregato Swami di intervenire alla funzione del mattino.

Swami, nella Sua infinita misericordia, si è recato laggiù la mattina alle 7.30 e si è trattenuto fino alle 9,30, per due ore! Non penso abbia concesso tanto tempo a nessun altro. Tutti gli studenti di tutti gli Istituti erano invitati, più gli insegnanti e gli ospiti, tanto che il posto era pieno zeppo. Egli è andato da ognuno di loro, benedicendoli tutti.

Al Music College c'è un bel palco, con due violini e due tabla, posti ad ogni angolo. È un palco bellissimo, e Swami si è seduto là mentre gli studenti erano davanti a Lui. Poco lontano dal palco sedevano venti bambini, vestiti bene, e dietro di loro, altri sei studenti. I venti ragazzi erano i cantori e gli altri sei suonavano la vîna. Così hanno cominciato a cantare le canzoni composte dal
Santo Thyagaraja.

C'è una località chiamata Guruvayur, dove tutti i cantanti si raccolgono ogni anno. Dal cantante più famoso all'amatore, tutti si radunano là e cantano in coro le composizioni del Santo Thyagaraja e, quando i ragazzi hanno cominciato a cantare, mi sono ricordato quella scena. Che meraviglia!
Essi hanno cantato una quindicina di canzoni.
Per quanto io sappia, Swami non ha mai concesso altrettanto tempo ad alcun artista affermato. Tale profusione d'Amore non era per la loro bravura, sono ancora bambini, per cui il livello della musica non era il massimo. Questi bambini, i ragazzi della Scuola di Musica, era la prima volta che eseguivano una rappresentazione. Questo è il motivo per cui Bhagavan è rimasto seduto pazientemente ad apprezzarli; poi ha distribuito del prasad. Mi aspettavo che Swami tenesse un discorso, ma non c'era più tempo ed è tornato al Mandir per l'ârathi.

Quel pomeriggio, Egli come di solito si è fermato davanti a noi e ha chiesto: "Anil Kumar, com'era la musica oggi?"
"Molto buona, Swami."
"Come fai a saperlo?"
"Swami, l'ho sentito."
"Ma tu non sei un esperto di musica, tu non conosci la musica. Come fai a sapere allora se la musica è ad un buon livello?"
"Swami, io rappresento il pubblico che si trovava là riunito in gran numero. Non ho bisogno di essere un musicista, un professionista, o un insegnante del Music
College per capire il livello. Io rappresento tutti quelli seduti là." Egli si è fatto allora una gran risata.

Poi ha detto: "Molto bene."
Io ho aggiunto: "Swami, un disappunto." - Bhagavan ha risposto:
"Perché? Quale disappunto? Ho concesso loro due ore di tempo. Che disappunto ci può essere?"
"Swami, ci attendevamo un discorso Divino. Non abbiamo avuto sufficiente fortuna per avere un Tuo discorso questa mattina."
"Ah, va bene, va bene. La musica ti è piaciuta ed i ragazzi hanno presentato il loro programma.
Questo è sufficiente."

Ma la mia preghiera, dentro di me, deve averlo indotto a parlare più a lungo sull'argomento di Thyagaraja.
"Il padre di Thyagaraja era Râmabrahman e la madre di Thyagaraja era Sîtâ. Come Râma e Sîtâ; il padre e la madre avevano gli stessi due nomi. Il Signore Râma apparve in sogno al padre di Thyagaraja e gli disse: 'Un grande devoto sta per nascere nella tua famiglia.' In breve il sogno si avverò."

Poi Bhagavan ha detto: "Tutte le composizioni del Saggio Thyagaraja sono basate sulle sue esperienze personali. Forse non sono un'eccellenza poetica, non sono capolavori di letteratura. No!
Sono tutte basate sugli eventi della sua vita".
Si narra che il suo maestro gli avesse chiesto di tenere un programma musicale alla corte del re di Thanjavur. Thyagaraja si recò sul posto e, appena entrato nella sala della corte, cominciò a cantare le lodi di ognuno.

Vi dico il significato della canzone, non il testo esatto: "Ci sono tanti grandi riuniti qui! Il mio umile omaggio ad ognuno di voi. C'è un gran numero di eminenti personaggi qui. Il mio umile omaggio ad ognuno di voi". Questo è il significato di quella canzone che è molto, molto popolare.
Udendola, tutti furono felici e commossi per il sentimento col quale egli aveva composto ed interpretato quel canto." Questo è quanto Bhagavan ci ha detto.

Tuttavia, suo fratello era molto geloso di Thyagaraja. Questa è una faccenda comune, la gelosia, lo sapete bene. Non è nata solo in questa era atomica o dei computer; essa è presente dal tempo di Adamo ed Eva! Quindi, suo fratello era molto geloso. Cosa fece allora?
Gettò gli idoli di Râma, Lakshmana e Sîtâ nel fiume Kaveri. Li gettò via perché pensava che Thyagaraja avesse acquisito notorietà e fama per la sua eccessiva spiritualità. Pertanto egli prese tutti gli idoli e li buttò nel fiume Kaveri.

Tutti i giorni Thyagaraja piangeva per la perdita di quegli idoli. Una mattina, mentre faceva il bagno nel fiume Kaveri, improvvisamente qualcosa toccò i suoi piedi.
Egli si curvò e la raccolse con le mani. Cos'era? Erano gli idoli di Râma, Lakshmana e Sîtâ! Egli li raccolse e si diresse verso casa, cantando questa canzone:
"Venite a casa, Râma, Lakshmana! Andiamo a casa nostra! Oh Signore, mi sei tanto mancato, tutti questi giorni!" egli cantava così in lode di Râma, Lakshmana e Sîtâ.
Per dare loro un benvenuto di cuore, compose un'altra canzone, che è molto famosa nell'India del Sud.
Poi Thyagaraja cantò anche una canzone, il cui significato è che solo Râma è suo padre e solo Sîtâ è sua madre, nessun altro.
Quello era il livello della sua devozione.


23 Gennaio 2003

IL DARSHAN AI SAGGI DELL' HIMALAYA

Passiamo al 23 Gennaio 2003. Swami ha cominciato a parlare dei Suoi vecchi tempi, di cinquanta anni fa.
"Sai, Anil Kumar, che sono stato sull'Himalaya."
"Swami, davvero?"
"Si"
"Da solo?"
"No, no, no. Duecento persone Mi accompagnavano."
"Capisco. Come si mangiava, Swami?"
"C'era sempre un gruppetto che marciava davanti a noi e cucinava."
"Oh, che bello, Swami e tutta la gente è venuta con Te?"
"Si".
Anche la madre Ishvaramma lo aveva accompagnato in quel viaggio nell'India del Nord, ai luoghi di pellegrinaggio come Prayaga, Bhadri e Kedarnath. Tutti questi sono dei luoghi di pellegrinaggio nelle montagne Himalayane.

Swami ha cominciato a raccontare: "C'era un governatore, si chiamava
Ramakrishna Rao. Questo governatore era un uomo molto piccolo, più piccolo di Baba. Conosceva tredici lingue, era un grande studioso, ed organizzò tutto per il viaggio di Baba. Fece alloggiare Bhagavan nel suo palazzo, nella residenza adibita per gli ospiti, e gli tributò accoglienze regali ovunque Bhagavan andasse."
Io ho chiesto: "Swami, non fa molto freddo là nell'Himalaya?"
"Si."
"Swami, indossavi qualche maglia, qualche giacca?"
"No, no, no, no, solo un capo, una veste, nient'altro. Né una giacca, né una maglia, né una coperta."
"Oh, davvero, Swami. E le calzature?"
"Niente calzature. Camminavo, e basta."
"Sul ghiaccio?"
"Si, sul ghiaccio."

Oh, che piacere camminare sul ghiaccio! Potete ben immaginare quanto sia difficile.
"Swami, per quanto hai camminato?"
"Diciotto chilometri sul ghiaccio."
"Swami, tutti? Hai fatto camminare anche gli altri a piedi nudi sul ghiaccio?"
"No, no, no, c'erano molti asini che li portavano, e le guide trasportavano chi non era in grado di camminare. Alcuni venivano sollevati e trasportati dalla gente pagata per quel servizio, ma Io ho percorso tutta la strada, camminando."

Poi Swami ha detto che il Governatore Ramakrishna portò delle scarpe di tela per Lui, e obbligò Bhagavan ad indossarle. Bhagavan le indossò, ma le scarpe erano nuove, ed ai Suo Piedi vennero le vesciche. Così in breve tempo, Egli non riuscì più muovere un passo, perciò si tolse le scarpe.
Quando il Governatore Ramakrishna vide le vesciche, si mise a piangere.
Per giunta, anche la moglie del governatore le vide e gli disse:
"Guarda che stupidaggine hai fatto! Hai dato delle scarpe nuove a Bhagavan, e adesso guarda che vesciche ha ai Piedi. Ma non hai un po' di buonsenso?"
Così il governatore ebbe due ragioni per piangere: primo, le difficoltà che aveva causato a Swami, e secondo, il pesante attacco subito, sul fronte di casa, da parte della sua amata moglie.

Swami ha raccontato tutte queste cose. Allora ho domandato: "Swami, nel
libro "Sathyam Sivam Sundaram", è scritto che alcuni saggi nelle grotte dell'Himalaya ebbero il Tuo Darshan. È vero?"
"Si, si. Là nell'Himalaya, ci sono alcune valli. Ci sono dei percorsi tortuosi, e bisogna attraversare dei passaggi assai stretti. Io feci restare tutti giù.
Visitai quelle grotte e diedi il Mio Darshan ad alcuni saggi e parlai con loro. Essi attendevano da tanto tempo il Mio Darshan."
Questo è quanto Bhagavan ci ha detto.


SOLLEVARONO LA MIA AUTOMOBILE

Poi Swami ha cominciato improvvisamente a ridere.
"Swami, cosa c'è? Cos'è successo?"
"Oh, ho visitato anche il Punjab."
"Oh, davvero, Swami."
"Sapete, i Punjabi portano il turbante. Penso lo sappiate. E le donne si coprono la testa col sari.
Ci siete mai stati? Sembra un velo. Dunque, c'erano tutti veli da questo lato e tutti turbanti dall'altro, donne e uomini."
"Oh, Swami."
"Erano migliaia, una folla immensa. Non c'era spazio per lasciar passare la Mia automobile, tanto erano pigiati."
"Swami, cos'è successo allora?"
"Quattro Punjabi, tutti ben robusti, con la forza dei loro muscoli, sollevarono la Mia automobile e Mi portarono sul palco, dal quale parlai alla folla là radunata."
Ecco cosa ha ricordato Bhagavan di quei giorni.


RAMESH E SURESH NON SOPPORTARONO LA SEPARAZIONE

L'attaccamento a Bhagavan dovrebbe essere così intenso ed intimo, come quello dei due Suoi vecchi compagni di classe, Ramesh e Suresh. Essi non poterono sopportare la separazione da Swami, per cui presero un'altra nascita come Jack e Jill (i due cagnolini di Swami), che stavano sempre con Lui.
Ed ora, non fatemi dire i loro nomi, ma hanno preso nascita come due sorelle. È fuori luogo che io riferisca i loro nomi, dato che le due sorelle appartengono ad una famiglia reale. Dunque, Ramesh e Suresh, che erano nati come Jack e Jill, sono nati ora come due sorelle. I loro mariti sono devoti di Bhagavan, e uno di questi signori è già qui. Per favore, non cercate di farmi dire i loro nomi.


I RAGAZZI DEVONO SEGUIRE SCRUPOLOSAMENTE LE SUE ISTRUZIONI

Poi, Bhagavan ha parlato di come i ragazzi debbano seguire le Sue istruzioni scrupolosamente.
Egli ha detto: "Un po' di tempo fa dissi ad uno studente: 'Tu sta qui, non andare a casa.' Il ragazzo rimase zitto. Dopo alcuni giorni Io gli dissi: 'Tu guidi senza
prudenza. Non andare in motocicletta.' Così gli dissi, ma il ragazzo andò via ugualmente.
Guidando la motocicletta avventatamente, egli ebbe un incidente, e fu
ricoverato in ospedale.
Bhagavan andò a trovarlo all'ospedale. Il ragazzo, piangendo, disse:
'Swami, è errore mio. Mi avevi avvisato di non andare in motocicletta. Questa è una tragedia causata da me stesso, devo prendermela solo con me; ma in ogni caso, sono felice che Tu sia venuto qui a darmi il Tuo Darshan nell'ultimo momento della mia vita.' Con le mani giunte, prendendo le mani di Bhagavan, egli morì in quel letto." Questo è quanto Bhagavan ha detto.

Possiamo non comprendere immediatamente il significato delle parole di Swami. Possiamo ignorare le loro implicazioni e non capire al volo la loro portata; però col passare del tempo, arriveremo a capire le parole di Bhagavan, ma non fino ad allora.


TI CONOSCO DALLE ULTIME DIECI VITE

Poi l'argomento si è spostato sugli artisti che visitarono Bhagavan cinquanta anni fa. Egli ha ricordato i nomi di parecchi artisti: ballerini, cantanti,
strumentisti, veramente tanta gente.
Egli ha ricordato i loro nomi.
Ho chiesto: "Swami, un certo, Chowdayya, un violinista, è venuto qui, Swami?"
"Si, è venuto e diede uno spettacolo."
"E Dwaramvenkata Swamy, anch'egli violinista, Swami, è venuto qui?"
"Si, anche lui."
Qualsiasi nome dicessi, Egli rispondeva che era venuto lì.
Poi Swami ha detto: "Venne un tipo di nome Gaggayya."
"Oh, anch'egli?"
"Nagayya, un attore cinematografico, anche lui è stato qui."
Così, è andato avanti a ricordare tanti nomi.
Allora gli ho detto: "Swami, Ghantasala - un cantante Telugu, un uomo molto famoso - venne qui?"
"Si, venne qui."
"Oh, davvero."
"Egli rimase con Me due mesi. Mi seguiva ovunque andassi."
"Mmhmm?"
"Ma, egli arrivò qui quand'era all'ultimo stadio."
Allora ho preso lo spunto: "Swami, ricordo il discorso di Ghantasala."
"Discorso? No, no, egli era un musicista. Che discorso?"
"No, Swami, prima del programma musicale, egli parlò brevemente."
Swami ha detto: "Cosa disse?"

Ghantasala, il famoso cantante, era ormai una vittima del cancro quando venne qui la prima volta, ma Swami non lo guardò neppure. Allora, egli ritornò nella sua stanza a Prashanti Est e cominciò a piangere: "Oh Dio, è questo il modo di trattarmi, io sono così famoso e Tu Mi hai ignorato. Mi sento insultato, Bhagavan. Sono umiliato. La gente riderà di me. È di proposito che Tu fai tutto
questo?"

E compose una canzone in Telugu, che avrete sentito tante volte. Poi, un giorno, dopo i bhajans, stava disteso sul suo letto senza camicia, coperto solo con un asciugamano. Egli era molto malato, sdraiato sul letto, implorava l'aiuto di Baba. Improvvisamente, Ghantasala udì un rumore. Alzò la testa, la porta si aprì e vide Bhagavan entrare nella stanza! Bhagavan entrò, si sedette sul letto,
e sparse della vibhuthi su tutto il suo corpo.

"Non preoccuparti, Ghantasala, Io ti conosco dalle ultime dieci vite.
Io ti assicuro che il tuo nome sarà ricordato nell'India del Sud finché brilleranno il Sole, la Luna e le stelle. Sarai ricordato come il cantante più grande."

Così dicendo, Bhagavan se ne andò. Allora egli compose un'altra canzone: "Ah, che bel giorno è questo! Bhagavan entrò con un sorriso. Io non potei vederti, oh Signore, perché le lacrime attraversavano il cielo dei miei occhi. Gli occhi non mi permettevano di vederti perché erano pieni di lacrime, che scendevano a fiotti. Come posso vederti, oh mio Signore? Ma benedetto è questo giorno, grazie alla Tua Divina visita!"

Questo il significato di quella canzone, che è anche cantata dai nostri ragazzi. Questo è quanto io ho riferito di quell'episodio, e Swami ha detto: "Si, si, si, si."


LA CANTANTE M.S. SUBBALAKSHMI

Devo anche riportare un altro episodio. C'è una signora di nome M.S. Subbalakshmi, un'eminente signora, una grande cantante che ha ricevuto il massimo riconoscimento, un'onorificenza nazionale.
Non solo, ella è l'unica cantante cui fu consentito di tenere un programma musicale classico a New York durante una delle sessioni dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Alla fine del concerto, tutti i capi di governo si alzarono e le tributarono grandi ovazioni.
Ella è devota di Baba e quando canta, la sua voce sale a dei toni molto alti.

Swami ha detto: "Oh, viene qui regolarmente."
"Oh, davvero, Swami. Ho sentito anche le sue parole, Swami."
"Cosa ha detto?"
"Swami, ella ha detto che ovunque vada, ovunque dia un concerto, dona dei fondi ad ogni istituzione. Quasi tutte le grandi istituzioni hanno ricevuto da lei
delle cifre favolose, grazie ai suoi concerti di musica. Così disse in un incontro pubblico."
"Ella aggiunse anche: 'C'è un posto in cui sono stata, dove da me non si vuole nulla. Nessuno mi ha chiesto nulla. Là ho incontrato una grande Personalità che mi ha materializzato una catena di 100 diamanti e me l'ha donata sul palco. Egli è Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.' Ci fu un potente applauso, un'ovazione all'udire tale affermazione." Ho detto ciò davanti a Swami, e tutti sono stati molto, molto contenti.
Con questo abbiamo esaurito gli incontri del mese di Gennaio 2003. La prossima volta vedremo il resto. Grazie molte.

Anil Kumar termina la conversazione col bhajan,
"Chandra Kirana Kula Mandana Ram"